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1 DOCUMENTAZIONE E STATISTICA QUADERNO DI DOCUMENTAZIONE N. 6/2009 ECONOMIA ED OCCUPAZIONE LO STATO DELLE IN ITALIA DICEMBRE 2009 REPORT TERRITORIALI con la collaborazione dell Istituto Guglielmo Tagliacarne

2 ECONOMIA ED OCCUPAZIONE LO STATO DELLE IN ITALIA DICEMBRE 2009 Credits Il presente Quaderno di Documentazione è stato realizzato a cura della Direzione Centrale per la Documentazione e la Statistica del Ministero dell Interno, con la collaborazione scientifica dell Istituto Guglielmo Tagliacarne. Coordinamento generale: Maria Gabriella Galeotti. Redazione scientifica: Alessandro Rinaldi, Marco Pini e Roberta Cacciaglia. Hanno collaborato: Maria Laura Feroci e Anna Maria Spuntarelli. Un particolare ringraziamento alle Prefetture UTG per i contributi forniti nell ambito dell Indagine sullo stato delle province in Italia. Progetto editoriale e impaginazione: Scuola Superiore dell Amministrazione dell Interno. dcds.prot@pec.interno.it;

3 ECONOMIA ED OCCUPAZIONE LO STATO DELLE IN ITALIA DICEMBRE 2009 Indice: PIEMONTE...3 VALLE D AOSTA...7 LOMBARDIA...10 LIGURIA...14 TRENTINO ALTO ADIGE...17 VENETO...20 FRIULI VENEZIA GIULIA...24 EMILIA ROMAGNA...28 TOSCANA...32 LAZIO...36 UMBRIA...40 MARCHE...43 MOLISE...46 ABRUZZO...48 BASILICATA...51 CAMPANIA...54 PUGLIA...56 CALABRIA...59 SICILIA...62 SARDEGNA...65

4 L ANDAMENTO DELLE ECONOMIE LOCALI NEL PRIMO SEMESTRE DEL 2009 PIEMONTE La sensibile contrazione della domanda mondiale, registratasi a partire dagli ultimi mesi del 2008, ha avuto ripercussioni particolarmente negative sull economia piemontese, tenuto conto sia del suo elevato grado di apertura al commercio internazionale, sia della sua specializzazione nella produzione di quei beni più sensibili alle oscillazioni cicliche, vale a dire macchinari, attrezzature e mezzi di trasporto. Sommandosi all indebolimento delle principali componenti della domanda interna, tale circostanza ha spinto le impresse a tagliare i livelli di produzione e a ricorrere in misura massiccia agli interventi della cassa integrazione. Ne è derivata un accentuazione delle tensioni sul mercato del lavoro, come suffragato dal blocco delle assunzioni e del turnover, dalla riduzione degli orari di lavoro e dal mancato rinnovo dei contratti a termine. Nei primi sei mesi del 2009, secondo le elaborazioni effettuate dall Unioncamere, la produzione industriale si è ridotta del 18,8 per cento sul periodo corrispondente. Il settore delle costruzioni ha risentito della situazione di stallo delle opere pubbliche nonché del deterioramento del mercato immobiliare, che ha accusato un calo del numero delle transazioni di unità residenziali del 17,3 per cento in termini tendenziali. Sulle attività commerciali ha pesato negativamente la minore spesa delle famiglie per l acquisto di beni durevoli, mentre sugli esercizi ricettivi ha pesato la flessione del 5,5 per cento delle presenze di turisti italiani e stranieri. Il peggioramento dellʹeconomia reale è stato accompagnato da un rallentamento dei finanziamenti bancari in tutti i principali settori di attività; rallentamento ascrivibile non solo alla minore domanda da parte delle imprese, ma anche all irrigidimento delle condizioni di accesso al credito. * * * Come si evince dalla lettura dei dati contenuti nella Tab.1, nel primo semestre del 2009, il numero degli occupati si è attestato in Piemonte su un totale di 1 milione e 860 mila unità, avendo segnato una diminuzione di un punto percentuale rispetto al corrispondente periodo dell anno precedente. A livello provinciale, sempre in base ai risultati delle indagini sulle forze di lavoro condotte dall ISTAT, l occupazione si è ridotta a Verbano Cusio Ossola ( 5,2%), a Novara ( 2,5%) e a Torino ( 2,2%), mentre si è accresciuta nelle restanti province, sebbene ad un tasso più contenuto di quello del recente passato. Se si esclude l agricoltura, le cui variazioni sono influenzate da fattori di carattere stagionale, lo sfavorevole andamento dell occupazione è da attribuire quasi esclusivamente all industria in senso stretto: nel primo semestre del 2009, il numero degli addetti compresi i lavoratori in cassa integrazione ha accusato nel settore in esame una diminuzione del 5,4 per cento in termini tendenziali, portandosi a 974 mila unità. 3

5 Le imprese industriali di medio grande dimensione, cioè quelle con almeno 200 dipendenti, hanno reagito alla drastica diminuzione degli ordinativi facendo ampio ricorso alla CIG; la reazione di quelle più piccole si è invece concretizzata in maggiori tagli al personale. Nel complesso, il numero di ore lavorate è calato in modo rilevante per tutte le classi d impresa, risultando più pronunciato nel comparto del tessile abbigliamento, in quello chimico e in quello dei mezzi di trasporto. Negli altri settori di attività economica sono emerse tendenze contrastanti: la consistenza degli addetti si è ampliata nelle costruzioni (+3,7%), mentre è rimasta sostanzialmente stazionaria nei servizi pubblici e privati ( 0,4%). Per effetto di tali variazioni, il peso del terziario sull economia in termini di addetti si è portato al 62,5 per cento. Scontando la fase ciclica avversa e il leggero aumento della popolazione in età lavorativa, il tasso di disoccupazione è salito nella prima parte del 2009 al 6,2 per cento per i maschi e al 7,5 per cento per le femmine. L inversione di tendenza del tasso di disoccupazione è stata accompagnata da un incremento del 77,7 per cento dei lavoratori licenziati e iscritti nelle liste di mobilità. Tale incremento, al quale hanno contribuito soprattutto le imprese fino a 15 dipendenti, ha interessato quasi tutti i settori di attività economica e in particolare i comparti della metalmeccanica, dei trasporti, dell edilizia, del commercio e dei servizi alle imprese. Come già detto, il progressivo deterioramento del quadro economico ha determinato un sensibile incremento delle ore autorizzate dall INPS per trattamenti di cassa integrazione guadagni ordinaria (CIGO), cioè quelle concesse in presenza di difficoltà di ordine congiunturale (mancanza di commesse, temporanea flessione della domanda, ecc.). Per la precisione, nel primo semestre del 2009 le ore di CIGO hanno raggiunto nel Piemonte un totale di 59 milioni e 511 mila unità, essendosi accresciute di oltre 13 volte rispetto al corrispondente periodo dell anno precedente. La lievitazione degli interventi della cassa integrazione ordinaria ha riguardato la generalità dei comparti industriali ed in modo particolare quello metallurgico, meccanico, cartario, chimico e della trasformazione dei minerali. Come emerge dai dati riportati nella Tab.2 il 64,7 per cento delle ore di CIGO concesse nella regione è stato assorbito dalla provincia torinese ed il 35,3 per cento dalle altre province. Il netto peggioramento della fase ciclica trova conferma anche nei dati sulle esportazioni e in quelli relativi alle imprese iscritte nei registri camerali. Per quanto concerne le esportazioni di merci, si tenga presente che nella prima parte del 2009 esse si sono ragguagliate a milioni di euro, avendo messo a segno un 28,3 per cento nel confronto tendenziale. A livello provinciale, le riduzioni più pronunciate delle vendite all estero si sono registrate a Verbano Cusio Ossola ( 43,3%), ad Asti ( 32,4%) e a Torino ( 30,3%). La caduta delle esportazioni si è manifestata con maggiore intensità nei mercati di sbocco della UE ed ha interessato in modo particolare il comparto degli autoveicoli e degli altri mezzi di trasporto ( 29,8%), quello dei macchinari ( 33,4%) e quello dei prodotti in metallo ( 40,1%). Per quanto riguarda il numero delle imprese registrate presso le Camere di commercio, nel primo semestre del 2009 esso ha accusato una riduzione dello 0,6 per cento sul 4

6 periodo precedente, attestandosi su un totale di In tutte le province si sono riscontrate variazioni di segno negativo, comprese tra lo 0,3 per cento di Torino e l 1,6 per cento di Asti. La caduta delle attività reali è stata affiancata da un significativo rallentamento dei finanziamenti bancari accordati alla clientela residente nella regione. Secondo le rilevazioni della Banca d Italia, alla fine del mese di giugno 2009 la consistenza dei prestiti si è posizionata sotto la soglia dei 105 miliardi di euro, avendo registrato un incremento di appena 1,5 punti percentuali rispetto alla fine del Su tale incremento pesano peraltro le variazioni evidenziate dalla provincia di Novara (+3,8%) e soprattutto da quella di Torino (+2,5%): nelle restanti province, infatti, lo stock dei prestiti o è rimasto sostanzialmente invariato o si è addirittura ridotto. A livello settoriale, i prestiti hanno mostrato un calo nell industria manifatturiera (specie nei comparti dei prodotti in metallo, dei materiali elettrici, delle macchine agricole e industriali) e una sensibile riduzione del ritmo di crescita nelle costruzioni e nel terziario. Diversamente dagli impieghi, l ammontare dei depositi bancari ha evidenziato una graduale accelerazione, essendosi ampliato nel periodo in esame del 5,8 per cento (da 62,0 a 65,6 miliardi di euro). Le province che hanno segnato il più alto tasso di crescita dei depositi sono state rispettivamente Cuneo (+11,1%), Alessandria (+9,1%) ed Asti (+6,9%) Tab.1 Consistenza degli occupati (I e II trimestre 2009) congiut. congiut. congiut. TORINO 955,6 3,3 0,1 936,0 2,0 4,1 945,8 3,3 2,2 VERCELLI 75,1 2,6 4,1 76,8 2,2 3,0 76,0 3,5 3,6 BIELLA 80,8 0,3 0,5 79,8 1,2 2,9 80,3 0,6 1,7 VERBANO CUSIO OSSOLA 65,7 2,9 5,7 68,8 4,8 4,8 67,2 2,3 5,2 NOVARA 152,6 0,8 2,9 158,0 3,5 2,2 155,3 0,2 2,5 CUNEO 263,7 0,8 2,3 269,3 2,1 1,9 266,5 0,7 2,1 ASTI 94,0 2,6 6,1 92,8 1,2 2,4 93,4 2,8 1,7 ALESSANDRIA 175,1 1,8 1,3 176,2 0,6 3,6 175,7 0,7 1,1 TOTALE 1.862,6 2,2 0, ,8 0,3 2, ,2 1,6 1,0 Tab.2 Ore di cassa integrazione ordinaria concesse dall INPS (I e II trimestre 2009) congiut. congiut. congiut. TORINO , , , ,6 VERCELLI , , ,2 801,9 BIELLA , , ,3 165,1 VERBANO CUSIO OSSOLA , , ,5 725,1 NOVARA , , ,6 567,7 CUNEO , , , ,6 ASTI , , , ,8 ALESSANDRIA , , ,5 672,4 TOTALE , , , ,9 Fonte: elaborazioni su dati INPS 5

7 Province Tab.3 Stock delle imprese registrate (Numeri indici I trim = 100 ) Anno 2008 Anno 2009 I trim. II trim. III trim. IV trim. I trim. II trim. I sem v.a. TORINO 101,2 101,8 102,1 102,1 101,5 102, VERCELLI 99,9 100,2 100,7 100,5 99,7 100, BIELLA 98,5 98,7 98,8 98,4 97,2 97, VERBANO CUSIO OSSOLA 98,2 98,4 98,7 98,3 97,7 98, NOVARA 98,2 99,2 99,6 99,5 98,6 99, CUNEO 99,5 99,9 100,1 99,8 99,1 99, ASTI 98,9 99,3 99,3 98,8 97,4 97, ALESSANDRIA 99,5 100,0 100,0 99,8 98,9 99, Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere Tab.4 Esportazioni di beni in valore (I e II trimestre 2009) di euro di euro di euro TORINO , , ,3 VERCELLI , , ,6 BIELLA , , ,1 VERBANO CUSIO OSSOLA , , ,3 NOVARA , , ,3 CUNEO , , ,1 ASTI , , ,4 ALESSANDRIA , , ,2 TOTALE , , ,3 Tab.5 Depositi e impieghi bancari per localizzazione della clientela (Consistenze in migliaia di euro) Al 31/12/2008 Al 30/06/2009 % Depositi TORINO ,2 VERCELLI ,7 BIELLA ,6 VERBANO CUSIO OSSOLA ,4 NOVARA ,3 CUNEO ,1 ASTI ,9 ALESSANDRIA ,1 TOTALE ,8 Impieghi TORINO ,5 VERCELLI ,4 BIELLA ,5 VERBANO CUSIO OSSOLA ,5 NOVARA ,8 CUNEO ,7 ASTI ,9 ALESSANDRIA ,2 TOTALE ,5 Fonte: elaborazioni su dati Banca d Italia 6

8 VALLE D AOSTA Nella prima parte del 2009, l economia valdostana ha cominciato a contrarsi a ritmo sostenuto. La fase di crescita dell occupazione, iniziata nel 2006, si è interrotta e le ore di cassa integrazione ordinaria sono lievitate, nel confronto tendenziale, di oltre 13 volte. Il peggioramento della fase ciclica ha colpito in modo particolare il settore metalmeccanico e, al suo interno, soprattutto le branche dedite alla fabbricazione di componenti per mezzi di trasporto e di apparecchiature elettriche ed ottiche. Pur in presenza di una moderata crescita degli investimenti in opere pubbliche, le costruzioni hanno risentito dell indebolimento del mercato immobiliare. Nei primi sei mesi dell anno, il numero delle transazioni immobiliari è calato del 17,8 per cento sul periodo corrispondente e le quotazioni delle abitazioni sono apparse in sensibile decelerazione. Crescenti difficoltà hanno interessato anche il settore dei servizi, come suffragato dalla riduzione delle vendite al dettaglio, delle nuove immatricolazioni di autovetture e delle giornate di presenza nelle strutture ricettive. Le avversità congiunturali si sono riflesse sul processo di creazione di nuove imprese: secondo i dati Infocamere Movimprese, nel primo semestre del 2009 l indice di sviluppo cioè il saldo tra iscrizioni e cessazioni, in rapporto al numero delle imprese attive ha assunto segno negativo (0,9%). Il tasso di sviluppo dei finanziamenti bancari erogati alle famiglie consumatrici ha continuato ad oscillare su valori alquanto contenuti; mentre i prestiti concessi alle imprese si sono ridotti, specie quelli destinati agli investimenti in macchinari, attrezzature e mezzi di trasporto, che rappresentano la componente della domanda interna più sensibile alle variazioni del ciclo economico. * * * In base alle rilevazioni effettuate dall ISTAT, nel primo semestre del 2009 il numero degli occupati si è attestato in Valle d Aosta poco sopra la soglia delle 57 mila unità, essendo aumentato dello 0,3 per cento rispetto al corrispondente periodo dell anno precedente. Tale variazione è il risultato di andamenti molto differenziati a livello settoriale: se si focalizza l attenzione sui settori extra agricoli, si evince infatti che la consistenza degli addetti si è accresciuta nelle altre attività dei servizi (+9,0%), mentre si è ridotta nel commercio ( 6,7%), nell industria in senso stretto ( 3,7%) e nelle costruzioni ( 3,9%). Per effetto di ciò, il peso del terziario sull occupazione totale si è ulteriormente ampliato, portandosi al 72,5 per cento, contro una media nazionale del 67,0 per cento. Si noti che alla maggiore incidenza del terziario ha contribuito in misura non trascurabile la componente straniera, prevalentemente impiegata nei comparti più tradizionali, come quello degli alberghi e ristoranti e dei servizi alle famiglie. Nonostante le tensioni sul mercato del lavoro si siano manifestate con minore intensità che in altre aree del Paese, anche nell economia valdostana il tasso di disoccupazione ha mostrato un leggero incremento, ragguagliandosi nel primo semestre del 2009 al 3,5 per cento per gli uomini e al 5,4 per cento per le donne. Il tasso di occupazione femminile ha continuato comunque ad oscillare su valori prossimi a quello indicato nell Agenda di Lisbona (60%) e superiori al dato medio del Nord Ovest (56%). Come si rileva dalla lettura dei dati riportati nella tabella allegata le ore di cassa integrazione ordinaria si sono accresciute a ritmo particolarmente accentuato, fino ad 7

9 oltrepassare nei primi sei mesi del 2009 la soglia delle 497 mila unità. I comparti che hanno fatto maggiore richiesta di trattamenti ordinari di integrazione salariale sono stati quello metallurgico, chimico e meccanico. L arretramento dei livelli produttivi nell industria manifatturiera è in parte riconducibile alla sensibile diminuzione della domanda di merci dal resto del mondo. A sostegno di ciò, basti considerare che nel primo semestre dell anno le vendite all estero si sono ridotte del 46,6 per cento nel confronto tendenziale, collocandosi su un valore totale di poco superiore ai 209 milioni di euro. A questo risultato ha contribuito in misura notevole il crollo delle esportazioni di prodotti in metallo, di prodotti chimici e di apparecchiature elettriche ed ottiche. Nei confronti dei paesi della UE l export si è quasi dimezzato, per effetto delle variazioni registrate sul mercato inglese ( 77,7%), spagnolo ( 53,6%), tedesco ( 49,3%) e francese ( 27,6%). Fuori dai confini dell Unione europea particolarmente negativi sono stati i risultati conseguiti sul mercato svizzero ( 55,0%) e cinese ( 28,9%). Così come nel resto del Paese, anche in Valle d Aosta la recessione delle attività produttive è stata accompagnata da un significativo rallentamento dei finanziamenti erogati dalle banche alla clientela residente; rallentamento che, in base alle rilevazioni della Banca d Italia, è iniziato nei primi mesi del 2008 per le famiglie consumatrici e sul finire dello stesso anno per le imprese. Focalizzando l attenzione sui prestiti a mediolungo termine, che rappresentano la componente più importante dell aggregato, dalla lettura dei dati contenuti nella Tab.8 emerge che alla data del 30 giugno 2009 la loro consistenza ha raggiunto un valore totale leggermente inferiore ai milioni di euro. Rispetto al corrispondente periodo dell anno precedente, essi si sono accresciuti del 4,3 per cento, cioè ad un tasso di gran lunga inferiore a quello dei depositi (+26,5%). Si noti, peraltro, che alla crescita dello stock dei prestiti con scadenza oltre i 12 mesi hanno contribuito soprattutto i maggiori finanziamenti concessi alle famiglie consumatrici per l acquisto delle abitazioni (+12,1%), avendo evidenziato una variazione di segno negativo i prestiti per l acquisto di macchine, attrezzature e mezzi di trasporto ( 3,7%) ed una sostanziale invarianza quelli per la costruzione di fabbricati residenziali ( 0,2%). All indebolimento della dinamica del credito ha contribuito sia il ridimensionamento dei piani di investimento aziendali sia la maggiore cautela da parte degli intermediari nella concessione degli affidamenti. Proseguendo una tendenza già in atto alla fine del 2008, anche nel primo semestre del 2009 si è registrata una forte crescita degli incagli (+56%), che ha riguardato soprattutto il settore delle imprese, specie quelle dell edilizia e del terziario. 8

10 Tab.6 Occupati per settori di attività economica (I trimestre 2008 II trimestre 2009) Periodo di riferimento Agricoltura Industria In senso stretto Costruzioni Servizi Commercio Altre attività Totale 2008 Dati assoluti in migliaia I Trimestre 2,1 14,4 7,2 7,1 40,4 6,4 39,6 56,8 II Trimestre 2,9 14,4 6,3 8,1 39,9 7,1 39,7 57,1 III Trimestre 2,3 14,3 6,9 7,4 39,9 7,3 41,9 56,4 IV Trimestre 2,2 13,3 7,2 6,1 41,8 6,9 41,2 57,3 I Trimestre 1,7 14,0 6,9 7,1 42,0 6,0 43,2 57, II Trimestre 2,1 13,6 6,1 7,5 40,9 6,6 43,3 56,6 I Semestre 1,9 13,8 6,5 7,3 41,4 6,3 43,2 57,1 Variazioni tendenziali I Trimestre 19,0 2,8 4,2 0,0 4,0 6,3 9,1 1, II Trimestre 27,6 5,6 3,2 7,4 2,5 7,0 9,1 0,9 I Semestre 24,0 4,2 3,7 3,9 3,1 6,7 9,0 0,3 Indicatori Tab.7 Evoluzione di alcuni indicatori economici e finanziari (I trimestre 2008 II trimestre 2009) Anno 2008 Anno 2009 I trim. II trim. III trim. IV trim. I trim. II trim. Occupati (In migliaia) 56,8 57,1 56,4 57,3 57,7 56,6 Ore di CIGO Esportazioni (Mgl di euro) Consistenza imprese registrate Stock depositi bancari (Mgl di euro) Stock impieghi bancari (Mgl di euro) Fonte: elaborazioni su dati di vari enti Tab.8 Finanziamenti bancari a medio lungo termine secondo la destinazione (Consistenze di fine periodo in migliaia di euro) Destinazione Al 30 giugno 2008 Al 30 giugno 2009 % Per la costruzione di abitazioni ,2 Per l acquisto di abitazioni (famiglie consumatrici) ,1 Per l acquisto di altri immobili (famiglie consumatrici) ,5 Per macchine, attrezzature e mezzi di trasporto ,7 Per altri investimenti in costruzioni ,8 Per altre destinazioni ,7 Totale ,3 Fonte: elaborazioni su dati Banca d Italia 9

11 LOMBARDIA Chiuso il 2008 con una caduta del prodotto lordo a prezzi costanti di un punto percentuale, nella prima parte del 2009 l economia lombarda è stata forse quella più colpita dalle avversità congiunturali, non foss altro perché essa mostra una maggiore incidenza delle attività manifatturiere e delle esportazioni, cioè dei comparti più penalizzati dalla crisi. La pesante caduta del commercio estero e degli ordinativi ha accentuato le difficoltà dell industria, che ha reagito, in linea con la tendenza nazionale, interrompendo il processo di accumulazione e riducendo drasticamente il grado di utilizzo degli impianti. L indice della produzione industriale (non corretto per i giorni lavorativi) si è contratto nel primo semestre dell anno dell 11,1 per cento sul periodo corrispondente. La riduzione dell output è parsa più consistente nei comparti di specializzazione della regione, e cioè: siderurgia ( 15,3%), meccanica ( 12,5%), tessile ( 13,0%), gomma e materie plastiche ( 12,4%). L andamento del settore delle costruzioni ha risentito della diminuzione dei bandi per opere pubbliche nonché dell indebolimento del mercato immobiliare. Il numero delle compravendite di immobili ha accusato una diminuzione tendenziale del 15,5 per cento nel primo semestre, accompagnata una sostanziale stazionarietà delle quotazioni Le vendite degli esercizi commerciali al dettaglio hanno continuato a ridursi, così come le nuove immatricolazioni di autovetture. Secondo le stime elaborate dall UCR 1, il fatturato si sarebbe contratto in termini tendenziali dell 8,4 per cento negli esercizi ricettivi e nella ristorazione, del 7,7 per cento nel commercio al dettaglio non alimentare e del 7,8 in quello all ingrosso. In decelerazione sono apparsi i finanziamenti bancari accordati alla clientela residente, specie quelli destinati alla costruzione di abitazioni e altri immobili. * * * Nel primo semestre del 2009, il numero degli occupati è risultato complessivamente pari a 4 milioni e 319 mila unità, avendo segnato una flessione di mezzo punto percentuale rispetto all analogo periodo dell anno precedente. Tale flessione è ascrivibile alle variazioni registratesi a Como ( 3,4%), Milano ( 1,7%), Lecco ( 1,7%) e Brescia ( 1,0%). Si noti, tuttavia, che nella generalità delle province lombarde, tranne che a Como e a Cremona, si è riscontrato nel corso della stagione primaverile un certo miglioramento delle dinamiche occupazionali. A livello settoriale, sempre con riferimento al periodo gennaio giugno 2009, sono emersi andamenti piuttosto differenziati: se si considerano le attività extra agricole, dalla lettura dei dati riportati nella tabella allegata si evince che la consistenza degli addetti si è ridotta nel commercio ( 8,7%) e nell industria in senso stretto ( 0,6%), mentre si è accresciuta nelle costruzioni (+7,7%) e nelle altre attività dei servizi (+1,1%). Per effetto di queste variazioni, l incidenza del terziario sull occupazione totale si è ragguagliata al 62,6 per cento, contro il 27,5 per cento dell industria. Nel valutare questi dati, si tenga tuttavia presente che nelle indagini sulle forze di lavoro condotte dall ISTAT sono considerati occupati anche i cassintegrati, a prescindere dalle ore effettivamente lavorate. 1 L acronimo UCR sta per Unioncamere Lombardia, Confindustria Lombardia e Regione Lombardia. 10

12 Nella prima parte del 2009, il numero delle persone in cerca di occupazione è schizzato a 224 mila unità (contro le 166 mila dell analogo periodo del 2008), soprattutto a motivo dell incremento dei disoccupati con precedenti esperienze lavorative. Si è così interrotta la lunga fase discendente del tasso di disoccupazione, che nel giro di pochi mesi è salito al 5 per cento. Il rapido deterioramento del quadro economico e del clima delle aspettative ha spinto le imprese industriali a comprimere il grado di utilizzo della capacità produttiva e a ricorrere in misura massiccia agli interventi della cassa integrazione. Nel periodo gennaio giugno, le ore concesse dall INPS per trattamenti ordinari di integrazione salariale hanno toccato un totale di 67 milioni e 694 mila unità, avendo messo a segno un +814,3 per cento nel confronto tendenziale. Variazioni abbondantemente superiori al dato medio si sono registrate nelle province di Lecco, Cremona, Brescia e Como. Nella provincia di Milano, le ore di cassa integrazione ordinaria hanno scavalcato la soglia degli 8,5 milioni, corrispondenti al 12,6 per cento del totale regionale. Alla crescita della CIGO hanno contribuito soprattutto alcuni settori di specializzazione dell economia lombarda, ossia l industria metallurgica, metalmeccanica, chimica e tessile. Passando ad esaminare l andamento delle vendite all estero, bisogna innanzitutto rilevare che nel primo semestre del 2009 le esportazioni di beni verso il resto del mondo si sono attestate in Lombardia su un valore totale di milioni di euro, avendo evidenziato una diminuzione del 23,7 per cento rispetto al corrispondente periodo dell anno precedente. La contrazione dell export, che ha interessato la generalità dei comparti di attività economica, è risultata più pronunciata nelle province di Brescia e Mantova (rispettivamente 35,6 e 33,6 per cento) e meno pronunciata in quelle di Milano e Pavia ( 19,9 e 13,1 per cento). Il maggiore contributo alla riduzione del valore delle esportazioni è da attribuire ai prodotti chimici e alle materie plastiche, ai prodotti tessili e dell abbigliamento nonché alle macchine elettriche ed ottiche. Su tali comparti ha pesato negativamente soprattutto il netto ridimensionamento della domanda proveniente dai principali mercati di sbocco europei, e cioè: Germania ( 28,1%), Francia ( 25,9%) e Spagna ( 39,9%). Al di fuori dei confini dell Unione, più consistente è parsa la contrazione dell export nei paesi dell Europa centro orientale ( 28,1%) che in quelli dell America settentrionale ( 17,7%). La caduta delle attività produttive è stata accompagnata da un significativo rallentamento dei finanziamenti bancari erogati alla clientela residente nella regione. Dalla lettura dei dati contenuti nella Tab.13 si evince che alla fine del mese di giugno 2009 essi hanno raggiunto un valore totale di milioni di euro, essendosi accresciuti di neanche un punto percentuale nel confronto tendenziale (contro il +13,0 per cento dei depositi). A livello provinciale, degna di nota è la contrazione dei prestiti registratasi a Bergamo ( 6,9%). Nella media dei quattro trimestri terminanti a giugno, il flusso di nuove sofferenze in rapporto ai prestiti è salito all 1,3 per cento, dallo 0,9 per cento registrato alla fine del

13 Nel corso del primo semestre del 2009, il costo dei prestiti a medio e a lungo termine alle famiglie consumatrici per l acquisto di immobili ha continuato a ridursi, tornando su valori analoghi a quelli rilevati sul finire del 2005 (3,7%). Un andamento simile ha caratterizzato l evoluzione dei tassi di interesse sul complesso delle operazioni a medio e a lungo termine. Tab.9 Consistenza degli occupati (I e II trimestre 2009) congiut. congiut. congiut. VARESE 371,8 3,4 0,5 380,5 2,4 1,6 376,2 3,1 0,6 COMO 262,4 3,1 1,5 249,0 5,1 5,3 255,7 1,2 3,4 LECCO 148,5 0,5 0,9 147,8 0,5 4,1 148,1 1,8 1,7 SONDRIO 80,0 3,6 2,3 82,4 3,0 5,8 81,2 3,1 4,1 MILANO 1.760,7 2,6 1, ,2 0,8 2, ,4 2,7 1,7 BERGAMO 460,6 2,6 0,1 483,7 5,0 4,5 472,2 0,9 2,2 BRESCIA 526,5 1,6 2,4 547,7 4,0 0,4 537,1 2,1 1,0 PAVIA 232,1 1,6 3,4 238,4 2,7 0,3 235,2 4,2 1,8 LODI 100,4 3,7 5,6 101,0 0,6 3,7 100,7 2,8 4,6 CREMONA 162,9 1,6 1,9 155,0 4,9 1,5 158,9 0,7 0,2 MANTOVA 185,2 1,6 1,8 186,8 0,8 0,4 186,0 1,5 0,7 TOTALE 4.291,0 1,1 0, ,6 1,3 0, ,8 1,0 0,5 Tab.10 Occupati per settori di attività economica (I trimestre 2008 II trimestre 2009) Periodo di riferimento Agricoltura Industria In senso stretto Costruzioni Servizi Commercio Altre attività Totale 2008 Dati assoluti in migliaia I Trimestre 82, , ,6 318, ,6 665, , ,8 II Trimestre 84, , ,5 330, ,1 629, , ,8 III Trimestre 81, , ,0 359, ,9 593, , ,5 IV Trimestre 71, , ,7 358, ,8 602, , , I Trimestre 71, , ,4 339, ,2 582, , ,0 II Trimestre 80, , ,3 358, ,7 600, , ,6 I Semestre 75, , ,3 349, ,4 591, , ,8 Variazioni tendenziali I Trimestre 13,2 3,3 2,3 6,8 2,2 12,6 1,1 0,6 II Trimestre 5,7 0,8 3,3 8,6 0,2 4,7 1,2 0,5 I Semestre 9,4 1,2 0,6 7,7 1,2 8,7 1,1 0,5 12

14 Tab.11 Ore di cassa integrazione ordinaria (I e II trimestre 2009) congiut. congiut. congiut. VARESE , , ,1 496,4 COMO , , , ,5 LECCO , , , ,3 SONDRIO , , ,6 953,5 MILANO , , ,0 859,7 BERGAMO , , ,7 444,5 BRESCIA , , , ,8 PAVIA , , ,4 451,4 LODI , , ,7 644,8 CREMONA , , , ,2 MANTOVA , , ,0 999,8 TOTALE , , ,5 814,3 Fonte: elaborazioni su dati INPS di euro Tab.12 Esportazioni di beni in valore (I e II trimestre 2009) di euro di euro VARESE , , ,6 COMO , , ,1 LECCO , , ,7 SONDRIO , , ,5 MILANO , , ,9 BERGAMO , , ,9 BRESCIA , , ,6 PAVIA , , ,1 LODI , , ,5 CREMONA , , ,7 MANTOVA , , ,6 TOTALE , , ,7 Tab.13 Depositi e impieghi bancari (Consistenze al 30 giugno 2009) Consistenze in milioni di euro Variazioni tendenziali Depositi Impieghi Depositi Impieghi VARESE , ,4 12,2 1,1 COMO 8.173, ,9 13,1 2,4 LECCO 5.353, ,1 16,1 2,7 SONDRIO 2.725, ,1 12,7 3,5 MILANO , ,6 14,4 0,7 BERGAMO , ,0 4,6 6,9 BRESCIA , ,4 10,8 3,6 PAVIA 7.132, ,7 14,3 4,0 LODI 2.842, ,2 6,9 1,9 CREMONA 4.575, ,7 10,6 4,3 MANTOVA 5.236, ,9 20,5 5,9 TOTALE , ,0 13,0 0,9 Fonte: elaborazioni su dati Banca d Italia 13

15 Tab.14 Finanziamenti bancari a medio lungo termine secondo la destinazione (Consistenze di fine periodo in milioni di euro) Destinazione Al 30 giugno 2008 Al 30 giugno 2009 % Per la costruzione di abitazioni , ,1 2,44 Per l acquisto di abitazioni (famiglie consumatrici) , ,3 10,60 Per l acquisto di altri immobili (famiglie consumatrici) , ,9 2,91 Per macchine, attrezzature e mezzi di trasporto , ,2 38,78 Per altri investimenti in costruzioni , ,8 2,25 Per altre destinazioni , ,9 12,09 Totale , ,1 11,73 Fonte: elaborazioni su dati Banca d Italia LIGURIA Nella prima parte del 2009, anche l economia ligure ha risentito dell intensificarsi della crisi internazionale, mostrando un progressivo indebolimento nella generalità dei settori. Tuttavia, alcune caratteristiche strutturali della regione, quali l elevata terziarizzazione del tessuto produttivo e la limitata apertura agli scambi commerciali col resto del mondo, hanno in parte smorzato gli effetti negativi derivanti dall inversione ciclica. Secondo i risultati dell indagine congiunturale di Confindustria Genova, la crisi ha inciso soprattutto sui settori siderurgico, dell automotive, della gomma e della chimica, colpendo con maggiore intensità le imprese di mediopiccola dimensione. Una migliore tenuta hanno invece mostrato i comparti dell impiantistica, della cantieristica navale e quelli che fanno uso di tecnologie avanzate (elettronica, automazione e telecomunicazioni), le cui produzioni sono in buona parte destinate all esportazione. Sulle costruzioni ha pesato negativamente sia il rallentamento del mercato immobiliare sia il tendenziale ristagno degli investimenti in opere pubbliche. Nel comparto dell edilizia residenziale, secondo i dati dell ANCE Liguria, si è registrata una contrazione degli investimenti più intensa per le nuove costruzioni rispetto all attività di manutenzione. Per quanto concerne i servizi, si sono ridotte le vendite al dettaglio di beni durevoli ed ha continuato a decelerare il movimento mercantile presso gli scali regionali. Sulla base dei dati di fonte Unioncamere, nel primo semestre il fatturato della grande distribuzione ha rallentato, mettendo a segno un +0,3 per cento sul periodo corrispondente. * * * Nel primo semestre del 2009, il numero degli occupati si è posizionato in Liguria su un totale di 639 mila unità, avendo registrato una diminuzione di oltre 2,5 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo dell anno precedente. La consistenza degli addetti si è assottigliata in tutte le province della regione, risultando però più pronunciata a La Spezia e Savona che a Genova e Imperia. Nel capoluogo genovese, in particolare, gli occupati sono diminuiti dell 1,2 per cento, portandosi a 360 mila unità. A livello settoriale, sono emerse tendenze alquanto uniformi: la base occupazionale, misurata in termini di teste, si è infatti ampliata solo nelle altre attività dei servizi (+0,8 per cento in ragione d anno), restringendosi in tutti gli altri comparti. Per la precisione, 14

16 essa ha messo a segno un 16,5 per cento nel commercio, un 4,7 per cento nell agricoltura, un 1,6 per cento nelle costruzioni e un 0,8 per cento nell industria in senso stretto. Nonostante la netta flessione mostrata dal commercio, l economia regionale continua ad essere caratterizzata da una spiccata terziarizzazione delle attività produttive: basti considerare che i servizi pubblici e privati assorbono complessivamente circa il 77 per cento degli addetti, a fronte di una media nazionale del 67 per cento. Pur in presenza di una sfavorevole dinamica dei livelli occupazionali, sostanzialmente stabile è risultato il numero delle persone in cerca di lavoro (37 mila unità), così come il corrispondente tasso di disoccupazione, ragguagliatosi nei primi sei mesi dell anno al 4,4 per cento per i maschi e al 6,7 per cento per le femmine. Naturalmente, anche nel caso della Liguria i risultati delle indagini sulle forze di lavoro condotte dall ISTAT devono essere integrati con i dati della cassa integrazione guadagni. A tal fine, nella Tab.17 sono state riportate le ore autorizzate dall INPS per trattamenti ordinari di integrazione salariale, cioè quelle concesse in presenza di difficoltà di carattere congiunturale. Ebbene, dalla lettura dei dati contenuti nella tabella si evince che nel primo semestre del 2009 le ore di CIGO si sono accresciute del 531,0 per cento in termini tendenziali, attestandosi su un totale di poco superiore a 1,6 milioni. A livello settoriale, la CIGO ha evidenziato una sensibile accelerazione nel comparto metallurgico e in quello meccanico. A tale proposito, vale la pena rilevare che le grandi imprese liguri in situazione di crisi occupazionale hanno potuto beneficiare del sostegno offerto dalla cassa integrazione deroga, in favore della quale sono stati stanziati per il 2009 circa 29 milioni di euro. Chiuso il 2008 con un +9,4 per cento, nella prima parte del 2009 il valore delle esportazioni di beni si è accresciuto del 10,4 per cento in ragione d anno, ragguagliandosi a milioni di euro. Le vendite all estero hanno mostrato variazioni positive in tutte le province liguri, ad eccezione di Imperia che fatto registrare un 14,0 per cento. Si noti, tuttavia, che l incidenza delle esportazioni sul reddito prodotto risulta in Liguria abbastanza modesta, oscillando attorno al 10 per cento. L indebolimento dell economia trova conferma nei dati sui prestiti erogati dalle banche alle famiglie e alle imprese residenti nella regione. Secondo le rilevazioni della Banca d Italia, alla fine dello scorso mese di giugno la consistenza dei finanziamenti concessi dagli istituti di credito alla clientela ligure è risultata pari a milioni di euro, essendosi ampliata di appena 2,3 punti percentuali nel confronto tendenziale, contro il +17,4 per cento dei depositi. Per la precisione, lo stock dei finanziamenti ha segnato un +6,0 per cento a La Spezia, un +4,8 per cento a Imperia, un +2,5 per cento a Savona e un +1,2 per cento a Genova. La modesta variazione riscontratasi nel capoluogo genovese è ascrivibile in buona parte alla riduzione dei prestiti a medio lungo termine per la costruzione delle abitazioni ( 4,8%). 15

17 Tab.15 Consistenza degli occupati (I e II trimestre 2009) congiut. congiut. congiut. IMPERIA 89,4 0,2 0,7 83,4 6,7 5,8 86,4 5,7 2,5 SAVONA 110,6 1,9 2,9 116,0 4,8 2,9 113,3 0,6 2,9 GENOVA 360,7 4,3 0,2 358,6 0,6 2,3 359,7 2,5 1,2 LA SPEZIA 72,4 19,1 14,2 87,4 20,8 1,5 79,9 11,2 7,7 TOTALE 633,1 0,7 2,4 645,4 1,9 2,8 639,2 0,9 2,6 Tab.16 Occupati per settori di attività economica (I trimestre 2008 II trimestre 2009) Periodo di riferimento Agricoltura Industria In senso stretto Costruzioni Servizi Commercio Altre attività Totale 2008 Dati assoluti in migliaia I Trimestre 13,1 136,6 90,0 46,6 498,7 105,8 392,9 648,4 II Trimestre 14,6 135,3 82,9 52,4 513,7 109,8 403,9 663,7 III Trimestre 18,6 131,3 78,7 52,6 503,0 100,1 402,9 652,9 IV Trimestre 15,8 128,8 88,8 40,0 492,8 95,5 397,3 637, I Trimestre 16,4 135,9 88,8 47,1 480,8 89,9 390,9 633,1 II Trimestre 10,0 133,2 82,8 50,4 502,2 90,1 412,1 645,4 I Semestre 13,2 134,6 85,8 48,7 491,5 90,0 401,5 639,2 Variazioni tendenziali I Trimestre 25,2 0,5 1,3 1,1 3,6 15,0 0,5 2,4 II Trimestre 31,5 1,6 0,1 3,8 2,2 17,9 2,0 2,8 I Semestre 4,7 1,0 0,8 1,6 2,9 16,5 0,8 2,6 Tab.17 Ore di cassa integrazione ordinaria (I e II trimestre 2009) Volume di ore Volume di ore Volume di ore congiut. IMPERIA ,3 47,8 SAVONA , ,5 GENOVA ,7 408,2 LA SPEZIA ,0 322,0 TOTALE ,0 531,0 Fonte: elaborazioni su dati INPS 16

18 Tab.18 Esportazioni di beni in valore (I e II trimestre 2009) di euro di euro di euro IMPERIA , , ,0 SAVONA , , ,0 GENOVA , , ,4 LA SPEZIA , , ,5 TOTALE , , ,4 Tab.19 Depositi e impieghi bancari (Consistenze al 30 giugno 2009) Consistenze in milioni di euro Variazioni tendenziali Depositi Impieghi Depositi Impieghi IMPERIA 2.309, ,4 18,5 4,8 SAVONA 3.412, ,7 14,6 2,5 GENOVA , ,5 18,2 1,2 LA SPEZIA 2.513, ,7 16,1 6,0 TOTALE , ,3 17,4 2,3 Fonte: elaborazioni su dati Banca d Italia TRENTINO ALTO ADIGE In linea con le tendenze prevalenti nel resto del Paese, anche nel Trentino Alto Adige gli effetti della crisi internazionale si sono accentuati a partire dal quarto trimestre del L impatto della crisi è stato però in parte mitigato dal minor grado di dipendenza dalle esportazioni, dalla rilevanza del settore pubblico e dalla sostanziale tenuta delle attività turistiche. Dall andamento degli indicatori disponibili emerge, per i primi sei mesi del 2009, un significativo indebolimento dell industria manifatturiera, più esposta alle conseguenze del calo della domanda interna ed estera, nonché un ulteriore rallentamento delle costruzioni, riconducibile in parte alla frenata del mercato immobiliare. Le imprese manifatturiere hanno reagito alla contrazione del fatturato tagliando gli input di lavoro e le spese di investimento. Come suffragato dai dati sulle esportazioni e sulla cassa integrazione, le imprese metalmeccaniche sembrano essere state quelle maggiormente colpite dalle avversità congiunturali. Abbastanza contenute sono comunque risultate le tensioni sul mercato del lavoro, anche perché, con più di 71 mila dipendenti, l Amministrazione pubblica assorbe circa il 16 per cento dell occupazione totale. In entrambe le province i prestiti bancari erogati alla clientela residente hanno evidenziato una decelerazione, specie quelli destinati agli investimenti in costruzioni. * * * Nel primo semestre del 2009, secondo le rilevazioni condotte dall ISTAT, gli occupati si sono attestati nella regione su un totale di 464 mila unità, avendo mostrato un aumento di quasi 1,5 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo dell anno precedente. 17

19 Nella provincia di Trento si sono registrate tendenze un po più favorevoli che nella provincia di Bolzano, essendo aumento il numero degli addetti rispettivamente dell 1,7 e 1,2 per cento. Si tratta comunque, in entrambi i casi, di variazioni più modeste di quelle rilevate negli ultimi anni. A livello settoriale, l allargamento della base occupazionale è ascrivibile per intero ai servizi (+5,5%), avendo messo a segno l industria un 2,8 per cento e l agricoltura un 20,0 per cento. Per effetto di questi andamenti, il peso del terziario sull economia in termini di addetti si ulteriormente ampliato, scavalcando la soglia del 70 per cento. Sia nella provincia di Trento che in quella di Bolzano si è riscontrato un netto calo dell occupazione nel comparto delle costruzioni (rispettivamente 8,0 e 5,5 per cento), sul quale ha pesato negativamente sia il venir meno degli interventi di ristrutturazione del patrimonio immobiliare sia la riduzione del numero delle transazioni di abitazioni. Nonostante la decelerazione della domanda di lavoro e il leggero incremento della popolazione in età lavorativa, il tasso di disoccupazione ha continuato ad oscillare in entrambe le province della regione su valori molto bassi, mediamente pari al 2,0 per cento per i maschi e al 3,8 per cento per le femmine. Nel leggere questi dati, si tenga però presente, da un lato, che è aumentato in misura non trascurabile il numero delle persone iscritte nelle liste di collocamento e di mobilità; dall altro, che le ore di cassa integrazione ordinaria concesse dall INPS alle imprese industriali sono letteralmente esplose, approssimandosi nei primi sei mesi del 2009 a 2,4 milioni. A trainare la crescita della CIGO hanno contribuito soprattutto il comparto metallurgico e quello meccanico. Il massiccio ricorso da parte delle imprese agli interventi della cassa integrazione costituisce una reazione al brusco ripiegamento della domanda interna e delle esportazioni di merci verso il resto del mondo. Per quanto concerne queste ultime, si noti che nel periodo in esame esse hanno raggiunto un valore totale di milioni di euro, essendosi ridotte di oltre il 22 per cento in termini tendenziali. La flessione delle vendite all estero ha interessato, in misura più o meno accentuata, tutti i principali settori di esportazione, e cioè: l industria agro alimentare, meccanica, della chimica e gomma, dei metalli e prodotti in metallo. Il peggioramento dell economia reale è stato accompagnato da una moderata decelerazione dei prestiti concessi dalle banche alle famiglie e alle imprese. Per la precisione, alla fine del mese di giugno 2009 la consistenza dei finanziamenti erogati alla clientela residente nella regione si è ragguagliata a poco più di 38 miliardi di euro, avendo segnato un aumento del 4,5 per cento rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. Nella provincia di Bolzano il tasso di crescita dei finanziamenti è risultato più contenuto che nella provincia di Trento (rispettivamente 3,3 contro 5,9 per cento). Soffermando l attenzione sulla componente a medio lungo termine, dalla lettura dei dati contenuti nella tabella allegata si evince che i prestiti per l acquisto di macchine, attrezzature e mezzi di trasporto sono aumentati del 20,6 per cento, quelli per l acquisto di abitazioni del 15,1 per cento e quelli per la costruzione di fabbricati residenziali dello 0,3 per cento. 18

20 Tab.20 Occupati per settori di attività economica (I semestre 2009) SETTORI TRENTO BOLZANO TOTALE TRENTO BOLZANO TOTALE Valori assoluti in migliaia Variazioni tendenziali Agricoltura 8,2 13,4 21,6 4,1 27,4 20,0 Industria 60,1 55,5 115,6 3,6 2,0 2,8 Industria in senso stretto 39,5 36,7 76,2 1,1 0,1 0,6 Costruzioni 20,6 18,8 39,4 8,0 5,5 6,8 Servizi 160,3 166,4 326,7 4,1 5,8 4,9 Commercio 31,1 38,6 69,7 5,7 5,4 5,5 Altre attività 129,1 127,8 256,9 3,7 5,9 4,8 Totale 228,6 235,3 463,9 1,7 1,2 1,4 Tab.21 Esportazioni di beni in valore (I e II trimestre 2009) PERIODI BOLZANO TRENTO TOTALE di euro I TRIM II TRIM III TRIM IV TRIM I TRIM II TRIM I SEM Variazioni tendenziali I TRIM ,0 20,1 20,1 II TRIM ,0 24,1 24,6 I SEM ,5 22,2 22,4 PERIODI Tab.22 Depositi e impieghi bancari (Consistenze di fine periodo e variazioni sui dodici mesi) BOLZANO TRENTO TOTALE Depositi Impieghi Depositi Impieghi Depositi Impieghi Milioni di euro Fine marzo , , , , , ,2 Fine giugno , , , , , ,0 Fine settembre , , , , , ,4 Fine dicembre , , , , , ,8 Fine marzo , , , , , ,0 Fine giugno , , , , , ,4 Variazioni sul periodo corrispondente Fine marzo ,5 3,0 6,6 6,8 7,6 4,7 Fine giugno ,3 3,3 5,6 5,9 7,9 4,5 Fonte: elaborazioni su dati Banca d Italia 19

21 Tab.23 Finanziamenti bancari a medio lungo termine secondo la destinazione (Consistenze di fine periodo in milioni di euro) Destinazione Al 30 giugno 2008 Al 30 giugno 2009 % Per la costruzione di abitazioni 2.228, ,1 0,3 Per l acquisto di abitazioni (famiglie consumatrici) 3.229, ,9 15,1 Per l acquisto di altri immobili (famiglie consumatrici) 1.398, ,8 0,4 Per macchine, attrezzature e mezzi di trasporto 1.092, ,3 20,6 Per altri investimenti in costruzioni 2.329, ,6 17,5 Per altre destinazioni , ,4 9,1 Totale , ,1 9,9 Fonte: elaborazioni su dati Banca d Italia VENETO La recessione delle attività economiche, iniziata negli ultimi mesi del 2008, è risultata particolarmente pronunciata nel Veneto, tenuto conto delle caratteristiche strutturali del tessuto produttivo locale, quali l elevato grado di apertura al commercio internazionale e la specializzazione verso i beni tradizionali a minore valore aggiunto. Nella prima parte del 2009, si sono accentuate le difficoltà del settore industriale e si è ulteriormente ridotto il grado di utilizzo degli impianti. Scontando la grave crisi del mercato dell auto, i comparti della meccanica e dell elettromeccanica sono stati quelli più duramente colpiti dall inversione ciclica. Secondo l indagine dell Unioncamere regionale, nel primo semestre dell anno gli ordinativi hanno registrato una diminuzione generalizzata, sia sul mercato interno che su quello estero (rispettivamente del 16,8 e 18,0 per cento rispetto al periodo corrispondente). Tale diminuzione ha determinato un netto ridimensionamento dei livelli di attività e un consistente accumulo di scorte di magazzino. Complessivamente, nel primo semestre, l output dell industria è calato del 18,0 per cento. Il venir meno della domanda di manufatti e l obiettivo di mantenere inalterata, almeno temporaneamente, la base occupazionale hanno spinto le imprese a ricorrere in maniera massiccia agli ammortizzatori sociali. Il settore delle costruzioni ha risentito del deterioramento del mercato immobiliare. Secondo le rilevazioni dell Agenzia del territorio, nella prima metà del 2009 il numero di compravendite di abitazioni si è ulteriormente contratto ( 16,1 per cento nel confronto tendenziale). Solo il comparto delle ristrutturazioni immobiliari ha manifestato una certa stabilità. L impatto della crisi sul settore terziario è stato complessivamente più contenuto, interessando soprattutto i comparti connessi con le attività industriali (come i trasporti) e con la domanda estera (come il turismo). Nel periodo in esame le vendite al dettaglio sono ulteriormente calate ( 6,6%), per effetto dei minori acquisti di beni durevoli e di prodotti non alimentari. La recessione, oltre a indebolire la domanda di credito, ha reso più selettivi i finanziamenti erogati dagli intermediari. Sul finire della stagione primaverile, si è riscontrato qualche timido segnale di miglioramento del clima delle aspettative. * * * Nel primo semestre del 2009, secondo le rilevazioni effettuate dall ISTAT, il numero degli occupati si è posizionato nella regione poco sopra i 2,1 milioni, avendo accusato 20

22 una contrazione dell 1,1 per cento rispetto all analogo periodo dell anno precedente. Andamenti particolarmente sfavorevoli si sono registrati nella provincia di Belluno e in quella di Padova, dove l occupazione ha mostrato un calo rispettivamente pari al 6,9 e 4,7 per cento. Variazioni di segno positivo si sono invece riscontrate nella provincia di Vicenza (+2,8%) e soprattutto in quella di Rovigo (+4,4%). Si tratta, nel complesso, di tendenze che confermano i segnali di indebolimento del mercato del lavoro desumibili dalle elaborazioni effettuate dai Centri provinciali per l impiego. Tranne che nel commercio, dove è rimasto sostanzialmente invariato, il numero degli addetti si è assottigliato in tutti i settori di attività economica, avendo messo a segno un 3,9 per cento nell agricoltura, un 1,1 per cento nell industria in senso stretto, un 2,2 per cento nelle costruzioni e un 1,4 per cento negli altri servizi. Per effetto di queste variazioni, l incidenza degli addetti dell industria al lordo dei lavoratori in cassa integrazione è scesa sotto la soglia del 39 per cento (contro il 29,3 per cento della media nazionale). Scontando l indebolimento della domanda di lavoro e il moderato incremento della popolazione attiva, nella prima parte del 2009 il tasso di disoccupazione ha cominciato a lievitare, seppure in misura più contenuta che nel resto del Paese, portandosi al 3,3 per cento per i maschi e al 6,8 per cento per le femmine. Le domande di sussidi di disoccupazione a requisiti ordinari pervenute all Inps hanno manifestato un incremento del 160,7 per cento rispetto al primo semestre del 2008 (del 93,7 per cento su scala nazionale). A seguito dell accentuarsi della crisi economica è aumentato considerevolmente il ricorso da parte delle imprese agli ammortizzatori sociali. Nella prima parte del 2009, in particolare, le ore concesse dall Inps per la cassa integrazione ordinaria si sono approssimate a 17 milioni, essendo lievitate dell 897,6 per cento rispetto al corrispondente periodo dell anno precedente. Le province in cui la CIGO ha mostrato la più forte accelerazione sono state quelle di Padova, Rovigo e Belluno. L espansione degli interventi ordinari ha riguardato la generalità dei comparti di attività economica e in particolare l industria metallurgica, meccanica, chimica, del legno e mobilio e del tessile abbigliamento. Per quanto riguarda le esportazioni di beni, nel primo semestre del 2009 esse si sono ragguagliate su un valore totale di milioni di euro, avendo segnato una diminuzione di 20 punti percentuali nel confronto tendenziale. Variazioni negative abbondantemente superiori alla media si sono registrate nella provincia di Venezia ( 36,0%) e in quella di Rovigo ( 31,8%). La flessione delle vendite all estero ha interessato tutte le industrie manifatturiere, sia quelle tradizionali del made in Italy (cuoio e calzature, tessile e abbigliamento, ecc.) sia quelle specializzate nella produzione di beni strumentali (meccanica, mezzi di trasporto, elettronica, ecc.). La diminuzione delle esportazioni sui mercati della UE ( 17,3%) è stata meno pronunciata di quella registrata al di fuori dei confini dell Unione ( 23,9%), grazie al più favorevole andamento del mercato franco tedesco. Il peggioramento della situazione economica è stato accompagnato da una netta decelerazione dei finanziamenti erogati dalle banche alle famiglie e alle imprese, in 21

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