Rilevazione

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Rilevazione 2005-2006"

Transcript

1 Rilevazione I consumi delle famiglie milanesi Rapporto d indagine a cura di Questlab srl luglio 2006 Scaricato da

2

3 I consumi delle famiglie milanesi Rapporto d indagine a cura di Questlab srl1 luglio Indice 1. RISULTATI DELL INDAGINE 1.1 Introduzione: definizione e ruolo dei consumi delle famiglie 1.2 Caratteristiche delle famiglie milanesi 1.3 I consumi milanesi: alimentari e non alimentari 1.4 Tipologie dei consumi e caratteristiche familiari 1.5 I luoghi del consumo 2. ASPETTI METODOLOGICI 2.1 Piano di campionamento 2.2 Strumenti e modalità di rilevazione 2.3 Controlli di qualità e trattamento degli outliers 2.4 Definizione del piano di incroci 2.5 Sistema di ponderazione utilizzato 2.6 Significatività delle stime 2.7 Diffusione dei risultati 3. APPENDICE STATISTICA A) Spesa media mensile familiare per gruppo e categoria di spesa e per caratteristiche delle famiglie B) Frequenza della spesa per tipologia di negozio e caratteristiche delle famiglie C) Caratteristiche del campione 1 La redazione del testo è a cura di: Nicola Ianuale (paragrafi 1.1, 1.3, 1.4, 1.5), Fabio Occari (paragrafi 1.2, 2.1, 2.2, 2.3, 2.4, 2.5, 2.6) e Giuseppe Castiello (paragrafo 2.7). Alla stesura dei paragrafi 2.4 e 2.6 ha partecipato Luca Salmasi. Le elaborazioni statistiche sono state realizzate da Fabio Occari, Paolo Ortolan e Luca Salmasi. Il sito è stato realizzato da Giuseppe Castiello e Silvia Mattarello.

4

5 1 Risultati dell indagine 1.1 Introduzione: definizione e ruolo dei consumi delle famiglie I l consumo delle famiglie è l aggregato economico di maggior peso nel conto economico nazionale degli impieghi, infatti contribuisce per il 59,1% del Pil ai prezzi costanti nel La sua crescita, o la sua contrazione, sono quindi in grado di condizionare le performance economiche di un territorio: la cronaca della congiuntura degli ultimi anni scorsi imputa al basso livello dei consumi la principale causa dell esigua crescita economica in Italia. Lo studio e la misura dei consumi diventano un passaggio fondamentale per l analisi strutturale e congiunturale di un territorio, al fine di fornire indicazioni esiziali per orientare i comportamenti e le decisioni dei soggetti pubblici e privati. La conoscenza e l analisi dei consumi consentono di: studiare il comportamento dei consumatori in relazione ai prezzi, al reddito ed all imposizione fiscale; discriminare i consumi al variare del contesto e dalle caratteristiche familiari; misurare il livello di vita delle famiglie. Inoltre, estendendo la definizione di consumo delle famiglie a quella di consumo allargato 2, che è dato dai consumi delle famiglie acquistati sul mercato e dai consumi collettivi divisibili erogati dalla Pubblica Amministrazione e dalle Istituzioni, è possibile analizzare, per le due componenti, gli effetti di reciproca integrazione e completa sostituzione al fine di soddisfare direttamente i bisogni delle famiglie. Misurare le interrelazioni tra i soggetti produttori di beni e servizi (famiglie, imprese e pubblica amministrazione) e i beneficiari finali (famiglie e collettività nel suo insieme) consente di conoscere lo stato del net local welfare al fine di valutare e programmare gli interventi che regolano la vita sociale. 2 Biggeri L. (1983). 1

6 Misura dei consumi L obiettivo dell indagine sui consumi della popolazione residente a Milano è rivolto esclusivamente alla stima delle spese reali, cioè gli acquisti di generi alimentari, beni durevoli e non, servizi, esclusi i fabbricati. Per rendere meno onerosa la compilazione dei questionari da parte delle famiglie, con una minima perdita d informazioni utili, si è evitato di chiedere le seguenti spese figurative: i prodotti autoconsumati dalle famiglie agricole e dai proprietari di orti; i fitti figurativi; le corresponsioni in natura rese dai datori di lavoro; il vitto e il vestiario dei militari; le prestazioni sociali in natura erogate dalle amministrazioni pubbliche e dalle istituzioni sociali private nell ambito della previdenza e dell assistenza sociale; i servizi domestici prodotti dalle famiglie per uso proprio. I consumi delle famiglie sono stati rilevati con il metodo della spesa attraverso la somministrazione assistita di due questionari 3 ad un campione di famiglie che consente di cogliere la gran parte, se non la totalità, dei consumi allargati riguardanti le transazioni in valore di beni e servizi dal mercato alle famiglie. Ciò non toglie che i consumi totali registrati per le famiglie contengono implicitamente anche gli effetti dei bisogni soddisfatti tramite la fruizione di consumi collettivi. Questi sono misurabili tramite l elasticità della domanda, dai beni e i servizi collettivi erogati dalla pubblica amministrazione e finanziati con le risorse pubbliche che, in ultima istanza, si ottengono con la partecipazione delle famiglie tramite i contributi sociali e tributi vari. La tecnica di rilevazione e i questionari utilizzati sono molto simili alla collaudata metodologia adottata dall Istat per l indagine sui bilanci delle famiglie, con alcune differenze che non consentono un confronto immediato tra i risultati delle due fonti. Lo scopo delle modifiche è stato quello di facilitare la compilazione e migliorare i tassi di partecipazione tramite alcune accortezze quali: la riduzione della quantità di informazioni richieste; la possibilità da parte delle famiglie di avvalersi degli scontrini (per le spese effettuate nelle strutture della distribuzione organizzata) invece di compilare manualmente i questionari; la semplificazione nelle procedure di somministrazione dei questionari stessi da parte dei rilevatori. Le voci di spesa richieste di beni e servizi sono state aggregate secondo una classificazione funzionale, cioè per usi affini e bisogni simili soddisfatti, e comprendono 12 gruppi suddivisi a loro volta in 176 categorie. L unità di rilevazione è la famiglia, intesa in senso anagrafico come insieme di persone che coabitano nello stesso alloggio, all interno della quale si individua una persona di riferimento per 3 Il Diario delle spese, relativo alle spese alimentari agli acquisti e alle spese ricorrenti effettuate dalla famiglia nell arco di una prestabilita settimana, ed il Riepilogo delle spese, che interessa tutte le spese sostenute per abitazione, telefono, luce, gas, abbigliamento, mezzi di trasporto, tempo libero, salute, ecc., cioè tutte quelle spese che normalmente la famiglia sostiene in maniera non ricorrente nell arco dell anno (cfr. paragrafo 2.2). 2

7 la registrazione delle spese nei questionari relative a tutti i componenti della famiglia stessa. Le variabili strutturali per distinguere i nuclei familiari e i conseguenti differenti comportamenti d acquisto sono le seguenti: la numerosità del nucleo familiare, l età, la professione ed il titolo di studio del capofamiglia (cioè l intestatario della scheda anagrafica o persona di riferimento del nucleo familiare), il numero di percettori di reddito e la classe di reddito complessivo del nucleo familiare. Per concludere, prima dell analisi dei risultati finali medi di seguito illustrati sono necessarie alcune avvertenze per una loro adeguata interpretazione. Essi presentano problemi di sottostima tipici delle più importanti indagini sui consumi 4, quali: una generalizzata dichiarazione di minori spese dovuta a possibili atteggiamenti reticenti o a dimenticanze involontarie; errori non campionari attribuibili alla rete di rilevatori; errori campionari che incidono particolarmente sui beni ad acquisto meno frequenti. Al fine di porre rimedio a questi problemi, sono stati introdotti vari controlli di qualità nella fase d inserimento dei dati e sono state adottate procedure di stima dei dati mancanti e dei valori anomali. Entrambi questi accorgimenti saranno presentati in dettaglio nella sezione dedicata agli aspetti metodologici. 1.2 Caratteristiche delle famiglie milanesi Come sopra precisato, l obiettivo dell indagine è quello di rilevare i livelli dei consumi delle famiglie residenti nel comune di Milano. In via preliminare all analisi dei risultati, è opportuno fornire una rapida descrizione delle caratteristiche dell universo delle famiglie milanesi, che saranno in seguito utili nell interpretazione dei risultati relativi ai consumi per le diverse tipologie familiari. Questo soprattutto quando, per ragioni di opportunità oltre che di rappresentatività 4 Autori vari, Acquisizione e trattamento dei dati nella nuova indagine sui consumi, n. 21, 1999, Documenti Istat. 3

8 campionaria e significatività delle stime, non è stato possibile spingere i livelli degli incroci oltre un certo dettaglio. Per questa analisi delle caratteristiche dell universo ci riferiamo alle variabili anagrafiche (numero di componenti del nucleo familiare, età della persona di riferimento, numero di figli,...) ed a quelle economiche (condizione professionale, numero di percettori di reddito, ecc.) rilevate direttamente tramite i questionari sottoposti al campione di famiglie intervistate. Per ulteriori dettagli riguardo alla struttura del campione e degli strumenti di indagine utilizzati si rinvia al capitolo 2 del presente rapporto. Altre informazioni quantitative e qualitative sull universo delle famiglie milanesi sono disponibili a partire dai dati di fonte censuaria (Istat) e dalle altre indagini ad hoc effettuate sulla popolazione del comune di Milano. Per questi ultimi lavori, si rinvia al sito del Comune di Milano, all indirizzo ed a quello della Camera di Commercio di Milano, Iniziamo l analisi delle caratteristiche delle famiglie milanesi prendendo in considerazione un elemento assai importante e di indubbia rilevanza con riferimento alle abitudini dei consumi, vale a dire il numero dei componenti del nucleo familiare. Precisiamo che questa variabile è stata individuata a priori, insieme all anello territoriale, come Graf. 1 - Distribuzione del numero di famiglie per numero di componenti del nucleo familiare 3 componenti 18% 5 o più componenti 2% 4 componenti 11% 2 componenti 32% 1 componente 37% variabile di segmentazione del campione e successiva poststratificazione mediante i pesi (cfr. paragrafi 2.1 e 2.5) e pertanto i risultati campionari risultano assai prossimi, con minimi livelli di scarto, alla reale struttura dell universo. La distribuzione di frequenza delle famiglie milanesi classificate rispetto al numero dei componenti viene di seguito riportata nel grafico 1. Possiamo vedere come la quota più rilevante di famiglie è costituita da nuclei con un solo componente (pari al 37% del totale), seguita da nuclei con due componenti (32%). Complessivamente i nuclei familiari di dimensioni maggiori (tre o più componenti) pesano circa un terzo del totale: rispettivamente troviamo il 18% di nuclei 4

9 con tre componenti, l 11% di nuclei con quattro componenti e appena il 2% di nuclei con cinque o più componenti. Graf. 2 - Distribuzione del numero di famiglie per classe di età della persona di riferimento 65+ anni 42% fino 34 anni 6% anni 52% Per quanto riguarda l età della persona di riferimento del nucleo familiare 5 (graf. 2) vediamo come sia relativamente limitato il peso della fascia di età più giovane (fino a 34 anni), a cui corrisponde solo il 6% del numero totale dei nuclei familiari, mentre la classe intermedia (35-64 anni) pesa per il 52% dei casi e quella più anziana (65 e più) pesa per il 42%. Per quanto riguarda i giovani, naturalmente questo non significa che il loro peso all interno della popolazione milanese sia così ridotto, ma semplicemente che essi non ricoprono il ruolo di intestatari dei nuclei familiari, a causa del fatto che tendono a ritardare l uscita dalle famiglie di origine. Secondo il Censimento Istat infatti la popolazione residente nel comune di Milano con meno di 35 anni è il 26,4% del totale della popolazione; se consideriamo solo le persone di maggiore età, il peso di questa fascia Graf. 3 - Distribuzione del numero di famiglie per numero di figli conviventi 1 figlio 20% 2 figli 13% 3 figli o più 3% nessuno 64% di popolazione scende al 13,6% del totale. Un altra importante caratteristica che determina in misura significativa le quantità e varietà dei consumi familiari è rappresentata dal numero di figli conviventi nel nucleo familiare. Dal grafico 3 vediamo come ben il 64% dei nuclei familiari non hanno figli conviventi 6, il 20% dei nuclei familiari hanno un solo figlio, il 13% hanno due figli e solo il 3% hanno tre o più figli. Questa distribuzione conferma i risultati sopra evidenziati 5 E l intestatario della scheda dello stato di famiglia e corrisponde da vicino, in una notazione più moderna che risente delle modifiche nelle normative del diritto di famiglia, alla classica figura del capofamiglia. 6 Fra queste famiglie ce ne saranno numerose - soprattutto quelle costituite dalle persone più anziane - che hanno comunque figli, anche se non più conviventi nel nucleo familiare originario e pertanto con effetti scarsi o nulli sui livelli dei consumi delle famiglie intervistate. 5

10 riguardo la numerosità complessiva del nucleo familiare e la preponderante presenza dei nuclei composti solamente da una o due persone. Graf. 4 - Distribuzione del numero di famiglie per tipologlia del nucleo familiare Coppia o convivenza con figli 25% Monogenitore 11% Incrociando le informazioni relative al numero di componenti con quelle relative alla presenza di figli abbiamo ottenuto una nuova variabile descrittiva della tipologia del nucleo familiare (graf. 4), che aggiunge in forma sintetica alcune ulteriori informazioni relativamente alle dimensioni anagrafiche sin qui esposte, e sarà di una certa utilità nell analisi dei comportamenti di consumo. In base a questa classificazione vediamo che, al di là del peso delle famiglie unipersonali che resta confinato al 37% dei casi, è invece pari al 7 27% la percentuale di coppie o altre convivenze senza figli, è del 25% la percentuale di coppie o altre convivenze con figli e dell 11% la percentuale di nuclei familiari monogenitoriali, cioè di famiglie in cui si registra la presenza di figli e di un solo genitore. Quest ultima condizione verosimilmente è riconducibile - almeno nella maggior parte dei casi - a situazioni di famiglie separate o divorziate. Coppia o convivenza senza figli 27% 8 Persona sola 37% Prima di passare all esposizione delle caratteristiche economiche delle famiglie milanesi, è utile concludere questa rapida rassegna sui caratteri anagrafici fornendo anche qualche annotazione riguardo ad alcuni incroci rilevati fra queste stesse variabili anagrafiche, in modo da potere cogliere qualche elemento aggiuntivo riguardo le caratteristiche strutturali della popolazione oggetto di studio. 9 Per quanto riguarda la numerosità del nucleo familiare e la classe di età della persona di riferimento del nucleo stesso, rileviamo come nella maggior parte dei casi le famiglie con un solo 7 Con i termini coppie o altre convivenze indichiamo una convivenza fra due o più persone non necessariamente legate da vincoli matrimoniali o altri patti di convivenza. Si tratta cioè di convivenze di fatto, che possono anche essere temporanee, ma che comunque hanno effetto durante il periodo di riferimento della rilevazione campionaria. 8 Questo risultato sull incidenza delle famiglie monogenitoriali è confermata anche dai dati del Censimento Istat 2001 disponibili, rispetto a questa informazione, disaggregati solo fino al livello provinciale: per l intera provincia di Milano il peso dei nuclei familiari costituiti da un solo genitore sul totale delle famiglie è pari all 8,9%. 9 Le tavole statistiche relative agli incroci a cui faremo riferimento sono riportate in maniera analitica nella sezione C dell Appendice statistica. 6

11 componente sono costituite da persone in fascia di età anni oppure da anziani (over 64 anni): il peso delle famiglie con un solo componente in età anni è infatti pari al 46% mentre gli anziani rappresentano il 45%. Per converso è relativamente ridotto il peso delle famiglie composte da single in età giovane (fino a 34 anni), che rappresentano il 9% del totale. Per quanto riguarda le famiglie composte da due componenti, nella maggior parte dei casi (58%) sono composte da persone anziane, mentre il peso della classe di età intermedia (35-64 anni) scende al 37% e quello della classe di età più giovane scende al 5%. Al crescere del numero dei componenti familiari aumenta anche il peso della fascia di età centrale, con un incidenza del 67% dei casi per le famiglie con tre componenti e dell 86% per quelle con cinque o più componenti. L incrocio fra la tipologia del nucleo familiare 10 rispetto all età della persona di riferimento del nucleo familiare mostra come le coppie o convivenze senza figli corrispondano prevalentemente (64% dei casi) a nuclei familiari in cui la persona di riferimento è anziana, mentre per converso i nuclei familiari con figli (incluse le coppie monogenitore) corrispondono in prevalenza (oltre il 72%) a nuclei in cui la persona di riferimento è in età intermedia. Il peso dei nuclei familiari con figli e persona di riferimento in età giovane (fino a 34 anni) è relativamente basso: sono infatti il 4% del numero totale di coppie o convivenze figli (ed il 3% delle coppie monogenitoriali). Per converso, fra le coppie o convivenze senza figli è del 32% la quota dei nuclei con persona di riferimento in età intermedia (35-64 anni). Per concludere questa prima rassegna di incroci fra le variabili anagrafiche rilevate tramite il questionario, osserviamo la distribuzione della tipologia del nucleo familiare rispetto al numero di figli. Questo incrocio è utile solo per valutare le differenze fra le coppie o convivenze (con figli) e i nuclei costituiti da monogenitore, dato che le altre possibili combinazioni sono vuote. Per quanto riguarda i nuclei con uno o due figli non si notano particolari differenze fra queste due tipologie di famiglie (cioè le coppie o convivenze ed i monogenitori), mentre per quanto riguarda le coppie con tre o più figli si rileva una significativa presenza di monogenitori: il peso di questi ultimi sul totale delle famiglie che hanno tre o più figli è infatti del 15%, mentre questo livello è del 7% per le altre coppie o convivenze. 10 Che, ricordiamo, rappresenta anch essa un incrocio fra altre variabili rilevate, assumendo le seguenti modalità: persona sola, coppia o convivenza senza figli, coppia o convivenza con figli, monogenitore. 7

12 Passiamo ora in rassegna gli altri indicatori sui caratteri economici rilevati presso le famiglie, a cominciare dalla condizione professionale 11 della persona di riferimento del nucleo familiare (graf. Graf. 5 - Distribuzione del numero di famiglie per condizione professionale della persona di riferimento Ritirati dal lavoro 40% Altra condizione non professionale 9% Imprenditori e liberi professionisti 13,3% Operai 12,2% Lavoratori in proprio 3,5% Impiegati e dirigenti 22,2% Graf. 6 - Distribuzione del numero di famiglie per numero di percettori di reddito del nucleo familiare 2 percettori 40% 3 o più percettori 5% 1 percettore 55% 5). Per quasi la metà dei casi registriamo la presenza di condizioni non professionali: per l esattezza il 40% dei casi corrisponono a pensionati e il 9% ad altre condizioni non professionali. Fra la popolazione attiva, il peso maggiore spetta agli impiegati e dirigenti che complessivamente rappresentano il 22% del totale. Gli operai rappresentano invece il 12,2% del totale; gli imprenditori e liberi professionisti il 13% ed i lavoratori in proprio il 3,5%. Nonostante il peso relativamente basso della popolazione attiva (appunto, di poco superiore al 50% del totale), vediamo come i lavoratori dipendenti (operai, impiegati e dirigenti) pesano per quasi due terzi sulla popolazione attiva, mentre il lavoro autonomo ed imprenditoriale pesa per il restante terzo. Sottolineiamo come le distribuzioni relative alla condizione professionale riguardano le persone di riferimento dei nuclei familiari milanesi e non l intera popolazione residente nel comune e può essere quindi rischioso estendere le percentuali rilevate all intero universo, dato che non si tiene conto delle caratteristiche delle eventuali ulteriori posizioni lavorative presenti all interno del nucleo familiare. Come si vede dal grafico 6, relativo numero di percettori di reddito nel nucleo 11 Con il termine condizione professionale intendiamo sintetizzare l informazione relativa alla posizione nella professione per quanto riguarda la popolazione attiva (imprenditore o libero professionista, lavoratore in proprio, dirigente o impiegato, operaio) e quella relativa alla condizione non professionale, per quanto riguarda la popolazione non attiva (distinta in ritirati dal lavoro, cioè pensionati, e altra condizione non professionale, quest ultima costituita da casalinghe, inabili al lavoro, altre condizioni). 8

13 familiare, nella maggior parte dei casi (55%) abbiamo un unico percettore di reddito. Nel 40% dei casi troviamo però due percettori di reddito e in una percentuale più ridotta, ma comunque non trascurabile (5%), si registrano tre o più percettori di reddito. L ultima caratteristica economica rilevata tramite il questionario riguarda il reddito complessivo del nucleo familiare (totale annuo). Si tratta di una variabile assai importante, correlata con i corrispondenti livelli di consumo. Pur tuttavia, si sottolinea come nelle indagini demoscopiche Graf. 7 - Distribuzione del numero di famiglie per reddito complessivo del nucleo familiare % abitualmente si incontri una certa diffidenza da parte dei soggetti intervistati a fornire informazioni relative ai propri redditi, e pertanto invitiamo a leggere questi dati con una certa prudenza, e li presentiamo quindi senza la pretesa di ufficialità e completezza. Fatta questa premessa, possiamo vedere quale è la distribuzione dei redditi fra le famiglie intervistate: nella maggior parte dei casi (54%) viene segnalato un reddito annuo inferiore a euro, e la percentuale di famiglie con redditi inferiori ai euro annui è pari al 28%. Nel 17% dei casi le famiglie dichiarano redditi compresi fra e euro, nel 24% dei casi fra e euro. Sono pari al 5% le famiglie con redditi superiori ai euro annui (ed all 1% quelle con oltre euro) % oltre % % fino % % Incrociando queste ultime variabili relative alle caratteristiche economiche delle famiglie milanesi (condizione professionale, numero di percettori e classi di reddito) e anche rispetto agli indicatori anagrafici (numero componenti, età, figli,...) sopra descritti emergono le seguenti considerazioni di sintesi. Dal punto di vista della numerosità dei componenti del nucleo familiare, osserviamo come fra i ritirati dal lavoro prevalgono le famiglie di uno o due componenti (che complessivamente pesano quasi per l 85%), mentre fra la popolazione attiva si registra una maggior presenza di nuclei familiari più numerosi. Questo in particolare per le famiglie di operai e di lavoratori in proprio, che sono composte da 3 o più componenti in oltre il 50% dei casi; fra gli 9

14 impiegati/dirigenti e i professionisti invece la percentuale di famiglie con 3 o più componenti è un po più ridotta, oscillando attorno al 40% dei casi. Una certa correlazione è rilevabile anche fra i livelli di reddito complessivo del nucleo familiare e la numerosità del nucleo stesso: questo evidentemente è dovuto sia al fatto che all aumentare del numero di componenti del nucleo cresce anche il numero delle persone nella famiglia disponibili a lavorare sia al fatto che all aumentare del numero dei componenti crescono anche le esigenze che, appunto, devono essere soddisfatte attraverso un reddito adeguato. Per quanto riguarda i dati rilevati dal questionario, osserviamo come le famiglie con reddito complessivo fino a euro sono composte solo da uno o due componenti per oltre l 80% dei casi; questa percentuale si conferma anche se si considera la successiva classe di reddito ( euro), dove comunque aumenta la numerosità complessiva dei nuclei familiari dato che si registra una maggior presenza di coppie rispetto alla precedente classe di reddito (46,2% dei casi contro il 20%). A partire dalla successiva classe di reddito ( euro) in su, la percentuale di famiglie con tre o più componenti diviene via via più importante e si attesta al 53% dei casi. Un ultimo incrocio di un certo interesse riguarda l età e la condizione professionale della persona di riferimento del nucleo familiare. Se da un lato si conferma il ruolo rilevante degli anziani fra i pensionati (l 85% di essi hanno più di 65 anni, mentre è del 15% la quota di pensionati con meno 65 anni), dall altro vediamo come le varie figure professionali attive si distribuiscano in maniera abbastanza indipendente rispetto all età, con la sola eccezione (non troppo rilevante dal lato del peso numerico) dei lavoratori in proprio, fra i quali il peso dei giovani (fino a 34 anni) è significativamente più basso (2,4%) rispetto al peso rilevabile in corrispondenza alle altre figure professionali (9-10%). 1.3 I consumi milanesi: alimentari e non alimentari Il consumo medio mensile totale delle famiglie di Milano è di 2.152,47 euro, di cui 344,15 euro interessa i beni alimentari, pari al 16% del totale consumi. All interno dei beni alimentari, più della metà dei consumi della categoria è costituito dai seguenti beni: patate, frutta e ortaggi, carne e pane e cereali, che rispettivamente interessano il 21,3%, il 20,1% e il 15,4% del totale dei consumi 10

15 alimentari (vedi graf. 8). La spesa complessiva dei beni non alimentari è pari a 1.808,32 euro, di cui quasi il 70% interessa le seguenti categorie: Abitazione, Altri beni e servizi, Trasporti e Mobili, elettrodomestici e servizi della casa (vedi graf. 9). Graf. 8 Distribuzione dei beni alimentari per categoria di spesa Bevande 11,2% Pane e cereali 15,4% Zucchero, caffè e drogheria 10,3% Carne 20,1% Patate, frutta e ortaggi 21,3% Oli e grassi 2,3% Latte, formaggi e uova 11,7% Pesce 7,7% Graf. 9 Distribuzione dei beni non alimentari per gruppo di spesa Altri beni e servizi 15,5% Tabacchi 0,8% Abbigliamento e calzature 5,0% Tempo libero, cultura e giochi 5,6% Istruzione 1,3% Comunicazioni 3,7% Abitazione 21,8% Trasporti 11,8% Sanità 6,5% Mobili, elettrodomestici e servizi per la casa 8,4% Combustibili ed energia 3,6% 11

16 Segue un approfondimento che si rivolge alle più importanti componenti della spesa che sono presentate in ordine di entità della spesa media mensile registrata; l intera distribuzione in categorie di tutti i gruppi di beni e servizi è riportata nella tabella A1. L Abitazione è la voce di spesa più elevata in assoluto con 469,31 euro medi mensili, pari al 26% delle spese non alimentari e quasi il 22% del totale consumi. Più dell 85% della categoria è costituto da spese che interessano le seguenti voci in ordine d importanza: Condominio (riscaldamento, acqua, luce, ascensore, etc.), Affitto canone mensile 12 e Mutuo rata mensile e ICI. Gli Altri beni e servizi registrano una spesa mensile media di 333,58 euro, di cui le principali componenti sono: i beni riguardanti vacanze e tempo libero (alberghi, pensioni, viaggi organizzati e pasti, consumazioni fuori casa) con una quota del 48,1%; i beni legati alla cura della persona (prodotti e apparecchi per la cura della persona e barbiere, parrucchiera e istituti di bellezza) che interessano il 16,2%; infine l assicurazione della vita e malattie assorbe il 13,8% della categoria. Nella categoria trasporti, con una spesa media mensile familiare del 255,01 euro, emerge la preponderanza delle spese imputabili alla gestione e uso dei mezzi propri (assicurazioni mezzi di trasporto, spese bollo e patente; carburanti per veicoli e manutenzione e riparazioni mezzi di trasporto) che interessano una quota del 60,3%, rispetto all uso di altri mezzi di trasporto alternativi (tram, autobus e taxi e altri trasporti) che interessano 17,3% del totale della categoria. Per la categoria mobili, elettrodomestici e servizi per la casa la spesa media mensile è di 188,59 euro, dove le principali voci sono costituite da servizi domestici, mobili e elettrodomestici, che detengono rispettivamente il 25,3%, il 24,3% e il 9,5% del totale. Le spese per la sanità ammontano a 139,69 euro mensili e si concentrano per una quota superiore del 70% nell acquisto di medicinali e visite generiche e specialistiche (incluso il dentista). Per quanto concerne Abbigliamento e calzatura la spesa media mensile è di 107,02 euro di cui il 77% riguarda la sottocategoria Vestiario. Infine nella categoria Tempo libero, cultura e giochi le spese ci concentrano per il 40% circa nelle seguenti attività ludiche: la pratica dello sport (Spese per lo sport e articoli sportivi) e la lettura in genere (giornali, riviste e libri non scolastici). 12 Non è presente il fitto figurativo, cioè l ammontare del canone mensile ottenibile in caso di affitto ipotetico della casa di proprietà. 12

17 1.4 Tipologie dei consumi e caratteristiche familiari Negli studi delle relazioni tra caratteristiche della famiglia e consumi si sono ottenuti in passato alcuni risultati d intensità e segno contrastanti o di non chiara interpretazione, a seconda che si operasse a livello macro o microeconomico. A livello macroeconomico, l effetto delle caratteristiche demografiche viene oscurato dall influente presenza di altri fattori come: i redditi, i prezzi e gli stili di vita. 13 Si è rilevata più proficua, invece, l analisi a livello microeconomico, poiché emerge la dipendenza della struttura dei bilanci familiari non solo dai prezzi e dal reddito, ma anche dalla tipologia che caratterizza le singole unità di consumo. E pur vero che si constata da tempo l insorgere di cambiamenti di modelli di spesa, che tendono ad essere influenzati da valori e da atteggiamenti tipicamente individuali, con un indebolimento della funzione della famiglia come modello decisionale. Tra i fattori che hanno determinato tali modifiche si evidenziano: l invecchiamento della popolazione, l incremento di reddito reale, che si lega al diffuso doppio o triplo reddito familiare o del reddito aggiuntivo oltre la pensione, l aumento dei singles e dei mingles 14. Questi elementi favoriscono il diffondersi di beni e servizi altamente personalizzati nella logica di un consumatore con bisogni e desideri molto differenziati su base fortemente psicologica 15. La diffusione di domanda di beni e servizi, variamente legati alla evoluzione degli stili di vita e alle scelte di consumo tese ad affermare le centralità dei bisogni espressi dal singolo individuo, sta assumendo una non trascurabile rilevanza nell ambito dei consumi delle famiglie, ciò non toglie che permane l influenza della famiglia nei processi decisionali di consumo dei singoli componenti. Come emerge dalle indagini sui bilanci delle famiglie la corretta, ma non esaustiva, lettura e interpretazione dei risultati delle diverse composizioni dei panieri di beni e servizi consumati sono in parte spiegabili al variare delle caratteristiche dei nuclei familiari residenti, quali, ad esempio, il territorio di residenza, il numero dei componenti delle famiglie e l età della persona della famiglia (vedi graf. 10). La dimensione territoriale è stata considerata con un campionamento che tiene conto di tre livelli di aree residenziali del comune, al fine di identificare con approssimazione: il centro, il semicentro e la periferia (cfr. fig. 1). I risultati ottenuti sull ammontare medio dei consumi totali fanno emergere con evidenza delle differenze marcate, infatti si va da un valore massimo di consumo totale medio mensile pari a 2.946,16 euro delle famiglie residenti in centro, ai 2.203,51 13 Ascolani A. (1998). 14 Adulti conviventi. 15 Varaldo R., Legrenzi P. (1992). 13

18 del semicentro fino a 2.027,55 euro delle famiglie residenti in periferia. La differenza più evidente tra i consumi medi delle famiglie del centro rispetto alle famiglie che vivono nelle altre aree sono imputabili alla presenza nel centro di famiglie a più elevato reddito e quindi alla loro maggior propensione al consumo, infatti più del 25% degli intervistati del centro dichiara di percepire un reddito familiare di oltre euro, contro il 6,4% del semicentro e il 2,5% della periferia. La conferma che nel centro siamo in presenza di famiglie a più elevato reddito si evince anche dalla quota di consumi di beni alimentari sul totale, che risulta sensibilmente inferiore nel centro rispetto alla periferia (vedi tab. A2 e C7). La numerosità del nucleo familiare è la variabile demografica con effetto immediato sul valore totale e sulla composizione dei panieri di spesa. La logica microeconomica impone di registrare un aumento della spesa con il crescere della numerosità della famiglia anche se l incremento della spesa avviene in modo meno che proporzionale, perché s instaurano dell economie di scala all interno della famiglia. Infatti si va dal valore più basso dei consumi totali di 1491,4 euro delle famiglie con un solo componente ad un incremento dei consumi meno che proporzionale all aumentare del numero dei componenti per raggiungere i 2.934,70 euro dei quattro componenti. La spesa media mensile dei cinque componenti e più è di 3.965,94 euro 16. Un altra variabile demografica utilizzata per discriminare i consumi è l età della persona di riferimento della famiglia, che è stata aggregata in tre classi d età: meno di 35 anni, da 35 a 64 e oltre i 65 anni. L andamento dei consumi registrato secondo questa classificazione per età segue il ciclo d entrate, permanenza e uscita dal mercato del lavoro, che coincide in gran parte anche con l evoluzione del ciclo di vita della famiglia: i consumi totali medi mensili sono pari a 2.037,06 euro per le famiglie con persona di riferimento in età inferiore a 35 anni, la classe intermedia (in età lavorativa) registra i consumi più elevati, pari a 2.459,65 euro mensili, e infine la classe delle famiglie dove la persona di riferimento ha 65 anni o più registra i consumi totali medi meno elevati in assoluto. Sulla composizione del paniere si registrano delle differenziazioni evidenti per le due classi estreme, infatti le famiglie con persona più anziane (persona di riferimento con oltre 65 anni) hanno quote di beni e servizi consumati più elevate per i consumi definibili necessari come alimentari e sanità, invece per le famiglie più giovani (persona di riferimento con meno di 35 anni) le quote di consumi più elevati sono per i beni e i servizi legati all investimento su se stessi e sull immagine quali: il vestiario, la comunicazione e l istruzione (vedi tab. A4). I consumi disaggregati per composizione del nucleo familiare (persona sola, coppia senza figli, coppia con figli e monogenitore con figli) fanno emergere le coppie con figli a cui corrispondono i livelli di consumo più elevati rispetto alle altre tipologie di famiglie (consumo medio mensile pari 16 Per le famiglie appartenenti a questa classe dimensionale non viene rispettata la teoria delle economie di scala al crescere della dimensione, in quanto si tratta di una classe aperta; vedi tab. A3. 14

19 a 3.180,80 euro). La presenza dei figli caratterizza la composizione del paniere a favore di certi beni come l istruzione, sostanzialmente superiore alle quote fatte registrare per le altre tipologie di famiglie (vedi tab. A5). Un altra evidenza è l elevata incidenza delle quote di spesa per abitazione e servizi di comunicazione per le famiglie di un solo componente. Graf Spesa media mensile familiare in euro e caratteristiche della famiglia: luogo di residenza, numero componenti, età della persona di riferimento e composizione familiare Totale Centro Semicentro Periferia 1 componente 2 componenti 3 componenti 4 componenti fino 34 anni anni 65+ anni Persona sola Monogenitore Coppia o altra convivenza senza figli Coppia o altra convivenza con figli Infine, i consumi secondo la condizione professionale (imprenditori e liberi professionisti, lavoratori in proprio, impiegati e dirigenti, operai e assimilati, ritirati dal lavoro, altra condizione non professionale) che è una proxy del reddito, divide gli strati considerati in due gruppi ben distinti, le professioni a più alto reddito e con consumi decisamente superiori alle altre condizioni professionali e non professionali (vedi tab. A8 e graf. 11). Inoltre, la composizione dei consumi delle prime tre professioni presenta caratteristiche comuni comparate con le rimanenti condizioni professionali, dovute alla condizione di consumatori agiati le quote di spesa mediamente più elevate si registrano per: l istruzione; mobili, elettrodomestici e servizi per la casa; la sanità. Infine, come logica vuole, per le famiglie con persona di riferimento appartenenti alle prime tre condizioni professionali, si registra una quota più bassa di spese in beni alimentari. 15

20 Graf Spesa media mensile familiare in euro e caratteristiche della famiglia: condizione professionale della persona di riferimento e classe di reddito Totale Imprendito ri e liberi pro fessio nisti Lavoratori in proprio Impiegati e dirigenti Operai e assimilati Ritirati dal lavoro Altra condizione non professionale fino a euro euro euro euro euro oltre euro I luoghi del consumo Nel questionario è prevista una domanda sulla tipologia di struttura distributiva scelta per gli acquisti e sulla frequenza di utilizzo. Dai risultati emerge in modo inequivocabile il primato del supermercato come luogo prediletto per gli acquisti, con una percentuale superiore al 78% di casi che dichiarano di utilizzarlo almeno una volta alla settimana, di cui ben 33,1% lo frequenta più di due volte a settimana (graf. 12). L altra struttura del commercio utilizzata con una frequenza degna di nota è il negozio del dettaglio tradizionale, infatti il 42,8% degli intervistati dichiara di utilizzarlo almeno una volta alla settimana; a differenza del dato sui supermercati per i negozi al dettaglio tradizionali è presente anche una 16

Figura 3.22 - Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica. Figura 3.23 - Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica

Figura 3.22 - Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica. Figura 3.23 - Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica Figura 3.22 Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica Figura 3.23 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica 67 Figura 3.24 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica (dati

Dettagli

LA POVERTÀ IN ITALIA

LA POVERTÀ IN ITALIA 15 luglio 2011 Anno 2010 LA POVERTÀ IN ITALIA La povertà risulta sostanzialmente stabile rispetto al 2009: l 11,0% delle famiglie è relativamente povero e il 4,6% lo è in termini assoluti. La soglia di

Dettagli

LA PRIMA INDAGINE SULLE SPESE DELLE FAMIGLIE PER L ISTRUZIONE E LA FORMAZIONE PROFESSIONALE ANNO 2002 SINTESI

LA PRIMA INDAGINE SULLE SPESE DELLE FAMIGLIE PER L ISTRUZIONE E LA FORMAZIONE PROFESSIONALE ANNO 2002 SINTESI MINISTERO DELL ISTRUZIONE DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA LA PRIMA INDAGINE SULLE SPESE DELLE FAMIGLIE PER L ISTRUZIONE E LA FORMAZIONE PROFESSIONALE ANNO 2002 SINTESI Nel corso del 2002 si è svolta la

Dettagli

LA POVERTÀ IN ITALIA. Anno 2011. 17 luglio 2012. INCIDENZA DI POVERTÀ RELATIVA PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA. Anni 2008-2011, valori percentuali

LA POVERTÀ IN ITALIA. Anno 2011. 17 luglio 2012. INCIDENZA DI POVERTÀ RELATIVA PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA. Anni 2008-2011, valori percentuali 17 luglio 2012 Anno 2011 LA POVERTÀ IN ITALIA Nel 2011, l 11,1% delle famiglie è in condizione di povertà relativa (per un totale di 8.173 mila persone) e il 5,2% lo è in termini assoluti (3.415 mila).

Dettagli

Stime sul costo e sugli effetti distributivi di programmi di contrasto alla povertà. Massimo Baldini (CAPP) Daniele Pacifico (CAPP e MLPS)

Stime sul costo e sugli effetti distributivi di programmi di contrasto alla povertà. Massimo Baldini (CAPP) Daniele Pacifico (CAPP e MLPS) Stime sul costo e sugli effetti distributivi di programmi di contrasto alla povertà Massimo Baldini (CAPP) Daniele Pacifico (CAPP e MLPS) Il modello di riferimento Per le simulazioni è stato impiegato

Dettagli

Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE 1. INTRODUZIONE La legge-delega 4 marzo 2009, n. 15, ed il decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, di seguito Decreto,

Dettagli

Criteri di selezione del collettivo e definizioni

Criteri di selezione del collettivo e definizioni Appendice A Criteri di selezione del collettivo e definizioni Introduzione L indagine sull integrazione sociale delle persone con disabilità è stata realizzata nell ambito del progetto Sistema di Informazione

Dettagli

I CONSUMI DELLE FAMIGLIE IN LOMBARDIA

I CONSUMI DELLE FAMIGLIE IN LOMBARDIA NOTIZIESTATISTICHE Statistica e Osservatori Numero 3 Maggio 2005 I CONSUMI DELLE FAMIGLIE IN LOMBARDIA Primo obiettivo dell indagine sui consumi delle famiglie, condotta dall Istituto nazionale di Statistica,

Dettagli

7.2 Indagine di Customer Satisfaction

7.2 Indagine di Customer Satisfaction 7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 373 clienti di Tiemme Spa sede operativa di Piombino (errore di campionamento +/- 2%) rappresentativo

Dettagli

PROGETTO INDAGINE DI OPINIONE SUL PROCESSO DI FUSIONE DEI COMUNI NEL PRIMIERO

PROGETTO INDAGINE DI OPINIONE SUL PROCESSO DI FUSIONE DEI COMUNI NEL PRIMIERO PROGETTO INDAGINE DI OPINIONE SUL PROCESSO DI FUSIONE DEI COMUNI NEL PRIMIERO L indagine si è svolta nel periodo dal 26 agosto al 16 settembre 2014 con l obiettivo di conoscere l opinione dei residenti

Dettagli

I processi decisionali all interno delle coppie

I processi decisionali all interno delle coppie 9 aprile 2003 I processi decisionali all interno delle coppie Nel 2001 l indagine Panel europeo sulle famiglie ha dedicato una particolare attenzione agli aspetti legati ai processi decisionali all interno

Dettagli

LA POVERTÀ IN ITALIA. Anno 2013. 14 luglio 2014

LA POVERTÀ IN ITALIA. Anno 2013. 14 luglio 2014 14 luglio 2014 Anno 2013 LA POVERTÀ IN ITALIA Nel 2013, il 12,6% delle famiglie è in condizione di povertà relativa (per un totale di 3 milioni 230 mila) e il 7,9% lo è in termini assoluti (2 milioni 28

Dettagli

7.2 Indagine di Customer Satisfaction

7.2 Indagine di Customer Satisfaction 7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 795 clienti TIEMME SpA (errore di campionamento +/ 2%) rappresentativo della popolazione obiettivo,

Dettagli

Dossier 3 Le famiglie di giovani e le spese per l affitto

Dossier 3 Le famiglie di giovani e le spese per l affitto Dossier 3 Le famiglie di giovani e le spese per l affitto Audizione del Presidente dell Istituto nazionale di statistica, Luigi Biggeri presso le Commissioni congiunte V del Senato della Repubblica Programmazione

Dettagli

LA POVERTÀ IN ITALIA. Anno 2012. 17 luglio 2013

LA POVERTÀ IN ITALIA. Anno 2012. 17 luglio 2013 17 luglio 2013 Anno 2012 LA POVERTÀ IN ITALIA Nel 2012, il 12,7% delle famiglie è relativamente povero (per un totale di 3 milioni 232 mila) e il 6,8% lo è in termini assoluti (1 milione 725 mila). Le

Dettagli

Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro

Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro ISTAT 17 gennaio 2002 Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro Nell ambito dell iniziativa di monitoraggio, avviata dall Istat per analizzare le modalità di conversione

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

I costi per crescere un figlio/a da 0 a 18 anni. 3 rapporto Osservatorio Nazionale Federconsumatori (su dati 2015)

I costi per crescere un figlio/a da 0 a 18 anni. 3 rapporto Osservatorio Nazionale Federconsumatori (su dati 2015) I costi per crescere un figlio/a da 0 a 18 anni. 3 rapporto Osservatorio Nazionale Federconsumatori (su dati 2015) Quadro generale Le famiglie si trovano in un quadro economico nazionale che risulta sconfortante:

Dettagli

Dossier 7 Il possesso e l acquisto di beni durevoli (1997-2004)

Dossier 7 Il possesso e l acquisto di beni durevoli (1997-2004) Dossier 7 Il possesso e l acquisto di beni durevoli (1997-2004) Audizione del Presidente dell Istituto nazionale di statistica, Luigi Biggeri presso le Commissioni congiunte V del Senato della Repubblica

Dettagli

Lezione 18 1. Introduzione

Lezione 18 1. Introduzione Lezione 18 1 Introduzione In questa lezione vediamo come si misura il PIL, l indicatore principale del livello di attività economica. La definizione ed i metodi di misura servono a comprendere a quali

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

LA SPESA DELLE FAMIGLIE PER CONSUMI IN SICILIA

LA SPESA DELLE FAMIGLIE PER CONSUMI IN SICILIA SOCIALE NOTIZIARIO DI STATISTICHE REGIONALI A CURA DEL SERVIZIO STATISTICA ED ANALISI ECONOMICA DELLA REGIONE SICILIANA IN COLLABORAZIONE CON ISTAT ANNO 7 N.3/2015 I consumi privati rappresentano, in economia,

Dettagli

Indagine sulla mobilità privata per acquisti delle famiglie a Piacenza. ESTRATTO Piacenza@fondazioneitl.org +39 0523 606731

Indagine sulla mobilità privata per acquisti delle famiglie a Piacenza. ESTRATTO Piacenza@fondazioneitl.org +39 0523 606731 Indagine sulla mobilità privata per acquisti delle famiglie a Piacenza ESTRATTO Piacenza@fondazioneitl.org Premessa L indagine sulla mobilità per acquisti delle famiglie di Piacenza è stata curata dalla

Dettagli

RISULTATI DELLA RILEVAZIONE SULLE COMMISSIONI APPLICATE DALLE BANCHE SU AFFIDAMENTI E SCOPERTI DI CONTO

RISULTATI DELLA RILEVAZIONE SULLE COMMISSIONI APPLICATE DALLE BANCHE SU AFFIDAMENTI E SCOPERTI DI CONTO RISULTATI DELLA RILEVAZIONE SULLE COMMISSIONI APPLICATE DALLE BANCHE SU AFFIDAMENTI E SCOPERTI DI CONTO 1. Premessa La legge n. 2 del 28 gennaio 2009 ha vietato la commissione di massimo scoperto (CMS)

Dettagli

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con Determinazione del Direttore Generale n. 244 del 20/07/2010 L importanza di un sistema operativo di valutazione comune e riconoscibile

Dettagli

Indagine e proposta progettuale

Indagine e proposta progettuale Indagine e proposta progettuale Silver CoHousing Condividere. Per affrontare positivamente crisi economica e mal di solitudine della terza età Direzione della ricerca: Sandro Polci E noto che la popolazione

Dettagli

Con la crisi la povertà assoluta è raddoppiata

Con la crisi la povertà assoluta è raddoppiata Con la crisi la povertà assoluta è raddoppiata Antonio Misiani In cinque anni la crisi economica ha causato la più forte contrazione dal dopoguerra del PIL (-6,9 per cento tra il 2007 e il 2012) e dei

Dettagli

REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE DISABILI

REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE DISABILI SETTEMBRE 2008 AMBITO TERRITORIALE DISTRETTO 5 REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE DISABILI Relazione tecnica Il presente regolamento è lo strumento realizzato dai Comuni del Distretto 5 per

Dettagli

1 Università di Trento ed Euricse 2 Università dell Insubria, Varese

1 Università di Trento ed Euricse 2 Università dell Insubria, Varese Nel corso degli ultimi anni diversi studiosi e responsabili di importanti istituzioni hanno sostenuto che le cooperative hanno reagito alla crisi in corso meglio delle altre forme di impresa. La maggior

Dettagli

Le famiglie del FVG: spesa per consumi e standard di vita negli anni 2011-2013

Le famiglie del FVG: spesa per consumi e standard di vita negli anni 2011-2013 Le famiglie del FVG: spesa per consumi e standard di vita negli anni 2011-2013 Agosto 2015 REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA Direzione generale Area programmazione, controllo, sistemi informativi

Dettagli

Realizzazione a cura di Vittorio Rossin. Assessore alla Statistica Egidio Longoni. Dirigente dell Ufficio Statistica e Studi Eugenio Recalcati

Realizzazione a cura di Vittorio Rossin. Assessore alla Statistica Egidio Longoni. Dirigente dell Ufficio Statistica e Studi Eugenio Recalcati L informazione statistica Deve essere considerata Dalla Pubblica Amministrazione Come una risorsa essenziale per operare meglio E con trasparenza, in modo tale da essere Strumento di controllo sociale

Dettagli

REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE ANZIANI

REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE ANZIANI SETTEMBRE 2008 REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE ANZIANI Relazione tecnica Il presente regolamento è lo strumento di cui si sono dotati i Comuni del Distretto 5, secondo quanto previsto dalla

Dettagli

Terzo settore. risorsa economica e sociale del VCO

Terzo settore. risorsa economica e sociale del VCO risorsa economica e sociale del VCO TERZO SETTORE: risorsa economica e sociale per il territorio Il censimento 2011, a 10 anni di distanza dal precedente, ci restituisce informazioni che mettono in luce

Dettagli

Reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società IV trimestre 2010

Reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società IV trimestre 2010 8 aprile 2011 Reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società IV trimestre 2010 Direzione centrale comunicazione ed editoria Tel. +39 06.4673.2243-2244 Centro di informazione statistica Tel.

Dettagli

INDICE del CAPITOLO TABELLE GRAFICI GLOSSARIO. Capitolo 4 - Prezzi Annuario Statistico 2012

INDICE del CAPITOLO TABELLE GRAFICI GLOSSARIO. Capitolo 4 - Prezzi Annuario Statistico 2012 L'inflazione a Udine (misurata dal NIC, ovvero l'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività) per il 2012 è, in media d'anno, di +3,3%; il dato è in crescita rispetto al 2011 (+2,7%) e di poco

Dettagli

Documento di economia e finanza 2015. Dossier 1 La finanza delle amministrazioni comunali

Documento di economia e finanza 2015. Dossier 1 La finanza delle amministrazioni comunali Documento di economia e finanza 2015 Dossier 1 La finanza delle amministrazioni comunali Audizione del Presidente dell Istituto nazionale di statistica, Giorgio Alleva Commissioni riunite V Commissione

Dettagli

I vantaggi del nuovo sistema: qualità dell output e burden sulle imprese

I vantaggi del nuovo sistema: qualità dell output e burden sulle imprese Workshop Nuove informazioni statistiche per misurare la struttura e la performance delle imprese italiane I vantaggi del nuovo sistema: qualità dell output e burden sulle imprese Giampiero Siesto Viviana

Dettagli

Dati e informazioni su ricchezza e povertà delle famiglie straniere in Italia nel 2008. Agosto 2011

Dati e informazioni su ricchezza e povertà delle famiglie straniere in Italia nel 2008. Agosto 2011 STUDI E RICERCHE SULL ECONOMIA DELL IMMIGRAZIONE Redditi, consumi e risparmi delle a confronto con le Dati e informazioni su ricchezza e povertà delle in Italia nel 2008 Agosto 2011 1 CONSIDERAZIONI E

Dettagli

COMUNE DI CASTELFRANCO VENETO

COMUNE DI CASTELFRANCO VENETO COMUNE DI CASTELFRANCO VENETO ********** Allegato sub A alla deliberazione C.C. n. 70 del 26 maggio 2003 REGOLAMENTO COMUNALE PER L EROGAZIONE DEGLI INTERVENTI ECONOMICI NEL CAMPO DEI SERVIZI SOCIALI Premessa

Dettagli

Area Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS

Area Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS Area Persone Anziane Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS OBIETTIVI Scopo del servizio è permettere agli anziani, parzialmente o totalmente non

Dettagli

Le Politiche Pensionistiche. Corso di Politiche Sociali Facoltà di Scienze della Formazione Università Milano Bicocca Anno Accademico 2011-2012

Le Politiche Pensionistiche. Corso di Politiche Sociali Facoltà di Scienze della Formazione Università Milano Bicocca Anno Accademico 2011-2012 Le Politiche Pensionistiche Corso di Politiche Sociali Facoltà di Scienze della Formazione Università Milano Bicocca Anno Accademico 2011-2012 In generale la pensione è una prestazione pecuniaria vitalizia

Dettagli

Fonte: elaborazione Unioncamere Lombardia su dati ASIA Istat. Tabella 2: Imprese per attività economica Lombardia

Fonte: elaborazione Unioncamere Lombardia su dati ASIA Istat. Tabella 2: Imprese per attività economica Lombardia IL SISTEMA PRODUTTIVO LOMBARDO NEL 2006 SECONDO IL REGISTRO STATISTICO ASIA (giugno 2009) Secondo il registro statistico delle imprese attive e delle loro unità locali (ASIA Imprese e Unità locali) sono

Dettagli

L INDAGINE TECNOBORSA 2004: LE FAMIGLIE ITALIANE E IL MERCATO IMMOBILIARE - IL RICORSO ALLE ASTE IMMOBILIARI E AI MUTUI

L INDAGINE TECNOBORSA 2004: LE FAMIGLIE ITALIANE E IL MERCATO IMMOBILIARE - IL RICORSO ALLE ASTE IMMOBILIARI E AI MUTUI L INDAGINE TECNOBORSA 2004: LE FAMIGLIE ITALIANE E IL MERCATO IMMOBILIARE - IL RICORSO ALLE ASTE IMMOBILIARI E AI MUTUI a cura di Giovanni Chessa e Alice Ciani Centro Studi sull Economia Immobiliare di

Dettagli

LE PREVISIONI DELLE FAMIGLIE

LE PREVISIONI DELLE FAMIGLIE LE PREVISIONI DELLE FAMIGLIE Trieste aprile 2013 Riproduzioni e stampe dovranno riportare in modo visibile la fonte e la proprietà dell informazione. Inoltre, su richiesta al Servizio Statistica del Comune

Dettagli

La povertà in Italia nel 2009

La povertà in Italia nel 2009 15 luglio 2010 Anno 2009 La povertà in Italia nel 2009 L'Istituto nazionale di statistica comunica i dati relativi alla povertà relativa e assoluta delle famiglie residenti in Italia, sulla base delle

Dettagli

REDDITO E RISPARMIO DELLE FAMIGLIE E PROFITTI DELLE SOCIETÀ

REDDITO E RISPARMIO DELLE FAMIGLIE E PROFITTI DELLE SOCIETÀ 9 aprile 2013 IV trimestre 2012 REDDITO E RISPARMIO DELLE FAMIGLIE E PROFITTI DELLE SOCIETÀ Con la pubblicazione dei dati del quarto trimestre del 2012, l Istat diffonde le serie storiche coerenti con

Dettagli

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni.

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni. La situazione occupazionale dei giovani in provincia di Piacenza Premessa Una categoria di soggetti particolarmente debole nel mercato del lavoro è rappresentata, di norma, dai lavoratori di età più giovane

Dettagli

Metodologia. 5 rapporto sull energia

Metodologia. 5 rapporto sull energia 2 Metodologia 5 rapporto sull energia 23 2.1 Usi finali e consumi finali Per l aggiornamento del bilancio energetico provinciale al 2005 si è adottata la stessa metodologia utilizzata per il Quarto Rapporto

Dettagli

TAV. 1 Popolazione residente nelle Province della Regione Sardegna nel 2001 fonte: Istat

TAV. 1 Popolazione residente nelle Province della Regione Sardegna nel 2001 fonte: Istat Assessorato dei Trasporti PROVINCIA DI RBONIA-LESIAS TAV. 1 Popolazione residente nelle Sardegna nel 2001 fonte: Istat Variazione percentuale della popolazione delle Province della Regione Sardegna dal

Dettagli

I CONSUMI DELLE FAMIGLIE ABRUZZESI Indagine 2014

I CONSUMI DELLE FAMIGLIE ABRUZZESI Indagine 2014 CENTRO REGIONALE DI STUDI E RICERCHE ECONOMICO-SOCIALI istituito dalle Camere di Commercio d Abruzzo I CONSUMI DELLE FAMIGLIE ABRUZZESI Indagine 2014 RAPPORTO INTERMEDIO L Aquila, 19 dicembre 2014 Sala

Dettagli

RAPIDE. Nel 2001 la spesa media mensile. La povertà in Italia nel 2001 POVERTÀ NEL TEMPO E SUL TERRITORIO. 17 luglio 2002

RAPIDE. Nel 2001 la spesa media mensile. La povertà in Italia nel 2001 POVERTÀ NEL TEMPO E SUL TERRITORIO. 17 luglio 2002 SOTTO LA SOGLIA DI POVERTÀ IL 12% DELLE FAMIGLIE La povertà in Italia nel 2001 di povertà viene calcolata sulla base del numero di L incidenza famiglie (e relativi componenti) che presentano spese per

Dettagli

COMUNE DI PISA DIREZIONE SERVIZI EDUCATIVI AFFARI SOCIALI

COMUNE DI PISA DIREZIONE SERVIZI EDUCATIVI AFFARI SOCIALI COMUNE DI PISA DIREZIONE SERVIZI EDUCATIVI AFFARI SOCIALI REPORT DI RILEVAZIONE DEL GRADIMENTO DEL SERVIZIO EDUCATIVO 0-3 anni Anno Scolastico 2011/12 A cura della Direzione Servizi Educativi - Affari

Dettagli

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA CUSTOMER S SATISFACTION E DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA CUSTOMER S SATISFACTION E DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA CUSTOMER S SATISFACTION E DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA Sommario I principi di riferimento... 2 Misurazione dei risultati delle strutture ante D.L. n. 78/2010...

Dettagli

CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA

CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA L attuale contesto economico, sempre più caratterizzato da una concorrenza di tipo internazionale e da mercati globali, spesso

Dettagli

Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014

Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014 Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014 (art. 14 comma 5 - d.lgs 150/2009) sintesi dati Generali, per Area e tipologia di dipendente Le Amministrazioni pubbliche, nella prospettiva di

Dettagli

COMUNICATO STAMPA. 1 Nel 2009 si era registrato un forte calo dei contribuenti che dichiaravano un reddito da lavoro dipendente (-273 mila).

COMUNICATO STAMPA. 1 Nel 2009 si era registrato un forte calo dei contribuenti che dichiaravano un reddito da lavoro dipendente (-273 mila). COMUNICATO STAMPA Il Dipartimento delle Finanze pubblica le statistiche sulle dichiarazioni delle persone fisiche (IRPEF) relative all'anno d'imposta 2010, a sei mesi dal termine di presentazione (settembre

Dettagli

Metodi statistici per le ricerche di mercato

Metodi statistici per le ricerche di mercato Metodi statistici per le ricerche di mercato Prof.ssa Isabella Mingo A.A. 2014-2015 Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia, Comunicazione Corso di laurea Magistrale in «Organizzazione e marketing per

Dettagli

Benchmarking della società dell informazione in Emilia-Romagna

Benchmarking della società dell informazione in Emilia-Romagna Benchmarking della società dell informazione in Emilia-Romagna Diffusione e modalità di utilizzo dello Sportello Unico per le Attività Produttive online (SUAP) Settembre 2015 Il presente documento è stato

Dettagli

Le principali evidenze empiriche

Le principali evidenze empiriche SINTESI Questo documento analizza e compara il costo di cittadinanza tra le 14 aree metropolitane individuate nel nostro paese. L obiettivo preliminare della ricerca è stato quello di dare una definizione

Dettagli

Sintesi del Rapporto annuale 2013

Sintesi del Rapporto annuale 2013 Ufficio Stampa Comunicato stampa Roma, 8 luglio 2014 Sintesi del Rapporto annuale 2013 L Inps al servizio del Paese L Inps esercita da sempre un ruolo di riferimento e di guida nell ambito della sicurezza

Dettagli

COMUNE DI MONTESPERTOLI

COMUNE DI MONTESPERTOLI OGGETTO: Questionario sul benessere organizzativo 2012 - Report Il presente documento è finalizzato all analisi dei dati scaturiti dalla compilazione dei questionari in oggetto, da parte dei dipendenti

Dettagli

IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE.

IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE. IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE. Lezione 5 Castellanza, 17 Ottobre 2007 2 Summary Il costo del capitale La relazione rischio/rendimento

Dettagli

I lavoratori domestici in Friuli Venezia Giulia

I lavoratori domestici in Friuli Venezia Giulia 1 luglio 2015 #lavoro Rassegna Stampa Messaggero Veneto2lug2015 Il Piccolo 2lug2015 TG3 RAI FVG 1lug2015 I lavoratori domestici in Friuli Venezia Giulia Anche in Friuli Venezia Giulia il mercato del lavoro

Dettagli

Tab. 1 La spesa finale per lo sport in Italia nel 2001 (valori in euro)

Tab. 1 La spesa finale per lo sport in Italia nel 2001 (valori in euro) Il quadro macroeconomico Il fatturato del sistema sportivo italiano può essere valutato nel 2001 in circa 31,6 miliardi di euro. Tale cifra rappresenta la somma di quanto è speso dalle famiglie italiane,

Dettagli

Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche

Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche Metodologia dell attività di vigilanza e controllo dell Autorità in relazione agli obblighi di pubblicazione

Dettagli

L investimento immobiliare delle Casse e degli Enti di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno

L investimento immobiliare delle Casse e degli Enti di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno L investimento immobiliare delle Casse e degli di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno Pubblicato su Il Settimanale di Quotidiano Immobiliare del 27/04/2013 n. 19 Introduzione Dopo

Dettagli

Il disagio economico delle famiglie

Il disagio economico delle famiglie delle famiglie Cristina Freguja Dirigente Servizio Condizioni economiche delle famiglie Cagliari, 17 settembre 2010 Gli indicatori di deprivazione materiale L indagine reddito e condizioni di vita EU-SILC

Dettagli

SCELTA DELL APPROCCIO. A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento

SCELTA DELL APPROCCIO. A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento SCELTA DELL APPROCCIO A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento 1 SCELTA DELL APPROCCIO l approccio all autovalutazione diffusa può essere normale o semplificato, a seconda delle

Dettagli

I consumi delle famiglie in Lombardia e nella macroregione del Nord - Anno 2012

I consumi delle famiglie in Lombardia e nella macroregione del Nord - Anno 2012 Lombardia Statistiche Report N 2 / 14 aprile 2014 I consumi delle famiglie in Lombardia e nella macroregione del Nord - Anno 2012 Sintesi La spesa media per consumi delle famiglie lombarde nel 2012 è di

Dettagli

IL FONDO OGGI E DOMANI

IL FONDO OGGI E DOMANI IL FONDO OGGI E DOMANI Lo schema di gestione che ha caratterizzato il Fondo fin dalla sua origine nel 1986 prevede un unico impiego delle risorse su una linea assicurativa gestita con contabilità a costi

Dettagli

Alcune riflessioni sull assegno straordinario per il sostegno al reddito

Alcune riflessioni sull assegno straordinario per il sostegno al reddito Alcune riflessioni sull assegno straordinario per il sostegno al reddito invitiamo tutte le strutture alla verifica puntuale degli assegni corrisposti agli esodati ed in particolar modo delle settimane

Dettagli

COMUNE DI VILLESSE PROVINCIA DI GORIZIA REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE

COMUNE DI VILLESSE PROVINCIA DI GORIZIA REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE COMUNE DI VILLESSE PROVINCIA DI GORIZIA REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE Approvato con deliberazione giuntale n. 116 del 29/09/2005, dichiarata immediatamente esecutiva ai sensi

Dettagli

Area Marketing. Approfondimento

Area Marketing. Approfondimento Area Marketing Approfondimento CUSTOMER SATISFACTION COME RILEVARE IL LIVELLO DI SODDISFAZIONE DEI CLIENTI (CUSTOMER SATISFACTION) Rilevare la soddisfazione dei clienti non è difficile se si dispone di

Dettagli

VALORE DELLE MERCI SEQUESTRATE

VALORE DELLE MERCI SEQUESTRATE La contraffazione in cifre: NUOVA METODOLOGIA PER LA STIMA DEL VALORE DELLE MERCI SEQUESTRATE Roma, Giugno 2013 Giugno 2013-1 Il valore economico dei sequestri In questo Focus si approfondiscono alcune

Dettagli

Fisco & Contabilità La guida pratica contabile

Fisco & Contabilità La guida pratica contabile Fisco & Contabilità La guida pratica contabile N. 08 26.02.2014 Enti non profit: le scritture contabili Categoria: Associazioni Sottocategoria: Varie Gli enti non commerciali rappresentano un fenomeno

Dettagli

Il bilancio per il cittadino - Comune di Napoli. Marika Arena, Giovanni Azzone, Tommaso Palermo

Il bilancio per il cittadino - Comune di Napoli. Marika Arena, Giovanni Azzone, Tommaso Palermo Il bilancio per il cittadino - Comune di Napoli Marika Arena, Giovanni Azzone, Tommaso Palermo 2 Premessa Il rapporto Civicum-Politecnico di Milano sul Comune di Napoli ha l obiettivo di sintetizzare le

Dettagli

Risultati dell indagine per la rilevazione del grado di soddisfazione del Centro Diurno Disabili del Comune di Calolziocorte

Risultati dell indagine per la rilevazione del grado di soddisfazione del Centro Diurno Disabili del Comune di Calolziocorte Risultati dell indagine per la rilevazione del grado di soddisfazione del Centro Diurno Disabili del Comune di Calolziocorte 01 A cura di Àncora Servizi Premessa metodologica Àncora Servizi, in collaborazione

Dettagli

Il nuovo accertamento sintetico

Il nuovo accertamento sintetico Il nuovo accertamento sintetico 1 Lo strumento di accertamento 2 La nuova norma Articolo 38, commi 4 e 5, del DPR n. 600/1973 come modificato dal Dl n. 78/2010. L ufficio può sempre determinare sinteticamente

Dettagli

DESCRIZIONE DEL CAMPIONE DI CITTADINI CHE HANNO COMPILATO IL QUESTIONARIO

DESCRIZIONE DEL CAMPIONE DI CITTADINI CHE HANNO COMPILATO IL QUESTIONARIO DESCRIZIONE DEL CAMPIONE DI CITTADINI CHE HANNO COMPILATO IL QUESTIONARIO I questionari sul credito al consumo sono stati somministrati ad un campione accidentale non probabilistico costituito da 1.725

Dettagli

La consapevolezza di. 30giorni LA PREVIDENZA. questo difficile momento economico rende auspicabile una programmazione

La consapevolezza di. 30giorni LA PREVIDENZA. questo difficile momento economico rende auspicabile una programmazione LA PREVIDENZA CAPITALIZZAZIONE DEI MONTANTI CONTRIBUTIVI Con la modulare capitale e rendimento sono garantiti Con la pensione modulare è garantita la restituzione del capitale, maggiorato di rendimento.

Dettagli

VOUCHER UNIVERSALE PER I SERVIZI

VOUCHER UNIVERSALE PER I SERVIZI C E N S I S VOUCHER UNIVERSALE PER I SERVIZI ALLA PERSONA E ALLA FAMIGLIA La ricerca del Censis Sintesi Roma, 11 giugno 2014 Il Censis ha sviluppato un modello per stimare l impatto economico e sull occupazione

Dettagli

5 La popolazione disabile

5 La popolazione disabile 5 La popolazione disabile Problematiche inerenti alle fonti dei dati sulla disabilità L Osservatorio per le politiche sociali dell Amministrazione Provinciale ha intrapreso un complesso lavoro di censimento

Dettagli

Le evidenze dell analisi del patrimonio informativo di EURISC Il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF

Le evidenze dell analisi del patrimonio informativo di EURISC Il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF Barometro CRIF della domanda di credito da parte delle famiglie: a ottobre ancora vivace la domanda di mutui (+42,5%) e prestiti finalizzati (+17,8%). In controtendenza, si consolida la flessione dei prestiti

Dettagli

ENTE BILATERALE TURISMO Della Regione Lazio OSSERVATORIO DEL MERCATO DEL LAVORO NEL SETTORE TURISTICO

ENTE BILATERALE TURISMO Della Regione Lazio OSSERVATORIO DEL MERCATO DEL LAVORO NEL SETTORE TURISTICO ENTE BILATERALE TURISMO Della Regione Lazio OSSERVATORIO DEL MERCATO DEL LAVORO NEL SETTORE TURISTICO 1 Rapporto 2007 sulla occupazione nelle imprese ricettive, di viaggi e di ristorazione della Provincia

Dettagli

Le nuove imprese nelle Marche nel 2014: cala il numero, cresce la qualità. Focus 1/2015 A cura di Donato Iacobucci

Le nuove imprese nelle Marche nel 2014: cala il numero, cresce la qualità. Focus 1/2015 A cura di Donato Iacobucci Le nuove imprese nelle Marche nel 2014: cala il numero, cresce la qualità Focus 1/2015 A cura di Donato Iacobucci Febbraio 2015 Le nuove imprese nelle Marche nel 2014: cala il numero, cresce la qualità.

Dettagli

VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1

VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1 VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1 Secondo i dati forniti dall Eurostat, il valore della produzione dell industria agricola nell Unione Europea a 27 Stati Membri nel 2008 ammontava a circa 377 miliardi

Dettagli

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche Osservatorio24 def 27-02-2008 12:49 Pagina 7 Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO 2.1 La produzione industriale e i prezzi alla produzione Nel 2007 la produzione industriale

Dettagli

Dare credito alla fiducia: la domanda di finanza del Terzo Settore. Dimensione e struttura del mercato del credito per il Terzo Settore

Dare credito alla fiducia: la domanda di finanza del Terzo Settore. Dimensione e struttura del mercato del credito per il Terzo Settore Dare credito alla fiducia: la domanda di finanza del Terzo Settore Dimensione e struttura del mercato del credito per il Terzo Settore Roberto Felici, Giorgio Gobbi, Raffaella Pico Servizio Studi di Struttura

Dettagli

DOMANDA E DISTRIBUZIONE CENNI GENERALI 2010-2011

DOMANDA E DISTRIBUZIONE CENNI GENERALI 2010-2011 DOMANDA E DISTRIBUZIONE CENNI GENERALI 2010-2011 Osservatorio Commercio N IT 231513 I consumi alimentari e non alimentari In un contesto di perdurante perdita di potere d acquisto, si registra una contrazione

Dettagli

03. Il Modello Gestionale per Processi

03. Il Modello Gestionale per Processi 03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma

Dettagli

COMUNE DI ZERO BRANCO Provincia di Treviso

COMUNE DI ZERO BRANCO Provincia di Treviso COMUNE DI ZERO BRANCO Provincia di Treviso SISTEMA DI VALUTAZIONE PERMANENTE DELLA PERFORMANCE INDIVIDUALE E DELLE PERFORMANCE ORGANIZZATIVE APPROVATO CON DELIBERAZIONE DI G.C. N. 15 DEL 9.2.2012 E MODIFICATO

Dettagli

L analisi del welfare nelle Valli Bresciane per un nuovo sistema d offerta dei servizi alla persona

L analisi del welfare nelle Valli Bresciane per un nuovo sistema d offerta dei servizi alla persona L analisi del welfare nelle Valli Bresciane per un nuovo sistema d offerta dei servizi alla persona Focus sulla VALLE CAMONICA Socialis, Università degli Studi di Brescia Brescia, 10 dicembre 2014 1 Premessa

Dettagli

MODALITA DI COMPARTECIPAZIONE AL COSTO DELLE PRESTAZIONI DA PARTE DELL UTENTE PER I SERVIZI DOMICILIARI, SEMIRESIDENZIALI E RESIDENZIALI

MODALITA DI COMPARTECIPAZIONE AL COSTO DELLE PRESTAZIONI DA PARTE DELL UTENTE PER I SERVIZI DOMICILIARI, SEMIRESIDENZIALI E RESIDENZIALI MODALITA DI COMPARTECIPAZIONE AL COSTO DELLE PRESTAZIONI DA PARTE DELL UTENTE PER I SERVIZI DOMICILIARI, SEMIRESIDENZIALI E RESIDENZIALI La L.R. 41/2005 all art. 2 sancisce il carattere di universalità

Dettagli

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO A cura dell Ufficio Studi Confcommercio LE DINAMICHE ECONOMICHE DEL VENETO Negli ultimi anni l economia del Veneto è risultata tra le più

Dettagli

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione

Dettagli

I5 LA FORMAZIONE PROFESSIONALE REGIONALE TRA CONFERME E DISCONTINUITA

I5 LA FORMAZIONE PROFESSIONALE REGIONALE TRA CONFERME E DISCONTINUITA I5 LA FORMAZIONE PROFESSIONALE REGIONALE TRA CONFERME E DISCONTINUITA Sempre più rapidi e articolati sono i mutamenti che in questi anni coinvolgono il sistema della formazione professionale regionale.

Dettagli

Analisi e diagramma di Pareto

Analisi e diagramma di Pareto Analisi e diagramma di Pareto L'analisi di Pareto è una metodologia statistica utilizzata per individuare i problemi più rilevanti nella situazione in esame e quindi le priorità di intervento. L'obiettivo

Dettagli

COMUNICATO STAMPA PUBBLICAZIONE DELLE NUOVE STATISTICHE SUI TASSI DI INTERESSE BANCARI PER L AREA DELL EURO 1

COMUNICATO STAMPA PUBBLICAZIONE DELLE NUOVE STATISTICHE SUI TASSI DI INTERESSE BANCARI PER L AREA DELL EURO 1 10 dicembre COMUNICATO STAMPA PUBBLICAZIONE DELLE NUOVE STATISTICHE SUI TASSI DI INTERESSE BANCARI PER L AREA DELL EURO 1 In data odierna la Banca centrale europea (BCE) pubblica per la prima volta un

Dettagli

16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province. Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA

16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province. Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA 16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA Obiettivi della presentazione Illustrare i principali risultati

Dettagli

GLI ESITI OCCUPAZIONALI DELLA FORMAZIONE AL LAVORO

GLI ESITI OCCUPAZIONALI DELLA FORMAZIONE AL LAVORO GLI ESITI OCCUPAZIONALI DELLA FORMAZIONE AL LAVORO L indagine sugli esiti occupazionali dei corsi di formazione ha preso in considerazione i corsi Nof del biennio 2002/2003 e i post-diploma del 2003, analizzando

Dettagli