A.R.O. srl Leno Bs Dichiarazione Ambientale 2010 Rev. n 0 PROVINCIA DI BRESCIA COMUNE DI LENO. A.R.O. srl. EMAS Reg. CE 1221/2009

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1 PROVINCIA DI BRESCIA COMUNE DI LENO A.R.O. srl EMAS Reg. CE 1221/2009 DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2010 Pagina 1 di 66

2 INDICE 1. INTRODUZIONE DESCRIZIONE AZIENDALE E ATTIVITA POLITICA AMBIENTALE SITO PRODUTTIVO E PROCESSO INQUADRAMENTO TERRITORIALE INQUADRAMENTO URBANISTICO PROCESSO PRODUTTIVO INTERNO STRUTTURA ORGANIZZATIVA E SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE GESTIONE SICUREZZA ED EMERGENZE IMPATTI AMBIENTALI ATTIVITÀ AZIENDALI ED INFLUENZE AMBIENTALI VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI Criteri di individuazione e valutazione Risultati dell Analisi Ambientale IMPATTI AMBIENTALI DIRETTI Risorse utilizzate Inquinamento del suolo Tipologia di emissioni prodotte Produzione e gestione rifiuti PROGRAMMA AMBIENTALE INDICI DI PRESTAZIONE GESTIONE DELLA DICHIARAZIONE AMBIENTALE Pagina 2 di 66

3 elenco figure elenco tabelle elenco grafici tabelle grafici n descrizione pag. n descrizione pag. 1 Elenco delle certificazioni volontarie 7 1 andamento delle quantità trasportate 31 2 Elenco dei provvedimenti autorizzativi 8 2 consumo di gasolio 45 3 Aree soggette a vincoli ambientali nel territorio circostante 11 3 andamento del consumo di energia elettrica 46 4 Tabella della destinazione d uso del territorio circostante 12 4 indice consumo energia elettrica 47 5 superfici e volumetria 12 5 consumi acqua 48 6 Caratteristiche serbatoi 15 6 consumi GPL 49 7 automezzi di proprietà aziendale 17 7 consumo urea 53 8 Km percorsi annualmente 18 8 emissioni NOx 53 9 elenco della documentazione per la gestione ambientale 26 9 CO2 prodotta dai trasporti quadro riassuntivo Lep dei gruppi produzione interna di rifiuti dispositivi antincendio andamento ritiro oli minerali quantitativi trasportati andamento ritiro emilsioni oleose impatti ambientali valutati Destino dei rifiuti smaltiti risultati dell'a.a andamento dell indice di gasolio dati consumo di gasolio consumo di energia elettrica consumi acqua nel consumi GPL caratterizzazione degli scarichi idrici Emissione E1 da impianto di aspirazione con filtro a carboni attivi valori misurati di rumore immesso produzione interna di rifiuti Ton di olio minerale ritirato Ton di emulsioni oleose ritirate Rifiuti in uscita dall impianto indice di gasolio 64 Pagina 3 di 66

4 1. INTRODUZIONE La società A.R.O. srl opera nel settore del recupero rifiuti dal E sempre stata precisa volontà dell azienda operare in questo settore per garantire una corretta gestione dei rifiuti incentivando il loro recupero a vantaggio della comunità e dell ambiente. Dopo la certificazione gestionale ed ambientale ottenuta con DNV in conformità alle norme UNI EN ISO 9001 e 14001, l obiettivo obbligato è stato quello dell ottenimento della registrazione EMAS prevista dal Regolamento CE 1221/2009. Il presente documento rappresenta la Dichiarazione Ambientale della Società A.R.O. S.r.l. e contiene la descrizione delle attività gestionali e le prestazioni ambientali che l azienda ha sviluppato, mantiene e cerca nel tempo di migliorare. Leggendo la Dichiarazione Ambientale, chiunque potrà comprendere l attività svolta dall azienda sia dal punto di vista della gestione che dal punto di vista ambientale. Nella Dichiarazione sono anche riportati gli intenti dell azienda, formalizzati nella Politica Ambientale, la quantificazione e la valutazione degli impatti ambientali legati alle attività svolte presso il sito produttivo di Leno, il Sistema di Gestione Ambientale, i risultati di miglioramento delle prestazioni ambientali già ottenuti dallo stesso e gli obiettivi da raggiungere negli anni a venire formalizzati nel Programma Ambientale. L intento di questo lavoro è rendere partecipe il pubblico degli sforzi che l azienda compie per migliorare l ecocompatibilità della propria attività: si tratta quindi di uno strumento di informazione mirato a rendere comprensibili all opinione pubblica ed in generale alle parti interessate (autorità, cittadini, organizzazioni ecc ) i principi contenuti nella politica ambientale e nel sistema di gestione ambientale della società. Ci auguriamo che la struttura del documento sia il più possibile chiara a tutti al fine di raggiungere lo scopo divulgativo proprio di una Dichiarazione Ambientale. Pagina 4 di 66

5 2. DESCRIZIONE AZIENDALE E ATTIVITA Dall attività originaria di società operante lo smaltimento dei soli oli minerali usati, la ditta ha progressivamente ampliato la gamma dei servizi offerti, sia estendendo il numero di tipologie di rifiuti di cui opera lo smaltimento, sia affiancando a questa attività primaria attività complementari quali: messa in sicurezza di serbatoi dismessi consulenza amministrativa in materia di rifiuti e adempimenti inerenti commercializzazione di attrezzature per lo stoccaggio dei rifiuti (oli, batterie, ecc.) La Società, operando nel settore del trasporto, stoccaggio temporaneo e smaltimento di rifiuti, si identifica principalmente nel codice NACE La società è iscritta all'albo Nazionale Gestori Ambientali e gestisce un proprio impianto di stoccaggio di rifiuti speciali. I rifiuti non inclusi nel novero di quelli per cui la società è autorizzata allo stoccaggio sono avviati ad impianti autorizzati di altre società con cui A.R.O. s.r.l. intrattiene rapporti commerciali. Il bacino d'utenza dei servizi offerti è costituito da varie e numerose categorie produttive tra cui: industrie, autofficine, officine meccaniche, stazioni di servizio, imprese di autotrasporto, aziende agricole, attività di catering, pubblica amministrazione e privati cittadini. La società A.R.O. s.r.l. è membro della Associazione Nazionale COncessionari (ANCO) e concessionaria di: - Consorzio obbligatorio degli oli usati (COOU) - Consorzio nazionale delle batterie esauste (COBAT) - Consorzio obbligatorio nazionale di raccolta e trattamento degli oli e dei grassi vegetali e animali esausti (CONOE) Le caratteristiche delle attività svolte ed i quantitativi di rifiuti trattati, collocano l azienda all interno delle realtà industriali individuate dal D.Lsg 59/2005 e quindi è identificato come complesso IPPC (Integrated Pollution Prevention and Control). Per l attività di raccolta, trasporto e stoccaggio di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi l azienda è certificata da DNV, dal per la gestione del Sistema di Qualità Aziendale e dal per la gestione del Sistema di Qualità Ambientale. Pagina 5 di 66

6 Identificazione dell azienda: Denominazione (ragione sociale): A.R.O. S.r.l. Indirizzo: Via Brescia, 52 Leno (BS) Telefono: 030/ Fax: 030/ Coordinate geografiche: Latitudine: N Longitudine: E Coordinate Gauss-Boaga: E = N = Codice NACE: Codice ISTAT: Attività IPPC: Numero d ordine attività IPPC: 1 Attività IPPC: Smaltimento rifiuti solidi, acque di scarico e simili Codice IPPC: 5.1 Codice NOSE P: Capacità produttiva: 1.910,74 m3 (di progetto) Periodicità: anno Sede legale: Comune e codice: Leno (017088) Via e numero civico: Via Brescia, 52 Telefono: 030/ Fax: 030/ info@arosrl.it Partita IVA: N Fatturato anno 2009: Pagina 6 di 66

7 Tab. 1 Elenco delle certificazioni volontarie Norme di riferimento Ente certificatore Estremi n. certificato e data di emissione Scadenza UNI EN ISO 9001:2008 DNV CERT AQ-MIL-SINCERT del 21/12/2009 (prima emissione 24/01/2002) 22/12/2012 UNI EN ISO 14001:2004 DNV CERT AE-MIL-SINCERT del 28/04/2005 (*) (*) Note: (*) certificato redatto secondo il vecchio format, privo di data di prima emissione e di scadenza Tutti i certificati disponibili (sezione download) Pagina 7 di 66

8 Tab.2 Elenco dei provvedimenti autorizzativi Settore Norma di riferimento Ente Estremi del provvedimento Scadenza Note e considerazioni Aria Autorizzazione emissioni in atmosfera Acqua Rifiuti Tutte queste autorizzazioni sono contenute nell Autorizzazione Integrata Ambientale in quanto l impianto della A.R.O. s.r.l. rientra negli impianti IPPC ai sensi del Decreto Legislativo 4 agosto 1999, n.372 Autorizzazione del Comune di LENO allo scarico in pubblica fognatura Autorizzazione realizzazione ed esercizio centro smaltimento e recupero rifiuti pericolosi e non Pozzo L.R. 26/2003 Provincia Provvedimento di voltura n.2325 del 16/07/09 Concessione n.22187/1324 del 19/11/ /11/2012 Autorizzazione all emungimento di acque di falda CPI Pratica N del 03/03/ /07/ Antincendio Richieste di integrazione VVF Brescia Richiesta di sopralluogo del 13/4/ Integrazione per stoccaggio oli vegetali Parere di conformità favorevole del 24/11/ Integrazione per laboratorio chimico AIA Autorizzazione Integrata Ambientale Regione Lombardia Decreto n del 29/10/07 e s.m.i. (Decreto n del 21/07/2008) 29/10/2012 AIA ricomprende tutte le suddette autorizzazioni in campo ambientale Trasporto D.M. 406/1998 Albo Nazionale Gestori Ambientali Iscrizione N. MI del 31/01/ /01/2012 Categorie iscritte: 4F, 5D Iscrizione N. MI OS del 30/01/ /01/2012 Categorie iscritte: 1F Iscrizione N. MI02677 del 13/06/ Ex art. 212, comma 8, D.Lgs 152/2006 e s.m.i. Legge 06/06/1974 n. 298 e s.m.i. Albo Nazionale C/T Iscrizione n. BS /P/ Ex art. 3 D.M. 198/91 Pagina 8 di 66

9 3. POLITICA AMBIENTALE La Direzione di ARO promuove ogni azione diretta a proteggere la salute e l ambiente. A tale scopo si impegna a garantire il continuo miglioramento delle prestazioni ambientali correlate ai propri prodotti/servizi. MODALITA DI APPLICAZIONE La pratica applicazione dell enunciato precedente è garantita dalla gestione aziendale attraverso un Sistema di Gestione Ambientale (SGA) conforme alla normativa UNI EN ISO 14001, ed al Regolamento CE N. 1221/2009 del 25/11/2009 (EMAS III). Il Sistema di Gestione Ambientale è documentato e capace di integrare e coordinare tutte le attività inerenti l ambiente e che, in particolare, poggi sui seguenti principi generali: Rispetto delle prescrizioni legali applicabili e delle altre prescrizioni sottoscritte e riguardanti i propri aspetti ambientali; Rispetto delle clausole contrattuali con particolare riferimento a quelle derivanti dalla partecipazione a consorzi di recupero; Miglioramento continuo delle prestazioni ambientali e prevenzione dell inquinamento generato dai prodotti/servizi aziendali; Addestramento e sensibilizzazione del personale in merito alla gestione ambientale ed alla conduzione delle attività inerenti; Sensibilizzazione e coinvolgimento di fornitori/appaltatori relativamente alla gestione ambientale ed alla conduzione delle attività inerenti di competenza; Attenzione alle nuove tecnologie disponibili, atte alla riduzione dei consumi di materie prime, energia e risorse naturali ed alla minimizzazione di rifiuti, scarichi ed emissioni; Disponibilità al dialogo ed alla collaborazione con clienti, enti pubblici, comunità locale ed associazioni per le questioni ambientali. Per soddisfare tale impegno si valutano periodicamente gli indicatori ambientali stabiliti. La presente Politica Ambientale, documentata, attuata e mantenuta attiva, costituisce il quadro di riferimento per stabilire e riesaminare gli obiettivi ed i traguardi ambientali. La comunicazione della politica ambientale aziendale alle persone che lavorano per l organizzazione avviene mediante la sua distribuzione. La politica è resa disponibile al Pagina 9 di 66

10 pubblico mediante affissione nei locali aziendali, sul sito web della società e nelle brochure informative. RESPONSABILITA La Direzione è responsabile di: Redigere, aggiornare e mantenere attiva la Politica Ambientale e decidere riguardo alla sua diffusione interna ed esterna; Perseguire gli indirizzi e gli obiettivi temporali per la gestione ambientale; Coinvolgere il personale a tutti i livelli sul problema della Gestione Ambientale; Il Responsabile del Sistema Integrato ha il compito di: Assicurare che i requisiti del sistema di gestione ambientale siano stabiliti, applicati e mantenuti, in conformità alla norma internazionale di riferimento Riferire all alta direzione dell organizzazione sulle prestazioni del sistema di gestione ambientale al fine del riesame e del miglioramento Ogni Responsabile di Funzione ha il compito di: Supervisionare l attuazione della Politica Ambientale nell ambito delle attività di competenza; Tutto il Personale è responsabile: Di agire coerentemente a quanto definito nella Politica Ambientale Leno, 20/12/2010 La Direzione: Pagina 10 di 66

11 4. SITO PRODUTTIVO E PROCESSO 4.1 INQUADRAMENTO TERRITORIALE Il territorio comunale di Leno si trova nella zona della Pianura Bresciana orientale, a sud del comune di Brescia; la superficie comunale si estende su un area di circa 60 Km2, gli abitanti sono circa con una densità abitativa di circa 200 abitanti/ Km2. La totalità del territorio lenese giace in pianura geologicamente costituita da territorio alluvionale "copertura quaternaria " formatasi circa un milione di anni fa a causa delle poderose alluvioni fluvioglaciali che portarono a sedimentazione materiali ghiaiosi leggeri e minuti. I confini del territorio sono così delimitati: a Nord dai comuni di Bagnolo Mella e di Ghedi a Est dai comuni di Ghedi e di Gottolengo a Sud dai comuni di Gottolengo e di Pavone del Mella; a Ovest dal comune di Manerbio. Tab. 3 Aree soggette a vincoli ambientali nel territorio circostante (R = 500 m) Tipo di vincolo Distanza minima del vincolo dal perimetro del complesso Note Aree protette > 500 m - Paesaggistico > 500 m - Architettonico > 500 m - Archeologico > 500 m - Demaniale > 500 m - Fasce fluviali PAI > 500 m - Idrogeologico > 500 m - Siti di interesse comunitario > 500 m - Altro > 500 m - L impianto gestito dalla ditta A.R.O. S.r.l è situato a Nord rispetto al centro abitato e, da un punto di vista cartografico lo stabilimento è identificato nel foglio D6B4 della Carta Territoriale della Regione Lombardia (C.T.R.), a scala 1: Pagina 11 di 66

12 Destinazione d uso dell area secondo il PRG vigente A.R.O. srl Leno Bs Dichiarazione Ambientale 2010 Rev. n 0 L idrografia superficiale della zona è costituita principalmente da canali di piccola portata per l irrigazione agricola. Il fiume più vicino, il Mella, si trova circa 5 Km dal sito. 4.2 INQUADRAMENTO URBANISTICO L impianto in oggetto è localizzato in via Brescia n. 52 a Leno (BS), a nord rispetto al centro abitato. L area in cui è ubicato lo stabilimento della società A.R.O. S.r.l., è identificata dal piano di governo del territorio del comune di Leno nel foglio 17, mappali 81, 82, 670 e 839, in zona classificata D1 - Produttiva consolidata e di completamento. Tab. 4 Tabella della destinazione d uso del territorio circostante (R = 500 m) Destinazioni d uso principali Distanza minima dal perimetro del complesso Note Produttiva 0 m Confinanti con il sito Residenziale 30 m - Agricola 0 m Confinanti con il sito Aree miste > 500 m - Attività ricettive > 500 m - Tab. 5 superfici e volumetria Superficie totale lotto di pertinenza: Superficie coperta: Superficie scoperta impermeabilizzata: Volume totale dei fabbricati m m m m3 Anno dell ultimo ampliamento o ristrutturazione: 2010 Le aree destinate allo stoccaggio dei rifiuti e tutte le superfici interessate al transito degli automezzi sono impermeabilizzate con pavimento in calcestruzzo e circoscritte da canalette drenanti per raccogliere eventuali percolamenti di liquidi o di acque meteoriche. La acque meteoriche di prima pioggia sono convogliate in vasche di trattamento a tenuta al fine della loro depurazione prima dello scarico nel condotto fognario comunale. Pagina 12 di 66

13 LAY-OUT DELL INSEDIAMENTO PRODUTTIVO Pagina 13 di 66

14 4.3 PROCESSO PRODUTTIVO INTERNO Presso il centro di stoccaggio si può ricevere giornalmente un quantitativo massimo di circa 200 tonnellate di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi. Le operazioni svolte presso l azienda e previste dal D. Lgs. 152/06 sono: R13 Messa in riserva di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da R1 a R12 R5 R12 recupero di sostanze inorganiche scambio di rifiuti per sottoporli ad una delle operazioni indicsate da R1 a R11 D13 Raggruppamento preliminare di rifiuti solidi o liquidi, pericolosi e non, prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D12 D14 Ricondizionamento preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D13 D15 Deposito preliminare prima di una delle operazioni da D1 a D14 A seguito della variante temporanea non sostanziale di ricollocazione di alcune aree di stoccaggio rifiuti in attesa della realizzazione delle aree 3 e 4 come originariamente previste nel Decreto n del 21/07/2008, presentata dalla società in data 13/01/2010 e successivamente recepita favorevolmente dalla provincia di Brescia, l impianto risulta attualmente suddiviso in 3 macroaree, per ognuna delle quali si è definito il quantitativo massimo stoccabile: Area 1 - Oli usati/emulsioni: Area 2 - Area sotto capannone: Area 3 Container coperti: 637,74 m 3 rifiuti speciali pericolosi; 440 m 3 rifiuti speciali pericolosi; 360 m 3 rifiuti speciali non pericolosi; 100 m 3 rifiuti speciali pericolosi; 100 m 3 rifiuti speciali non pericolosi Pagina 14 di 66

15 La principale attività è chiaramente rivolta al ritiro di oli usati, il parco serbatoi destinato allo stoccaggio di oli usati (minerali o vegetali) ed emulsioni oleose è il seguente: Sigla Potenzialità geometrica (mc) Tab. 6 - Caratteristiche serbatoi Diametro (m) Altezza (m) Potenzialità reale (mc) Area 1 zona A/B dell impianto (oli minerali ed emulsioni) S3 169,7 152,7 S4 248,4 223,6 Le altezze dei serbatoi fuori terra sono comprese tra 5 7 m S5 33,0 29,7 S6 33,0 Tutti i serbatoi dotati di fondo a tronco conico con aspirazione posta 29,7 S7 33,0 sul vertice inferiore. 29,7 S8 33,0 29,7 S9 33,0 Per le rispettive misure si faccia riferimento alla documentazione 29,7 rilasciata dal costruttore conservati presso gli uffici della società S10 33,0 29,7 S11 20,0 18 Area 2 zona D dell impianto (oli vegetali) S1 30,0 27,0 come sopra S2 30,0 27,0 Pagina 15 di 66

16 ATTREZZATURA PER LA MOVIMENTAZIONE DEI RIFIUTI Nella movimentazione dei materiali e dei componenti ogni addetto utilizza, quando possibile, i contenitori originali e gli imballi del fornitore o altri contenitori (fusti, big bags, bancali, ecc.) a disposizione in azienda, avendo comunque cura di evitare danneggiamenti e deterioramenti. Per quanto riguarda i rifiuti all interno dell impianto di stoccaggio, lo scarico e la movimentazione vengono eseguiti dall operatore che, a seconda del confezionamento del rifiuto, utilizza mezzi quali: Carrelli elevatori; Mezzi semoventi (ragno); Movimentazione manuale; Tubazioni e pompe per lo scarico dei liquidi. Per quanto riguarda invece l attività di raccolta e trasporto rifiuti, A.R.O. S.r.l. utilizza i seguenti mezzi di proprietà: N 3 autobotti; N 2 Pianali; N 1 furgone; N 1 scarrabile. Pagina 16 di 66

17 LA RACCOLTA E IL TRASPORTO A.R.O. srl trasporta autonomamente la maggior parte dei rifiuti ritirati. Per quelli in uscita dall impianto, inviati cioè agli impianti di trattamento definitivo, si avvale per circa l 80%dei servizi di trasportatori terzi preventivamente qualificati secondo le procedure del proprio Sistema Integrato di Qualità e Ambiente. L attività di trasporto dei rifiuti è condotta secondo le prescrizioni contenute nell iscrizione all Albo Nazionale Gestori Ambientali della società i cui estremi sono riportati nella Tab. 2. Gli automezzi attualmente di proprietà dell azienda compresi trasporto di rifiuti sono: nell autorizzazione al TARGA TIPO ANNO IMM. PORTATA UTILE (Kg) PORTATA COMPLESSIVA (Kg) CATEGORIA AMBIENTALE DS576GC AUTOBOTTE EURO 5 DS742GC PIANALE EURO 5 DS743GC PIANALE EURO 5 DT204MB FURGONE EURO 4 CD748BX PORTA CONTAINER EURO 3 CY598CZ AUTOBOTTE EURO 3 CY599CZ AUTOBOTTE EURO 3 tab.7 automezzi di proprietà aziendale La scelta dell automezzo da impiegare nella raccolta viene effettuata in funzione della tipologia di rifiuto da ritirare. La maggior parte dei ritiri di oli esausti avviene mediante automezzi dotati di cisterna provvedendo all aspirazione degli oli esausti dai contenitori di stoccaggio dei vari produttori. Occasionalmente l olio è ritirato anche in colli; in questo caso, come avviene per gli altri rifiuti confezionati in colli, il ritiro viene condotto mediante automezzi dotati di cassone munito di gru tale da consentire il prelievo degli eventuali bancali o cassonetti anche in assenza di disponibilità di carrelli elevatori. I trasporti alla rinfusa vengono infine condotti con l automezzo porta container. La manutenzione degli automezzi è condotta generalmente all esterno presso officine specializzate. Pagina 17 di 66

18 All interno del sito della A.R.O. s.r.l. è prevista una zona di lavaggio mezzi dotata di vasca a tenuta per la raccolta dei reflui prodotti ed il loro successivo prelievo e invio a smaltimento ma questa operazione è effettuata quasi esclusivamente all esterno. Annualmente, per lo svolgimento dei servizi, il parco automezzi aziendale percorre circa chilometri. L anzianità media del parco automezzi è attualmente di 3 anni e mezzo. Tab. 8 Km percorsi annualmente AF527XL AN065JX AZ834NF BC081VM BR552FG AZ567MC CD748BX CY598CZ CY599CZ DS742GC DS743GC DS576GC DT204MB TOTALE Il data del 2010 è relativo al mese di novembre Pagina 18 di 66

19 PIANO DI GESTIONE DELL IMPIANTO La gestione del centro, di seguito riportata, è circoscritta alle sole attività svolte nell area dell insediamento. Le operazioni di prelievo, carico e trasporto eseguite al di fuori del centro sono soggette a specifiche autorizzazioni. Le fasi del ciclo operativo sono: 1. analisi preliminare di omologa, ove previsto; 2. verifica dell accettabilità dei rifiuti; 3. pesatura degli automezzi in ingresso (peso lordo); 4. scarico dei rifiuti nelle rispettive aree di stoccaggio 5. pesatura degli automezzi in uscita (tara); 6. controfirma del formulario di identificazione e registrazione dei rifiuti in ingresso su Registro di Carico e Scarico entro le 24 ore; 7. movimentazione degli oli dai serbatoi di transito (S5, S6, S7, S8, S9, S10) verso i serbatoi di stoccaggio provvisorio (S3, S4); 8. carico dei rifiuti, pesatura e conferimento ai terminali di smaltimento. In dettaglio le singole fasi comprendono una serie di operazioni con l utilizzo di attrezzature di seguito indicate. Fase 1 Fase 2 Al fine di accertare le caratteristiche qualitative del rifiuto da smaltire la ditta richiede di norma al cliente la disponibilità di analisi chimiche datate non anteriormente ad un anno di cui conserva copia. Questa prescrizione può non applicarsi qualora risulti possibile risalire con assoluta certezza al produttore originario del rifiuto al processo produttivo da cui il rifiuto decade e questo processo, oltre che continuativo, sia noto, anche sulla base di passate rilevazioni analitiche, per produrre un rifiuto standard visivamente identificabile e/o con caratteristiche qualitative idonee all impianto. La verifica di accettabilità dei rifiuti avviene in due momenti. Al ricevimento del rifiuto viene effettuata una prima verifica visiva - specialmente nel caso di rifiuti solidi - atta a scongiurare eventuali macroscopiche non conformità. Successivamente - specialmente per rifiuti liquidi e, in generale, ove necessario una verifica di accettabilità analitica viene Pagina 19 di 66

20 Fase 3 Fase 4 realizzata mentre i rifiuti sono ancora stoccati nelle aree di transito prima di destinarli alle rispettive aree di stoccaggio definitive. La pesatura avviene con una pesa installata lungo l'entrata. Il peso determinato viene confrontato con quello indicato sul documento di accompagnamento per il trasporto e se necessario rettificato. Contemporaneamente viene consegnato il campione del rifiuto trasportato (ove previsto). Scarico dei rifiuti, nelle specifiche aree di stoccaggio, manualmente o mediante l utilizzo di carrelli elevatori e/o sollevatori idraulici a bordo veicolo e scarico degli oli e delle emulsioni tramite pompe nei serbatoi destinati allo stoccaggio di transito in attesa di verificarne eventualmente la conformità. Anche gli altri rifiuti liquidi quali solventi, soluzioni acquose e liquidi antigelo saranno movimentati negli appositi serbatoi in modo del tutto analogo, mediante l utilizzo di pompe dedicate allo scopo di prevenire la miscelazione di rifiuti non omogenei. Contemporaneamente alla fase di scarico oppure in tempi successivi, possono avvenire le seguenti operazioni: - Accorpamento di rifiuti. Si procede all accorpamento solo dopo aver accertato la compatibilità tra loro delle diverse partite di rifiuti. Questa operazione si rende di fatto necessaria per raggiungere quantitativi tali di partite di rifiuti che rendano fattibile, ovvero economicamente vantaggioso, il recupero e/o lo smaltimento dei rifiuti. Non si accorpano rifiuti pericolosi con rifiuti non pericolosi. - Trattamento di alcuni rifiuti secondo modalità quali pressatura, adeguamento volumetrico, travaso, ricondizionamento e miscelazione. Pagina 20 di 66

21 Fase 5 Una volta verificata l accettabilità dei rifiuti, nonché l effettivo peso, si controfirmano le copie del/i formulari di identificazione completate dei dati mancanti. Gli estremi del formulario vengono annotati, insieme al peso riscontrato, sul registro di carico e scarico della ditta. Fase 6 Per quanto riguarda gli oli e le emulsioni, dopo avere accertato la conformità del rifiuto, questi vengono movimentati a ciclo chiuso, attraverso tubazioni in acciaio e pompe, dai serbatoi di transito verso i serbatoi di stoccaggio. Fase 7 Carico e conferimento finale dei rifiuti. Le fasi di carico avvengono, in generale, con l utilizzo di carrelli elevatori e sollevatori idraulici a bordo veicolo e, nel caso degli oli, attraverso le apposite pompe. Successivamente alla fase di carico dell automezzo si procede eventualmente alla sua pesatura. Il carico esce dall insediamento con documento di accompagnamento debitamente compilato. La fase di conferimento dei rifiuti agli impianti finali può avvenire con automezzi e personale della ditta o facendo ricorso ad autotrasportatori per conto terzi debitamente autorizzati. I rifiuti in uscita dall'impianto saranno comunque conferiti a soggetti autorizzati alle attività di recupero o smaltimento; i rifiuti costituiti da oli usati a specifica, sono ceduti al consorzio obbligatorio degli oli usati in vista della loro eliminazione mediante rigenerazione o combustione; i rifiuti costituiti da accumulatori esausti, sempre accompagnati dal formulario di identificazione del rifiuto saranno conferiti al consorzio obbligatorio batterie al piombo e rifiuti piombosi. Nelle pagine seguenti sono riportati gli schemi a blocchi di gestione generale dei rifiuti, e in particolare degli oli, all interno dell impianto della A.R.O. S.r.l.. Pagina 21 di 66

22 ARRIVO DEI RIFIUTI PRESSO IL CENTRO Verifica del peso del mezzo a pieno carico e verifica visiva del carico REGISTRAZIONE DEI RIFIUTI IN INGRESSO Trasmissione al detentore/produttore delle copie del formulario di identificazione controfirmato TRASFERIMENTO CON LO STESSO AUTOVEICOLO UTILIZZATO PER IL TRASPORTO PRESSO L AREA DI STOCCAGGIO O DEPOSITO A SECONDA DELLA DIVERSA TIPOLOGIA DI RIFIUTO OLI ESAUSTI ALTRI RIFIUTI PERICOLOSI E NON PERICOLOSI SCARICO NEI SERBATOI DI TRANSITO TRAMITE APPOSITE POMPE Verifica conformità del rifiuto tramite analisi di laboratorio STOCCAGGIO NELLE AREE SPECIFICHE Container, cassonetti, fusti TRASFERIMENTO NEI SERBATOI DI STOCCAGGIO PROVVISORIO Movimentazione a ciclo chiuso attraverso tubazioni in acciaio Eventuali operazioni di trattamento autorizzate (cernita,ricondizionamento, riduzione volumetrica) CARICO E CONFERIMENTO FINALE DEI RIFIUTI ATTRAVERSO AUTOMEZZI PROPRI O DI TERZI Pagina 22 di 66

23 Verifica accettabilità rifiuto e pesa Scarico da ATB nei serbatoi di transito (S5 S6 S7 S8 S9 S10) Verifica analitica % acqua > 15% PCB > 50 ppm o Cl > 2% Emulsione Olio usato Olio contaminato Stoccaggio nei serbatoi come emulsione (S3 S4) Stoccaggio nei serbatoi come olio usato (S3 S4) Stoccaggio nel serbatoio degli oli contaminati S11 Carico su ATB e Conferimento finale Pagina 23 di 66

24 5. STRUTTURA ORGANIZZATIVA E SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE La A.R.O. s.r.l. è un azienda nata per fornire servizi nel campo ambientale ed ha subito negli anni un continuo sviluppo che ha portato alla crescita dell azienda anche dal punto di vista organizzativo. L esigenza di ottenere sempre la soddisfazione del cliente migliorando continuamente la qualità del servizio ha spinto l azienda verso il conseguimento della Certificazione di Qualità secondo la norma UNI EN ISO Questa esperienza ha permesso anche un miglioramento nella definizione di compiti e responsabilità interne identificando Responsabili delle diverse funzioni (commerciali, logistiche, amministrative, area Qualità-Ambiente, manutenzioni) e consentendo di ottimizzare le sinergie tra le stesse. Successivamente è stato conseguito l ottenimento della Certificazione della propria Gestione Ambientale secondo la norma UNI EN ISO Per il controllo ambientale l azienda dispone di una propria documentazione periodicamente revisionata ed aggiornata, costituita dai manuali di gestione della qualità e dell ambiente, da procedure ed istruzioni operative che definiscono modalità e responsabilità per consentire all azienda di: - mantenersi sistematicamente aggiornata sulle novità normative ambientali in modo da far fronte con anticipo ai complessi adempimenti in materia. Si è elaborato a tal proposito un apposito registro delle normative applicabili mantenuto costantemente aggiornato dal Responsabile della Qualità Ambientale tramite sistematiche consultazioni di riviste specializzate e tramite circolari specifiche delle associazioni di categoria a cui l Azienda è iscritta - identificare le priorità e fissare obiettivi e traguardi ambientali appropriati e conformi agli intenti espressi nella propria Politica Ambientale - mantenere sotto controllo i possibili impatti ambientali derivanti dalle attività aziendali sia in condizioni normali che anormali - mantenere sotto controllo tutte le registrazioni e le documentazioni inerenti i sistemi di qualità e le prestazioni ambientali dell Azienda. È disponibile un registro degli impatti ambientali dove vengono raccolti tutti i risultati dei monitoraggi previsti dal Sistema Pagina 24 di 66

25 - svolgere in modo programmato e razionale la formazione e la sensibilizzazione del personale verso le tematiche ambientali. - comunicare alle parti interessate esterne ed interne i principi della propria politica ambientale e i miglioramenti delle proprie prestazioni ambientali - svolgere un accurata selezione dei fornitori di materiali e di servizi, in particolare per gli smaltitori finali per i quali è importante una preliminare valutazione attraverso la verifica delle conformità delle autorizzazioni all esercizio del tipo di smaltimento offerto e quindi anche un indagine storica per verificare che in passato la Società gestore dell impianto, non abbia creato problemi ambientali o che non abbia operato al di fuori di quanto previsto dalle proprie specifiche autorizzazioni. Il sistema viene controllato periodicamente con verifiche ispettive interne (audit) e riesaminato annualmente dalla Direzione aziendale. Si riporta di seguito l Organigramma delle Funzioni aziendali: ORGANIGRAMMA DELLA SOCIETA DIREZIONE RESPONSABILE DI SISTEMA COMMERCIALE LOGISTICA E DIREZIONE TECNICA REGISTRO FORMULARI AMMINISTRAZIONE AUTISTI ED AGENTI RACCOGLITORI Pagina 25 di 66

26 Nella successiva tabella si riporta l elenco delle Procedure Gestionali e delle Istruzioni Operative del Sistema di Gestione Ambientale: tab. 9 elenco della documentazione per la gestione ambientale DOCUMENTO (SIGLA TITOLO) Manuale della Qualità Manuale di Gestione Ambientale P01 Richiesta dal Cliente: acquisizione, analisi, accettazione P02 Realizzazione del servizio P03 Approvvigionamento di prodotti/servizi e qualifica dei fornitori P04 Gestione degli insuccessi P05 Azioni migliorative P06 Gestione delle risorse umane P07 Gestione automezzi, impianti e apparecchiature di controllo (APMC) P08 Verifiche ispettive interne P09 Pianificazione e riesame del sistema P10 Gestione della documentazione I00 Piano di emergenza I01 Manutenzione e controllo automezzi, impianti e apparecchiature di controllo (APMC) I02 Raccolta, trasporto, scarico e immagazzinamento rifiuti I03 Gestione leggi, norme ed adempimenti inerenti I04 Gestione giacenze I05 Prelievo campioni I06 Uso della sponda idraulica del furgone I07 Istruzioni per il carico e lo scarico del container Pagina 26 di 66

27 6. GESTIONE SICUREZZA ED EMERGENZE In adempimento alle prescrizioni della normativa vigente in tema di sicurezza sul lavoro, l azienda ha introdotto accorgimenti organizzativi finalizzati alla gestione attiva interna di un aspetto fondamentale come la sicurezza definendo figure interne ben precise (Responsabile del servizio di prevenzione e protezione, Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, Medico Competente, incaricati della gestione delle Emergenze e del Primo Soccorso), sviluppando procedure e strategie di formazione per la sensibilizzazione del personale. Il documento che descrive la valutazione dei rischi è periodicamente aggiornato in funzione delle necessità lavorative e dell evoluzione della normativa. È stata condotta nel 2002 la prevista valutazione relativa al rischio chimico derivante dall esposizione degli addetti ai prodotti e rifiuti trattati. Le valutazioni in merito all esposizione dei lavoratori al rumore sono state condotte come prima analisi nel 2001; l ultima valutazione è stata effettuata il Le misure sono state condotte secondo le modalità conformi alla norma IEC mediante fonometro di classe 1 e con procedure di controllo della taratura prima e dopo le misure. Tutte le misure hanno rilevato valori di LEP inferiori agli 80 db(a). Gli operatori sono stati suddivisi in due gruppi, uno per gli uffici e l altro per i piazzali/stoccaggio dove si sviluppano diverse sottomansioni. Nella seguente tabella si riportano i livelli di rumorosità rilevati nell ultima analisi. Tab. 10 QUADRO RIASSUNTIVO LEP DEI GRUPPI DI ADDETTI Gruppo Mansione LEP db(a) 1 Lavoro amministrativo di ufficio a Lavoro su piazzale movimentazione b Pressatura fusti metallici c Triturazione fusti plastici d Travaso batterie con muletto 79.0 Pagina 27 di 66

28 La valutazione dell esposizione alle vibrazioni è stata condotta nel dicembre I risultati strumentali hanno evidenziato valori di esposizione alquanto contenuti, i mezzi di movimentazione interna sono elettrici e si spostano su pavimento liscio e comportano un valore di accelerazione equivalente massimo misurato A(8) di 0.42 m/sec 2, per gli autocarri il valore di A(8) misurato è stato di 0.51 m/sec 2. La valutazione del rischio incendio (D.M ) è stata condotta per tutte le realtà aziendali, il risultato ottenuto definisce un livello di rischio medio. Le procedure di emergenza sono state divulgate a tutto il personale ed in particolare alle figure interne che compongono la Squadra di Emergenza, addestrata appositamente con corsi interni ed esterni in conformità con quanto stabilito dalla normativa di riferimento. Questi componenti organizzano periodicamente delle sedute di ripasso delle principali misure di emergenza da intraprendere coinvolgendo anche l altro personale in azienda. Come presidi antincendio, sono presenti in azienda, distribuiti in funzione delle necessità, i seguenti dispositivi: tab. 11 dispositivi antincendio Presidi presenti negli uffici N. ESTINTORI contenuto in Kg di polvere estinguente 2 estintori a polvere da 6 Kg 2 estintori a CO2 da 5 Kg Presidi presenti nello stoccaggio 10 estintori a polvere da 6 Kg 4 estintori carrellati a polvere da 30 Kg N. MANICHETTE Tipo di manichetta 6 UNI 45 1 UNI 70 Il sistema antincendio è alimentato da una riserva idrica costituita da una vasca di accumulo di acqua della capacità di 30 mc. Nel deposito degli oli vegetali, è presente un impianto automatico dotato di rivelatore di fumi, collegato a due serbatoi con 50 Kg di polvere estinguente cad., con propulsore in pressione di azoto. Pagina 28 di 66

29 Ciascun automezzo è provvisto della dotazione obbligatoria consistente in: 2 estintori da 6 Kg e 1 estintore da 3 Kg per gli autocarri 1 estintore da 6 Kg e 1 estintore da 3 Kg per il furgone Consci che la sicurezza in azienda, come la tutela ambientale, deve avere come base portante la sensibilizzazione del personale vengono tenuti corsi periodici in cui tutti gli addetti vengono informati sui rischi presenti nelle attività che sono chiamati a svolgere e sulle misure di prevenzione-protezione adottati ivi compreso l uso dei dispositivi di protezione individuale. All interno di tali riunioni periodiche vengono distribuite, all occorrenza, apposite dispense elaborate per facilitare la divulgazione dei principi antinfortunistici e delle procedure per la gestione delle situazioni di emergenza. Tali interventi sono rivolti a mantenere l attuale basso livello di infortuni. Negli ultimi 10 anni sono infatti da segnalare solo 2 infortuni (nel 2000 e nel 2007) riguardanti lievi traumi dovuti alla movimentazione manuale di imballaggi. Le potenziali emergenze ambientali a cui è soggetta l attività aziendale sono l incendio e i travasi accidentali. Per i travasi accidentali sono a disposizione presso l azienda i materiali assorbenti necessari al contenimento di eventuali perdite di liquidi. Tutte le aree potenzialmente a rischio sono inoltre impermeabilizzate e dotate di cordoli o canalette di raccolta convogliate a vasche a tenuta. L azienda si è dotata di un Piano di Emergenza ed Evacuazione nel quale, relativamente alle situazioni di emergenza ipotizzabili, vengono descritte le azioni che i vari soggetti facenti parte dell'impresa debbono porre in atto, per quanto di loro rispettiva competenza, al fine di salvaguardare l incolumità del personale interno ed esterno presente, contenere per quanto possibile gli impatti ambientali e assicurare il collegamento con le forze istituzionali per il soccorso in caso di necessità d intervento. Non si sono mai verificati durante i trasporti incidenti rilevanti per l ambiente né, all interno dell azienda, emergenze che possano aver interessato le zone o la popolazione delle aree limitrofe: le possibili situazioni di emergenza (esempio piccoli sversamenti) sono gestibili dal personale interno con l utilizzo dei mezzi di intervento presenti presso il sito. Pagina 29 di 66

30 7. IMPATTI AMBIENTALI 7.1 ATTIVITÀ AZIENDALI ED INFLUENZE AMBIENTALI Le attività aziendali già rapidamente descritte nel Cap. 2 possono essere suddivise nelle seguenti due categorie: Servizi che avvengono all esterno Piattaforma interna di stoccaggio di rifiuti pericolosi e non pericolosi Tutte le attività sono svolte nel pieno rispetto delle legislazione vigente e sono sempre rivolte allo svolgimento di utili servizi ambientali per privati cittadini, Enti pubblici e aziende private. Lo scopo di ogni attività aziendale è quello di ottimizzare, sia dal punto di vista ambientale che gestionale, il trattamento dei rifiuti prodotti dalle attività umane fin dalla raccolta e trasporto, al recupero in altri cicli produttivi o allo smaltimento delle frazioni non recuperabili. Per avere costantemente sotto controllo gli impatti ambientali derivanti dalle attività svolte dall azienda, è stato predisposto un registro degli impatti ambientali dove vengono raccolti i dati quali-quantitativi relativi all attività di monitoraggio effettuata. Tali dati sono utilizzati per le valutazioni statistiche e per verificare eventuali interventi di miglioramento. I servizi esterni svolti dalla nostra società comprendono le seguenti tipologie: - raccolta e trasporto rifiuti speciali liquidi tramite autobotti - raccolta e trasporto rifiuti speciali solidi e liquidi in colli su pianale - raccolta e trasporto rifiuti speciali solidi in container - raccolta e trasporto rifiuti speciali in furgone attrezzato. I quantitativi trasportati nel corso del 2010, espressi in tonnellate e ricavati dai registri di carico e scarico aziendali, sono riportati nella seguente tabella: ANNO 2010 (PRIMI 11 MESI) GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC PERICOLOSI (TON) NON PERICOLOSI (TON) Tab. 12 quantitativi trasportati Pagina 30 di 66

31 Grafico n. 1 andamento delle quantità trasportate L andamento delle quantità dei rifiuti trasportati è funzionale all andamento dell economia e, in particolare, dell attività industriale da cui proviene la maggior parte dei rifiuti ritirati dalla società. Per la raccolta e il trasporto dei rifiuti conto terzi la ditta è regolarmente iscritta all Albo Nazionale delle Imprese che effettuano la gestione dei rifiuti (vedi tab.2) per le seguenti categorie: 1 classe F, per i rifiuti urbani 4 classe F, per rifiuti speciali non pericolosi 5 classe D, per rifiuti speciali pericolosi I trasporti di rifiuti pericolosi che rientrano nelle disciplina ADR sono effettuati con automezzi idonei a quanto prescritto dalla normativa per il trasporto di merci pericolose. Tutti i conducenti della A.R.O. s.r.l. sono inoltre in possesso di adeguato Certificato di Formazione Professionale e pertanto idonei per effettuare tali servizi. Gli addetti ai trasporti A.D.R. sono costamentemente informati sugli aggiornamenti della normativa in continua evoluzione anche grazie al fatto che il consulente per il trasporto di merci pericolose che l Azienda ha nominato in adempimento a quanto previsto dal D.Lgvo. 40/00, è lo stesso Responsabile della Qualità ed Ambiente di A.R.O. s.r.l. e quindi sempre presente in azienda. Pagina 31 di 66

32 Gli autisti che effettuano trasporti in ADR, hanno una dotazione supplementare di Dispositivi di Protezione Individuale e un apposito kit per affrontare e contenere eventuali emergenze. L Azienda ha inoltre provveduto all elaborazione ed alla divulgazione di apposite procedure di emergenza per fronteggiare eventuali incidenti di mezzi trasportanti sostanze pericolose. Da un punto di vista prettamente ambientale occorre rilevare come taluni impatti ambientali prodotti dalla A.R.O. s.r.l. quali: il consumo di gasolio, i gas di scarico degli automezzi, l inevitabile effetto sul traffico locale e la possibilità, per altro mai verificatasi, di inquinamenti occasionali (ad esempio in caso di perdite per rottura dell imballo o per incidenti stradali), siano intrinsecamente legati al tipo di attività. Per i rifornimenti degli automezzi viene utilizzata la stazione di servizio che si trova appena fuori dall ingresso dell azienda. Pagina 32 di 66

33 7.2 VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI Criteri di individuazione e valutazione Le attività aziendali sono state valutate attraverso un analisi ambientale iniziale al fine di verificare quali impatti ambientali, diretti ed indiretti, potessero far scaturire impatti realmente significativi e quali invece fossero di secondaria importanza. La prima analisi ambientale è stata effettuata nel 2001, come procedura iniziale per l approntamento del sistema di gestione ambientale al fine della certificazione secondo la norma UNI Il lavoro condotto attraverso l acquisizione di dati relativi alle prestazioni ambientali dell azienda (consumi di materie prime, gestione e produzione rifiuti, emissione di rumore, emissioni in atmosfera ) ha lo scopo primario di identificare gli impatti ambientali che devono essere considerati prioritari dal Sistema di Gestione Ambientale e devono quindi essere oggetto di un piano di intervento (Programma Ambientale), di procedure per un controllo operativo e, se possibile, di monitoraggio periodico. L analisi ambientale ha perseguito i seguenti obiettivi: acquisire gli elementi utili ad individuare gli impatti ambientali e la loro entità, anche al fine di determinare il grado di efficienza ambientale delle attività svolte in un sito; individuare la normativa ambientale applicabile alle attività svolte nel sito per la verifica della relativa conformità; raccogliere le informazioni atte ad individuare le aree di possibile miglioramento delle prestazioni ambientali sul piano tecnico gestionale; costruire un punto di riferimento oggettivo per evidenziare i miglioramenti successivi. Tra le attività aziendali si è deciso di considerare anche l attività di trasporto-raccolta rifiuti, seppur svolta all esterno del sito produttivo, in quanto attività rilevante nel complesso dei servizi offerti dall azienda. L ultima Analisi Ambientale è stata condotta nel giugno 2010 e su questa base sono stati valutati gli impatti ambientali successivamente descritti. Le interazioni delle attività con l ambiente sono state identificate nei seguenti 21 impatti ambientali, in conformità con uno schema già collaudato nelle prime esperienze nazionali di analisi ambientale iniziale. Si riportano nella seguente tabella i 21 impatti ambientali Pagina 33 di 66

34 che sono stati presi in considerazione sia in condizioni operative normali, anomale, o legate a possibili situazioni di emergenza configurabili per tutte le attività aziendali. Gli impatti ambientali inizialmente considerati, sono stati quantificati per ciascuna attività aziendale, laddove possibile, attraverso: - la rilevazione di dati - la presenza di dati registrati - inquadramento normativo di riferimento per valutare costantemente la conformità - alla normativa vigente. 1 Emissioni in atmosfera 12. Odori 2. Scarichi idrici 13. Sostanze pericolose 3. Rumore 14. Traffico 4. Rifiuti 15. Vibrazioni 5. Imballaggi 16. Sorgenti radioattive 6.Oli usati 17. Impatto visivo 7. PCB/PCT (Policlorobi-trifenili) 18. Campi elettromagnetici 8. Amianto 19. Alterazioni del suolo 9. CFC (Clorofluorocarburi) 20. Ecosistemi e biodiversità 10. Consumo di risorse idriche 21. Impatti ambientali indiretti 11. Consumo di Energia Tab. 13 impatti ambientali valutati La successiva definizione della significatività del singolo impatto è stata una valutazione effettuata in base ai dati raccolti ed in funzione di diversi impatti come la quantità-qualità dell «emissione» (frequenza, tipologia di inquinante o parametro fisico, quantità). Anche la prossimità rispetto ai limiti legislativi, l efficienza della gestione aziendale, la sensibilità delle parti interessate e il costo-beneficio degli eventuali interventi migliorativi sono impatti importanti da considerarsi per tale valutazione. In base a questi parametri è stata espressa per ciascun aspetto individuato una valutazione di significatività : Aspetto Significativo Aspetto Poco Significativo Aspetto Non Significativo. Pagina 34 di 66

35 I dati necessari per le valutazioni effettuate sono principalmente raccolti all interno dell Azienda tramite i software di gestione (per quanto riguarda i dati relativi ai servizi e materiale trasportato) e dai dati archiviati relativi ai controlli ambientali condotti. I dati relativi al consumo di gasolio sono estratti dalle fatture riepilogative del fornitore del carburante. I consumi delle utenze (energia elettrica, metano ed acqua) sono dedotti dalle fatture o dai contatori installati sulle linee di approvvigionamento. Gli impatti ambientali sono rivalutati ad ogni revisione della Dichiarazione Ambientale, e di conseguenza vengono adeguati gli interventi derivanti da ciascuna singola valutazione. Ai fini del D.Lgs. 238/2005, che detta particolari adempimenti a carico delle aziende con pericoli di incidenti rilevanti, l azienda non è soggetta a tale normativa in quanto non utilizza materie prime rientranti per tipologia e quantità nei limiti imposti dal decreto, oltre i quali scattano tutti gli adempimenti previsti. Per quanto riguarda il ritiro di rifiuti pericolosi, per precisa scelta aziendale, non sono ritirati materiali che potrebbero far scattare gli obblighi previsti dal D.Lgs. 238/2005; è responsabilità del Direttore Tecnico dell impianto controllare che il materiale in ingresso rispetti tale normativa. Pagina 35 di 66

36 Risultati dell Analisi Ambientale. Nella successiva tabella viene riportata la valutazione di significatività per ciascun impatto.. Tabella n 14 RISULTATI DELL A.A. E SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE Impatto Ambientale Significativo/ Importante Procedura di controllo 1. emissioni in atmosfera Si Si 2. utilizzo di risorse naturali scarichi idrici No Si 3. rumore No Si 4. rifiuti Si Si 5. imnallaggi No No 6. oli usati No Si 7. PCB/PCT No Si 8. amianto No No 9. clorofluorocarburi No Si 10. risorse idriche No Si 11. consumo di energia Si Si 12. odori No No 13. sostanze pericolose No No 14. traffico No No 15. vibrazioni No No 16. radioattività No No 17. aspetto visivo No No 18. campi elettromagnetici No No 19. alterazioni del suolo e della falda No No 20. ecosistemi e biodiversità No No 21. impatti indiretti No No I 21 impatti ambientali sono stati individualmente valutati e definite le relative significatività. Tra questi, tre sono stati valutati significativi: Pagina 36 di 66

37 1) Emissioni in atmosfera - IMPATTO SIGNIFICATIVO: Servizi esterni: per quanto riguarda l emissioni dei gas dei scarico degli automezzi di trasporto si assegna la valutazione SIGNIFICATIVO, questo aspetto va tenuto in particolare considerazione sia dal punto di vista del monitoraggio che delle possibili azioni di miglioramento. Per le rimanenti attività si esprime un giudizio di NON SIGNIFICATIVO in quanto: - Le emissioni diffuse di polveri e/o odori dall attività della piattaforma di stoccaggio sono insignificanti in quanto non vengono effettuate lavorazioni che possono generare esalazioni moleste - le emissioni convogliate derivanti dagli sfiati dei serbatoi risultano, dagli esiti delle ripetute analisi, di scarso rilievo, nei serbatoi non sono contenute sostanze volatili, comunque i controlli periodici sono valutati anche per verificare la frequenza del cambio dei carboni attivi o le necessità di eventuali altri interventi in caso di emissioni più significative. 2) Scarichi idrici: E stata valutata POCO SIGNIFICATIVA la parte relativa alle zone di transito e rimessaggio degli automezzi: le acque di prima pioggia derivanti dal dilavamento dei piazzali sono trattate da un idoneo impianto di trattamento (con la separazione delle eventuali parti oleose o sedimentabili). Il Sistema di Gestione consente un controllo sistematico di tale aspetto. Tutte le rimanenti attività sono ritenute non significative in quanto non comportanti scarichi idrici (gli eventuali reflui raccolti dalle aree di stoccaggio dei rifiuti sono raccolte e smaltite come rifiuto speciale). Pagina 37 di 66

38 3) Rumore Viene attribuita la valutazione POCO SIGNIFICATIVO per quanto riguarda il rumore prodotto dalle operazioni di carico/scarico per i servizi esterni e dalle apparecchiature utilizzate presso la piattaforma di stoccaggio (principalmente movimentazione e pompe di travaso). Tutte le rimanenti attività sono ritenute non significative in quanto non comportanti particolari emissioni sonore. Il rumore all interno dell impianto è prodotto dalle pompe di sollevamento e, in minima parte, dagli automezzi (che rimangono accesi solo il tempo minimo indispensabile) e dalle altre attrezzature di piazzale quali trituratore, lava-fusti, Idrojet. I carrelli elevatori, come pure la spazzatrice industriale, hanno motori elettrici privi di emissioni sonore. Il Comune di Leno stato ha approvato il piano di azzonamento nel dicembre 2006, l area su cui sorge lo stabilimento della società è stata collocata in zona IV Area ad intensa attività umana. La società ha condotto nel gennaio 2009 una indagine fonometrica che ha evidenziato lo sforamento, pur minimo, dei 60dB previsti nelle ore diurne in corrispondenza del confine sud dell insediamento durante l accensione delle pompe di sollevamento dell AREA 1. Sono stati pertanto attuati interventi di bonifica confinando il parco pompe con pannelli fonoassorbenti. Le successiva indagini fonometriche condotte nel dicembre 2010, hanno evidenziato l efficacia degli interventi eseguiti. 4) Rifiuti - IMPATTO SIGNIFICATIVO: La natura stessa dell attività della piattaforma di stoccaggio è tesa al recupero di materiali (altrimenti destinati direttamente allo smaltimento). I rifiuti decadenti dall attività di ricondizionamento (fusti plastici e metallici) subiscono una riduzione volumetrica tramite pressatura e/o triturazione producendo in questo caso un aspetto migliorativo nei riguardi dell ambiente in quanto queste lavorazioni consentono una sensibile riduzione del numero dei trasporti per lo smaltimento finale e una ottimizzazione delle fasi successive di gestione del rifiuto (minor spazio occupato in discarica, migliore qualità dei materiali inviati alla combustione ecc ). Il Sistema di Gestione deve quindi sempre mantenere alta l attenzione verso tale aspetto. Particolare attenzione deve essere tenuta nella scelta degli smaltitori finali che devono essere di riconosciuta esperienza nel proprio settore specifico, operare con le migliori tecnologie disponibili, e condividere con l azienda la sensibilità nei confronti dell ambiente. Pagina 38 di 66

39 5) Imballaggi: Gli imballaggi non sono ritenuti significativi in quanto o sono riciclati oppure costituiscono parte integrante del rifiuto e quindi valutati nell impatto n. 4. Il presente impatto è pertanto NON SIGNIFICATIVO. 6) Oli usati: Questo aspetto riguarda la prevalente attività aziendale ed è gestito all interno del fattore ambientale rifiuti considerato al p.to 4. 7) Policlorobi-trifenili: In azienda non sono presenti apparecchiature elettriche contenenti tali sostanze. Il ritiro e la movimentazione di rifiuti (oli) contaminati avvengono gestendo tali rifiuti separatamente dagli altri. Per gli oli contaminati, in particolare, è a disposizione - ed espressamente destinato a riceverli - il serbatoio n. 11. Tale impatto è valutato inotre anche nell ambito degli impatti n 4 e 13. 8) Amianto: La copertura dell immobile preesistente al nuovo capannone aziendale (lato ovest), costituita da lastre in fibro-cemento, è stata regolarmente smantellata - e il materiale smaltito - da ditta specializzata prima della demolizione dello stabile. Eventuali rifiuti contenenti questo inquinante, sono ritirati in colli sigillati accuratamente isolati e non subiscono alcuna operazione di ricondizionamento o disimballggio. Tale aspetto è stato valutato NON SIGNIFICATIVO. 9) Clorofluorocarburi: L impianto di condizionamento degli uffici, di recente installazione (2008), utilizza al proprio interno di un liquido refrigerante tra quelli consentiti (R410A). Malgrado il basso quantitativo presente di questa sostanza (circa 3 Kg), è stata attivata una procedura di controllo che annualmente verifica eventuali perdite. Le eventuali altre fonti potenziali di CFC costituite dai frigoriferi o altri RAEE da smaltire, non rientrano nelle tipologie di rifiuti trattati dall azienda. Questo impatto è stato valutato come NON SIGNIFICATIVO. Pagina 39 di 66

40 10) Consumo di risorse idriche: Il consumo di acqua nell ambito dell impianto è limitato ad occasionali operazioni di lavaggio interne e pertanto esiguo. Il principale consumo di acqua in ambito aziendale è invece causato dall impianto di condizionamento degli uffici che funziona tramite una pompa di calore. L impianto così strutturato richiede una considerevole quantità di acqua che viene pertanto emunta da un pozzo di proprietà della società e successivamente re-inviata in falda. Tale aspetto è ritenuto quindi complessivamente POCO SIGNIFICATIVO. 11) Consumo di energia: Vengono utilizzate fonti energetiche di vario tipo. In primo luogo il gasolio per i trasporti, l energia elettrica per il funzionamento degli impianti e il GPL per il riscaldamento della camera calda degli oli vegetali. Le quantità di energia consumate non sono rilevanti se rapportate ad una realtà produttiva ma questo impatto è stato considerato SIGNIFICATIVO per dare una maggiore attenzione e controllo ad un aspetto che vede l azienda impegnata a contenere e, se possibile, ridurre l utilizzo di questa fondamentale risorsa. Nel piano di miglioramento è inserita l installazione di pannelli fotovoltaici che renderanno autonoma l azienda per quanto riguarda la necessità di approvvigionamento dell energia elettrica. 12) Odori: Si considera questo un aspetto NON SIGNIFICATIVO relativamente a tale impatto sui servizi esterni in quanto i trasporti sono condotti esclusivamente in colli chiusi o in autobotti a tenuta. Per quanto riguarda lo stoccaggio dei rifiuti gli sfiati dei serbatoi sono presidiati da un filtro a carboni attivi mentre l impianto non ritira alcun tipo di materiale putrescibile. 13) Sostanze pericolose: Le sostanze pericolose vengono gestite nell ambito dell Organizzazione aziendale sia per quanto riguarda il trasporto sia per quanto riguarda la gestione della piattaforma di deposito che riceve sia rifiuti speciali pericolosi che non pericolosi. L impatto è valutato NON SIGNIFICATIVO in quanto, da un lato la gestione è normata in modo attento nell ambito delle procedure aziendali che identificano preliminarmente le eventuali Pagina 40 di 66

41 sostanze pericolose in ingresso fornendo per ciascuna eventuali specifiche indicazioni di trattamento (movimentazione), dall altro la maggior parte dei rifiuti in colli ritirati dall azienda permane stoccata, durante il suo transito nel deposito della società, all interno del proprio imballaggio di origine chiuso. La quantità massima di sostanze pericolose stoccata è comunque stata valutata anche nei confronti del D.Lgs 238/2005 (la cosiddetta Seveso III), i quantitativi in gioco sono sempre ampiamente entro i limiti. Per quanto concerne il trasporto e la movimentazione delle materie pericolose annoverate nella tabella A dell accordo A.D.R. alle suddette misure operative si aggiungono, eventualmente, quelle previste dalla disciplina specifica alla quale, come detto, gli addetti coinvolti risultano formati e gli automezzi impiegati idonei. 14) Traffico: L influenza dell attività aziendale sul traffico locale è intrinsecamente legato alla natura dell attività e l Organizzazione non ha grandi possibilità di influire su tale aspetto. Gli impatti ambientali relativi alle emissioni legate al traffico sono valutati in particolare nell aspetto n 1. L azienda si trova fuori dal centro abitato ed in prossimità di importanti arterie stradali, ciò comporta un apporto ridotto al traffico locale. Ovviamente, anche per ragioni economiche, i trasporti vengono organizzati in modo da ridurre al minimo i tragitti percorsi. L impatto è valutato POCO SIGNIFICATIVO. 15) Vibrazioni: All interno dell azienda non esistono lavorazioni che comportano la diffusione di vibrazioni nell ambiente esterno. Tale aspetto è stato valutato anche ai sensi del D.Lgs 81/08. I mezzi di movimentazione interna sono esclusiamente elettrici e non comportano per gli operatori vibrazioni significative e tantomeno sono in grado di trasmetterle all esterno. Questo impattp è NON SIGNIFICATIVO. 16) Sorgenti radioattive: i rifiuti radioattivi, per loro natura, esulano dalla normativa sui rifiuti speciali. L Azienda è comunque dotata di rivelatore di radioattività per monitorare l eventuale radioattività dei rifiuti (RAEE) in ingresso. Presso il laboratorio di controllo è presente un rivelatore contenente una sorgente radiottiva constituita da Ni63, questa strumentazione è Pagina 41 di 66

42 regolarmente denunciata e periodicamente controllata da un Esperto Qualificato in radiazioni che ne garantisce l integrità. L apetto è NON SIGNIFICATIVO. 17) Impatto visivo L ingresso dell azienda è inserito all interno di altre strutture a prevalente uso commerciale. La parte posteriore del complesso è rivolto all aperta campagna e non crea molestie visive a realtà confinanti. Tutto il perimetro confinante con la campagna è stato piantumato con essenze autoctone. L impatto è valutato NON SIGNIFICATIVO. 18) Campi elettromagnetici: Le attività aziendali non comportano l utilizzo di attrezzature in grado di influire su tale aspetto. L impatto è valutato NON SIGNIFICATIVO. 19) Alterazioni del suolo: Per quanto riguarda l attività presso il sito tale impatto può essere considerato POCO SIGNIFICATIVO in ragione del fatto che tutte le attività di gestione rifiuti e di transito degli automezzi vengono eseguite su pavimentazione in calcestruzzo. Per quanto riguarda le attività esterne, si considera la possibilità di incidenti in special modo legata al trasporto su strada di merci pericolose: l applicazione della normativa di riferimento ADR e, in generale, l elevato standard costruttivo e formativo di mezzi ed autisti consente anche per questo aspetto una valutazione di scarsa significatifità. Le integrità delle pavimentazioni e delle vasche di raccolta dei reflui sono inserite nel piano di monitoraggio e periodicamente controllate. 20) Ecosistemi e biodiversità: Le valutazioni di eventuali impatti condotte su ecosistemi non hanno rilevato elementi di rilievo in quanto l area sorge in una zona dove non sono presenti ecosistemi di interesse particolare. Nelle immediate vicinanze del ns. sito produttivo non sono presenti aree di rispetto o di interesse naturalistico e di conseguenza anche forme particolari di biodiversità non sono coinvolte dalle ns. attività. L impatto è valutato NON SIGNIFICATIVO. Pagina 42 di 66

43 21) Impatti ambientali indiretti: Gli impatti ambientali indiretti, fanno riferimento all importanza dell attività aziendale sulla filiera di gestione dei rifiuti (raccolta presso gli utenti e qualifica impianti di destinazione). L azienda svolge una costante informazione con gli utenti per sensibilizzare l importanza di una corretta raccolta differenziata volta ad aumentare la percentuale di rifiuti riutilizzabili da inserire nei vari flussi dei consorzi specifici. Su tutti gli impatti ambientali identificati e valutati (significativi e non) è stato sviluppato il nostro Sistema di Gestione progettando ed applicando procedure di controllo e monitoraggio e ponendo degli obiettivi concreti di miglioramento. Anche per gli impatti ambientali non significativi sono state previste procedure di monitoraggio per tenere controllata la loro incidenza sull ambiente. Tutti gli impatti ambientali sono rivalutati annualmente in occasione del riesame del sistema ambientale e quando ritenuto opportuno, sono introdotte misure di contenimento e controllo definite nel programma di miglioramento. Pagina 43 di 66

44 7.3 IMPATTI AMBIENTALI DIRETTI Risorse utilizzate Le risorse utilizzate dall azienda sono principalmente: gasolio, energia elettrica e acqua. Vi sono poi una serie di materie prime utilizzate nello stoccaggio ma il cui consumo è dovuto solo ad eventuali emergenze (materiali di raccolta) o estremamente limitato (detergenti, additivi per fluidi delle pompe ). Il consumo di gasolio è principalmente legato all effettuazione dei servizi esterni (raccolta e trasporto rifiuti) e solo in minima parte legato alle movimentazioni interne (scarramento e movimentazione dei containers). I rifornimenti avvengono presso la stazione di servizio che si trova appena fuori dal cancello aziendale. Al gasolio è associata una fase di rischio R65, nocivo, ma l esposizione degli autisti è limitata al rifornimento esclusivo del proprio automezzo e quindi per un tempo limitato. Nella presente tabella si riportano i consumi per ciascun automezzo aziendale. TAB. 15 dati consumo di gasolio LITRI AF527XL AN065JX AZ834NF BC081VM BR552FG AZ567MC CD748BX CY598CZ CY599CZ DS742GC DS743GC DS576GC DT204MB TOTALE (*) (*) a ottobre 2010 Pagina 44 di 66

45 Grafico n. 2 consumo di gasolio La possibilità aziendale di incidere su questo aspetto è limitata in quanto i consumi di gasolio sono strettamente necessari allo svolgimento dei servizi. Un miglioramento è stato comunque ottenuto grazie al continuo rinnovamento del parco automezzi, all ottimizzazione dei trasporti e al conferimento agli impianti finali realizzato per quanto possibile mediante autocarri di trasportatori terzi a elevata portata che consentono di ridurre il numero di viaggi necessari. Pagina 45 di 66

46 Ii consumi di Energia Elettrica sono desunti dalle fatture dell ente erogante. Creando l indagina statistica ai fini della presente Dichiarazione Ambientale si è notato un consumo anomalo nel corso del 2006 che, rispetto alle lavorazioni effettuate, non troverebbe riscontro. Sono pertanto in corso delle verifiche condotte anche sulla modalità di compilazione delle fatture per cercare di valutare le cause del consumo elevato di quall anno. Tab. 16 consumo di energia elettrica Consumo energia elettrica MW/h (*) a ottobre , , , , , , , , , , ,12 (*) Grafico n.3 andamento del consumo di energia elettrica Pagina 46 di 66

47 Al consumo di energia elettrica viene rapportato un indice di prestazione dedotto dal rapporto dei MWh consumati e le tonnellate di rifiuti trattati nel sito dove sono in funzione gli impianti funzionanti con energia elettrica. Grafico n.4 indice consumo energia elettrica L utilizzo di questa risorsa denota un incremento nel corso del tempo. La realizzazione dei pannelli fotovoltaici asserviti alla conduzione degli impianti darà un apporto importante a migliorare questo apsetto. La zona non è servita da acquedotto comunale e i consumi idrici aziendali sono supportati da un pozzo interno. Visto il tradizionale scarso utilizzo di acqua non era previsto in precedenza un contatore volumetrico che è stato installato nel marzo del 2010 in quanto è stata adottata per il riscaldamento degli uffici una pompa di calore che utilizza acqua di falda attinta dal pozzo e reimmessa nel sottosuolo dopo l utilizzo. Tab 17 consumi acqua nel 2010 Letture contatore GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC inizio (mc) fine (mc) Consumo (mc) Pagina 47 di 66

48 Grafico n.5 consumi acqua Il consumo di GPL deriva storicamente dal riscaldamento degli uffici e dalla necessità di riscaldare gli oli vegetali che nella stagione fredda tendono a solidificare rendendone impossibile il travaso dai piccoli contenitori utilizzati in fase di raccolta (effettuata principalmente da bar, ristoranti e mense), nei serbatoi di stoccaggio. Dal 2010 questa risorsa è utilizzata esclusivamente per il riscaldamento degli oli vegetali in quanto il riscaldamento degli uffici è condotto con la nuova pompa di calore. Nel corso del 2009 non sono da registrare consumi in quanto gli ambienti erano già riscaldati dalla pompa di calore e la camera calda degli oli vegetali non era ancora attiva. Tab. 18 consumi GPL Anno Mc consumati (*) (*) a settembre 2010 Pagina 48 di 66

49 Grafico n.6 consumi GPL Inquinamento del suolo L aspetto ambientale legato al possibile inquinamento del suolo non è risultato significativo per nessuna delle attività aziendali in quanto tutte le attività produttive dell azienda sono svolte su superfici pavimentate e, in caso di sversamenti accidentali, le acque sono raccolte in apposite vasche e smaltite separatamente. La porzione di impianto non coperta è destinata esclusivamente alla movimentazione e al parcheggio di automezzi e scarrabili vuoti. Le attività di stoccaggio vengono infatti condotte in zone coperte, fatta eccezione per il parco serbatoi dell Area 1 - inserito in un apposito bacino di contenimento dotato di pozzetti di raccolta contenenti sensori per il controllo in continuo di potenziali perdite - e i container dell area 3 tutti muniti di coperchio. Prima dell insediamento della A.R.O. s.r.l. l area su cui sorge l attuale sito produttivo era occupata da un azienda che commercializzava prodotti petroliferi. Dei quattro serbatoi preesistenti due sono stati rimossi e rimpiazzati con gli attuali in acciaio inox, due interamente ristrutturati. In quella sede vennero condotte analisi chimiche sui terreni sottostanti i due serbatoi demoliti che non rilevarono tracce di inquinamento. Una seconda indagine sulla qualità del suolo è stata condotta in ottemperanza del Decreto di Autorizzazione Integrata Ambientale per la nuova area acquisita dall azienda. Le analisi non hanno riscontrato presenza di inquinanti. Le procedure sviluppate nell ambito del Sistema di Gestione Ambientale hanno introdotto controlli periodici per la verifica dell integrità dei piazzali e dei cordoli necessari per il Pagina 49 di 66

50 contenimento di eventuali percolati derivanti dai rifiuti stoccati: questo sistema permette di evidenziare prontamente qualsiasi problema e di intervenire immediatamente per il ripristino delle condizioni originali di sicurezza. Anche la gestione di situazioni di emergenza legate al possibile sversamento di prodotti chimici è stato considerato dal Sistema di Gestione Ambientale anche se la presenza in su tutto il sito di una efficiente e recentemente rinnovata pavimentazione circoscritta da canalette drenanti limita preventivamente la possibile diffusione dell inquinante al terreno. Ad ulteriore garanzia di sicurezza, nell eventualità di un incidente grave, tale da provocare la fuoriuscita di copiosi quantitativi di olio/rifiuti liquidi, un sistema automatizzato azionabile da una stazione di comando è in grado di inibire i flussi al sistema di trattamento convogliandoli invece verso un apposita vasca impermeabilizzata, ispezionabile, isolata dal resto e dotata di allarme in grado di segnalarne il riempimento Tipologia di emissioni prodotte Le attività dell azienda generano inevitabilmente delle emissioni nell ambiente che sono state quantificate al fine di valutarle, mantenerle sotto controllo e, per quanto tecnicamente possibile, ridurle per garantire la compatibilità del nostro operato con l ambiente. Di seguito sono stati raccolti e descritti i risultati di rilevamenti e monitoraggi già effettuati e verranno descritte le possibili fonti di emissioni inquinanti derivanti dalle attività aziendali. Si farà riferimento, per le emissioni prodotte, agli impatti ambientali principali: - scarichi idrici - emissioni in atmosfera ed odori - rumore Scarichi Idrici Come già descritto in precedenza l azienda non ha acque reflue provenienti dai cicli produttivi. Il sito presenta scarichi in pubblica fognatura provenienti dallo scarico dei servizi igienici e dalle acque meteoriche. Quelle di prima pioggia sono preventivamente trattate in apposito impianto costituito da una vasca di prima pioggia da 50 mc, un desolatore, un filtro a coalescenza ed un filtro a carboni attivi. Tale impianto garantisce il rispetto dei parametri definiti per gli scarichi in pubblica fognatura. Pagina 50 di 66

51 I risultati analitici confermano il buon funzionamento del sistema di trattamento fornendo valori sempre conformi ai limiti di legge. Non sono disponibili dati sulle portate in quanto lo scarico idrico soggetto a controllo dipende solamente della intensità delle precipitazioni atmosferiche. Le vasche di desoleazione sono periodicamente ispezionate e se necessario pulite mediante auto spurghi; i reflui concentrati estratti sono smaltiti presso impianti autorizzati. Pagina 51 di 66

52 Tab. 19 caratterizzazione degli scarichi idrici Parametri Analisi del 21/12/07 Parametri Analisi del 10/06/08 Parametri Analisi del 24/08/09 Parametri Analisi del 21/06/10 Valori limite (*) ph 7,1 ph 7,3 ph 6,9 ph 7, Temperatura 11,2 Temperatura 14,8 Temperatura - Temperatura - - Colore incolore Colore incolore Colore incolore Colore incolore Odore inodore Odore inodore Odore inodore Odore inodore Solidi sospesi totali (mg/l) 10 Solidi sospesi totali (mg/l) 10 Solidi sospesi totali (mg/l) 10 Solidi sospesi totali (mg/l) Non perc. In dil. 1/40 Non cusare molestie BOD5 (mg/l) 19 BOD5 (mg/l) 19 BOD5 (mg/l) 17 BOD5 (mg/l) COD (mg/l) 71 COD (mg/l) 29 COD (mg/l) 38 COD (mg/l) Cromo (Cr) e composti (mg/l) 0,06 Cromo (Cr) e composti (mg/l) < 0,01 Cromo (Cr) e composti (mg/l) < 0,01 Cromo (Cr) e composti (mg/l) 0,02 4 Cromo VI (mg/l) < 0,01 Cromo VI (mg/l) < 0,01 Cromo VI (mg/l) < 0,01 Cromo VI (mg/l) < 0, Ferro (mg/l) 0,92 Ferro (mg/l) 0,21 Ferro (mg/l) 3,39 Ferro (mg/l) 1,27 4 Nichel (Ni) e composti (mg/l) Piombo (Pb) e composti (mg/l) Rame (Cu) e composti (mg/l) 0,81 0,11 0,08 Nichel (Ni) e composti (mg/l) Piombo (Pb) e composti (mg/l) Rame (Cu) e composti (mg/l) 0,05 0,038 0,09 Nichel (Ni) e composti (mg/l) Piombo (Pb) e composti (mg/l) Rame (Cu) e composti (mg/l) < 0,05 < 0,05 0,24 Nichel (Ni) e composti (mg/l) Piombo (Pb) e composti (mg/l) Rame (Cu) e composti (mg/l) < 0,05 4 < 0, < 0, Stagno (mg/l) < 0,1 Stagno (mg/l) < 0,1 Stagno (mg/l) < 0,05 Stagno (mg/l) < 0,05 - Zinco (Zn) e composti (mg/l) 0,07 Zinco (Zn) e composti (mg/l) 0,44 Zinco (Zn) e composti (mg/l) 0,670 Zinco (Zn) e composti (mg/l) 0, Cloro attivo libero (mg/l) < 0,1 Cloro attivo libero (mg/l) < 0,1 Cloro attivo libero (mg/l) < 0,03 Cloro attivo libero (mg/l) < 0, Solfuri (mg/l) < 0,1 Solfuri (mg/l) < 0,1 Solfuri (mg/l) < 0,1 Solfuri (mg/l) < 0,1 2 Solfati (mg/l) 30,6 Solfati (mg/l) 11 Solfati (mg/l) 111 Solfati (mg/l) Cloruri (mg/l) 11,2 Cloruri (mg/l) 38,9 Cloruri (mg/l) 32 Cloruri (mg/l) Fosforo totale (mg/l) 1,07 Fosforo totale (mg/l) 0,15 Fosforo totale (mg/l) 0,9 Fosforo totale (mg/l) 0,6 10 Azoto ammoniacale (come NH4) (mg/l) Azoto nitroso (come N) (mg/l) Azoto nitrico (come N) (mg/l) Grassi e olii animali/vegetali (mg/l) 3,12 < 0,01 4,63 < 0,1 Azoto ammoniacale (come NH4) (mg/l) Azoto nitroso (come N) (mg/l) Azoto nitrico (come N) (mg/l) Grassi e olii animali/vegetali (mg/l) 1,58 < 0,01 1,02 < 0,1 Azoto ammoniacale (come Nh4) (mg/l) Azoto nitroso (come N) (mg/l) Azoto nìtrico (come N) (mg/l) Grassi e olii animali/vegetali (mg/l) 2,3 < 0,05 1,1 < 10 Azoto ammoniacale (come Nh4) (mg/l) Azoto nitroso (come N) (mg/l) Azoto nìtrico (come N) (mg/l) Grassi e olii animali/vegetali (mg/l) 3,2 30 0, ,5 30 < Idrocarburi totali (mg/l) < 0,1 Idrocarburi totali (mg/l) < 0,1 Idrocarburi totali (mg/l) < 0,1 Idrocarburi totali (mg/l) < 0,1 10 Aldeidi (mg/l) < 0,1 Aldeidi (mg/l) < 0,1 Aldeidi (mg/l) < 0,5 Aldeidi (mg/l) < 0,1 2 Tensioattivi totali (mg/l) 0,4 Tensioattivi totali (mg/l) 0,73 Tensioattivi totali (mg/l) 0,5 Tensioattivi totali (mg/l) 0,9 4 Fenoli (mg/l) < 0,1 Fenoli (mg/l) < 0,1 Fenoli (mg/l) < 0,01 Fenoli (mg/l) < 0,01 1 (*) D.Lgs 152/2006: allegati, Parte III All.5 Tab.3 Per scarichi in fognatura Solventi organici aromatici (mg/l) Solventi organici clorurati (mg/l) Cadmio (Cd) e composti (mg/l) < 0, < 0,01 2 < 0, Pagina 52 di 66

53 Emissioni in atmosfera ed odori Le emissioni in atmosfera derivanti dalle attività aziendali come descritte al p.to sono: - Le emissioni diffuse di polveri e/o odori dall attività della piattaforma di stoccaggio è insignificante in quanto non vengono effettuate lavorazioni che possono generare esalazioni moleste; - le emissioni convogliate derivanti dalgi sfiati dei serbatoi, risultano dagli esiti delle ripetute analisi effettuate, sempre entro i limiti. 1- Emissione gas di scarico: il parco automezzi aziendali è costantemente rinnovato, tutti gli automezzi sono di classe EURO 5 per il contenimento degli ossidi di azoto, il gasolio è additivato con urea. Grafico n.7 consumo urea Grafico n.8 emissioni NOx 2- emissioni derivanti da aspirazioni localizzate: In Azienda è presente un emissione convogliata derivanti dai presidi di abbattimento degli impianti di stoccaggio (E1 sfiati serbatoi dotati di filtro a carboni attivi). La verifica delle emissioni in atmosfera è affidata ad una Società esterna specializzata che annualmente provvede al controllo degli inquinanti emessi. Pagina 53 di 66

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