RELAZIONE SULLA GESTIONE

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1 CASSA RURALE VALLI DI PRIMIERO E VANOI Banca di Credito Cooperativo ABI soc. coop. con sede in Transacqua (Trento) Via Risorgimento 5 Cod. fisc. - Partita Iva e Iscriz. Reg. Imprese CCIAA di Trento R.E.A 7205 Iscritta nell'albo Nazionale degli Enti Cooperativi n A RELAZIONE SULLA GESTIONE BILANCIO

2 RELAZIONE SULLA GESTIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE. Cari soci, all inizio di quest anno, con il Decreto Legge 24 gennaio 2015 n. 3, il Governo è intervenuto riformando profondamente il settore delle banche cooperative. In particolare, è stato previsto per le Banche Popolari con attivi sopra gli 8 miliardi l obbligo di trasformarsi nell arco di 18 mesi in SpA con conseguente abolizione del voto capitario. Le Banche di Credito Cooperativo non sono state toccate da quel provvedimento, ma un progetto di riforma riguardante le BCC è oggetto di attenzione delle Autorità italiane ed europee. Il Credito Cooperativo, componente indispensabile dell industria bancaria e dell economia italiana, è al lavoro da tempo per riformare la propria struttura organizzativa con concreti risultati. Oggi, con l entrata in vigore dell Unione Bancaria (1 gennaio 2014) e della Vigilanza Unica accentrata (4 novembre 2014) è evidente la necessità di procedere con determinazione e tempestività nell attuazione di cambiamenti che ne rafforzino la sostenibilità nel tempo e rispondano a nuove esigenze di conformità normativa e di vigilanza europea. Solo tali cambiamenti garantiranno lo sviluppo di una formula originale e preziosa di intermediazione al servizio delle comunità. Un progetto di autoriforma in linea con le peculiarità mutualistiche e di vitale indipendenza del Credito Cooperativo italiano e che tenga conto di obiettivi e vincoli finalmente espressi chiaramente dalle Autorità (ridurre la frammentazione del sistema BCC, accrescerne l integrazione, rispondere alle esigenze, anche rapide, di rafforzamento patrimoniale del Credito Cooperativo attraverso l afflusso di capitali dall esterno) è, al momento (gennaio 2015) in via di definizione e di verifica. Anche la nostra Cassa Rurale sente particolarmente la responsabilità che è di tutto il Credito Cooperativo italiano di difendere una porzione rilevante del risparmio del nostro Paese e le considerevoli quote di mercato conquistate che si traducono nella possibilità di accesso al credito per milioni di famiglie e imprenditori. Anche negli anni più difficili della crisi, le BCC hanno infatti accresciuto il numero dei soci e dei clienti, il patrimonio, la capacità di servizio all economia reale. Gli impieghi erogati dalle BCC italiane rappresentano il 22,6% del totale dei crediti alle imprese artigiane, il 18,2% alle imprese del comparto agricolo, il 17,6% alle attività di servizi di alloggio e ristorazione, l 11,1% al comparto costruzioni e attività immobiliari, il 10,2% al commercio, il 12,8% del totale dei crediti al Terzo Settore. Più di una famiglia ogni sei tra quelle che ottengono un prestito per l acquisto dell abitazione è cliente di una BCC. Il patrimonio di base delle BCC italiane (TIER1) permane in media molto superiore (15,6%) a quello dell industria bancaria (11,9%). In sostanza, il modello del Credito Cooperativo ha dimostrato di essere attuale ed efficace. Ma il contesto complessivo nel quale opera la nostra cooperativa bancaria è oggi molto diverso da quello di un anno fa. Come già accennato, l entrata in vigore del Meccanismo di Vigilanza Unico che assegna la responsabilità finale della supervisione su tutte le quasi 4 mila banche europee alla Banca Centrale Europea apre una fase del tutto nuova nella storia bancaria del nostro continente. Inevitabile, e in linea di principio positiva, ma preoccupante per il taglio che regole primarie, standard tecnici e princìpi di vigilanza hanno assunto. 2

3 Esistono rischi concreti che la normativa in fase di implementazione non consideri le finalità e la specificità tecnico normativa ed organizzativa delle banche mutualistiche come le BCC, non adottando la dovuta attenzione per salvaguardare quella biodiversità bancaria che è un interesse comune, anche per il buon funzionamento del mercato e della concorrenza. Un mercato complesso, come quello che si è definito in questi anni di prolungata recessione, ha bisogno sia di grandi players sia di istituti medi e piccoli. Non a caso, la cooperazione di credito in Europa copre oltre il 20 per cento del mercato e il 30% dei finanziamenti alle PMI rappresentando una forza imponente e diffusa sul territorio. E le BCC, banche a mutualità prevalente, vocate al sostegno all economia reale, che destinano nei fatti circa l 80 per cento degli utili a patrimonio, costituiscono un esperienza ultracentenaria che tanto ha dato allo sviluppo dell Italia in termini economici, di concreta fiducia a famiglie ed imprese, anche in tempo di crisi, e in educazione alla partecipazione ed alla democrazia. In particolare, come, le BCC hanno: continuato a dare credito a famiglie e piccole imprese; dato fiducia all auto imprenditorialità giovanile; favorito gli investimenti e reso disponibile liquidità aggiuntiva; accompagnato la realizzazione di progetti di vita come l acquisto della casa di proprietà; sostenuto migliaia di iniziative del territorio; continuato a gestire con prudenza, come avviene da decenni, il risparmio degli italiani. Ne ha beneficiato lo spazio concorrenziale e di servizio a vantaggio delle famiglie, dei diversi operatori economici, dei soggetti del non profit. Partiamo oggi da questa consapevolezza. Sapendo che il futuro richiede rigore, discernimento, competenza, coraggio. Ma conoscendo anche il ruolo prezioso svolto dalle nostre banche nei territori. Questo sguardo lucido vogliamo proporre all Assemblea odierna. La presente relazione è redatta, ai sensi delle vigenti disposizioni, al fine di illustrare la situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell'impresa e di descrivere l'andamento della gestione nel suo complesso e nei vari settori in cui la stessa opera. Si reputa opportuno accennare in premessa ad alcune linee evolutive delle più importanti variabili d'ambiente, di settore e di mercato, nonché la situazione economica generale e quella del mercato di riferimento 3

4 1. CENNI SULLO SCENARIO MACROECONOMICO, SUL SISTEMA CREDITIZIO ITALIANO, SULL ANDAMENTO DEL SISTEMA BCC E SULL ECONOMIA DELLE AREE TERRITORIALI IN CUI OPERA LA CASSA RURALE Per l analisi approfondita e completa dello scenario macroeconomico e dell andamento del sistema creditizio e delle BCC si rimanda all appendice della relazione. Nella Zona Euro il prodotto interno lordo ha fatto registrare nel terzo trimestre del 2014 una crescita dello 0,2%, guidata dal contenuto rialzo dei consumi sia delle famiglie (0,5%) che delle Amministrazioni Pubbliche (0,3%), a fronte, tuttavia, di una flessione degli investimenti fissi lordi ( 0,3%) e di una crescita nulla delle scorte. I principali indicatori congiunturali hanno evidenziato ancora una situazione di stallo. L indice composito dei responsabili degli acquisti (PMI) relativo al settore manifatturiero a dicembre si è posizionato poco al di sopra della soglia di espansione economica (50 punti), al pari dell indicatore calcolato per le imprese operanti nel settore servizi. In chiusura d anno, il tasso d inflazione al consumo della zona Euro è sceso sotto lo zero ( 0,2%), trascinato dal crollo dei prezzi dell energia. Il tasso d inflazione di fondo, al netto delle componenti più volatili si è mantenuto positivo (0,8%), mentre è proseguita la diminuzione su base annua dei prezzi alla produzione ( 1,3% la variazione nel mese di dicembre). In Italia, si è assistito ad un nuovo rallentamento della congiuntura, dopo i deboli segnali di ripresa registrati nella parte finale del Nel terzo trimestre del 2014 il PIL è sceso su base trimestrale dello 0,1%, dopo la contrazione dello 0,2% del trimestre precedente, a causa della decisa caduta degli investimenti fissi lordi ( 1,0%). La produzione industriale nel corso del 2014 ha registrato valori altalenanti, mentre la situazione del mercato del lavoro rimane critica, con il tasso di disoccupazione che nel mese di novembre ha raggiunto il 13,4%. Nello stesso mese il tasso di disoccupazione giovanile (calcolato tenendo in considerazione la fascia di popolazione di età compresa tra i 15 ed i 24 anni) ha toccato il 43,9%. Ad agosto del 2014, per la prima volta dal 1959, il tasso di inflazione al consumo ha registrato un valore negativo e l Italia è entrata in deflazione. Il tasso è tornato ad evidenziare valori positivi nei mesi di ottobre e novembre, per poi segnalare una nuova decrescita dei prezzi su base annua a dicembre ( 0,1%). In Trentino la particolare situazione caratterizzata da maggiori spazi di azione della finanza pubblica non sembra essersi tradotta negli ultimi anni in consistenti movimenti di riallocazione delle risorse, tali da imprimere una dinamica maggiore al territorio rispetto a quanto avviene a livello nazionale. Il Trentino, sotto il profilo della crescita economica, sembra soffrire anche più del resto del paese. Pur osservando una maggiore tenuta dell occupazione durante la crisi, che riflette una redistribuzione delle risorse volta a limitare l impatto della riduzione del prodotto attraverso una riallocazione dei posti di lavoro, non si può non sottolineare come le capacità produttive del territorio incontrino severi limiti che possono mettere in dubbio, in un orizzonte di medio periodo, la stessa possibilità di assorbire nel tempo l occupazione. E quindi il quadro di medio lungo termine a destare preoccupazioni a causa di una crescita economica e della produttività assai modesta. La bassa crescita economica riflette uno sviluppo limitatamente dinamico e una difficoltà di adattamento dell economia locale all intensificarsi del processo di globalizzazione e dell integrazione economica e monetaria europea. Risentendo delle debolezze che riguardano l intero paese e non eccellendo per innovazione, con una propensione all esportazione seppur in crescita ma limitata se comparata al resto del paese e del nord est, il Trentino è particolarmente esposto all andamento della domanda locale e di quella nazionale, specie delle regioni limitrofe. Date le contenute previsioni di crescita in Italia negli anni a venire, questa dipendenza rappresenta un elemento di preoccupazione. 4

5 Il 2013 è stato per il Veneto un altro anno di forte recessione. Ma negli ultimi mesi del 2013 qualcosa è cambiato, gli indicatori economici hanno evidenziato prima una timida poi una chiara inversione di tendenza, che è proseguita anche nei primi tre mesi del Le previsioni più recenti sul Pil regionale mostrano un incremento che dovrebbe consolidarsi nel In particolare dal lato settoriale l apporto al valore aggiunto sarà negativo per l agricoltura e le costruzioni e dovrebbe tornare positivo per i servizi e soprattutto per l industria, solo dal 2015 la crescita dovrebbe essere generalizzata a tutti i settori economici. Le aspettative sono di un moderato ritorno alla crescita della domanda interna legata agli investimenti e ai consumi delle famiglie. L aumento dei consumi non sarà tuttavia legato ad un aumento dell occupazione che continuerà a decrescere ancora. L aumento del reddito disponibile delle famiglie non si tradurrà automaticamente in un analogo aumento dei consumi, ma una parte del reddito andrà a ripristinare il risparmio perso. Si risveglierà anche la dinamica delle importazioni, tuttavia saranno le esportazioni l elemento cardine dal quale dipenderà l incremento della ricchezza prodotta. Serviranno ancora alcuni anni affinchè il sistema occupazionale torni in situazione di equilibrio. Nel 2014 la produzione industriale veneta ha confermato i timidi segnali positivi di ripresa registrati a fine Altri dati giustificano l auspicio di aver definitivamente superato il punto di svolta e che quindi si possa guardare ai prossimi mesi con una prudente fiducia. L economia nei territori locali di riferimento e le dinamiche registrate nel Gli ambiti dove la Cassa realizza la propria attività sono il Primiero in provincia di Trento ed il Feltrino in provincia di Belluno. I due territori, legati da storici rapporti economici, mantengono anche nell attuale situazione di crisi, una propria specificità e non sempre le dinamiche risultano correlate. Questo oltre che dai diversi ordinamenti amministrativi delle due provincie è evidente risente delle differenti economie che i due territori presentano, orientata al turismo il Primiero, ai servizi e al commercio il Feltrino. I territori di Primiero Il numero dei residenti negli otto comuni del Primiero è sostanzialmente stabile e si approssima a persone (in equilibrio la distinzione di genere). Il numero delle famiglie è cresciuto negli ultimi anni e si avvicina a circa 4.400, si riscontra un incremento delle famiglie con un solo componente e la riduzione delle famiglie numerose. La suddivisione per classi di età permette di cogliere una composizione con maggiore concentrazione tra i 30 e i 60 anni, confermando per il futuro una incidenza maggiore della popolazione anziana. Attraverso una aggregazione in quattro classi più ampie, si possono individuare i minorenni (18%), i maggiorenni fino a 65 anni (61%), gli anziani (10%) e i grandi anziani (11%). Gli stranieri residenti presenti nella comunità di Primiero sono in crescita e superano le 400 unità, contribuiscono positivamente al saldo migratorio e allo svecchiamento della popolazione. Il progressivo invecchiamento della popolazione, mette in risalto delle proiezioni di carico sociale senza che vi sia un parallelo ricambio generazionale. Secondo una stima, più del 50% della popolazione dipende direttamente dalle persone in età lavorativa. Le imprese attive sono circa 880 (un terzo imprese artigiane) con quasi addetti. La vocazione prevalentemente turistica del comprensorio e la forte presenza di enti pubblici determinano una predominanza del settore terziario nella struttura economica. Tra le imprese attive i valori percentuali con maggiore concentrazione si riscontrano nel settore commerciale (19%), nell alloggio/ristorazione (20%), in agricoltura (17%), nelle costruzioni (16%) e nel manifatturiero (9%). Le imprese sono in genere di piccola dimensione. La distribuzione per territorio delle imprese non è omogenea, riferendosi all offerta turistica vi è ad esempio maggiore concentrazione di strutture alberghiere nei comuni di Soprapieve e nella località di San Martino di Castrozza. Il dato delle assunzioni che non dà il quadro dell occupazione totale nell area ma esprime la vitalità del mercato del lavoro del territorio, in quanto segnala l entità del fabbisogno di manodopera delle imprese e il loro orientamento/necessità ad effettuare nuove assunzioni nell anno, fa registrare numeri preoccupanti; nel 2014 i nuovi occupati sono stati 3.643, contro i dell anno precedente, nel terziario la contrazione più significativa. Con la difficoltà nell acquisizione di una posizione lavorativa crescono gli iscritti ai centri per 5

6 l impiego e il numero delle persone in attesa di trovare lavoro. Le categorie più deboli si confermano le donne e i giovani. Interventi di sostegno al reddito e cassa integrazione guadagni, dei quali si è poco usufruito in passato, sono stati strumenti utilizzati anche nelle nostre zone ed hanno mitigato difficoltà di famiglie e aziende. Le difficoltà economiche conseguenti alla disoccupazione o sottoccupazione si manifestano anche nel Primiero e alcune problematiche sociali, mitigate grazie all intervento delle famiglie, si stanno acuendo. Nelle famiglie, nonostante l ormai generalizzato riposizionamento dei consumi, sono più evidenti problemi economici (ritardi nel pagamento delle rate, scoperture di conto, utilizzo degli strumenti di pagamento oltre il limite, ecc.). Fenomeni contrastati e tenuti sotto controllo ma che si sono proposti con il perdurare di fasi acute della crisi. Con l apporto e la collaborazione di realtà del privato sociale (Decanato, Caritas, Croce Rossa) sono stati erogati aiuti a molte famiglie bisognose. Il settore terziario, di traino per l intero Primiero, nel corso del 2014 ha visto accrescersi le difficoltà già in precedenza emerse. Il comparto turistico rappresenta uno dei settori trainanti della nostra economia e manifesta tutt ora i segni di una crisi profonda che sta lasciando importanti strascichi e incide sugli andamenti di molte attività. Le condizioni climatiche avverse della primavera e dell estate hanno influito sul turismo e sui settori direttamente collegati. Aumentano gli arrivi e rimangono stabili le presenze, ciò significa che la permanenza media, ossia il periodo di vacanza trascorso nelle nostre destinazioni, è nel complesso calato e che gli ospiti destinano alle ferie meno giorni rispetto agli anni precedenti. Sono preoccupanti i dati che rilevano le percentuali di occupazione delle strutture. L orientamento marcato del nostro comparto turistico verso un mercato domestico, con una quota di presenze straniere che nel periodo invernale supera di poco il 10% e marginale nel periodo estivo, sconta una domanda italiana ferma da tempo. L offerta turistica è caratterizzata da un buon livello di diversificazione e nonostante la valorizzazione della elevata qualità, la continua ricerca della migliore offerta economica e la difficoltà a condividere strategie comuni nelle politiche di prezzo, erode ulteriormente i margini rendendo in taluni casi insostenibile l esposizione finanziaria accumulata. Lo scenario di riferimento evidenzia una situazione di perdurante fragilità e scarsa competitivtà; in maniera proporzionale potrebbe avvantaggiarsi solo con il graduale miglioramento del ciclo economico generale e con una ritrovata fiducia dei cittadini viaggiatori. Nel comparto delle infrastrutture a supporto del turismo invernale, in pendenza del termine per la presentazione del piano concordatario la società SMPDFT spa in liquidazione ha ricevuto offerta di acquisto dell azienda (impianti di risalita, concessioni, autorizzazioni e licenze) da parte delle società Partecipazioni Territoriali srl, previa consultazione con gli istituti di credito coinvolti. Si protrae questa difficile fase e la gestione rimane affidata alla nuova Società Consortile locale. Il sostegno storicamente assicurato dalla Cassa a uno dei principali soggetti di riferimento per l economia del territorio ha comportato delicate decisioni e pesanti effetti, oltre ad una difficile riflessione per l impostazione di nuove strategie. Il carosello sciistico a disposizione della destinazione, elemento di maggior attrazione per il mercato invernale rimane meno attrattivo rispetto a quello offerto da altre località, nell anno appena trascorso hanno pesato negativamente anche altre variabili collegate alla mobilità spesso fortemente compromessa. Il presente sta quindi segnando un forte momento di discontinuità tra un vecchio modello consolidato che aveva dato impulso all economia del territorio e relativo benessere diffuso e la transizione verso un nuovo modello che deve ripartire dalla ricerca di una maggiore coesione nelle relazioni locali. Una fase di transizione dove sarà fondamentale il ruolo della Cassa, accanto a quello delle Istituzioni per garantire continuità, contenere i disagi e le sofferenze (non solo economico/finanziarie), evitare le fratture e blocchi reciproci tra i vari portatori d interesse locali che dovranno individuare obiettivi di lungo termine su cui attivare con determinazione e comunione d intenti, progettualità e azioni condivise. Tematiche poco approfondite o quasi inedite come la governance, la gestione delle risorse umane, le relazioni tra imprese, la capacità innovativa, la competitività, l internazionalizzazione, i futuri programmi di sviluppo e di posizionamento sul mercato rappresentano elementi e fattori decisivi ai fini di una valutazione della situazione attuale e potenziale per tutte le nostre imprese, con riferimento alla loro capacità di accrescere la produttività e la competitività con lo scopo finale di uscire dallo stato di difficoltà e riprendere un processo di crescita economica. Molti elementi collegati fra loro e spesso carenti tendono a riflettere debolezze non solo patrimoniali ma anche manageriali. 6

7 Il primario il comparto agricolo, per lo più dedito alla zootecnia e alla produzione di latte, mantiene un suo equilibrio, esso costituisce anche un valido supporto all intero sistema turistico locale, provvedendo attivamente al mantenimento delle qualità ambientali e rendendolo peculiare con i prodotti della filiera lattiero casearia. Il secondario nel settore immobiliare si sono acuite le criticità, prezzi in calo e sensibile aumento dell offerta non hanno dato vitalità e interesse a nuove transazioni. Il mercato non da ancora segni di ripresa, le operazioni si concentrano sul segmento della prima casa. Le ditte del settore sembra abbiano smaltito in corso d anno gran parte delle commesse e vedono in prospettiva assottigliarsi il portafoglio lavori. Il settore delle costruzioni e comunque tutta la filiera del settore artigianale, che coinvolge un numero elevato di imprese di piccole dimensioni, vive un periodo particolarmente difficile. Continuano ad essere positivi i risultati raggiunti dal comparto della produzione dell energia da fonti rinnovabili con creazione di valore che ottimizzando lo sfruttamento delle risorse offerte dal territorio in un contesto di sviluppo eco compatibile genera positive ricadute sull economia locale, attenuando gli effetti negativi della crisi in atto. Analisi economico finanziaria annuale di un campione significativo di aziende del territorio. Nel triennio il conto economico medio evidenzia un fatturato in diminuzione, una redditività in calo, gestione finanziaria e utile netto stabili. Per alcuni settori, nel terziario e in particolare nel comparto turistico trainante per la nostra economia, un focus più ravvicinato mostra l acuirsi di criticità, un progressivo peggioramento della marginalità e dei risultati di esercizio. I territori del Feltrino L area del Feltrino è un territorio costituito da 16 comuni che conta un bacino di circa 75 mila persone, ove la Cassa Rurale è presente con tre filiali, a Feltre, Lentiai e Santa Giustina. Si tratta di una vallata importante che rappresenta circa il 35% della popolazione residente in provincia di Belluno. Il polo economico/amministrativo di riferimento dell area è costituito dalla Città di Feltre, che da sola conta poco meno di 21 mila abitanti. Quasi abitanti si collocano anche nei due comuni di Lentiai e Santa Giustina. Significativa la presenza di sportelli bancari, tra i quali si annoverano i principali istituti nazionali nonché la banche di matrice regionale, in alcuni centri le quattro Casse Rurali/BCC presenti si sovrappongono. Bellunese e Feltrino come tutta l economia regionale attraversano una delicata fase di transizione, la ripresa è fragile e incerta, ma la crescita ancora non si vede. Il bilancio provvisorio a di fine anno per la provincia veneta, tra le più colpite dalla crisi degli ultimi anni, presenta chiaroscuri che, però, tendono alla fiducia. Nel territorio di Belluno cala la cassa integrazione e crescono le esportazioni. Di fronte a un mercato interno ancora in difficoltà, le esportazioni hanno rappresentato la vera fonte di crescita, con una maggiore dinamicità dei flussi commerciali verso i mercati extraeuropei a fronte di un rallentamento delle vendite nei paesi europei. Leggero ma significativo incremento anche delle importazioni. L occhialeria fa la parte del leone con un +13%, aumentando l incidenza del proprio valore sul totale dell export provinciale. A fronte di questi dati confortanti, restano, però, alcune problematiche. Il sistema imprenditoriale del Veneto dall inizio della crisi ha accusato una pesante flessione in termini di consistenza. Scende ancora il numero di imprese attive in provincia e lo stesso trend di decrescita più contenuta si registra per le imprese manifatturiere. Dall inizio della crisi (2008) il sistema imprenditoriale ha perso più di 20 mila attività produttive, la crisi di questi ultimi anni ha avuto risvolti occupazionali drammatici. Per quanto riguarda la cessazioni di rapporti di lavoro dipendente, nel periodo ottobre 2013/settembre 2014 il numero (assoluto) ha superato quello delle assunzioni di circa 500 unità. Andamento negativo, ma in leggero miglioramento rispetto al periodo precedente. L aspetto positivo è dovuto al fatto che il numero delle assunzioni è incrementato nel periodo, più di quello delle cessazioni. Per il settore delle costruzioni, uno dei più martoriati in assoluto, la contrazione registrata in provincia risulta invece in linea con il trend regionale. Da oltre sette anni prosegue la caduta degli investimenti nelle costruzioni, che ha interessato maggiormente il mercato della nuova costruzione, meno evidente nel segmento del rinnovo e recupero residenziale, sostenuto dalle politiche di incentivazione. La continua erosione in termini reali del reddito delle famiglie, la pesante condizione occupazionale delle fasce giovanili di popolazione e in taluni casi, la difficoltà di accesso al credito, hanno condizionato negativamente la domanda di abitazioni pur in fase di riassestamento dei prezzi. Il settore dei 7

8 servizi ha accusato una nuova contrazione dei volumi d affari, sia nei servizi turistici, di trasporti e magazzinaggio sia nelle attività commerciali, soprattutto quelle che operano nel dettaglio tradizionale. Il forte grado di apertura internazionale dell industria turistica in Veneto ancora una volta ha consentito di intercettare il movimento espansivo del turismo mondiale ed è stato fondamentale per mitigare le performance negative del mercato domestico, A causa anche dei black out invernali e con cattive condizioni meteo nei mesi estivi, è proseguita l erosione del movimento turistico alberghiero. In generale tengono gli arrivi dei turisti stranieri, mentre risultano in contrazione quelli dei connazionali. Il prolungarsi della recessione ha pesato sulle condizioni economiche delle famiglie, che negli ultimi anni hanno accusato una progressiva riduzione in termini reali del reddito disponibile e un graduale impoverimento. Lentamente è venuta a mancare quella quota di risorse delle famiglie rappresentata da una certa capacità di risparmio, dal valore immobiliare e dalla continuità di solidi flussi salariali. Nella sua fase di trasformazione, l economia della regione ha dimostrato di sapersi adattare al cambiamento, trasformando le incertezze in occasioni e i rischi in innovazione, con una buona capacità di trovare in tutto questo nuovi impulsi. Imprenditori e lavoratori continuano a distinguersi per creatività, flessibilità e talento in ogni settore, per questo il territorio possiede le peculiarità per ripartire e reinventarsi La Cassa Rurale Valli di Primiero e Vanoi Impegno della Cassa è sostenere il territorio e le comunità di riferimento. In un esercizio nel quale si può affermare che la crisi economica e finanziaria non ha fatto intravedere alcun segno di miglioramento a livello locale, la Cassa ha proseguito sulla strada dello sviluppo cercando comunque di soddisfare i bisogni di Soci e Clienti, assicurando continuamente qualità, convenienza e miglioramento dei prodotti e dei servizi offerti. Attraverso la nostra attività, da sempre ispirata a criteri di sana e prudente gestione, abbiamo voluto affermare, con tutta la convinzione possibile, la nostra missione di banca locale, referente primario per lo sviluppo socio economico della Comunità del Primiero e in parte anche per la Comunità del Feltrino. Una strategia che ha comportato la scelta prioritaria di mantenere le posizioni conquistate investendo prima di tutto sul capitale umano per produrre utilità e vantaggi per tutti. Svolgere un rilevante ruolo di sostegno all economia locale, grazie ad un modello costruito sul rapporto con la clientela e sul radicamento territoriale, significa anche viverne gli effetti negativi e condividerne tutte le tensioni. Coniugare un ruolo mutualistico che si caratterizza con una grande sensibilità verso i bisogni dei soci e dei clienti, con l attenta gestione del credito e dei rischi, non è mai stato e non risulta tuttora cosa facile. In corso d anno il Consiglio di Amministrazione ha riservato particolare attenzione nell assicurare la costante evoluzione dei propri presidi di carattere organizzativo e delle soluzioni metodologiche e strumenti a supporto di un efficace ed efficiente governo e controllo dei rischi, anche in risposta alle modifiche del contesto operativo e regolamentare di riferimento. Si è coerentemente ispirato alle linee guida del piano strategico , in particolare al obiettivo centrale di adattare la struttura alle nuove sfide di mercato: in sintesi rendere snella l attuazione delle strategie e la progettazione degli indirizzi operativi, perseguire maggiore efficienza operativa e commerciale attraverso il miglioramento della qualità del servizio interno ed esterno. Investire nella qualità delle persone, in competenza, professionalità, identità e senso di appartenenza riservando comunque un profilo di attenzione anche alla razionalizzazione dei costi e all incremento della produttività. Sul fronte del FUNDING i volumi complessivi della raccolta (diretta e indiretta) si sono consolidati, Nell anno appena concluso la dinamica della raccolta è stata trainata sia dalla componente a durata prestabilita caratterizzata da un rendimento più significativo anche se in continua riduzione, sia dalla crescita dei conti correnti. Le dinamiche degli aggregati mostrano che la clientela, come in ogni fase di incertezza, ha mantenuto interesse per forme di investimento liquide alle quali la Cassa ha riservato particolare attenzione. I prodotti più semplici quali particolari tipologie di conti correnti e conti deposito hanno trovato riscontro e gradimento da parte delle famiglie e dei soci. Le obbligazioni, con nuove emissioni che si stanno allineando ai tassi di mercato, si stanno contraendo e, in occasione delle scadenze si stanno distribuendo in parte su altre forme tecniche. Sono state messe in atto azioni mirate a dare stabilità alla raccolta, in funzione della capacità di mantenimento delle quote di mercato acquisite nell importante ambito storico di operatività della Cassa, più orientato a un equilibrato sviluppo negli ambiti di più recente insediamento. Pur concentrandosi su iniziative di sviluppo e di fidelizzazione si è mantenuto un approccio concentrato sulla effettiva economicità della raccolta e su un 8

9 maggior grado di diversificazione degli investimenti da parte della clientela. I risultati più importanti si riscontano nel segmento della raccolta indiretta e in particolare nel risparmio gestito, dove la struttura ha concentrato tante parte della propria attività e raggiunto significativi obiettivi di riposizionamento fra la raccolta indiretta e la diretta. La crisi sistemica degli ultimi anni, aveva ed ha intensificato il dibattito internazionale sulle problematiche di liquidità e soprattutto ha fatto emergere il problema in tutta la sua complessità. Con lo strumento ALM predisposto a cura di Cassa Centrale Banca, è stato possibile monitorare i flussi finanziari della Cassa e verificare costantemente il rischio di tasso di interesse nonché il rischio di liquidità mantenendo un adeguato equilibrio finanziario, garantendo il fabbisogno e minimizzando i rischi connessi. Si è riscontrata crescente attenzione verso la previdenza integrativa con un incremento costante dei volumi. Nel 2014 è incrementata l attività nel settore della Bancassicurazione. I positivi risultati raggiunti aumentano in modo costante la copertura del mercato locale, assicurando espansione e maggior diversificazione al margine da servizi. Il Credito ha vissuto un ulteriore anno di estrema difficoltà. In un contesto congiunturale particolarmente negativo, nel corso del 2014 è proseguita la contrazione dei prestiti, con una domanda debole dal lato degli investimenti e con la persistente rischiosità dei prenditori dal lato dell offerta. Le difficoltà per fattori congiunturali e strutturali sono cresciute nei più importanti settori produttivi e nei comparti di maggiore rilevanza. L accesso al credito delle imprese va facilitato ma è altresì necessario puntare nel medio termine a una loro emancipazione e al raggiungimento di un merito creditizio che oggi rappresenta un elemento di criticità strutturale in vari settori e purtroppo si combina con una evidente fragilità del nostro sistema. L accesso alle fonti di finanziamento, l attività innovativa e l internazionalizzazione delle imprese sono spesso elementi collegati e, qualora carenti, tendono a riflettere gravi debolezze patrimoniali e manageriali. L evoluzione dell economia che si prospetta richiede di poter contare su risorse finanziarie, in tanta parte oggi provenienti anche dal settore privato. La Cassa ha comunque continuato ad erogare credito (2.754 le pratiche presentate), rimanendo coerente con la funzione di servizio alla propria base sociale e alle sue comunità, evidenziandone il ruolo nel suo territorio di riferimento e l impegno per il suo sviluppo. Il nuovo credito concesso, pari all ammontare dei rientri in linea capitale registrati nel corso d anno, è stato di circa 10 milioni di euro, pur in un contesto caratterizzato da maggior rigore nell erogazione e con una domanda via via indebolita. Il credito concesso risulta, come è noto, storicamente accompagnato da una adeguata richiesta di garanzie che coprono un ampia porzione del portafoglio crediti. Si è finanziata l economia reale non la speculazione, la finanza del territorio si può quindi considerare semplicemente utile, perché ha sostenuto e promosso l imprenditorialità, affiancandosi alle piccole imprese e alle famiglie. Uno sforzo che continua da anni e in questo particolare momento non è stato senza prezzo: progressivo degrado della qualità del credito, crescita per numero e volume dei crediti deteriorati e diminuzione della redditività. L incidenza di partite incagliate e ristrutturate, di crediti scaduti e di sofferenze sul totale dei finanziamenti è molto cresciuta negli ultimi anni. Il peso delle rettifiche di valore è diventato rilevante e ha condizionato la chiusura in positivo del bilancio. Con riguardo al coverage dei crediti deteriorati si è sensibilmente elevato il tasso di copertura delle sofferenze pari al 44,51% e degli incagli pari al 18,57%. Tutte le scelte assunte sono però state consapevoli e coerenti con la nostra identità di impresa, nonché sostenute in un contesto di debole domanda di credito, ridotti spread, crescenti tassi di default delle imprese, con sforzi e proprie risorse, oltre a scarse possibilità di accesso a manovre che potessero incrementare la redditività, come ad esempio i benefici di un consistente accesso al rifinanziamento presso la BCE. La preoccupazione maggiore è volta alla qualità del credito, che continua a risentire di un contesto economico oggettivamente difficile, con un notevole aumento della rischiosità dell attivo. La rete territoriale conta, oltre alla sede dove operano stabilmente più di trenta persone, dodici filiali, distribuite su sette comuni nel Primiero e tre comuni nel Feltrino, servite da oltre trenta addetti che giornalmente rispondono alle richieste dei Soci e Clienti che vi si rivolgono fiduciosi per fare operazioni e seguire i propri interessi. Le riflessioni sulla validità ed efficienza del nostro modello non mancano, occorre un presidio più razionale ed efficace sul territorio e relazioni con la clientela capaci di declinare meglio il principio di prossimità. Valorizzare meglio le informazioni e fornire soluzioni personalizzate sempre attente al cambiamento. Mantenere sempre e comunque una grande considerazione per i vecchi e nuovi bisogni della nostra comunità, offrire con continuità 9

10 servizi utili a soci e clienti nei diversi momenti della vita personale, familiare e professionale. E di tutta evidenza che l economia dei nostri territori ha ancora bisogno, forse ancora più bisogno, del Credito Cooperativo. La mutualità, che significa relazione di lungo periodo e di reciprocità con la comunità locale, deve essere tutelata e valorizzata. Per quanto concerne i rapporti con gli Enti pubblici locali, si è continuato ad operare con reciproca soddisfazione offendo i più ampi servizi a tutti i Comuni del Primiero e agli Enti ad essi collegati. Non solo nel Primiero ma anche nel Feltrino in provincia di Belluno con le convenzioni già in vigore per il Comune di Pedavena e la più recente con il Comune Lentiai. Si aggiungono anche tre Aziende Per i Servizi alla Persona (Transacqua,Vanoi e Feltre) e vari Istituti Comprensivi nel settore dell istruzione scolastica. I cambiamenti sociali e demografici ci pongono sfide ineludibili. Pare opportuno sottolineare che serve piena consapevolezza a tutti i livelli del momento che stiamo vivendo e di quello che occorre fare per uscirne: autocritica, rigore, sobrietà, competenza, proattività, coesione. Serve tutto l ingegno e tutto l impegno, degli amministratori e di tutti i collaboratori. E fondamentale un potenziamento continuo delle competenze professionali. Ma la Cassa presenta in prospettiva anche l esigenza di una razionalizzazione. Sul piano del presidio territoriale, sul piano organizzativo e sul piano dei costi. Sarà necessaria una valutazione della razionalità economica delle filiali. Si dovranno introdurre e utilizzare al meglio strumenti di gestione dei soci e dei clienti. L interpretazione originale della cultura digitale potrà giocare un ruolo propulsivo anche per la nostra Cassa: i canali digitali non sostituiscono attività e sistemi ma li reinterpretano, modernizzando la modalità di realizzare le relazioni. Altra azione è quella del rafforzamento per affrontare la complessità del fare banca oggi, soprattutto sul piano organizzativo, con maggiori risorse e mezzi a disposizione. La dimensione adeguata è quella che consente in modo coerente, competitivo e conforme di rispondere alle mutate esigenze di soci e clienti e, nel contempo, rafforzare costantemente il processo della patrimonializzazione. In ultimo un processo continuo di rinnovamento. Va rinnovata, soprattutto, la capacità di servizio ai soci e al territorio, rivisitando l offerta complessiva rispetto alle esigenze delle persone lungo tutto l arco della vita e delle imprese; oltre ai tradizionali servizi creditizi. Rivolgersi con più convinzione verso i giovani, intesi non solo come destinatari per prodotti e servizi mirati, ma anche come interlocutori privilegiati dei territori di riferimento, con l obiettivo di accoglierli nella compagine sociale e sviluppare in questo modo la diffusione e la cultura dell imprenditorialità e della cooperazione di credito. 10

11 2. LA GESTIONE DELLA BANCA: ANDAMENTO DELLA GESTIONE E DINAMICHE DEI PRINCIPALI AGGREGATI DI STATO PATRIMONIALE E DI CONTO ECONOMICO Si premette che il bilancio al 31 dicembre 2014 è redatto in conformità ai criteri di valutazione e di misurazione stabiliti dagli International Financial Reporting Standard (IFRS) e dagli International Accounting Standard (IAS) emanati dall International Accounting Standard Board (IASB) ed adottati dalla Comunità Europea secondo la procedura di cui all articolo 6 del Regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 luglio 2002 e secondo le disposizioni della Circolare della Banca d Italia n.262 del 22 dicembre 2005 Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione. Il Regolamento comunitario ha trovato applicazione in Italia per mezzo del D. Lgs. n. 38 del 28 febbraio 2005, entrato in vigore il 22 marzo 2005, il quale ha tra l altro previsto l applicazione obbligatoria dei suddetti principi internazionali ai bilanci individuali delle banche a partire dal Nell ambito di tale contesto normativo, la Cassa Rurale ha redatto il bilancio al 31 dicembre 2014 così come avvenuto per il bilancio relativo al bilancio 2013 in ossequio ai nominati standard internazionali IAS/IFRS e nel rispetto delle citate disposizioni della Banca d Italia. In un contesto di crisi economica e finanziaria perdurante che si trascina da più anni e che non ha risparmiato i territori in cui opera la Cassa Rurale, l esercizio 2014 è stato caratterizzato principalmente da questi fattori: - sensibile degrado della qualità del credito e conseguente aumento dei crediti deteriorati con un rilevante peso delle rettifiche di valore; - miglioramento dei rapporti patrimoniali con normalizzazione degli indici di liquidità operativa e strutturale; Il credito ha risentito, come in tutto il sistema bancario nazionale, di un rilevante peggioramento della qualità, soprattutto per le continue difficoltà finanziarie che hanno afflitto imprese e famiglie. L attività nel comparto è stata contrassegnata da metodi di valutazione del merito di credito scrupolosi e prudenti, con azioni volte a maggiore selettività Il credito non performing a valori lordi presenta un sensibile incremento rispetto al 2013 (+ 27,54% pari a 16,7 mln in valore assoluto), a preoccupare però è anche il peggioramento del grado di rischio e le crescenti difficoltà che minacciano la continuità aziendale di diverse imprese che costituiscono il tessuto produttivo locale e di riferimento per la Cassa. Le posizioni a sofferenza lorde sono aumentate del 7,61% (il sistema trentino del 26,44%) in valore assoluto 2,6 mln, le partite ad incaglio dove sono inquadrate le posizioni in temporanea situazione di difficoltà restitutiva sono aumentate del 62,38%, in valore 15,4 mln. Risultano invece in diminuzione ( -1,2 mln) le esposizioni scadute o sconfinanti da oltre 90 giorni. Il rapporto tra crediti non perfoming e il totale dei crediti lordi risulta pari al 24,43% (18,29% nel 2013) il sistema trentino si attesta sul 21,95%. Si evidenzia come tali poste abbiano di norma un collaterale presidio di garanzia (personale o reale) che permette di ritenere contenuto il rischio di perdite di capitale, pertanto la pesante svalutazione operata rientra nelle politiche prudenziali messe in atto dalla Cassa. La Cassa si è comunque sempre dimostrata attenta al sostegno delle situazioni che, in seguito alla cattiva congiuntura, avessero sofferto in termini di capacità economico/reddituale, aderendo a tutti i programmi di moratorie (aziende e privati) che il sistema bancario ha offerto, e in alcuni casi anche in deroga ad essi con azioni concordate con le controparti nell obiettivo di assicurare la continuità aziendale. Il consolidamento dell equilibrio patrimoniale era uno degli obiettivi primari del piano operativo per il Le azioni poste in atto hanno interessato: - sul fronte del credito un maggior rigore e attenzione nella concessione di nuovo credito, che ha visto la Cassa comunque processare credito per oltre 38 mln per un totale di pratiche presentate (accolte positivamente 2.721), di cui nuovo credito per 10 mln, per il restante si tratta per lo più di ristrutturazioni del debito che in taluni casi hanno interessato posizioni debitorie che presentavano elementi di tensione; - sul fronte della provvista si è puntato ad un consolidamento del rapporto con la clientela, cercando di intercettare anche ulteriori flussi di risparmio, coniugando azioni di fidelizzazione e azioni di sviluppo (soprattutto in ambito feltrino dove maggiori sono le opportunità per la crescita di affari e margini di redditività). Questo ha comportato un particolare impegno commerciale e la ricerca di forme alternative di deposito per intercettare le opportunità di rendimento in un contesto di forte calo dei tassi a livello generalizzato. Il consolidamento dell obiettivo in termini di rapporto raccolta/impieghi (al 31/12/14 94,48% sui dati contabili) ha a consentito alla Cassa di orientare parte del risparmio dalle forme tradizionali della raccolta diretta ad altre forme di risparmio gestito (fondi, gestioni patrimoniali ecc.) con un importante beneficio a livello di conto economico per il contenimento del costo della provvista e l incremento dei flussi commissionali che ne derivano. 11

12 2.1 GLI AGGREGATI PATRIMONIALI LA RACCOLTA TOTALE La raccolta totale ammonta a 419,4 mln con un incremento dell 1,61% rispetto al 2013: TOTALE RACCOLTA importi in migliaia di euro 31/12/ /12/2014 Variazione assoluta Variazione % RACCOLTA DIRETTA (1) ,78% RACCOLTA INDIRETTA (2) ,90% di cui: Risparmio amministrato ,31% di cui: Risparmio gestito ,05% 59,04% TOTALE RACCOLTA (1+2) ,61% L incidenza della raccolta indiretta sulla raccolta diretta si attesta al 22,64% e si avvicina alle medie di sistema.. LA RACCOLTA DIRETTA La raccolta diretta è diminuita del 2,78%, attestandosi a mln con un decremento di 9,8 mln. Le dinamiche della raccolta diretta sono strettamente correlate a quelle della raccolta indiretta e pertanto l analisi viene fatta considerando entrambe le entità. Scorporando la quota di raccolta detenuta dalla clientela ordinaria rispetto agli enti pubblici in tesoreria si registrano due dinamiche contrapposte, un incremento delle disponibilità liquide degli enti pubblici (circa 6,8 mln), un decremento della liquidità detenuta dalla clientela (circa 16,6 mln) che in seguito alle politiche commerciali adottate dalla Cassa si è trasformata in forme di risparmio alternative (circa 12,8 mln) mentre vengono stimati in circa 3,7 mln la componente di risparmio smobilizzato in capo a famiglie e imprese. Nello stesso periodo il sistema delle Casse Trentine registra un incremento pari al 1,15%. Pur in uno scenario che vede i rendimenti ridotti al minimo storico in particolare per le forme tecniche a vista, importante rimane tale componente che rappresenta circa il 47,58 % del totale, l aumento rispetto all esercizio precedente attribuibile quasi interamente alle maggiori risorse in capo agli enti pubblici, stabile la quota in capo alla clientela ordinaria.. RACCOLTA DIRETTA importi in migliaia di euro 31/12/ /12/2014 Variazione assoluta Variazione % Conti correnti e depositi ,42% Pronti contro termine Obbligazioni ,12% Certificati di deposito ,08% Altre forme tecniche ,01% Conti deposito ,53% Passività a fronte di attività cedute non cancellate dal bilancio** ,65% TOTALE RACCOLTA DIRETTA ,78% ** L importo indicato tra le passività a fronte di attività cedute e non cancellate è relativo alle operazioni di cartolarizzazione di mutui ipotecari in bonis (Cassa Centrale Securitisation) e che come illustrato nella sezione dedicata agli impieghi, sono state oggetto di ripresa nel passivo in quanto non soddisfacevano i requisiti dello IAS 39 per procedere alla c.d. derecognition. RACCOLTA DIRETTA - Composizione 31/12/ /12/2014 Variazione % % sul totale % sul totale Conti correnti e depositi 43,07 47,58 4,51 Pronti contro termine passivi 0 0 Obbligazioni 35,56 35,42 0,14 Certificati di deposito 13,84 9,38 4,46 Conto deposito 6,61 6,77 0,16 12

13 Altri debiti 0,15 0,17 0,02 di cui: Passività a fronte di attività cedute non cancellate dal 0,77 0,65 0,12 bilancio TOTALE RACCOLTA DIRETTA 100,00% 100,00% LA RACCOLTA INDIRETTA DA CLIENTELA La raccolta indiretta presenta un saldo pari a 77,441 mln con un incremento del 26,90% (in valore assoluto 16,4 mln). La crescita del sistema trentino è pari al 6,32%. In occasione dell analisi della raccolta diretta già si è fatto riferimento alle dinamiche che hanno interessato l indiretta. In aggiunta si precisa che tutto l incremento è confluito nel comparto gestito mentre la componente di amministrato è rimasta invariata. L incremento registrato a fronte delle variazioni di mercato degli asset contenuti nei portafogli della clientela è stimato in circa 3,5 mln di plusvalenze. RACCOLTA INDIRETTA 31/12/ /12/2014 Variazione Assoluta Variazione % importi in migliaia di euro Fondi comuni di investimento ,50% Gestioni patrimoniali ,09% Gestito altro ,48% Totale risparmio gestito ,04% Risparmio amministrato ,31% TOTALE RACCOLTA INDIRETTA ,90% Risparmio gestito/totale raccolta indiretta 45,28% 56,74% 11,46% Risparmio amministrato/totale raccolta indiretta 54,72% 43,25% -11,47% GLI IMPIEGHI CON LA CLIENTELA I crediti verso la clientela al netto delle rettifiche di valore sono pari a 292,4 mln e hanno avuto un calo del 7,07% (pari a - 22,3 mln) rispetto al 2013, la riduzione per valori lordi è del 4,54% in valore assoluto pari a 15,1 mln, il sistema delle Casse Trentine nello stesso periodo sempre per valori lordi registra un -1,80%. In linea con il piano operativo, in coerenza con la dotazione patrimoniale e lo stato di liquidità, le linee adottate nella concessione del credito sono orientate a porre dei limiti quantitativo/qualitativi allo sviluppo degli impieghi. Gli impieghi si sono principalmente indirizzati sui segmenti famiglie e piccole imprese, a testimonianza di come la Cassa continui a sostenere il territorio di elezione pur in un contesto oggettivamente difficile a causa dell accresciuta rischiosità degli attivi connessa al peggioramento delle condizioni dell economia reale. Dettaglio esposizioni per cassa verso clientela (valori netti) Tipologia operazioni / Valori Totale dicembre 2013 Totale dicembre 2014 variazioni Bonis Deteriorati Bonis Deteriorati Bonis Deteriorati 1. Conti correnti Pronti contro termine attivi Mutui Carte di credito, prestiti personali

14 5. Locazione finanziaria Anticipi SBF Altri finanziamenti* Totale dettagli Totale complessivo Tra i crediti deteriorati sono ricomprese tutte le tipologie di credito non performing, le sofferenze sono distribuite in funzione della forma tecnica originaria, l aumento dei crediti deteriorati è al netto delle rettifiche di valore. Nella voce Mutui sono ricompresi anche 2,9 mln che rientrano tra le attività cedute e non cancellate e si riferiscono a mutui ipotecari in bonis ceduti a seguito di operazioni di cartolarizzazione (Cassa Centrale Securitisation) ripresi nell attivo poiché non soddisfacevano i requisiti dello IAS 39 per procedere alla c.d. derecognition. Conseguentemente si è proceduto all iscrizione delle attività cartolarizzate residue, all impairment collettivo delle suddette attività cedute e allo storno della tranche dei titoli junior sottoscritta per la parte relativa alle attività cedute. Sono inoltre ricompresi 0,258 mln inerenti a quattro anticipazioni erogate al Fondo di Garanzia dei depositanti nell ambito degli interventi realizzati nel corso del 2012, per la risoluzione della crisi di alcune banche di credito cooperativo. Tali anticipazioni, tutte infruttifere e ripartite pro-quota tra le consorziate al Fondo, sono state finalizzate all acquisto da parte del Fondo stesso di portafogli crediti in contenzioso e/o delle attività per imposte differite (deferred tax assets, DTA) connesse alle rettifiche di valore su crediti delle banche oggetto di intervento. Il piano di rimborso relativo alle anticipazioni finalizzate all acquisto di crediti deteriorati è ancorato alle dinamiche di rientro degli stessi, come periodicamente aggiornate in funzione delle valutazioni rese disponibili semestralmente dal Fondo. Alla data di chiusura del bilancio su segnalazione del Fondo si è provveduto ad accantonare in via prudenziale a rischi e oneri la somma di euro ,00 a seguito della variazione delle previsioni di recupero di detti crediti. Con specifico riferimento alle anticipazioni connesse alle DTA, le stesse saranno recuperabili, chiuso il bilancio della gestione commissariale, a seguito della conversione in credito di imposta (ai sensi della Legge 22 dicembre 2011, n. 214 e dei successivi chiarimenti dell Agenzia delle Entrate). Distribuzione attività per cassa con clientela per ramo economico (valori lordi) 31/12/ /12/2013 RAMO ATIVITA' Importi incidenza % Numero CLIENTI Concentrazione Importi variazione Famiglie e attività non classificabili ,08% ,73% Prodotti dell'agricoltura, silvicultura e pesca ,55% 48 1,55% Prodotti energetici 613 0,19% 2 0,06% Minerali e prodotti a base di minerali non metallici ,37% 7 0,23% Prodotti in metallo eslusi le macchine e mezzi di trasporto ,88% 15 0,48% Mcchine agricole e industriali ,56% 4 0,13% Macchine per ufficio, per elaborazione dati, strumenti di precisione, d'ottica e similari 708 0,22% 6 0,19% Mezzi di trasporto 694 0,22% 4 0,13% Prodotti alimentari, bevande e prodotti a base di tabacco ,98% 26 0,84% Altri prodotti industriali ,79% 47 1,52% Edilizia ed opere pubbliche ,13% 115 3,71% Servizi del commercio, recuperi e riparazioni ,66% 147 4,74% Servizi degli alberghi e pubblici esercizi ,80% 149 4,81%

15 Servizi dei trasporti interni ,58% 21 0,68% Altri servizi destinabili alla vendita ,83% 116 3,74% altri crediti non classif ,14% 19 0,45% ,00% ,00% Concentrazione attività per cassa con clientela per scaglioni di importo (valori lordi) Importi incidenza Numero clienti concentrazione < euro ,31% ,95% da a ,67% ,84% da a ,83% ,88% da a ,27% ,42% da a ,32% ,75% da a ,42% 49 1,58% da a ,50% 28 0,90% da a ,15% 36 1,16% da a ,92% 9 0,29% da a ,10% 3 0,10% > ,50% 4 0,13% ,00% ,00% Dettaglio crediti verso clientela classificazione grado rischio (valori netti) CREDITI VERSO LA CLIENTELA 31/12/ /12/2014 Variazione Assoluta Variazione % importi in migliaia di euro Sofferenze nette ,98% Incagli netti ,24% Esposizioni ristrutturate netti - - Esposizioni scadute nette ,28% Totale crediti deteriorati netti ,27% ( ) Crediti in bonis ,83% TOTALE CREDITI VERSO ,07% Il perdurare della congiuntura negativa e l elevata incertezza sulle prospettive di ripresa hanno indotto la Cassa ad adottare una politica estremamente rigorosa nella valutazione dei crediti deteriorati, soprattutto in riferimento alle garanzie immobiliari e in particolare a quelle incardinate in procedure esecutive e all allungamento dei tempi di recupero attesi. Tale rigoroso orientamento risulta coerente con gli indirizzi ribaditi dalla Banca d Italia. I crediti incagliati esposti in tabella ricomprendo anche 16,2 mln relativi a posizioni trasferite da bonis ad incaglio nel corso del mese di gennaio Gli effetti economici relativi alla valutazione di dette posizioni (svalutazioni analitiche e attualizzazione) sono state recepite nel bilancio 2014 a voce 130 C/E. Le partite deteriorate si concentrano soprattutto nel settore imprese e rappresentano l 89,367% del credito non performing, la componente in capo alle famiglie risulta pari al 10,64 con un incremento nell ultimo esercizio del 13,66 % a fronte di una crescita media complessiva del 27,54%. 15

16 valori LORDI Attività economica 31/12/ /12/2014 Variazioni Altri prodotti industriali ,64% Altri servizi destinabili alla vendita ,52% Carta, articoli di carta, prodotti della stampa ed editoria ,24% Edilizia ed opere pubbliche ,96% Famiglie ,66% Prodotti alimentari, bevande e prodotti a base di tabacco ,06% Prodotti dell'agricoltura, silvicultura e pesca ,91% Prodotti in metallo esclusi le macchine e mezzi di trasporto ,69% Servizi degli alberghi e pubblici esercizi ,55% Servizi dei trasporti interni ,25% Servizi del commercio, recuperi e riparazioni ,38% Macchine agricole e industriali Altri ,71% Totale complessivo ,54% valori NETTI Attività economica 31/12/ /12/2014 Variazioni Altri prodotti industriali ,71% Altri servizi destinabili alla vendita ,34% Carta, articoli di carta, prodotti della stampa ed editoria 5 - Edilizia ed opere pubbliche ,70% Famiglie ,30% Prodotti alimentari, bevande e prodotti a base di tabacco ,48% Prodotti dell'agricoltura, silvicultura e pesca ,97% Prodotti in metallo eslusi le macchine e mezzi di trasporto ,56% Servizi degli alberghi e pubblici esercizi ,26% Servizi dei trasporti interni ,13% Servizi del commercio, recuperi e riparazioni ,09% Macchine agricole e industriali Altri ,78% Totale complessivo ,28% Dettaglio delle rettifiche di valore operate e dell impatto economico. Fondo svalutazione Analitica e Attualizzazioni Impatto economico Attività economica 31/12/ /12/2014 variazioni 2014 Altri prodotti industriali ,39% Altri servizi destinabili alla vendita ,65% -698 Carta, articoli di carta, prodotti della stampa ed editoria ,95% 5 Edilizia ed opere pubbliche ,30% Famiglie ,64%

17 Prodotti alimentari, bevande e prodotti a base di tabacco ,00% -16 Prodotti dell'agricoltura, silvicultura e pesca ,60% -33 Prodotti in metallo eslusi le macchine e mezzi di trasporto ,77% -750 Servizi degli alberghi e pubblici esercizi ,49% Servizi dei trasporti interni ,26% -461 Servizi del commercio, recuperi e riparazioni ,63% -737 Macchine agricole e industriali Altri ,00% 1 Totale complessivo ,22% Concentrazione attività per cassa non performing per scaglioni di importo (valori lordi e netti). valore lordo valore netto numero clienti < 50, ,21% ,93% 121 da 50,000 a 100, ,27% ,10% 25 da 100,000 a 250, ,39% ,57% 27 da 250,000 a 500, ,26% ,47% 13 da 500,000 a 1,000, ,15% ,19% 22 da 1,000,000 a 2,000, ,51% ,39% 10 da 2,000,000 a 3,000, ,99% ,95% 7 oltre ,21% ,40% 4 Totale complessivo La qualità del credito continua a risentire della perdurante debolezza del ciclo economico. A fine esercizio le sofferenze nette rappresentano il 7,00 % dei crediti verso la clientela netti, gli incagli il 11,14 %, le esposizioni scadute il 0,22%. Le attività deteriorate presentano un indice di copertura, ovvero il rapporto tra le rettifiche complessive e l esposizione lorda, (da accantonamenti prudenziali per probabili perdite) pari al 30,77% (al 31/12/2013 era pari al 27,79%), con le sofferenze coperte al 44,51%, gli incagli al 18,57%, le esposizioni scadute per lo 2,96 %. L incidenza delle sofferenze al lordo delle rettifiche di valore, sui crediti verso la clientela, è pari allo 11,62%, gli incagli del 12,60%, gli scaduti e sconfinanti da oltre 90 gg e per il 0,21%. Gli indici di rischiosità e indici di concentrazione delle attività per cassa con clientela Tipologie esposizioni Esposizione lorda Incidenza % Rettifiche di valore specifiche Indice di copertura Rettifiche di valore di portafoglio Indice di copertura Esposizione netta Incidenza % Attività deteriorate a) sofferenze ,43% ,77% ,36% ,62% ,51% ,00% 17

18 b) Incagli ,60% ,57% ,14% c) esposizioni ristrutturate - - d) Esposizioni scadute 668 0,21% 20 2,96% 648 0,22% Bonis ,56% ,45% ,64% TOTALE CREDITI VERSO LA CLIENTELA % % Nel corso del 2014 la Cassa ha provveduto alla dismissione di crediti non performing conferendo mandato a Centrale Credit & Real Estate Solutions Srl (Gruppo Bancario Cassa Centrale Banca) e Banca IMI S.p.A. ( Advisors ) per la gestione di un processo di offerta con l obiettivo di giungere ad un operazione di cessione pro soluto di un portafoglio di crediti derivanti da finanziamenti ipotecari e/o chirografari vantati verso debitori (clienti retail e corporate) classificati dalla Cassa a sofferenza. L operazione ha interessato crediti interamente svalutati per un valore nominale di 1,6 mln a cui si aggiungono interessi di mora per 0,6 mln, il prezzo di cessione è stato fissato a 0,117 mln generando una plusvalenza contabilizzata a voce 100 C/E. GRANDI ESPOSIZIONI Alla data del si evidenziano 11 posizioni che rappresentano una grande esposizione, così come definita dall art. 392 del Regolamento UE 575/2013 (CRR). dicembre 2014 dicembre 2013 a) Ammontare grandi esposizioni 1) valore di bilancio ) valore ponderato b) Numero posizioni grandi esposizioni 11 9 Ai sensi della disciplina prudenziale in materia di attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati, si evidenzia che al 31 dicembre 2014 non sono presenti posizioni di rischio verso soggetti collegati che eccedono i limiti prudenziali di riferimento. LA POSIZIONE INTERBANCARIA POSIZIONE INTERBANCARIA NETTA 31/12/ /12/2014 Variazione Assoluta Variazione % importi in migliaia di euro Crediti verso banche ,84% Debiti verso banche ,37% TOTALE POS.INTERBANCARIA NETTA L esposizione netta verso banche ammonta a mln con una variazione rispetto all esercizio precedente di 53,6 mln. Nei crediti rientrano la Riserva Obbligatoria per 1,719 mln, depositi vincolati presso Cassa Centrale Banca per 5,128 mln e altri depositi a vista su conti correnti per mln (di cui 0,889 mln in divisa). Nei debiti sono ricompresi il finanziamento da Banca Centrale Europea per mln per il tramite di Cassa Centrale Banca e 0,717 mln su posizioni a vista (0,152 mln per provvista in divisa). In considerazione del mutato contesto di mercato determinatosi nella seconda metà del 2013 (riduzione dei rendimenti dei titoli governativi periferici e riattivazione del mercato interbancario dei depositi collateralizzati) la Cassa ha richiesto nel 18

19 corso del 2014 l annullamento della garanzia dello Stato concessa nel 2012 ed ha provveduto all estinzione dell anticipazione corrispondente per un ammontare di 8,3 mln di euro.inoltre a seguito delle scelte di allocazione della liquidità aziendale orientata per opportunità di remunerazioni verso l interbancario sono stati estinti ulteriori 11,7 mln di anticipazione BCE con lo svincolo dei titoli concessi a garanzia. LE ATTIVITA FINANZIARIE ATTIVITA' FINANZIARIE importi 31/12/ /12/2014 Variazione Assoluta Variazione % in migliaia di euro Att. fin. detenute per la negoziazione ,22% Att. fin. valutate al fair value 0 0 Att. fin. disponibili per la vendita ,01% Att. fin. detenute sino alla scadenza 0 0 TOTALE ATTIVITA' FINANZIARIE ,76% ATTIVITA FINANZIARIE DETENUTE PER LA NEGOZIAZIONE. La Cassa non ha in essere nessuna operazione di copertura in derivati o altri strumenti finanziari. Nella voce derivati altri rientra la valorizzazione delle opzioni scorporate sottostanti il vincolo di tasso minimo (floor) applicato ai finanziamenti a scadenza concessi alla clientela. Il valore al 31/12 ammonta a 0,309 mln. Il valore di queste opzioni risente dell andamento della curva tassi, aumenta se i tassi di mercato scendono, mentre cala se i tassi aumentano. DERIVATI ESPOSIZIONE NETTA 31/12/ /12/2014 Variazione Assoluta Variazione % in migliaia di Euro Derivati connessi con la Fair Value Option Derivati di copertura Derivati altri ,22% TOTALE DERIVATI NETTI ,22% ATTIVITA FINANZIARIE DETENUTE PER LA VENDITA. La composizione delle attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS) è la seguente: ATTIVITA' DISPONIBILI PER LA VENDITA 31/12/ /12/2014 Variazione Assoluta Variazione % importi in migliaia di euro Titoli di Stato/Enti Pubblici ,39% Titoli di debito emessi da altri ,11% intermediari Titoli capitale finanziari ,38% Quote di OICR ,73% TOTALE ATT. DISP. PER LA VENDITA ,01% Esposizione a valore di mercato ad esclusione dei titoli di capitale non quotati, rilevati al valore di carico. 19

20 I titoli di Stato sono titoli governativi italiani (BTP, CCT e BOT) per 25,4 mln ( 86,99%), titoli governativi paesi U.E. per 0,6 mln ( 2,05%).Tra i titoli di debito emessi da altri emittenti vi sono obbligazioni di Cassa Centrale Banca Spa per 3,0 mln. I titoli eligibili impegnati in BCE ammontano a 16,7 mln. I titoli di capitale sono partecipazioni non di controllo in società del sistema cooperativo o società locali, la principale è rappresentata da Centrale Finanziaria del nord est Spa per 3,430 mln (85% del valore delle partecipazioni in essere), per il dettaglio completo si rimanda ad apposito prospetto in Nota integrativa parte B. Le dinamiche registrate sul portafoglio titoli risentono pesantemente delle condizioni di mercato (aumento delle quotazioni e calo della redditività) e conseguono alle scelte operative che hanno portato al realizzo delle plusvalenze generatesi su parte del portafoglio (risultato economico circa 0,7 mln ), ad una parziale estinzione dell anticipazione BCE, e l impiego della liquidità generatasi sull interbancario che al momento offre rendimenti migliori. Nel corso dell esercizio si è provveduto a svalutare la quota residua della partecipazione in SMPDTF spa, per euro , imparmeint dovuto all azzeramento del capitale della società per la copertura di perdite. Le minusvalenze/plusvalenze alla data del 31/12/14 riferite ai titoli disponibili per la vendita (AFS) sono contabilizzate nella specifica riserva positiva di patrimonio e ammontano a 1,073 mln lordi. Dal punto di vista del profilo finanziario a fine dicembre 2014 i titoli di debito a tasso variabile rappresentavano il 65,38% del portafoglio, i titoli a tasso fisso il 34,62%. Nella tabella che segue, è riportata la distribuzione per scadenza dei titoli di Stato, in portafoglio: MATURITY TITOLI DI STATO importi in migliaia di euro attività finanziarie detenute per la vendita incidenza % Fino a 6 mesi ,49% da 6 mesi fino ad 1 anno ,01% da 1 anno fino a 3 anni ,82% da 3 anni fino a 5 anni ,43% da 5 anni fino a 10 anni ,25% oltre i 10 anni 0 TOTALE COMPLESSIVO % Nella fascia temporale fino a 3 anni sono ricompresi l 71,32 % dei titoli in portafoglio. LE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI ED IMMATERIALI Il totale immobilizzazioni nette è di 6,165 mln, si riduce per 0,028 mln, sbilancio tra ammortamenti effettuati 0,391 mln di euro e nuovi investimenti per 0,362 mln. IMMOBILIZZAZIONI - COMPOSIZIONE importi in migliaia di euro 31/12/ /12/2014 Va ri azi one As s ol uta Va ri azi one % Parteci pazi oni 0 0 Atti vi tà ma teri al i ,45% Atti vi tà i mmateri al i TOTALE IMMOBILIZZAZIONI ,45% Fra le attività materiali sono compresi gli immobili di proprietà in cui opera la Cassa per un valore di 5,6 mln, arredi e infrastrutture tecnologiche per 0,4 mln e altri beni per 0,1 mln. 20

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