INFRASTRUTTURE, INDUSTRIA E SERVIZI DI TRASPORTO E LOGISTICA IN CAMPANIA

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1 REGIONE CAMPANIA Assessorato ai Trasporti INFRASTRUTTURE, INDUSTRIA E SERVIZI DI TRASPORTO E LOGISTICA IN CAMPANIA REGIONE CAMPANIA Assessorato ai Trasporti INFRASTRUTTURE, INDUSTRIA E SERVIZI DI TRASPORTO E LOGISTICA IN CAMPANIA 2007 secondo rapporto annuale

2 REGIONE CAMPANIA Assessorato ai Trasporti infrastrutture Industria e servizi di trasporto e logistica in campania 2007 secondo rapporto annuale

3 Progetto grafico, impaginazione e copertina: ISBN Tutti i diritti riservati - All right reserved Copyright 2008 by ACaM - Agenzia Campana per la Mobilità Sostenibile, Napoli. Sono rigorosamente vietati la riproduzione, la traduzione, l adattamento, anche parziale o per estratti, per qualsiasi uso e con qualsiasi mezzo effettuati, compresi la copia fotostatica, il microfilm, la memorizzazione elettronica ecc., senza la preventiva autorizzazione scritta da ACaM. Ogni abuso sarà perseguito a norma di legge.

4 Premessa Nella premessa al primo rapporto annuale sulla mobilità in Campania mi auguravo che i successivi volumi potessero registrare sempre maggiori progressi in uno dei settori trainanti della nostra economia e che proprio qui ha radici storiche importanti. Ebbene, dopo aver sfogliato con attenzione questo secondo rapporto, realizzato con la consueta precisione e dovizia di particolari dall Agenzia campana per la mobilità sostenibile (ACaM) e dal Cesit (Centro studi sistemi di trasporto Carlo Maria Guerci ), posso dire che il mio auspicio si è in gran parte avverato. Anche se ovviamente c è ancora molto da fare, il rapporto fotografa infatti un settore economico in continua crescita, che ha raggiunto complessivamente i addetti, ed è in grado di produrre un valore aggiunto di 8,76 miliardi di euro l anno (considerando anche le costruzioni in infrastrutture di trasporto), incidendo per circa il 10% sull occupazione e sul valore aggiunto complessivo regionale. Il massiccio programma di potenziamento delle infrastrutture di trasporto, che vale in tutto 28,8 miliardi di euro, ha raggiunto i 7,6 miliardi di spesa, ossia circa un miliardo l anno. Un progetto in linea con quanto indicato da diversi governi nel mondo, per i quali gli investimenti in infrastrutture di trasporto sono una delle azioni anticicliche più efficaci per affrontare la fase di recessione in corso. Una strategia ancora più importante per una regione situata nel Mezzogiorno, area che deve ancora superare definitivamente lo storico deficit infrastrutturale con il resto del Paese e dell Europa. Grazie a questo programma, attuato da soggetti del tutto diversi, Ferrovie dello Stato, aziende regionali e locali, Governo, Regione, Province e Comuni, agenzie, autorità portuali, società di gestione di infrastrutture e servizi interportuali, aeroportuali, stradali e autostradali, e così via, si sono attivate la tratta Napoli-Roma e la linea a monte del Vesuvio dell alta velocità ferroviaria, si sono superati i 43 km di nuove linee e le 34 stazioni nuove o riqualificate della metropolitana regionale, si sono completati oltre 500 interventi di adeguamento, potenziamento e messa in sicurezza di strade e autostrade, realizzati quasi 4mila nuovi posti barca in porti turistici nuovi o riqualificati, potenziati i porti commerciali e gli interporti e iniziato il completamento del sistema aeroportuale. Tutto questo senza contare i progetti avviati dalla Napoli-Bari all aeroporto di Grazzanise, dal completamento del raccordo anulare della Campania A1-Domitiana alla Lioni- Grottaminarda, solo per citarne alcuni e gli oltre 200 cantieri in corso su tutto il territorio regionale. Investimenti capaci di generare nel settore edile occupati medi annui e 285,2 milioni di euro di valore aggiunto. A fianco del programma di adeguamento infrastrutturale, c è il potenziamento e il miglioramento progressivo della qualità dei servizi di trasporto offerti (soprattutto quelli ferroviari, grazie all alta velocità che sta liberando progressivamente i binari dai treni nazionali), i nuovi treni e autobus confortevoli, tecnologici e a basso impatto ambientale che finalmente hanno cominciato a circolare in tutta la regione, l ormai consolidato sistema di tariffe integrate Unicocampania, che tutti i cittadini hanno dimostrato di apprezzare e di sfruttare al meglio (circa il 60% dei passeggeri ormai utilizza il ticket per due o più mezzi e il 46% ha un abbonamento), il Metrò del mare, divenuto ormai un appuntamento stabile per tutti i cittadini campani e i turisti delle nostre coste, i sistemi audio e video di informazioni agli utenti e di sorveglianza, diffusi ormai in quasi tutte le stazioni e a bordo di quasi tutti i mezzi. Interventi che hanno consentito di raggiungere risultati importanti, che vanno dall aumento 7

5 dei passeggeri del trasporto pubblico (+40% dal 2000 solo per il ferro), alla riduzione dell inquinamento atmosferico (-300mila tonnellate l anno di CO 2 ), fino alla bassa incidentalità stradale (meno di due incidenti ogni mille abitanti, contro una media nazionale di 4). Significativi anche i continui progressi del sistema dei porti, sia nel campo dei passeggeri (ben 21,6 milioni l anno, quasi quanto il traffico tra Gran Bretagna e Francia o quello di Hong Kong e Macao, e oltre un milione di croceristi a Napoli, che raggiunge così il secondo posto in Italia), che delle merci (soprattutto le autostrade del mare ). Positivi anche i dati degli interporti già attivi, Nola e Marcianise-Maddaloni, che hanno fatto registrare in tre anni un incremento del valore della produzione di ben il 185%, e dell aeroporto di Capodichino, che da solo ha quasi raggiunto i 6 milioni di passeggeri l anno. Infine, la grande realtà delle imprese di costruzione di veicoli e sistemi di trasporto: un settore che rappresenta complessivamente il 18% dell occupazione e il 26,7% del valore aggiunto dell industria campana (escluse le costruzioni edili). Un industria con vere e proprie punte di eccellenza, come l automotive, capace di aumentare dal 2000 le esportazioni di veicoli automobilistici del 68%, e l aerospaziale (+39% di valore aggiunto nell ultimo biennio). Risultati confermati da un ultimo dato che mi pare interessante: il settore cosiddetto allargato dei trasporti e della logistica (operatori logistici, gestori di sistemi e servizi di trasporto, costruzione e riparazione di veicoli e sistemi di trasporto, distributori di carburanti) è cresciuto in cinque anni a un ritmo pari quasi a cinque volte quello dell economia complessiva regionale. Fin qui le luci. Ma un rapporto completo come quello che viene qui presentato non può non riportare anche le ombre del settore, anche per poterle analizzare e trovarne i giusti rimedi. Anzitutto una constatazione: i dati del rapporto sono quasi tutti del 2007, dunque precedenti alla crisi economica in atto, con la quale dovremo sicuramente fare i conti nella prossima analisi. Sul fronte infrastrutturale, la prima grande esigenza, a mio parere, sta nel completamento del sistema aeroportuale: la Campania ancora oggi ha un solo scalo realmente operativo, quello di Capodichino, il cui grande successo di crescita e progressivo avvicinamento alla soglia di saturazione costringe ad accelerare i tempi per la realizzazione di Grazzanise, così come per la piena operatività di Pontecagnano che ha appena cominciato la propria attività. È necessario anche velocizzare i tempi per la Napoli-Bari, dato che è inconcepibile che ancora oggi le due più grandi città del sud continentale siano raggiungibili in quasi quattro ore di viaggio su una linea ferroviaria vecchia di ben 115 anni. Per quanto riguarda i servizi di trasporto, il primo vero grande problema da affrontare è quello della scarsità delle risorse disponibili, data anche la crisi economica in atto, che ci deve vedere impegnati tutti in uno sforzo di razionalizzazione e riduzione dei costi del sistema, a cominciare da quelli delle aziende, condizione imprescindibile per poter sviluppare ancora il trasporto pubblico locale. Solo realizzando queste economie e trovando nuove fonti di finanziamento si potrà continuare sulla strada dell aumento della quantità e qualità dei servizi offerti, a cominciare da quelli nuovi da attivare sulle nuove infrastrutture e sui binari liberati dai treni nazionali grazie alla Tav, per proseguire poi con il miglioramento delle frequenze delle corse da estendere ove possibile anche alle ore notturne il rinnovo del parco mezzi, la realizzazione di parcheggi di interscambio, la rimozione delle barriere architettoniche e la dotazione di tecnologie per sicurezza e informazioni. Bisogna anche rafforzare la lotta all evasione e all elusione dei biglietti, un fenomeno purtroppo ancora molto diffuso in Campania, ma che con la controlleria centralizzata del Consorzio Unicocampania sta dando alcuni significativi risultati. C è poi il problema della frammentazione delle aziende: in Campania sono ben 132 le società private impegnate in servizi di trasporto su gomma, la maggior parte delle quali ha meno di 15 dipendenti. C è bisogno dunque di un processo di ristrutturazione e ammodernamento per superare il persistente stato di nanismo che ca- 8

6 ratterizza il settore (in Lombardia, ad esempio, 22 aziende su 138 hanno più di 100 addetti) e per migliorarne i livelli di produttività ed efficientarne i costi. La Regione ha espresso un indirizzo molto chiaro, attraverso la sua società controllata Eav, che ha raggruppato in holding le tre società ferroviarie regionali, ha separato in distinti rami d azienda le attività ferroviarie da quelle automobilistiche, ha riunito in un unica società Eavbus le società della gomma, ha predisposto un piano industriale per la ristrutturazione e lo sviluppo della holding ferroviaria e della società su gomma, ha introdotto il controllo di gestione ed ha avviato criteri di gestione integrata con procedure unificate per gli approvvigionamenti e le forniture di servizi e beni di consumo. Altro punto dolente, l ancora eccessiva prevalenza del trasporto merci su strada rispetto a ferrovia e vie del mare, anche se qui si stanno facendo progressi: in cinque anni, ad esempio, si sono raddoppiati collegamenti e frequenze intermodali su ferro basati sugli interporti di Nola e Marcianise-Maddaloni, così come il traffico container del porto di Napoli è aumentato negli ultimi tre anni del 28%, in controtendenza rispetto ai principali scali italiani. Concludo ringraziando ancora una volta ACaM e Cesit per il prezioso lavoro svolto, così come tutti i protagonisti del mondo dei trasporti della Campania che hanno fornito la propria collaborazione, con l auspicio che anche il terzo rapporto possa essere testimone di altri importanti progressi raggiunti in questo settore. Prof. Ennio Cascetta Assessore ai Trasporti Regione Campania 9

7 introduzione Questa 2 a edizione del rapporto annuale su Infrastrutture, industria e servizi di trasporto e logistica in Campania intende arricchire la banca dati e il patrimonio di informazioni disponibili sul tema per consentire una interpretazione più approfondita e più completa di un settore molto complesso ed articolato, coltivando l ambizione che il rapporto possa rappresentare un utile supporto alle decisioni di managers, di tecnici e di imprenditori. Tale ambizione si giustifica anche per l impostazione originale data all inquadramento del comparto della mobilità, rappresentato per filiere, ciascuna per ogni modalità di trasporto e area di competenza, esaminate nelle diverse manifestazioni dalla logistica alla gestione dei sistemi e servizi di trasporto, dalle costruzioni di infrastrutture di trasporto alle fabbricazioni e riparazioni di sistemi e veicoli di trasporto. Dal rapporto emerge un quadro del settore, quello dei trasporti e della logistica, che non solo fornisce un servizio primario per le persone e le merci ma rappresenta un settore dell economia, generatore in proprio di occupazione e di ricchezza, sede di intense relazioni tra imprese e di promozione della coesione sociale. In questa edizione si è definita una struttura complessiva del rapporto ricca di contenuti e di facile lettura. Il primo capitolo del rapporto riguarda principalmente gli aspetti connessi alle caratteristiche del territorio e della dotazione infrastrutturale con interessanti confronti tra la Campania e il resto del Paese ma anche tra diverse aree metropolitane nel mondo, mentre nel secondo capitolo si sviluppa il tema degli impatti ambientali ed energetici con particolare riferimento all incidenza del settore dei trasporti sulle emissioni di CO 2 e sui consumi energetici. Il terzo capitolo, invece, è particolarmente significativo perché descrive il quadro complessivo degli investimenti realizzati, in corso d opera e programmati in Campania sia per le infrastrutture di trasporto articolate nei diversi settori sia per il materiale rotabile. Dal quarto al settimo capitolo si approfondiscono tutti gli aspetti connessi alla mobilità delle persone per le diverse modalità: dal trasporto privato a quello pubblico, dalla mobilità marittima a quella aerea. In particolare nel quarto capitolo, oltre alla rete viaria e alla dotazione di veicoli, si esamina il tema della sicurezza e della gestione della sosta mentre nel quinto capitolo si sviluppa un analisi complessiva del sistema del trasporto pubblico locale in Campania, sia sul fronte infrastrutturale delle reti e del materiale rotabile sia su quello gestionale dei servizi e delle risorse. Per la mobilità marittima ed aerea, nel sesto e settimo capitolo, molta attenzione è posta ai traffici turistici con particolare riferimento ai porti di Napoli e Salerno, al metrò del mare, alla portualità turistica e alla nautica da diporto. Nell ottavo capitolo si sviluppa un analisi ed un confronto tra i valori economici e di produttività dei gestori delle reti e dei servizi di trasporto con un focus relativo ai gestori delle reti autostradali, della sosta, dei servizi di TPL e delle attività aeroportuali. Il capitolo nove è interamente dedicato al trasporto delle merci per le diverse modalità, dal traffico merci su strada a quello ferroviario, dal traffico marittimo a quello negli interporti e aeroporti. Gli ultimi due capitoli sono più propriamente di natura economica ed, in particolare, il decimo è dedicato alle competenze industriali nei business network di costruzione di veicoli e sistemi di trasporto, distinto per settori dall automotive al settore aerospaziale, dai sistemi ferroviari alle costruzioni navali, mentre nell undicesimo capitolo si sviluppano delle analisi complessive sull occupazione ed il valore aggiunto del settore allargato della logistica e dei sistemi di trasporto in Campania, a confronto con altri settori economici e con altre realtà regionali. 11

8 Il rapporto è infine arricchito da due interessanti appendici in cui si presentano i risultati di due indagini coordinate dall ACaM. La prima riguarda l analisi della mobilità di scambio in Regione Campania e della mobilità interna nel Comune di Napoli, anche attraverso utili confronti con i dati relativi alla mobilità di scambio dell anno Tanti i dati interessanti emersi da queste indagini. Ad esempio si nota che gli spostamenti di scambio da e verso Napoli, dal 2003 al 2007, sono aumentati di circa il 10% mentre quelli con mezzo prevalente collettivo del 16,4%. In particolare analizzando i soli spostamenti su ferro di scambio da e verso Napoli si rileva un incremento del 25%. Riferendoci, invece, agli spostamenti di scambio complessivi su ferrovia in tutta la regione, dal 2003 al 2007, si registra un incremento di oltre spostamenti ossia del 23,4%. Questi dati indicano chiaramente come, negli ultimi anni in Campania, sia notevolmente aumentato l uso del trasporto pubblico ferroviario. Dati molto significativi sono anche quelli relativi alla mobilità complessiva nel Comune di Napoli, secondo i quali, in un giorno feriale medio, per spostarsi da, verso e dentro il capoluogo regionale tutti i residenti campani compiono oltre 2 milioni di spostamenti di cui il 42,9% con mezzo prevalente collettivo. La seconda appendice analizza gli effetti prodotti dall introduzione della linea di alta Velocità tra Napoli e Roma sui flussi di traffico e sui comportamenti e le abitudini di viaggio tra le due aree metropolitane, evidenziando risultati particolarmente significativi. Difatti già al termine del primo biennio di esercizio del collegamento di alta velocità tra Napoli e Roma, ossia tra il 2005 e il 2007, si registrano dati importanti: i flussi in auto sono diminuiti dello 0,7% (mentre nello stesso periodo, su tutta la rete gestita da Autostrade Spa, si è registrato un incremento del 5,5%), i passeggeri a bordo dei treni sono aumentati del 23% (ovverosia passeggeri in più all anno), e in particolare, per i soli treni Eurostar/AV, si è registrato un incremento del 38,4%. Cifre che mostrano con evidenza il forte impatto prodotto dall introduzione di collegamenti di alta velocità Napoli-Roma sui flussi di passeggeri lungo questa relazione. Altri elementi interessanti emergono dai risultati delle interviste ai viaggiatori. Ad esempio risulta che, rispetto allo scenario precedente all introduzione della Tav, il 15% dei passeggeri ha incrementato la frequenza degli spostamenti, il 12% prima non effettuava affatto questo viaggio, il 14,6% utilizzava l auto, mentre un ulteriore 15% prima viaggiava in Intercity. Pertanto circa la metà dei passeggeri dell alta velocità ha cambiato in qualche aspetto il proprio comportamento di viaggio rispetto al passato. Il rapporto offre, quindi, un esteso sistema di monitoraggio sullo stato delle infrastrutture e degli investimenti in corso; sulle dimensioni ed i numeri del trasporto pubblico e privato dei passeggeri; approfondisce il sistema del trasporto marittimo, quello intermodale ed aeroportuale. Indaga anche sulle ricadute economiche, occupazionali e finanziarie nei diversi segmenti. Convinti della utilità del rapporto se ne propone la 2 a edizione con l obiettivo di renderlo permanente a beneficio degli operatori del settore. A chiusura di questa premessa sento l obbligo di dover esprimere un sentito ringraziamento e apprezzamento per il lavoro del Centro Studi dell ACaM diretto dall ing. Dario Gentile. Ing. Domenico Mazzamurro Direttore generale ACaM 12

9 Il progetto e gli autori del rapporto Il rapporto è il risultato di un progetto di ricerca svolto dal Centro Studi dell ACaM, Agenzia Campana per la Mobilità Sostenibile e dal Cesit, Centro studi sistemi di trasporto Carlo Mario Guerci. Il progetto è stato diretto dal prof. Riccardo Mercurio, direttore scientifico del Cesit e professore ordinario di organizzazione aziendale presso l Università degli Studi di Napoli Federico II e dall ing. Domenico Mazzamurro, Direttore Generale dell ACaM. Il progetto è stato coordinato e curato dall ing. Dario Gentile, responsabile del Centro Studi dell ACaM. Il coordinamento scientifico del gruppo di ricerca del Cesit è stato svolto dal prof. Marcello Martinez, ordinario di organizzazione dei sistemi di trasporto e delle public utilities presso la Seconda Università degli Studi di Napoli, e autore dei capitoli Le appendici del rapporto riguardano due specifiche indagini sviluppate dal gruppo di ricerca della società Iter, diretto dalla dott.ssa Francesca De Felice, con la collaborazione del Dipartimento di Ingegneria dei trasporti dell Università Federico II di Napoli e con il coordinamento dell ACaM. Si ringraziano per la particolare disponibilità e collaborazione fornita: u l A.G.C. Trasporti e Viabilità della Regione Campania; u l Assessorato ai trasporti della Regione Campania; u l Ente Autonomo Volturno; u Logica, Agenzia Campana di Promozione della Logistica e del Trasporto Merci; u l ARCSS, Agenzia Regionale Campana per la Sicurezza Stradale; u il Consorzio UnicoCampania; u la Gesac; u le Autorità portuali di Napoli e Salerno. Hanno collaborato per l ACaM l ing. Alberto Ramaglia e l ing. Paolo Quarantotto. Le fonti indotte Per l attività di acquisizione ed elaborazione dei dati, oltre ad attività di raccolta dati effettuata sul campo mediante interviste e questionari, ci si è avvalsi di studi e ricerche pubblicate o fornite dai seguenti enti e organismi: u ACaM; u ACI, Automobile Club d Italia; u Aeroporto di Salerno; u Aipark, Associazione Italiana fra gli operatori della sosta e dei parcheggi; u Aiscat Associazione Italiana Società Concessionarie Autostrade e Trafori; u Anas; u Apat, l Agenzia per la protezione dell ambiente e per i servizi tecnici; u Arcss, Agenzia Regionale Campana per la Sicurezza Stradale; u Assifer, Confindustria; u Assoareoporti, Associazione Italiana Gestori Aeroporti; 13

10 u Associazione Studi e Ricerche sul Mezzogiorno; u Associazione Tutela e Sviluppo Porto di Salerno; u Asstra, Associazione trasporti; u Autorità Portuale di Napoli; u Autorità Portuale di Salerno u Camera di Commercio di Napoli, Sistema Marco Polo; u EAV, Ente Autonomo Volturno; u Cesit, Centro studi e ricerche sui sistemi di trasporto; u Confetra, Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica; u Confitarma, Confindustria; u Consorzio Technapoli, Parco Scientifico e Tecnologico (PST) dell area metropolitana di Napoli e di Caserta; u Consorzio Unico Campania; u Dipartimento di Ingegneria dei Trasporti, Università degli Studi di Napoli Federico II; u Emta, European Metropolitan Transport Autorities; u Enea, Ente per le Nuove tecnologie, l Energia e l Ambiente; u Euromobility, Associazione Italiana Mobility Manager; u Eurostat, Unione Europea; u Faib, Federazione Italiana benzinai, Confesercenti; u FS; u Gesac; u Governo Italiano, Ministero dei Trasporti, Conto Nazionale dei trasporti (CNT); u Governo Italiano, Ministero dello Sviluppo Economico; u InfoCamere, (Movimprese), Società Consortile per Azioni delle Camere di Commercio Italiane; u Irepa, Istituto di Ricerche Economiche per la Pesca e l Acquacoltura; u Isfort, Istituto Superiore di Ricerca e Formazione sui Trasporti; u Istat; u Istituto Guglielmo Tagliacarne; u Legambiente; u Logica, Agenzia Campana di Promozione della Logistica e del Trasporto Merci; u Napolipark; u Osservatorio nazionale sul commercio, Governo Italiano; u Progetto ISIAM 2008, Università degli Studi di Salerno; u Regione Campania, Assessorato ai Trasporti; u Regione Campania, Assessorato alle attività produttive; u Svimez, Associazione per lo sviluppo dell industria nel Mezzogiorno; u Ucina, Unione Nazionale dei Cantieri e delle Industrie Nautiche e Affini; u Unione petrolifera, Confindustria. 14 il progetto e gli autori del rapporto

11 1 Territorio, dotazione infrastrutturale e mobilità Il territorio: una elevatissima densità abitativa con la popolazione concentrata nella provincia di Napoli La regione Campania ha una estensione territoriale pari al 4,5% del territorio italiano, ma ha una popolazione residente pari al 9,7% di quella nazionale. Si tratta di un territorio caratterizzato da una elevata densità abitativa, concentrata prevalentemente nella provincia di Napoli dove, su un territorio pari all 8,6% di quello regionale, risiede il 53,2% della popolazione campana. A titolo comparativo, la provincia di Napoli con il 5,2% della popolazione italiana ha una estensione geografica pari allo 0,4% di quella nazionale. Infatti la densità della provincia risulta essere tra le più alte d Europa: abitanti per kmq. Il numero di imprese attive nella regione è pari all 8,9% di quelle italiane. Complessivamente tuttavia l economia regionale genera una occupazione pari al 7,5% degli occupati nazionali e solo il 24% degli occupati regionali è impegnato in attività industriali. Il valore aggiunto prodotto in Campania è pari al 6,2% di quello nazionale mentre i consumi interni incidono per il 7,4% su quelli nazionali. Gli indicatori di dotazione infrastrutturale rispetto al territorio e alla popolazione: una buona dotazione stradale, una ottima dotazione ferroviaria ma deboli infrastrutture portuali, aeroportuali e intermodali Per una analisi della dotazione infrastrutturale della regione Campania si è fatto riferimento agli indicatori di dotazione infrastrutturali elaborati dai principali enti e studi di ricerca italiani (SVIMEZ e Istituto Tagliacarne). Le principali considerazioni che è possibile desumere dall analisi complessiva di tali indicatori sono le seguenti. La Campania ha una elevata dotazione viaria, in particolare autostradale, superiore alla media nazionale e rispetto alle regioni del Sud Italia (Svimez 2008). L analisi per provincia (Tagliacarne 2008), tuttavia evidenza una differenziazione di tali indicatori che appaiono elevati nelle province di Avellino, Caserta e Salerno, ma limitati nelle province di Napoli e Benevento. Gli indicatori evidenziano una elevata dotazione ferroviaria, con un valore molto elevato rispetto alla media nazionale per la rete elettrificata a doppio binario (Svimez 2008). L analisi per provincia (Tagliacarne 2008) attribuisce una dotazione superiore alla media a tutte le province, tranne Avellino. Gli indicatori Svimez (2008) pongono la Campania in una posizione leggermente superiore alla media nazionale in riferimento alla dotazione portuale, ma inferiore a quella riscontrabile nelle altre regioni meridionali. Si rileva una debolezza infrastrutturale soprattutto in termini dimensionali (superfici dei piazzali e dei magazzini) e ovviamente l analisi per province attribuisce un valore in linea con la media nazionale solo alla provincia di Napoli (Tagliacarne 2008). In termini di aeroporti, emerge un significativo sottodimensionamento (Svimez 2008) della 15

12 Campania, con una dotazione significativamente inferiore anche a quella delle altre regioni meridionali. Anche in questo caso l analisi per province conferma l esigenza di un potenziamento (Tagliacarne 2008). Le infrastrutture intermodali in Campania sono considerate insufficienti rispetto alla popolazione in termini di superficie, di binari e di capacità di movimentazione (Svimez 2008). La variazione percentuale della dotazione di infrastrutture economiche in Campania: il maggior incremento in Italia dal 2000 al 2007 L analisi della variazione percentuale degli indicatori elaborati dall Istituto Tagliacarne (2008) della dotazione di infrastrutture economiche dal 2000 al 2007 evidenzia come la Campania, pur collocandosi ancora leggermente al di sotto della media nazionale (soprattutto a causa dell inadeguatezza del sistema portuale rispetto alla popolazione) abbia fatto registrare il maggior incremento +13,9%. Tale andamento positivo trova soprattutto riscontro nelle valutazione effettuata per le province di Napoli (+30%) Salerno (+11%) e Caserta (+9%). L area metropolitana di Napoli: una elevata densità abitativa che condiziona l adeguatezza di una ampia dotazione ferroviaria L analisi e il confronto delle aree metropolitane internazionali si è sviluppata riferendosi alle statistiche nazionali dei vari paesi, privilegiando quelle definizioni di aree metropolitane che ten- Confronto fra la densità abitativa delle principali aeree metropolitane internazionali Londra San Francisco Tokyo Napoli New York Barcellona Valencia Milano Parigi Ile de France Madrid Roma Stoccolma Abitanti (ab./10.000) Densità (ab./kmq) 16 1 Territorio, dotazione infrastrutturale e mobilità

13 gono conto delle dimensioni legate alla mobilità, quali ad esempio le aree pendolari (flussi in entrata verso una località centrale). Dai dati disponibili risulta, dunque, che l area di metropolitana di Napoli ha una estensione superiore a quella della provincia di Napoli e comprende 136 comuni, con una popolazione complessiva pari a 3,5 milioni di abitanti (61% della popolazione campana e 6% della popolazione italiana) su un territorio di kmq (14% del territorio campano e 0,6% del territorio italiano). La densità abitativa che ne consegue è enorme, abitanti per kmq, estremamente superiore a quelle riscontrabili in altre aree metropolitane anche italiane. Basti ricordare che l area metropolitana di Milano ha una densità pari a 927 abitanti per kmq e quella di Roma 483. Un confronto internazionale pone l area di Napoli fra quelle con la maggiore densità abitativa dei paesi sviluppati e caratterizzate da maggiore ricchezza: è infatti inferiore non di molto alla densità riscontrabile a Londra, San Francisco, Tokyo, ma superiore a quelle di New York, Barcellona, Parigi, Madrid. A fronte di una elevata densità abitativa risulta importante confrontare la dotazione delle infrastrutture ferroviarie. L area metropolitana di Napoli presenta una buona dotazione infrastrutturale ferroviaria soprattutto rispetto al territorio, tra le più alte rilevate, grazie soprattutto al peso significativo delle ferrovie regionali suburbane. Confronto fra le dotazioni ferroviarie delle principali aeree metropolitane internazionali, in rapporto al territorio e agli abitanti Londra Barcellona Napoli San Francisco Valencia New York Tokyo Parigi Ile de France Madrid Stoccolma m linee ferroviarie/kmq Km linee ferroviarie/n. milioni di abitanti Alcuni dati di sintesi relativi alla mobilità dei passeggeri: un ruolo importante svolto dai sistemi pubblici In Campania le imprese di trasporto pubblico su gomma svolgono un ruolo determinante per le esigenze della mobilità: sostengono un traffico di 278 milioni di spostamenti medi annui, con circa autobus. Le imprese ferroviarie trasportano circa 200 milioni di passeggeri di cui 147 milioni per gli spostamenti regionali e urbani e 52 milioni verso destinazioni extraregionali. Ovviamente se si 1 Territorio, dotazione infrastrutturale e mobilità 17

14 considerano i pass.km, a causa della diversa tipologia di spostamenti, il trasporto pubblico su ferro (circa milioni di pass.km medi annui) supera quello su gomma (1.440 milioni di pass. km medi annui). Il sistema del trasporto marittimo sostiene un traffico di 21 milioni di passeggeri all anno che si imbarcano e sbarcano in tutti i porti regionali, uno dei maggiori a livello mondiale e primo fra i sistemi portuali italiani. L aeroporto di Napoli infine sostiene un traffico di 5,7 milioni di passeggeri annui di cui circa 1,9 su rotte internazionali e si colloca al 6 posto in Italia, dopo Roma Fiumicino, Milano Malpensa, Milano Linate, Venezia e Catania. Milioni di passeggeri trasportati dai servizi di trasporto pubblico in Campania. Valori medi annui Servizi su gomma (autobus) Servizi ferroviari Servizi marittimi Servizi aeroportuali N. passeggeri trasportati medi annui (milioni) Va poi ricordato che in Campania (Isfort, Osservatorio sulla mobilità 2008) il ricorso esclusivo ai mezzi pubblici risulta superiore alla media nazionale e a quello delle principali regioni italiane. L uso combinato di mezzi privati e pubblici, pur se in linea con la media nazionale, risulta inferiore a quello riscontrabile in altre regioni: Lazio, Lombardia, Toscana. Alcuni dati di sintesi relativi alla mobilità delle merci: un ruolo determinante del trasporto stradale in crescente interazione intermodale con il trasporto ferroviario e soprattutto marittimo Il trasporto delle merci su strada della Regione riguarda circa 75 milioni di tonnellate annue, di cui 33 milioni di merce (44% del totale) hanno origine e destinazione nella regione. Importante anche il trasporto marittimo delle merci: il sistema portuale campano fondato prevalentemente sui porti di Napoli e Salerno movimenta circa 32 milioni di tonnellate annue di cui una quota estremamente significativa (43%) nella modalità ro-ro. Molto più contenuto il trasporto ferrovia Territorio, dotazione infrastrutturale e mobilità

15 Milioni di tonnellate di merci trasportate dai servizi di trasporto in Campania. Valori medi annui Servizi su strada Servizi marittimi Servizi ferroviari Servizi aeroportuali N. tonnellate medie annue (milioni) rio che complessivamente riguarda 2 milioni di tonnellate di merce, anche se sono in aumento i servizi ferroviari intermodali in partenza dagli interporti di Nola e Marcianise. La merce movimentata all aeroporto di Napoli consta invece di solo tonnellate annue. 1 Territorio, dotazione infrastrutturale e mobilità 19

16 1.1 Caratteristiche territoriali Estensione territoriale, numero di abitanti e densità per capoluogo di provincia Comuni capoluogo kmq N. abitanti Densità (ab./kmq) Avellino 30, ,25 Benevento 129, ,30 Caserta 53, ,95 Napoli 117, ,52 Salerno 58, ,84 Estensione territoriale, numero di abitanti e densità per provincia kmq N. abitanti Densità (ab./kmq) Avellino ,75 Benevento ,33 Caserta ,81 Napoli ,58 Salerno ,63 Totale Regione Campania ,06 Totale Italia ,28 Fonte: Siti dei Comuni, delle Province e della Regione Campania Principali dati macroeconomici Campania Sud e isole Italia % Campania su Italia Totale imprese attive ,9% Totale occupati ,5% di cui agricoltura ,4% di cui industria ,1% di cui altre attività ,1% Valore aggiunto Totale milioni di euro ,2% di cui agricoltura ,4% di cui industria ,3% di cui sistema moda ,6% di cui metalmeccanico e mezzi di trasporto ,1% di cui altre manifatturiere ,6% di cui costruzioni ,2% di cui commercio, alberghi, trasporti e comunicazioni ,7% di cui intermediazione finanziaria ,6% di cui altri servizi ,7% Consumi finali interni milioni di euro ,4% 20 1 Territorio, dotazione infrastrutturale e mobilità

17 Dotazione infrastrutturale Campania in percentuale sul totale nazionale N. abitanti 9,7% Territorio kmq 4,5% Costa km 6,7% km strade regionali e provinciali 5,3% km altre strade di interesse regionale 6,2% km Autostrade 6,8% km rete ferroviaria RFI 6,4% km rete ferroviaria regionale 14,5% km rete ferroviaria totale 7,3% N. porti commerciali 15,6% Lunghezza accosti porti commerciali 6,6% Mq piazzali delle merci nei porti commerciali 5,8% N. posti barca 10,8% N. aeroporti 3,0% N. aeroporti comunitari e internazionali 2,1% N. interporti esistenti 10,5% N. interporti in costruzione o programmati 5,9% Fonte: Cesit. 1.2 Un confronto fra aree metropolitane Estensione territoriale e densità dell area metropolitana di Napoli e confronto con le altre principali aree metropolitane nel mondo (valori ) Area metropolitana kmq Abitanti Densità Tokyo (J) New York Metropolitan Area (USA) Parigi Ile de France (F) London Metropolitan Area (UK) San Francisco Metropolitan Area (USA) Madrid (E) Barcellona (E) Napoli (I)* Greater Manchester Metropolitan Area (UK) Stockholm Metropolitan Area (S) Valencia (E) Fonte: Elaborazioni Cesit su dati EMTA Barometer of public transport in European Metropolitan area, 2004; Annuarie Statistique de la France, 2004; Statistiches Jahrbuch 2005; NJ transit Report, 2004, US Census, 2000; National Municipalities handbook 2005, Japan Government; SL Annual Report, Sweden * Fonte: M. De Luca, F. Pagliora, L. Crisci, Aree metropolitane in Italia e prospettive per il trasporto ferroviario, in La Ferrovia nelle aree metropolitane italiane, Aracne Editrice, Territorio, dotazione infrastrutturale e mobilità 21

18 Dotazione infrastrutturale ferroviaria dell area metropolitana di Napoli a confronto con le principali aree metropolitane nel mondo (km di linea ) Area metropolitana Ferrovie regionali e suburbane Metropolitane Light rail, tram e altri sistemi Totale Tokyo (J) 1.869,20 326,60 76, ,70 New York Metropolitan Area (USA) 1.751,80 372,40 39, ,10 Parigi Ile de France (F) 1.411,00 211,00 30, ,00 London Metropolitan Area (UK) 788,00 461,50 28, ,50 San Francisco Metropolitan Area (USA) 395,50 166,40 124,20 686,10 Madrid (E) 587,00 284,00 5,50 876,50 Barcellona (E) 815,00 112,30 37,30 964,60 Napoli (I) 500,00 27,80 27,80 555,60 Greater Manchester Metropolitan Area (UK) 319,00 34,80 353,80 Stockholm Metropolitan Area (S) 204,00 112,60 15,10 331,70 Valencia (E) 162,00 132,00 15,10 309,10 Fonte: Elaborazioni Centro Studi Acam, Cesit. Dotazione infrastrutturale ferroviaria dell area metropolitana di Napoli a confronto con le principali aree metropolitane nel mondo Area metropolitana m linee totali/kmq km linee totali/ n. milioni di abitanti Tokyo (J) 167,67 67,88 New York Metropolitan Area (USA) 216,41 116,35 Parigi Ile de France (F) 137,53 149,10 London Metropolitan Area (UK) 812,66 173,57 San Francisco Metropolitan Area (USA) 259,83 97,46 Madrid (E) 109,15 146,97 Barcellona (E) 298,08 202,21 Napoli (I) 297,68 156,41 Greater Manchester Metropolitan Area (UK) 275,12 136,08 Stockholm Metropolitan Area (S) 51,11 179,30 Valencia (E) 218,45 185,00 Fonte: Elaborazioni Centro Studi Acam, Cesit Territorio, dotazione infrastrutturale e mobilità

19 1.3 Dotazione infrastrutturale Il posizionamento infrastrutturale (2004) Italia = 100 Avellino Benevento Caserta Napoli Salerno Indice di dotazione della rete stradale Indice di dotazione della rete ferroviaria Indice di dotazione dei porti (e bacini di utenza) Indice di dotazione degli aeroporti (e bacini di utenza) Fonte: Istituto Tagliacarne, ,53 66,84 143,89 71,97 116,2 54,21 126,23 151,20 126,68 137,74 75,68 26,05 17,99 106,75 57,81 20,25 34,92 65,12 69,18 17,72 Dotazione di infrastrutture stradali rispetto al territorio Italia = 100 Comunali Provinciali Statali Autostradali Indice sintetico* Campania 138,4 135,4 126,6 151,0 137,5 Sud e Isole 102,8 106,7 114,0 77,7 103,6 Fonte: Elaborazioni Svimez 2008 su dati Istat e Ministero Infrastrutture e Trasporti. * Basato sulla ponderazione delle diverse categorie elementari in funzione della loro capacità di servizio. Dotazione di infrastrutture ferroviarie rispetto al territorio Italia = 100 Non elettrificata Rete FS Binario semplice elettrificato Binario doppio elettrificato Totale* Fonte: Elaborazioni Svimez 2008 su dati Istat e Ministero Infrastrutture e Trasporti. * Indice sintetico basato sulla ponderazione delle diverse categorie elementari in funzione della loro capacità di servizio. ** Indice sintetico comprendente la rete ferroviaria in concessione e gestione commissariale governativa. Rete totale** Campania 109,2 109,5 179,6 162,9 171,3 Sud e Isole 122,1 93,4 54,2 64,8 72,3 Dotazione di infrastrutture portuali rispetto alla popolazione Italia = 100 Porti Accosti N. Superficie Piazzali Magazzini Campania 106,9 70,5 72,9 38,2 38,5 Sud e Isole 190,7 158, ,1 27,5 Fonte: Elaborazioni Svimez 2008 su dati Istat e Ministero Infrastrutture e Trasporti. Dotazione di infrastrutture aeroportuali rispetto alla popolazione Italia = 100 Aeroporti (n.) Piste (n.) Superficie piste (mq) Fonte: Elaborazioni Svimez 2008 su dati Istat e Ministero Infrastrutture e Trasporti. Aree di sedime (mq) Aree di parcheggio (mq) Campania 20,6 16,6 18,5 17,8 21,6 Sud e Isole 103,5 101,6 94,2 74,1 57,6 1 Territorio, dotazione infrastrutturale e mobilità 23

20 Dotazione di infrastrutture intermodali rispetto alla popolazione Italia = 100 Centri intermodali N. Superficie Capacità di movimentazione Disponibilità di binari Campania 21 3,5 1,4 18 Sud e Isole 37,8 9,7 1 29,9 Fonte: Elaborazioni Svimez 2008 su dati Istat e Ministero Infrastrutture e Trasporti. Indicatori di dotazione di infrastrutture economiche per regione (n.i. Italia = 100); confronto tra regioni Regioni Variazione 2007 su 2000 Campania 99,3 87,2 13,9% Puglia 88,7 82,5 7,6% Emilia Romagna 110,9 112,7-1,5% Lombardia 130,5 125,1 4,3% Sicilia 79,1 78,2 1,1% Lazio 151,4 146,9 3,1% Abruzzo 82,8 87,7-5,6% Veneto 117,1 111,3 5,2% Marche 88,2 88,6-0,5% Piemonte 97,5 101,7-4,1% Calabria 79,5 81,8-2,8% Umbria 91,5 93,6-2,2% Liguria 144,7 140,6 2,9% Toscana 97,1 105,8-8,2% Friuli Venezia Giulia 98,7 105,5-6,5% Trentino Alto Adige 66,8 71,8-6,9% Molise 45,1 61,4-26,5% Valle d Aosta 50,9 57,8-11,9% Sardegna 44,3 57,4-22,9% Basilicata 43,5 57,1-23,8% Nord-Ovest 118,6 116,8 1,5% Nord-Est 105,3 105,4-0,1% Centro 115,8 117,4-1,4% Mezzogiorno 76,5 76,9-0,5% Italia 100,0 100,0 0,0% Fonte: Elaborazioni Acam su dati Istituto Tagliacarne Territorio, dotazione infrastrutturale e mobilità

21 Indicatori di dotazione di infrastrutture economiche per provincia (n.i. Italia = 100); confronto fra le principali province Province Variazioni 2007 su 2000 Napoli 129,3 99,2 30,3% Caserta 99,4 91,2 9,1% Venezia 185,1 150,9 22,6% Brindisi 141,9 123,4 15,0% Bari 99,6 85,1 17,0% Torino 112,9 108,5 4,1% Bologna 153,0 144,8 5,7% Milano 161,9 145,7 11,1% Firenze 128,9 135,8-5,1% Catania 96,6 88,2 9,5% Palermo 97,4 94,6 2,9% Catanzaro 104,8 103,5 1,2% Reggio Calabria 97,3 92,2 5,5% Trapani 94,1 88,8 5,9% Taranto 87,7 85,1 3,1% Roma 203,3 194,8 4,4% Salerno 87,1 78,4 11,1% Cagliari 55,5 61,7-10,0% Genova 167,4 161,9 3,4% Trieste 231,0 221,9 4,1% Avellino 63,1 72,8-13,4% Benevento 57,6 74,7-22,9% Nord-Ovest 118,6 116,8 1,5% Nord-Est 105,3 105,4-0,1% Centro 115,8 117,4-1,4% Mezzogiorno 76,5 76,9-0,5% Italia 100,0 100,0 0,0% Fonte: Elaborazioni Acam su dati Istituto Tagliacarne Territorio, dotazione infrastrutturale e mobilità 25

22 1.4 La mobilità dei passeggeri Il posizionamento infrastrutturale (2004) Sistema ferroviario regionale Rete ferroviaria (km) N. stazioni 351 N. aziende 5 Treni.km Passeggeri medi annui Pass.km medi annui Materiale rotabile (n. veicoli trainanti e trainati) 788 Traffico ferroviario passeggeri in partenza e in arrivo dalla Regione Sistema dei servizi pubblici automobilistici N. aziende 145 N. autobus N. bus.km N. viaggi medi annui Pass.km medi annui Sistema viario Strade regionali e provinciali (km) Altre strade di interesse nazionale (km) Autostrade e tangenziali a pedaggio (km) 435 N. incidenti N. veicoli Sistema aeroportuale N. aeroporti internazionali 1 Arrivi e partenze n. passeggeri Arrivi e partenze n. passeggeri (traffico internazionale) Sistema del trasporto marittimo km di costa 512 N. porti 38 N. accosti 93 N. compagnie impegnate in obblighi di servizio pubblico 6 Flotta impegnata in obblighi di servizio pubblico (n. unità di navigazione) 89 Arrivi e partenze annue n. passeggeri N. totale posti barca (diporto) N. barche (media giorno) Unità da diporto Unità da pesca Territorio, dotazione infrastrutturale e mobilità

23 Il posizionamento infrastrutturale (2004) Valori economici dei gestori della reti e dei servizi di trasporto Ricavi delle Vendite e delle Prestazioni (migliaia di euro) Valore Aggiunto (migliaia di euro) Costo del lavoro (migliaia di euro) N. addetti Fonte: Elaborazioni Cesit. Modalità utilizzata (% di spostamenti per modalità a motore) Motocicli Autoprivata Mezzo pubblico Combinazione di mezzi Totale Campania 5,4 79,5 10,0 5,1 100,0 Sud e isole 5,4 85,3 6,0 3,3 100,0 Italia 5,6 82,4 7,0 5,0 100,0 Emilia Romagna 5,4 83,6 6,2 4,8 100,0 Lazio 4,5 64,8 14,0 16,7 100,0 Lombardia 4,6 79,8 8,4 7,2 100,0 Piemonte 2,3 84,8 8,5 4,4 100,0 Toscana 9,5 79,0 5,7 5,8 100,0 Fonte: Isfort osservatorio sulla mobilità La mobilità delle merci Principali indicatori del trasporto merci N. imprese logistiche (2006) Valore aggiunto (stima 2006) (milioni di euro) Addetti (2006 stima) Principali dati sul traffico merci distinti per modalità Trasporto merci su strada (tonn.) 2005 Campania regione di destinazione Campania regione di origine Trasporto merci su ferrovia (tonn.) 2005 Campania partenze Campania arrivi continua 1 Territorio, dotazione infrastrutturale e mobilità 27

24 Merci movimentate nel sistema portuale campano (tonn.) 2007 Rinfuse liquide Rinfuse solide Contenitori Tons Traffico ro-ro Altre merci Totale merci Movimentate Merce movimentata nell aeroporto di Napoli (tonn.) 2007 Aerea Aviocamionata Posta Totale N. contenitori TEUs (numero) 2007 Porto di Salerno Porto di Napoli Totale Territorio, dotazione infrastrutturale e mobilità

25 2 gli impatti ambientali ed energetici L impatto ambientale ed energetico del trasporto in Campania: le fonti Per l analisi dell impatto ambientale si è fatto riferimento ai dati presentati in diversi rapporti e studi realizzati dai principali enti e organizzazioni che a vario titolo si occupano di ambiente ed inquinamento (Ecosistema Urbano , a cura di Legambiente; IV Rapporto sulla qualità dell ambiente urbano 2008 APAT, Rapporto Energia e Ambiente dell Enea). La qualità dell aria nelle città capoluogo di provincia: in Campania meno emissioni inquinanti che in altre città italiane Per quanto riguarda la qualità dell aria nelle grandi città italiane, misurata da Legambiente può evidenziarsi come per quanto riguarda la concentrazione di NO 2, i valori registrati nelle città capoluogo di provincia campane, fatta sola eccezione per Caserta, manifestino valori inferiori rispetto ad altre città italiane quali Roma, Milano, Bologna, Firenze Palermo. Anche per l O 3 i dati relativi alla città di Napoli sono sempre inferiori a quelle delle altre città italiane prese come riferimento. Per quanto riguarda il numero di giorni di superamento dei valori limite di Pm 10 i dati al 2007 evidenziano per Napoli un valore pari a 70, molto inferiore a grandi città come Torino (190), Milano (132), Roma (116), Palermo (104) ma anche a medie città come Cagliari (162), Bologna (104), Venezia (99). Valori inferiori si rilevano a Avellino (19) e Caserta (12). I dati APAT sulle emissioni di PM 10 da trasporto indicano che nel 2005 rispetto al 2000 a Napoli si è avuta una riduzione del 22% (tra le più significative in Italia). Nel 2006 si è invece rilevato un incremento rispetto al 2005, difatti la differenza rispetto al 2000 è di solo -6% a Napoli, come anche per le altre grandi città Milano (-9%), Torino, Firenze e Bologna (-6%), Roma (-3,2%). Va tuttavia ricordato che il confronto per le emissioni di PM 10 in Italia fa registrare un aumento del +4,4%, con dei picchi nelle città del Sud Italia Taranto e Foggia (+10%), Reggio Calabria (+7%), Palermo +5%. Le emissioni di CO 2 nei diversi settori economici: la Campania inquina poco rispetto alla altre regioni, ma in Campania i trasporti sono i principali responsabili delle emissioni di CO 2 I dati sulle emissioni di CO 2 nei diversi settori economici evidenziano come in Campania i trasporti siano responsabili per il 55% delle emissioni totali nella regione. Tale valore è il più alto fra le regioni italiane. Basti ricordare che in Lombardia la quota delle emissioni dei trasporti incide solo per il 27% sul totale. Ovviamente il peso delle diverse attività economiche nelle regioni consente di spiegare tale anomalia. Infatti il rapporto tra emissioni industriali e quelle da trasporto è pari al 29% in Campania e 67% in Lombardia. 29

26 Incidenza percentuale delle emissioni di CO 2 dei trasporti sul totale delle emissioni di CO 2 nella singola regione Puglia Liguria Friuli V. G. Sicilia Veneto Piemonte Umbria Lombardia Toscana Sardegna Emilia R. Basilicata Molise Valle d Aosta Abruzzo Lazio Calabria Marche Trentino Campania Bisogna però anche rilevare come, rispetto a tutte le emissioni di CO 2 generate dal trasporto in Italia, la Campania ne produce solo il 7%, ben meno della Lombardia (16%), Lazio (12%) Veneto, (8%), Emilia Romagna (9,8%). Emissioni di CO 2 (kton) prodotte dai trasporti in Italia distinte per regioni Valle d Aosta Molise Basilicata Umbria Friuli V. G. Trentino Liguria Abruzzo Calabria Marche Sardegna Puglia Toscana Piemonte Sicilia Campania Veneto Emilia R. Trentino Lombardia In ogni caso, non va dimenticato che la Campania produce solo il 3,6% delle emissioni di CO 2 nazionali a fronte del 17% della Lombardia, dell 11% della Puglia, del 9% dell Emilia Romagna, dell 8% del Lazio, e che se si rapportano tali emissioni agli abitanti la Campania ha il valore minore: 2,8 tco 2 /abitante contro una media nazionale di 7, gli impatti ambientali ed energetici

27 I consumi finali di energia per settore economico: in Campania il settore dei trasporti incide per il 60% La Campania (fatta eccezione per le isole) è la regione italiana nella quale i trasporti incidono maggiormente sui consumi finali di energia: 60% a fronte di una media nazionale del 48%. Coerentemente, tra le fonti di energia per il consumo finale un peso significativo assumono i prodotti petroliferi (63% a fronte di una media nazionale del 45%). Incidenza percentuale del settore dei trasporti sui consumi totali di energia nelle singole regioni 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Valle d Aosta Piemonte Lombardia Liguria Friuli V. G. Emilia R. Veneto Toscana Trentino Basilicata Puglia Abruzzo Marche Molise Lazio Umbria Calabria Campania Sardegna Sicilia Consumi finali di energia del settore trasporti nelle regioni italiane (ktep) Valle d Aosta Molise Basilicata Umbria Friuli V. G. Trentino Liguria Abruzzo Calabria Marche Sardegna Puglia Toscana Sicilia Piemonte Campania Veneto Emilia R. Lazio Lombardia 2 gli impatti ambientali ed energetici 31

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