INSEDIAMENTO E PERMANENZA DEI GIOVANI IN AGRICOLTURA

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1 Osservatorio per l Imprenditorialità Giovanile in Agricoltura INSEDIAMENTO E PERMANENZA DEI GIOVANI IN AGRICOLTURA Le misure per i giovani agricoltori nella Politica di Sviluppo Rurale Rapporto 2008 Istituto Nazionale di Economia Agraria

2 INEA OIGA RAPPORTO INSEDIAMENTO E PERMANENZA DEI GIOVANI IN AGRICOLTURA: Le misure per i giovani agricoltori nella Politica di Sviluppo Rurale Roma, Aprile

3 Il presente Rapporto rientra nell ambito delle attività di supporto tecnico dell INEA all Osservatorio per l Imprenditorialità Giovanile in Agricoltura (OIGA), istituito dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali sulla base dell art. 8 della legge n. 441 del 15 dicembre Il gruppo di lavoro INEA è stato coordinato da Antonella Trisorio e Serena Tarangioli e si è avvalso della collaborazione di: Patrizia Borsotto, Roberto Cagliero, Stefano Colangelo, Giulia Diglio, Maria Assunta D'Oronzio, Giaime Gabrielli, Alessandro Monteleone, Roberto Murano, Pierpaolo Pallara, Emanuela Scornaienghi, Stefano Trione, Laura Viganò, Francesco Ambrosini (segreteria), Massimo Perinotto (elaborazione dati). Il Rapporto, a cura di Serena Tarangioli e Antonella Trisorio, è stato terminato nel mese di Aprile La stesura dei singoli capitoli si deve ai seguenti autori: Parte I Capitolo 1: Giaime Gabrielli e Serena Tarangioli Capitolo 2: par. 2.1 e 2.2 Serena Tarangioli, 2.3 e 2.4 Giaime Gabrielli Capitolo 3: Giaime Gabrielli Capitolo 4: Giaime Gabrielli Capitolo 5: Simona Cristiano Parte II Friuli Venezia Giulia: Federica Cisilino Lazio: Giampiero Golisano e Claudio Liberati Basilicata: Maria Assunta D Oronzio Sicilia: Francesca Varia Analisi statistiche ed elaborazioni dati a cura di Giaime Gabrielli e, per il caso studio Basilicata, Salvatore Caricati. Elaborazione dati e supporto tecnico a cura di Massimo Perinotto. Editing a cura di Manuela Scornaienghi. 2

4 L'Osservatorio per l'imprenditorialità Giovanile in Agricoltura (OIGA) L'Osservatorio per l'imprenditorialità Giovanile in Agricoltura (OIGA) è stato istituito dalla legge n. 441 del 1998 e rappresenta la prima sede istituzionale di concertazione, confronto, verifica e proposta su tutte le problematiche che incontrano i giovani che vogliono iniziare o che già esercitano un'attività agricola a titolo principale. L'OIGA è un organismo tecnico - politico, e come tale è composto da esperti designati dal Ministero delle Politiche Agricole Agroalimentari e Forestali (Mipaaf) e dalle Regioni, da rappresentanti degli ordini e dei collegi professionali di tecnici agricoli, alimentari e forestali e delle organizzazioni agricole giovanili rappresentative a livello nazionale. A tal fine, l'oiga: - promuove interventi finalizzati al ricambio generazionale in agricoltura; - promuove attività formative finalizzate alla creazione di imprese agricole da parte dei giovani tra i 18 e i 40 anni; - promuove campagne di informazione con l'obiettivo di diffondere temi a carattere agricolo e rurale nel dibattito culturale del Paese, di valorizzare la cultura agricola e soprattutto di accrescere l'interesse dei giovani verso il settore primario; - effettua il monitoraggio e analizza le politiche e le azioni attuate in materia dallo Stato, dalle Regioni e dall'unione europea, formulando proposte e indirizzi; - elabora applicazioni e statistiche conoscitive per aree e per settori. Ulteriori informazioni sull'attività dell'osservatorio sono disponibili al sito internet: 3

5 INDICE Capitolo 1 7 Le problematiche delle aree rurali in termini senilizzazione della forza lavoro del settore primario Quanti sono i giovani agricoltori? I numeri dell imprenditoria giovanile e la tendenza all invecchiamento dei conduttori La diversificazione nelle imprese agricole condotte da giovani 12 Capitolo 2 15 Le politiche comunitarie a favore del ricambio generazionale Gli strumenti per favorire l accesso dei giovani al settore primario La misura di primo insediamento nella Politica di Sviluppo Rurale Fabbisogni d intervento e strategie adottate, un confronto con tra Paesi europei Il sostegno all imprenditoria giovanile in Italia. Aspetti quali-quantitativi 22 Capitolo 3 31 La misura di primo insediamento giovani nei PSR Gli obiettivi Le procedure di attuazione della misura 34 Capitolo 4 43 L analisi dell applicazione della misura di primo insediamento I criteri di selezione adottati nei bandi Aspetti quali-quantitativi delle procedure concorsuali Avanzamento finanziario dei PSR al 30 settembre I bandi relativi al pacchetto giovani 50 Capitolo 5 54 Gli interventi nazionali a sostegno dello sviluppo dell imprenditorialità giovanile Il Programma attuativo nazionale Competitività dei sistemi agricoli rurali Il Fondo Nazionale per l imprenditoria giovanile in agricoltura Il Fondo paritetico nazionale interprofessionale per la formazione continua in agricoltura I giovani imprenditori agricoli nelle politiche di coesione Verso una politica unitaria regionale di sostegno all'insediamento dei giovani in agricoltura: alcune riflessioni 59 FRIULI VENEZIA GIULIA 65 LAZIO 81 BASILICATA 93 SICILIA 100 4

6 Premessa Il ricambio generazionale in agricoltura e i tassi di occupazione giovanile nelle aree rurali sono problemi particolarmente sentiti in tutto il territorio dell Unione Europea, anche se è nell Europa meridionale (Italia Grecia e Portogallo) che si avvertono le maggiori emergenze riguardo a questo tema. In Italia, come vedremo nel capitolo 1 del rapporto, i giovani rappresentano appena il 7% degli addetti al settore agricolo, questo dato collegato a quello della propensione a rimanere in agricoltura determina tassi di abbandono del settore e delle aree rurali particolarmente preoccupanti. Le dinamiche di ricambio generazionale e più in generale, quelle relative al capitale umano del settore primario, da tempo, sono accompagnate dalle politiche di sviluppo rurale comunitarie e nazionali che propongono una serie di strumenti volti ad agevolare, non solo l ingresso dei giovani in agricoltura, ma anche a migliorare la qualità del capitale umano e a rafforzare la competitività delle imprese. Il Rapporto, nella fase di lancio del nuovo periodo di programmazione delle politiche UE per lo sviluppo rurale, fa il punto sugli strumenti disponibili nei Piani di Sviluppo Rurale (PSR) e di quelli proposti dalla Politica nazionale. In particolare, si sofferma sulla misura per l insediamento dell imprenditoria giovanile in agricoltura (misura 112 dei PSR), anche perché, nella strutturazione degli interventi, essa è il perno di un approccio integrato di azione finalizzato al generale rafforzamento della competitività dell agricoltura italiana. Nella seconda parte, il Rapporto si sofferma sulle dinamiche, in termine di delivery e di risultati, delle strategie regionali in materia di ricambio generazionale per il settore agricolo. Essa presenta quattro casi studio regionali rappresentativi di particolari strategie di azione (Basilicata e Sicilia) o di un interesse spiccato per la tematica (Friuli Venezia Giulia e Lazio). L obiettivo generale del Rapporto è quello di dare, in concomitanza con l avvio dei Programmi di Sviluppo Rurale , un quadro delle dinamiche dell imprenditoria giovanile in Europa e in Italia, di individuare le strategie più appropriate per fare agricoltura nel nuovo millennio, di valutare, per quanto possibile, i risultati ottenuti con le politiche messe in atto nel passato e, elemento centrale, di descrivere gli strumenti messi a disposizione per raggiungere gli obiettivi della nuova programmazione e i risultati da essa attesi. 5

7 PARTE I Giovani agricoltori: fabbisogno d intervento e strategie adottate 6

8 Capitolo 1 Le problematiche delle aree rurali in termini senilizzazione della forza lavoro del settore primario 1.1 Quanti sono i giovani agricoltori? Prima di affrontare i punti di forza e di debolezza dell imprenditoria giovanile in agricoltura, è necessario definire chi sono i giovani agricoltori e soprattutto quantificarli. Tale definizione non è assolutamente scontata infatti il dibattito scientifico ai fini della classificazione statistica degli imprenditori agricoli e, tra questi, dei giovani imprenditori ruota intorno due differenti approcci. Il prima, proprio dall ISTAT, definisce come conduttori agricoltori (e tra questi anche i giovani) tutti coloro (persone fisiche e giuridiche) che supportano il rischio aziendale. Secondo questa definizione sono conduttori quei soggetti che hanno la titolarità dell azienda e rispondono dei terreni, degli impianti e delle attrezzature in essa presenti, a prescindere dal valore economico dell unità produttiva e del reddito da essa ricavato. Diversi studiosi, negli ultimi tempi, sostengono invece che l universo di riferimento, almeno in termini di obiettivi politici 1, debba essere diverso, ossia debba tener conto delle imprese effettivamente produttive (la cui dimensione economica sia almeno superiore alle otto UDE) perché in esse si concentra circa il 70% del Reddito Lordo Standard prodotto dall agricoltura italiana e una grossa fetta dell occupazione primaria; inoltre, queste imprese sono quelle meno afflitte dal problema del ricambio generazionale e sono quelle che presentano attività maggiormente diversificate. L universo di riferimento cambia in maniera determinante a secondo della definizione adottata: nel dettaglio, le aziende agricole censite dall ISTAT sono 2,5 milioni (Censimento 2000), mentre le imprese con una dimensione economica superiore alle 8 UDE sono appena (il 17% del totale aziende). Detto ciò è opportuno osservare che gli obiettivi della politica di sviluppo rurale sono tre: aumentare la competitività delle imprese agro-alimentari e forestali, valorizzare le funzioni ambientali dell agricoltura, diversificare il reddito degli agricoltori e migliorare la qualità della vita nelle aree rurali. Questo set di obiettivi ha come destinatario l unità produttiva, il conduttore e la sua famiglia, le produzioni, il territorio agricolo e rurale. La natura del destinatario è specificata dalla stessa strategia d intervento comunitaria: - l unità produttiva è quella che non è competitiva, che necessita di interventi strutturali e di innovazione, capace di rispettare ambiente e territorio e nello stesso tempo di trarre reddito da essi. Non ha una ampiezza economica minima, come richiesto nel precedente periodo di programmazione, ma un ruolo, essenzialmente multifunzionale, che deve rafforzare attraverso l aiuto comunitario. - Il conduttore è colui che assume il rischio della gestione, che impiega tempo e lavoro nell attività, che abbia conoscenze e competenze professionali. Inoltre, nel caso si tratti di attività di diversificazione il beneficiario può essere anche un membro della famiglia del conduttore. - Tutte le produzioni sono ammissibili al finanziamento comunitario nell ambito delle regole vigenti per le OCM. A differenza del passato, non viene chiesta un analisi di competitività dei singoli comparti. - Tutto il territorio può essere oggetto dell intervento agricolo in senso stretto, mentre le aree rurali devono essere individuate utilizzando criteri socio-economici. Inoltre, bisogna sottolineare la volontà politica di interventi integrati rivolti allo sviluppo locale piuttosto che alla singola impresa. Questo per favorire la coesione economica e sociale e per creare modelli solidaristici che preservino soprattutto i soggetti economici e sociali più deboli. La politica comunitaria tende a favorire l intervento a favore di chi necessiti di un rafforzamento della propria competitività e non delle imprese forti, comunque ammesse a finanziamento nel caso necessitino di innovazione e di interventi per adeguarsi al mercato. 1 Per un approfondimento sulla questione e per una più approfondita bibliografia sull argomento si rimanda a F. Sotte, Quante sono le imprese agricole in Italia?, in Agriregionieuropa, anno 2 nr. 5, giugno

9 Quindi, nel trattare l argomento dell imprenditorialità giovanile in agricoltura, faremo riferimento all universo dei conduttori censito dall ISTAT, al fine di considerare quali siano quegli elementi che, anche attraverso il ricambio generazionale, possono favorire l aumento della redditività e della competitività aziendale. Sempre in merito alla definizione di giovane agricoltore, va tenuto presente che la politica comunitaria identifica tali soggetti in coloro che abbiano meno di 40 anni. Una definizione che per il conteggio, spesso si scontra con le definizioni statistiche che di solito riportano i dati in classi a 10 anni partendo da 15. In Italia il problema è stato superato per quanto riguarda le rilevazioni censuarie ma rimane per altre tipologie d indagine. Pertanto nelle analisi useremo la definizione comunitaria dove possibile. 1.2 I numeri dell imprenditoria giovanile e la tendenza all invecchiamento dei conduttori L Italia, insieme a pochi altri Stati membri, conta una delle più basse presenze di conduttori agricoli sotto i quarant anni (Figura 1). Nel 2005, l Italia contava una presenza giovanile pari al 10%, mentre solo il 3% degli stessi aveva meno di 35 anni, contro una media europea che per quest ultimo caso era prossima al 7%. Solo il Portogallo presenta una situazione analoga a quella italiana, condividendo, con Romania e Bulgaria, il primato del più alto numero di ultra sessantacinquenni attivi nel settore primario. Figura 1 Distribuzione degli agricoltori per classe di età negli Stati membri (2005) 100% 80% 60% 40% 20% 0% Belgio Bulgaria Repubblica Ceca Fonte: Eurostat Danimarca Germania Estonia Irlanda Grecia Spagna Francia Italia Cipro Lettonia Lituania Lussemburgo <35 anni ultra 65enni Ungheria Malta Olanda Austria Polonia Portogallo Romania Slovenia Slovacchia Finlandia Svezia Regno Unito EU a 27 Passando dal 2005 al (tabella 1), l invecchiamento medio dei conduttori d azienda si acuisce e la quota dei giovani con meno di 35 anni alla guida di un impresa agricola si riduce in tutti gli Stati europei: l Italia, 2 Per l anno 2007, i dati relativi alla distribuzione degli agricoltori per classe di età risultano incompleti (gennaio 2009) a causa della mancanza di riscontri per la Spagna, la Grecia, la Bulgaria e la Romania. 8

10 con una quota pari al 3,1%, si colloca ancora una volta nella parte bassa della graduatoria, in compagnia del Portogallo, di Cipro, del Regno Unito e, presumibilmente, della Bulgaria e della Spagna (per queste due nazioni i dati 2007 non sono disponibili). Tra gli Stati che presentano rilevanti quote di giovani agricoltori spiccano l Austria (11%), la Polonia (12%), la Repubblica Ceca (10%) e la Finlandia (9%). Tabella 1 Agricoltori con meno di 35 anni negli Stati membri ( ) Paese Agricoltori con meno di 35 anni % sul totale Belgio ,8 7,3 6,1 Bulgaria* ,1 4,2 Repubblica Ceca ,2 9,9 9,7 Danimarca ,1 6,7 5,9 Germania ,1 9,1 7,7 Estonia ,7 7,0 6,2 Irlanda ,6 10,7 8,1 Grecia* ,9 7,8 Spagna* ,7 4,8 Francia ,1 10,6 8,1 Italia ,9 3,3 3,1 Cipro ,4 3,2 2,4 Lettonia ,6 7,8 7,1 Lituania ,1 5,3 4,4 Lussemburgo ,4 8,2 7,4 Ungheria ,6 7,8 7,6 Malta ,9 6,1 4,9 Olanda ,3 5,3 4,0 Austria ,2 12,0 11,0 Polonia ,3 12,7 12,2 Portogallo ,9 2,4 2,2 Romania* ,7 5,1 Slovenia ,8 4,4 4,0 Slovacchia ,3 4,4 3,8 Filandia ,0 9,3 9,2 Svezia ,9 6,2 6,0 Regno Unito ,9 4,4 3,6 EU ,1 6,9 Fonte: Eurostat - * Dati 2007 non disponibili Una volta descritto brevemente il panorama internazionale, è interessante passare alla realtà italiana: in questo caso, l età di riferimento presa in considerazione è pari a 40 anni, limite anagrafico secondo il quale si parla o meno di giovane agricoltore e, quindi, che consente l accesso agli incentivi della nuova programmazione destinati al ricambio generazionale. Dai dati ricavati dall Indagine ISTAT su Struttura e produzioni delle aziende agricole per gli anni 2005 e (tabella 2), emerge un quadro piuttosto negativo della distribuzione per classe di età dei conduttori agricoli e, in particolare, della recente dinamica di questa distribuzione. Tra il 2005 e il 2007, infatti, si è avuto a livello nazionale una contrazione del 10% del numero delle aziende gestite da conduttori con età inferiore ai 40 anni, riduzione abbondantemente superiore a quella complessiva (-3%). A rendere ancora più critico lo scenario nazionale, è il lieve incremento del numero di conduttori agricoli con oltre 65 anni (+0,4%). 3 Si tratta di un indagine campionaria effettuata da ISTAT con cadenza biennale e che riguarda oltre 65 mila aziende agricole italiane. Dopo il Censimento dell Agricoltura che ha cadenza decennale, si tratta della più cospicua indagine che l Istituto nazionale di statistica effettua sul mondo agricolo, sulla struttura delle aziende che lo compongono e sulle sue produzioni. 9

11 Entrando nel dettaglio regionale, tra il 2005 e il 2007 c è stata una rilevante crescita del numero di giovani conduttori in Valle d Aosta (+70%), Umbria e Abruzzo (+20%), Sardegna (+13%) e Sicilia (+10%); per contro, la maggior parte delle altre regioni ha evidenziato invece una brusca riduzione della presenza giovanile, con percentuali di contrazione che hanno spesso superato il 20%: il calo più rilevante si è avuto nella Provincia di Bolzano (-37%), seguita dalla Liguria (-33%), dalla Puglia (-32%) e dal Friuli Venezia Giulia (-28%). In termini assoluti, si è passati in Italia nel suo insieme da circa 130 mila giovani agricoltori a poco più di 116 mila, mentre per la classe di età over 65 si è passati da 739 mila a 742 mila. Tabella 2 I giovani nell agricoltura italiana per classe d età ( ) REGIONI over 65 Totale over 65 Totale Var. % Piemonte ,0 2,3-1,4 Valle d'aosta ,9-20,0-17,0 Lombardia ,9 4,9 0,1 Bolzano/Bozen ,0 10,0 1,1 Trento ,6-4,5-10,8 Veneto ,9 12,4 1,1 Friuli-Venezia Giulia ,5 8,4 1,5 Liguria ,3-13,4-10,5 Emilia-Romagna ,8 1,1 0,6 Toscana ,9-4,2-3,6 Umbria ,6-3,1-2,9 Marche ,6 9,0-7,8 Lazio ,5-1,0-4,4 Abruzzo ,0-4,3-1,4 Molise ,6-4,3-6,1 Campania ,1-1,5-3,3 Puglia ,9 1,6-1,6 Basilicata ,6-5,5-4,4 Calabria ,9 3,2-3,0 Sicilia ,0-3,7-4,7 Sardegna ,1-2,9-3,5 ITALIA ,0 0,4-2,8 Fonte: ISTAT, Indagine sulla struttura e produzioni delle aziende agricole 2005 e 2007 La difficoltà d ingresso nel settore agricolo per le giovani risorse e la contemporanea forte presenza delle persone di età avanzata come conduttori di azienda emerge in modo chiaro se si osservano i valori relativi ad alcuni semplici indicatori: la quota di conduttori agricoli al di sotto dei 39 anni, quella relativa agli over 65 e il rapporto tra queste due quote. A livello nazionale, solamente il 6,9% delle aziende vede la guida di un under 40, mentre oltre il 44% è nelle mani di un agricoltore con più di 65 anni, per un rapporto tra conduttori giovani e anziani intorno al 16%, vale a dire un giovane ogni sei anziani. Le differenze interregionali sono molto consistenti, con presenze di giovani agricoltori che vanno dal 4,4% della Calabria al 12,2% della Valle d Aosta: in generale, le regioni italiane del Nord-Ovest evidenziano una presenza giovanile più consistente (superiore al 10%), mentre le maggiori difficoltà si trovano in alcune regioni centrali e meridionali (Marche, Lazio Calabria e Puglia) ma anche del Nord-Est (Friuli Venezia Giulia e Veneto). Per quanto riguarda la quota di conduttori agricoli over 65, come era lecito attendersi i valori più alti sono in corrispondenza delle regioni con scarsa presenza giovanile: Marche (53% delle aziende totali), Calabria (48%), Umbria (49%) e Veneto (46%). 10

12 Tabella 3 I giovani nell agricoltura italiana per classe d età ( ) Alcuni indicatori di confronto REGIONI over 65 Totale 16-39/Totale 16-39/over 65 over 65/Totale 2007 % Piemonte ,5 29,2 35,8 Valle d'aosta ,2 53,7 22,6 Lombardia ,8 30,0 35,9 Bolzano/Bozen ,6 38,2 30,4 Trento ,3 24,4 38,0 Veneto ,1 13,2 46,4 Friuli-Venezia Giulia ,1 11,2 45,6 Liguria ,1 19,9 40,7 Emilia-Romagna ,7 16,3 47,0 Toscana ,2 17,2 47,9 Umbria ,6 15,6 49,0 Marche ,7 8,9 52,9 Lazio ,9 13,4 44,2 Abruzzo ,5 18,7 45,6 Molise ,0 23,5 38,4 Campania ,3 15,8 40,1 Puglia ,2 11,8 43,7 Basilicata ,5 21,5 39,7 Calabria ,4 9,1 48,3 Sicilia ,5 13,6 47,8 Sardegna ,4 25,0 41,7 ITALIA ,9 15,7 44,2 Fonte: ISTAT, Indagine sulla struttura e produzioni delle aziende agricole 2005 e 2007 Le fonti statistiche disponibili non permettono di aggiornare il quadro statistico relativo alle caratteristiche dei giovani agricoltori e delle aziende da loro condotte rispetto a quanto già riportato nel precedente Rapporto OIGA sull imprenditoria giovanile, cui si rimanda per ulteriori approfondimenti in merito. I dati fin qui evidenziati non lasciano dubbi sulla difficile situazione dell agricoltura italiana e, al tempo stesso, lanciano un segnale d allarme sulla scarsa attrattività del mondo agricolo per un giovane imprenditore. La scarsa presenza di giovani è un elemento negativo per il settore agricolo prima di tutto per gli effetti che ne derivano in termini di generale abbandono delle attività, ma anche per la perdita di dinamicità (nel senso più lato del termine) imprenditoriale. L abbandono, pur incidendo solo in minima parte sul valore aggiunto del settore, visto il grado di specializzazione e di produttività ormai raggiunto dall agricoltura moderna, è comunemente ritenuto causa di degrado delle aree rurali e dell ambiente naturale. Inoltre, per le aree in cui la localizzazione demografica presenta alti tassi di appoderamento, il problema ha una forte valenza socio economica: in molte aree l abbandono dell attività agricola genera fenomeni di spopolamento e al diminuire della presenza economica primaria corrisponde il decremento della popolazione e la dismissione dei servizi di pubblica utilità, modificando le tradizionali condizioni di vita delle popolazioni. D altro canto, le ragioni che frenano 4 l ingresso imprenditoriale in agricoltura sono molte e di vario genere: di natura economica, dovute al fatto che i redditi derivanti dal settore primario sono in media più bassi rispetto a quelli degli altri settori, nonostante i costi e i rischi di gestione siano gli stessi; di natura sociale, legate alla qualità della vita degli agricoltori, fortemente condizionata dall attività aziendale e dal luogo in cui vivono, spesso carente nell offerta di servizi; ma anche di carattere prettamente settoriale, con una lista lunghissima che va dal costo della terra, all acquisizione di diritti di produzione; dai costi di successione a quelli di insediamento. 4 Per un approfondimento sul tema si rimanda a: Bortolozzo - Tarangioli (2005); Barberis (1993 e 2004), European Parlament (2000). 11

13 1.3 La diversificazione nelle imprese agricole condotte da giovani Le recenti tendenze che hanno caratterizzato il settore agricolo, nonché l evoluzione dei mercati e dell intera situazione economica internazionale spesso hanno messo a dura prova la struttura dell economia primaria europea. Ciò ha determinato nuove dinamiche settoriali e una generale modifica delle normali funzioni dell agricoltore sia in termini economici che sociali. Pur non volendo addentrarci nelle dinamiche di un modello agricolo europeo sempre più multifunzionale e nella discussione scientifica rispetto alle nuove funzioni dell agricoltura è importante sottolineare la tendenza alla diversificazione delle attività agricole che sempre più caratterizza il settore primario dell UE a 27. Tabella 4 La diversificazione nelle imprese agricole condotte da giovani con meno di 35 anni rispetto al totale (anno 2007) Aziende condotte da agricoltori con Aziende totali Paese (a)/(b) meno di 35 anni (a) (b) Belgio ,8% Bulgaria ,8% Rep. Ceca ,4% Danimarca ,7% Germania ,7% Estonia ,7% Irlanda ,0% Grecia ,4% Spagna ,5% Francia ,4% Italia ,3% Cipro ,2% Lituania ,6% Lettonia ,3% Lussemburgo ,0% Ungheria ,8% Malta ,7% Olanda ,7% Austria ,5% Polonia ,8% Portogallo ,9% Romania ,5% Slovenia ,1% Slovacchia ,8% Finlandia ,4% Svezia ,9% Regno Unito ,1% UE ,5% Fonte: Eurostat Contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, la diversificazione aziendale tende a concentrarsi nelle imprese condotte da over 35enni (tabella 4). Solo il 5,5% delle imprese condotte da giovani presenta attività extra-agricole in azienda, segno questo di una generale difficoltà di tali conduttori nell individuare le effettive dinamiche settoriali e nel cogliere le potenzialità della diversificazione. La mancanza di azioni di accompagnamento, di adeguate competenze professionali e di informazioni rispetto alle dinamiche territoriali e settoriali di sviluppo si traducono in una conservazione della tradizionale struttura aziendale da parte di chi subentra nella conduzione. 12

14 Per quanto riguarda la tipologia di diversificazione delle imprese condotte da giovani imprenditori si nota una preponderanza verso le attività relative alla trasformazione dei prodotti agricoli aziendali seguita da contoterzismo e attività turistiche (figura 2). In tutta Europa la diversificazione delle imprese, condotte da giovani o meno, tende a configurarsi con attività strettamente legate all attività agricola, anche se rispetto a questo quadro generale vanno evidenziate alcune tendenze particolari: - quella dei Paesi Bassi e della Germania che vedono numerose imprese condotte da giovani impegnate nelle produzioni di energia da biomasse agricole e forestali; - la presenza di numerose imprese impegnate nella trasformazione del legno nelle Repubbliche Baltiche; - i Paesi dell Europa mediterranea che, nel rispetto delle proprie tradizioni alimentari e grazie ai numerosi prodotti di qualità presenti, vedono una forte presenza di impianti di trasformazione dei prodotti agricoli nelle imprese. Figura 2 Presenza di attività diversificate per tipologia nelle aziende agricole condotte da giovani con meno di 35 anni di età (2007) 100% 80% 60% 40% 20% 0% Fonte: Eurostat Belgio Bulgaria Rep. Ceca Danimarca Germania Estonia Irlanda Grecia Spagna Francia Italia Cipro Lituania Lettonia Lussemburgo Ungheria Malta Olanda Austria Polonia Portogallo Romania Slovenia Slovacchia Finlandia Svezia Regno Unito UE 27 Attività turistiche Artigianato Trasformazione prodotti agricoli Lavorazione del legno Acquacoltura Energie rinnovabili Contoterzismo Altro In Italia il 4,3% delle imprese condotte da giovani presenta attività extra-agricole. La diversificazione nelle imprese giovani mostra segnali di crescita di gran lunga superiori alla media generale registrata in Italia tra il 2005 e il Infatti se le aziende diversificate crescono del 3%, quelle condotte da giovani sotto i 35 anni, nello stesso periodo, registrano una crescita pari al 14%. Segnale, quest ultimo, di una sensibilità crescente, da parte dei giovani, rispetto ad un attività agricola attenta a tutte le possibilità che l azienda e il territorio in cui essa è inserita offrono. Per quanto riguarda la tipologia di attività, i giovani tendono a concentrarsi nel settore della trasformazione dei prodotti (68% del totale) e nelle attività turistiche (20%). Da notare, a parte la scarsa presenza di altre tipologie di diversificazione, la scarsissima offerta, da parte dei giovani agricoltori, in termini di contoterzismo (4,4% delle imprese). La mancanza di esperienza professionale e di specifiche competenze in campo agricolo giustificano solo in parte questo dato, infatti lo stesso potrebbe essere in parte spiegato anche da una tendenza a impegnarsi a tempo parziale nelle attività agricole da parte dei giovani. Insomma, l agricoltura è il settore cui una buona parte di giovani si rivolge per diversificare la propria attività lavorativa principale. 13

15 I pochi dati a disposizione sulla tipologia di impresa presa in considerazione danno interessanti indicazioni riguardo i fabbisogni di intervento cui la Politica di Sviluppo Rurale e le politiche nazionali possono far fronte. Rispetto agli obiettivi di ricambio generazionale del settore agricolo, di mantenimento della popolazione e di offerta di possibilità occupazionali nelle aree rurali è necessario non solo incentivare l ingresso dei giovani nel settore primario ma anche provvedere ad attività di accompagnamento e informazione che permettano loro di capire le effettive potenzialità che il mondo rurale offre. La possibilità di diversificare le attività agricole è una buona occasione in termini di redditività aziendale che si trasforma anche in valorizzazione del territorio in cui l azienda è inserita. 14

16 Capitolo 2 Le politiche comunitarie a favore del ricambio generazionale 2.1 Gli strumenti per favorire l accesso dei giovani al settore primario Il Regolamento 1698/05, affronta in maniera unitaria la tematica del capitale umano in agricoltura, dedicando ad essa una sotto sezione specifica misure intese a promuovere la conoscenza e sviluppare il potenziale umano i cui obiettivi strategici sono da un lato la crescita in termini quantitativi e qualitativi del capitale umano (attraverso le misure di primo insediamento di giovani agricoltori e prepensionamento di quelli più anziani), dall altro il miglioramento degli standard di vita e di lavoro nelle aree rurali (con le misure per la formazione e per l utilizzo e l avvio di servizi di consulenza, di sostituzione e di assistenza alla gestione delle aziende agricole) in una logica che non solo tende a rispondere alle esigenze del mondo rurale ma anche a politiche europee più generali come quelle legate alla strategia di Lisbona 5 per un Europa sempre più competitiva e che offra maggiori e migliori posti di lavoro. In questa logica, gli interventi di sviluppo rurale devono guardare con particolare attenzione al capitale umano del settore, promuovendo l imprenditorialità dei più giovani e il loro inserimento nel mondo del lavoro, favorendo l occupazione nelle attività, non solo agricole, che caratterizzano le aree rurali. Inoltre, gli strumenti devono contribuire in maniera evidente e significativa a migliorare gli standard di vita nelle aree rurali favorendo, in tal maniera, la permanenza delle popolazioni e la vitalità del territorio. Rispetto al passato, anche se nell ambito di una strategia più ampia, possiamo leggere tra le righe del Regolamento una presa di posizione a favore dei giovani che vivono e lavorano nelle aree rurali. In alcuni casi, questo si traduce in misure e strumenti tesi a favorire e migliorare tutto ciò che può interessare la fetta di popolazione più giovane delle aree rurali. Tra tradizione e innovazione, il Regolamento 1698/05 presenta una serie di strumenti volti da un lato a favorire l ingresso dei giovani in agricoltura, dall altro a favorire le attività rivolte ai giovani delle aree rurali. La misura 112 del Regolamento 1698/05 relativa al primo insediamento ha l obiettivo di incentivare l imprenditorialità giovanile in agricoltura attraverso un semplice meccanismo di funzionamento: la concessione di una somma di denaro destinata a coprire parte delle spese di avviamento dell'attività e costituisce una sorta di reddito garantito, in vista dei tempi necessari per l'eventuale ritorno economico dell'investimento. Il premio di primo insediamento ha avuto, nel corso dei passati periodi di programmazione, un indubbio successo, almeno in Italia, nel promuovere l ingresso dei giovani. Numerose perplessità rimangono invece sull efficacia dello strumento. Molte volte il premio si è rivelato un mero passaggio formale della titolarità aziendale, mentre il controllo degli assetti produttivi e gestionali dell azienda è di fatto rimasto in mano al vecchio titolare. Il premio spesso si è tradotto in una iniezione di risorse finanziare per la gestione di aziende avviate ma sofferenti in termini di liquidità. Dove il premio è andato a sostenere l iniziativa imprenditoriale di un giovane agricoltore, le risorse a lui destinate si sono rivelate insufficienti a coprire le spese di avviamento o di investimento necessarie all attività. Per questo motivo la Politica di Sviluppo Rurale ha ripensato la misura che, pur conservando la caratteristica di premio una tantum, nella nuova formulazione tende ad assicurare la creazione di una vera attività imprenditoriale garantendo al giovane risorse adeguate in cambio di un progetto imprenditoriale vincolante. Mentre l intero impianto politico tende a contribuire, contestualmente, al ricambio generazionale e alla promozione dell occupazione giovanile nelle aree rurali. 5 Nella sessione straordinaria del 23 e 24 marzo 2000 a Lisbona il Consiglio europeo ha concordato un nuovo obiettivo strategico per l'unione per il nuovo decennio al fine di sostenere l'occupazione, le riforme economiche e la coesione sociale nel contesto di un'economia basata sulla conoscenza. Con la Strategia globale concertata l'unione si è prefissata l obiettivo strategico di: diventare l'economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale. 15

17 Altro strumento classico della Politica di Sviluppo Rurale è la misura di prepensionamento (misura 113), anch'essa finalizzata al ricambio generazionale in agricoltura, ma in termini speculari a quella di primo insediamento, in quanto si rivolge agli imprenditori agricoli anziani. Nello stesso tempo essa rappresenta uno strumento complementare alla nascita di nuove imprese favorendo i processi di cessione aziendale. L intervento tende a favorire il ricambio generazionale con l'obiettivo di ammodernare il settore e migliorare le performance produttive dello stesso. Il prepensionamento ha riscosso un limitato interesse da parte degli agricoltori italiani, a causa innanzitutto dei vincoli troppo restrittivi posti dal Regolamento e dalla programmazione regionale. Indirettamente rivolta a favorire l'occupazione rurale e l insediamento dei giovani in agricoltura è la misura di formazione (111) quale strumento fondamentale per favorire e qualificare l'occupazione agricola. La formazione ha l'obiettivo di migliorare le conoscenze e competenze dei lavoratori e delle altre persone coinvolte nell'attività primaria al fine di preparare gli imprenditori agricoli e forestali a gestire la propria attività secondo i più recenti sviluppi della Politica agricola europea (riorientamento della produzione, metodi di produzione compatibili con l'ambiente e il paesaggio, qualità delle produzioni, rispetto dei principi di igiene e benessere degli animali, ecc.), ma anche per favorire la creazione di manodopera specializzata. I giovani agricoltori sono beneficiari prioritari della misure di investimento nelle aziende agricole e forestali (misure 121 e 122). In queste misure i giovani godono di un regime di aiuti più favorevole rispetto alle altre fasce di potenziali beneficiari, con una percentuale di contribuzione pubblica più alta rispetto ai normali tassi di cofinanziamento o con un sistema di intervento prioritario. Infine, anche se non viene fatto nessun esplicito riferimento al giovane agricoltore, particolarmente interessante, ai fini dell insediamento, è la misura Diversificazione dell azienda in attività non agricole (misura 311). Essa prevede come beneficiari anche i membri della famiglia del conduttore che non siano al momento della presentazione del progetto lavoratori agricoli. E scontato che gran parte dei beneficiari possano essere giovani che attraverso la diversificazione delle attività agricole creano un impresa da cui ottenere reddito e assicurare la vitalità dell azienda di famiglia oltre che la permanenza nel territorio rurale. Gli Orientamenti Strategici Comunitari per la Politica di Sviluppo Rurale, in linea con la strategia globale dell Unione, prevedono, tra gli altri, un obiettivo specifico a favore dell ingresso dei giovani in agricoltura e il loro coinvolgimento in tutte le attività che riguardano le aree rurali. Tutti gli Stati membri, per come è organizzata la programmazione dello sviluppo rurale, devono contribuire al soddisfacimento di questo obiettivo. Su questa linea si muove anche il Piano Strategico Nazionale (PSN) per lo sviluppo rurale , che, tra gli obiettivi specifici, ha proprio quello di favorire il ricambio generazionale in agricoltura, proponendo come strumento d intervento il Pacchetto giovani, finalizzato a favorire l insediamento e la permanenza dei giovani nel settore primario. Il pacchetto si propone di fornire una serie di incentivi specifici per gli agricoltori sotto i 40 anni che desiderano insediarsi in azienda: il premio di insediamento ma anche un sostegno al piano di investimenti aziendale, il supporto del servizio di assistenza e l aiuto per la consulenza aziendale, l incentivo al prepensionamento, oltre alle altre misure per l impresa ritenute più opportune in funzione delle caratteristiche strutturali e delle tecniche produttive adottate (ad es. premi agro-ambientali). Tra queste possono rientrare anche alcune misure previste all interno dell Asse 3 del Regolamento 1698/05 finalizzate alla diversificazione aziendale. Prima dell analisi specifica degli strumenti a favore dell imprenditoria giovanile è opportuno considerare che, tra i provvedimenti inseriti nella Politica di Sviluppo Rurale a seguito del processo di Health check della PAC 6, troviamo ancora una volta un impegno preciso a favore dei giovani agricoltori. Il Regolamento 74/2009 prevede, infatti, l aumento del sostegno ai giovani che si insediano per la prima volta nel settore agricolo. Il premio passa da a questo per favorire, con maggiori mezzi, l ingresso dei giovani nel settore primario tenendo conto anche del particolare momento di crisi economica e finanziaria che investe il sistema economico internazionale. 6 Una serie di regolamenti, tra cui troviamo il nr. 74/2009 che modifica il Regolamento (CE) 1698/2005 sul sostegno allo sviluppo rurale, ha concluso il processo di verifica dello stato di salute della PAC. Il cui obiettivo era quello di valutare l efficacia e l efficienza della politica agricola comunitaria rispetto alle esigenze globali del settore primario e dei territori rurali. 16

18 2.2 La misura di primo insediamento nella Politica di Sviluppo Rurale Nonostante le misure della Politica di Sviluppo Rurale che possono contribuire a favorire i processi di ricambio generazionale siano diverse, il presente rapporto si concentra sull analisi della misura di primo insediamento, direttamente rivolta ai giovani. Infatti, la nuova veste, in termini di approccio di intervento ad essa attribuita dal Regolamento 1698/05 e, soprattutto, per come è stata concepita nell ambito della strategia di azione nazionale, ne fanno il perno di un intervento integrato a cui si legano altre misure che possano avere impatti sull obiettivo specifico del ricambio generazionale. Rispetto al passato, la misura Insediamento giovani agricoltori presenta due grosse novità (vedi tabella 5): - un premio più alto, che può arrivare fino a euro, - l obbligo di presentare un piano di investimenti aziendali per lo sviluppo dell azienda, in cui indicare, tra l altro, il ricorso ad altre misure del Programma che si traduce in una priorità di accesso sulle stesse da parte del giovane. Il giovane beneficiario, inoltre, non ha più l obbligo di presentare, quali prerequisiti di accesso, giustificativi della redditività aziendale e del rispetto dei requisiti minimi in materia di ambiente e igiene e benessere degli animali. Tabella 5 Le novità della misura insediamento dei giovani agricoltori Reg. 1257/99 Reg. 1698/05 Beneficiari Giovani al di sotto dei 40 anni di età Giovani al di sotto dei 40 anni di età primo insediamento in qualità di capo primo insediamento in qualità di capo azienda; azienda; competenze e conoscenze competenze e conoscenze professionali; professionali; Requisiti di accesso Requisiti di accesso periodo di grazia Modulazione premio Modalità concessione premio Altro redditività aziendale; rispetto dei requisiti minimi in materia di ambiente, igiene e benessere degli animali; piano aziendale per lo sviluppo dell azienda; 36 mesi 36 mesi, ma l esigenza di deroga deve essere giustificata nel piano aziendale euro euro (Reg. nr. 1783/03) nel nel caso il premio sia concesso caso si avvalgano di servizi di parte in c/c parte come abbuono consulenza Conto capitale e/o abbuono interessi interessi Conto capitale, abbuono interessi, Forma mista Il premio può essere rateizzato per un massimo di 5 ratei L approvazione di concessione premio deve essere presa al massimo entro 18 mesi dal momento della decisione individuale di accedere alla misura. La misura di primo insediamento, come nel passato, si configura come aiuto, concesso sotto forma di premio, per sostenere l'iniziativa imprenditoriale di un giovane agricoltore. Il premio è finalizzato a sostenere le spese di avviamento dell'attività e costituisce una sorta di reddito garantito, in vista dei tempi necessari per l'eventuale ritorno economico dell'investimento. Beneficiari dell'aiuto sono giovani con meno di 40 anni, che si insediano per la prima volta in una azienda agricola come capo azienda e che hanno conoscenze e competenze professionali adeguate. Il premio può essere concesso sotto forma di aiuto in conto capitale in una o, al massimo, cinque rate o sotto forma di abbuono interessi per un ammontare pari al massimo a euro. Questa cifra può salire fino a 17

19 euro nel caso il premio venga concesso in forma mista (parte in conto capitale e parte come abbuono di interessi). Rispetto alla vecchia programmazione, il premio risulta ampiamente più alto, questo per favorire le condizioni di investimento e rinnovamento aziendale anche rispetto al soddisfacimento degli impegni che il beneficiario, di fatto, prende con la presentazione del Piano aziendale. Ed è proprio quella del Piano la novità più grossa che presenta la misura. Pur conservando la natura di premio, il beneficio previsto tende a innescare processi di sviluppo e ammodernamento aziendale che, oltre a basarsi sul premio, possono fare affidamento anche su altre misure previste dal PSR, e concedendo, di fatto, il diritto a beneficiare di tali misure. Il Piano aziendale, così come emerge dalla lettura del Regolamento nr. 1698/05, è inteso come strumento che indica le tappe essenziali per lo sviluppo dell impresa descrivendone la situazione di partenza, gli obiettivi di sviluppo e gli eventuali fabbisogni necessari al loro raggiungimento. Nel caso questi fabbisogni si traducano nel ricorso ad altre misure del PSR gli Stati membri possono decidere di concedere, attraverso l approvazione del Piano aziendale, anche il finanziamento a tali misure. Il Piano rappresenta un prerequisito per l accesso al sostegno all insediamento e, da molte Regioni italiane, è stato identificato come un documento in cui vengono indicati i dati dell assetto dell azienda successivamente all insediamento, il prospetto economico aziendale, le carenze e i problemi strutturali dell impresa, gli impegni ad effettuare investimenti e ad usufruire di formazione e consulenza, le capacità professionali del conduttore: in sostanza, è stato interpretato da molti come un business plan. E importante invece sottolineare come il Piano aziendale debba rappresentare qualcosa di più dell organizzazione di un'attività imprenditoriale e dell implementazione delle attività necessarie e sufficienti alla sua buona riuscita: esso, certamente, deve descrivere il progetto del giovane agricoltore in termini economico-finanziari ma, allo stesso tempo, deve contenere anche un analisi di carattere qualitativo relativa al contesto territoriale in cui il nuovo insediamento produttivo va a radicarsi e alle opportunità o limitazioni che tale contesto offre. Un progetto che integra una visione trasversale azienda-territorio non solo ha maggiori speranze di successo, ma permette di prestare la dovuta attenzione anche ad altri aspetti dello sviluppo, quali l impatto ambientale e la conservazione della biodiversità. Questa possibilità nel PSN si è tradotta nella messa a punto di uno strumento, il Pacchetto giovani, attraverso cui finanziarie lo sviluppo aziendale nel suo complesso partendo dal premio di primo insediamento e che, di fatto, dovrebbe semplificare l utilizzo dei fondi per lo sviluppo rurale. Come vedremo più avanti, numerose Regioni hanno introdotto, anche se con modalità diverse, lo strumento nei propri PSR condividendo la strategia nazionale di avvantaggiare l ingresso dei giovani in agricoltura anche attraverso interventi di semplificazione amministrativa. 2.3 Fabbisogni d intervento e strategie adottate, un confronto con tra Paesi europei Il finanziamento previsto per l insediamento dei giovani agricoltori all interno della UE a 27 sfiora i 5 miliardi di euro e, in termini percentuali, rappresenta circa il 10% dell Asse 1 e poco più del 3% del totale delle risorse per la Politica di Sviluppo Rurale Le differenze tra gli Stati sono rilevanti, così come lo sono le realtà produttive presenti sul territorio europeo: Slovacchia, Malta e Paesi Bassi non hanno previsto l attivazione della misura; in Germania, Regno Unito e Ungheria le risorse previste per la misura sono estremamente contenute mentre rappresentano una grossa fetta di risorse dell Asse 1 in Finlandia e Francia. L Italia, in questa graduatoria, occupa una posizione elevata, con circa 800 milioni di euro di finanziamenti in termini assoluti, il 12% dei finanziamenti dell Asse 1 e circa il 5% di tutte le risorse del Programma. L intervento finanziario previsto per l insediamento dei giovani agricoltori rappresenta circa un sesto del totale della UE a 27, la quota più consistente dopo quella della Francia (circa un quarto del totale), Paese tradizionalmente attento alle politiche per il subentro in agricoltura 7. 7 Per ulteriori approfondimenti sulle politiche francesi per il subentro in agricoltura si rimanda a E. Gatto, A. Trisorio: Insediamento e permanenza dei giovani in agricoltura Rapporto INEA,

20 Tabella 6 Misura di primo insediamento, risorse previste e quote della misura sull Asse 1 e sul totale confronto tra gli Stati della UE a 27 Peso % Misura Peso % Misura 112 Stati Misura 112 Asse 1 Totale 112 / Asse1 / Totale risorse Austria ,0 1,4 Belgio ,9 11,1 Bulgaria ,5 3,2 Cipro ,1 3,1 Rep. Ceca ,9 1,6 Germania ,1 0,0 Danimarca ,9 0,8 Estonia ,4 1,3 Spagna ,0 5,2 Finlandia ,8 2,4 Francia ,7 10,0 Grecia ,5 6,0 Ungheria ,4 0,6 Irlanda ,0 1,3 Italia ,6 4,9 Lettonia ,0 1,9 Lussemburgo ,3 1,9 Lituana ,7 2,8 Malta ,0 0,0 Paesi Bassi ,0 0,0 Polonia ,8 2,4 Portogallo ,3 3,4 Romania ,5 3,4 Svezia ,6 0,8 Slovenia ,8 3,0 Slovacchia ,0 0,0 Regno Unito ,6 0,2 UE a ,7 3,2 Fonte: Rural Development in the UE - Report 2008 Commissione Europea Da quanto appena detto, emerge chiaramente l intenzione dell Italia di puntare sul rinnovamento generazionale dell imprenditoria agricola, anche in relazione ai dati già evidenziati nei precedenti paragrafi e che vedono il nostro Paese tra quelli europei con quote minori di conduttori agricoli al di sotto dei 40 anni. A tale proposito è interessante mostrare alcune relazioni che legano gli interventi di finanziamento previsto dalla Programmazione per la misura 112 e la presenza sul territorio di giovani conduttori. Nella figura 3, sono state messe a confronto la quota di giovani agricoltori in rapporto ai conduttori over 55 (asse y) con la percentuale dell Asse 1 destinata alla misura 112: come emerge dall analisi grafica, l Italia parte da una situazione difficile per ciò che concerne la presenza giovanile nel settore primario ma, al contempo, mette a disposizione una quota consistente dei fondi Tra gli altri Stati, situazioni estreme si trovano per la Finlandia (elevata percentuale di giovani agricoltori abbinata a un ancor più consistente stanziamento per la misura 112), l Austria (forte presenza giovanile e buon livello di finanziamento) e il Regno Unito (scarsa presenza dei giovani agricoltori e limitato stanziamento). Queste correlazioni sono lo specchio delle caratteristiche strutturali dei sistemi agricoli dei singoli Stati membri. Paesi come Germania e Paesi Bassi utilizzano poco la misura perché registrano un naturale processo di ricambio generazionale nel settore agricolo. Al contrario, Francia e Finlandia sostengono tale processo nel primo caso in una logica di continua innovazione e dinamicità settoriale, nel secondo per arginare i forti processi di abbandono e spopolamento delle aree rurali. 19

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