L INGEGNO AL SERVIZIO DELLA MOBILITA SOSTENIBILE
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- Ilaria Damiano
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1 ECOMOBILITY 2012 CONVEGNO L INGEGNO AL SERVIZIO DELLA MOBILITA SOSTENIBILE LA SICUREZZA NELLA PROGETTAZIONE DELLE STRADE - II PARTE (Dott. Ing. Paolo Bellezza)
2 INDICE 1 INTRODUZIONE pag LA PROGETTAZIONE DI UNA STRADA.. pag I MATERIALI IMPIEGATI NELLE STRADE E LE NUOVE TECNOLOGIE pag IL FASCICOLO DELL OPERA DEL PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO pag CONCLUSIONI. pag RINGRAZIAMENTI.. pag. 86 (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 2
3 1 - INTRODUZIONE Questa II parte della relazione dal titolo: La sicurezza nella progettazione delle strade ha la finalità di illustrare alcuni argomenti di sostenibilità ambientale inseriti nella progettazione delle strade o negli interventi relativi a strade esistenti. La progettazione geometrica di una nuova strada è chiamata a valutare soluzioni alternative tali da inserire l opera in un contesto ambientale particolare. La scelta di un tracciato stradale richiede analisi e studi che valutino soluzioni diverse fra loro e, da questo punto di vista, il progetto preliminare, come definito sul D.Lgs. 207/2010, è una fase fondamentale, ancor piu del progetto definitivo e di quello esecutivo. Esso individua il tracciato attraverso ben noti parametri: (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 3
4 - la massima velocità sostenibile in condizioni di sicurezza (Vp max); - la minima velocità utile per la progettazione degli elemen ti plano-altimetrici piu vincolanti (Vp min); - il diagramma delle velocità. Il rispetto delle Norme (D.M , n. 5), importante per progettare una strada sicura, non è più sufficiente a renderla compatibile con il territorio. Ecco, quindi, che occorre una progettazione integrata che tenga conto di: a) sicurezza ed efficienza della circolazione; b) tutela dell ambiente, della salute pubblica, del paesaggio, del contesto storico degli agglomerati urbani attraversati dall infrastruttura viaria. (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 4
5 2 LA PROGETTAZIONE DI UNA STRADA Ai sensi del D.P.R , n. 207 (Regolamento di esecuzione e di attuazione del D.Lgs , n. 163), la progettazione si articola nella redazione del progetto preliminare, del definitivo e dell esecutivo come già la normativa precedente prevedeva. Proprio però il D.P.R. 207/2010 ha ribadito l importanza del progetto preliminare che è alla base, è la fondazione del progetto. Gli altri due livelli della progettazione (definitivo ed esecutivo) riprendono le scelte prioritarie fatte nel preliminare. In altri termini, approfondiscono, verificano, ampliano i particolari, gli aspetti di fondo, l idea del preliminare fino ad arrivare alla redazione di un insieme di documenti congruenti fra loro costituiti da relazione generale, relazioni tecniche specialistiche, tavole progettuali, rendering, capitolati, computi, PSC, ecc. ecc. che, (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 5
6 per un opera pubblica, permettono di giungere alla fase dell appalto dei lavori. Negli ultimi anni la ha progettato e realizzato vari interventi tra i quali due di essi hanno valorizzato da un lato la sicurezza, dall altro sono da ritenersi eco-compatibili. Essi sono stati: 1) la Variante alla S.P. n. 9 Montalbano nel tratto da Casenuove di Masiano (in Comune di Pistoia) a Ponte Stella (in Comune di Serravalle P.se); 2) la messa in sicurezza della S.R. n. 66 Pistoiese nel tratto tra le località Barba e Catena (in Comune di Quarrata). (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 6
7 2.1 LA VARIANTE ALLA S.P. 9 - MONTALBANO Tra i vari scenari alternativi del tracciato presi in considerazione negli anni precedenti al progetto preliminare (2001), è stato scelto quello che rispettasse il D.M. n. 5/2001, ma che fosse anche compatibile con il territorio attraversato e fosse esteticamente gradevole. Partendo dalla rotatoria in loc. Casenuove di Masiano, il tracciato in rilevato si snoda da nord verso sud con andamento curvilineo permettendo di godere il panorama dei centri abitati e degli adiacenti vivai (vera ricchezza ambientale di Pistoia e della sua Provincia). Questa strada è l asse portante della viabilità che da Pistoia conduce a sud verso i Comuni di Serravalle P.se e Lamporecchio, attraverso la loc. S. Baronto, e poi verso la Provincia di Firenze. (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 7
8 In effetti, la strada entra a far parte del territorio e vive in simbiosi con l ambiente, come viceversa. Fra tutti i documenti progettuali della nuova strada sono stati scelti la corografia e le planimetrie del I e del II Lotto dei lavori insieme alle foto da satellite (tratte da Google Maps) ed a quelle attuali per illustrare i pregi della realizzazione. (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 8
9 COROGRAFIA del I Lotto scala originaria 1: (Dott. Ing. Paolo Bellezza)
10 Tav. A01 COROGRAFIA (II Lotto) scala originaria 1: Tav. A01 COROGRAFIA (I Lotto) scala originaria 1: Tav. A01 COROGRAFIA (I + II Lotto) scala originaria 1: (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 10
11 PLANIMETRIA GENERALE del I Lotto - scala originaria 1:2.000 (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 11
12 PLANIMETRIA DI PROGETTO (da Km a Km I Lotto) scala originaria 1: (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 12
13 PLANIMETRIA DI PROGETTO (da Km a Km I Lotto) scala originaria 1: (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 13
14 Foto n. 1 LA VARIANTE ALLA S.P.9 MONTALBANO VISTA DA SATELLITE (tratta da Google Maps il 10 maggio 2012) (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 14
15 Foto n. 2 VARIANTE ALLA S.P. 9 - MONTALBANO ROTATORIA IN LOC. CASENUOVE DI MASIANO (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 15
16 Foto n. 3 VARIANTE ALLA S.P. 9 - MONTALBANO INTERSEZIONE CON VIA DEI MEI (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 16
17 Foto n. 4 VARIANTE ALLA S.P. 9 - MONTALBANO SOVRAPPASSO DELLA VIA LORETO CON PONTE DI 30 M DI LUCE (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 17
18 Foto n. 5 VARIANTE ALLA S.P. 9 - MONTALBANO ROTATORIA IN LOC. PONTE STELLA (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 18
19 Foto n. 6 - VARIANTE ALLA S.P. 9 MONTALBANO - ROTATORIA IN LOC. CASENUOVE DI MASIANO (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 19
20 Foto n. 7 - VARIANTE ALLA S.P. 9 MONTALBANO VISTA DAL PONTE SULLA VIA LORETO VERSO NORD (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 20
21 Foto n. 8 - VARIANTE ALLA S.P. 9 MONTALBANO VISTA DA VIA LORETO VERSO PONTE STELLA (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 21
22 Foto n. 9 - VARIANTE ALLA S.P. 9 MONTALBANO VISTA DAL VIADOTTO DI PONTE STELLA VERSO VIA LORETO (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 22
23 Foto n VARIANTE ALLA S.P. 9 MONTALBANO VISTA SUL LATO EST DELLA STRADA (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 23
24 2.2 LA S.R. 66 PISTOIESE NEL TRATTO BARBA CATENA IN COMUNE DI QUARRATA Lo scopo del progetto di riqualificazione della S.R. 66 Pistoiese ricadente nel tratto del Comune di Quarrata (6,2 Km), tra le località Barba e Catena, è stato quello di incrementare la sicurezza attraverso l utilizzo del safety review e mediante tecniche sia tradizionali che innovative. Sono stati eseguiti numerosi sopralluoghi sia di giorno che di notte per verificare la situazione ante progetto esecutivo e per studiare i possibili correttivi ai problemi riscontrati. In particolare, per quest ultimi sono state realizzate varie soluzioni e fra esse sono state privilegiate quelle che rispondevano ai seguenti criteri: a) miglioramento della qualità della vita dei cittadini in termini di sicurezza per i singoli e la collettività; (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 24
25 b) riduzione dei costi economici, sociali ed ambientali derivanti dal traffico veicolare; c) miglioramento della fluidità della circolazione. Sono stati previsti interventi nelle seguenti località: 1) Barba; 2) tra la loc. Barba e la ditta Vellutex ; 3) tra la ditta Vellutex ed il Mercatone Florenzi ; 4) intersezione di Olmi fra la S.R. 66 Pistoiese e la S.P. 6- Quarrata/Ponte alla Trave; 5) intersezione con la S.P. 44 Quarrata/Casini; 6) Casini; 7) Catena; 8) fra le loc. Olmi e Ponte Torto ; 9) segnaletica orizzontale e verticale e realizzazione di n. 4 piazzole di sosta per utenti di mezzi di trasporto, con (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 25
26 particolare attenzione alle fasce deboli ; 10) tratto compreso fra via di Mezzo e la loc. Olmi. Vediamo alcuni interventi in particolare sia come progetto che come realizzazione: A) pista ciclo-pedonale di lunghezza pari a circa 300 m e di larghezza variabile (interventi 2 e 3); il progetto ha previsto l utilizzo di due tipi di strutture per la copertura del fosso: una in acciaio e l altra in cemento armato vibrato (c.a.v.); B) intersezione di Olmi con i seguenti problemi evidenziati: semaforo non adeguato al traffico veicolare, assenza di percorsi per pedoni e, soprattutto, per le fasce deboli, area di parcheggio non regolamentata, fosse a cielo aperto, cartelli pubblicitari non regolari; il progetto e l esecuzione hanno previsto il rifacimento dell incrocio con l installazione di (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 26
27 un semaforo intelligente e la creazione di percorsi pedonali protetti; C) segnaletica orizzontale e n. 4 piazzole di sosta. A PISTA CICLO-PEDONALE STATO ANTE LAVORI (2003) Foto n BARBA Fosso sx in direzione PT - FI a sezione ristretta davanti al distributore (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 27
28 A PISTA CICLO-PEDONALE STATO ANTE LAVORI (2003) Foto n. 12 Barba ditta Vellutex - Fosso sulla prosecuzione del tratto precedente (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 28
29 A PISTA CICLO-PEDONALE STATO ANTE LAVORI (2003) Foto n L ultimo tratto del fosso di dx. Si noti il restringimento brusco della sezione fino al passo del Mercatone Florenzi (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 29
30 A PISTA CICLO-PEDONALE PIANTA DELL INTERVENTO (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 30
31 A PISTA CICLO-PEDONALE PIANTA DELLA STRUTTURA IN ACCIAIO (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 31
32 A PISTA CICLO-PEDONALE SEZIONE TRASVERSALE DELLA STRUTTURA IN ACCIAIO (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 32
33 A PISTA CICLO-PEDONALE PIANTA DELLA COPERTURA DEL FOSSO CON ELEMENTI PREFABBRICATI IN C.A.V. (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 33
34 A PISTA CICLO-PEDONALE SEZIONI TRASVERSALI (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 34
35 A PISTA CICLO-PEDONALE I LAVORI DI COPERTURA DEL FOSSO Foto n Lo scavo del fosso nel tratto da coprire con struttura in acciaio tra il distributore IP e la via Ricasoli (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 35
36 A PISTA CICLO-PEDONALE I LAVORI DI COPERTURA Foto n Il completamento della struttura in acciaio nel tratto più lungo, davanti al distributore IP di Barba; sul cordolo sono stati posizionati i parapedonali ad interasse di 1,50 m fra loro (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 36
37 A PISTA CICLO-PEDONALE LA STRUTTURA IN ACCIAIO Foto n La vista frontale della struttura portante in acciaio zincato da posizionarsi nel fosso (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 37
38 A PISTA CICLO-PEDONALE L OPERA FINITA Foto n Il camminamento completato per l utilizzo da parte dei pedoni ed in particolare delle fasce deboli (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 38
39 A PISTA CICLO-PEDONALE L OPERA FINITA Foto n Il camminamento completato per l utilizzo da parte dei pedoni ed in particolare delle fasce deboli (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 39
40 B INTERSEZIONE DI OLMI STATO ANTE LAVORI (2003) Foto n L attuale incrocio di Olmi fra la S.R.66 e la S.P.n 6. Si notino le varie incongruenze attuali (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 40
41 B INTERSEZIONE DI OLMI STATO ANTE LAVORI (2003) Foto n L incrocio di Olmi visto dalla S.P.n 6 (lato Quarrata). Anche in questo caso ci sono numerose incongruenze. (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 41
42 B INTERSEZIONE DI OLMI STATO ANTE LAVORI (2003) Foto n I marciapiedi sono stati fatti per i pedoni, non per le auto (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 42
43 B INTERSEZIONE DI OLMI STATO ANTE LAVORI (2003) Foto n. 22 Cartelli da rimuovere (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 43
44 B INTERSEZIONE DI OLMI PIANTA DELLA SEGNALETICA (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 44
45 B INTERSEZIONE DI OLMI PIANTA DELLA NUOVA SISTEMAZIONE (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 45
46 B INTERSEZIONE DI OLMI LO STATO ATTUALE (2012) Foto n. 23 La nuova intersezione di Olmi (Quarrata) (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 46
47 B INTERSEZIONE DI OLMI LO STATO ATTUALE (2012) Foto n La nuova intersezione di Olmi (Quarrata) (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 47
48 B INTERSEZIONE DI OLMI LO STATO ATTUALE (2012) Foto n La nuova intersezione di Olmi (Quarrata) - Particolare (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 48
49 C SEGNALETICA E PIAZZOLE PER UTENTI MEZZI PUBBLICI Foto n Intersezione della via di Mezzo con la S.R.66. Gli utenti dei mezzi pubblici dove possono fermarsi? (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 49
50 C SEGNALETICA E PIAZZOLE PER UTENTI MEZZI PUBBLICI Foto n La fermata presso la ditta Bardi (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 50
51 C SEGNALETICA E PIAZZOLE PER UTENTI MEZZI PUBBLICI Foto n Area dove è possibile ubicare una piazzola di sosta per utenti dei mezzi pubblici dalla parte opposta della ditta Bardi (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 51
52 C SEGNALETICA E PIAZZOLE PER UTENTI MEZZI PUBBLICI PIANTA DI PROGETTO (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 52
53 C SEGNALETICA E PIAZZOLE PER UTENTI MEZZI PUBBLICI SEZIONE TRASVERSALE (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 53
54 C SEGNALETICA E PIAZZOLE PER UTENTI MEZZI PUBBLICI PIANTA DI PROGETTO (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 54
55 C SEGNALETICA E PIAZZOLE PER UTENTI MEZZI PUBBLICI SEZIONE TRASVERSALE (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 55
56 C SEGNALETICA E PIAZZOLE PER UTENTI MEZZI PUBBLICI STATO ATTUALE (2012) Foto n La nuova piazzola all altezza della ditta Bardi (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 56
57 C SEGNALETICA E PIAZZOLE PER UTENTI MEZZI PUBBLICI STATO ATTUALE (2012) Foto n La nuova piazzola all altezza della ditta Bardi (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 57
58 C SEGNALETICA E PIAZZOLE PER UTENTI MEZZI PUBBLICI STATO ATTUALE (2012) Foto n La nuova piazzola dalla parte opposta della ditta Bardi (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 58
59 3 I MATERIALI IMPIEGATI NELLE STRADE E LE NUOVE TECNOLOGIE La Regione Toscana ha approvato con D.G.R.T. del il documento tecnico d indirizzo denominato Capitolato speciale d appalto tipo a carattere prestazionale per l utilizzo di materiali inerti riciclati da costruzione e demolizione. Tale documento è stato rivolto soprattutto alle Pubbliche Amministrazioni che appaltano opere civili stradali, ferroviarie, ma anche ai professionisti (progettisti, direttori dei lavori, imprese) che svolgono la propria attività nell ambito del recupero e riciclaggio di rifiuti inerti. La redazione di tale Capitolato è stata curata dall Università di Pisa, Dipartimento di Ingegneria Civile, sede di Vie e Trasporti e dalla Federazione Regionale degli Ordini degli Ingegneri della Toscana. Tale Capitolato si basa su Norme prestazionali che a differenza delle Norme Tecniche prescrittive, si riferi- (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 59
60 scono alle prestazioni che l opera dovrà garantire nel tempo, dopo la sua ultimazione. A tali prestazioni sono associati parametri di controllo che possono valutarsi prescindendo dai materiali impiegati e dalle tecniche di lavorazione usate e, quindi, i controlli sono quelli effettuati sull opera finita. Oggi le strade, ed anche la Variante S.P. 9 Montalbano, vengono realizzate impiegando materiali inerti riciclati con notevoli benefici, in termini ambientali, per la società. I materiali riciclati sono stati e sono tuttora una delle chiavi di volta nella costruzione delle strade se correttamente usati. L utilizzo dei materiali riciclati nelle strade è però anteriore al documento del 2006 della Regione Toscana: già da almeno 10 anni i riciclati si usavano e con successo nelle infrastrutture viarie. (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 60
61 I controlli da fare, sia durante lo svolgimento dei lavori che a fine appalto, sono davvero molto utili ovvero insostituibili perché permettono di verificare: 1) se la realizzazione di quanto progettato proceda in sintonia con il Capitolato Speciale Prestazionale; 2) se l impresa si senta adeguatamente controllata da una Direzione Lavori attenta e responsabile; 3) se, in qualsiasi momento, il Direttore dei Lavori è in grado di riferire al Committente, pubblico o privato che sia, come si comporta l impresa e quali eventuali misure possano essere da lui proposte (sospensione dei lavori, allontanamento dell impresa, risoluzione del contratto). (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 61
62 Foto n Lotto I Cumulo di materiale riciclato in cava (Prato) (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 62
63 Foto n Lotto I e II Macchina vagliatrice in cava per la produzione di qualsiasi tipo di materiale riciclato (Prato) (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 63
64 Le nuove tecnologie si riferiscono alle applicazioni che vengono oggi eseguite dalle Università e dagli Enti Locali sulla base di prove in sito e verifiche periodiche. Nuovi materiali vengono proposti all attenzione e lo scopo principale è quello di tutelare i seguenti ambiti: a) salute dell uomo; b) ambiente e territorio; c) risorse economiche. Alcune tecnologie, in corso di applicazione pratica da parte dell Università di Pisa, sono quelle applicate nell ambito del Progetto Leopoldo sulla sicurezza e la compatibilità ambientale nella viabilità ordinaria, al quale ha aderito la insieme ad altre Province della Toscana (Firenze, Arezzo, Pisa, Lucca e Massa Carrara). Di seguito riportiamo i risultati (2011) ottenuti su n. 6 siti di studio che hanno impiegato nuovi materiali per la realizzazione di tappeti bituminosi. (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 64
65 1) - SITO DI PISTOIA Localizzazione del sito SRT 66 Pistoiese dal km al km Loc. Le Panche Tipologia SITO MONTANO (670 m s.l.m.) (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 65
66 COMPOSIZIONE DELLA SOVRASTRUTTURA STRATO SPESSORE MATERIALE USURA 3 cm Manto di usura speciale realizzato con conglomerato bituminoso tipo gap graded confezionato con bitume modificato mediante l aggiunta di polimeri SBR/NR secondo processo wet BINDER 6 cm Strato di binder realizzato con conglomerato bituminoso tipo gap graded confezionato con bitume modificato mediante l aggiunta di polimeri SBR/NR secondo processo wet BASE 10 cm Strato di base realizzato con conglomerato bituminoso tradizionale a caldo (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 66
67 CARATTERISTICHE DEL MATERIALE IMPIEGATO A PISTOIA 1) sostenibilità ambientale del processo derivante dal riciclo di un sottoprodotto industriale (pneumatici fuori uso); 2) aumento della resistenza a fatica, all invecchiamento, alla fessurazione; 3) minore tendenza all ormaiamento; 4) possibilità di stendere il materiale in strati più sottili. (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 67
68 2) - SITO DI AREZZO Localizzazione del sito SRT 71 Umbro Casentinese dal km al km Loc. Marcena Tipologia SITO COLLINARE (260 m s.l.m.) (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 68
69 COMPOSIZIONE DELLA SOVRASTRUTTURA STRATO SPESSORE MATERIALE USURA 5 cm Manto di usura speciale realizzato con conglomerato bituminoso tipo open graded + SAMI (Stress Absorbing Membrane Interlayer) BINDER 6 cm Strato di binder realizzato con conglomerato bituminoso tradizionale a caldo BASE 12 cm Strato di base realizzato con conglomerato bituminoso tradizionale a caldo (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 69
70 CARATTERISTICHE DEL MATERIALE IMPIEGATO AD AREZZO 1) strato di usura drenante e/o fonoassorbente (CDF); 2) comfort di guida; 3) riduzione del rumore ( 3-4 db); 4) drenaggio delle acque dalla superficie stradale con riduzione dell acquaplaning ed effetto splash-spray. (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 70
71 3) - SITO DI FIRENZE Localizzazione del sito Tipologia SRT 302 Faentina dal km al km Loc. Lutiano Vecchio SITO COLLINARE (205 m s.l.m.) (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 71
72 COMPOSIZIONE DELLA SOVRASTRUTTURA STRATO SPESSORE MATERIALE USURA 3 cm Manto di usura speciale realizzato con conglomerato bituminoso tipo gap graded BINDER 6 cm Strato di binder realizzato con conglomerato bituminoso confezionato a tiepido BASE 13 cm Strato di base realizzato con conglomerato bituminoso confezionato a tiepido (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 72
73 CARATTERISTICHE DEL MATERIALE IMPIEGATO A FIRENZE 1) manto di usura splitt mastix asphalt (SMA) antisdrucciolo; 2) stabilità ad alte temperature di esercizio; 3) flessibilità a basse temperature; 4) resistenza all usura; 5) elevata adesione tra legante ed aggregati; 6) elevata aderenza; 7) capacità drenante; 8) buona capacità di riduzione delle emissioni sonore (3 db); 9) resistenza all ormaiamento. (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 73
74 4) - SITO DI LUCCA Localizzazione del sito Tipologia SRT 439 Sarzanese - Valdera dal km al km Loc. Maggiano SITO DI PIANURA (50 m s.l.m.) (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 74
75 COMPOSIZIONE DELLA SOVRASTRUTTURA STRATO SPESSORE MATERIALE USURA 3 cm Manto di usura a tessitura ottimizzato realizzato con conglomerato bituminoso tipo dense graded BINDER 5 cm Strato di binder realizzato con conglomerato bituminoso tradizionale a caldo BASE 10 cm Strato di base ottenuto dal riciclaggio a freddo con emulsione e cemento di conglomerati fresati (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 75
76 CARATTERISTICHE DEL MATERIALE IMPIEGATO A LUCCA 1) riduzione delle emissioni sonore (usura e tessitura ottimizzata); 2) minor consumo di materie prime; 3) minor costo di trasporto dei materiali se il riciclaggio avviene in sito; 4) buona qualità del prodotto finale; 5) riduzione del consumo energetico e di emissione di sostanze dannose per l ambiente e per gli operai. (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 76
77 5) - SITO DI MASSA CARRARA Localizzazione del sito Tipologia SRT 445 della Garfagnana dal km al km Loc. Codiponte SITO MONTANO (280 m s.l.m.) (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 77
78 COMPOSIZIONE DELLA SOVRASTRUTTURA STRATO SPESSORE MATERIALE USURA 2 cm Manto di usura speciale tipo microtappeto BINDER 6 cm Strato di binder realizzato con conglomerato bituminoso tradizionale a caldo BASE 10 cm Strato di base realizzato con conglomerato bituminoso tradizionale a caldo (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 78
79 CARATTERISTICHE DEL MATERIALE IMPIEGATO A MASSA CARRARA 1) manto di usura di spessore ridotto (microtappeto) pari mediamente a mm; 2) buone proprietà acustiche; 3) utilizzo su tratti di strada con velocità dei veicoli basse (inferiori a 50 Km/h o in corrispondenza delle intersezioni). (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 79
80 5) - SITO DI PISA Localizzazione del sito Tipologia SRT 439 Sarzanese - Valdera dal km al km Loc. La Sterza SITO DI PIANURA (60 m s.l.m.) (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 80
81 COMPOSIZIONE DELLA SOVRASTRUTTURA STRATO SPESSORE MATERIALE USURA 4 cm Manto di usura speciale realizzato con conglomerato bituminoso tipo dense graded contenente argilla espansa BINDER 5 cm Strato di binder realizzato con conglomerato bituminoso ad elevata durata a fatica BASE 15 cm Strato di base ottenuto da stabilizzazione con bitume schiumato e cemento di materiali provenienti dalla pavimentazione esistente (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 81
82 CARATTERISTICHE DEL MATERIALE IMPIEGATO A PISA 1) manto di usura a struttura chiusa (dense graded) con aggregato costituito da argilla espansa; 2) basse emissioni sonore; 3) elevati livelli di aderenza alle basse velocità; 4) limitazione del decadimento prestazionale nel tempo del tappeto d usura; 5) aumento della portanza della pavimentazione, della resistenza a fatica ed all ormaiamento; 6) utilizzo di legante bituminoso costituito da bitume schiumato. (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 82
83 4 Il FASCICOLO DELL OPERA DEL PSC La lettura che proponiamo del Fascicolo con le caratteristiche dell opera, documento facente parte di ogni Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC), trae spunto dall esperienza di manutenzione fatta sulle strade. Come si sa, infatti, il Fascicolo, redatto per la prima volta dal CSP, è eventualmente modificato nella fase esecutiva in funzione dell evoluzione dei lavori di un opera di ingegneria civile ed aggiornato a cura del committente, come prevede l Allegato XVI del D.Lgs. N. 81/2008 e s.m.i. (Testo Unico della Sicurezza). Ma a nostro parere, nel redigere tale documento occorre l accortezza di non descrivere in modo asettico e soltanto burocratico quanto prevede l Allegato XVI come elenco puro e semplice, ma si dovrebbero attuare i seguenti elementi: (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 83
84 1) descrizione esauriente e completa dei rischi, delle misure preventive e protettive dell opera e di quelle ausiliarie future facendo esempi pratici di intervento; 2) valutare, per quanto possibile, le misure di sicurezza legate a tecnologie al passo con i tempi per gli interventi di manutenzione che tengano conto dei progressi scientifici almeno degli ultimi cinque anni; 3) considerare il Fascicolo come uno strumento di grande utilità dedicando al suo aggiornamento tempo ed energie; in questo modo davvero le misure preventive e protettive verrebbero valorizzate; 4) non attribuire al fascicolo un valore soltanto nominale, poiché richiesto come obbligatorio dalla normativa vigente, ma collocarlo nella sua reale ottica: strumento a servizio della progettazione futura di qualsiasi intervento sull opera realizzata. In questo modo il Fascicolo può diventare uno strumento utile per il progettista. (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 84
85 5 CONCLUSIONI Abbiamo cercato di porre in luce che la sicurezza nella progettazione delle infrastrutture stradali è prioritaria, anzi, come afferma l Unione Europea, è pilastro fondamentale per una qualsiasi opera di ingegneria civile. Abbiamo sottolineato l utilità della gestione della sicurezza nella progettazione e la sempre maggiore importanza che hanno i materiali impiegati, comprese le prove di laboratorio sui medesimi, e le nuove tecnologie applicate alle strade. Abbiamo proposto una riflessione nella redazione del Fascicolo dell opera di un PSC. Concludiamo, però, affermando che sono l intelligenza, la sensibilità e la cultura del progettista, mediate da una costante onestà intellettuale e da un vivo spirito etico, gli elementi che devono essere alla base di qualsiasi progettazione anche stradale. (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 85
86 5 RINGRAZIAMENTI Desideriamo ringraziare l arch. Maurizio Zappalà che è stato attentamente partecipe alla redazione di questo Power-Point, così come l arch. Giorgio Cappelli per la sua disponibilità nell illustrazione. Un ringraziamento sentito va all ing. Pietro Leandri ed al prof. Massimo Losa del Dipartimento di Ingegneria Civile dell Università di Pisa Istituto di Vie e Trasporti, per aver messo a disposizione i risultati delle prove in sito del Progetto Leopoldo. Grazie per la cortese attenzione Dott. Ing. Paolo Bellezza Dirigente del Servizio Sicurezza Cantieri - F. e I. della Piazza San Leone Pistoia Tel Fax p.bellezza@provincia.pistoia.it (Dott. Ing. Paolo Bellezza) 86
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