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1 Terminale Matricola Data C.D.G. Indirizzo CAP Località postale Provincia Nominativo Luogo di nascita Data di nascita Codice Fiscale / Partita IVA C.D.G. INFORMAZIONI SUGLI STRUMENTI FINANZIARI ai sensi dell art. 31 Reg. Consob n del P A R T E A STRUMENTI FINANZIARI TRATTATI DALLA BANCA POPOLARE VALCONCA: Titoli di capitale (azioni); Titoli di debito (obbligazioni, certificati di deposito, Titoli di Stato); Pronti contro termine (PCT); Fondi Comuni di investimento (OICR); ETF, ETC; Warrant, Coverd Warrant; Investment Certificates; Polizze Finanziarie Assicurative. CARATTERISTICHE DEI SUINDICATI STRUMENTI FINANZIARI: 1. Titoli di capitale e Titoli di debito Occorre distinguere innanzi tutto tra titoli di capitale (i titoli più diffusi di tale categoria sono le azioni) e titoli di debito (tra i più diffusi titoli di debito si ricordano le obbligazioni e i certificati di deposito), tenendo conto che: a) acquistando titoli di capitale si diviene soci della società emittente, partecipando per intero al rischio economico della medesima; chi investe in titoli azionari ha diritto a percepire annualmente il dividendo sugli utili conseguiti nel periodo di riferimento che l assemblea dei soci deciderà di distribuire. L assemblea dei soci può comunque stabilire di non distribuire alcun dividendo; b) acquistando titoli di debito si diviene finanziatori della società o degli enti che li hanno emessi e si ha diritto a percepire periodicamente gli interessi previsti dal regolamento dell emissione e, alla scadenza, al rimborso del capitale prestato. A parità di altre condizioni, un titolo di capitale è più rischioso di un titolo di debito, in quanto la remunerazione spettante a chi lo possiede è maggiormente legata all andamento economico della società emittente. Il detentore di titoli di debito invece rischierà di non essere remunerato solo in caso di dissesto finanziario della società emittente. Inoltre, in caso di fallimento della società emittente, i detentori di titoli di debito potranno partecipare, con gli altri creditori, alla suddivisione che comunque si realizza in tempi solitamente molto lunghi dei proventi derivanti dal realizzo delle attività della società, mentre è pressoché escluso che i detentori di titoli di capitale possano vedersi restituire una parte di quanto investito Le azioni Le azioni sono un titolo di capitale. Coerentemente a quanto sopra premesso, esse rappresentano una quota della proprietà di una società, motivo per cui colui che acquista un'azione di una società acquista una porzione dell'attività di quella società. In altre parole, l'azionista è pertanto un proprietario di una quota, più o meno grande a seconda del numero di azioni di cui è titolare, di una attività industriale o commerciale. Di conseguenza, l azionista non può avere certezze sulla restituzione e sulla remunerazione del capitale investito che avrà, ciò in quanto: - il guadagno dell'azionista è dato dai dividendi (le quote di utile che la società dà ai soci) e dall'eventuale incremento del prezzo dell'azione; - in caso di liquidazione della società gli azionisti vengono rimborsati solo dopo che tutti i creditori esistenti (obbligazionisti, banche, lavoratori, fornitori, stato ed enti previdenziali) sono stati soddisfatti, e a patto che resti qualcosa. L'azione è quindi un titolo molto rischioso perchè non garantisce la restituzione del capitale investito o un rendimento minimo: il rendimento può essere molto elevato (in caso di apprezzamento del titolo o di dividendi di elevato ammontare), ma anche la perdita può essere molto elevata (in caso di discesa del titolo), fino alla perdita completa del capitale. Mod. MiFID SF Ed. 11/07 Banca Popolare Valconca Allegato 4 Pag. 1/6

2 Tipi di azioni: - azioni ordinarie: sono le azioni che permettono di votare sia alle assemblee ordinarie che alle assemblee straordinarie della società; - azioni privilegiate: di solito permettono di votare solo alle assemblee straordinarie della società. Di norma la rinuncia al voto nelle assemblee ordinarie è "ricompensata" con dividendi più alti; - azioni di risparmio: il proprietario delle azioni di risparmio non può votare nè nelle assemblee ordinarie nè nelle assemblee straordinarie. La rinuncia completa al diritto di voto viene "ricompensata" con dividendi maggiorati. In ogni caso, tutti i tipi di azioni sono rischiosi Le obbligazioni Le Obbligazioni sono un titolo di debito. Coerentemente a quanto sopra premesso, esse rappresentano una parte di debito acceso da una società o da un ente pubblico per finanziarsi, motivo per cui colui che acquista un obbligazione diviene finanziatore di tale società/ente. Esse sono emesse allo scopo di reperire, direttamente tra i risparmiatori e a condizioni più vantaggiose rispetto a quelle dei prestiti bancari, capitali da investire. Il vantaggio per la società emittente deriva da tassi di interesse solitamente inferiori rispetto a quelli che sarebbe costretta a pagare rivolgendosi ad un finanziamento bancario di eguale scadenza, mentre l'investitore beneficia di un tasso maggiore rispetto a quello di un investimento in liquidità e ha la possibilità di smobilizzare il proprio investimento sul mercato secondario. A differenza dei titoli di capitale, il detentore di titoli di debito di una società, pur assumendosi il rischio d'impresa a differenza dell'azionista, non partecipa all'attività gestionale dell'emittente, non avendo diritto di voto nelle assemblee. In compenso, tuttavia, la remunerazione del capitale di rischio azionario è subordinata al preventivo pagamento di interessi e rimborsi agli obbligazionisti. L investimento in obbligazioni garantisce infatti all'acquirente il rimborso del capitale più un tasso di interesse. Esistono, tuttavia, delle obbligazioni (obbligazioni convertibili) che possono essere convertite in azioni della società emittente, o di una società appartenente allo stesso gruppo. A seguito della conversione si cessa di essere obbligazionista diventando azionista ed acquistando, quindi, tutti i diritti relativi. La cedola è l'interesse pagato all investitore durante la vita del titolo: può avere periodicità trimestrale, semestrale, o annuale. Inoltre, l'interesse può essere fisso (stabilito a priori) o variabile (solitamente indicizzato al Libor o all'euribor o ad altri tassi ufficiali e di norma aggiustato semestralmente). Spesso, per incentivare la sottoscrizione, l'emissione di un obbligazione avviene sotto la pari, cioè il valore nominale (ovverosia il valore che verrà rimborsato a scadenza) è maggiore rispetto al prezzo di sottoscrizione (che è quello che si paga per acquistare il titolo): in questo modo aumenta il rendimento. I titoli detti "zero coupon", invece, non pagano interessi sotto forma di cedole durante la loro vita ed il rendimento è dato unicamente dalla differenza tra il valore nominale ed il prezzo di sottoscrizione. Molto più raramente le obbligazioni vengono prezzate alla pari (valore di emissione e valore nominale uguali) o sopra la pari (valore nominale minore del prezzo di emissione). Al fine di garantire i sottoscrittori dal rischio di insolvenza dell'emittente, la legge prevede che le obbligazioni non possano essere emesse per un importo superiore al capitale sociale della società emittente, versato ed esistente secondo l'ultimo bilancio approvato; si può derogare a questo principio generale solamente se l'emissione è accompagnata da garanzie reali Titoli di stato I titoli di stato sono titoli di debito emessi dal Tesoro al fine di finanziare il debito pubblico. E precisamente. Il Ministero dell Economia e delle Finanze emette regolarmente sul mercato italiano cinque categorie di titoli di Stato, che possono essere acquistati dai cittadini: Titolo Durata Remunerazione BOT 3, 6 e 12 mesi Scarto d emissione CTZ 24 mesi Scarto d emissione BTP 3, 5, 10, 15 e 30 anni Cedole fisse semestrali e scarto d emissione BTPi 5, 10 e 30 anni Cedole reali semestrali, scarto d emissione e rivalutazione del capitale CCT 7 anni Cedole variabili semestrali e scarto d emissione 1.4. Certificati di deposito I certificati di deposito sono strumenti di investimento al portatore, o nominativi, rappresentativi di depositi a scadenza vincolata che vengono emessi dalle banche. In altre parole, la Banca, dietro versamento di una somma di denaro, emette un certificato di deposito che conferisce al possessore legittimo il diritto di riscuotere, alla scadenza, la somma più gli interessi maturati, a tasso fisso oppure variabile. I Certificati di deposito hanno una durata che varia dai 3 mesi ai 5 anni e possono essere a tasso fisso o variabile. Gli interessi sono corrisposti normalmente attraverso cedole; tuttavia sono presenti anche certificati che sono sottoscritti sotto la pari e rimborsati al valore nominale (zero coupon). Esistono diversi tipi di certificati di deposito: - certificati di deposito a tasso fisso: sono i certificati di deposito che remunerano l investimento ad un tasso di interesse fisso stabilito prima dell emissione; - certificati di deposito a tasso variabile: sono certificati di deposito che remunerano l investimento ad un tasso di interesse variabile, il tasso varia a determinate scadenze temporali seguendo i tassi di mercato; - certificati di deposito zero-coupon: sono certificati di deposito senza cedola (coupon), ossia non liquidano periodicamente gli interessi ma li corrispondono unitamente al capitale alla scadenza del titolo. 2. Pronti contro termine Le operazioni di pronti contro termine (c.d. PcT) sono operazioni con le quali un venditore vende un certo numero di titoli (pronti) e si impegna, nello stesso momento, a riacquistarne uguale quantità a un prezzo e ad una data (termine) predeterminati. Tale operazione (detta anche vendita con patto di riacquisto) si formalizza, dunque, con l'emissione di due documenti ("fissati bollati"): uno relativo alla vendita a pronti e uno relativo all'acquisto a termine. Il prezzo "a pronti" viene fissato sulla base del valore di mercato del titolo o valuta maggiorato del rateo d'interesse. Il prezzo "a termine" viene determinato capitalizzando il prezzo "a pronti" in base al saggio di interesse convenuto tra le parti. Data la finalità di finanziamento dell'operazione, il saggio di interesse applicato risulta essere strettamente correlato con i tassi d'interesse prevalenti sul mercato monetario. In altre parole, il rendimento dell'operazione è determinato dalla differenza tra il prezzo di acquisto e il prezzo di vendita dei titoli stessi, ossia fra il controvalore della vendita a termine e l'esborso per l'acquisto a pronti. Essendo, dunque, definiti a priori la durata dell'investimento e il ricavo finale si evita qualsiasi oscillazione "di mercato". Le operazioni di pronti contro termine sono personalizzabili per scadenze e importi. Mod. MiFID SF Ed. 11/07 Banca Popolare Valconca Allegato 4 Pag. 2/6

3 3. Fondi comuni di investimento (OICR) Un fondo comune è uno strumento di gestione collettiva, in quanto vengono raccolte le risorse finanziarie di diverse persone ed impiegate insieme sui mercati finanziari. In questo modo l investitore, attraverso l adesione a un fondo, affida i propri risparmi a uno o più professionisti della finanza, organizzati in una società di gestione, i quali si occuperanno di ricercare il modo più redditizio per investire il patrimonio del fondo stesso scegliendo tra azioni, obbligazioni, liquidità e diversificando per aree geografiche, settori merceologici o capitalizzazione degli emittenti a seconda dei limiti operativi del fondo stesso. Il privato che sottoscrive le quote del fondo, anche con modesti capitali riesce a diversificare i propri investimenti: con un ammontare di denaro elevato, infatti, si riesce a distribuire le risorse su un numero molto maggiore di titoli di quanto potrebbero fare i singoli sottoscrittori. In tal modo si dovrebbe riuscire a ridurre il rischio sistematico. I fondi possono essere distinti in (i) fondi aperti e (ii) fondi chiusi. (i) I fondi aperti possono essere sottoscritti in ogni momento, ed in ogni momento è possibile ottenere il rimborso totale o parziale del capitale conferito. A tale scopo solitamente i fondi mantengono costantemente una parte del patrimonio in liquidità: la cosa, se da un lato, può determinare un peggioramento delle performance dello strumento finanziario, dall altro canto garantisce il rapido ed agevole disinvestimento delle quote. È possibile aderire ai fondi comuni aperti (ii) attraverso il collocamento da parte delle Società di Gestione stesse oppure delle Società di Intermediazione Mobiliare e degli Istituti di Credito. I fondi chiusi, invece, sono composti di un patrimonio che è fissato e conferito all atto della sua costituzione. Talvolta sono previste finestre temporali in cui è possibile effettuare nuovi investimento o chiedere il rimborso, ma solitamente tali possibilità sono abbastanza limitate e rare. Tanto considerato, questi strumenti di investimento collettivi possono essere sottoscritti solo in un certo lasso di tempo e la restituzione del capitale può essere richiesta solo alla scadenza del fondo, o comunque dopo un certo numero di anni. Al di fuori di questi periodi di tempo le quote di un fondo chiuso possono essere acquistate e vendute solo in Borsa. A fronte di una scarsa liquidabilità dell investimento, i gestori in questo caso hanno la possibilità di pianificare impieghi più a lunga scadenza e non devono parcheggiare risorse in liquidità. Ciò posto, i fondi chiusi possono essere più redditizi dei fondi aperti. Ed ancora. Relativamente alla remunerazione dei sottoscrittori si possono distinguere: - fondi ad accumulazione di proventi, i quali non distribuiscono i risultati di gestione agli investitori ma li reinvestono automaticamente nel fondo capitalizzandoli progressivamente - fondi a distribuzione di proventi, in cui cedole, dividendi e premi vengono versati direttamente ai risparmiatori. I cosiddetti fondi a ombrello (umbrella fund) sono, infine, un gruppo di fondi fra loro complementari solitamente gestiti dalla medesima società. La particolarità principale di questi ultimi sta nel fatto che l investitore può più facilmente passare da un fondo all altro, rapidamente e con spese limitate. Questo consente rotazioni settoriali o geografiche per meglio cogliere le varie opportunità dei mercati, ma anche il passaggio da un asset class all altra (ad esempio da fondi obbligazionari ad azionari). 4. ETF ETF è l acronimo di Exchange Traded Fund, letteralmente fondi indicizzati quotati, ossia un termine con il quale si identifica una particolare tipologia di fondo d investimento con due principali caratteristiche: (i) è negoziato in Borsa come un comune titolo azionario e (ii) assicura gli stessi rendimenti dell indice benchmark di riferimento. In altre parole. Gli ETF replicano la composizione di un indice di mercato (ad esempio geografico, settoriale, azionario od obbligazionario) e, conseguentemente, replicano anche il suo rendimento. Gli ETF sono caratterizzati inoltre da un innovativo meccanismo di funzionamento, che consente una puntuale replica dell indice e un maggior contenimento dei costi rispetto ad un fondo tradizionale. Gli ETF sono strumenti quotati e permettono di operare su di un ampia scelta di strumenti, azionari ed obbligazionari riferiti a diverse aree geografiche. In pratica l ETF consente, in maniera immediata, di prendere posizione su un indice azionario (globale, regionale, settoriale ecc..), su un indice obbligazionario (costituito da titoli di stato oppure da titoli corporate) o su un basket di materie prime, attraverso un unica operazione di acquisto/vendita. La trattazione in continua degli Etf rende infatti possibile conoscere il valore di mercato in ogni istante, a differenza dei fondi comuni di investimento tradizionali, il cui valore viene fissato una sola volta al giorno, generalmente a fine giornata. 5. ETC Gli ETC sono titoli senza scadenza emessi da una società veicolo a fronte dell'investimento diretto dell'emittente o in materie prime o in contratti derivati su materie prime. Il prezzo degli ETC è quindi legato direttamente o indirettamente all'andamento del sottostante, esattamente come il prezzo dei sopra descritti ETF è legato al valore dell indice a cui fanno riferimento. In sintesi un ETC consente di: - accedere direttamente al mercato delle commodities: gli ETC replicano la performance di una singola commodity o di indici di commodities, grazie all investimento diretto da parte della società emittente nella materia prima o in contratti derivati sulla materia prima; - rimanere costantemente allineato alle performance delle materie prime: a differenza di una posizione in future, gli ETC non comportano la necessità di riposizionarsi da un contratto future ad un altro (roll-over), non richiedono nessun margine, e non comportano altre spese di intermediazione/sostituzione dei contratti in scadenza; - infine, gli ETC che investono direttamente nelle materie prime consentono di evitare gli oneri e i rischi legati al loro stoccaggio. 6. Warrant I warrant sono uno strumento finanziario quotato in borsa consistente in un contratto a termine che conferisce la facoltà di sottoscrivere l acquisto o la vendita di una certa quantità di titoli ad un prezzo prefissato ed entro una scadenza stabilita generalmente a medio-lungo termine. Una volta emessi, congiuntamente ad obbligazioni ( cum warrant ) o in occasione di aumenti di capitale, possono essere negoziati singolarmente sul mercato. Quando vengono esercitati comportano l'emissione di nuove azioni. I warrant (in senso stretto) hanno come attività sottostante esclusivamente azioni, mentre qualora abbiano ad oggetto azioni, obbligazioni, indici azionari o obbligazionari o anche panieri di titoli, valute o tassi di interesse sono covered warrant Covered Warrant Il Covered Warrant è uno strumento finanziario che incorpora, nella forma di un titolo liberamente trasferibile, il diritto di acquistare o di vendere un determinato sottostante ad un determinato prezzo (strike price) entro un periodo prefissato (stile americano ), oppure alla data di scadenza prefissata (stile europeo ). Esso viene considerato uno strumento derivato, poiché deriva il suo valore dall andamento del prezzo di una attività sottostante, solitamente azioni, indici, valute, materie prime etc. Possono essere ammessi alla negoziazione solo se emessi da società soggette a vigilanza prudenziale da parte della Banca d Italia, e quindi essenzialmente da banche. I Covered Warrant sono quotati e negoziati in Borsa Italiana S.p.A. nel mercato dedicato, SeDeX. Le principali caratteristiche dei Covered Warrant sono le seguenti: (i) potenzialità di apprezzamento teoricamente illimitate, tuttavia, a fronte della possibilità di un profitto elevato, l investimento in Covered Warrant comporta l assunzione di un rischio altrettanto significativo, in quanto la perdita massima potenziale corrisponde all intero capitale investito; (ii) forte reattività ai movimenti di mercato, ed infatti il valore di un Covered Warrant varia generalmente in modo più che proporzionale al variare del valore del sottostante cui si riferisce per effetto del fenomeno della leva finanziaria. Mod. MiFID SF Ed. 11/07 Banca Popolare Valconca Allegato 4 Pag. 3/6

4 I termini relativi all investimento in Covered Warrant sono i seguenti: - At the Money: definizione del covered warrant con valore corrente del sottostante esattamente uguale allo strike; - Call: diritto ad acquistare; - In the money: definizione del covered warrant call con valore corrente del sottostante superiore allo strike, e del covered warrant put con valore corrente del sottostante minore dello strike; - Multiplo: quantità del sottostante controllata da un singolo covered warrant; - Out of the money: definizione del covered warrant call con valore del sottostante inferiore allo strike, e del covered warrant put con valore del sottostante superiore allo strike; - Premio: prezzo da corrispondere per acquistare un covered warrant; - Put: diritto di vendere; - SeDeX: il mercato dei covered warrant e dei certificates; - Strike Price: prezzo al quale è possibile esercitare il diritto di acquisto (call) o vendita (put); - Underlying: attività sottostante; - Valore intrinseco: valore realizzabile in caso di esercizio immediato; - Valore temporale: la probabilità che cresca il valore del sottostante; - Volatilità: misurazione dell intensità delle oscillazioni dei prezzi dell attività sottostante. 7. Investiment Certificates I certificates sono strumenti finanziari derivati cartolarizzati negoziati sul mercato SeDeX (Securitised Derivatives Exchange) e hanno la funzione di replicare, con o senza effetto leva, l andamento dell attività sottostante. La Banca Popolare Valconca negozia soltanto i certificates senza effetto leva. Con particolare riguardo ai prodotti privi dell effetto leva (lo stesso presente sui Covered Warrant) vengono solitamente indicati come Investment Certificates (Certificati di Investimento) e sono divisi in due classi: classe A e classe B. (i) I Certificati di investimento di classe A comprendono i prodotti dal funzionamento più semplice, ovvero quelli che si limitano a replicare l andamento del sottostante. Si tratta di strumenti definiti Benchmark che possono essere legati oltre che a indici azionari (rappresentativi delle maggiori borse del mondo, di (ii) paesi emergenti, di settori di investimento), obbligazionari, di commodities e di real estate anche, ad esempio, a materie prime (ad esempio petrolio, oro, argento). i Certificati di investimento di classe B, invece, sono prodotti che prevedono una protezione del capitale investito (parziale o totale) o in alternativa la realizzazione di guadagni maggiori rispetto alla variazione del sottostante al verificarsi di particolari condizioni. A mero titolo esemplificativo, si veda in quest ultimo caso come, stante quanto sopra, in un periodo di tempo prestabilito laddove il sottostante registri un guadagno del 10% il Certificato di Investimento legato ad esso offrirà una remunerazione pari al 15%. Da segnalare che, a differenza dei Covered Warrant, il valore dei Certificati di Investimento (fatta eccezione per quelli di classe B con particolari opzioni accessorie) non subisce variazioni in base al trascorrere del tempo. Di nuovo, a mero titolo esemplificativo e per maggiore chiarezza: acquistando un CW sull indice S&P/MIB con Strike Price a punti mentre l indice vale , con l approssimarsi della scadenza se l indice vale meno di punti il valore del Covered Warrant tenderà allo zero, mentre l investitore non corre tale rischio con i Certificati di Investimento. 8. Polizze assicurative ad alto contenuto finanziario Le polizze assicurative ad alto contenuto finanziario costituiscono una peculiare categoria di polizze che non possono essere definite tradizionali in quanto presentano alti contenuti finanziari e sono le (i) polizze index linked e (ii) le polizze unit linked. (i) Le polizze Index Linked sono prodotti assicurativi vita ad elevato contenuto finanziario, le cui prestazioni sono collegate all'andamento di un valore/indice di riferimento in genere legato all evoluzione dei mercati azionari, come ad esempio un paniere di titoli, indici azionari, inflazione, valute. Tali polizze sono sottoscrivibili per un periodo di tempo limitato. Normalmente, il contraente versa un premio in un unica soluzione in cambio di un capitale pari al premio versato rivalutato in base all incremento registrato nel periodo di durata del contratto; tuttavia, la prestazione potrebbe risultare anche inferiore al premio versato dal contraente, a meno che nel contratto vengano previste apposite garanzie di rendimento. Le prestazioni sono normalmente previste a scadenza sebbene esistano prestazioni anticipate nei casi di morte o riscatto. Dal lato dell'investitore questo strumento consente di ottenere prodotti ritagliati ai diversi profili di rischio-rendimento, rendimenti più elevati al verificarsi di determinati andamenti di mercato. L'assicuratore invece, dal canto suo trasferisce totalmente all'assicurato il rischio di investimento, investendo in titoli il premio versato da quest'ultimo, al netto dei costi di distribuzione e della eventuale componente assicurativa complementare. (ii) Le polizze Unit Linked sono altresì prodotti assicurativi vita ad elevato contenuto finanziario, la cui performance finanziaria è agganciata all'andamento del valore delle quote di un fondo di investimento interno appositamente costituiti dall'impresa d'assicurazione o esterno alla stessa. La prestazione, così come i premi versati, è, di norma, espressa in quote del fondo d'investimento e potrebbe anche risultare inferiore al premio versato dal contraente a meno che nel contratto non siano previste apposite garanzie di rendimento. Spesso è consentito al sottoscrittore di scegliere il fondo a cui agganciare la prestazione. In altre parole: si tratta di polizze vita nelle quali le prestazioni sono collegate al valore di alcune "unità di conto" chiamate quote. I premi versati dal contraente acquistano parti di specifiche attività che possono essere fondi comuni di investimento o Sicav (Società d'investimento a capitale variabile). Esse si distinguono in polizze con durata prefissata e polizze cosiddette a vita intera ossia che durano finché l'assicurato é in vita e dalle quali si esce per riscatto totale (disinvestimento di tutte le quote) e per decesso dell'assicurato. P A R T E B ALTRI ELEMENTI DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI UN INVESTIMENTO IN STRUMENTI FINANZIARI Per apprezzare il rischio derivante da un investimento in strumenti finanziari, oltre alle caratteristiche tipiche dello strumento finanziario anche derivanti dalla sua natura, è necessario tenere presenti i seguenti ulteriori elementi: 1) la variabilità del prezzo dello strumento finanziario (compreso il rating e la volatilità); 2) la sua liquidità; 3) la divisa in cui è denominato. 1. La variabilità del prezzo Il prezzo di ciascun strumento finanziario dipende da numerose circostanze e può variare in modo più o meno accentuato a seconda della sua natura Il rating Il giudizio di rating costituisce una valutazione della capacità di un soggetto di far fronte puntualmente al pagamento dei propri debiti, ossia un giudizio di qualità del credito. Esso esprime, dunque, il grado complessivo di solvibilità ed affidabilità finanziaria di un soggetto, concretizzandosi in un giudizio sintetico che riflette la classe di merito del soggetto stesso. Mod. MiFID SF Ed. 11/07 Banca Popolare Valconca Allegato 4 Pag. 4/6

5 Tuttavia, tale valutazione, che è espressa da società internazionali (dette agenzie di rating ) esterne rispetto al soggetto valutato, è un servizio non obbligatorio per l emittente, pur risultando utile sia all emittente in quanto migliora la visibilità del titolo quotato e permette una maggiore risonanza dell emissione nei confronti dei risparmiatori, sia per gli investitori in quanto facilita la circolazione di informazioni. Il rating costituisce una valutazione prospettica di un emissione accessibile e conoscibile dagli operatori del mercato ed è caratterizzato da un valore segnaletico immediato e univoco, che rende confrontabili i profili di rischio riferibili ai vari soggetti valutati 1.2. Rischio specifico e rischio generico Sia per i titoli di capitale che per i titoli di debito, il rischio può essere idealmente scomposto in due componenti: (i) il rischio specifico ed (ii) il rischio generico (o sistematico). (i) Il rischio specifico dipende dalle caratteristiche peculiari dell emittente (vedi il successivo punto 1.2) e può essere diminuito sostanzialmente attraverso la suddivisione del proprio investimento tra titoli emessi da emittenti diversi (diversificazione del portafoglio); (ii) Il rischio generico o sistematico, invece, rappresenta quella parte di variabilità del prezzo di ciascun titolo che dipende dalle fluttuazioni del mercato e non può essere eliminato per il tramite della diversificazione. Il rischio sistematico per i titoli di capitale trattati su un mercato organizzato si origina dalle variazioni del mercato in generale; variazioni che possono essere identificate nei movimenti dell indice del mercato. Il rischio sistematico dei titoli di debito (vedi il successivo punto 1.3) si origina dalle fluttuazioni dei tassi di interesse di mercato che si ripercuotono sui prezzi (e quindi sui rendimenti) dei titoli in modo tanto più accentuato quanto più lunga è la loro vita residua; la vita residua di un titolo ad una certa data è rappresentata dal periodo di tempo che deve trascorrere da tale data al momento del suo rimborso Il rischio emittente Per gli investimenti in strumenti finanziari è fondamentale apprezzare la solidità patrimoniale delle società emittenti e le prospettive economiche delle medesime tenuto conto delle caratteristiche dei settori in cui le stesse operano. Si deve considerare che i prezzi dei titoli di capitale riflettono in ogni momento una media delle aspettative che i partecipanti al mercato hanno circa le prospettive di guadagno delle imprese emittenti. Con riferimento ai titoli di debito, il rischio che le società o gli enti finanziari emittenti non siano in grado di pagare gli interessi o di rimborsare il capitale prestato si riflette nella misura degli interessi che tali obbligazioni garantiscono all investitore. Quanto maggiore è la rischiosità percepita dell emittente tanto maggiore è il tasso d interesse che l emittente dovrà corrispondere all investitore. Per valutare la congruità del tasso d interesse pagato da un titolo si devono tenere presenti i tassi d interesse corrisposti dagli emittenti il cui rischio è considerato più basso, ed in particolare il rendimento offerto dai titoli di Stato, con riferimento a emissioni con pari scadenza Il rischio d interesse Con riferimento ai titoli di debito, l investitore deve tener presente che la misura effettiva degli interessi si adegua continuamente alle condizioni di mercato attraverso variazioni del prezzo dei titoli stessi. Il rendimento di un titolo di debito si avvicinerà a quello incorporato nel titolo stesso al momento dell acquisto solo nel caso in cui il titolo stesso venisse detenuto dall investitore fino alla scadenza. Qualora l investitore avesse necessità di smobilizzare l investimento prima della scadenza del titolo, il rendimento effettivo potrebbe rivelarsi diverso da quello garantito dal titolo al momento del suo acquisto. In particolare, per i titoli che prevedono il pagamento di interessi in modo predefinito e non modificabile nel corso della durata del prestito (titoli a tasso fisso), più lunga è la vita residua maggiore è la variabilità del prezzo del titolo stesso rispetto a variazioni dei tassi d interesse di mercato. Ad esempio, si consideri un titolo zero coupon - titolo a tasso fisso che prevede il pagamento degli interessi in un unica soluzione alla fine del periodo - con vita residua 10 anni e rendimento del 10% all anno; l aumento di un punto percentuale dei tassi di mercato determina, per il titolo suddetto, una diminuzione del prezzo del 8,6%. E dunque importante per l investitore, al fine di valutare l adeguatezza del proprio investimento in questa categoria di titoli, verificare entro quali tempi potrà avere necessità di smobilizzare l investimento L effetto della diversificazione degli investimenti Gli organismi di investimento collettivo Come si è accennato, il rischio specifico di un particolare strumento finanziario può essere eliminato attraverso la diversificazione, cioè suddividendo l investimento tra più strumenti finanziari. La diversificazione può tuttavia risultare costosa e difficile da attuare per un investitore con un patrimonio limitato. L investitore può raggiungere un elevato grado di diversificazione a costi contenuti investendo il proprio patrimonio in quote o azioni di organismi di investimento collettivo (fondi comuni di investimento e Società d investimento a capitale variabile - SICAV). Questi organismi investono le disponibilità versate dai risparmiatori tra le diverse tipologie di titoli previsti dai regolamenti o programmi di investimento adottati. Occorre sottolineare che gli investimenti in queste tipologie di strumenti finanziari possono comunque risultare rischiosi a causa delle caratteristiche degli strumenti finanziari in cui prevedono d investire (ad esempio, i fondi che investono solo in titoli emessi da società operanti in un particolare settore o in titoli emessi da società aventi sede in determinati Stati) oppure a causa di una insufficiente diversificazione degli investimenti La volatilità La volatilità è una misura del rischio che l'investimento in attività finanziarie comporta per l'investitore. Sostanzialmente rappresenta il grado di variazione dei prezzi di un'attività finanziaria in un determinato periodo di tempo La volatilità esprime l'ampiezza delle variazioni subite dal prezzo di un titolo. Definisce, dunque, la minore o maggiore facilità con cui tale prezzo varia al variare del rendimento richiesto. E'una componente da tenere in considerazione durante la valutazione del rischio di un investimento in titoli. Una elevata volatilità, infatti, sta ad indicare che il prezzo di quel titolo tende ad ampie oscillazioni nel tempo, in conseguenza di ciò, l'investitore potrà registrare elevati guadagni o elevate perdite. La volatilità di un titolo dipende soprattutto da tre fattori: - dalla durata a scadenza, poiché quanto più lunga la durata di un titolo, tanto maggiore è la sua volatilità. Dunque, a parità di cedola e rendimento richiesto, la volatilità di un titolo decennale è maggiore di quella di uno quinquennale. - dalla cedola (se è un obbligazione). La volatilità aumenta in funzione inversa rispetto alla cedola: a parità di durata, quanto più bassa è la cedola, tanto maggiore è la volatilità. - dal livello del rendimento. La volatilità di un titolo è tanto maggiore, quanto più basso è il livello del suo rendimento. A parità di durata e cedola, è più volatile un obbligazione con rendimento del 4% rispetto a una che rende il 5%. Per azioni e fondi comuni la volatilità è misurata ex post; mentre ex ante per i titoli obbligazionari indica la duration modificata, cioè la reattività dei prezzi delle obbligazioni a future modifiche dei tassi d interesse. Mod. MiFID SF Ed. 11/07 Banca Popolare Valconca Allegato 4 Pag. 5/6

6 2. La liquidità La liquidità di uno strumento finanziario consiste nella sua attitudine a trasformarsi prontamente in moneta senza perdita di valore. Essa dipende in primo luogo dalle caratteristiche del mercato in cui il titolo è trattato. In generale, a parità di altre condizioni, i titoli trattati su mercati organizzati sono più liquidi dei titoli non trattati su detti mercati. Questo in quanto la domanda e l offerta di titoli viene convogliata in gran parte su tali mercati e quindi i prezzi ivi rilevati sono più affidabili quali indicatori dell effettivo valore degli strumenti finanziari. Occorre tuttavia considerare che lo smobilizzo di titoli trattati in mercati organizzati a cui sia difficile accedere, perché aventi sede in paesi lontani o per altri motivi, può comunque comportare per l investitore difficoltà di liquidare i propri investimenti e la necessità di sostenere costi aggiuntivi. 3. La divisa Qualora uno strumento finanziario sia denominato in una divisa diversa da quella di riferimento per l investitore, tipicamente l euro per l investitore italiano, al fine di valutare la rischiosità complessiva dell investimento occorre tenere presente la volatilità del rapporto di cambio tra la divisa di riferimento e la divisa estera in cui è denominato l investimento. L investitore deve considerare che i rapporti di cambio con le divise di molti paesi, in particolare di quelli in via di sviluppo, sono altamente volatili e comunque l andamento dei tassi di cambio può condizionare il risultato complessivo dell investimento. Banca Popolare Valconca Soc. Coop. Mod. MiFID SF Ed. 11/07 Banca Popolare Valconca Allegato 4 Pag. 6/6

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