Il giorno 8 luglio.2005 alle ore 8.50 nel locale BIBLIOTECA dell I.T.G. Pozzo di Trento PREMESSO

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1 Il giorno 8 luglio.2005 alle ore 8.50 nel locale BIBLIOTECA dell I.T.G. Pozzo di Trento PREMESSO che il CCPL docenti del 29/11/2004 prevede, relativamente alla contrattazione decentrata: all art. 3 comma 1 Il sistema delle relazioni sindacali, nel rispetto delle distinzioni dei ruoli e delle rispettive responsabilità dell amministrazione scolastica e dei sindacati, persegue l obiettivo di contemperare l interesse dei dipendenti al miglioramento delle condizioni di lavoro e alla crescita professionale con l esigenza di incrementare l efficacia e l efficienza dei servizi prestati alla collettività. Il sistema delle relazioni sindacali è improntato alla correttezza e trasparenza dei comportamenti; all art. 5 comma 3 3: A livello di istituzione scolastica, la contrattazione decentrata si svolge sulle seguenti materie: a) modalità di utilizzazione del personale in rapporto al progetto di istituto; b) criteri riguardanti le assegnazioni del personale docente alle sezioni staccate e ai plessi, ricadute sull organizzazione del lavoro e del servizio derivanti dall intensificazione delle prestazioni legate alla definizione dell unità didattica, Ritorni pomeridiani; c) criteri inerenti le prestazioni in regime di flessibilità; d) criteri e modalità di applicazione dei diritti sindacali; e) attuazione della normativa in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro; f) criteri generali per la ripartizione delle risorse del fondo di istituto e per l attribuzione dei compensi accessori, eccetto quelli a destinazione vincolata; g) criteri e modalità relativi all organizzazione del lavoro, nonché criteri inerenti l articolazione dell orario e l individuazione del personale da utilizzare nelle attività retribuite con il fondo di istituto e per le attività comunque finanziate; all art. 35 (Funzioni strumentali al progetto di Istituto) comma 2 2. Tali funzioni strumentali sono identificate con delibera del collegio dei docenti in coerenza con il progetto d Istituto che, contestualmente, ne definisce criteri di attribuzione, numero e destinatari. Le stesse non possono comportare esoneri totali dall insegnamento e i relativi compensi sono definiti dalla contrattazione d Istituto. all art. 41 (Personale impegnato nell educazione degli adulti ed in altre tipologie di corsi) comma 1 lettera f 1

2 f)la contrattazione decentrata riguarderà anche il personale di cui al presente articolo, con particolare riguardo alla specificità delle tematiche relative al settore, anche in riferimento ai processi di innovazione in corso e in considerazione dell espansione quantitativa e qualitativa del settore. In sede di contrattazione decentrata sarà prevista una specifica ed autonoma destinazione di risorse per il personale impegnato nel settore. che le OO:SS: ritengono che un contratto di istituto necessita di una procedura di validazione da parte dei docenti dell istituto che può essere attivata solamente nel periodo di attività didattica; che,ferma restando l opportunità di procedere successivamente ad un contratto integrativo di istituto che contempli organicamente tutte le materie previste dal contratto vigente, le parti convengono che, comunque, è opportuno che alcune procedure di inizio anno siano regolate in maniera pattizia. LE PARTI CONVENGONO sulla necessità di regolare con un accordo stralcio alcune materie previste dal CCPL come oggetto di, contrattazione (in particolare relativamente all art. 5 commi 3 punti a e g ), riservandosi di regolare più compiutamente tutto quanto previsto dal C.C.P.L. vigente in un contratto di istituto organico la cui trattativa si rimanda all inizio dell anno scolastico 2005/06. A questo scopo tra il Dirigente Scolastico e i rappresenti sindacali SI CONVIENE E SI STIPULA l accordo sindacale di seguito riportato: Assegnazioni alle classi 1. La assegnazione dei docenti alle classi è regolata dall art. 25 bis del D.L. 59/1998, dagli articoli 7 e 10 del D. L.vo 297/94 e dall art. 3 DPR 417/1974. Ai sensi della normativa vigente la competenza all assegnazione dei docenti alle classi è del Dirigente Scolastico, il quale opera sulla base dei criteri generali stabiliti dal Consiglio di Istituto, che sono vincolanti, e delle proposte formulate dal Collegio dei docenti. Il Dirigente Scolastico può anche discostarsi dalle proposte del Collegio docenti con provvedimento motivato, nell interesse della scuola. 2

3 2. Il Dirigente opererà valorizzando le competenze professionali in relazione agli obiettivi didattico-educativi e tenendo conto, ove possibile, delle richieste dei docenti. 3. Il piano di assegnazione alle classi è pubblicato all albo della scuola prima dell inizio delle lezioni; eventuali reclami scritti avverso l assegnazione delle classi possono essere presentati al Dirigente entro tre giorni (compreso quello dell affissione) dalla data di affissione all albo. Il Dirigente risponderà entro 15 giorni. Assegnazione ad attività aggiuntive. 1. Il Dirigente Scolastico assegna le attività deliberate dal Collegio, per sostenere le esigenze che emergono dalla realizzazione del Progetto di Istituto e dell offerta formativa specifica annuale, tenendo conto delle disponibilità dei docenti, attraverso una lettera di incarico in cui sono indicati la durata, l impegno e il compenso (orario o forfetario). In caso di concorrenza fra più docenti, l incarico, a parità di competenze, verrà assegnato con una logica di rotazione. Per permettere un maggior coinvolgimento nella vita professionale e culturale dell I.T.G. Pozzo di Trento, è stabilito di distribuire, a parità di competenze, gli incarichi sulla base delle relative disponibilità accertate tra tutti i docenti. Qualora nell ambito di un progetto specifico, sia interno alla scuola che assunto in convenzione con Enti esterni, sia prevista esplicitamente anche l indicazione dei docenti, il Dirigente conferirà l incarico a tali docenti. 2. Per le funzioni strumentali si concorda che il collegio docenti stabilisce oltre che i criteri i attribuzione, il numero e i destinatari anche l eventuale diverso peso di impegno. La retribuzione sarà direttamente proporzionale al peso così individuato nel limite complessivo stabilito dal CCPL. Orario di lavoro 1. Per orario di lavoro giornaliero si intende la somma delle ore di insegnamento e di attività funzionali all insegnamento da svolgersi a scuola. 2. L orario di lavoro massimo giornaliero di ogni docente, con esclusione di scrutini ed esami, è di otto ore. 3. Qualora l orario giornaliero superi il massimo, il docente interessato può chiedere al dirigente di essere esonerato da parte delle attività funzionali di insegnamento. 3

4 4. L intervallo tra l ultima ora di lavoro di una giornata e l inizio nella giornata successiva non può essere, di norma, inferiore alle 11 ore. 5. La rilevazione della presenza dei docenti a scuola viene effettuata, come da normativa vigente nelle pubbliche amministrazioni, in base alla modalità di rilevazione ritenuta più idonea dal Dirigente Scolastico, competente a decidere. Orario delle lezioni e giorno libero dalle lezioni. 1. Il Dirigente Scolastico formula l orario delle lezioni tenendo prioritariamente conto della complessità didattica e organizzativa dovuta alla presenza dei diversi corsi diurni (compresi i nuovi corsi con lezioni da lunedì a venerdì e le relative materie obbligatorie opzionali articolate per gruppi e non per classi), dei corsi serali e delle esigenze didattiche proposte dal Collegio Docenti ai sensi dell art. 396 D.L.vo 297/94. Tiene inoltre conto, per quanto possibile, delle richieste didattiche motivate e specifiche e delle eventuali esigenze familiari e/o personali documentate (figli entro 3 anno di età, legge 104, altro) 2. Ogni giorno della settimana può essere considerato libero dalle lezioni per non più del 20% dei docenti di ogni classe. Se le richieste sono superiori e/o non compatibili tra le diverse classi si assegna il giorno libero dalle lezioni, a parità di esigenze didattiche stabilite dal Collegio, col criterio della rotazione, tenendo conto del giorno libero dalle lezioni avuto nei due anni precedenti. 3. Le parti convengono che l orario settimanale deve prevedere un equa ripartizione delle prime e ultime ore di lezione, un numero di ore buche per tutto l anno non superiore a due per chi ha le ore di lezione distribuite su cinque giorni e non superiore ad una per chi ha le ore di lezione distribuite, su richiesta, su sei giorni e una equilibrata distribuzione dei rientri pomeridiani che, comunque, non possono essere superiori a due. 4. Qualora si determinasse che un docente avesse nell orario più di due ore buche per tutto l anno viene attivata la procedura della informazione sindacale per concordare un compenso forfetario (sul fondo di istituto) 5. L orario definitivo delle lezioni stabilito nel periodo iniziale delle lezioni può essere modificato solo per sopravvenute esigenze didattiche e organizzative legate, ad esempio, all inserimento di insegnanti con spezzoni-orario, con informazione alle RSA. Orario delle riunioni 4

5 1. Il Dirigente Scolastico predispone il piano annuale delle attività secondo quanto previsto dall art. 25 del CCPL. 2. Le riunioni collegiali vengono convocate con almeno cinque giorni di preavviso, preferibilmente lavorativi, salvo comprovata urgenza, e con l indicazione oltre che dell ordine del giorno dell orario di inizio e di termine previsto.si svolgono ordinariamente in base al calendario approvato, salvo urgenze e/o necessità e salvo quelle previste per scrutini ed esami. 3. L orario delle attività funzionali collegiali è, di norma, quello che viene stabilito dalla convocazione scritta che dovrà contenere l ora di inizio e quella di termine della riunione. 4. Al termine del I quadrimestre o a metà del II trimestre, in eventuale apposito incontro richiesto da una delle parti, R.S.A. e Dirigente Scolastico verificano l attuazione del piano delle attività deliberato dal Collegio Docenti per eventuali adeguamenti che tengano conto di scostamenti tra gli orari previsti per le riunioni e quelli effettivi. 5. Tutte le riunioni, eccetto quelle legate a scrutini ed esami, dovranno svolgersi in giorni non prefestivi. 6. Il Collegio Docenti delibera, in caso di necessità, di volta in volta, la prosecuzione dei lavori oltre l orario stabilito o il suo aggiornamento entro cinque giorni. FIRME PARTE PUBBLICA Il Dirigente Scolastico PARTE SINDACALE R.S.A..... OO.SS. firmatari del CCPL CGIL Scuola CISL Scuola. GILDA degli insegnanti.. UIL Scuola.. SNALS 5

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