P.O. Tutela e gestione della Fauna. Gennaio- febbraio 20166
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- Marcellina Valsecchi
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1 P.O. Tutela e gestione della Fauna CORSO DI ABILITAZIONE ALLA QUALIFICA DI OPERATORE ADDETTO AL CONTROLLO DELLA FAUNA Volpe Corvidi i Piccione i e Storno L.R. 7/95 art. 25 PRESENTAZIONE DEL CORSO PRINCIPI NORMATIVI PRINCIPI DI ECOLOGIA Gennaio- febbraio Dott. MarcoBonacoscia
2 LEGISLAZIONE COMUNITARIA NAZIONALE E REGIONALE SULLE COMPETENZE DI GESTIONE FAUNISTICO- VENATORIA E POSSIBILE EFFETTUARE INTERVENTI DI CONTROLLO DELLA FAUNA IN SOVRANNUMERO? SI In base alla DIRETTIVA 2009/147/CE art. 9 comma 1 D.P.R. 357/97 art. 10 L. 157/92 - art. 19 comma 2 L.R. 7/95 art. 25 comma 2
3 LEGISLAZIONE NAZIONALE E REGIONALE SULLE COMPETENZE DI GESTIONE FAUNISTICO-VENATORIA QUALI SPECIE POSSONO ESSERE OGGETTO DI CONTROLLO NUMERICO? Storno: in base alla DIRETTIVA 2009/147/CE e al D.P.R. 357/97 Vl Volpe, Corvidi, Piccione: i in base alla L. 157/92 ealla L.R. 7/95
4 LEGISLAZIONE NAZIONALE E REGIONALE SULLE COMPETENZE DI GESTIONE FAUNISTICO-VENATORIA IN QUALI CASI E POSSIBILE INTERVENIRE PER IL CONTROLLO NUMERICO DELLO STORNO? (DIRETTIVA 2009/147/CE art. 9 comma 1) Articolo 9 1. Sempre che non vi siano altre soluzioni soddisfacenti, gli Stati membri possono derogare agli articoli da 5 a 8 per le seguenti ragioni: a) nell interesse della salute e della sicurezza pubblica, nell interesse della sicurezza aerea, per prevenire gravi danni alle colture, al bestiame, ai boschi, alla pesca e alle acque, per la protezione della flora e della fauna; b) ai fini della ricerca e dell insegnamento, del ripopolamento e della reintroduzione nonché per l allevamento connesso a tali operazioni; c) per consentire in condizioni rigidamente controllate e in modo selettivo la cattura, la detenzione o altri impieghi misurati di determinati uccelli in piccole quantità. 2. Le deroghe di cui al paragrafo 1 devono menzionare: a) le specie che formano oggetto delle medesime; b) i mezzi, gli impianti o i metodi di cattura o di uccisione autorizzati; c) le condizioni di rischio e le circostanze di tempo e di luogo in cui esse possono essere applicate; d) l autorità abilitata a dichiarare che le condizioni stabilite sono soddisfatte e a decidere quali mezzi, impianti o metodi possano essere utilizzati, entro quali limiti e da quali persone; e) i controlli che saranno effettuati. 3. Gli Stati membri Inviano ogni anno alla Commissione una relazione sull applicazione dei paragrafi 1 e 2.
5 LEGISLAZIONE NAZIONALE E REGIONALE SULLE COMPETENZE DI GESTIONE FAUNISTICO-VENATORIA IN QUALI CASI E POSSIBILE INTERVENIRE? (L. 157/92, art. 19 comma 2)..per la migliore gestione del patrimonio zootecnico, per la tutela del suolo, per motivi sanitari,,per la selezione biologica, per la tutela del patrimonio storico- artistico, i per la tutela delle produzioni i zoo-agro-forestali ed ittiche..
6 LEGISLAZIONE NAZIONALE E REGIONALE SULLE COMPETENZE DI GESTIONE FAUNISTICO-VENATORIA DOVE E POSSIBILE INTERVENIRE? In territorio di caccia programmata e aree in cui è vietata la caccia
7 LEGISLAZIONE NAZIONALE E REGIONALE SULLE COMPETENZE DI GESTIONE FAUNISTICO-VENATORIA COME E POSSIBILE INTERVENIRE? (L. 157/92, art. 19 comma 2) Tale controllo, esercitato selettivamente, viene praticato di norma mediante l utilizzo di metodi ecologici su parere dell Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica. Qualora l Istituto verifichi l inefficacia di predetti metodi, le regioni possono autorizzare piani i di abbattimento t
8 LEGISLAZIONE NAZIONALE E REGIONALE SULLE COMPETENZE DI GESTIONE FAUNISTICO-VENATORIA CHI PUO INTERVENIRE? I piani di controllo devono essere attuati dalle guardie venatorie dipendenti dalle amministrazioni provinciali (L. 157/92 art. 19, comma 2) che possono avvalersi di: Proprietari o conduttori dei fondi su cui si attuano i piani medesimi, purchè muniti di licenza per l esercizio venatorio; Guardie forestali e guardie comunali munite di licenza di caccia; Operatori espressamente autorizzati, selezionati attraverso appositi corsi di preparazione alla gestione faunistica, direttamente coordinati dal personale di vigilanza provinciale (L.R. 7/95 art. 25, comma 3)
9 PERCHE E IMPORTANTE PARLARE DI ECOLOGIA? Corretti interventi di gestione faunistico-venatoria presuppongono la conoscenza dei fondamentali parametri ecologici Perché è necessario conosce i rapporti ecologici che regolano gli ecosistemi Perché il mantenimento della biodiversità è indispensabile per il mantenimento degli equilibri ecologici
10 ECOLOGIA oikos logos studio della casa scienza che studia gli esseri viventi e i rapporti che intercorrono tra loro e l ambiente lambiente in cui vivono
11 ECOSISTEMA spazio che include tutte le popolazioni di organismi ivi presenti in rapporto tra loro e l ambiente fisico, ove si crea una ciclizzazione della materia all interno del sistema
12 HABITAT spazio in cui una popolazione trova le condizioni, ioni chimico-fisiche, favorevoli oli alla vita, in tutti i suoi cicli
13 TERRITORIALE è una specie che difende attivamente un proprio spazio da conspecifici, anche solo in particolari periodi dell anno, generalmente delimitando i confini del proprio territorio (marcando)
14 SPAZIO VITALE (Home range) spazio in cui si svolgono la vita degli individui di una specie o delle coppie o dei gruppi familiari
15 CAPACITA PORTANTE DELL AMBIENTE (carryng capacity) numero massimo di individui di una specie che un ambiente determinato può sopportare. Ovvero quando il numero delle nascite è in equilibrio con quello della mortalità e dispersione
16 DINAMICA DI POPOLAZIONE Studio delle caratteristiche e dell evoluzione di una popolazione POPOLAZIONE Insieme di individui id i di una stessa specie che hanno relazioni tra loro e che occupano una area definita
17 ALCUNI FATTORI FUNZIONALI ALLO STUDIO DELLA DINAMICA DI POPOLAZIONE Consistenza numero di individui presenti in un area definita in un momento determinato (N) Densità numero di iindividui i i iin rapporto allo spazio in cui si trovano Quindi la densità si misura come N/superficie o volume Per i grandi mammiferi si esprime generalmente come N/Kmq
18 Natalità numero di individui che nascono in un dato tempo. Vi è una natalità teorica ed una effettiva o ecologica Mortalità numero di individui che muoiono in un dato tempo. Vi è una mortalità teorica ed una effettiva
19 Tasso intrinseco di accrescimento annuo quantità iàpercentuale di accrescimento annuale di una popolazione (r) Incremento Utile Annuo numero di individui che incrementano numericamente la popolazione p in un anno (I.U.A.)
20 Struttura tt ra della popolazione Classi e piramidi di età Proporzione tra i sessi
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23 Dispersione movimenti di individui di una popolazione all interno o all esterno dell area occupata: emigrazione = allontanamento immigrazione = ingresso migrazione = movimento periodico di andata e ritorno Fattori limitanti predazione, competizione; fattori sociali;
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