21/09/2016 CHIANCIANO M.Maddalena Ferrari

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1 CHIANCIANO 2016 M.Maddalena Ferrari LA COMUNICAZIONE E IL MENTAL COACHING NELLA PREPARAZIONE FISICA 1

2 FACCIAMO UN PATTO Diamoci del TU No braccia e gambe incrociate Cambiare di posto Eliminiamo parole negative Comunicare con sincerità e rispetto Condividiamo riflessioni Sospendiamo il giudizio 2

3 COSA FA LO PSICOLOGO DELLO SPORT??? 3

4 PRIMA DI INIZIARE FACCIAMO UN TEST 4

5 MOTIVARE CONOSCERE BISOGNI ACQUISIRE INFORMAZIONI COMUNICARE PROGRAMMARE DEFINIRE OBIETTIVI F E E D B A C K 5

6 SITUAZIONE OTTIMALE DI PRESTAZIONE CONTROLLO PENSIERI CONTROLLO DELL ATTENZIONE FORMULAZIONE OBIETTIVI GESTIONE DELLO STRESS MODULAZIONE DELL AROUSAL CONTROLLO IMMAGINI 6

7 VORRESTI AVERE TALENTO?? 7

8 VEDIAMO UN PO.. 8

9 9

10 Quale preparazione psicologica? Cosa allenare?? 10

11 RESILIENZA E MOTIVAZIONE 11

12 LA RESILIENZA 12

13 La Resilienza Scienza dei materiali: proprietà che alcuni materiali hanno di conservare la propria struttura o di riacquistare la forma originaria dopo essere stati sottoposti a schiacciamento o deformazione Psicologia : la capacità delle persone di far fronte agli eventi stressanti o traumatici e di riorganizzare in maniera positiva la propria vita dinanzi alle difficoltà. 13

14 Essere resistenti ad un colpo significa sapervi fare scudo Essere resilienti significa sapersi rialzare o riprendere dopo il colpo 14

15 È la capacità di resistere e di ricostruire la propria dimensione,trovando una nuova chiave di lettura di sé, degli altri e del mondo, è l atteggiamento di andare avanti senza arrendersi, nonostante le difficoltà È un processo individuale, che si costruisce in base alla personalità, ai modelli di attaccamento e agli eventi di vita e si verifica in modo differente in ognuno di noi. E la capacità di persistere nel perseguire obiettivi sfidanti, fronteggiando in maniera efficace le difficoltà e gli altri eventi negativi che incontreranno. 15

16 - motivazione - gestione dello stress -analisi delle situazioni e delle emozioni (metacognizione), percezione dei propri stati interni -capacità di concentrazione -gestione del rilassamento e dell attivazione -capacità relazionali (es.: empatiche e assertive) -ristrutturazione cognitiva Energie Mentali 16

17 Caratteristiche Psicologiche dell Individuo Resiliente -- E un ottimista e tende a "leggere" gli eventi negativi come momentanei e circoscritti; -- possiede un ampio margine di controllo sulla propria vita e sull ambiente che lo circonda; -- E fortemente motivato a raggiungere gli obiettivi che si è prefissato; -- tende a vedere i cambiamenti come una sfida e come un opportunità, piuttosto che come una minaccia; -- di fronte a sconfitte e frustrazioni è capace di non perdere comunque la speranza. 17

18 FATTORI CHE CONTRIBUISCONO AD UN ALTO LIVELLO DI RESILIENZA OTTIMISMO: è la disposizione a cogliere il lato buono delle cose, la tendenza ad aspettarsi un futuro ricco di occasioni positive, la propensione a sminuire le difficoltà della vita, cercando sempre di trovare la soluzione ai problemi. AUTOSTIMA: una elevata autostima protegge da sentimenti di ansia e depressione e influenza positivamente lo stato di salute fisica. Si riferisce ad una visione positiva di sé HARDNESS: tratto di personalità che comprende tre dimensioni: - CONTROLLO: convinzione di essere in grado di controllare l ambiente circostante e l esito degli eventi, mettendo in atto tutte le risorse per affrontare le difficoltà (locus of control). - IMPEGNO: definizione e perseguimento di obiettivi. - SFIDA: visione dei cambiamenti come incentivi e opportunità di crescita. EMOZIONI POSITIVE: capacità di sostituire emozioni negative con emozioni positive. SUPPORTO SOCIALE: capacità di costruire relazioni eterogenee e molteplici che possano sostenere l individuo nei momenti difficili. 18

19 GERARCHIA DEI BISOGNI bisogni Autorealizzazione Riconoscimento Appartenenza/accettazione FINI SUPERIORI SOPRAVVIVENZ A PSICOLOGICA 2 1 Sicurezza Fisiologici SOPRAVVIVENZA FISIOLOGICA Ogni livello definisce una categoria di bisogni la cui mancata soddisfazione ha sempre come conseguenze un deficit/una fissazione/una regressione I livelli superiori si possono realizzare solo a condizione che la base sia 19

20 OBIETTIVI EFFICACI: Specifici/difficili vs specifici/facili Definiti/quantitativi/va lutabili vs vaghi/qualitativi Accettati/condivisi vs imposti Definiti a breve- medio-lungo termine Realistici rispetto alle abilità possedute S emplici M isurabili A rrivabili R agionevoli T empo 20

21 Scrivi i Tuoi Obiettivi Personali I Tuoi Sogni A Lungo Termine A Medio Termine A Breve Termine 21

22 Il profilo di prestazione 22

23 LO STRESS è BUONO O CATTIVO? 23

24 COS E UN EMOZIONE? 24

25 LE EMOZIONI POSITIVE AIUTANO A VINCERE? 25

26 PER VINCERE E MEGLIO TANTA O POCA ANSIA? 26

27 EMOZIONI POSITIVE (A) champion s profile GLI STATI EMOTIVI CORRELATI ALLA PRESTAZIONE SPORTIVA POSITIVE BASELINE A TEMPO NEGATIVE BASELINE B EMOZIONI NEGATIVE (B) Struggler s profile EVENTO NEG 3 EVENTO POS 1 EVENTO NEG 2 EVENTO POS 4 Dopo ogni evento ogni persona reagisce in modo differente ma (B) ha degli effetti negativi più persistenti nel tempo mentre (A) recupera più velocemente dagli eventi negativi. Le Baseline tratteggiate rappresentano le loro condizioni normali. 27

28 SECONDO UNO STEREOTIPO DIFFUSO, UN ANSIA PRECOMPETITIVA MODERATA È LA CONDIZIONE OTTIMALE PER TUTTI GLI ATLETI. 28

29 Il modello dell IZOF (HANIN, 1997;2000) OGNI ATLETA HA IL SUO LIVELLO OTTIMALE DI ANSIA E ZONE DI INTENSITÀ INDIVIDUALI CHE POSSONO ESSERE ELEVATE, MODERATE O BASSE. IL MODELLO È VOLTO A DESCRIVERE, PREDIRE, SPIEGARE E CONTROLLARE LE ESPERIENZE OTTIMALI E DISFUNZIONALI DEGLI ATLETI CORRELATE INDIVIDUALMENTE SIA AL SUCCESSO CHE ALLE PRESTAZIONI NON SODDISFACENTI. S T A T E A N X I E T Y Best performance IN THE ZONE OUT OF ZONE ATHLETE A High IZOF OUT OF ZONE Best performance IN THE ZONE OUT OF ZONE ATHLETE B Moderate IZOF OUT OF ZONE Best performance IN THE ZONE ATHLETE C Low IZOF (Hanin, 1978) 29

30 E impossibile NON COMUNICARE P. Watzalavick comunicare in modo EFFICACE è ESSENZIALE dal momento che l attitudine ad esprimere un idea è importante quanto l idea stessa. (B. Baruch) 30

31 INCOMPETENZA INCONSAPEVOLE INCOMPETENZA CONSAPEVOLE COMPETENZA CONSAPEVOLE COMPETENZA INCONSAPEVOLE 31

32 Comunicazione strategica (finalizzata al risultato) Efficienza= rapporto tra risorse impiegate e risorse disponibili Cose dette Cose da dire Comunicazione autocentrata Efficacia= rapporto tra risultato e risorse impiegate Cose passate /capite Cose dette Comunicazione eterocentrata 32

33 La cascata della comunicazione 33

34 CNV 93% LA TORTA DELLA COMUNICAZIONE Verbale 7 % Paraverbale 38 % 55% Corporea 34

35 LA COMUNICAZIONE EFFICACE dipende dalla CREDIBILITA : Il fattore determinante della credibilità è il minor grado di INCOERENZA tra: Elemento VERBALE Elemento VOCALE Elemento VISIVO 35

36 LA COMUNICAZIONE NON VERBALE ha luogo ogni volta che una persona influenza un altra attraverso i seguenti SEGNALI: ESPRESSIONE DEL VOLTO SGUARDO VOCALIZZAZIONI NON VERBALI GESTI E MOVIMENTI DEL CORPO POSTURA CONTATTO FISICO COMPORTAMENTO SPAZIALE ASPETTO ESTERIORE ODORE 36

37 37

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