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1 Psicologia cognitiva Siss Anno Accademico Anna M. Borghi Sito web: 1

2 Comprensione del linguaggio e del testo: cenni 2

3 La comprensione del linguaggio e del testo: cenni 1. Comprensione del linguaggio Teoria della simulazione: evidenze sperimentali 2. Comprensione del testo: alcune teorie Teoria dei modelli mentali (Johnson Laird, 1983) Teoria degli script (Schank e Abelson, 1977) e dei frames (Minsky, 1975) Teoria dei modelli situazionali (Van Dijk e Kintsch, 1983) 3

4 La comprensione del linguaggio e la simulazione Nozione di SIMULAZIONE: cruciale per la teoria embodied della comprensione del linguaggio. Processi fondati sulla simulazione sembrano sottostare alla comprensione delle azioni, intenzioni ed emozioni altrui, come anche all attribuzione ad altri di stati mentali / emotivi (Gallese e Goldman, 1998 mirror neurons ). Teoria della simulazione e comprensione del linguaggio: quando leggiamo una frase riattiviamo l esperienza da essa descritta (Barsalou, 1999; Gibbs, 2003; Glenberg, 1997; Zwaan, 2004). 4

5 TEORIA AAP masticare la caramella bocca masticare la caramella mano Si ringrazia Claudia Scorolli 5

6 TEORIA AAP scartare la caramella mano scartare la caramella mano Si ringrazia Claudia Scorolli 6

7 TEORIA EMBODIED bocca masticare la caramella mano Si ringrazia Claudia Scorolli 7

8 TEORIA EMBODIED mano scartare la caramella mano Si ringrazia Claudia Scorolli 8

9 Comprensione di frasi di azione e simulazione Studio con la stimolazione magnetica transcraniale (TMS) e studiocomportamentale Materiale: Frasi di 3 tipi (presentazione acustica): frasi relative ad azioni da eseguire con le mani, con i piedi, frasi astratte Compito: con le frasi concrete fornire una risposta motoria o con la mano o con il piede Con le frasi astratte non rispondere Risultato: effetto di interferenza con l effettore coinvolto Buccino, Riggio, Melli, Binkofski, Gallese e Rizzolatti (2005) 9

10 Comprensione di frasi di azione e simulazione Compiti di decisione lessicale con verbi riferiti ad azioni: del volto (es. parlare), delle braccia (es. afferrare), delle gambe (es. camminare). Risultati: le parti del corpo cui questi verbi rimandano sono riflesse nel pattern di attivazione corticale provocato dalle parole. Le sotto-categorie dei verbi di azione legate ad azioni eseguite con parti del corpo differenti sono distinte anche dal punto di vista neurofisiologico. Pulvermüller, Härle e Hummel (2001) 10

11 Comprensione di frasi di azioni e simulazione Glenberg e Kaschak, 2002 Compito: valutazione di sensatezza di frasi Frasi che implicano un azione in una direzione: es. Chiudi / apri il cassetto (allontanamento / avvicinamento) Difficoltà dei partecipanti a rispondere premendo un tasto che richiede un movimento nella direzione opposta (es. pulsante si vicino vs. lontano). Trimmed Mean Reading Time Imperative Away Toward Concrete Transfer Away Toward Abstract Transfer Away Toward 1250 Yes-is-near Yes-is-far 1650 Yes-is-near Yes-is-far Response Direction 1650 Yes-is-near Yes-is-far 11

12 Teorie sulla comprensione del testo Alcune teorie sulla comprensione del testo: Teoria dei modelli mentali (Johnson Laird, 1983) Teoria degli script (Schank e Abelson, 1977) e dei frames (Minsky, 1975) Teoria dei modelli situazionali (Van Dijk e Kintsch, 1983) 12

13 Teoria dei modelli mentali Teoria dei modelli mentali (Johnson Laird, 1983) Elaborazione del linguaggio -> costruzione e manipolazione di entità mentali analoghe a quelle del mondo immaginario descritto Il modello mentale include anche informazione percettiva Viene costruito man mano, frase per frase 13

14 Concetti e percezione: eye tracking Michael Spivey et al., 2001 Compiti: immaginazione e costruzione di modelli mentali con eye tracking (rilevazione movimenti oculari). Quando ascoltano una storia o guardando un display bianco o addirittura con gli occhi chiusi i soggetti muovono gli occhi nella direzione corrispondente agli eventi immaginati. Preparazione all azione azione? 14

15 Macrostrutture della conoscenza: schemi, frames, scripts Script per le situazioni sociali: es. Andare al ristorante: Sedersi, guardare il menu, ordinare, mangiare, pagare, uscire (azioni prodotte dal 73% dei soggetti) A cosa servono gli script? A formarsi aspettative, a cogliere deviazioni dallo script. Es. Lascio unamanciadi100 Euro. A non immagazzinare tutta l informazione nuova: Economia cognitiva. 15

16 Influenza degli script su memoria e comprensione: evidenze I soggetti ricordano dettagli non presenti ma conformi allo script: es. ristorante. Lo script adottato porta a concentrarsi su informazione diversa: es. Ladro vs. agente immobiliare. Ricordo con la stessa o una diversa prospettiva: se cambiamento della prospettiva il ricordo aumenta. Lo script adottato influenza comprensione e ricordo: es. palloncini Ricordo migliore di elementi conformi allo script: es. Studenti di dottorato: ricordo di oggetti in ufficio. Tendenza a inferire la presenza di oggetti non visti (es. Libri) e a dimenticare quella di oggetti poco salienti (es. Ombrello) Nel rievocare narrazioni prive di ordine canonico si tende a riportarle all ordine canonico Tendenza a comprendere più velocemente informazione relativa agli aspetti centrali che a quelli periferici dello script: GERARCHICO 16

17 Influenza degli script sulla comprensione Bransford e Johnson, 1973 Se i palloncini scoppiassero, il suono non raggiungerebbe piu la sua meta, perche il tutto verrebbe a trovarsi troppo lontano dal piano giusto. Anche una finestra chiusa impedirebbe al suono di arrivare, poiche la maggior parte degli edifici tende ad essere ben isolata. Dato che l intera operazione dipende da un flusso continuo di elettricita, se il cavo si rompesse anche questo creerebbe dei problemi. Natualmente l individuo potrebbe urlare, ma la voce umana non arriva cosi lontano. Un ulteriore problema e che una corda dello strumento potrebbe rompersi. Se cio succedesse non ci sarebbe piu accompagnamento del messaggio. E chiaro che la situazione migliore richiederebbe una minore distanza. Allora ci sarebbero meno problemi potenziali. Meglio di tutto sarebbe 17 che ci fosse contatto faccia a faccia.

18 Teoria dei modelli situazionali Livello superficiale: parole Livello proposizionale: significato Livello situazionale: comprensione 18

19 Teoria dei modelli situazionali Carol non sta bene. Decide, quindi, di capire cos è che non va. Decide di chiamare la sua amica infermiera per chiederle qualche consiglio. La sua amica le dice cosa fare. Carol va in città e, un po spaventata, entra in un grande edificio, sperando di trovare una risposta. Quale edificio? Fra i libri trova quello che le sembra utile. Va verso la reception e chide in prestito il libro per due settimane, così potrà leggerlo con calma a casa. Quando lascia l edificio si accorge che ha iniziato a nevicare più forte, chiama un taxi per tornare a casa. Quale edificio? Cambiamento del modello situazionale 19

20 Buoni e cattivi lettori Strategie di lettura: Scorsa rapida del testo, per individuare i punti salienti Lettura analitica, per approfondire Lettura selettiva: per cercare un informazione Cattivi lettori: identificano con più difficoltà: Le differenze tra testi facili e difficili, contenuti centrali e marginali La struttura del testo Eventuali errori presenti nei testi Con età e livello di istruzione cresce la sensibilità alle caratteristiche del testo. 20

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