Scuola in Movimento. Verona. Incantevole VERONA. Torre dei Lamberti IV. Giugno/Luglio Ras I 59

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1 Incantevole VERONA Torre dei Lamberti IV Giugno/Luglio Ras I 59

2 1Ddi Giovanni De Pasquale opo Napoli con i suoi tre millenni di storia il nostro Grand Tour scolastico prosegue con VERO- NA, città che di millenni di storia ne ha almeno due e che oggi è, dal punto di vista economico e turistico, il secondo centro del Veneto dopo Venezia. La sua bellezza paesaggistica è dovuta alle dolci curve dell Adige che l attraversa ed alle colline che la sovrastano a nord. Questa sua collocazione geografica favorì un primo insediamento già nel IV secolo a.c. In epoca romana fu un importante centro politico e commerciale, di cui oggi rimangono significative tracce, dall Arena al Teatro Romano, dall Arco dei Gavi a Porta Borsari, dall area archeologica di Porta Leoni a quella degli scavi Scaligeri. Quest ultima zona, situata al centro della città, vicino piazza delle Erbe, è divenuta durante il Medioevo sede del potere politico e amministrativo, e in essa si trovano mirabilmente integrate le vestigia di epoche diverse: dai resti romani ai grandi palazzi del Sette-Ottocento, passando attraverso l architettura medievale, quella della signoria degli Scaligeri e quella rinascimentale. Le Antiche Mura, poi, delle quali si conservano ancora cospicue parti in ottimo stato, conferiscono un aspetto particolare alla città e ci permettono di ricostruirne la storia testimoniando l importanza strategica di, ben difesa dalle aggressioni esterne. Questa straordinaria stratificazione storica di ci invita a visitarla, tornando più volte sullo stesso luogo, secondo tre itinerari storici distinti: quello romano, quello medievale e quello rinascimentale. Iniziamo l itinerario romano con l Arco dei Gavi, sulla via Postumia (l odierno corso Cavour), importantissima arteria che attraversava tutta l Italia del Nord, collegando i porti di Genova e di Aquileia. Oggi il monumento si trova in posizione diversa da quella originale, a fianco di Castelvecchio, sulle pietre corrose dal tempo ai suoi piedi è possibile vedere i solchi delle ruote dei carri, segno indelebile della storia romana a. Lasciato l Arco, proseguiamo l itinerario attraversando Porta Borsari, uno degli ingressi principali alla città. La porta era parte di una cinta muraria di 940 metri, che verrà rinforzata ed ampliata più tardi, nel III secolo d.c., dall imperatore Gallieno. Entrati ci troviamo nell arteria principale della romana, il decumano massimo, ci apprestiamo a raggiungere il cuore pulsante della città: il Foro (l attuale Piazza Erbe). Una vasta area che al tempo accoglieva il Capitolium, la curia, la basilica, numerose tabernae. 60 I Ras - Giugno/Luglio 2016

3 2 Del Foro e del complesso capitolino sono oggi visibili pochi resti. Con una piacevole passeggiata si arriva al Teatro Romano al di là dell Adige, attraverso Ponte Pietra. Il Teatro Romano si presentava imponente, infatti si estendeva con terrazzamenti successivi dalla riva del fiume Adige alla cima dell attuale colle di San Pietro, culminando con un tempio. Oggi restano l imponenza dei resti archeologici e l interessante complesso museale. Proseguiamo con la visita al Museo Archeologico, ricco di interessanti reperti. Riattraversando Ponte Pietra ci dirigiamo verso Porta Leoni, l altro monumentale ingresso alla città del quale oggi è visibile solo una parte della facciata. Dalla porta gettiamo uno sguardo in basso ai vicini scavi, grazie ai quali aggiungiamo altri dettagli della romana. Proseguiamo infine verso l Arena, che al tempo dei romani si trovava fuori le mura della città. 3 1) Piazza dei Signori 2) Statua di Dante Alighieri, Piazza dei Signori 3) Sant'Anastasia, interno 4) Basilica di Santa Anastasia L Anfiteatro è maestoso ed è in grado di accogliere circa spettatori, un tempo palcoscenico di combattimenti dei gladiatori e delle cacce alle belve feroci, oggi, nel periodo estivo, sede di spettacoli ed eventi musicali. Passiamo alla medievale al tempo degli Scaligeri, Signoria che caratterizza fortemente il periodo, lasciando alla città testimonianze e significati che ancor oggi rappresentano un tratto indelebile dell identità veronese. La passeggiata inizia proprio dall emblema della Signoria: Castelvecchio, voluto da Cangrande II della Scala. Ancora imponente nella sua funzione difensiva, il castello, restaurato secondo il progetto del celebre architetto Carlo Scarpa, è oggi una raffinata e moderna sede museale. 4 Giugno/Luglio Ras I 61

4 MEMORY PONTE DELLA PIETRA In Roma costruire ponti era un'attività resa sacra. Ad essa, come pure ai riti ed all'interpretazione della religione e delle tradizioni, presiedeva, infatti, il collegio sacerdotale dei pontìfices (pontefici) con a capo il pòntifex màximus (pontefice massimo). Addirittura i Romani ritenevano che il termine stesso di pontefice derivasse, etimologicamente, da pòns fàcere (far costruire il ponte). D'altra parte l'economia della prima Roma si fondava proprio sull'esistenza di un ponte di legno che consentiva l'attraversamento del Tevere; esso era fonte di reddito, perchè chiunque avesse voluto passarvi avrebbe dovuto pagare un pedaggio. I ponti in muratura romani sono costituiti da pile, arcate, spalle e dalla carreggiata. Le pile costituiscono le strutture verticali con fondazioni, esse a volte sono forate con finestre di scarico utili in caso di piena. Le arcate sono solitamente in conci di pietra e a tutto sesto. Le spalle sono le strutture d'appoggio sulle sponde. La carreggiata, infine, costituisce la parte percorribile, lastricata in pietra ed affiancata da parapetti. Il Ponte Della Pietra a è a cinque arcate i cui conci di pietra furono posti in opera a secco, cioè senza l'aiuto della malta. Le sue quattro pile sono in opus quadratum ed è dotato di finestre accessorie. Subì rifacimenti nel XIII secolo e nel In seguito fu distrutto nel 1944 durante l'ultima guerra e ricostruito come era tra il 1957 ed il Proseguendo per corso Cavour, si lascia sulla sinistra la suggestiva chiesa di San Lorenzo e, superando Porta Borsari, visitiamo il Duomo, ancor oggi centro della religiosità veronese. Proseguiamo rimanendo affascinati dal gotico della chiesa di Sant Anastasia con preziosi affreschi e dipinti come San Giorgio e la principessa Trebisonda del Pisanello, oltre che con sontuose tombe e cappelle. La vicina Piazza dei Signori, cuore della scaligera, è caratterizzata oggi dall enigmatica statua di Dante, che ci esorta a riflettere con lui. Incantevole! Coi bei palazzi antichi e una splendida campagna in lontananza...con porte romane che ancora ne sbarrano la bella strada e gettano sulla luce del presente l'ombra di 1500 anni addietro. Con le chiese adorne di marmi, le torri, la ricca architettura e le antiche vie caratteristiche e quiete per dove risuonarono un tempo le grida dei Montecchi e dei Capuleti...Con il fiume veloce, il vecchio ponte pittoresco, il grande castello...e il panorama così dilettoso e lieto. Incantevole!. (Charles Dickens "Pickwick in Italia") 62 I Ras - Giugno/Luglio 2016

5 2 1 Qui ammiriamo altri edifici del potere: due testimonianze medioevali sono il Palazzo del Capitanio e il Palazzo della Ragione o del Comune. Nella attigua piazza del Mercato Vecchio ammiriamo la maestosa Scala della Ragione, tra le due piazze svetta l imponente Torre dei Lamberti alta 84 m. dalla quale si può avere una vista mozzafiato della città. Proseguiamo da Piazza Dante, attraverso l Arco della Costa, di nuovo verso piazza delle Erbe, centro commerciale della città, circondata da innumerevoli edifici medioevali tra cui la Domus mercatorum, sede dei commerci e delle arti e, al lato opposto, le Case Mazzanti o Domus Bladorum, che ospitavano al piano superiore i granai scaligeri. Percorrendo l antico cardo romano, oggi via Cappello, verso la chiesa di San Fermo, incontriamo 3 1) Arco dei Gavi 2) Leone di San Marco a 3) Porta Borsari lungo il tragitto la trecentesca casa-torre dei Dal Cappello, che la tradizione identifica con la Casa di Giulietta, luogo del famoso dramma di Shakespeare. Con una non breve passeggiata, infine, raggiungiamo la Basilica di S. Zeno, chiesa dedicata al Patrono della città. Con la Basilica di S. Zeno chiudiamo l itinerario medioevale e contestualmente apriamo quello rinascimentale, infatti qui lo stile gotico cede il passo al Rinascimento con la straordinaria Pala, realizzata alla metà del Quattrocento da Andrea Mantegna, considerata come la prima pala rinascimentale dipinta nell Italia settentrionale. Rimaniamo affascinati dallo spazio e dalla prospettiva tanto da sentirci non spettatori ma interpreti, Giugno/Luglio Ras I 63

6 1 3 2 insieme ai santi, della scena raffigurata. Per seguire in modo più approfondito l evoluzione dell arte pittorica rinascimentale veronese, che si ispira al Mantegna, ma sviluppa anche una propria personale identità, è indispensabile una visita al vicino museo di Castelvecchio. Ritornando su corso Cavour ammiriamo due palazzi del Cinquecento, palazzo Canossa e palazzo Bevilacqua, pregevoli esempi di architettura rinascimentale del veronese Michele Sanmicheli. L architetto deve la sua fama non solo ad architetture civili ma anche e soprattutto ad opere militari, come porta Nuova, porta San Zeno e porta Palio. Superando porta Borsari, percorriamo il corso, fino a ritornare a piazza delle Erbe, dove ammiriamo gli splendidi affreschi delle case Mazzanti, raffiguranti scene mitologiche ed allegoriche. I colori sono talmente vividi e tanti erano i palazzi cittadini abbelliti da facciate affrescate, che comprendiamo il motivo per cui al tempo era chiamata urbs picta, città dipinta. Due passi ancora e siamo nella vicina piazza dei Signori dove ammiriamo la loggia del Consiglio, chiamata anche loggia di fra Giocondo, famoso architetto e frate veronese a cui venne erroneamente attribuita l opera. Obbligatoria a questo punto un altra visita al Duomo. Nella navata di sinistra, presso la cappella Cartolari-Nichesola, l Assunzione della Vergine di Tiziano. Lasciamo il Duomo e giunti all Adige dal Ponte 4 1) Mura della fortezza di Castelvecchio 2) Arena di 3) Piazza delle Erbe 4) Arena di con quinte Pietra l ansa scenografica del fiume ci restituisce una bella immagine di, sullo sfondo la Chiesa di San Giorgio in Braida, con la sua maestosa cupola attribuita da Giorgio Vasari a Michele Sanmicheli. La chiesa è uno scrigno di capolavori, tra cui il martirio di San Giorgio di Paolo Veronese, che da solo merita la breve passeggiata. Tornando sui nostri passi, mantenendo il fiume alla nostra destra, raggiungiamo la Chiesa di Santa Maria in Organo. La facciata è frutto dell ennesimo intervento dell architetto Sanmicheli, ma è all interno che troviamo una sorpresa che ci lascerà incantati: le tarsie lignee di fra Giovanni da nel coro e sugli armadi della sagrestia, dal Vasari definita la più bella sagrestia che fusse in Italia. Incantevole! 64 I Ras - Giugno/Luglio 2016