LA RISORSA FORESTA. La selvicoltura, le specie e le foreste della nostra regione

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "LA RISORSA FORESTA. La selvicoltura, le specie e le foreste della nostra regione"

Transcript

1 LA RISORSA FORESTA La selvicoltura, le specie e le foreste della nostra regione

2 Sommario Breve storia delle foreste regionali Le principali specie forestali regionali I parametri forestali La gestione del patrimonio forestale Un bosco, molti servizi

3 Breve storia delle foreste regionali Periodo glaciale ( a.c a.c) Solo le montagne più alte emergevano dai ghiacci e solo licheni e arbusti vegetavano, mentre in pianura, parecchio a sud, vegetava il pino silvestre cui si affiancavano in minor quantità l abete rosso, il larice e la betulla. Assieme a queste specie, c erano c piccoli nuclei di querce, tigli e noccioli. Il ritiro dei ghiacci ( a.c a.c) Il clima presenta temperature più miti di quelle attuali e molta umidità.. In queste condizioni prosperano i boschi di querce che soppiantano le pinete, mentre in montagna si afferma l abete rosso.

4 Breve storia delle foreste regionali L avanzata del faggio ( a.c a.c) A partire dal a. C. il faggio manifesta una formidabile avanzata (anche a scapito dell abete bianco) che nei duemila anni successivi lo porta ad essere presente sia in pianura ed in collina assieme alle querce, sia sulle montagne assieme all abete abete rosso e bianco. In seguito il faggio scompare progressivamente dalla pianura, dove viene sostituito da carpino,, frassino e olmo Il Neolitico L uomo taglia gli alberi soprattutto in pianura per sviluppare l agricoltura. Le tecniche sono rudimentali, il prelievo di piante limitato allo stretto necessario

5 Breve storia delle foreste regionali L avvento dei Romani (181 a.c.).) Attraverso l incendio l e l abbattimento, l il disboscamento di ampi tratti della pianura friulana si compie per dare spazio all agricoltura. agricoltura. In montagna i boschi delle vallate furono messi a dura prova da uno sfruttamento intenso, volto al prelievo di legna da opera. A partire dal V secolo dopo Cristo, con l avvento dei barbari, la gestione dei boschi scompare e si nota un progressivo rinboschimento naturale

6 Breve storia delle foreste regionali I longobardi ( VI-VII VII sec.) Ereditano un territorio in cui la natura riprende il sopravvento. I boschi sono ricchi di selvaggina e le coltivazioni occupano poco spazio. Il bosco è lasciato all evoluzione naturale. La ripresa dell agricoltura ( IX sec.) A partire dal XI secolo si assiste in tutta Europa ad un impressionante arretramento dei boschi in favore delle coltivazioni agricole. La maggior parte dei boschi di pianura era governata a ceduo per la produzione di legna da ardere. Comincia in questo periodo lo sfruttamento più intenso delle fustaie alpine.

7 Breve storia delle foreste regionali La Serenissima ( ) I boschi erano in pessime condizioni e ridotti di numero. Da subito, Venezia si adoperò per migliorare le condizioni dei boschi, con l adozione di leggi e regole severe ma anche di iniziative per coltivare i boschi = selvicoltura.. L interesse L di Venezia per i boschi friulani era di tipo strategico, legato alla necessità di poter sempre disporre di legname per la sua flotta navale. Ma quelle regole lasciano trasparire una particolare attenzione al bosco ed al suo equilibrio. I boschi vincolati alle esigenze di Venezia, e che venivano curati con particolare attenzione erano detti Boschi banditi di San Marco indicando con ciò che il taglio e prelievo degli alberi in essi presenti era consentito solo al governo di Venezia. Verso la metà del 1600 i boschi del Friuli si trovavano in ottime condizioni, erano ricchi di piante di grosso diametro e venivano trattati con un taglio detto taglio saltuario, mediante il quale venivano scelte e tagliate solo le piante che avevano raggiunto un determinato diametro del fusto.

8 Breve storia delle foreste regionali Il dominio austriaco ( ) L amministrazione austriaca, che resse i boschi del Friuli fino al 1866, interessata al buon governo forestale per gli stessi motivi i che interessavano Venezia, si curò soprattutto delle fustaie. Presa in mano la situazione, l Austria l impose leggi severe e regole di buona gestione del bosco e si prodigò in rimboschimenti. In Carnia si conservavano le zone a pascolo, diminuivano i boschi collinari, mentre nella bassa pianura si andavano estinguendo gli ultimi lembi dei querceti di un tempo. Il XX secolo In seguito alle due guerre mondiali, le foreste regionali ne uscirono sfruttate, a volte abbandonate e poco gestite, utilizzate per poter pagare con il loro prodotto parte dei danni di guerra. Fu soltanto dopo la seconda guerra mondiale che in Regione si cercò di applicare una pianificazione ed una gestione forestale continuata. a.

9 Le principali specie forestali : Abete rosso a) Conifera b) Corteccia bruno rossastra a squame c) Chioma piramidale d) Il frutto è detto pigna e) Fogliame sempreverde ad aghi f) Produce molta resina g) Tollera la basse temperature h) Predilige suoli profondi e acidi i) Radici poco profonde j) Molto diffuso dall uomo per usi produttivi in boschi da solo o assieme al faggio

10 Le principali specie forestali : Abete bianco a) Conifera b) Corteccia bianco grigiastra c) Chioma piramidale d) Il frutto è detto pigna ed è eretto, si squama a maturità e) Fogliame sempreverde ad aghi morbidi inseriti a ventosa f) Tollera la basse temperature g) Predilige suoli profondi e umidi h) Radici profonde i) Meno diffuso dell abete rosso, con cui a volte vive e/o assieme al faggio

11 Le principali specie forestali : Larice a) Conifera decidua b) Corteccia bruno grigiastra solcata a placche c) Chioma piramidale d) Il frutto è detto pigna ed è eretto, e) Fogliame ad aghi morbidi decidui a ciuffetti f) Sopporta bene la basse temperature g) Qualsiasi suolo, alta quota h) Sopporta gelate e vento i) Forte esigenza di luce j) Spesso vive da solo, a volte scende di quota con abete rosso

12 Le principali specie forestali : Pino silvestre a) Conifera b) Corteccia bruno rossastra solcata a placche, in cima colore mattone c) Chioma globosa, a volte slanciata d) Il frutto è detto pigna ed è legnoso, contiene i pinoli e) Fogliame ad aghi rigidi n ciuffetti di due f) Suoli aridi, anche superficiali g) Forte esigenza di luce h) Vive in boschi da solo, a volte con latifoglie

13 Le principali specie forestali : Faggio a) Latifoglia decidua b) Corteccia grigiastra e lisca c) Chioma globosa d) Il frutto è detto faggiola e) Suoli profondi, umidi, fertili f) Tollera anche ombra g) Soffre gelo e vento h) Vive in boschi da solo o assieme ad abete rosso o/e abete bianco

14 Alcune foto.

15 Alcune foto.

16 I parametri forestali Sono gli elementi che caratterizzano un bosco. a) Età: : coetaneo o disetaneo b) Specie: monospecifico o misto

17 I parametri forestali a) Origine : seme ceppaia b) Governo: : fustaia ceduo Legname da opera ( conifere e faggio) Legna da ardere ( latifoglie) l

18 La gestione del patrimonio forestale SUPERFICIE BOSCATA RIPARTITA PER PROPRIETA SUPERFICIE RIPARTITA PER FORMA DI GOVERNO 56% PRIVATA PUBBLICA 30% FUSTAIA CEDUO 44% 70% DISTRIBUZIONE PER TIPOLOGIA DEI BOSCHI DI PRODUZIONE a) ettari di bosco, il 70% dei quali in montagna FAGGETE LATIFOGLIE PINETE PECCETA E BOSCO MISTO 50% 31% b) Il 68% dei boschi è di produzione 4% 15%

19 La gestione del patrimonio forestale I termini che si usano per indicare la consistenza della massa legnosa e la sua crescita annuale sono: Provvigione : indica quanto legno, espresso in metri cubi, è presente in un bosco Incremento : indica di quanti metri cubi ogni anno un bosco cresce. Ripresa: La ripresa è quanto in metri cubi, ogni anno l uomo taglia in un bosco. Nella nostra regione, la ripresa è molto inferiore (circa 25%) dell incremento. Significa che si taglia meno di quanto si potrebbe fare senza intaccare la provvigione. La pianificazione dei tagli avviene secondo i dettami della selvicoltura naturalistica

20 La gestione del patrimonio forestale La pianificazione forestale, cioè come viene gestito un bosco tiene conto di: a) la divisione del bosco in particelle b) i confini e la superficie della particella c) la provvigione ripartita per diametro delle piante misurate. d) le altezze misurate di alcune piante e gli incrementi misurati e) le caratteristiche fisiche e vegetazionali della particella f) la ripresa da applicare ed alcune indicazioni sulle piante da tagliare. Al momento giusto, quando una pianata è pronta per essere tagliata ( anni per le fustaie di conifere), la forestale secondo le indicazioni della pianificazione esegue la martellata, segnando quelle che andranno abbattute dopo averle misurate con il cavalletto. A questo punto, si apre la fase di utilizzazione

21 IL LEGNO Ogni specie arborea produce un tipo di legno che per proprietà fisiche, chimiche e tecnologiche si differenzia da un altra. Mobili, legna da opera, oggetti di artigianato, sono solo alcuni degli esempi di quanto si può produrre a partire da tavole, listelli o travi Alcuni tipi di legno inoltre, per le loro proprietà legate al colore, alla venatura, alla presenza di nodi o meno si offrono a valutazioni di tipo estetico.

22 FAGGIO Il suo legno è duro e compatto ed ha impiego in falegnameria, per lavori al tornio, per le sedie ed i mobili. E E un ottimo combustibile e dalle nostre parti viene molto usato come legna da ardere.

23 ABETE ROSSO Il legno, di colore bianco e resinoso ha molti impieghi nella falegnameria, edilizia, imballaggi. Una varietà di questa specie, per una particolare disposizione degli anelli di accrescimento, viene usata per la produzione di strumenti musicali

24 ABETE BIANCO Il legno è leggero, resistente e privo di resina, viene utilizzato per usi simili a quello dell abete rosso.

25 LARICE Il legno è di colore rossiccio, resistente e profumato, viene usato per lavori di falegnameria, travi per tetti, serramenti. Molto usato per impieghi all aperto aperto data la sua resistenza all acqua. acqua.

26 PINO SILVESTRE Il legno, viene usato nell industria mobiliera, nella falegnameria e nella carpenteria, anche se spesso i pini delle nostre parti non hanno fusti diritti e ben conformati e si preferisce importare il legname dalla Svezia per realizzare mobili

27 I PANNELLI 1) Compensato 2) Multistrato 3) Paniforte 4) Tamburato 5) Truciolato 6) Masonite

Scuola Secondaria di Primo Grado G.F. da Tolmezzo. CORSO DI TECNOLOGIA Studio dei materiali IL LEGNO

Scuola Secondaria di Primo Grado G.F. da Tolmezzo. CORSO DI TECNOLOGIA Studio dei materiali IL LEGNO Scuola Secondaria di Primo Grado G.F. da Tolmezzo CORSO DI TECNOLOGIA Studio dei materiali IL LEGNO IL LEGNO E uno dei materiali più antichi ed ha rappresentato per l uomo il modo di risolvere, per molti

Dettagli

Definizione e origine

Definizione e origine Legno Materiali Definizione e origine Il legno è un materiale di origine naturale. Legna o legname Definizione e origine Radici, fusto e rami Definizione e origine LATIFOGLIE CONIFERE Quercia Pioppo Noce

Dettagli

Roberto Carovigno - Roberto Tonetti Regione Lombardia Direzione Generale Agricoltura

Roberto Carovigno - Roberto Tonetti Regione Lombardia Direzione Generale Agricoltura Roberto Carovigno - Roberto Tonetti Regione Lombardia Direzione Generale Agricoltura La filiera foresta-legno-energia nella Regione Lombardia: un capitale verde per promuovere gli obiettivi dell'agenda

Dettagli

Scarti delle utilizzazioni forestali in Provincia di Trento: possibilità di recupero per fini energetici

Scarti delle utilizzazioni forestali in Provincia di Trento: possibilità di recupero per fini energetici BIOMASFOR Potenzialità, innovazioni tecnologiche ed energetiche per l uso sostenibile delle biomasse forestali trentine Scarti delle utilizzazioni forestali in Provincia di Trento: possibilità di recupero

Dettagli

La posizione della Valle d Aosta

La posizione della Valle d Aosta Convegno «Filiera bosco legno: la situazione attuale e prospettive per il futuro», FORLENER 2017 12 maggio 2017- La posizione della Valle d Aosta Regione Autonoma Valle d Aosta Assessorato agricoltura

Dettagli

Organizzazione della presentazione

Organizzazione della presentazione Organizzazione della presentazione! Paesaggio naturale e paesaggio culturale: le foreste attuali come risultato dell attività dell uomo! Selvicoltura, principali forme di governo e di trattamento! Pianificazione

Dettagli

Le potenzialità del settore forestale toscano per la produzione del legno da opera

Le potenzialità del settore forestale toscano per la produzione del legno da opera 24 novembre 2009 Pisa Le potenzialità del settore forestale toscano per la produzione del legno da opera Debora Salmeri Settore Programmazione forestale della Regione Toscana La Toscana dei boschi SUPERFICIE

Dettagli

Lo sviluppo di strumenti decisionali

Lo sviluppo di strumenti decisionali Lo sviluppo di strumenti decisionali La scelta del sistema di esbosco Giuseppe Pignatti CRA-PLF Roma Utilizzazioni forestali e sistemi di esbosco 1) Boschi del Molise e le utilizzazioni 2) Scelta del sistema

Dettagli

Introduzione alla filiera del legno

Introduzione alla filiera del legno via Leonardo da Vinci, 44 - Grugliasco (TO) www.agroselviter.unito.it Roberto Zanuttini Corrado Cremonini Introduzione alla filiera del legno Classificazione botanica Denominazione comune Principali caratteristiche

Dettagli

I tagli successivi. Tagli successivi

I tagli successivi. Tagli successivi I tagli successivi Con il trattamento a tagli successivi, il popolamento giunto alla maturità economica viene asportato tramite più interventi selvicolturali. La progressiva apertura del popolamento ha

Dettagli

Le risorse forestali regionali ed il ruolo della certificazione

Le risorse forestali regionali ed il ruolo della certificazione Sistema Legno in Toscana Firenze, 27 marzo 214 Le risorse forestali regionali ed il ruolo della certificazione Davide Travaglini*, Caterina Morosi**, Susanna Nocentini* * Dipartimento di Gestione dei Sistemi

Dettagli

Incontro di studio LA GESTIONE DEL BOSCO PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE DELLA MONTAGNA

Incontro di studio LA GESTIONE DEL BOSCO PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE DELLA MONTAGNA Incontro di studio LA GESTIONE DEL BOSCO PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE DELLA MONTAGNA Edolo, 29 novembre 2013 Z tç Utàà áàt ftçztää 1 Comunità Montana di Valle Camonica: N 41 Comuni Superficie: 127.251 ettari

Dettagli

La Società di gestione Monti Azzurri (MC) e la costituzione di una filiera locale legno-energia

La Società di gestione Monti Azzurri (MC) e la costituzione di una filiera locale legno-energia filiera locale Progetto di Fattibilità di cui all art. 6 della L.R. n. 7/2005 La cooperazione o e forestale e nella Regione e Marche: da esecutori a gestori diretti del territorio o Scopi della ricerca

Dettagli

Definizioni classiche di selvicoltura

Definizioni classiche di selvicoltura Definizioni classiche di selvicoltura La selvicoltura studia la tecnica dell impianto, dell utilizzazione e della rinnovazione dei boschi (A. De Philippis 1960/61) Selvicoltura: la scienza e la pratica

Dettagli

8 Rapporto sullo stato delle foreste in Lombardia

8 Rapporto sullo stato delle foreste in Lombardia 8 Rapporto sullo stato delle foreste in Lombardia * In un anno la superficie boscata è cresciuta dello 0,25%: sono 624 gli ettari a disposizione di ogni lombardo. * L incremento di massa legnosa in un

Dettagli

Presentazione pag. V Prefazione...» VII CAPITOLO I - I BOSCHI DI FAGGIO pag. 1. Le esigenze ed i modi di vita del Faggio pag

Presentazione pag. V Prefazione...» VII CAPITOLO I - I BOSCHI DI FAGGIO pag. 1. Le esigenze ed i modi di vita del Faggio pag Presentazione pag. V Prefazione.....» VII CAPITOLO I - I BOSCHI DI FAGGIO pag. 1. Le esigenze ed i modi di vita del Faggio pag. 2 1.1. L'ecologia della specie.......................» 2 1.1.1. L'areale

Dettagli

03/02/2016. Il Legno. Struttura Anatomica. Classificazione del Legname. Altre caratteristiche macroscopiche. Composizione Chimica

03/02/2016. Il Legno. Struttura Anatomica. Classificazione del Legname. Altre caratteristiche macroscopiche. Composizione Chimica Il Legno Il legno è un MATERIALE BIOLOGICO, prodotto da organismi viventi. La STRUTTURA MICROSCOPICA è costituita da elementi cellulari sottili ed allungati, variamenti disposti a seconda della specie,

Dettagli

PRESENTAZIONE DI GIORGIA LOLLI ANNO SCOLASTICO 2012/2013 CLASSE I SEZ. C SCUOLA MEDIA MASSIMO GIZZIO

PRESENTAZIONE DI GIORGIA LOLLI ANNO SCOLASTICO 2012/2013 CLASSE I SEZ. C SCUOLA MEDIA MASSIMO GIZZIO PRESENTAZIONE DI GIORGIA LOLLI ANNO SCOLASTICO 2012/2013 CLASSE I SEZ. C SCUOLA MEDIA MASSIMO GIZZIO PANNELLI E COMPOSITI I pannelli e i compositi uniscono i vantaggi di un elemento naturale come il legno

Dettagli

Distribuzione dei cedui in Italia Superficie dei cedui per specie (%)

Distribuzione dei cedui in Italia Superficie dei cedui per specie (%) Distribuzione dei cedui in Italia Superficie dei cedui per specie (%) Castagno 17,6 Faggio 14,4 Querce decidue 19,4 Querce sempreverdi 5,5 Carpino 11,6 Altre latifoglie 21,9 Cedui coniferati 2,9 Il governo

Dettagli

COMUNE DI CAMERI. Il taglio dei boschi: pratiche e permessi in Piemonte

COMUNE DI CAMERI. Il taglio dei boschi: pratiche e permessi in Piemonte Il taglio dei boschi: pratiche e permessi in Piemonte Cameri, 17 dicembre 2015 Cos è un bosco? La legge forestale piemontese definisce il bosco i terreni coperti da vegetazione forestale arborea associata

Dettagli

Normalità planimetrico-cronologica: divisione della compresa in tante parti equiproduttive di età scalare da 1 a t anni (t=turno)

Normalità planimetrico-cronologica: divisione della compresa in tante parti equiproduttive di età scalare da 1 a t anni (t=turno) Metodi di assestamento della compresa coeatanea che utilizzano la ripresa volumetrica (espressa in m 3 ) Per questi metodi sono importanti tutti e quattro gli aspetti della normalità della compresa Normalità

Dettagli

Allegato 2. Specificazioni normative per gli interventi nelle aree boscate o nei boschi

Allegato 2. Specificazioni normative per gli interventi nelle aree boscate o nei boschi COMUNE DI MONTECARLO REGOLAMENTO URBANISTICO Revisione quinquennale art. 55 L.R. 03.01.2005 n. 1 Disposizioni Normative Allegato 2. Specificazioni normative per gli interventi nelle aree boscate o nei

Dettagli

SISLE Sistema Legno in Toscana

SISLE Sistema Legno in Toscana CONVEGNO Presentazione risultati progetto di ricerca SISLE Sistema Legno in Toscana Giovedì 27 marzo 2013 - Salone monumentale di Toscana Promozione Via Vittorio Emanuele II n. 62-64 Firenze 1 CONVEGNO

Dettagli

No. ARTICOLO essenza fr./m3 fr./m3. 50001000 Abachi 1354.00 1520.00. 50004001 Abete I/II 1151.00 1290.00. 54001001 Abete II/III 435.00 488.

No. ARTICOLO essenza fr./m3 fr./m3. 50001000 Abachi 1354.00 1520.00. 50004001 Abete I/II 1151.00 1290.00. 54001001 Abete II/III 435.00 488. LEGNAME - LEGNAME MASSICCIO FALEGNAMERIA LEGNAME FALEGNAMERIA Essiccato al forno. Adatto per costruzioni interne ed esterne per falegnameria. No. ARTICOLO essenza fr./m3 fr./m3 dal magazzino f.co cantiere

Dettagli

IL BOSCO-ENERGIA IL BOSCO

IL BOSCO-ENERGIA IL BOSCO IL BOSCO-ENERGIA IL BOSCO Sono boschi i tipi di vegetazione costituiti da specie legnose a portamento arboreo. Il bosco è un complesso mondo dove numerose specie vegetali e animali: piante, funghi, mammiferi,

Dettagli

Il legno. Prof. Marco Torella mercoledì 21 ottobre 2015

Il legno. Prof. Marco Torella mercoledì 21 ottobre 2015 Il legno Prof. Marco Torella mercoledì 21 ottobre 2015 IL LEGNO IL LEGNO IL LEGNO IL LEGNO LA STRUTTURA DEL TRONCO LA PRODUZIONE DEL LEGNAME LA PRODUZIONE DEL LEGNAME LA PRODUZIONE DEL LEGNAME LA PRODUZIONE

Dettagli

Selvicoltura sostenibile e dinamiche naturali in foresta: il caso degli abieteti a taglio saltuario

Selvicoltura sostenibile e dinamiche naturali in foresta: il caso degli abieteti a taglio saltuario Selvicoltura sostenibile e dinamiche naturali in foresta: il caso degli abieteti a taglio saltuario Gianfranco Minotta Dip. AGROSELVITER, Università di Torino Convegno: Bosco, incendi e disturbi naturali,

Dettagli

Gli Incendi Boschivi. Relatore: Realizzato e curato dal. Il Rischio Incendi Boschivi in Lombardia. Centro Operativo AIB per la Lombardia Curno (BG)

Gli Incendi Boschivi. Relatore: Realizzato e curato dal. Il Rischio Incendi Boschivi in Lombardia. Centro Operativo AIB per la Lombardia Curno (BG) Gli Incendi Boschivi Il Rischio Incendi Boschivi in Lombardia Relatore: Realizzato e curato dal Centro Operativo AIB per la Lombardia Curno (BG) 24035 Via G. Galilei, 2 Tel. 035.611009 Fax 035.617722 E-mail

Dettagli

Le essenze legnose. Beatrice Giliberti. Scuola Media «Massimo Gizzio» Classe 1^ C

Le essenze legnose. Beatrice Giliberti. Scuola Media «Massimo Gizzio» Classe 1^ C Le essenze legnose Beatrice Giliberti Scuola Media «Massimo Gizzio» Classe 1^ C Classificazione delle essenze legnose In botanica (la scienza che studia le piante), l essenza indica un arbusto o un albero

Dettagli

LEGNO MATERIALI. Immagini e spunti tratti dal libro di testo: G.Paci e R.Paci Progettare e fare Tecnologia Ed. Zanichelli

LEGNO MATERIALI. Immagini e spunti tratti dal libro di testo: G.Paci e R.Paci Progettare e fare Tecnologia Ed. Zanichelli MATERIALI LEGNO Immagini e spunti tratti dal libro di testo: G.Paci e R.Paci Progettare e fare Tecnologia Ed. Zanichelli a cura di prof. A. Millefanti Osserva tre tipi di legno L abete è: - leggero; -

Dettagli

La situazione forestale italiana nel 1985

La situazione forestale italiana nel 1985 La situazione forestale italiana nel 1985 La superficie forestale italiana, secondo l ultimo inventario forestale (pubblicato nel 1988 ma riferito a dati dell 1985), è di circa 8 milioni di ettari su un

Dettagli

Rapporto sullo stato delle foreste in Lombardia al 31 dicembre 2010

Rapporto sullo stato delle foreste in Lombardia al 31 dicembre 2010 16 marzo2012 Rapporto sullo stato delle foreste in Lombardia al 31 dicembre 2010 Enrico Calvo RAPPORTO SULLO STATO DELLE FORESTE IN LOMBARDIA IV annualità (2007-2008 2009-2010) Strumento conoscitivo ed

Dettagli

ISu terreni. Funghi e boschi del Cantone Ticino. prevalentemente ricchi di carbonati. Antonio Auguadri Gianfelice Lucchini Alfredo Riva Emilio Testa

ISu terreni. Funghi e boschi del Cantone Ticino. prevalentemente ricchi di carbonati. Antonio Auguadri Gianfelice Lucchini Alfredo Riva Emilio Testa Funghi e boschi del Cantone ISu terreni prevalentemente ricchi di carbonati Antonio Auguadri Gianfelice Lucchini Alfredo Riva Emilio Testa Edito dal Credito Svizzero FUNGHI E BOSCHI DEL CANTONE TICINO

Dettagli

Periodo di curazione (λ) = numero di anni che separano due interventi successivi nella stessa particella. N = numero alberi.

Periodo di curazione (λ) = numero di anni che separano due interventi successivi nella stessa particella. N = numero alberi. Modello del bosco disetaneo: il bosco è suddiviso in tante particelle quanti sono sono gli anni del periodo di curazione; in ogni particella il popolamento deve avere una curva di distribuzione delle piante

Dettagli

Federazione Regionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali dell Umbria

Federazione Regionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali dell Umbria Federazione Regionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali dell Umbria Giornate di aggiornamento professionale sulla martellata nei boschi governati a ceduo 27-28 maggio 2011 Brevi cenni bio-ecologici

Dettagli

PIANO DI PREVISIONE, PREVENZIONE E LOTTA ATTIVA CONTRO GLI INCENDI BOSCHIVI Ai sensi art. 8 L. 353/00

PIANO DI PREVISIONE, PREVENZIONE E LOTTA ATTIVA CONTRO GLI INCENDI BOSCHIVI Ai sensi art. 8 L. 353/00 CONSORZIO DEL PARCO NAZIONALE DELLO STELVIO KONSORTIUM NATIONAL PARK STILFSER JOCH PIANO DI PREVISIONE, PREVENZIONE E LOTTA ATTIVA CONTRO GLI INCENDI BOSCHIVI Ai sensi art. 8 L. 353/00 Periodo di validità

Dettagli

Foreste appenniniche, limiti ed opportunità per lo sviluppo economico locale. Marcello Miozzo, D.R.E.Am. Italia

Foreste appenniniche, limiti ed opportunità per lo sviluppo economico locale. Marcello Miozzo, D.R.E.Am. Italia Foreste appenniniche, limiti ed opportunità per lo sviluppo economico locale Marcello Miozzo, D.R.E.Am. Italia Foreste e aree interne presentano una buona corrispondenza La strategia delle aree interne

Dettagli

Vendita di legname in piedi

Vendita di legname in piedi Regione Basilicata Comune di Pignola (PZ) Vendita di legname in piedi CATALOGO DI VENDITA Gennaio 2011 Comune di Pignola Ufficio tecnico Via Risorgimento 1 85010 Pignola (PZ) Tel 0971/620111 206 228 Scadenza

Dettagli

Simone Blanc, Filippo Brun, Angela Mosso

Simone Blanc, Filippo Brun, Angela Mosso UNIVERSITA DEGLI STUDI DI TORINO Utilizzazioni boschive, valore dei prelievi legnosi e gestione forestale in Piemonte Simone Blanc, Filippo Brun, Angela Mosso simone.blanc@unito.it Dipartimento di Scienze

Dettagli

IL MATERIALE VIVAISTICO. Paolo Camerano IPLA S.p.A Piero Belletti UniTO

IL MATERIALE VIVAISTICO. Paolo Camerano IPLA S.p.A Piero Belletti UniTO IL MATERIALE VIVAISTICO Paolo Camerano IPLA S.p.A Piero Belletti UniTO ALCUNE NOTIZIE STORICHE 1873 Primi vivai forestali in Italia (2 ha) 1886 35 ha di superficie di vivai forestali 2,5 milioni di piante

Dettagli

LA PUBBLICITÀ DEGLI INTERVENTI FORESTALI

LA PUBBLICITÀ DEGLI INTERVENTI FORESTALI LA PUBBLICITÀ DEGLI INTERVENTI FORESTALI Mirando Di Prinzio 1, Andrea Martini 2 1 Studio forestale Di Prinzio, Campi Bisenzio (FI); studiodiprinzio@gmail.com 2 Forestale libero professionista, Figline

Dettagli

prof. A. Battistelli 1

prof. A. Battistelli 1 1 LEGNAME: per la costruzione di oggetti, mobili o per edilizia LEGNA DA ARDERE: per il fuoco del caminetto DERIVATI DEL LEGNO: pannelli utilizzati al posto del legname, realizzati con fogli o briciole

Dettagli

La copertura vegetazionale

La copertura vegetazionale La copertura vegetazionale FATTORI: 1- Clima (temperatura, precipitazioni) 2- Substrato (silicatico, calcareo) 3- Morfologia territorio (vicinanza bacini lacustri, esposizione) 4- Impatto antropico Altitudini:

Dettagli

Elenco qc identificazione risorsa. componente territorio rurale. particelle interessate (anche in parte) tipologia. norme

Elenco qc identificazione risorsa. componente territorio rurale. particelle interessate (anche in parte) tipologia. norme Elenco qc identificazione risorsa Habitat 9210* tipologia Faggete Taxus- Ilex Habitat 9180* Valloni Tilio- Acerion Habitat 91F0, 92A0, 9340, 91E0* Boschi mesofili a leccio e carpino nero - Mosaico di boschi

Dettagli

Essenze dure, forti, tenere e dolci.

Essenze dure, forti, tenere e dolci. Essenze dure, forti, tenere e dolci. ESSENZE TENERI O DOLCI. LE essenze tenere o dolci sono facilmente lavorabili e si presentano bene al taglio,ma con altrettanta facilità sono sensibili a urti,graffi

Dettagli

Il LEGNO. Cos è Il Legno

Il LEGNO. Cos è Il Legno Cos è Il Legno II legno è costituito dai tessuti: del fusto, dei rami, della radice delle piante arboree o, come diciamo comunemente, degli ALBERI 10/01/2013 1 Utilizzi Del Legno - 01 Tutte le parti del

Dettagli

Classe Colturale D - Ceduo di produzione PIANO DEI TAGLI E DEGLI INTERVENTI COLTURALI

Classe Colturale D - Ceduo di produzione PIANO DEI TAGLI E DEGLI INTERVENTI COLTURALI Classe Colturale D - Ceduo di produzione PIANO DEI TAGLI E DEGLI INTERVENTI COLTURALI PERIODO 1 2001-2004 2001 15 Versanti in espsosizione W-SW e S 13,00 13,00 16 Angolo NW sopra 1180m (1,5ha) e su parte

Dettagli

Chiara Fraternali e Francesca Gobbi. una pianta per amico. l abete greco

Chiara Fraternali e Francesca Gobbi. una pianta per amico. l abete greco Chiara Fraternali e Francesca Gobbi una pianta per amico l abete greco foglio d albero scuola elementare La Primavera - classe III A anno scolastico 2005/2006 Dedichiamo questo libro a tutte le persone

Dettagli

Zone fitoclimatiche GLI AR I BUSTI DEL CAS C T AS ANETUM T

Zone fitoclimatiche GLI AR I BUSTI DEL CAS C T AS ANETUM T Zone fitoclimatiche GLI ARBUSTI DEL CASTANETUM IL TERRITORIO ITALIANO La morfologia e le condizioni climatiche sono così varie che sono presenti numerosi ecosistemi. La vegetazione si è diffusa e affermata

Dettagli

LA VEGETAZIONE. 1. Parole per capire VOLUME 1 CAPITOLO 5. A. Conosci già queste parole? Scrivi il loro significato o fai un disegno: montagna...

LA VEGETAZIONE. 1. Parole per capire VOLUME 1 CAPITOLO 5. A. Conosci già queste parole? Scrivi il loro significato o fai un disegno: montagna... VOLUME 1 CAPITOLO 5 MODULO D LE VENTI REGIONI ITALIANE LA VEGETAZIONE 1. Parole per capire A. Conosci già queste parole? Scrivi il loro significato o fai un disegno: montagna... collina... pianura... costa...

Dettagli

Le prospettive di valorizzazione della filiera foresta legno toscana Leonardo Casini Enrico Marone

Le prospettive di valorizzazione della filiera foresta legno toscana Leonardo Casini Enrico Marone Le prospettive di valorizzazione della filiera foresta legno toscana Leonardo Casini Enrico Marone Introduzione L idea progettuale I primi segnali di un settore con scarse informazioni relative all universo

Dettagli

Operazione Pagamento compensativo per le zone forestali Natura 2000

Operazione Pagamento compensativo per le zone forestali Natura 2000 I primi bandi forestali del P.S.R. 2014-2020 2020 Operazione 12.2.1 Pagamento compensativo per le zone forestali Natura 2000 Elisa Guiot Franca De Ferrari Settore Foreste elisa.guiot@regione.piemonte.it

Dettagli

DICHIARAZIONE DI TAGLIO

DICHIARAZIONE DI TAGLIO DIPARTIMENTO DIFESA DEL SUOLO E FORESTE SEZIONE BACINO IDROGRAFICO ADIGE PO- SEZIONE DI VERONA Piazzale Cadorna, 2 37126 VERONA DICHIARAZIONE DI TAGLIO ai sensi dell articolo 23 della L.R. 13.09.1978,

Dettagli

Classe Colturale A - Fustaia di faggio di produzione PIANO DEI TAGLI E DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO

Classe Colturale A - Fustaia di faggio di produzione PIANO DEI TAGLI E DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO Classe Colturale A - Fustaia di faggio di produzione PIANO DEI TAGLI E DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO N / 32 A) taglio di sementazione e liberazione nuclei di novellame 7 80 560 B) taglio di avviamento

Dettagli

6.T72 Produzione legnosa in mc, utilizzazione proveniente dai boschi ticinesi, dal 1991

6.T72 Produzione legnosa in mc, utilizzazione proveniente dai boschi ticinesi, dal 1991 6.T72 Produzione legnosa in mc, utilizzazione proveniente dai boschi ticinesi, dal 1991 Anno 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2 Boschi pubblici 3'922 43'18 4'921 41'36 43'88 5'881 61'194 53'26

Dettagli

CORSO DI SPECIALIZZAZIONE ANTINCENDIO BOSCHIVO DI I LIVELLO

CORSO DI SPECIALIZZAZIONE ANTINCENDIO BOSCHIVO DI I LIVELLO CORSO DI SPECIALIZZAZIONE ANTINCENDIO BOSCHIVO DI I LIVELLO LA COMBUSTIONE I COMBUSTIBILI FORESTALI IL COMPORTAMENTO DEL FUOCO GLI INCENDI BOSCHIVI LE TECNICHE DI ESTINZIONE Lonate Pozzolo 6 ottobre 2012

Dettagli

Equazione generale di cubatura di alberi in piedi o soprassuoli: il coefficiente di riduzione

Equazione generale di cubatura di alberi in piedi o soprassuoli: il coefficiente di riduzione Equazione generale di cubatura di alberi in piedi o soprassuoli: il coefficiente di riduzione H in m G in m 2 1,30 m D diametro sopra corteccia misurato a 1,30 m G area basimetrica (superficie sezione

Dettagli

Foreste e boschi art.142, comma1, lettera g, del Codice

Foreste e boschi art.142, comma1, lettera g, del Codice Foreste e boschi art.142, comma1, lettera g, del Codice Normativa statale Ambiti territoriali oggetto di vincolo sono i territori coperti da foreste e boschi, ancorchè percorsi o danneggiati dal fuoco,

Dettagli

SCHEDA PIANTE MONUMENTALI

SCHEDA PIANTE MONUMENTALI Nome scientifico: Famiglia: 1 Nome comune: Nome locale: 2 Comune : 3 Ambiente Urbano Ambiente Extraurbano 4 Località: 5 Indirizzo : 6 Pubblica Proprietà Privata Estremi proprietà Nome 7 Cognome Via/Piazza

Dettagli

Specie forestali della Toscana

Specie forestali della Toscana Specie forestali della Toscana Categories : Anno 2009, N. 82-1 giugno 2009 di Luigi Puntelli Specie forestali prevalenti La specie arborea più diffusa in Toscana è il cerro (Quercus cerris), appartenente

Dettagli

La certificazione della gestione sostenibile delle foreste e dei prodotti forestali in Friuli Venezia Giulia

La certificazione della gestione sostenibile delle foreste e dei prodotti forestali in Friuli Venezia Giulia La certificazione della gestione sostenibile delle foreste e dei prodotti forestali in Friuli Venezia Giulia Paluzza, 12 aprile 2012 a cura della dott.ssa for. Maria Cristina D ORLANDO REGIONE AUTONOMA

Dettagli

Foreste e filiere dei prodotti forestali legnosi. La superficie forestale

Foreste e filiere dei prodotti forestali legnosi. La superficie forestale Cresce la superficie forestale nazionale nell ultimo decennio (+5,8% rispetto al 25). Le foreste italiane rappresentano il 5% della superficie forestale europea e il 34% della superficie totale nazionale.

Dettagli

Il LEGNO. Scuola Media Pietro Giannone Caserta

Il LEGNO. Scuola Media Pietro Giannone Caserta Scuola Media Pietro Giannone Caserta Il LEGNO A cura del prof. Francesco Pisanti corso di Tecnologia Il legno è il materiale ricavato dai fusti delle piante, in particolare dagli alberi ma anche dagli

Dettagli

Settore Tutela della Natura e del Mare. Interventi agro-silvo-pastorali. in aree protette. (L.R. 39/00, art. 68)

Settore Tutela della Natura e del Mare. Interventi agro-silvo-pastorali. in aree protette. (L.R. 39/00, art. 68) Settore Tutela della Natura e del Mare Interventi agro-silvo-pastorali in aree protette (L.R. 39/00, art. 68) Quadro A Intervento Tipo di intervento (barrare solo una casella scegliendo tra quelle sottostanti)

Dettagli

La valorizzazione economica delle produzioni legnose Enrico Marone, Università degli Studi di Firenze

La valorizzazione economica delle produzioni legnose Enrico Marone, Università degli Studi di Firenze ACCADEMIA ITALIANA DI SCIENZE FORESTALI Accademia dei Georgofili La valorizzazione economica delle produzioni legnose Enrico Marone, Università degli Studi di Firenze Convegno La valorizzazione delle produzioni

Dettagli

La corteccia è liscia di colore marrone con tante lenticelle chiare nei fusti giovani (a dx) squamosa nei fusti più vecchi (a sx)

La corteccia è liscia di colore marrone con tante lenticelle chiare nei fusti giovani (a dx) squamosa nei fusti più vecchi (a sx) NOCCIOLO (Corylus avellana) riconoscerlo? Portamento: è un arbusto caducifoglio con una ceppaia da cui partono molti fusti detti polloni Si trova nel sottobosco dalla pianura fino a 1700 m Gemme ellittiche

Dettagli

Art. 7.2 Sistema delle aree forestali

Art. 7.2 Sistema delle aree forestali Art. 7.2 Sistema delle aree forestali DEFINIZIONE DI AREE FORESTALI sono tutte le superfici con vegetazione arborea ed arbustiva spontanea o di origine artificiale in grado di produrre legno o altri prodotti

Dettagli

forestale, assestamento forestale, ecc.

forestale, assestamento forestale, ecc. Corso di Estimo Forestale ed ambientale dr. Luigi cembalo a.a. 2012/2013 Stima di boschi ed arboreti da legno Per stima di un bosco si intende la stima del più probabile valore di mercato del suolo e del

Dettagli

GLI SCENARI DEGLI INCENDI

GLI SCENARI DEGLI INCENDI Giovanni Bovio CAPITOLO 8 GLI SCENARI DEGLI INCENDI INDICE 1 GLI SCENARI DEGLI INCENDI 3 1.1 Scenari estivi 7 1.2 Scenari invernali 8 1 GLI SCENARI DEGLI INCENDI Si riportano descrizioni e informazioni

Dettagli

Specifiche sulle proprietà e sulla classificazione dei biocombustibili legnosi

Specifiche sulle proprietà e sulla classificazione dei biocombustibili legnosi Laboratorio BioCombustibili Dipartimento Territorio e Sistemi Agro- Forestali Università degli Studi di Padova Associazione Italiana Energie Agroforestali Specifiche sulle proprietà e sulla classificazione

Dettagli

Pino d Aleppo. Famiglia: PINACEE Genere: PINUS Pinus halepensis Aleppo pine

Pino d Aleppo. Famiglia: PINACEE Genere: PINUS Pinus halepensis Aleppo pine Pino d Aleppo Famiglia: PINACEE Genere: PINUS Pinus halepensis Aleppo pine Caratteristiche morfologiche Albero alto 15-20 metri e con diametro fino ad 1,20 metri, di forma eretta od irregolare. Corteccia

Dettagli

Fasi evolutive di un popolamento forestale (da Oliver e Larson, 1996)

Fasi evolutive di un popolamento forestale (da Oliver e Larson, 1996) Fasi evolutive di un popolamento forestale (da Oliver e Larson, 1996) Fase adulta o di maturità economica Fase senescente o vetusta Fase giovanile Rinnovazione T E M P O Le fasi presenti nel mosaico di

Dettagli

Climi e ambienti. Tempo atmosferico e clima

Climi e ambienti. Tempo atmosferico e clima Climi e ambienti Tempo atmosferico e clima Il tempo atmosferico indica le condizioni meteorologiche di un luogo per un periodo di tempo molto breve. Quando in un luogo c è il sole, ad esempio, diciamo

Dettagli

Estensione delle superfici forestali: ha (ISTAT 94) ha (proiezione reale ultimi rilievi) = 30% del territorio piemontese

Estensione delle superfici forestali: ha (ISTAT 94) ha (proiezione reale ultimi rilievi) = 30% del territorio piemontese La situazione forestale in Piemonte Estensione delle superfici forestali: 665.000 ha (ISTAT 94) 800.000 ha (proiezione reale ultimi rilievi) = 30% del territorio piemontese Proprietà: 67,8 % privati; 28,5

Dettagli

La valutazione del bilancio del carbonio e della biodiversità nei suoli piemontesi FABIO PETRELLA

La valutazione del bilancio del carbonio e della biodiversità nei suoli piemontesi FABIO PETRELLA La valutazione del bilancio del carbonio e della biodiversità nei suoli FABIO PETRELLA F.Petrella - La valutazione del bilancio del carbonio e della biodiversità nei suoli Analisi, misure ed elaborazioni

Dettagli

Indice. Avvertenze... Pagina 13 Introduzione.. 15

Indice. Avvertenze... Pagina 13 Introduzione.. 15 Indice Avvertenze.... Pagina 13 Introduzione.. 15 Capitolo 1 Principali coltivazioni legnose agrarie Obiettivi ed aspetti normativi 17 Metodologia dell indagine 17 Principali risultati... 18 Varietà coltivate.

Dettagli

Il faggio -Conoscenze e indirizzi per la gestione sostenibile in Piemonte

Il faggio -Conoscenze e indirizzi per la gestione sostenibile in Piemonte Presentazione delle nuove guide selvicolturali e delle pubblicazioni forestali realizzate dalla Regione Piemonte Il faggio -Conoscenze e indirizzi per la gestione sostenibile in Piemonte Andrea Ebone,,

Dettagli

Direzione Regionale Foreste ed Economia Montana

Direzione Regionale Foreste ed Economia Montana Mod. 4/A Direzione Regionale Foreste ed Economia Montana PROGETTO DI TAGLIO ordinario per utilizzazioni superiori ai 2,5 ettari nei boschi cedui e ai 100 mc. nei boschi d'altofusto soggetti a pianificazione.

Dettagli

I Querco-carpineti carpineti del Piemonte

I Querco-carpineti carpineti del Piemonte I Querco-carpineti carpineti del Piemonte Perché merita occuparsene PG Terzuolo, A Canavesio Istituto per le Piante da Legno e l Ambiente - Torino Torino 29 novembre 2011 Superficie territoriale planiziale:

Dettagli

LEGGE FORESTALE DELLA TOSCANA L.R.T. 39/2000

LEGGE FORESTALE DELLA TOSCANA L.R.T. 39/2000 LEGGE FORESTALE DELLA TOSCANA L.R.T. 39/2000 art. 3 : 1. Ai fini della presente legge costituisce bosco qualsiasi area, di estensione non inferiore a 2.000 metri quadrati e di larghezza maggiore di 20

Dettagli

Schema degli argomenti da trattare nella Relazione tecnica descrittiva.

Schema degli argomenti da trattare nella Relazione tecnica descrittiva. Misura 226 Ricostituzione del potenziale forestale e introduzione di interventi preventivi Azione 1 Investimenti materiali e immateriali per la ricostituzione di aree percorse dal fuoco. Schema degli argomenti

Dettagli

LIFE+ EC-SQUARE ROSSO SCOIATTOLO. Linee guida per la gestione degli ecosistemi. forestali per il miglioramento della qualità degli

LIFE+ EC-SQUARE ROSSO SCOIATTOLO. Linee guida per la gestione degli ecosistemi. forestali per il miglioramento della qualità degli LIFE+ EC-SQUARE ROSSO SCOIATTOLO Linee guida per la gestione degli ecosistemi forestali per il miglioramento della qualità degli habitat e l aumento della connettività per lo scoiattolo rosso Versione

Dettagli

Le caratteristiche qualitative di un pellet certificato ENplus.

Le caratteristiche qualitative di un pellet certificato ENplus. Le caratteristiche qualitative di un pellet certificato ENplus. Aspetti produttivi e per il consumatore Andrea Sgarbossa LA CERTIFICAZIONE DEL PELLET: PERCHÉ? Trasparenza nel mercato del pellet Accesso

Dettagli

Il sottoscritto, nato a il, nella sua qualità di dell'impresa, con sede in, Via, n., Cod. Fiscale e Partita IVA, tel. fax:, VISTI I LOTTI

Il sottoscritto, nato a il, nella sua qualità di dell'impresa, con sede in, Via, n., Cod. Fiscale e Partita IVA, tel. fax:, VISTI I LOTTI Allegato A) GARA PER LA VENDITA DI N 13 LOTTI DI BOSCO IN PIEDI E DI N. 1 LOTTO DI CIPPATO ALL IMPOSTO NEI COMPLESSI FORESTALI IN GESTIONE ALL UNIONE DI COMUNI VALDARNO-VALDISIEVE Il sottoscritto, nato

Dettagli

Risultati della Ricerca

Risultati della Ricerca Risultati della Ricerca Titolo Conservazione e gestione dei popolamenti di origine agamica a prevalenza di leccio della Sardegna Descrizione estesa del risultato Nel bacino del Mediterraneo il leccio (Quercus

Dettagli

Piantagioni 3P per coniugare produzione e biodiversità. Ing. Stefano De Pietri

Piantagioni 3P per coniugare produzione e biodiversità. Ing. Stefano De Pietri Piantagioni 3P per coniugare produzione e biodiversità Ing. Stefano De Pietri Partenariato Coordinamento:CONSORZIO DI BONIFICA VERONESE Associati: REGIONE DEL VENETO Area tutela e sviluppo del territorio

Dettagli

Regione Emilia-Romagna

Regione Emilia-Romagna Regione Emilia-Romagna Servizio Parchi e Risorse forestali PIANO FORESTALE REGIONALE 2014-2020 (P.F.R. 2020) LA DISTRIBUZIONE DELLE RISORSE FORESTALI Le aree forestali in regione hanno una estensione

Dettagli

Settore forestale Modello di Pre-valutazione di Incidenza

Settore forestale Modello di Pre-valutazione di Incidenza Settore forestale Modello di Pre-valutazione di Incidenza L.R. 39/00 e Regolamento Forestale e DGRT n 916 de l 28/10/2011 Provincia di Pistoia Piazza della Resistenza, 54 Pistoia Sez. 1 - Azienda (1)Dati

Dettagli

Economia forestale in Svizzera

Economia forestale in Svizzera 07 Land- und Forstwirtschaft Agricoltura e selvicoltura 829-1000 831-1500 Economia forestale in Svizzera Statistica tascabile 2015 Neuchâtel 2015 Statistica forestale 2014 1 Svizzera Zurigo Berna Produzione

Dettagli

PATRIMONIO AGRICOLO FORESTALE REGIONALE

PATRIMONIO AGRICOLO FORESTALE REGIONALE ************** PATRIMONIO AGRICOLO FORESTALE REGIONALE COMPLESSO FORESTALE LUSTIGNANO RELAZIONE TECNICA DI STIMA DI LOTTO BOSCHIVO DESTINATO ALLA VENDITA Pomarance, lì 24/03/2015 Il Tecnico dott. for.

Dettagli

I BIOMI. La tundra e La foresta decidua temperata

I BIOMI. La tundra e La foresta decidua temperata I BIOMI La tundra e La foresta decidua temperata Cos è un bioma? Prima di tutto iniziamo dicendo cos è un bioma. Un BIOMA e' un ambiente terrestre individuato e classificato dalle modalita di crescita

Dettagli

VIVAISTICA FORESTALE E RIMBOSCHIMENTI. Prof.ssa Rosanna Bellarosa. PARTE A Rimboschimenti / Imboschimenti. Impianti protettivi / Impianti produttivi

VIVAISTICA FORESTALE E RIMBOSCHIMENTI. Prof.ssa Rosanna Bellarosa. PARTE A Rimboschimenti / Imboschimenti. Impianti protettivi / Impianti produttivi VIVAISTICA FORESTALE E RIMBOSCHIMENTI Prof.ssa Rosanna Bellarosa DAFNE-Unitus PARTE A Rimboschimenti / Imboschimenti Impianti protettivi / Impianti produttivi Arboricoltura da legno Definizione delle

Dettagli

IL CLIMA IN EUROPA PRINCIPALI TIPI DI CLIMA CHE SI INCONTRANO IN EUROPA. ATLANTICO ALPINO MEDITERRANEO CONTINENTALE U N I T A N 1 1

IL CLIMA IN EUROPA PRINCIPALI TIPI DI CLIMA CHE SI INCONTRANO IN EUROPA. ATLANTICO ALPINO MEDITERRANEO CONTINENTALE U N I T A N 1 1 U N I T A N 1 1 IL CLIMA IN EUROPA PRINCIPALI TIPI DI CLIMA CHE SI INCONTRANO IN EUROPA. ATLANTICO ALPINO MEDITERRANEO CONTINENTALE Libro di geografia classe 1 - Scuola secondaria di primo grado Pagina

Dettagli

Le conversioni. Per conversione di un bosco si intende il cambiamento di forma di governo CEDUO COMPOSTO

Le conversioni. Per conversione di un bosco si intende il cambiamento di forma di governo CEDUO COMPOSTO Le conversioni Per conversione di un bosco si intende il cambiamento di forma di governo CEDUO MATRICINATO FUSTAIA CEDUO COMPOSTO Lo spessore della freccia indica con quale frequenza ciascun tipo di conversione

Dettagli

Superficie boschiva in Italia Anno 2005

Superficie boschiva in Italia Anno 2005 Superficie boschiva in Italia Anno 2005 Foreste 8,8 M ha (60% sono in aree montane) Altre terre boscate 1,7 M ha Totale 10,5 M ha = 35% della superficie territoriale Le superfici forestali continuano a

Dettagli

La classe 1 a C della scuola media L. Lotto all Orto Botanico dell I.T.C Filippo Corridoni di Civitanova Marche

La classe 1 a C della scuola media L. Lotto all Orto Botanico dell I.T.C Filippo Corridoni di Civitanova Marche La classe 1 a C della scuola media L. Lotto all Orto Botanico dell I.T.C Filippo Corridoni di Civitanova Marche Il 30 Maggio 2013 la classe 1^C della scuola media L. Lotto è andata in visita all orto botanico

Dettagli

Tree Work Bando Cariplo 2013/14 U.A.1

Tree Work Bando Cariplo 2013/14 U.A.1 IL TORRENTE COSIA: FILO CONDUTTORE DELLA BIODIVERSITA' TRA NATURA E UOMO BANDO CARIPLO - SCUOLA 21, A.S. 2013/14 FASE 1: "ESPLORAZIONE DELL'ARGOMENTO" - CLASSE III UNITA' DI APPRENDIMENTO 1: L'AGROECOSISTEMA

Dettagli

LA FORESTA PLANIZIALE

LA FORESTA PLANIZIALE LA FORESTA PLANIZIALE LA DISTRIBUZIONE DELLA VEGETAZIONE DELLA FORESTA PLANIZIALE IN ITALIA Cos è il bosco planiziale? È una foresta mista con prevalenza di querce e con specie rustiche indigene: Olmo

Dettagli