Il mercato del credito al consumo

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1 Corso Aggiornamento 30 ore OAM - Modulo 1 Ordinamento intermediari finanziari Il mercato del credito al consumo Focus di approfondimento Canali distributivi Nome file:focusapprofondimento_mod1 1

2 Con riferimento all'evoluzione degli assetti distributivi, nel 2012 si stabilizza il trend verso la multicanalità per il collocamento dei prodotti di credito al consumo, che vede la progressiva disintermediazione del credito al consumo verso i canali distributivi "corti" 2

3 Si conferma la riduzione del ruolo dei "Convenzionati" (32% dei flussi erogati nel 2012) e la maggiore rilevanza assunta dai canali costituiti dalle filiali dirette degli istituti eroganti, soprattutto da quelle delle banche generaliste (32%), ma anche da quelle degli operatori specializzati (21%) 3

4 Si segnala, tuttavia, come torni a mostrare un lieve incremento la quota di flussi collocati per il tramite di agenti e mediatori (15%, +1 punto percentuale). Tale canale, nonostante un ridimensionamento non trascurabile del numero di agenti/mediatori appartenenti alle reti terze delle Associate, ha dunque beneficiato della riorganizzazione della professione indotta dalla recente normativa (Segue Figura 1) 4

5 Fig. 1 Canali distributivi del credito al consumo (dati di flusso) Fonte: Osservatorio Assofin 5

6 Fig. 2 Canali distributivi per tipologia di prodotto (dati di flusso; per la CQS mandanti e mandatari) Fonte: Osservatorio Assofin 6

7 L'analisi per tipo di prodotto mostra come lo sportello bancario resti il canale privilegiato per il collocamento dei prestiti personali (57% dei flussi), sebbene si rilevi un graduale leggero ritocco verso il basso della quota, a favore del canale diretto degli operatori specializzati (37%). Per le erogazioni di finanziamenti di CQS si assiste invece ad una lieve ricomposizione verso l utilizzo del canale bancario (25%) a scapito della rete degli sportelli degli operatori specializzati (21%) 7

8 Il canale agenti/broker, a fronte della stabilità della quota, peraltro contenuta, di prestiti personali collocati (6%), ritorna ad incrementare lo share relativo alla distribuzione di CQS (54%) e mostra un ruolo crescente nell'ambito del credito finalizzato, non solo nella collaborazione con i dealer auto, ma anche nel collocamento degli altri finanziamenti finalizzati, categoria che ha mostrato una miglior tenuta nel

9 Trend e caratteristiche del mercato 9

10 Dai dati di Eurofinas, la Federazione Europea delle Associazioni nazionali¹ degli operatori specializzati nel credito al consumo, emerge come, confermando il trend negativo post-crisi, per l insieme dei mercati europei del credito al consumo persista una situazione di difficoltà. ¹I dati trimestrali Eurofinas, rappresentativi dell attività svolta dagli operatori specializzati, fanno riferimento ai seguenti Paesi: BE,CZ,DK,ES,FI,FR,UK,IT,LT,NO,PT,RO e SE 10

11 Nel 2012 le erogazioni complessive risultano ancora in contrazione (-2.2%). Tale evoluzione è la risultante di dinamiche piuttosto differenti dei mercati dei maggiori paesi Risultano in contrazione e in peggioramento rispetto al 2011 le erogazioni dell Italia, della Spagna (-12.1%) e della Francia (-5.3%), mentre la Germania, come di consueto, mostra un andamento in controtendenza (+4.5%). Da segnalare la ripesa del Regno Unito (+5.8%), già abbozzata nel corso del

12 Con riferimento all Italia, come già accennato, nel 2012, come nei tre anni precedenti, chiude in negativo l attività di erogazione di credito al consumo I flussi finanziati si fermano a 48 miliardi di euro e segnano una flessione pari a -11.7% rispetto al 2011 Il trend di contrazione delle erogazioni ha interessato la maggioranza dei prodotti di credito al consumo 12

13 Si rileva un netto calo o o o dei flussi dei finanziamenti finalizzati all'acquisto di autoveicoli e motocicli erogati a privati presso i concessionari della cessione del quinto dello stipendio/pensione e dei prestiti personali 13

14 Tengono maggiormente le tipologie di credito caratterizzate da importi finanziati più contenuti: i flussi finalizzati all'acquisto di altri beni e servizi segnano un calo più contenuto e le carte con funzione di rateizzazione (ovvero le rateali/opzione) Tali trend riflettono il calo dei consumi e la cautela dei famiglie e istituti eroganti a finanziare gli acquisti dei beni a maggior valore 14

15 Continua infatti a caratterizzare il mercato un calo della domanda di finanziamenti delle famiglie, che trova origine prevalentemente in fattori di natura congiunturale, legati alla crisi finanziaria e alle fasi recessive che caratterizzano il sistema economico italiano dal 2009² ² Il potere di acquisto delle famiglie, da gennaio a settembre 2012, è calato dello 4.1% rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. Fonte: ISTAT, Reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società terzo trimestre 2012, gennaio

16 La tradizionale prudenza all indebitamento delle famiglie italiane, si è accentuata negli ultimi anni, a seguito della perdurante debolezza del reddito reale disponibile e dell'elevata fragilità del mercato del lavoro³ ³Il tasso di disoccupazione nel corso del 2012 è cresciuto in misura sostenuta, con un aumento di 636 mila unità (+30.2%). rispetto a dicembre Fonte: ISTAT, Occupati e disoccupati Anno 2012, marzo

17 L indice del clima di fiducia dei consumatori, nel corso del 2012, è peggiorato ulteriormente rispetto l anno precedente, scendendo sotto i livelli minimi registrati negli anni , toccando il valore minimo assoluto della serie storica4 4Nel 2012 l indice mantiene il trend di decisa flessione, toccando nel corso dell anno nuovi livelli minimi della serie, inferiori ai minimi segnati nel Fonte ISTAT, Fiducia dei consumatori, dicembre

18 In tale contesto, le famiglie italiane hanno ridotto i consumi (-4.3%), in particolare quelli di beni durevoli (-12.7%), che corrispondono alla componente più frequentemente finanziata dalle famiglie Il calo della domanda si accompagna a politiche di erogazione selettive poste in atto al fine di mantenere alta la qualità creditizia dei portafogli a seguito dell aumento del rischio di credito della clientela e del peggioramento delle attese sull attività economica in generale degli ultimi anni 18

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