Piano Strategico

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1 Piano Strategico PROPOSTA PER IL COMITATO DI INDIRIZZO DEL 22 SETTEMBRE 2011 Piano Pluriennale di Attività (art. 16 della Legge Regionale 18 ottobre 1996, n. 32)

2 Direttore Generale Carlo Emanuele Pepe Direttore Amministrativo Giuseppe Olivi Direttore Tecnico Sandro Boato PADOVA, 15 SETTEMBRE 2011 ARPAV Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto Direzione Generale Via Matteotti, Padova Italy Tel Fax urp@arpa.veneto.it "Cercasi uomini per viaggio rischioso. Paga bassa, freddo glaciale, lunghe ore di completa oscurità. Incolumità e ritorno incerti". Ernest Henry Shackleton, esploratore polare, Annuncio sul Times per la ricerca di uomini per la seconda spedizione del 1914: arrivarono migliaia di curriculum e di richieste a parteciparvi

3 INDICE INDICE... 1 INTRODUZIONE... 3 UNA NUOVA MISSION PER ARPAV... 4 PAROLE CHIAVE E METODOLOGIE DI AZIONE... 7 LE PAROLE CHIAVE DELLA STRATEGIA ARPAV... 7 LA CASCATA LOGICA DELLE LINEE STRATEGICHE... 9 OBIETTIVI, AZIONI STRATEGICHE ED INTERVENTI OBIETTIVI STRATEGICI AZIONI STRATEGICHE INTERVENTI OPERATIVI LE SCHEDE DEGLI INTERVENTI OPERATIVI IO DISMISSIONE DELLE SEDI ARPAV DECENTRATE E SCARSAMENTE UTILIZZATE.. 14 IO ALIENAZIONE DELLE SEDI ARPAV NON PIÙ UTILIZZATE IO RIDISTRIBUZIONE DEL PERSONALE DRL IN BASE AL MODELLO DI RIORGANIZZAZIONE APPROVATO IO RIDISTRIBUZIONE DELLE ATTREZZATURE DEI LABORATORI E OTTIMIZZAZIONE DELLA LOGISTICA IO RIDURRE I COSTI DI ESTERNALIZZAZIONE DELLE ATTIVITA A PRIVATI PER LE VERIFICHE IN MARE IO ALIENAZIONE O GESTIONE CONSORZIATA DEL BATTELLO OCEANOGRAFICO ACQUISITO DA ARPAV IO ACCERTAMENTO DEI LIVELLI ESSENZIALI DI MONITORAGGIO PREVISTI DALLA NORMATIVA EUROPEA PER LA RETE ARIA IO REVISIONE GENERALE DEL CONTRATTO E DEI CRITERI DI MANUTENZIONE DELLE RETI DI MONITORAGGIO IO DISMISSIONI, RAZIONALIZZAZIONI E VALUTAZIONI SUI CONTRATTI IN ESSERE RELATIVI ALLA FLOTTA DI AUTOMEZZI AZIENDALI IO UN NUOVO ASSETTO ORGANIZZATIVO PER ARPAV IO ATTIVARE FORME DI PENSIONAMENTO E DI TRASFERIMENTO, PREVISTI DALLE ATTUALI NORMATIVE IO CONCENTRARE I PROGETTI COMMISSIONATI AD ARPAV SU LINEE DI ATTIVITA COERENTI CON I COMPITI ISTITUZIONALI IO REINGEGNERIZZAZIONE DELLE ATTIVITA AMMINISTRATIVE IO REDAZIONE DI UN PIANO DI INNOVAZIONE PER INSERIRE NUOVE TECNOLOGIE SU PROCESSI ED ATTIVITA IO REDAZIONE E PROPOSTA DI UN ACCORDO DI PROGRAMMA pagina 1

4 IO REDAZIONE DI UN PIANO DI COMUNICAZIONE TESO A DIFFONDERE IL PERCORSO DI RAZIONALIZZAZIONE DI ARPAV IO INIZIATIVE PER LA MASSIMA DIFFUSIONE DEI DATI TECNICI E GESTIONALI DI ARPAV DIRETTAMENTE AI CITTADINI IO INIZIATIVE PER LA CONDIVISIONE DI OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO AZIENDALE IO ANALISI DI MODALITA ORGANIZZATIVE PER MIGLIORARE LA SOCIALIZZAZIONE AZIENDALE QUADRO DI SINTESI DEGLI EFFETTI ECONOMICI DELLE AZIONI DEL PIANO L ATTIVITA SUL TERRITORIO ARPAV: TRA SANITA E AMBIENTE COME E FINANZIATA L ATTIVITA DI ARPAV QUANTO VALE L AZIONE DI ARPAV? CONCLUSIONI pagina 2

5 INTRODUZIONE Questo piano triennale è redatto ai sensi dell articolo 16 della Legge Regionale 18 ottobre 1996, n. 32, istitutiva dell agenzia, che prevede che ARPAV svolga la propria attività sulla base di piani pluriennali e programmi annuali, nell ambito degli obiettivi generali delle attività di prevenzione collettiva e controllo ambientale definiti dalla Regione. Il Piano Triennale di ARPAV racchiude in sé, però, un valore ben superiore rispetto a quanto previsto dalla normativa: è un piano di sfide e obiettivi forti. ARPAV nei prossimi tre anni deve cambiare, deve diventare più snella e più efficiente, dando un maggior numero di risposte al territorio, deve diminuire i propri costi ed essere competitiva, deve poter essere presente ed efficace sul territorio a servizio della comunità veneta pur razionalizzando strutture e mezzi, deve saper usare meglio le risorse umane e tecnologiche per offrire livelli di servizio comparabili con il passato ma a costi gestionali più contenuti. Sono obiettivi importanti, ricchi di sfide per la nuova Direzione di questa Agenzia e per tutti gli operatori che vi lavorano, e tutte le forze e le riconosciute abilità di ARPAV saranno messe in campo per poter raggiungere i traguardi prefissati e sostanziati nelle pagine di questo piano triennale. ARPAV cambierà perché sta cambiando il modo di essere pubblica amministrazione oggi, cambierà perché consoliderà il proprio importante ruolo tecnico a supporto della prevenzione sanitaria e ambientale, cambierà poiché la sensibilità dei cittadini nelle materie sanitarie ambientali è sempre più crescente ed ha bisogno di risposte chiare e trasparenti, oltre che tecnicamente ineccepibili. ARPAV vive ed opera in un contesto dinamico perché dinamica è la normativa tecnica di riferimento, dinamico è l assetto istituzionale che coinvolge tutto il sistema agenziale nazionale, dinamici e variabili sono i processi sempre più complessi che il nostro vivere quotidiano produce sull ambiente. Questa dinamicità troverà delle risposte, disegnate con questo piano, ma poi portate nelle realtà operativa di tutti i giorni, a servizio di tutti, per il bene di tutti. IL DIRETTORE GENERALE Dott. Carlo Emanuele Pepe pagina 3

6 UNA NUOVA MISSION PER ARPAV Il Piano Triennale di ARPAV è un piano di sfide e obiettivi forti. ARPAV deve cambiare poiché, ad oltre 15 anni dalla sua istituzione, deve diventare più snella e più efficiente, costando meno al sistema regionale ma producendo un livello di servizi adeguato alla dimensione ed alla funzione. Nel passato ARPAV è cresciuta in fretta perché le richieste e le pressioni in campo ambientale erano tante e pressanti: chiedevano risposte e nuove attività o intensificazioni di quelle già operative i cittadini, direttamente o attraverso i comuni e le amministrazioni provinciali; chiedeva sempre più attività la Regione del Veneto, massimizzando il ruolo di ente strumentale di ARPAV; chiedeva sempre più attività la normativa, sottoposta negli ultimi anni a notevoli variazioni; chiamavano e chiamano ARPAV al proprio fianco sempre di più le forze di polizia collegate all ambiente, da una parte riconoscendo il ruolo tecnico della stessa agenzia, dall altra impegnandola in funzioni al limite di quelle contenute nella legge istitutiva. Crescere per ARPAV, nel passato, è significato aumentare i costi di gestione, perché le attività si fanno con persone e strumenti: nuove attività, nuove persone e nuovi strumenti. Oggi è giunto il momento di cambiare direzione, di porre degli obiettivi di risanamento economico e gestionale, fissando alcuni punti fermi: Razionalizzazione di strumenti e mezzi: analisi organizzative ed operative cercheranno di tradurre le razionalizzazioni in risparmi. Condivisioni di spazi e strumenti saranno messe in campo per cercare di realizzare le stesse attività a minor costi. Processi gestionali più brevi, scorciatoie operative, strumenti utilizzati più intensamente grazie a scambi e condivisioni potranno realizzare risparmi gestionali ed operativi. Agenzia veramente regionale: dare risposte al territorio non significa frammentare i servizi che ARPAV può dare. Un agenzia a respiro regionale deve poter mantenere su tutto il territorio gli stessi livelli di servizio senza che ciò significhi frammentare le risorse. Processi aziendali omogenei, specializzazioni, strumenti raggruppati o centralizzati possono dare risposte efficienti ed il livello atteso di prevenzione e controllo senza disperdere e moltiplicare risorse. Questo processo di razionalizzazione sarà portato avanti di concerto con l amministrazione regionale e provinciali in primis, che da una parte dovranno concordare e prendere atto della riorganizzazione dei servizi, dall altra verificare che gli stessi servizi non perdano di efficacia sul territorio. Analisi sulle attività: in un quadro di razionalizzazione e ridimensionamento non è pensabile accontentare tutti. ARPAV può e deve fare una attività dimensionalmente compatibile con le risorse che può utilizzare per realizzarla. Con un occhio alle attività veramente istituzionali, con l altro alla normativa di riferimento, si cercherà di aggregare lo zoccolo duro delle attività che ARPAV pagina 4

7 può garantire ai cittadini e alle istituzioni del territorio. Tutto il resto potrà essere fatto con nuove risorse dedicate ad accrescere gli strumenti di produzione. Un modo diverso di essere pubblica amministrazione: ARPAV è un ente strumentale regionale, è pubblica amministrazione. Il periodo storico, il quadro economico di riferimento per la pubblica amministrazione impone, anche e soprattutto ad ARPAV, di essere P.A. in un modo diverso. Per anni sono stati disegnati, a livello nazionale e locale, indirizzi di efficacia ed efficienza, strumenti organizzativi e gestionali condivisi con il settore privato. Nei prossimi anni la sfida è metterli in campo, non più discuterli ma applicarli. L obiettivo è essere un po meno pubblica amministrazione e un po più azienda privata, prendendo il meglio insito nei processi gestionali del privato, senza dimenticare il quadro normativo pubblico di riferimento. E un percorso difficile, che può essere realizzato condividendolo con tutto il personale e le forze sindacali di ARPAV, con l obiettivo di lavorare meglio tutti. Livello tecnico e tecnologia: ARPAV può agire nei prossimi anni partendo da un dato di fatto, ovvero il riconosciuto elevato livello di competenza professionale dei suoi operatori. Le azioni di razionalizzazioni saranno tese sicuramente a non mortificare le abilità professionali ma evidenziarle, riorganizzarle, esaltarle, per far sì che il livello tecnico dell agenzia sia sempre un punto fermo nei servizi che vengono offerti al territorio. Quanto più saremo capaci di razionalizzare l utilizzo delle risorse economiche, strumentali ed umane, tanto più poi si potranno liberare risorse per investire in tecnologia. Capacità professionale ed elevato livello tecnologico sono le prospettive per una ARPAV proiettata nel futuro. Riferimento tecnico regionale, nazionale e internazionale: durante il processo di riorganizzazione e razionalizzazione a cui ARPAV si sottoporrà non vuol sicuramente essere tralasciato il livello tecnico e professionale dell agenzia, anzi evidenziandolo al punto di formalizzare percorsi di riferimento e riconoscimento tecnico ovviamente nel territorio regionale, ma soprattutto a livello nazionale ed internazionale. Una sottolineatura va fatta per il livello internazionale. E evidente che l ambiente non ha confini geografici: un incidente industriale che produca uno sversamento di inquinanti nell aria o nell acqua ha effetti devastanti anche nei Paesi confinanti. Vi è, inoltre, in ARPAV la convinzione che il confronto con la nuova Europa, con i paesi dell Est europeo, sia fondamentale per l espressione della propria professionalità e per l accesso a fonti di finanziamento comunitario. Per queste ragioni, favorita dalla propria posizione geografica, l ARPA Veneto è fortemente impegnata in iniziative di cooperazione internazionale, da sola o con altre agenzie ambientali regionali. Sono tipicamente progetti, sviluppati sotto l egida ed il finanziamento dell Unione Europea, nei quali l Agenzia è chiamata per l alta qualità delle prestazioni richieste e la professionalità dei propri tecnici. Questi progetti saranno effettuati solo dopo un attenta analisi sui costi gestionali collegati, ma la volontà è di cogliere le occasioni possibili e fattibili. Anche l attenzione con cui la Cina guarda alle nostre risposte in tema di emergenze ambientali sarà coltivata per produrre riferimento tecnologico e, magari, anche afflussi di risorse. pagina 5

8 La MISSION che ha accompagnato negli scorsi anni ARPAV era la seguente (Legge Regionale n. 32/96, art.1 comma 2): L'ARPAV opera per la tutela, il controllo, il recupero dell ambiente e per la prevenzione e promozione della salute collettiva, perseguendo l'obiettivo dell'utilizzo integrato e coordinato delle risorse, al fine di conseguire la massima efficacia nell'individuazione e nella rimozione dei fattori di rischio per l'uomo e per l'ambiente. Mentre la VISION era la seguente (approvata con la pianificazione strategica per il triennio 2008/2010): Consolidamento come autorità di controllo e potenziamento come ente di prevenzione e di informazione; organismo autorevole e credibile come garante dei temi ambientali. Si ritiene, per il triennio rilanciare una nuova MISSION ED UNA NUOVA VISION per ARPAV, che contengano elementi che richiamino i forti obiettivi del periodo. MISSION VISION L'ARPAV opera per la tutela, il controllo, il recupero dell ambiente e per la prevenzione e promozione della salute collettiva, perseguendo l'obiettivo dell'utilizzo integrato e coordinato delle risorse, al fine di conseguire la massima efficacia nell'individuazione e nella rimozione dei fattori di rischio per l'uomo e per l'ambiente. Per fare ciò ARPAV lavora in equilibrio fra gli enti e le amministrazioni del territorio, con l obiettivo di far conoscere le proprie valutazioni ambientali al maggior numero di cittadini veneti possibile. Lavorare in equilibrio fra ruolo istituzionale e risorse disponibili, cercando di essere una struttura snella, agile e contenuta ma nel contempo autorevole, credibile e tecnologica; mantenere un livello omogeneo di attenzione sul territorio veneto, al di là delle diverse organizzazioni dei servizi. pagina 6

9 PAROLE CHIAVE E METODOLOGIE DI AZIONE LE PAROLE CHIAVE DELLA STRATEGIA ARPAV L azione di ARPAV del triennio può essere sinteticamente rappresentata da alcune parole chiave che rappresentano in breve le azioni che si andranno a svolgere e possono rappresentare una visione d insieme sugli indirizzi strategici che saranno poi esplicitati nei dettagli operativi necessari per passare dalle parole ai fatti. Si evidenzia come le parole chiave esprimano in modo sintetico la volontà di ARPAV di operare in un clima di fiducia e serenità istituzionale con la Regione del Veneto, con le Amministrazioni Provinciali e Comunali, con le Aziende Sanitarie e gli altri Enti Locali di riferimento, con i lavoratori della stessa azienda, con le associazioni ed i gruppi del settore, fornendo messaggi tecnici chiari ai cittadini. L obiettivo su cui convergere è il perseguimento del bene pubblico, che nel settore della prevenzione sanitaria in campo ambientale è quanto mai complesso ed articolato, ma che comunque si evidenzia nel concetto della salvaguardia della salute collettiva. Nel dettaglio le parole chiave possono essere così declinate: RAZIONALIZZAZIONE avviare processi di razionalizzazione nell utilizzo delle risorse economiche ed umane per consentire ad ARPAV di svolgere le attività istituzionali con minori necessità e per puntare ad una oculata gestione che riduca i costi di produzione RIDIMENSIONAMENTO ottimizzare l organizzazione in modo da poter realizzare l insieme delle attività con meno risorse umane ed economiche. ARPAV può e deve poter fare quanto le è richiesto pur essendo più snella ma più efficace ed efficiente INNOVAZIONE conseguenza della razionalizzazione e del ridimensionamento è l utilizzo di nuove tecnologie per poter essere una agenzia moderna, in grado di dare risposte tempestive, tecnicamente ineccepibili, con strumentazione moderna e tecnologicamente all avanguardia. Razionalizzare e ridimensionare ARPAV dovrebbe permettere di liberare risorse da utilizzare per promuovere l innovazione. SISTEMA ARPAV è strumento operativo di un quadro composito di Regione ed Enti Locali. Nuovi strumenti programmatici devono poter definire cosa e quanto l agenzia di impegna a fare per la prevenzione collettiva della salute e dell ambiente per il sistema regionale, non dimenticando il ruolo sempre più forte che ARPAV stessa sta avendo da una parte a fianco delle forze di polizia e dall altra come servizi al cittadino pagina 7

10 CREDIBILITA Vanno poste in essere specifiche azioni che, in piena trasparenza, permettano ai media ed ai cittadini, oltre che agli stakeholders, di verificare una rinnovata credibilità dell agenzia come riferimento gestionalmente efficiente e tecnicamente affidabile SQUADRA tutte le azioni sopra evidenziate possono e devono essere realizzate con degli operatori orgogliosi di far parte dell Agenzia, per far sì che il benessere organizzativo ed operativo permetta a tutti le forze umane di ARPAV di lavorare solidali con gli obiettivi dell agenzia stessa pagina 8

11 LA CASCATA LOGICA DELLE LINEE STRATEGICHE Nel Piano triennale , lo strumento per passare dalle parole ai fatti, ovvero dalle parole chiave alle azioni operative dettagliate è una cascata logica che parte dalle parole chiave come indirizzi generali, le declina in obiettivi strategici e poi questi in azioni strategiche; per ogni azione strategica vengono definiti i singoli interventi, ognuno con una propria specifica scheda, dettagliata con tempi, risorse, centri di responsabilità. Importante, anche se presente non in questo piano ma solamente dal prossimo programma annuale 2013, la valutazione dei risultati degli interventi previsti, che permette di valutare l efficacia delle azioni tracciate dal piano triennale. Il tutto può essere così rappresentato: PAROLE CHIAVE RAZIONALIZZAZIONE RIDIMENSIONAMENTO INNOVAZIONE SISTEMA CREDIBILITA SQUADRA OBIETTIVI STRATEGICI 1. RAZIONALIZZAZIONE DELL UTILIZZO DELLE RISORSE PER DIMINUIRE I COSTI DELLA PRODUZIONE 2. DARE UNA NUOVA DIMENSIONE ORGANIZZATIVA E GESTIONALE AD ARPAV 3. INSERIRE NUOVE TECNOLOGIE PER MIGLIORARE L EFFICIENZA DEI PROCESSI OPERATIVI 4. FARE SISTEMA CON NUOVE MODALITA DI PROGRAMMAZIONE OPERATIVA CON GLI STAKEHOLDERS 5. RENDERE ARPAV TRASPARENTE E CREDIBILE DAL PUNTO DI VISTA GESTIONALE E TECNICO 6. MIGLIORARE IL BENESSERE ORGANIZZATIVO ED OPERATIVO DELLE RISORSE UMANE DI ARPAV La valutazione dei risultati previsti dal piano triennale verranno proposti con il programma annuale 2013, primo utile per valutare il rispetto e l efficacia delle azioni contenute schede operative degli interventi INTERVENTI OPERATIVI VALUTAZIONE RISULTATI LE SCHEDE OPERATIVE DEGLI INTERVENTI pagina 9

12 OBIETTIVI, AZIONI STRATEGICHE ED INTERVENTI Per entrare nel merito dei contenuti della cascata logica vista in precedenza, si evidenziano i 6 obiettivi strategici e le correlate 11 azioni strategiche e 19 interventi operativi. OBIETTIVI STRATEGICI RAZIONALIZZAZIONE DELL UTILIZZO DELLE RISORSE PER DIMINUIRE I COSTI DELLA PRODUZIONE DARE UNA NUOVA DIMENSIONE ORGANIZZATIVA E GESTIONALE AD ARPAV INSERIRE NUOVE TECNOLOGIE PER MIGLIORARE L EFFICIENZA DEI PROCESSI OPERATIVI FARE SISTEMA CON NUOVE MODALITA DI PROGRAMMAZIONE OPERATIVA CON GLI STAKEHOLDERS RENDERE ARPAV TRASPARENTE E CREDIBILE DAL PUNTO DI VISTA GESTIONALE E TECNICO MIGLIORARE IL BENESSERE ORGANIZZATIVO ED OPERATIVO DELLE RISORSE UMANE DI ARPAV AZIONI STRATEGICHE AS AS AS AS AS AS AS AS AS AS OTTIMIZZAZIONE DELLE SEDI ARPAV RIORGANIZZAZIONE DEL DIPARTIMENTO REGIONALE LABORATORI RAZIONALIZZAZIONE DEI MONITORAGGI E DELLE VERIFICHE SULLE ACQUE MARINO COSTIERE RAZIONALIZZAZIONE DELLE RETI DI MONITORAGGIO OTTIMIZZAZIONE DELL AUTOPARCO DI ARPAV PER I CONTROLLI E L ATTIVITA SUL TERRITORIO REVISIONE ORGANIZZATIVA DI ARPAV VERIFICHE GESTIONALI PER MINIMIZZARE SPESE E MASSIMIZZARE INTROTI PIANIFICARE PROCESSI INNOVATIVI, FINALIZZATI AL MIGLIORAMENTO OPERATIVO ED AL RISPARMIO GESTIONALE PROPORRE AL SISTEMA REGIONALE DEGLI ENTI LOCALI UN ACCORDO DI PROGRAMMA CHE DEFINISCA L AZIONE OPERATIVA DI ARPAV SUL TERRITORIO CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE SU QUELLO CHE E, CHE FA, CHE VUOL ESSERE E CHE DIVENTERA ARPAV pagina 10

13 AS INIZIATIVE DI MIGLIORAMENTO DEL BENESSERE ORGANIZZATIVO E DI CONDIVISIONE DELLA MISSION AZIENDALE INTERVENTI OPERATIVI IO Dismissione delle sedi ARPAV decentrate e scarsamente utilizzate, a cui si può rinunciare senza diminuzioni operative sul territorio IO Alienazione delle sedi ARPAV non più utilizzate IO Ridistribuzione del personale DRL in base al modello di riorganizzazione approvato IO Ridistribuzione delle attrezzature dei laboratori e ottimizzazione della logistica IO Ridurre i costi di esternalizzazione delle attività a privati per le verifiche in mare IO Alienazione o gestione consorziata del battello oceanografico acquisito da ARPAV IO Accertamento dei livelli essenziali di monitoraggio previsti dalla normativa europea per la rete Aria IO Revisione generale del contratto e dei criteri di manutenzione delle reti di monitoraggio IO Dismissioni, razionalizzazioni e valutazioni sui contratti in essere relativi alla flotta di automezzi aziendali IO Un nuovo assetto organizzativo per ARPAV IO Attivare le forme di pensionamento e di trasferimento, previste dalle attuali normative IO Concentrare i progetti commissionati ad ARPAV su linee di attività coerenti con i compiti istituzionali IO Reingegnerizzazione delle attività amministrative IO Redazione di un piano di innovazione, per inserire nuove tecnologie su processi ed attività IO Redazione e proposta di un accordo di programma IO Redazione di un piano di comunicazione teso a diffondere il percorso di razionalizzazione di ARPAV IO Iniziative per la massima diffusione dei dati tecnici e gestionali di ARPAV direttamente ai cittadini IO Iniziative per la condivisione di obiettivi di miglioramento aziendale IO Analisi di modalità organizzative per migliorare la socializzazione aziendale pagina 11

14 IL TABELLONE DI SINTESI PER OBIETTIVI, AZIONI E INTERVENTI OS RAZIONALIZZAZIONE DELL UTILIZZO DELLE RISORSE PER DIMINUIRE I COSTI DELLA PRODUZIONE AS AS AS AS AS OTTIMIZZAZIONE DELLE SEDI ARPAV Dismissione delle sedi ARPAV decentrate e scarsamente utilizzate, a cui si può rinunciare senza diminuzioni operative IO sul territorio IO Alienazione delle sedi ARPAV non più utilizzate RIORGANIZZAZIONE DEL DIPARTIMENTO REGIONALE LABORATORI IO Ridistribuzione del personale DRL in base al modello di riorganizzazione approvato IO Ridistribuzione delle attrezzature dei laboratori e ottimizzazione della logistica RAZIONALIZZAZIONE DEI MONITORAGGI E DELLE VERIFICHE SULLE ACQUE MARINO COSTIERE IO Ridurre i costi di esternalizzazione delle attività a privati per le verifiche in mare IO Alienazione o gestione consorziata del battello oceanografico acquisito da ARPAV RAZIONALIZZAZIONE DELLE RETI DI MONITORAGGIO IO Accertamento dei livelli essenziali di monitoraggio previsti dalla normativa europea per la rete aria IO Revisione generale del contratto e dei criteri di manutenzione delle reti di monitoraggio OTTIMIZZAZIONE DELL AUTOPARCO DI ARPAV PER I CONTROLLI E L ATTIVITA SUL TERRITORIO IO Dismissioni, razionalizzazioni e valutazioni sui contratti in essere relativi alla flotta di automezzi aziendali OS DARE UNA NUOVA DIMENSIONE ORGANIZZATIVA E GESTIONALE AD ARPAV AS AS REVISIONE ORGANIZZATIVA DI ARPAV IO Un nuovo assetto organizzativo per ARPAV IO Attivare le forme di pensionamento e di trasferimento, previste dalle attuali normative VERIFICHE GESTIONALI PER MINIMIZZARE SPESE E MASSIMIZZARE INTROTI IO Concentrare i progetti commissionati ad ARPAV su linee di attività coerenti con i compiti istituzionali IO Reingegnerizzazione delle attività amministrative pagina 12

15 OS OS OS OS INSERIRE NUOVE TECNOLOGIE PER MIGLIORARE L EFFICIENZA DEI PROCESSI OPERATIVI AS PIANIFICARE PROCESSI INNOVATIVI, FINALIZZATI AL MIGLIORAMENTO OPERATIVO ED AL RISPARMIO GESTIONALE IO Redazione di un piano di innovazione per inserire nuove tecnologie su processi ed attività FARE SISTEMA CON NUOVE MODALITA DI PROGRAMMAZIONE OPERATIVA CON GLI STAKEHOLDERS AS PROPORRE AL SISTEMA REGIONALE DEGLI ENTI DI RIFERIMENTO UN ACCORDO DI PROGRAMMA CHE DEFINISCA L AZIONE OPERATIVA DI ARPAV SUL TERRITORIO IO Redazione e proposta di un accordo di programma RENDERE ARPAV TRASPARENTE E CREDIBILE DAL PUNTO DI VISTA GESTIONALE E TECNICO AS CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE SU QUELLO CHE E, CHE FA, CHE VUOL ESSERE E CHE DIVENTERA ARPAV IO Redazione di un piano di comunicazione teso a diffondere il percorso di razionalizzazione di ARPAV IO Iniziative per la massima diffusione dei dati tecnici e gestionali di ARPAV direttamente ai cittadini MIGLIORARE IL BENESSERE ORGANIZZATIVO ED OPERATIVO DELLE RISORSE UMANE DI ARPPAV AS INIZIATIVE DI MIGLIORAMENTO DEL BENESSERE ORGANIZZATIVO E DI CONDIVISIONE DELLA MISSION AZIENDALE IO Iniziative per la condivisione di obiettivi di miglioramento aziendale IO Analisi di modalità organizzative per migliorare la socializzazione aziendale pagina 13

16 LE SCHEDE DEGLI INTERVENTI OPERATIVI Tutto il percorso che dalle parole chiave, passando per gli obiettivi strategici, ha portato alle azioni strategiche, articolate poi in interventi operativi, si sostanzia con delle schede sintetiche, che contengono un inquadramento generale dell intervento ed una tabella. Nella tabella sono esplicitati, per ciascun anno di valenza del piano, i risultati attesi, il prodotto, la scadenza di realizzazione del prodotto stesso, le risorse utilizzate ed il centro/i di responsabilità. OS RAZIONALIZZAZIONE DELL UTILIZZO DELLE RISORSE PER DIMINUIRE I COSTI DELLA PRODUZIONE AS OTTIMIZZAZIONE DELLE SEDI ARPAV IO DISMISSIONE DELLE SEDI ARPAV DECENTRATE E SCARSAMENTE UTILIZZATE A CUI SI PUÒ RINUNCIARE SENZA DIMINUZIONI OPERATIVE SUL TERRITORIO Le attività di ARPAV sul territorio regionale si distribuiscono e si appoggiano oggi su 47 sedi. Gli immobili in questione fanno principalmente capo alle attività della Direzione Generale, dei DAP e in particolare dei Servizi di Vigilanza Territoriale, del Servizi provinciale del Dipartimento Regionale Laboratori e del Dipartimento Regionale Sicurezza del Territorio. Il numero di addetti complessivo operanti presso le varie sedi è, al 1 settembre 2011, di unità. I 47 immobili in uso attualmente sono 20 in proprietà, 20 in locazione e 7 in comodato d uso. pagina 14

17 TABELLA ELENCO IMMOBILI ARPAV NEL 2011 # Località Indirizzo Titolo Funzioni utilizzo 1 Belluno via Tomea, 5 PROPRIETA' DAP, laboratorio e DRST- servizio idrologico 100% 2 Belluno via Masi Simonetti LOCAZIONE magazzino 100% 3 Belluno via Tomea PROPRIETA' DRST direzione (in costruzione) 0% 4 Belluno via del Candel, 65 LOCAZIONE DRST - direzione 100% 5 Feltre via Borgo Ruga, 28 COMODATO Ulss DAP - servizio vigilanza decentrato 100% 6 Arabba via Pradat, 5 PROPRIETA' DRST, Centro valanghe 100% 7 Padova via Matteotti, 27 (1 piano) LOCAZIONE sede legale, direzione generale, direzione amministrativa 8 Padova via Matteotti, 27 (2 piano) LOCAZIONE direzione generale - staff qualità (già disdettato) 0% 9 Padova p.le Stazione 1 (3 piano ) LOCAZIONE urp, direzione tecnica - settore acque 100% 10 Padova p.le Stazione 1 (4 piano) LOCAZIONE 11 Padova p.le Stazione 1 (2 e 6 p.) LOCAZIONE 12 Padova p.le Stazione 1 (2 e 6 p.) LOCAZIONE direzione tecnica, dipartimento reg.le sicurezza territorio - u.o.reti direzione tecnica - settore informazione ambientale direzione tecnica - settore informazione ambientale 13 Padova p.le Stazione 1 (3 e 5 p.) LOCAZIONE direzione tecnica - settore acque 100% 14 Padova via Cairoli, 4/d (2 piano) LOCAZIONE direzione generale - scuola A.S.A. 100% 15 Padova via Cairoli, 4/d (3 e 4 p.) LOCAZIONE direzione generale servizi informatici 100% 16 Padova via Bixio 1 LOCAZIONE 17 Padova via Rezzonico, 37 PROPRIETA' direzione generale - servizio prevenzione protezione - ced magazz. direzione reg. laboratori, direzione amministrativa - servizio tecnico 18 Padova via Rezzonico, 39/41 PROPRIETA' Non in uso - progetto in corso per risanamento 0% 19 Padova via Ospedale, 22 PROPRIETA' dipartimento provinciale e laboratorio 100% 20 Camposampiero via P. Cosma, 1 COMODATO Ulss DAP - servizio vigilanza decentrato 100% 21 Este via Principe Amedeo, 15 COMODATO Regione DAP - servizio vigilanza decentrato 100% 22 Teolo via Marconi, 55 PROPRIETA' centro meteorologico 100% 23 Rovigo via Porta Po PROPRIETA' dipartimento provinciale 100% 24 Rovigo viale della Pace PROPRIETA' dipartimento provinciale e laboratorio 100% 25 Porto Viro viale Gramsci, 39 COMODATO Comune DAP. - servizio vigilanza decentrato 100% 26 Treviso P.za Pio X, 3 PROPRIETA' dismesso - prevista alienazione 0% 27 Treviso via D'Annunzio, 12 PROPRIETA' dismesso - prevista alienazione 0% 28 Treviso via S. Barbara,5/A PROPRIETA' dipartimento provinciale e laboratorio 100% 29 Treviso via Castagnole LOCAZIONE magazzino 100% 30 Conegliano viale Italia, 194 LOCAZIONE DAP - servizio vigilanza decentrato 100% 31 Mestre via Lissa, 6 - via Tremiti PROPRIETA' dipartimento provinciale e laboratorio 100% 32 Marghera via Paolucci, 34 COMODATO Regione DRST - c.f.d. e servizio idrografico 100% 33 Dolo riviera 29 aprile, 2 COMODATO - Ulss DAP - servizio vigilanza decentrato 100% 34 San Donà di P. vicolo Nuovo, 6 LOCAZIONE DAP - servizio vigilanza decentrato 100% 35 San Donà di P. galleria Progresso,10 LOCAZIONE garage 100% 36 Strà via Nazionale, 28 PROPRIETA' * officina di precisione 100% 37 Verona via Giovanni della Casa PROPRIETA' dismesso - da alienare 0% 38 Verona via Dominutti, 6/8 PROPRIETA' dipartimento provinciale e laboratorio 100% 39 Verona via Salvo D'Acquisto PROPRIETA' assegnato in comodato all'ulss VR 100% 40 Bovolone via Libertà LOCAZIONE DAP - servizio vigilanza decentrato 100% 41 Vicenza via Zamenhoff PROPRIETA' dipartimento provinciale e laboratorio 0% 42 Vicenza via Spalato, 15 PROPRIETA' dipartimento provinciale e laboratorio 100% 43 Vicenza via Borgo Casale, 35 LOCAZIONE dipartimento provinciale - servizio territoriale 100% 44 Montebello p.le Cenzi COMODATO - Ulss DRST - manutenzione reti 100% 45 Arzignano via Diaz, 7 LOCAZIONE DAP - servizio industrie conciarie-olfattometria 100% 46 Bassano via Cereria, 16 PROPRIETA' DAP - servizio vigilanza decentrato 100% 47 Thiene viale Europa, 29 LOCAZIONE DAP - servizio vigilanza decentrato 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% pagina 15

18 L obiettivo dichiarato di questo intervento, articolato nelle prossime pagine nelle specifiche schede di dettaglio, è quello di avviare dei percorsi di ottimizzazione dell attività, rinunciando ad alcune sedi, razionalizzando a seconda dei casi gli spazi a disposizione degli addetti o le modalità di erogazione dei servizi sul territorio. L analisi effettuata sulle sedi di secondo livello, ma anche su alcune principali della Direzione Generale, ha cercato di prendere sotto esame tutti gli aspetti relativi alla modalità di utilizzo dell immobile (proprietà, locazione o comodato), gli addetti assegnati alla sede e le relative attività svolte, i costi di gestione dello stesso immobile. Qualsiasi ipotesi di dismissione è stata realizzata con una contestuale analisi e soluzione di riorganizzazione dei servizi. E convinzione di ARPAV che questa iniziativa di razionalizzazione delle sedi richiederà nuove modalità operative ai tecnici della stessa agenzia ma non avrà ricadute sui servizi resi al territorio. Vi è una certezza che la chiusura di sedi decentrate non vada minimamente a interferire o diminuire l efficacia dell operatività in termini di controlli o analisi. Deve essere comunque chiaro che ARPAV valuterà ed offrirà nella chiusura di dette sedi decentrate la garanzia alle amministrazioni ed alla popolazione del territorio interessato del mantenimento dell azione operativa, anche se organizzata in modo diverso E, quindi, solo una razionalizzazione logistica di uomini e mezzi che permette di produrre risparmi. La riduzione delle spese di questo intervento è stata stimata in termini complessivi in circa /anno a partire dal 2012, calcolata analizzando in dettaglio tutte le spese afferenti a ciascuna sede per affitti (qualora in locazione), spese condominiali, servizi di pulizia, servizi di calore e condizionamento, servizi di manutenzione, servizi di vigilanza, spese tecnologiche per connettività e telefonia, canoni ed utenze varie, imposte, tasse e tributi, assicurazioni e quant altro. Dal 2014 l importo, per ulteriori azioni successive, potrebbe crescere fino a /anno. La prima analisi effettuata ha individuato a livello regionale la possibile dismissione di 27 sedi, ovvero: - PROVINCIA DI BELLUNO: 2 sedi, a Belluno città in via del Candel e a Feltre, per un totale di 400 mq. - PROVINCIA DI PADOVA: 6 sedi per un totale di 970 mq, di cui 4 della Direzione Centrale a Padova città e due decentrate del DAP, a Este e Camposampiero. Per le attuali 12 sedi che interessano la Direzione Generale in città verrà fatta una specifica analisi di accorpamento, con l obiettivo di farle diventare al massimo 4 e possibilmente 1, con una finalità di risparmio sugli affitti e sulle spese tecnologiche ma anche per un miglioramento dell operatività aziendale. In totale nel territorio padovano si potranno alienare 14 sedi nel PROVINCIA DI ROVIGO: 1 sede in comodato a Porto Viro per 30 mq. - PROVINCIA DI TREVISO: 2 sedi in locazione in dismissione, un magazzino a Treviso città e una sede del DAP a Conegliano, per un totale di 548 mq. pagina 16

19 - PROVINCIA DI VENEZIA: 4 sedi per un totale di 982 mq., composte da una officina a Strà, la sede di Dolo e 2 sedi a San Donà di Piave (sede + garage). - PROVINCIA DI VERONA: 1 sede del DAP a Bovolone per 150 mq. - PROVINCIA DI VICENZA: 3 sedi, a Montebello, Thiene e Bassano, per totali 589 mq. Ad intervento di dismissione alla fine del 2012, considerando in modo coordinato definito anche quello delle alienazioni entro il 31 dicembre del prossimo anno, ARPAV utilizzerà sul territorio 19 sedi, di cui 13 in proprietà, 5 il locazione ed 1 in comodato. Il quadro potrebbe diventare il seguente: TABELLA ELENCO IMMOBILI ARPAV A FINE 2012 # Località Indirizzo Titolo Funzioni utilizzo 1 Belluno via Tomea, 5 PROPRIETA' DAP, laboratorio e DRST- servizio idrologico 100% 2 Belluno via Masi Simonetti LOCAZIONE magazzino 100% 3 Belluno via Tomea PROPRIETA' DRST direzione (in costruzione successiva alienazione) 4 Arabba via Pradat, 5 PROPRIETA' DRST, Centro valanghe 100% 5 Padova via Matteotti, 27 (1 piano) LOCAZIONE sede legale, direzione generale, direzione amministrativa 6 Padova LOCAZIONE Strutture varie 100% 7 Padova via Rezzonico, 37 PROPRIETA' direzione reg. laboratori, direzione amministrativa - servizio tecnico 8 Padova via Rezzonico, 39/41 PROPRIETA' Non in uso - progetto in corso per risanamento 0% 9 Padova via Ospedale, 22 PROPRIETA' dipartimento provinciale e laboratorio 100% 10 Teolo via Marconi, 55 PROPRIETA' centro meteorologico 100% 11 Rovigo via Porta Po PROPRIETA' dipartimento provinciale 100% 12 Treviso via S. Barbara,5/A PROPRIETA' dipartimento provinciale e laboratorio 100% 13 Mestre via Lissa, 6 - via Tremiti PROPRIETA' dipartimento provinciale e laboratorio 100% 14 Marghera via Paolucci, 34 COMODATO Regione DRST - c.f.d. e servizio idrografico 100% 15 Verona via Dominutti, 6/8 PROPRIETA' dipartimento provinciale e laboratorio 100% 16 Vicenza via Zamenhoff PROPRIETA' Nuova sede in costruzione 0% 17 Vicenza via Spalato, 15 PROPRIETA' sarà alienata a trasloco sulla nuova avvenuto 100% 18 Vicenza via Borgo Casale, 35 LOCAZIONE sarà dismessa a trasloco sulla nuova avvenuto 100% 19 Arzignano via Diaz, 7 LOCAZIONE DAP - servizio industrie conciarie 100% 0% 100% 100% A fine del periodo di validità del piano, nel 2014, con successive azioni relative a dismissioni ed alienazioni, il totale delle sedi potrebbe ridursi a 12/14, variabilmente a seconda di alcuni effetti dello stesso piano del tempo. pagina 17

20 SCHEDA DISMISSIONE DI SEDI IN PROVINCIA DI BELLUNO Situazione Attualmente in Provincia di Belluno vi sono 6 sedi, 3 in proprietà, 2 il locazione ed una in comodato. La nuova sede in costruzione di via Tomea verrà trattata nella specifica scheda delle alienazioni in quanto è stata programmata una acquisizione e successiva alienazione. Questo è il dettaglio: # Località Indirizzo mq funzioni Addetti Titolo 1 Belluno via Tomea, DAP BL DRL SL BL DRST, Serv. idrologico 71 PROPRIETA' 2 Belluno via Masi Simonetti 500 magazzino 0 LOCAZIONE 3 Belluno via Tomea Sede DRST in acquisto/alienazione 0 PROPRIETA 4 Belluno via del Candel, DRST, direzione 25 LOCAZIONE 5 Feltre via Borgo Ruga, DAP BL Servizio vigilanza decentrato 11 COMODATO 6 Arabba via Pradat, DRST, Servizio valanghe 10 PROPRIETA' Azione La dismissione prevista riguarda 2 sedi, mentre altre razionalizzazioni (oltre alla alienazione) saranno a carico della sede DAP dove troverà posto anche la Direzione del Dipartimento Regionale per la Sicurezza del Territorio (DRST). località indirizzo titolo addetti mq. in dismissione Belluno via del Candel, 65 LOCAZIONE Feltre via Borgo Ruga, 28 COMODATO mq. totali Stime effetti economici Si ipotizza che la dismissione di sedi in provincia di Belluno possa portare ad una economia di /anno, tutta nel 2012 Programmazione anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità DISMISSIONE SEDI E RISPARMI SU SERVIZIO TECNICO, INTERNE, CREANDO RIDISTRIBUZIONE CONTRATTI DI SERVIZIO RISORSE 31 DICEMBRE 2012 RISPARMI DI ADDETTI ED LOCAZIONE E/O DI GESTIONE ATTREZZATURE MANUTENZIONE 2012 UMANE E DDAP BL pagina 18

21 SCHEDA DISMISSIONE DI SEDI IN PROVINCIA DI PADOVA Situazione Attualmente in Provincia di Padova vi sono 16 sedi utilizzate da ARPAV, un numero più elevato rispetto alle altre provincie vista la presenza della sede della Direzione Centrale sul territorio padovano. Le 15 sedi sono in maggioranza in locazione (10), mentre 4 sono in proprietà e 2 in comodato. Per comodità gestionale sono state trattate come sedi diverse anche differenti contratti all interno dello stesso stabile, con questo dettaglio: # Località Indirizzo mq Funzioni Addetti Titolo 7 Padova via Matteotti, 27 (1 piano) sede legale e direzione centrale 61 LOCAZIONE 8 Padova via Matteotti, 27 (2 piano) 110 DG - Staff qualità 3 LOCAZIONE Settori e servizi della Direzione 9 Padova p.le Stazione 1 (3 piano ) 240 Tecnica 11 LOCAZIONE Settori e servizi della Direzione 10 Padova p.le Stazione 1 (4 piano) 800 Tecnica, DRST - UO reti 25 LOCAZIONE DT - Settore prevenzione e 11 Padova p.le Stazione 1 (2 e 6 p.) 260 comunicazione 10 LOCAZIONE DT - Settore prevenzione e 12 Padova p.le Stazione 1 (2 e 6 p.) 200 comunicazione 10 LOCAZIONE 13 Padova p.le Stazione 1 (3 e 5 p.) 504 DT - Settore acque 29 LOCAZIONE 14 Padova via Cairoli, 4/d (2 piano) 100 DG Staff scuola A.S.A. 4 LOCAZIONE 15 Padova via Cairoli, 4/d (3 e 4 p.) 350 DG Servizio sistemi Informativi 17 LOCAZIONE DG DA: Servizio PPR - CED - 16 Padova via Bixio magazzini 8 LOCAZIONE DRL, Servizio amministrativo DA, 17 Padova via Rezzonico, Servizio tecnico 24 PROPRIETA' NON IN USO: progetto in corso per 18 Padova via Rezzonico, 39/ risanamento e riuso in luogo altre 0 PROPRIETA' sedi 19 Padova via Ospedale, DAP PD e DRL SL PD 110 PROPRIETA' 20 Camposampie ro via P. Cosma, DAP PD, servizio vigilanza decentrato 3 COMODATO 21 Este via Principe Amedeo, DAP PD, servizio vigilanza decentrato 4 COMODATO 22 Teolo Via Marconi, DRST Servizio Meteorologico 59 PROPRIETA Azione La dismissione prevista riguarda 6 sedi di cui 4 in locazione e 2 in comodato d uso, con complessiva ripartizione su altre sedi di circa 34 addetti. Per alcune sedi della Direzione centrale detta dismissione è già iniziata nel 2011, per le altre lo sarà nel 2012, con questo dettaglio: località indirizzo titolo addetti mq. in dismissione Padova via Matteotti, 27 (2 piano) LOCAZIONE Padova p.le Stazione 1 (2 e 6 p.) LOCAZIONE Padova p.le Stazione 1 (2 e 6 p.) LOCAZIONE Padova via Cairoli, 4/d (2 piano) LOCAZIONE Camposampiero via P. Cosma, 1 COMODATO Este via Principe Amedeo, 15 COMODATO mq. totali pagina 19

22 Stime effetti economici Si ipotizza che la dismissione di sedi in provincia di Padova possa portare ad una economia di circa /anno Programmazione anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità DISMISSIONE SEDI E RISPARMI SU SERVIZIO TECNICO, INTERNE, CREANDO RIDISTRIBUZIONE CONTRATTI DI SERVIZIO RISORSE 31 DICEMBRE 2012 RISPARMI DI ADDETTI ED LOCAZIONE E/O DI GESTIONE ATTREZZATURE MANUTENZIONE 2012 UMANE E DDAP PD pagina 20

23 SCHEDA ACCORPAMENTO DELLE SEDI DELLA DIREZIONE CENTRALE Situazione Dopo pochi anni dalla sua attivazione, ARPAV e la sua Direzione Centrale, crescendo, si sono dovute suddividere in diverse sedi padovane, rendendo consuetudinarie difficoltà operative fra le diverse strutture che si sono cronicizzate nel tempo. La sede centrale di ARPAV, composta dalla Direzione e sede legale oltre che da uffici della Direzione Generale, Amministrativa e Tecnica, è oggi distribuita su 12 sedi. Riprendendo la tabella rappresentata nella precedente scheda dette sedi si possono elencare evidenziando quelle di cui si è già prevista la dismissione con la precedente scheda : # Località Indirizzo mq Funzioni Addetti Titolo 7 Padova via Matteotti, 27 (1 piano) sede legale e direzione centrale 61 LOCAZIONE 8 Padova via Matteotti, 27 (2 piano) 110 DG - Staff qualità 3 LOCAZIONE Settori e servizi della Direzione 9 Padova p.le Stazione 1 (3 piano ) 240 Tecnica 11 LOCAZIONE Settori e servizi della Direzione 10 Padova p.le Stazione 1 (4 piano) 800 Tecnica, DRST - UO reti 25 LOCAZIONE 11 Padova p.le Stazione 1 (2 e 6 DT - Settore prevenzione e 260 p.) comunicazione 10 LOCAZIONE 12 Padova p.le Stazione 1 (2 e 6 DT - Settore prevenzione e 200 p.) comunicazione 10 LOCAZIONE 13 Padova p.le Stazione 1 (3 e 5 p.) 504 DT - Settore acque 29 LOCAZIONE 14 Padova via Cairoli, 4/d (2 piano) 100 DG Staff scuola A.S.A. 4 LOCAZIONE 15 Padova via Cairoli, 4/d (3 e 4 p.) 350 DG Servizio sistemi Informativi 17 LOCAZIONE DG DA: Servizio prevenzione 16 Padova via Bixio protezione - Ced - magazzini 8 LOCAZIONE DRL, Servizio amministrativo DA, 17 Padova via Rezzonico, Servizio tecnico 24 PROPRIETA' NON IN USO: progetto in corso per 18 Padova via Rezzonico, 39/ risanamento e riuso in luogo altre 0 PROPRIETA' sedi Azione Poter raggruppare le diverse sedi della Direzione Centrale di ARPAV in meno fabbricati ha in sé svariate motivazioni di ottimizzazione e risparmio rispetto alla razionalizzazione degli affitti, ai servizi tecnologici, alle manutenzioni e così via. In sostanza si tratta di spostare e raggruppare su un altro edificio le attività e gli addetti oggi insediati nell area della stazione ferroviaria (Piazzale Stazione, via Cairoli, via Bixio), creando una serie di vantaggi di carattere economico sulla spese logistiche e tecnologiche. Vi sono altresì altri vantaggi, meno valutabili da un punto di vista strettamente economico, ma comunque ricchi di un elevato valore aziendale e sono quelli legati all operatività ed all esecuzione di tutti i processi operativi in capo alla Direzione Centrale. La suddivisione fra la diverse sedi padovane ha permesso ad ARPAV di collocare tutti i servizi via via cresciuti della sede centrale, ma con divisione fisiche che certamente non hanno aiutato l unitarietà dei processi operativi svolti dalla stessa Direzione. L obiettivo più alto è quello di unificare tutta la Direzione Generale in un unica sede, sempre rispettando i criteri di economicità fra le attuali spese e quelle di una situazione accorpata. Nell ipotesi che risulti difficile reperire, in posizione logistica accettabile, uno stabile così ampio, si potrà deviare su una situazione che accorpi e rilasci le sedi più difficili e quindi riduca le attuali 12 sedi in almeno 4. Appare comunque evidente che poter riunificare in un unica sede la Direzione Generale, la pagina 21

24 Direzione Amministrativa e quella Tecnica comporterebbe vantaggi non solo di razionalizzazione della spesa, ma anche di rapporti operativi e di relazione fra il personale delle strutture. Detti aspetti legati a vantaggi aziendali possono essere sintetizzati in: Identità aziendale: il percorso di razionalizzazione ed ottimizzazione operativa ed economica che vedrà fortemente impegnata nel breve periodo ARPAV in generale (e la direzione centrale in particolare) sarebbe notevolmente agevolato da confronti intersettoriali fra le diverse strutture continui e collaborativi. ARPAV dovrà, come gran parte dei tipici percorsi aziendali, ottimizzare i propri processi amministrativi e gestionali ed appare evidente come ciò sia fortemente agevolato da brevi riunioni intersettoriali rispetto (esempio limite) ad uno scambio di lettere protocollate fra sedi diverse. Una soluzione logistica condivisa sicuramente rafforzerebbe l unitarietà e l identità aziendale, base importante per condividere percorsi, anche difficili, di razionalizzazione. Sicurezza: i dipendenti ARPAV, soprattutto quelli afferenti la zona della stazione ferroviaria (Piazzale Stazione, via Cairoli, via Bixio) non si sentono sicuri per le vicende legate all ordine pubblico dell area in questione. La mancanza di sicurezza tende a minimizzare gli spostamenti a quelli relativi all entrata e all uscita del periodo lavorativo, rinunciando ad incontri fra colleghi importanti per la risoluzione di processi operativi. Se non vi è la rinuncia, vi è lo svolgimento del lavoro con paura negli spostamenti, paura che non crea certamente serenità operativa. La presenza di un servizio di guardia privata è stato un deterrente per l esterno ed una sicurezza interna per il periodo iniziale. L escalation della situazione di pericolo esterno dell area nel periodo più recente rende questo servizio, oggi, insufficiente. Rapporti interpersonali: i percorsi di razionalizzazione e ottimizzazione aziendale passano spesso e doverosamente per una rivisitazione tesa allo snellimento dei processi aziendali. Ciò significa che diversi operatori devono riuscire a fare, per un determinato processo, in modo diverso e migliore. Quindi alla base della reingegnerizzazione aziendale di ARPAV vi è l impegno e la disponibilità a rivisitare le proprie consuetudini operative da parte degli operatori tecnici e amministrativi. Fare tutto ciò - che è uno degli obiettivi di ARPAV nel prossimo triennio - sarà sicuramente agevolato e, in una certa misura, si baserà fondamentalmente sul rafforzamento del livello di comunicazione e rapporto interpersonale fra gli stessi operatori di ARPAV ( fare squadra ). La divisione delle sedi delle direzione centrale di ARPAV appare come una barriera fisica importante allo sviluppo di questi rapporti interpersonali finalizzati al cambiamento dei processi operativi. E facilmente comprensibile come, nella realtà e quotidianità operativa, lo scambio di opinioni in corridoio, il breve incontro di allineamento andando a chiedere personalmente la cosa ad un o ad una collega, la condivisione di una pausa, di un pasto, permettono di agevolare i confronti, abbattere le incomprensioni più banali, condividere percorsi operativi e, in generale, favorire quindi l efficacia dei percorsi gestionali e il rinnovamento degli stessi. Benessere operativo: alcune delle strutture operanti nelle attuali sedi hanno più volte lamentato la fatiscenza di alcuni locali, la convinzione di una non omogenea qualità logistica fra le strutture, un benessere operativo ai minimi livelli. Sicuramente una nuova sede unitaria permetterebbe di diffondere fra tutto il personale una convinzione di omogeneità di benessere operativo. Ciascun operatore della sede centrale, sia esso del comparto sia anche un dirigente, deve poter aver la convinzione che vi è una equanime collocazione logistica, che non vi sono figli di un Dio minore, che non vi sono sedi punitive o di serie B. Le diverse sedi della direzione centrale sono oggi non equivalenti, come posizione, come decoro, come ambiente lavorativo in generale. L eliminazione del sentimento di angoscia dovuto a muri scrostati, umidità permanente, scarsità di finestre, scarsa accessibilità, ecc. può essere risolto con una sede unitaria, dove le condizioni generali sono omogenee, eliminando quindi la convinzione che alcune sedi sono punitive rispetto ad altre. Questa convinzione può alimentare in positivo un benessere operativo, ma visto pagina 22

25 dall altro canto, sicuramente elimina il sentire negativo della logistica operativa, eliminazione che sicuramente favorisce l efficacia nel lavoro. Ottimizzazione dei tempi: deve essere evidenziata anche l ottimizzazione dei tempi lavorativi. Oggi, la necessità di continui contatti operativi fra gli addetti della sede centrale obbliga gli stessi a continui spostamenti (anche solo per la posta) fra le diverse sedi. Ciò consuma tempi lavorativi, che potrebbero sicuramente essere meglio impiegati, e cosa non trascurabile espone i lavoratori a potenziali incidenti nel percorso. Si evidenzia come questi spostamenti ( attività fuori sede ) abbiano una mole considerevole ed una continuità in quasi tutti i giorni lavorativi. Pertanto i tempi lavorativi recuperabili con una sede unitaria sono sicuramente significativi e stimabili in ore/anno con un costo individuabile in / /anno. Anche l aspetto relativi ai rischi a cui i lavoratori sono soggetti, con gli spostamenti sul suolo pubblico, seppur non quantificabile, è sicuramente significativo. Appare quindi evidente come l unificazione delle diverse sedi padovane, oltre a calcolabili vantaggi in tema di razionalizzazione di spese per fabbricati e apparati tecnologici, porterebbe ulteriori e consistenti vantaggi operativi sull identità, il benessere e la sicurezza del personale L iniziativa prevede quindi. - Individuazione di idoneo fabbricato in locazione a prezzo concorrenziale; - Progettazione occupazione nuovi spazi e traslochi, con particolare riguardo al CED ed alla strumentazione di connettività ( centro stella regionale telematico di ARPAV); - Dismissione dei contratti di locazione delle vecchie sedi In sostanza la Direzione Generale di ARPAV, a fine delle operazioni della presente scheda, sarà al massimo così distribuita nelle sedi (al minimo tutto in una sede): Località Indirizzo mq Funzioni Addetti Titolo Padova via Matteotti, 27 (1 piano) sede legale e direzione centrale 61 LOCAZIONE DRL, Servizio amministrativo DA, Padova via Rezzonico, PROPRIETA' Servizio tecnico Padova via Rezzonico, 39/ DA RIPORTARE IN USO (progetto in corso)? PROPRIETA' Padova? (stabile in ricerca) 2000/2500 Strutture della DG, DA e DT? LOCAZIONE 4.400/ Stime effetti economici L operazione è stata analizzata soprattutto verificando i conteggi dei costi delle locazioni, dei parcheggi, del piantonamento, del teleallarme, dei servizi manutentivi e di pulizia, della connettività, verificando che è possibile creare un risparmio di circa all anno, importo significativo ed importante dal punto di vista economico che permette di sopportare al primo anno le spese relative al trasloco delle attrezzature (CED), della mobilia e delle persone. Dette spese di spostamento sono in corso di stima dettagliata, ma in prima ipotesi sembrano essere comprese fra i ed i Programmazione anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità 2012 INDIVIDUAZIONE NUOVA SEDE PER ACCORPAMENTI E TRASLOCHI DI ADDETTI E ATTREZZATURE RIPORTARE IN USO VIA REZZONICO 39/41 RISPARMI SU CONTRATTI DI LOCAZIONE E/O DI MANUTENZIONE PIENO UTILIZZO SEDE IN PROPRIETÀ CON SPESE DI RIPRISTINO COMPENSATE DA RISPARMI SU LOCAZIONE ALTRE SEDI 30 GIUGNO DICEMBRE 2012 INTERNE, CREANDO RISPARMI DI GESTIONE INTERNE RECUPERATE DA RISPARMI DI GESTIONE SERVIZIO TECNICO E SERVIZIO RISORSE UMANE E ALTRI SERVIZIO TECNICO E SERVIZIO RISORSE UMANE E ALTRI 2013/ pagina 23

26 SCHEDA DISMISSIONE DI SEDI IN PROVINCIA DI ROVIGO Situazione Attualmente in Provincia di Rovigo vi sono 3 sedi utilizzate da ARPAV, 2 in proprietà ed una in comodato. Questo è il dettaglio: # Località Indirizzo mq Funzioni Addetti Titolo 23 Rovigo via Porta Po DAP RO 47 PROPRIETA' 24 Rovigo viale della Pace DAP RO e DRL, SL RO 25 PROPRIETA' DAP BL Servizio vigilanza 25 Porto Viro viale Gramsci, decentrato 1 COMODATO Azione La dismissione prevista riguarda 1 sede, di 30 mq con un solo addetto. località indirizzo titolo addetti mq. in dismissione Porto Viro viale Gramsci, 39 COMODATO mq. totali Stime effetti economici Si ipotizza che la dismissione di sedi in provincia di Rovigo possa portare ad una economia di circa /anno Programmazione anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità DISMISSIONE SEDI E RISPARMI SU SERVIZIO TECNICO, INTERNE, CREANDO RIDISTRIBUZIONE CONTRATTI DI SERVIZIO RISORSE 31 DICEMBRE 2012 RISPARMI DI ADDETTI ED LOCAZIONE E/O DI GESTIONE ATTREZZATURE MANUTENZIONE 2012 UMANE E DDAP RO pagina 24

27 SCHEDA DISMISSIONE DI SEDI IN PROVINCIA DI TREVISO Situazione Attualmente in Provincia di Treviso vi sono 3 sedi utilizzate da ARPAV, 1 in proprietà (nuova sede) e 2 il locazione. Vi sono inoltre due sedi oggi dismesse, ancora in proprietà. Questo è il dettaglio: # Località Indirizzo mq Funzioni Addetti Titolo 26 Treviso P.za Pio X, dismesso - prevista alienazione 0 PROPRIETA' 27 Treviso via D'Annunzio, dismesso - prevista alienazione 0 PROPRIETA' 28 Treviso via S. Barbara,5/A DAP TV e DRL, SL TV 128 PROPRIETA' 29 Treviso via Castagnole 363 magazzino 0 LOCAZIONE DAP TV, Servizio vigilanza 30 Conegliano viale Italia, decentrato 3 LOCAZIONE Azione Le dismissioni vere e proprie previste riguardano il magazzino di via Castagnole a Treviso (in locazione) e la sede di Conegliano, per un totale di 3 addetti e 548 mq. L alienazione delle due sedi non più utilizzate riguarderà un altra scheda. località indirizzo titolo addetti mq. in dismissione Treviso via Castagnole LOCAZIONE Conegliano viale Italia, 194 LOCAZIONE mq. totali Stime effetti economici Si ipotizza che la dismissione di sedi in provincia di Treviso possa portare ad una economia di circa /anno. Programmazione anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità DISMISSIONE SEDI E RISPARMI SU SERVIZIO TECNICO, INTERNE, CREANDO RIDISTRIBUZIONE CONTRATTI DI SERVIZIO RISORSE 31 DICEMBRE 2012 RISPARMI DI ADDETTI ED LOCAZIONE E/O DI GESTIONE ATTREZZATURE MANUTENZIONE 2012 UMANE E DDAP TV pagina 25

28 SCHEDA DISMISSIONE DI SEDI IN PROVINCIA DI VENEZIA Situazione Attualmente in Provincia di Venezia vi sono 6 sedi utilizzate da ARPAV, 2 in proprietà, 2 in comodato e due in locazione. Questo è il dettaglio: # Località Indirizzo mq Funzioni Addetti Titolo 31 Mestre via Lissa, 6 - via Tremiti DAP VE e DRL, SL VE 179 PROPRIETA' 32 Marghera via Paolucci, DRST, Servizio Idrografico e CFD 28 COMODATO 33 Dolo riviera 29 aprile, 2 76 DAP VE, Servizio vigilanza decentrato 3 COMODATO 34 San Donà di P. vicolo Nuovo, DAP VE, Servizio vigilanza decentrato 5 LOCAZIONE 35 San Donà di P. galleria Progresso,10 12 garage 0 LOCAZIONE 36 Strà via Nazionale, officina di precisione 3 PROPRIETA' Azione Le dismissioni riguardano le sedi di Dolo, San Donà di Piave e Strà, 1 in comodato, 2 il locazione ed 1 in proprietà, per un totale di 11 addetti e 982 mq. località indirizzo titolo addetti mq. in dismissione Dolo riviera 29 aprile, 2 COMODATO 3 76 San Donà di P. vicolo Nuovo, 6 LOCAZIONE San Donà di P. galleria Progresso,10 LOCAZIONE 0 12 Strà via Nazionale, 28 PROPRIETA' mq. totali Stime effetti economici Si ipotizza che la dismissione delle sedi decentrate in provincia di Venezia possa portare ad una economia di circa /anno Programmazione anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità DISMISSIONE SEDI E RISPARMI SU SERVIZIO TECNICO, INTERNE, CREANDO RIDISTRIBUZIONE CONTRATTI DI SERVIZIO RISORSE 31 DICEMBRE 2012 RISPARMI DI ADDETTI ED LOCAZIONE E/O DI GESTIONE ATTREZZATURE MANUTENZIONE 2012 UMANE E DDAP VE pagina 26

29 SCHEDA DISMISSIONE DI SEDI IN PROVINCIA DI VERONA Situazione Attualmente in Provincia di Verona vi sono 4 sedi, di cui 2 utilizzate da ARPAV e 2 in proprietà (una dismessa ed una in comodato all ULSS) da alienare. Questo è il dettaglio: # Località Indirizzo mq Funzioni Addetti Titolo 37 Verona via Giovanni della Casa 543 dismesso da alienare 0 PROPRIETA' 38 Verona via Dominutti, 6/ DAP VR e DRL, SL VR 132 PROPRIETA' 39 Verona via Salvo D'Acquisto assegnato in comodato all ULSS 0 PROPRIETA' DAP VR, Servizio vigilanza 40 Bovolone via Libertà 150 decentrato 4 LOCAZIONE Azione Le dismissioni riguarda solo la sede decentrata di Bovolone, per un totale di 4 addetti e 150 mq, poiché come già detto le alienazioni riguarderanno specifiche azioni. località indirizzo titolo addetti mq. in dismissione Bovolone via Libertà LOCAZIONE mq. totali Stime effetti economici Si ipotizza che la dismissione delle sedi decentrate in provincia di Verona possa portare ad una economia di circa /anno Programmazione anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità DISMISSIONE SEDI E RISPARMI SU SERVIZIO TECNICO, INTERNE, CREANDO RIDISTRIBUZIONE CONTRATTI DI SERVIZIO RISORSE 31 DICEMBRE 2012 RISPARMI DI ADDETTI ED LOCAZIONE E/O DI GESTIONE ATTREZZATURE MANUTENZIONE 2012 UMANE E DDAP VR pagina 27

30 SCHEDA DISMISSIONE DI SEDI IN PROVINCIA DI VICENZA Situazione Attualmente in Provincia di Vicenza vi sono 6 sedi, oltre a quella nuova del DAP che è in costruzione, di cui 2 in proprietà, 3 in locazione ed 1 in comodato. Questo è il dettaglio: # Località Indirizzo mq Funzioni Addetti Titolo Nuova sede (DAP VI e DRL, SL VI) in 41 Vicenza via Zamenhoff costruzione 0 PROPRIETA' 42 Vicenza via Spalato, DAP VI e DRL, SL VI 75 PROPRIETA' 43 Vicenza via Borgo Casale, DAP VI, Servizio territoriale 25 LOCAZIONE 44 Montebello p.le Cenzi 110 DRST, manutenzione reti 3 COMODATO 45 Arzignano via Diaz, DAP VI, Servizio industrie conciarie 13 LOCAZIONE 46 Bassano via Cereria, DAP VI, servizio vigilanza decentrato 3 PROPRIETA' 47 Thiene viale Europa, DAP VI, servizio vigilanza decentrato 5 LOCAZIONE Azione Le dismissioni riguardano le sedi decentrate di Montebello, Bassano e Thiene, per un totale di 11 addetti e 589 mq. località indirizzo titolo addetti mq. in dismissione Montebello p.le Cenzi COMODATO Bassano via Cereria, 16 PROPRIETA' Thiene viale Europa, 29 LOCAZIONE mq. totali Nel 2014, a completamento della costruzione e consegna della nuova sede vicentina, effettuato il trasloco del DAP e l accorpamento delle attuali 2 sedi, verrà dismessa la sede in locazione di via Borgo Casale. La sede di via Spalato sarà, anche anticipatamente, venduta. Stime effetti economici Si ipotizza che la dismissione delle sedi decentrate in provincia di Vicenza possa portare ad una economia di circa /anno a partire dal Le azioni del 2014 porteranno questo importo ad aumentare, raggiungendo in totale i /anno Programmazione anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità DISMISSIONE SEDI E RISPARMI SU SERVIZIO TECNICO, INTERNE, CREANDO RIDISTRIBUZIONE CONTRATTI DI SERVIZIO RISORSE 31 DICEMBRE 2012 RISPARMI DI ADDETTI ED LOCAZIONE E/O DI GESTIONE ATTREZZATURE MANUTENZIONE 2012 UMANE E DDAP VI DISMISSIONE SEDE DAP DI VIA BORGO CASALE RISPARMI SU CONTRATTI DI LOCAZIONE E/O DI MANUTENZIONE 30 GIUGNO 2014 INTERNE, CREANDO RISPARMI DI GESTIONE SERVIZIO TECNICO, SERVIZIO RISORSE UMANE E DDAP VI pagina 28

31 OS RAZIONALIZZAZIONE DELL UTILIZZO DELLE RISORSE PER DIMINUIRE I COSTI DELLA PRODUZIONE AS OTTIMIZZAZIONE DELLE SEDI ARPAV IO ALIENAZIONE DELLE SEDI ARPAV NON PIÙ UTILIZZATE Importante sarà il percorso di alienazione delle sedi di proprietà di ARPAV, oggi non più operative per spostamento dell attività in altri edifici. L importo totale, stimato con l Agenzia del Territorio o altri processi estimativi, è considerevole e pari a A questo importo va poi aggiunto il risparmio dovuto alle spese annue di gestione di dette sedi, per un totale di /anno in totale Il percorso di alienazione ricorrendo al mercato presenta difficoltà operative e temporali, evidenziate nei primi esperimenti di gara già esperiti. Potrebbe essere importante studiare con la Regione del Veneto percorsi alternativi al ricorso al mercato immobiliare privato per la capitalizzazione del valore di detti immobili. Gli immobili oggetto di alienazione sono 1 a Belluno, 1 a Rovigo, 2 a Treviso città, 2 a Verona città, 1 a Vicenza città e 1 in provincia (Bassano). Belluno, via Tomea Treviso, via D Annunzio Verona, via G. della Casa, 19 Treviso, Piazza Pio X Verona, via Salvo D Acquisto Vicenza, via Spalato Bassano, via Cereria Rovigo, viale della Pace pagina 29

32 SCHEDA ALIENAZIONE SEDI IN PROVINCIA DI BELLUNO Situazione Attualmente in Provincia di Belluno è in fase di acquisizione, con procedure avviate negli anni scorsi, un nuovo immobile situato vicino alla attuale sede del DAP, che sarebbe dovuto servire per collocare la direzione ed altri uffici del Dipartimento per la Sicurezza del Territorio. Le valutazioni e gli interventi di razionalizzazione contenuti nel presente piano fanno ritenere non più necessario lo stabile in questione, collocando il DRST presso il DAP con una revisione generale degli spazi. Pertanto, visto lo stato di avanzata realizzazione dello stesso stabile, la sede verrà alienata senza essere utilizzata. Azione Alienazione della sede: località indirizzo titolo utilizzo attuale mq. in alienazione Belluno via Tomea PROPRIETA' 0% mq. totali Stime effetti economici Il valore stimato per l alienazione è il valore di mercato dell acquisto, pari a ,00. Programmazione anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità 2012 ALIENAZIONE SEDE VENDITA E/O CESSIONE 31 DICEMBRE 2012 INTERNE (CON EVENTUALE SUPPORTO REGIONALE) SERVIZIO TECNICO pagina 30

33 SCHEDA ALIENAZIONE SEDI IN PROVINCIA DI ROVIGO Situazione Nella riorganizzazione del Dipartimento Regionale Laboratori (vedi specifico capitolo) è prevista la chiusura della sede di Rovigo che attualmente occupa uno stabile in proprietà in via prioritaria. Questo stabile, a riorganizzazione avvenuta, può essere alienato. Azione Alienazione della sede: località indirizzo titolo utilizzo attuale mq. in alienazione Rovigo Viale della Pace, 73 PROPRIETA' 100% mq. totali Stime effetti economici Il valore stimato per l alienazione è pari a ,00. Le spese per tasse e varie dello stabile assommano a circa /anno. Programmazione anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità 2012 ALIENAZIONE SEDE VENDITA E/O CESSIONE 31 DICEMBRE 2012 INTERNE (CON EVENTUALE SUPPORTO REGIONALE) SERVIZIO TECNICO pagina 31

34 SCHEDA ALIENAZIONE SEDI IN PROVINCIA DI TREVISO Situazione Attualmente in Provincia di Treviso è già operativa la nuova sede del DAP e del Servizio Laboratorio. Le sedi non più utilizzate sono già state interessate a procedure di vendita che non sono andate a buon fine. Sia con vendita singola, sia con il supporto della Regione per una cessione della stessa sede all ente regionale per una unificazione delle procedure di cessione con altri beni in alienazione, dette sedi saranno vendute. Azione Alienazione della sede: località indirizzo titolo utilizzo attuale mq. in alienazione Treviso Piazza Pio X, 3 PROPRIETA' 0% 500 Treviso via D Annunzio, 12 PROPRIETA' 0% mq. totali Stime effetti economici I valori degli immobili, secondo le stime redatte dall Agenzia del Territorio, sono di ,00 per l immobile di via D Annunzio e di ,00 per quello di via Pio X, per un totale pari a ,00. Le spese per tasse e varie degli stabili assommano a circa /anno. Programmazione anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità 2012 ALIENAZIONE SEDE VENDITA E/O CESSIONE 31 DICEMBRE 2012 INTERNE (CON EVENTUALE SUPPORTO REGIONALE) SERVIZIO TECNICO pagina 32

35 SCHEDA ALIENAZIONE SEDI IN PROVINCIA DI VERONA Situazione A Verona è da tempo operativa la nuova sede del DAP e del Servizio Laboratorio, ma non è mai stata perfezionata l alienazione delle due sedi non utilizzate. Una di queste è stata assegnata in comodato all ULSS. Azione Alienazione della sede: località indirizzo titolo utilizzo attuale mq. in alienazione Verona Via Salvo D Acquisto 7/9 Verona via Giovanni della Casa, 19 PROPRIETA' (in comodato all ULSS) 0% PROPRIETA' 0% mq. totali Stime effetti economici Le stime di massima dei valori degli immobili da alienare di Verona sono state effettuate attraverso un processo estimale con l utilizzo di quotazioni OMI, e risultano di per l immobile di via Salvo D Acquisto e di per quello di via Giovanni della Casa, per un totale pari a ,00. Le spese per tasse e varie degli stabili assommano a circa /anno. Programmazione anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità 2012 ALIENAZIONE SEDE VENDITA E/O CESSIONE 31 DICEMBRE 2012 INTERNE (CON EVENTUALE SUPPORTO REGIONALE) SERVIZIO TECNICO pagina 33

36 SCHEDA ALIENAZIONE SEDI IN PROVINCIA DI VICENZA Situazione A Vicenza è in corso di costruzione una nuova sede per il Dipartimento Provinciale. Pertanto andrà prevista l alienazione della attuale sede di via Spalato, coerentemente con i tempi di consegna della nuova sede. Da subito può essere alienata la sede in proprietà di Bassano, vista la razionalizzazione operativa dei servizi erogati da quella sede. Azione Alienazione della sede: località indirizzo titolo utilizzo attuale mq. in alienazione Bassano Via Cereria, 16 PROPRIETA' 100% 290 Vicenza via Spalato, 15 PROPRIETA' 100% mq. totali Stime effetti economici La stima di massima del valore dell immobile da alienare di Bassano è stata effettuata attraverso un processo estimale con l utilizzo di quotazioni OMI e risulta di ,00. La sede di via Spalato ha un valore, stimato attraverso l Agenzia per il Territorio, di ,00, per un totale pari a ,00. Le spese per tasse e varie dello stabile di Bassano assommano a circa /anno, mentre per quello di Vicenza a /anno, per un totale di /anno. Programmazione anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità 2012 ALIENAZIONE SEDE DI BASSANO VENDITA E/O CESSIONE 31 DICEMBRE 2012 INTERNE (CON EVENTUALE SUPPORTO REGIONALE) SERVIZIO TECNICO ALIENAZIONE SEDE DI VICENZA VENDITA E/O CESSIONE 31 DICEMBRE 2014 INTERNE (CON EVENTUALE SUPPORTO REGIONALE) SERVIZIO TECNICO pagina 34

37 OS RAZIONALIZZAZIONE DELL UTILIZZO DELLE RISORSE PER DIMINUIRE I COSTI DELLA PRODUZIONE AS RIORGANIZZAZIONE DEL DIPARTIMENTO REGIONALE LABORATORI IO RIDISTRIBUZIONE DEL PERSONALE DRL IN BASE AL MODELLO DI RIORGANIZZAZIONE APPROVATO Organizzazione attuale Allo Stato attuale il Dipartimento Regionale Laboratori ha una organizzazione che prevede una Direzione di Dipartimento e 8 strutture afferenti di cui 7 Servizi Laboratori situati nei 7 capoluoghi di provincia e 1 Servizio Amministrativo a Padova. DIREZIONE DRL 7 unità 1 dirigente SC (f.f.) - 1 dirigente PAS - 3 dirigenti P -2 D -1 C Servizio Laboratorio BELLUNO Servizio Laboratorio PADOVA Servizio Laboratorio ROVIGO Servizio Laboratorio TREVISO Servizio Laboratorio VENEZIA Servizio Laboratorio VERONA Servizio Laboratorio VICENZA Servizio AMMINI- STRATIVO 14 unità 37 unità 13 unità 34 unità 47 unità 35 unità 31 unità 13 unità 1 dirigente UO 1 Ds 9 D 2 C 1 Bs 1 dirigente SC 2 dirigenti UO 2 Ds 26 D 3C 2 Bs 1 B 2 dirigenti UO 7 D 1 Bs 3 B 1 dirigente SC 2 dirigenti UO 22 D 2 C 3 Bs 4 B 1 dirigente SC 4 dirigenti UO 2 Ds 33 D 4 C 2 Bs 1 B 1 dirigente SC (facente funzione direzione DRL) 2 dirigenti UO 4 Ds 23 D 5 C 1 dirigente SC 3 dirigenti UO 19 D 3 C 5 Bs 1 dirigente SS 3 D 6 C 2 BS 1 B LEGENDA: DRL Dipartimento Regionale Laboratori UO Unità Operativa P Professionale SL Servizio Laboratorio SS Servizio semplice Ds D C Bs B Categorie del personale del comparto NOTA BENE SA Servizio Amministrativo SC Servizio complesso Al momento il Dipartimento è diretto dal Dirigente Responsabile del Servizio Laboratori di Verona Il personale ARPAV in servizio al Dipartimento Regionale Laboratori è, quindi, al 1 settembre 2011, di 231 unità lavorative, per un costo annuo stimato pari a circa euro ,00 così suddivisi: DIRIGENTI, 26 unità di cui: - 6 dirigenti struttura complessa, - 1 incarico professionale ad alta specializzazione (PAS), - 16 dirigenti UO, - 3 dirigenti professionali (P). pagina 35

38 Il costo complessivo della dirigenza del DRL è pari a circa ,00 euro. Va tenuto conto che attualmente solo i dirigenti validano i campioni, formulano i giudizi e sono responsabili di tutti gli adempimenti conseguenti. COMPARTO, 205 unità del comparto tra cui: - 9 livello Ds, livello D, - 26 livello C, - 16 livello Bs - 10 livello B. Il costo complessivo del comparto del DRL è stimato pari a euro ,00. Va evidenziato che gran parte personale del comparto di livello D risulta inquadrato come personale di ispezione e vigilanza, 51 sono tecnici di analisi biomediche, i restanti collaboratori e assistenti tecnici Attività Nel corso del 2010 sono stati analizzati circa campioni, sui quali sono state effettuate circa determinazioni analitiche. Estrazione aprile 2011 su dati 2010 Tipi di campioni BL PD RO TV VE VI VR ARPAV reti di monitoraggio fonti di pressione ambientale campioni alimenti acque potabili altri TOTALI Nei vari laboratori oggi attivi possono essere individuati dei SERVIZI DI BASE e dei SERVIZI SPECIALISTICI. SERVIZI DI BASE CHIMICA E BIOLOGIA ACQUE SL BELLUNO pagina 36

39 SL PADOVA SERVIZI DI BASE SERVIZI SPECIALISTICI CHIMICA E BIOLOGIA ACQUE ARIA EMISSIONI IN ATMOSFERA SERVIZI DI BASE CHIMICA E BIOLOGIA ACQUE SL ROVIGO SL TREVISO SERVIZI DI BASE SERVIZI SPECIALISTICI CHIMICA E BIOLOGIA ACQUE QUALITA DEI SUOLI OGM SL VENEZIA SERVIZI DI BASE SERVIZI SPECIALISTICI CHIMICA E BIOLOGIA ACQUE SUOLO E TERRENI BONIFICHE DIOSSINE SL VERONA SERVIZI DI BASE SERVIZI SPECIALISTICI CHIMICA E BIOLOGIA ACQUE ALIMENTI BEVANDE SERVIZI DI BASE CHIMICA E BIOLOGIA ACQUE SL VICENZA pagina 37

40 Costi di gestione Per effettuare analisi di campioni nel 2010, oltre alle spese del personale, sono state sostenute le spese gestionali per la manutenzione delle attrezzature, i prodotti consumabili, il lavaggio delle vetrerie, per il trasferimento dei campioni e la manutenzione del sistema informatico di gestione degli stessi (LIMS). Il totale di queste spese è stato per il 2010 di circa Evidentemente queste rappresentano le voci più importanti di spesa, a cui vanno ad aggiungersi altre spese di gestione corrente. struttura CONSUMABILI E GAS MANUTENZIONE ATTREZZATURE (con materiali consumabili) LAVAGGIO VETRERIE TRASPORTO CAMPIONI + LIMS LAVANOLO CAMICI MALTIMENTO RIFIUTI SPECIALI MANUTENZIONE IMPIATI GAS ALTRO TOTALI SL BL SL PD SL RO SL TV SL VE SL VR SL VI TOTALI Riorganizzazione in termini generali L obiettivo generale è intervenire nell organizzazione del Dipartimento Regionale Laboratori lasciando inalterata la capacità di analisi (ovvero il numero dei campioni/anno trattati) riducendo nel contempo le spese per produrre dette analisi. Vanno preliminarmente chiariti due punti che rappresentano i presupposti per qualsiasi operazione di riorganizzazione del Dipartimento Regionale Laboratori: 1. LA CHIUSURA DI UN LABORATORIO PROVINCIALE NON SIGNIFICA IN ALCUN CASO RIDUZIONE DELL ATTIVITA ANALITICA, MA SOLO UNA DIVERSA ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE DELLA RETE LABORATORISTICA DI ARPAV; 2. QUALSIASI RICOLLOCAZIONE O MOBILITÀ DEL PERSONALE VERRÀ EFFETTUATA VALORIZZANDO E NON DEPRIMENDO LE CAPACITÀ PROFESSIONALI DEGLI ADDETTI INTERESSATI Analizzando i numeri sopra evidenziati, appare chiaramente che qualsiasi ipotesi riorganizzativa della rete di laboratori, suffragata anche da specifiche analisi di contesto e delle dotazioni operative degli anni passati, deve partire dalla premessa che il 75% dei costi attuali sono connessi alle spese di personale ( di euro su un totale di ). Risulta quindi evidente che soprattutto dalla riduzione di questa voce è possibile attendersi consistenti risparmi. Ridurre le spese del personale significa ipotizzare una ridistribuzione degli addetti, che comporta. - una ricollocazione del personale interessato in ARPAV, presso altre strutture, salvaguardando il più possibile il livello, il ruolo e le attitudini personali. In tal caso vi è un risparmio per il centro di costo DRL ma non per ARPAV, a meno di valutare possibilità di utilizzare parte del personale per lo svolgimento di attività su progetto o per supportare attività istituzionali su convenzione; pagina 38

41 - una ricollocazione del personale presso altri Enti dello stesso territorio in cui viene attualmente svolta l attività lavorativa. In tale situazione ARPAV ha un risparmio generale sui costi. Altri risparmi sono ipotizzabili intervenendo su una gestione più efficiente dei consumabili di laboratorio e delle attrezzature, con una ridistribuzione e ottimizzazione della strumentazione in dotazione, un miglioramento della logistica e una diversa articolazione dell orario di lavoro, con un risparmio che possiamo stimare intorno al 10% delle spese attuali (circa 350/ ,00 euro). Per una valutazione più generale dei costi, oltre ai risparmi prodotti dalla riduzione delle strutture laboratoristiche, è considerato anche l aumento delle spese di gestione dei laboratori restanti e l incremento delle spese di trasporto campioni. La nuova organizzazione del Dipartimento Regionale Laboratori Allo stato attuale delle analisi il modello di organizzazione ritenuto adatto per non perdere efficacia operativa nel numero e nella qualità delle analisi laboratoristiche nel panorama regionale è quello definito LABORATORIO BIPOLARE. L ipotesi prevede una Direzione di Dipartimento e 2 strutture di laboratorio principali situate a Venezia e Verona. Il laboratorio di Treviso diverrà sede staccata del laboratorio di Venezia. Da subito si ipotizzerebbe la chiusura delle sedi di laboratorio di Rovigo e Belluno, con la riallocazione operativa del personale presso altre strutture ARPAV o Enti del Territorio, interessando 27 unità, (3 dirigenti e 24 unità del comparto). La situazione a regime del Laboratorio Bipolare prevede la chiusura dei laboratori di Rovigo, Belluno, Vicenza e Padova, ma l azione si articolerà nel triennio, con i laboratori di Vicenza e Padova che saranno chiusi in una seconda fase. In ciascun capoluogo provinciale rimarrà in ogni caso uno sportello per accettazione campioni/consegna referti. Il prospettato accentramento delle funzioni amministrative che ARPAV sta effettuando in seguito alla più generale riorganizzazione pagina 39

42 potrebbe rendere disponibile del personale amministrativo dei Dipartimenti Provinciali per continuare a svolgere le funzioni di accettazione e spedizione dei campioni ai laboratori operativi. Per questi compiti sono da prevedere due persone impegnate tra le 9:00 e le 14:00 di ogni giorno. Il personale necessario - a regime - è ridotto a 158 unità, rispetto alle attuali 231, con una riduzione di circa il 32% delle risorse umane impiegate nel DRL, con un risparmio teorico (per le motivazioni sopra espresse) di circa ,00 euro. Gli aspetti migliorativi di questo modello di riorganizzazione dei laboratori sono fortemente legati ad una migliore efficienza del sistema, con minori costi per le spese generali, senza intaccare il livello di risposta alla richiesta di analisi del territorio. Mentre per i territori di Venezia, Verona e - in sostanza anche Treviso non vi sono variazioni operative; per Padova, Vicenza, Belluno e Rovigo i campioni raccolti dalle strutture territoriali di ARPAV o conferiti dalle ULSS o dai cittadini saranno consegnati ad uno specifico sportello aperto presso il DAP competente, analogamente a quanto avviene ora. Saranno i campioni a viaggiare, come succede per tanti beni e per tanti oggetti, non intaccando in alcun modo la capacità di analisi sul territorio. Vi è anzi l obiettivo di attivare percorsi di ottimizzazione gestionale nell organizzazione del lavoro nei laboratori operativi, così come previsto dal contratto e con specifici accordi sindacali, articolando l attività di analisi in turni, finalizzando il tutto per ridurre i tempi di analisi e refertazione dei campioni stessi, quindi migliorando il servizio al territorio. Revisione delle attività analitiche laboratoristiche La riorganizzazione finora proposta ha riguardato sostanzialmente la struttura della rete dei laboratori, senza entrare nel merito delle attività analitiche effettuate. Anzi è stato chiaramente affermato che l obiettivo generale è intervenire nell organizzazione del Dipartimento Regionale Laboratori lasciando inalterata la capacità di analisi (ovvero il numero dei campioni/anno trattati) riducendo nel contempo le spese per produrre dette analisi. Si ritiene però necessario, in sede di riorganizzazione generale dell attività laboratoristica, proporre una valutazione del complesso delle analisi svolte e in particolare di quelle legate alle matrici acqua e aria. Da una analisi della vigente normativa nazionale e comunitaria, in fase di razionalizzazione, si possono evidenziare i livelli necessari di monitoraggio e campionamento, riprogrammando i piani di monitoraggio di settore su tale dimensioni. Proposte operative in tal senso saranno effettuate, per valutazione ed eventuale approvazione, alla Regione del Veneto e a tutti gli enti competenti in sede di accordo di programma (vedi AS IO ) pagina 40

43 SCHEDA RIORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO AMMINISTRATIVO DEL DRL Situazione ARPAV, nell azione di contrazione dimensionale, non può più articolare e differenziare la gestione delle pratiche amministrative, ma anzi attivare percorsi di razionalizzazione, omogeneizzazione dei processi che portino da un lato a minori costi gestionali e dall altro ad una minore necessità di personale amministrativo per gestirli. In questo quadro il servizio Amministrativo del DRL e il servizio Approvvigionamenti della Direzione Amministrativa verranno unificati nelle attività, con una rivalutazione del personale necessario. Saranno quindi ricollocate in ARPAV, sempre prioritariamente favorendo le volontà individuali di mobilità esterna, le 13 unità che oggi compongono il Servizio Amministrativo del DRL: 1 dirigente di Servizio, 3 operatori di livello D, 6 di livello C, 2 Bs ed 1 B. Azione Verranno attivati percorsi riorganizzazione interna o, ove richiesto, di mobilità esterna sul territorio, per poter ricollocare il personale del Servizio. Stime effetti economici Il risparmio teorico è di circa e relativo all intero costo del personale del Servizio. Il risparmio reale sarà certamente inferiore poiché le unità amministrative del servizio avranno tendenzialmente una ricollocazione interna ad ARPAV Programmazione risultati attesi risultati attesi risultati attesi risultati attesi risultati attesi centro di responsabilità 2012 RICOLLOCAZIONE DEL PERSONALE DEL SA DEL DRL CHIUSURA DEL SERVIZIO AMMINISTRATIVO DEL DRL 29 FEBBRAIO 2012 INTERNE SERVIZIO RISORSE UMANE E DIREZIONE DRL pagina 41

44 SCHEDA CHIUSURA DEL SERVIZIO LABORATORIO DI BELLUNO Situazione Oggi lavorano al Servizio Laboratorio di Belluno 14 unità: 1 dirigente di Unità Operativa, 1 operatore di livello Ds, 9 di livello D, 2 di livello C e 1 Bs. Azione Verranno attivati percorsi di mobilità interna sul DRL, o su tutta l Agenzia, o eventualmente esterna sul territorio, per poter ricollocare il personale del Servizio. Verranno agevolate le iniziative di diversificazione e valorizzazione delle professionalità per il personale che vorrà ricollocarsi su altre mansioni più aderenti al core business aziendale o funzionale ad attività oggi delegate a forme contrattuali esterne. Stime effetti economici Il risparmio teorico è di circa e relativo all intero costo del personale del Servizio. Il risparmio reale andrà valutato nel momento in cui saranno definite le ricollocazioni delle 14 unità e quante di esse interne o esterne ad ARPAV Programmazione anno risultati attesi prodotto scadenza entro il risorse utilizzate centro di responsabilità 2012 RICOLLOCAZIONE DEL PERSONALE DEL SL DI BL CHIUSURA DEL SERVIZIO LABORATORIO DI BELLUNO 30 GIUGNO 2012 INTERNE DIREZIONE DRL E SERVIZIO RISORSE UMANE pagina 42

45 SCHEDA CHIUSURA DEL SERVIZIO LABORATORIO DI ROVIGO Situazione Oggi lavorano al Servizio Laboratorio di Rovigo 13 unità: 2 dirigenti di Unità Operativa, 7 operatori di livello D, 1 di livello Bs e 3 di livello B. Azione Verranno attivati percorsi di mobilità interna sul DRL, o su tutta l Agenzia, o eventualmente esterna sul territorio, per poter ricollocare il personale del Servizio. Verranno agevolate le iniziative di diversificazione e valorizzazione delle professionalità per il personale che vorrà ricollocarsi su altre mansioni più aderenti al core business aziendale o funzionale ad attività oggi delegate a forme contrattuali esterne. Stime effetti economici Il risparmio teorico è di circa e relativo all intero costo del personale del Servizio. Il risparmio reale andrà valutato nel momento in cui saranno definite le ricollocazioni delle 13 unità e quante di esse interne o esterne ad ARPAV Programmazione risultati attesi risultati attesi risultati attesi risultati attesi risultati attesi centro di responsabilità 2012 RICOLLOCAZIONE DEL PERSONALE DEL SL DI RO CHIUSURA DEL SERVIZIO LABORATORIO DI ROVIGO 30 GIUGNO 2012 INTERNE DIREZIONE DRL E SERVIZIO RISORSE UMANE pagina 43

46 SCHEDA RIORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO LABORATORIO DI TREVISO Situazione Oggi lavorano al Servizio Laboratorio di Treviso 34 unità: 1 dirigente di Servizio complesso, 2 dirigenti di Unità Operativa, 22 operatori di livello D, 2 di livello C, 3 Bs e 4 B. Azione L attività operativa delle 34 unità del Servizio Laboratorio di Treviso dovrà essere rivista poiché il disegno organizzativo prevede che la struttura di Treviso diventi una sede staccata di Venezia, assorbendo anche l attività oggi svolta a Belluno. Per Treviso quindi non sono previste chiusure ma solo riorganizzazioni operative che coinvolgeranno in particolar modo le posizioni dirigenziali. In ogni caso anche per il personale del SL di Treviso potranno essere attivati percorsi di mobilità esterna sul territorio, interna sul DRL o su tutta l Agenzia, nonché le già citate iniziative di diversificazione e valorizzazione delle professionalità per il personale che vorrà ricollocarsi su altre mansioni. Stime effetti economici Non sono previsti risparmi significativi legati al personale, una stima di massima può quantificare un risparmio teorico in circa Il risparmio reale andrà valutato nel momento in cui saranno definite eventuali ricollocazioni e soprattutto si valuteranno gli aspetti gestionali. Programmazione risultati attesi risultati attesi risultati attesi risultati attesi risultati attesi centro di responsabilità RIORGANIZZAZIONE OPERATIVA DEL SL DI TV SERVIZIO LABORATORIO DI TREVISO DIVENTA SEDE STACCATA DEL SL DI VE 30 GIUGNO 2013 INTERNE DIREZIONE DRL E SERVIZIO RISORSE UMANE pagina 44

47 SCHEDA CHIUSURA DEL SERVIZIO LABORATORIO DI PADOVA Situazione Oggi lavorano al Servizio Laboratorio di Padova 37 unità: 1 dirigente di Servizio complesso, 2 dirigenti di Unità Operativa, 2 operatori di livello Ds, 26 di livello D, 3 di livello C e 2 di Bs ed 1 B. Azione La chiusura del Laboratorio di Padova avverrà in una seconda fase, dopo che nel primo intervento siano stati chiusi i laboratori di RO e BL e riorganizzato TV. Come negli altri casi, verranno attivati percorsi di mobilità interna sul DRL, o su tutta l Agenzia, o eventualmente esterna sul territorio, per poter ricollocare il personale del Servizio. Verranno agevolate le iniziative di diversificazione e valorizzazione delle professionalità per il personale che vorrà ricollocarsi su altre mansioni più aderenti al core business aziendale o funzionale ad attività oggi delegate a forme contrattuali esterne.. Stime effetti economici Il risparmio teorico è di circa e relativo all intero costo del personale del Servizio. Il risparmio reale andrà valutato nel momento in cui saranno definite le ricollocazioni delle 37 unità e quante di esse interne o esterne ad ARPAV Programmazione anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità RICOLLOCAZIONE DEL PERSONALE DEL SL DI PD CHIUSURA DEL SERVIZIO LABORATORIO DI PADOVA 30 GIUGNO 2014 INTERNE DIREZIONE DRL E SERVIZIO RISORSE UMANE pagina 45

48 SCHEDA CHIUSURA DEL SERVIZIO LABORATORIO DI VICENZA Situazione Oggi lavorano al Servizio Laboratorio di Vicenza 31 unità: 1 dirigente di Servizio complesso, 3 dirigenti di Unità Operativa, 19 operatori di livello D, 3 di livello C e 5 di Bs. Azione La chiusura del Laboratorio di Vicenza avverrà in una seconda fase (assieme a quello di Padova), dopo che nel primo intervento siano stati chiusi i laboratori di RO e BL e riorganizzato TV. Come negli altri casi, verranno attivati percorsi di mobilità interna sul DRL, o su tutta l Agenzia, o eventualmente esterna sul territorio, per poter ricollocare il personale del Servizio. Verranno agevolate le iniziative di diversificazione e valorizzazione delle professionalità per il personale che vorrà ricollocarsi su altre mansioni più aderenti al core business aziendale o funzionale ad attività oggi delegate a forme contrattuali esterne. Stime effetti economici Il risparmio teorico è di circa e relativo all intero costo del personale del Servizio. Il risparmio reale andrà valutato nel momento in cui saranno definite le ricollocazioni delle 31 unità e quante di esse interne o esterne ad ARPAV Programmazione anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità RICOLLOCAZIONE DEL PERSONALE DEL SL DI VI CHIUSURA DEL SERVIZIO LABORATORIO DI VI 30 GIUGNO 2014 INTERNE DIREZIONE DRL E SERVIZIO RISORSE UMANE pagina 46

49 OS RAZIONALIZZAZIONE DELL UTILIZZO DELLE RISORSE PER DIMINUIRE I COSTI DELLA PRODUZIONE AS RIORGANIZZAZIONE DEL DIPARTIMENTO REGIONALE LABORATORI IO RIDISTRIBUZIONE DELLE ATTREZZATURE DEI LABORATORI E OTTIMIZZAZIONE DELLA LOGISTICA Premessa Si fa riferimento a quanto scritto nelle pagine precedenti concernente l organizzazione, l attività, i costi di gestione e la riorganizzazione del Dipartimento regionale Laboratori. Si vuole pianificare con questa attività strategica un azione sulla logistica e sulle attrezzature del DRL, che accompagni il modello organizzativo individuato. Abbiamo già definito come il costo del personale incida sul 73% dei costi del DRL, ma appare opportuno intervenire con razionalizzazioni e risparmi sul 27% di detta cifra, che corrisponde a circa La situazione generale L analitica ambientale, e la chimica in particolare, giocano un ruolo chiave per comprendere i processi di contaminazione e inquinamento e hanno raggiunto un notevole stadio di sviluppo che ha incrementato la nostra conoscenza sulla natura delle sostanze chimiche intorno a noi. In questo ambito i laboratori ARPAV svolgono attività analitica in diverse aree in particolare il settore sanitario/ambientale e l analisi degli alimenti. La loro attività deve rispondere a standard, specifiche tecniche e normative di legge, in particolare l analisi deve leggere un campione come un elenco di componenti con la loro concentrazione per poi confrontare i dati ottenuti con valori di riferimento sia a fini di monitoraggio che per la definizione della conformità ai limiti di legge. Il completo funzionamento e le prestazioni dei laboratori analitici di ARPAV non possono prescindere dalla disponibilità di apparecchiature e strumentazione di adeguata tecnologia. La strumentazione è tuttavia soggetta a continua e costante evoluzione tecnologica determinata dalla necessità di renderne più semplice l utilizzo, di aumentarne la capacità selettiva, la sensibilità, la specificità e le informazioni strutturali. Ciò, infatti, impone: un costante e rapido aggiornamento delle tecniche, che sempre più va di pari passo non solo con l offerta del mercato di nuovi prodotti, ma che trova riscontro nella domanda di nuovi parametri e di sensibilità di detezione sempre più elevata, prevista anche dalla normativa di riferimento per i vari campi di applicazione comunitaria e nazionale; una sempre più spinta specializzazione dei laboratori con continuo aggiornamento, sviluppo di nuove tecniche, messa a punto di metodi, ecc ; una potenzialità analitica di alcuni ordini di grandezza superiore rispetto ad un recente passato attraverso l automazione; pagina 47

50 l incremento della sensibilità analitica di almeno 2 ordini di grandezza a fronte di una relativa semplicità. Ciò comporta investimenti rilevanti e ripetuti con cadenza massima dell ordine di pochi anni. ARPAV ha investito molti negli anni sulle attrezzature di laboratorio, per accompagnare queste necessità evolutive, ma oggi di fronte ad una situazione generale e specifica dell agenzia, che poco spazio lascia agli investimenti diffusi nel territorio, deve poter liberare risorse per poter avere laboratori più efficienti ed aggiornati. In questa azione si verificherà lo stato della dotazione strumentale dei laboratori di ARPAV e se questa sia adeguata per effettuare in maniera efficiente le analisi dei campioni pervenuti. Il parco strumentale dei laboratori di ARPAV Per definire lo stato della dotazione strumentale di ARPAV l indicatore scelto è il numero di anni trascorsi dal momento dell acquisto o del collaudo. La scelta di questo indicatore è motivata sia dalla disponibilità di queste informazioni per le apparecchiature in esame, sia dal fatto che molta strumentazione è utilizzabile per un arco di anni abbastanza lungo. La gran parte della strumentazione di laboratorio infatti applica sempre la stessa tecnologia realizzativa delle origini e, se ben mantenuta e con parti di ricambio disponibili, può essere utilizzata per una lungo arco di anni (indicativamente 15 anni). Dopo questo periodo lo strumento diventa obsoleto perché le componenti hardware e software non sono più adeguate, si rendono disponibili nuovi materiali costruttivi o si presentano nuove soluzioni tecnologiche che ne aumentano le prestazioni e l efficienza. ARPAV ha un parco strumentale rilevante, e per quanto concerne questa azione strategica particolare importanza hanno i 151 strumenti di alta e altissima tecnologia. Questi sono così distribuiti a livello territoriale: sede GC GC-MS P&T CI AA ICP- AES ICP-MS HPLC LC-MS altro tot BL PD RO TV VE VR VI totali LEGENDA: GC Gas cromatografo CI Cromatografo ionico ICP-MS Spettrometro di Massa GC-MS Gas cromatografo con rivelatore di massa AA Spettrofotometro ad Assorbimento atomico HPLC Cromatografo liquido ad alta prestazione P&T Purge & Trap ICP-AES Spettrometro di Emissione Atomica LC-MS Cromatografo liquido massa Un apparecchiatura analitica ha un periodo di stabilità tecnologica che naturalmente deve essere tenuta in considerazione nella definizione del suo stato tecnologico. pagina 48

51 Nella tabella che segue proponiamo la definizione dello stato tecnologico dell apparecchiatura in funzione del numero di anni. Si considerano obsoleti gli apparati con più di 15 anni e inadeguati quelli con età operativa compresa fra i 12 e 15 anni, e così via : Stato dell apparecchiatura completamente adeguata parzialmente adeguata tecnologicamente inadeguata obsoleta Anni dell apparecchiatura dal momento dell acquisto o del collaudo minori o uguali a 7 anni compresi da 7 a 12 anni compresi da 12 e 15 anni maggiori di 15 anni Una delle valutazioni che è necessario fare su tutta la strumentazione e, soprattutto, su quella di alta e altissima tecnologia, concerne il grado di vetustà delle attrezzature stesse. Valutando la situazione delle attrezzature di alta e altissima tecnologia dei laboratori ARPAV la situazione non è confortante: solo il 36% delle apparecchiature è tecnologicamente completamente adeguato e una percentuale del 42 % è inadeguato o addirittura obsoleto, con la conseguente impossibilità di reperire le parti di ricambio. Stato apparecchiature DRL in uso 27% 36% 15% 22% 0-7 anni anni anni > 15 anni Per mantenere tecnologicamente aggiornato il parco-macchine dell Agenzia con l attuale organizzazione dei laboratori, i tecnici hanno stimato in circa di il valore d acquisto delle attrezzature di alta e altissima tecnologia e considerando una vita media di 7 anni, si può stimare di dover annualmente investire una cifra indicativa di (IVA esclusa). Se a questo aggiungiamo il turnover delle apparecchiature a media e bassa tecnologia, la cifra può diventare ragionevolmente pari a /anno (esclusa IVA). Ridistribuzioni ed ottimizzazioni Il senso della ridistribuzione delle attrezzature e dell ottimizzazione della logistica, con un nuovo modello organizzativo bipolare, sta soprattutto nell avere meno laboratori e pagina 49

52 più specializzati, con meno attrezzature (in termini generali) ma più moderne, spostando nel tempo gli eventuali investimenti necessari. Da ciò si deduce, infatti, la necessità di concentrare al massimo le potenzialità nel minor numero di centri possibile (Laboratorio Bipolare più una succursale) mentre i laboratori dell Agenzia oggi fanno tutto dappertutto ripetendo all infinito il modello organizzativo ma soprattutto operativo con necessità strumentali ripetute in ogni sede che porta ad una disponibilità analitica del tutto esorbitante le reali necessità ma con esborso finanziario e con relativi costi diretti e indiretti moltiplicati per il numero delle sedi. Considerato l elevato costo annuo legato all impiego della strumentazione, in termini di acquisto e di manutenzione, è importante massimizzarne l utilizzo. L attenzione può essere proposta sugli strumenti a rilevante costo di acquisto, ovvero quelli di alta e altissima tecnologia, che possono essere chiamati Strumenti Notevoli La razionalizzazione di detti strumenti con una revisione della loro distribuzione in base al modello organizzativo bipolare permetterebbe di liberare risorse per un aggiornamento degli stessi strumenti di analisi. In sintesi vi è una valutazione generale, confermata da precedenti studi, che rivedendo l attuale organizzazione si possono: Sviluppare attraverso le attività laboratoristiche un supporto tecnico ad altissima specializzazione; Aggregare un volume di attività sufficiente ad esprimere più elevati livelli di produttività quali-quantitativa; Valorizzare il ruolo e professionalità degli addetti al laboratorio; Diminuire l incidenza del costo delle attrezzature per esame o campione; Raggiungere un livello di utilizzo della strumentazione di laboratorio che ne giustifichi i costi di gestione: pochi esami simili svolti su molti laboratori richiedono comunque una strumentazione specifica duplicata per ogni centro e scarsa specializzazione da parte del personale; Ridurre l impiego di strutture/impianti di laboratorio attraverso un maggiore sfruttamento; Contenere gli investimenti di ristrutturazione delle sedi Organizzazione dei trasporti La fase di organizzazione dei trasporti evidentemente rappresenta una criticità nel processo di riorganizzazione. Infatti si tratta di raccogliere su tutte le provincie e conferire i campioni ai SL operativi secondo modalità diverse rispetto alle attuali e farli pervenire nel più breve tempo possibile. Ciò può essere ottenuto con la predisposizione di contenitori refrigerati/termostatati nei quali stivare i campioni man mano che questi pervengono all ufficio accettazione dal territorio. Questa fase di lavoro coincide con la registrazione/accettazione e andrà curata in modo particolare. Una volta predisposti i container questi saranno caricati sull automezzo di trasporto, dal quale contemporaneamente saranno scaricati i container con i contenitori vuoti pagina 50

53 utilizzati nei campionamenti precedenti da predisporre e condizionare per i futuri usi (potrebbe essere un servizio centralizzato). Allo stesso modo saranno caricati i contenitori puliti e condizionati da consegnare ai DAP per i nuovi campionamenti. L azione così sommariamente descritta sarà oggetto di specifica analisi di processo da parte del DRL, che preveda l automezzo (o gli automezzi) specificatamente dimensionati e relativi percorsi ed orari, nonché analizzi le peculiarità di matrici o campioni relativamente al trasporto ed al percorso (specializzazioni). In sintesi La ridistribuzione delle attrezzature e ottimizzazione della logistica in base al modello di riorganizzazione LABORATORIO BIPOLARE prevede essenzialmente delle analisi di dettaglio e la realizzazione delle stesse per: Verifica della strumentazione presente (con particolare riferimento agli Strumenti Notevoli), in termini di efficacia e funzionalità, e sua ridistribuzione fisica secondo il modello bipolare ; Analisi del piano dei risparmi e dei correlati possibili investimenti di miglioramento degli stessi strumenti notevoli, in relazione alla nuova distribuzione; Organizzazione del processo di trasporto campioni e sua realizzazione. pagina 51

54 SCHEDA ANALISI E PIANO DI RIDISTRIBUZIONE DEGLI STRUMENTI NOTEVOLI Situazione Oggi sono presenti sui 7 Servizi Laboratorio 151 strumenti notevoli (alta/altissima tecnologia) Azione Una specifica analisi, che consideri il grado di vetustà e lo stato di efficienza di detti Strumenti Notevoli, dovrà progettare un piano di ridistribuzione degli stessi sui SL di Venezia e Treviso e su quello di Verona, coordinando i tempi con quelli della chiusura o riorganizzazione degli altri SL. Nell analisi dovranno essere evidenziati anche gli strumenti da dismettere, da collocare sul mercato nel caso avessero ancora un valore. Stime effetti economici Il risparmio sarà precisamente quantificabile a piano realizzato. In prima analisi può essere sommariamente stimato in /anno di mancato turn over (investimenti necessari per sostituzioni tecnologiche su 7 SL). Programmazione anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità PIANO DI 2012 RIDISTRIBUZIONE DEGLI STRUMENTI ANALISI E PIANO 30 SETTEMBRE 2012 INTERNE DRL E CONTROLLO DI GESTIONE NOTEVOLI 2013 RIDISTRIBUZIONE DEGLI STRUMENTI NOTEVOLI DI ROVIGO E BELLUNO SPOSTAMENTI ED ALIENAZIONI 31 MARZO 2013 INTERNE E SERVICE ESTERNO IN CASO DI TRASPORTI SPECIALI DRL E SERVIZIO TECNICO COMPLETAMENTO 2014 DELLA RIDISTRIBUZIONE DEGLI STRUMENTI SPOSTAMENTI ED ALIENAZIONI 31 DICEMBRE 2014 INTERNE E SERVICE ESTERNO IN CASO DI TRASPORTI SPECIALI DIREZIONE DRL E SERVIZIO TECNICO NOTEVOLI pagina 52

55 SCHEDA ANALISI DEI RISPARMI GESTIONALI CONSEGUENTI ALLA RIDISTRIBUZIONE DEGLI STRUMENTI NOTEVOLI E PIANO DI INVESTIMENTI PER UN AMMODERNAMENTO DEL NUOVO DRL Situazione Successivamente alla ridistribuzione degli strumenti in base al nuovo modello organizzativo sarà possibile effettuare analisi tecnico-economiche che permettano di liberare risorse per un ammodernamento dei laboratori rimasti operativi. Azione Da subito verrà impostata una analisi che permetta di analizzare in dettaglio i costi 2010 e 2011 per la gestione e manutenzione della strumentazione dei 7 SL e del materiale di consumo correlato alle analisi svolte. Man mano che il piano di ridistribuzione diverrà operativo detti costi saranno verificati fino ad essere puntualmente certificati per evidenziare l importo su cui sarà possibile costruire un piano di investimenti per il nuovo DRL, organizzato su un laboratorio bipolare. Stime effetti economici L intervento operativo stesso ha l obiettivo di definire i risparmi dell operazione di razionalizzazione strumentale del DRL. Programmazione anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità 2012 ANALISI DEI COSTI RELATIVI ALLA STRUMENTAZIONE PRE E POST RIORGANIZZAZIONE DOCUMENTO DI ANALISI 30 APRILE 2012 INTERNE DRL, CONTROLLO DI GESTIONE E SERVIZIO ECONOMICO FINANZIARIO 2013 VERIFICA DEI COSTI INDICATI NELL ANALISI DOCUMENTO DI ANALISI AGGIORNATO 31 DICEMBRE 2013 INTERNE DRL, CONTROLLO DI GESTIONE E SERVIZIO ECONOMICO FINANZIARIO 2014 REDAZIONE DEL PIANO INVESTIMENTI PER LA NUOVA STRUMENTAZIONE PIANO INVESTIMENTI PER DRL, A VALERE SU ESERCIZI OTTOBRE 2014 INTERNE DRL, CONTROLLO DI GESTIONE E SERVIZIO ECONOMICO FINANZIARIO pagina 53

56 SCHEDA ANALISI ORGANIZZAZIONE DEL TRASPORTO CAMPIONI E SUA REALIZZAZIONE Situazione La riorganizzazione del DRL con le attività di analisi su 2 Servizi Laboratorio (con una succursale) per far fronte ai campioni raccolti su tutto il territorio regionale e veicolati attraverso un ufficio accettazione/refertazione presso ciascun DAP, comporta necessariamente che i campioni da analizzare devono viaggiare, con tutte le peculiarità del caso. Azione Attraverso una specifica analisi verrà predisposto un modello operativo, una specifica analisi di processo, che preveda gli automezzo/i specificatamente dimensionati e relativi percorsi ed orari, nonché analizzi le peculiarità di matrici o campioni relativamente al trasporto ed al percorso (specializzazioni). Stime effetti economici L intervento operativo potrà portare dei costi compensati dai risparmi degli altri interventi di questa azione strategica. Programmazione anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità 2012 ANALISI DETTAGLIATA DEL PROCESSO DI DISTRIBUZIONE DEI CAMPIONI DOCUMENTO DI ANALISI 30 GIUGNO 2012 INTERNE DRL E SERVIZIO APPROVVI- GIONAMENTI 2013 ATTUAZIONE DEL PROCESSO DI DISTRIBUZIONE CAMPIONI NUOVO PROCESSO OPERATIVO: PRIMA FASE 31 DICEMBRE 2013 INTERNE E EVENTUALE OUT- SOURCING DRL E SERVIZIO APPROVVI- GIONAMENTI 2014 ATTUAZIONE DEL PROCESSO DI DISTRIBUZIONE CAMPIONI NUOVO PROCESSO OPERATIVO: SECONDA FASE 31 DICEMBRE 2014 INTERNE E EVENTUALE OUT- SOURCING DRL E SERVIZIO APPROVVI- GIONAMENTI pagina 54

57 OS RAZIONALIZZAZIONE DELL UTILIZZO DELLE RISORSE PER DIMINUIRE I COSTI DELLA PRODUZIONE AS RAZIONALIZZAZIONE DEI MONITORAGGIO E DELLE VERIFICHE SULLE ACQUE MARINO COSTIERE IO RIDURRE I COSTI DI ESTERNALIZZAZIONE DELLE ATTIVITA A PRIVATI PER LE VERIFICHE IN MARE Premessa Il monitoraggio delle acque marine costiere è coordinato dalla Regione del Veneto da oltre quindici anni, ma fin dalla sua attivazione operativa (nel 1999) ARPAV gestisce le attività sul mare con il compito di tutelare un sistema estremamente delicato e soggetto a pressioni di diverso tipo. La costa veneta si estende per circa 156 Km, suddivisa tra le province di Venezia con i comuni di San Michele al Tagliamento, Caorle, Eraclea, Jesolo, Cavallino-Treporti, Venezia e Chioggia e di Rovigo con i comuni di Rosolina, Porto Viro e Porto Tolle ed è caratterizzata morfologicamente da litorali sabbiosi a nord e a sud della laguna di Venezia. La scarsa profondità del fondale, gli scambi con le acque della laguna di Venezia, i contributi dei numerosi fiumi che convogliano a mare scarichi di provenienza agricola, civile e industriale, la variabilità meteorologica e idrodinamica e la pressione legata al turismo balneare e non (traffico marittimo di Venezia), rendono l ambiente marino costiero estremamente sensibile e soggetto a modifiche repentine delle caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche. A ciò si aggiunge il fenomeno erosivo e le opere attuate per ovviare al fenomeno stesso (pennelli, murazzi, e il ripascimento delle spiagge), nonché le opere complementari alle bocche di porto previste nell ambito degli interventi di salvaguardia di Venezia dal fenomeno dell acqua alta. pagina 55

58 Le osservazioni nel tempo hanno condotto inoltre ad una rivisitazione dello schema della rete di monitoraggio delle acque marine costiere inizialmente costituita da sedici transetti (linee perpendicolari alla linea di costa su cui sono distribuite tre stazioni a 500 m, 0.5 e 2.0 miglia nautiche dalla costa stessa) portando ad estendere il monitoraggio anche alla zona del Delta del Po. Dopo uno studio di dettaglio sull area del Delta del Po nell ambito del Progetto MarCo2 Monitoraggio integrato dell ambiente marino costiero nella Regione Veneto (D.Lgs. 152/99 e s.m.i.) nel corso del 2003, si è giunti a definire la attuale Rete Regionale di monitoraggio delle acque marine costiere del Veneto; questa, attiva da gennaio 2004, risulta composta da nove transetti (vedi immagine), molti dei quali rimasti dalla precedente rete, importanti per la loro strategica localizzazione in prossimità di foci di fiumi, bocche di porto e insediamenti urbani Gli obiettivi principali dei monitoraggi sono la prevenzione e la riduzione dell inquinamento, la protezione ambientale dal punto di vista sanitario ed ecologico, la promozione di un utilizzo sostenibile della risorsa mare. E attivo un servizio per l aggiornamento della balneabilità di tutti i corpi idrici destinati alla balneazione nella Regione del Veneto e precisamente delle coste venete del mare Adriatico (province di Venezia e Rovigo) e del lago di Garda, dello specchio nautico dell isola di Albarella, del lago di Santa Croce, del lago del Mis, del lago di Lago e del lago di Santa Maria, nonché i controlli di legge sulla fascia costiera e sulle lagune del Veneto. Tutte le attività erano in passato effettuate in modo sistematico ed esteso su imbarcazioni che ARPAV utilizzava mediante specifiche convenzioni con strutture private. Un nuovo modo sinergico di operare Le Guardie Costiere del Veneto coordinate dalla Direzione Marittima di Venezia e la Regione Veneto attraverso le strutture specialistiche di ARPAV hanno siglato nel mese di giugno 2011 un accordo di collaborazione di grande rilevanza per garantire il miglior controllo integrato sul mare del Veneto a tutela della sicurezza di naviganti e navigazione, della salute della popolazione, del controllo ecologico sulla qualità del mare a supporto dell industria veneta del turismo e della tutela e valorizzazione della risorsa alieutica. L accordo ha un grande significato strategico per la Regione del Veneto, e per ARPAV in primis, perché rappresenta un esempio di percorso virtuoso di collaborazione e scambio tra due organismi pubblici istituzionali con competenze sull area marina, incrementando la qualità del servizio erogato ai cittadini e agli stakeholders e razionalizzando nel contempo in maniera consistente i costi per l esecuzione delle attività previste dalla normativa vigente. Grazie alla collaborazione ed alla disponibilità della Direzione Marittima di Venezia, e all impegno erogato dalla nuova Direzione di ARPAV si è riusciti in questo caso a trasformare una situazione di crisi in un opportunità aumentando il livello della qualità scientifica delle attività di controllo sul mare da espletare e riducendo contemporaneamente e in modo consistente i costi, nel pieno rispetto delle indicazioni ricevute. La Direzione Marittima ha messo a disposizione mezzi tecnici più avanzati e pagina 56

59 risorse umane altamente qualificate, mezzi che sono stati attrezzati per alcune situazioni con apparecchiature scientifiche di ARPAV per i controlli ecologici. Gli operatori esperti ai vari livelli di ARPAV e delle Capitanerie hanno lavorato insieme per garantire il miglior funzionamento di un sistema integrato in adempimento alle richieste regionali, sistema che prevede : Il futuro le attività di controllo per la balneabilità di tutti i litorali del veneto. Su circa 90 stazioni distribuite lungo tutta la costa il personale ARPAV, con frequenza mensile, effettua prelievi ed analisi utilizzando mezzi specializzati messi a disposizione e condotti da personale delle Guardie Costiere del Veneto. sul mare più al largo, i controlli per la verifica della qualità ecologica, con le analisi in colonna d acqua e il monitoraggio della presenza di meduse, fioriture algali, mucillagini. La diffusione delle informazioni attraverso la pubblicazione dei bollettini sullo stato del mare, distribuiti e tradotti in tre lingue. Gli operatori lavorano insieme anche nel progetto Nazionale Padma per il salvataggio e il recupero delle Tartarughe Marina nell Alto Adriatico. Ogni anno vengono rilasciati numerosi esemplari, recuperati l anno precedente feriti o ammalati e curati per tutto l inverno. Convinti che questa sia la strada giusta, ovvero l attuazione di accordi fra enti pubblici per effettuare le attività con miglior competenze e minori costi, dopo la sperimentazione della stagione estiva 2011, nel prossimo triennio questa attività andrà consolidata e rafforzata. Si dovranno quindi cercare migliori e maggiori ottimizzazioni delle sinergie, in relazione alle caratteristiche dei mezzi nautici necessari a seconda del tipo di prelievo o di monitoraggio, una gestione ottimale delle attrezzature ARPAV da portare a bordo, concordare con la massima omogeneità possibile i calendari delle uscite in mare a seconda delle esigenze, relative alla programmazione tecnica ARPAV e quella della Direzione Marittima, verificare la possibilità di uscite condivise quando queste abbiano la stessa finalità (emergenze ambientali in mare, monitoraggi ecologici, ecc ). I mezzi nautici della Direzione Marittima e le attrezzature tecnico scientifiche di ARPAV possono e devono lavorare sinergicamente sugli stessi percorsi della conoscenza. pagina 57

60 SCHEDA CONSOLIDAMENTO E RAFFORZAMENTO DELLA CONVENZIONE CON LA DIREZIONE MARITTIMA DI VENEZIA Situazione Attuare sinergie fra operatori in mare per ridurre i costi di esternalizzazione delle attività a privati, cui ARPAV era costretta nel passato per poter svolgere le proprie attività istituzionali in mare. Nel fare questo ARPAV vuole iniziare a rapportarsi con tutti i soggetti che fanno prelievi in mare, spesso con le medesime finalità, quali polizia lagunare, ISPRA, ULSS, noi stessi, ecc, per evidenziare percorsi di razionalizzazione ed ottimizzazione degli interventi tecnici. Azione E un azione di razionalizzazione già iniziata, con una progressiva riduzione dei costi di esternalizzazione delle attività a privati, sostituita da specifiche convenzioni per l effettuazione dei monitoraggi in mare e in laguna con strutture pubbliche dello Stato o della Regione (vedi Capitaneria di Porto Direzione Marittima di Venezia, Consorzio di Bonifica Delta Po Adige, uffici della stessa Regione del Veneto). Dopo una prima ed efficace sperimentazione del 2010, nel si dovrà continuare la collaborazione operative e tecnico-scientifica con la Direzione Marittima di Venezia e le sue Capitanerie di Porto per il supporto logistico per l effettuazione dei controlli e dei monitoraggi in mare. Si dovrà soprattutto lavorare per un allineamento dei rispettivi calendari delle uscite e per un esatta pianificazione dei mezzi e delle attrezzature necessarie nella diversa tipologia di prelievo e monitoraggio. Si analizzerà inoltre la possibilità di effettuare altre attività, che comportano l utilizzo di mezzi nautici nell ambito delle acque di transizione, in collaborazione con gli uffici della Regione del Veneto e del Consorzio di Bonifica Delta Po Adige. Stime effetti economici Valutazioni economiche relative ad una gara per l affidamento dei servizi a privati, relativi ai soli campionamenti in funzione della balneazione, ponevano a base d asta l importo di per un biennio. La prima applicazione della convenzione con la Direzione Marittima ha stimato in le spese annuali. Sono poi da considerare le spese relative ai monitoraggi. Si può quindi quantificare già nel primo anno sperimentale di applicazione della convenzione con la Direzione Marittima un risparmio del 30-35% sugli importi per gli stessi servizi affidati a privati, sfruttando le sinergie legate ad obiettivi comuni delle due organizzazioni. L affinamento della convenzione nel potrà produrre un risparmio annuo globale su questa attività in mare di circa Programmazione anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità RINNOVO CONVENZIONE CON DIR. MARITTIMA RINNOVO CONVENZIONE CON DIR. MARITTIMA RINNOVO CONVENZIONE CON DIR. MARITTIMA MONITORAGGI E CONTROLLI SECONDO NORMATIVA MONITORAGGI E CONTROLLI SECONDO NORMATIVA MONITORAGGI E CONTROLLI SECONDO NORMATIVA 31 MARZO 2012 INTERNE 31 MARZO 2013 INTERNE 31 MARZO 2014 INTERNE SERVIZIO ACQUE MARINO COSTIERE E DDAP DI RO, VE E VR SERVIZIO ACQUE MARINO COSTIERE E DDAP DI RO, VE E VR SERVIZIO ACQUE MARINO COSTIERE E DDAP DI RO, VE E VR pagina 58

61 OS RAZIONALIZZAZIONE DELL UTILIZZO DELLE RISORSE PER DIMINUIRE I COSTI DELLA PRODUZIONE AS RAZIONALIZZAZIONE DEI MONITORAGGIO E DELLE VERIFICHE SULLE ACQUE MARINO COSTIERE IO ALIENAZIONE O GESTIONE CONSORZIATA DEL BATTELLO OCEANOGRAFICO ACQUISITO DA ARPAV ARPAV ha attivato, nel 2008, una procedura di gara per la fornitura di un battello oceanografico da utilizzare per le ricerche e i monitoraggi marini. La gara europea è stata aggiudicata all RTI composto da Cantieri Navali Megaride Soc. Coop. capogruppo mandataria e SO.PRO. MAR. S.p.A. mandante. Il battello oggi è quasi pronto ad essere consegnato. In questo contesto di analisi di interventi di razionalizzazione e riduzione delle spese si vuole evidenziare come un battello oceanografico del costo totale di circa per l acquisto, e dagli elevati necessari costi di gestione e di stazionamento per gli esercizi in cui sarà operativo, rappresenta una spesa molto elevata, non in linea con i criteri di risparmio cui questa agenzia vuole assoggettarsi. Devono, pertanto, essere messe in campo misure per una alienazione o per una gestione consorziata dello stesso battello oceanografico. La dimensione e la specificità costruttiva rendono lo stesso battello difficilmente commerciabile per cui, nonostante il fatto che verrà percorso un tentativo di alienazione dello stesso, è molto probabile che si debbano ricercare sinergie operative per una gestione consorziata dello stesso. In altre parole, si è già visto come una azione congiunta con la Direzione Marittima di Venezia, abbia permesso risparmi nell ambito delle attività di controllo e monitoraggio in mare. L accordo quadro operativo che verrà consolidato nel potrebbe comprendere anche la gestione del battello oceanografico. Ciò permetterebbe una condivisione nell utilizzo e quindi una notevole riduzione dei costi di gestione (stazionatura, rimessaggio, equipaggio, ecc..) pagina 59

62 SCHEDA ALIENAZIONE O GESTIONE CONSORZIATA DEL BATTELLO OCEANOGRAFICO Situazione ARPAV ha effettuato in passato un forte investimento per l acquisizione di un battello oceanografico ( più altre spese associate per circa ). Azione Fermo restando che altre azioni ed interventi sono finalizzati a garantire l attività operativa in mare di ARPAV, che era destinata al battello oceanografico, saranno da esperire i tentativi di alienazione o di gestione consorziata dello stesso, al fine di minimizzare quanto possibile i costi dello stesso. Già nei primi giorni dell anno sarà percorsa la possibilità di alienazione con l emissione di un bando di vendita. Appare evidente che le caratteristiche del battello rendono possibile l acquisto solo da parte di altre ARPA o istituzioni con importanti attività sul mare o organizzazioni dello stato con le medesime finalità. Contemporaneamente, nell ambito dei colloqui operativi per la realizzazione dell intervento precedente (scheda : consolidamento e rafforzamento della convenzione con la Direzione Marittima di Venezia) potrebbe comprendere forme di condivisione del battello oceanografico (comodato, uso condiviso, sinergie sulla conduzione e sulle spese di gestione). Stime effetti economici Al momento sono estremamente difficili le valutazioni e le stime degli effetti economici di questo intervento. ARPAV potrebbe risparmiare l investimento per / e tutte le successive spese di gestione, se il tentativo di alienazione andrà a buon fine. In ogni caso una alternativa gestione consorziata del battello oceanografico non eliminerebbe l impegno del gravoso investimento (anche se potrebbe mitigarlo), ma ridurrebbe sensibilmente le spese di gestione (3 persone fisse di equipaggio, costi di gestione, manutenzione e stazionamento), stimate in /anno. Appare al momento più corretto rinviare una valutazione sugli effetti economici di questa azione alle valutazioni del Programma Annuale di Attività 2012, che saranno effettuate con il Programma Annuale di Attività dell anno successivo (2013). Programmazione anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità SERVIZIO ALIENAZIONE ESPERIMENTO APPROVVIGIONAMENTI BATTELLO BANDO DI GARA PER 31 GENNAIO 2012 INTERNE E SERVIZIO ACQUE OCEANOGRAFICO LA VENDITA MARINO COSTIERE 2012 GESTIONE CONSORZIATA DEL BATTELLO RINNOVO CONVENZIONE CON DIR. MARITTIMA CHE PREVEDA GESTIONE CONSORZIATA BATTELLO 31 MARZO 2012 INTERNE SERVIZIO APPROVVIGIONAMENTI E SERVIZIO ACQUE MARINO COSTIERE pagina 60

63 OS RAZIONALIZZAZIONE DELL UTILIZZO DELLE RISORSE PER DIMINUIRE I COSTI DELLA PRODUZIONE AS RAZIONALIZZAZIONE DELLE RETI DI MONITORAGGIO IO ACCERTAMENTO DEI LIVELLI ESSENZIALI DI MONITORAGGIO PREVISTI DALLA NORMATIVA EUROPEA PER LA RETE ARIA L entrata in vigore del D.Lgs. 13 agosto 2010, n. 155 Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa, di fatto abroga la legislazione nazionale previgente in materia e chiarisce diversi concetti in tema di gestione e valutazione della qualità dell aria ambiente. Uno dei principali aspetti presi in considerazione dal legislatore è la stretta connessione tra suddivisione del territorio in zone ed agglomerati, classificazione delle zone ai fini della valutazione di qualità dell aria e misura dei livelli dei principali inquinanti atmosferici. Il decreto prevede espressamente l adeguamento della rete regionale di monitoraggio della qualità dell aria alle disposizioni ivi introdotte, con predisposizione di un preciso progetto e di un conseguente programma di valutazione. ARPAV quindi intende effettuare una riorganizzazione della rete di misura della qualità dell aria del Veneto per adeguarla alle disposizioni introdotte dal decreto. I fini dell azione sono molteplici: adeguare il monitoraggio alla nuova zonizzazione; razionalizzare il numero dei punti di misura e delle stazioni della rete nel rispetto dei canoni di efficienza, di efficacia e di economicità; attivare il monitoraggio del particolato PM2.5, inquinante di recente introduzione nel monitoraggio con fissazione di limiti di qualità dell aria per la salute umana. Il punto di partenza del processo di ottimizzazione della rete è costituito dalla cosiddetta zonizzazione, ossia la suddivisione in zone del territorio regionale ai fini della valutazione e gestione della qualità dell aria. La zonizzazione è un processo di competenza regionale, da realizzarsi con metodologia esplicata in apposita appendice (come indicato all art. 3). Il riesame della zonizzazione è stato effettuato dall Osservatorio Regionale Aria di ARPAV per conto della Regione Veneto nel mese di gennaio 2011, con la supervisione del Coordinamento ex art. 20 istituito presso il Ministero dell Ambiente (un gruppo costituito da rappresentanti dei Ministeri dell Ambiente e della Salute, delle Regioni e delle Province Autonome, dell Unione delle Province Italiane, dell'associazione Nazionale Comuni Italiani, dell ISPRA, dell ENEA, del CNR, dell ISS, nonché, su indicazione della regione, di rappresentanti della rispettiva ARPA). La nuova zonizzazione andrà a sostituire la versione precedente approvata con DGR n. 3195/2006, ottemperando in tal modo al pagina 61

64 criterio di aggiornamento ogni cinque anni, Sostituendo la base dei dati emissivi considerata nel 2006 (inventario delle emissioni fornito da APAT relativamente all anno 2000) con quella attualmente disponibile (inventario delle emissioni elaborato da ARPAV mediante il software INEMAR relativamente all anno 2005) sono state inoltre considerate le modifiche delle principali attività fonte di inquinamento atmosferico. Come da richiesta del Ministero, ARPAV ha inoltre effettuato la valutazione della qualità dell aria in ciascuna nuova zona/agglomerato sulla base dei dati del quinquennio precedente. La nuova zonizzazione verrà inserita nell aggiornamento del Piano di Tutela e Risanamento dell Atmosfera (PRTRA), attualmente in corso di redazione. L obiettivo del decreto è, in buona sostanza, definire la rete minima di misura, rispondente ai criteri di selezione delle stazioni ivi indicati ai fini della valutazione di qualità dell aria. Come indicato dalla bozza delle linee guida ministeriali, il numero minimo di punti di misura rappresenta una condizione necessaria ma non sufficiente ad un completo monitoraggio della qualità dell aria all interno di una zona. Il decreto definisce quindi il livello minimo di valutazione, ovvero il numero minimo di stazioni indicato è il numero al di sotto del quale la valutazione della qualità dell aria sarà certamente carente. Il principio di economicità viene esteso anche alla quantità di informazione associata ad una rete di monitoraggio, al fine di non avere informazioni ridondanti associate a stazioni rappresentative di aree simili (come specificato in allegato III) L attuale rete di misura del Veneto è già stata in passato oggetto di sostanziali modifiche ed integrazioni, realizzate con il Progetto di Ottimizzazione della rete di controllo della qualità dell aria del Veneto e mappatura di aree remote. Mediante pagina 62

65 finanziamento europeo nell ambito del DOCUP - DOCumento Unico di Programmazione - anni , la rete è stata radicalmente rivista alla luce delle direttive comunitarie sulla strategia tematica sull inquinamento atmosferico. Da una prima ricognizione nel 1999/2000 delle stazioni transitate sotto la gestione di ARPAV all atto della sua costituzione, si è constatato che i punti critici della rete erano essenzialmente connessi da un lato ad un eccessiva concentrazione di stazioni nelle principali aree urbane, dove si riscontrava un surplus di stazioni di traffico ed una minoranza di stazioni di fondo, e dall altro all assenza di monitoraggio in aree remote. I principali obiettivi e risultati raggiunti con il progetto hanno riguardato: - l ottimizzazione della distribuzione delle stazioni a livello regionale; - la gestione delle stazioni regionali con i medesimi criteri ed un unico coordinamento; - l implementazione di stazioni con monitor certificati e di ultima generazione per la valutazione dei livelli degli inquinanti definiti per legge. In definitiva, rispetto alle 58 stazioni della rete attuale, l adeguamento alle disposizioni del decreto prevede una rete regionale di misura costituita da: n. 29 stazioni per il monitoraggio di fonti diffuse (di cui n. 1 nuova stazione di traffico urbano nell Agglomerato di Treviso); n. 5 stazioni per il monitoraggio di fonti puntuali; n. 25 stazioni che non rientrano nel programma di valutazione (di cui n. 21 per il monitoraggio di fonti diffuse e n. 4 per il monitoraggio di fonti puntuali, queste ultime di proprietà privata e gestite da ARPAV, che non corrispondono ai criteri del decreto). L adeguamento della rete di misura al decreto comporta una conseguente valutazione economica del processo, che in questo caso si converte in un risparmio sui costi di manutenzione preventiva e correttiva associati agli strumenti ed alle centraline di monitoraggio. Si prevede di togliere dal contratto di manutenzione la sensoristica meteorologica presente nelle centraline della qualità dell aria, attualmente costituita da sensori per temperatura, umidità relativa, velocità e direzione del vento, pressione atmosferica, radiazione solare totale e netta, pluviometro e fonometro. In sostituzione verranno utilizzati i dati della rete meteorologica regionale, gestita del Centro Meteo di Teolo di ARPAV, per eventuale supporto alla validazione dei dati di qualità dell aria. Viene leggermente ridimensionata l apparecchiatura dedicata alla calibrazione degli strumenti per la qualità dell aria. Dal confronto tra i costi totali attualmente sostenuti e tra quelli dovuti alla rete ottimizzata, si evidenzia un risparmio annuale pari a circa Euro, considerando che ARPAV debba sostenere la manutenzione di tutte le stazioni. Un ulteriore risparmio di circa euro potrebbe essere realizzato relativamente al monitoraggio delle fonti puntuali, in caso di stipula di apposite convenzioni. Nella valutazione non sono stati considerati i costi associati alla manutenzione dei laboratori mobili di proprietà di ciascun Dipartimento Provinciale ARPAV, in quanto i costi di tali mezzi dovrebbero essere sostenuti dai soggetti che richiedono la realizzazione di specifiche campagne di monitoraggio della qualità dell aria, anche nell ambito di convenzioni o di progetti che prevedono lo stanziamento di fondi ad hoc. pagina 63

66 SCHEDA ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA 2008/50/CE RELATIVA ALLA QUALITÀ DELL'ARIA Situazione ARPAV quindi intende effettuare una riorganizzazione della rete di misura della qualità dell aria del Veneto, a supporto ed in collaborazione con la Regione del Veneto, per adeguarla alle disposizioni introdotte dal decreto in vigore del D.Lgs. 13 agosto 2010, n. 155 Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa, che di fatto abroga la legislazione nazionale previgente in materia e chiarisce diversi concetti in tema di gestione e valutazione della qualità dell aria ambiente. Azione La complessa azione tecnica inserita nel decreto vedrà il supporto operativo di ARPAV e sarà in gran parte recepita nell aggiornamento del Piano di Tutela e Risanamento dell Atmosfera (PRTRA) della Regione, attualmente in corso di redazione. Stime effetti economici L adeguamento della rete di misura al decreto comporta una conseguente valutazione economica del processo, che in questo caso si converte in un risparmio sui costi di manutenzione preventiva e correttiva associati agli strumenti ed alle centraline di monitoraggio, riconducibili alle seguenti azioni: eliminazione dal contratto di manutenzione della sensoristica meteorologica presente nelle centraline della qualità dell aria; in sostituzione verranno utilizzati i dati della rete meteorologica regionale, gestita del Centro Meteo di Teolo di ARPAV; ridimensionamento delle apparecchiature dedicate alla calibrazione degli strumenti per la qualità dell aria. Dal confronto tra i costi totali attualmente sostenuti e tra quelli dovuti alla rete ottimizzata, si evidenzia un risparmio annuale pari a circa Euro, considerando che ARPAV debba sostenere la manutenzione di tutte le stazioni. Un ulteriore risparmio di circa euro potrebbe essere realizzato relativamente al monitoraggio delle fonti puntuali, in caso di stipula di apposite convenzioni. Nella valutazione non sono stati considerati i costi associati alla manutenzione dei laboratori mobili in quanto tali mezzi dovrebbero essere sostenuti dai soggetti che richiedono la realizzazione di specifiche campagne di monitoraggio della qualità dell aria, anche nell ambito di convenzioni o di progetti che prevedono lo stanziamento di fondi ad hoc. Programmazione anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità 2012 ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA 2008/50/CE RELATIVA ALLA QUALITÀ DELL'ARIA REVISIONE DELLE MODALITÀ DI MANUTENZIONE DELLA RETE ARIA DOCUMENTAZIONE TECNICA A SUPPORTO DELLA REGIONE RIDUZIONE CORRISPETTIVI DI CONTRATTO MANUTENZIONE 29 FEBBRAIO 2012 INTERNE 31 GENNAIO 2012 INTERNE DAP PD, OSSERVATORIO ARIA SERVIZIO APPROVVIGIONAMENTI, UO RETI DI MONITORAGGIO E DAP PD, ORAR pagina 64

67 OS RAZIONALIZZAZIONE DELL UTILIZZO DELLE RISORSE PER DIMINUIRE I COSTI DELLA PRODUZIONE AS RAZIONALIZZAZIONE DELLE RETI DI MONITORAGGIO IO REVISIONE GENERALE DEL CONTRATTO E DEI CRITERI DI MANUTENZIONE DELLE RETI DI MONITORAGGIO Quadro Generale ARPAV ha in gestione 324 stazioni di reti di monitoraggio: Rete di Monitoraggio della Qualità dell'aria Rete di Monitoraggio del Bacino Scolante nella laguna di Venezia e della rete acqua del dipartimento di Verona Rete Boe Meteo - Marino costiere Rete di Monitoraggio Idro Agro - Meteorologico Stazione di monitoraggio del Rio Cordon Queste sono reti automatiche di rilevamento dei parametri ambientali del territorio: acquisiscono i dati essenziali per le elaborazioni di informazioni tecnico scientifiche sulle varie matrici ambientali. ARPAV ha negli anni gestito un patrimonio di stazioni delle diverse reti, in parte ereditato all atto della sua attivazione, in parte ampliato su specifici progetti. ARPAV ha in essere un contratto full-risk / all inclusive per la gestione globale, la manutenzione e l aggiornamento delle reti automatiche di monitoraggio ambientale assegnato all RTI tra Project Automation S.p.A. e Orion S.r.l., giusta Deliberazione del Direttore Generale n. 562 del 29 settembre Il contratto è iniziato il 1 ottobre 2008, durerà fino al 30 settembre 2013 e prevedeva, in totale, un costo di ,00 IVA ed arrotondamenti compresi. Il contratto in essere, oltre la manutenzione e la gestione full/risk all inclusive, prevedeva, all interno dei costi evidenziati, anche l aggiornamento delle reti stesse, con un programma di innovazione legato soprattutto ad ammodernare i sistemi trasmissivi e a riorganizzare il flusso delle informazioni mettendolo in sicurezza e ottimizzandolo in un Centro Unico per la Gestione ed il Controllo (CUGeCO) dei dati delle reti. All interno del contratto la parte di innovazione pesa per circa ( ,00) e prevede l acquisizione in proprietà di un software per un Sistema Informativo di Manutenzione (SIM), di un sistema di Gestione e Validazione (SG), dell hardware per il Centro Unico di Gestione e Controllo (CUGeCO) nonché dei pagina 65

68 personal computer (PDA o notebook) per attività su stazioni. La parte più grossa della spesa è relativa alla fornitura ed installazione di datalogger di nuova generazione per la trasmissione dei dati dalle stazioni della rete di monitoraggio. In prima ipotesi il programma di innovazione avrebbe dovuto concludersi nel 2010, ma alcuni aspetti tecnici ma soprattutto gestionali ed economici stanno rendendo necessario, e quasi obbligato, spalmare il programma di innovazione su un tempo molto più lungo (riduzione investimenti). In particolare ARPAV ha evidenziato un contenzioso relativamente ai pagamenti ed alle penali riconosciute nella parte di manutenzione, che di fatto sta ponendo il calendario tecnico operativo in secondo ordine, essendo appunto aspetti gestionali ed economici a governare l operatività del contratto. Fino al 2010 è stato realizzato quasi il 38% (il 37,67% per la precisione, in valore di investimento) del programma di innovazione delle reti, mentre ovviamente la manutenzione ha seguito il proprio programma operativo. Possibili revisioni economiche-operative La situazione economica generale indirizza verso una revisione di questo contratto. E possibile prevedere una revisione del programma di innovazione che, pur salvaguardando gli investimenti già fatti, permetta ad ARPAV di abbassare la quota di investimenti per questa iniziativa, senza far perdere efficacia all obiettivo tecnico nel suo complesso. Questa revisione di fatto abbassa anche la quota delle manutenzioni e quindi i fondi ordinari necessari alla manutenzione delle reti, che dovrà passare ovviamente per una contestuale revisione del contratto con l RTI tra Project Automation S.p.A. e Orion S.r.l.. Le azioni da poter mettere in essere sono le seguenti: eliminazione dalla gestione del contratto di manutenzione full-risk/all inclusive per la gestione globale, la manutenzione e l aggiornamento delle reti automatiche di monitoraggio ambientale della RETE AGRO-IDRO-NIVOMETEO (ripristinando la manutenzione con risorse interne come in passato); riorganizzazione del programma di innovazione prevedendo un diverso flusso dei dati della rete RETE AGRO-IDRO-NIVOMETEO (acquisizione dati su vecchio modello su server SIRAV - monitoraggi di Teolo); eliminazione stazioni della rete acqua del DAP di Verona (6 stazioni); inserimento dei server CEM (CampiElettroMagnetici) nel nuovo quadro di connettività dei dati accentrati al CUGECO e destinati al SIRAV; supporto di assistenza sistemistica dell RTI per nuova taratura dei nuovi assetti informatici e per ottimizzare efficacia dati pubblicati sul SIRAV. Queste azioni possono produrre circa di risparmi sul contratto per gli anni 2012 e 2013, equamente distribuiti fra spese correnti e spese di investimento, pur salvaguardando l efficacia del flusso dei darti dalle stazioni ai sistemi ARPAV, rinunciando agli investimenti sulla rete agro-idro-meteo e tornando ad una gestione interna della manutenzione di primo livello. pagina 66

69 SCHEDA REVISIONE DEL CONTRATTO DI MANUTENZIONE ED INNOVAZIONE DELLE RETI DI MONITORAGGIO Situazione Il contratto full-risk / all inclusive per la gestione globale, la manutenzione e l aggiornamento delle reti automatiche di monitoraggio ambientale (aria, acqua, agro idro meteo, boe) va modificato e ridotto per produrre risparmi, cercando di lasciare inalterata l efficacia del flusso dei dati. Azione Da una parte vi deve essere una revisione amministrativa dei contenuti del contratto, riducendolo nell ambito delle possibilità di legge, dall altra vi sarà una riorganizzazione interna da parte del DRST della manutenzione della rete agro idro nivo - meteo Stime effetti economici Queste azioni possono produrre circa di risparmi sul contratto fino al 2013, equamente distribuiti fra spese correnti (circa ) e spese di investimento (circa ) Programmazione anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità REVISIONE CONTRATTO PER LA GESTIONE GLOBALE, DELLE RETI DI MONITORAGGIO RIDUZIONE CORRISPETTIVI DI CONTRATTO 29 FEBBRAIO 2012 INTERNE SERVIZIO APPROVVIGIONAMENTI E UO RETI DI MONITORAGGIO 2012 REVISIONE DELLE MODALITÀ DI MANUTENZIONE DELLA RETE AGRO IDRO NIVO - METEO MANUTENZIONE CON RISORSE INTERNE DELLA RETE AGRO IDRO NIVO - METEO 31 GENNAIO 2012 INTERNE DRST pagina 67

70 N. AUTOMEZZI DI PROPRIETA' AUTOVETTURE FURGONI (compresi gli autocarri) LAB. MOBILI N. AUTOMEZZI A NOLEGGIO AUTOVETTURE FURGONI (compresi gli autocarri) LABORATORI MOBILI OS RAZIONALIZZAZIONE DELL UTILIZZO DELLE RISORSE PER DIMINUIRE I COSTI DELLA PRODUZIONE AS OTTIMIZZAZIONE DELL AUTOPARCO DI ARPAV PER I CONTROLLI E L ATTIVITA SUL TERRITORIO IO DISMISSIONI, RAZIONALIZZAZIONI E VALUTAZIONI SUI CONTRATTI IN ESSERE RELATIVI ALLA FLOTTA DI AUTOMEZZI AZIENDALI Stato attuale ARPAV per la sua attività sul territorio, si avvale necessariamente di automezzi per gli spostamenti degli operatori e dei tecnici. Il parco auto è composto da autovetture, furgoni e laboratori mobili per un totale di 229 automezzi, di cui 169 in proprietà e 60 a noleggio. La gestione degli automezzi è amministrata dai singoli dipartimenti e strutture sul territorio. La spesa per la gestione della flotta aziendale nell anno 2010 è stata di ,00 euro, escluse le eventuali spese di parcheggio. ELENCO SEDI TOTALE AUTOMEZZI ASSEGNATI SEDE CENTRALE DRST DRL DAP BELLUNO DAP PADOVA DAP ROVIGO DAP TREVISO DAP VENEZIA DAP VERONA DAP VICENZA TOTALI NOTA: I DUE LABORATORI MOBILI IN DOTAZIONE AL DIPARTIMENTO PROVINCIALE DI ROVIGO SONO COMODATI D'USO DA ALTRI ENTI PUBBLICI TERRITORIALI Da un analisi, effettuata di recente sulle sole autovetture, emerge che la media di Km/annui effettuati è di (anno 2010), molto bassa. pagina 68

71 Dai dati a disposizione si ritiene di poter razionalizzare il parco auto a disposizione, con i seguenti obiettivi: 1. Eventuale dismissione, attraverso vendita o rottamazione, dei mezzi immatricolati prima dell anno 2001 (euro 1 ed euro 2) e costituiti da complessivamente 36 mezzi: 16 autovetture, 4 autocarri, 3 furgoni, 12 laboratori mobili (di cui 1 a nolo), 1 mezzo sgombra neve. Considerando il fatto che le 16 autovetture di cui si ipotizza la rottamazione, hanno una media di Km, si abbassa ulteriormente la media chilometraggio percorso del parco automezzi circolante, che quindi diventa nel 2010 di km, con un costo annuo per autovettura di 1.686,00 euro. 2. Razionalizzazione e ridistribuzione dell utilizzo dei mezzi della flotta per avere maggiore rendimento dei veicoli a disposizione nel contenimento dei costi di utilizzo e gestione. 3. Valutazione della possibilità di chiusura dei contratti di noleggio in scadenza. pagina 69

72 SCHEDA AZIONI DI RISPARMIO SULLA FLOTTA DI AUTOMEZZI AZIENDALI Situazione I 229 automezzi aziendali di ARPAV, le cosiddette auto grigie, sono per alcuni versi poco utilizzate, con alcuni casi di eccessiva vetustà e nell insieme il patrimonio non ha una gestione omogenea, essendo demandata alle singole strutture. Azione Eventuale dismissione, attraverso vendita o rottamazione, dei mezzi immatricolati prima dell anno 2001 (euro 1 ed euro 2) e costituiti da complessivamente 36 mezzi: 16 autovetture, 4 autocarri, 3 furgoni, 12 laboratori mobili (di cui 1 a nolo), 1 mezzo sgombra neve. Le 16 autovetture di cui sopra - hanno una media di Km, nel 2010 il chilometraggio medio è stato di km ed il costo annuo ad autovettura di 1.686,00 euro. Vi sarà poi una razionalizzazione e ridistribuzione dell utilizzo dei mezzi della flotta, conseguentemente anche all azione di accorpamento delle sedi, per avere maggiore rendimento dei veicoli a disposizione nel contenimento dei costi di utilizzo e gestione. Inoltre verrà effettuata una valutazione della possibilità di chiusura dei contratti di noleggio in scadenza nell anno 2011, costituiti da 7 autovetture, 1 autocarro e 1 furgone. Stime effetti economici La azioni di questo intervento operativi si stima portino un risparmio operativo di nel 2012, nel 2013 e nel Programmazione anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità 2012 RAZIONALIZZAZIONE DEL PARCO AUTO DISMISSIONE MEZZI ANTE MARZO 2012 INTERNE SERVIZIO APPROVVIGIO- NAMENTI 2013 RAZIONALIZZAZIONE DEL PARCO AUTO PIANO DI RIDISTRIBUZIONE DEI MEZZI 31 GENNAIO 2013 INTERNE DIREZIONE TECNICA, DDAP E SERVIZIO APPROVVIGIO- NAMENTI pagina 70

73 OS DARE UNA NUOVA DIMENSIONE ORGANIZZATIVA E GESTIONALE AD ARPAV AS REVISIONE ORGANIZZATIVA DI ARPAV IO UN NUOVO ASSETTO ORGANIZZATIVO PER ARPAV Dipendenti ARPAV nel tempo ARPAV ha avuto il suo avvio operativo il 1 gennaio 1999 ed è partita con una dotazione di personale di 743 persone, di cui 139 dirigenti (di cui ben 126 derivanti dal passaggio del personale dalle ULSS e parte da altri da altri comparti), quindi con un elevato rapporto 1 a 4,35 fra dirigenza e comparto. Nel corso degli anni vi sono stati vari passaggi di categoria/livello del comparto per effetti contrattuali che, uniti alle nuove assunzioni ed alle stabilizzazioni, ha portato il personale non dirigente di ARPAV di passare da 604 effettivi nel 1999 a 957 nel 2011 (+58%). Vanno chiariti i concetti di Dotazione Organica e Personale in Servizio. La Dotazione Organica è il numero di posti formalmente approvato che rappresenta il limite massimo del numero delle unità acquisibili in servizio per ruolo e livello. Il Personale in Servizio è quelle effettivamente nei ruoli dell agenzia ad una certa data. ARPAV ha sicuramente aumentato il proprio personale in servizio, in funzione negli anni di un costante accrescimento delle attività, che è andato di pari passo ad una progressiva affermazione del ruolo (attivazione) (1 settembre) diff % 2011/2005 dirigenti ,90% Ds ,33% D ,49% C ,79% Bs ,93% B ,53% A ,00% totali ,02% pagina 71

74 pagina 72

75 Organizzazione attuale Facendo riferimento alla Dotazione Organica approvata con Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 232 del 10 febbraio 2009, si possono evidenziare i seguenti numeri: Qualifiche Cat. Ruolo: S sanitario P professionale T tecnico A amministrativo DOTAZIONE ORGANICA DIRIGENTI - Dirigente Medico dir S 1 - Dirigente Chimico dir S 38 - Dirigente Fisico dir S 15 - Dirigente Biologo dir S 13 - Dirigente Ingegnere dir P 27 - Dirigente Tecnico dir T 25 - Dirigente Amministrativo dir A 8 subtotale 127 COMPARTO - Collaboratore Professionale Sanitario Esperto, Personale Vigilanza Ispettiva DS S 16 - Collaboratore Professionale Sanitario Esperto, Personale Tecnico Laboratorio DS S 6 - Collaboratore Tecnico Professionale Esperto DS T 59 - Collaboratore Amministrativo Professionale Esperto DS A 15 - Collaboratore Professionale Sanitario Personale Vigilanza Ispettiva D S Collaboratore Professionale Sanitario Personale Tecnico Laboratorio D S 62 - Collaboratore Tecnico Professionale D T Collaboratore Amministrativo Professionale D A 54 - Assistente Tecnico C T 72 - Programmatore C T 25 - Assistente Amministrativo C A Operatore Tecnico Specializzato BS T 30 - Coadiutore Amministrativo Esperto BS A 39 - Operatore Tecnico B T 38 - Coadiutore Amministrativo B A 43 subtotale TOTALE ARPAV NOTE (*) Una unità in posizione di comando presso altra P.A (**) Quattro unità in posizione di comando presso altra P.A In questo momento di vita dell agenzia non appare opportuno lanciarsi in complicate valutazioni se questo personale è sufficiente, giusto o eccessivo per effettuare tutte le attività che ARPAV ha in essere o dovrebbe fare. Abbiamo visto che uno dei dogmi di questo piano, una delle strategie fondamentali, è diventare più snelli. Sicuramente quindi andrà ritoccata al ribasso la Dotazione Organica ufficiale (da 127 a 115 posizioni dirigenziali; da 1132 a 1035 posti riservati al comparto). Sicuramente andrà ridefinita anche l organizzazione interna, a partire dagli incarichi dirigenziali. Attualmente l organizzazione delle strutture dirigenziali di ARPAV è la seguente: pagina 73

76 ORGANIZZAZIONE ATTUALE ARPAV DIREZIONE GENERALE Staff Rapporti con l'utenza - URP Staff Organizzazione del Sistema di Qualità Staff Direttore Scuola ASA Staff Professionali Servizio Prevenzione e Protezione dai Rischi (PPR) Servizio Organizzazione e Sviluppo Sistemi Informativi U.O. SIRAV DIREZIONE AMMINISTRATIVA (Area Amministrativa) Staff Professionali U.O. Controllo di Gestione e Gestione Amministrativa Progetti Servizio Approvvigionamenti Servizio Economico Finanziario Servizio Risorse Umane Servizio Tecnico DIREZIONE TECNICA (Area Tecnico-Scientifica, Area Ricerca-Informazione) Staff Coordinamento e Pianificazione Staff Osservatorio Grandi Opere Staff Osservatorio Energia Staff Professionali Settore Acque U.O. Acque Marino Costiere Servizio Acque Interne Settore per la Prevenzione e la Comunicazione Ambientale U.O. Educazione Ambientale e Protezione della Natura Servizio Valutazioni Ambientali e degli Impatti sulla Salute DIPARTIMENTO REGIONALE PER LA SICUREZZA DEL TERRITORIO Staff Assistenza alla Direzione Staff Professionali Servizio Centro Meteorologico Teolo U.O. Supporto alla Direzione U.O. Agrobiometeorologia U.O. Meteorologia operativa U.O. Meteorologia ambientale e modellistica Servizio Centro Valanghe Arabba U.O. Neve e Valanghe U.O. Meteorologia Alpina e Climatologia Servizio Idrologico Regionale Staff Centro Funzionale Decentrato (CFD) e Idrografico U.O. Reti di monitoraggio U.O. Idrologia e Idrometria DIPARTIMENTO REGIONALE LABORATORI Staff Assistenza alla Direzione Staff Professionali Servizio Amministrativo Servizio Laboratorio Provinciale di Belluno U.O. Laboratorio di base Servizio Laboratorio Provinciale di Padova U.O. Chimica di base U.O. Biologia di base U.O. Aria Servizio Laboratorio Provinciale di Rovigo U.O. Laboratorio di base Servizio Laboratorio Provinciale di Treviso U.O. Chimica di base U.O. Biologia di base Servizio Laboratorio Provinciale di Venezia U.O. Chimica di base U.O. Biologia di base U.O. Microinquinanti e Diossine U.O. Terreni e Rifiuti Servizio Laboratorio Provinciale di Verona U.O. Chimica di base U.O. Biologia di base U.O. Alimenti Servizio Laboratorio Provinciale di Vicenza U.O. Chimica di base U.O. Biologia di base U.O. Laboratorio di ricerca e sviluppo DIPARTIMENTO PROVINCIALE DI BELLUNO Staff Professionali Servizio Territoriale U.O. Ingegneria U.O. Agenti Fisici U.O. Vigilanza ambientale Servizio Sistemi Ambientali DIPARTIMENTO PROVINCIALE DI PADOVA Staff Professionali U.O. Supporto alla Direzione Servizio Territoriale U.O. Vigilanza Ambientale U.O. Ingegneria U.O. Agenti Fisici Servizio Sistemi Ambientali Servizio Osservatorio Aria U.O. Emissioni Grandi Impianti DIPARTIMENTO PROVINCIALE DI ROVIGO Staff Professionali U.O. Supporto alla Direzione Servizio Territoriale U.O. Vigilanza ambientale U.O. Agenti Fisici U.O. Ingegneria Servizio Sistemi Ambientali DIPARTIMENTO PROVINCIALE DI TREVISO Staff Professionali U.O. Supporto alla Direzione U.O. Monitoraggio Ambientale per la Piccola e Media Impresa Servizio Territoriale U.O. Ingegneria U.O Vigilanza Ambientale U.O. Agenti Fisici Servizio Sistemi Ambientali Servizio Suoli Servizio Rifiuti e Compostaggio DIPARTIMENTO PROVINCIALE DI VENEZIA U.O. Supporto alla Direzione Servizio Territoriale U.O. Ingegneria U.O. Agenti Fisici U.O. Vigilanza ambientale Servizio Sistemi Ambientali Servizio Rischio Industriale e Bonifiche U.O. Porto Marghera U.O. Bonifiche siti inquinanti U.O. Emergenze Ambientali DIPARTIMENTO PROVINCIALE DI VERONA Staff Professionali Servizio Territoriale U.O. Ingegneria U.O. Agenti Fisici U.O. Vigilanza ambientale Servizio Sistemi Ambientali Servizio Osservatorio Agenti Fisici U.O. Centro Reg.le Amianto - Centro Regionale Radioattività DIPARTIMENTO PROVINCIALE DI VICENZA Staff Professionali U.O. Supporto alla Direzione Servizio Territoriale U.O. Ingegneria U.O. Agenti Fisici U.O. Vigilanza ambientale Servizio Sistemi Ambientali Servizio Industrie Chimico Conciarie - Olfattometria pagina 74

77 La Nuova Organizzazione di ARPAV Dal 2012 si vuole proporre una nuova organizzazione di ARPAV che soddisfi i seguenti criteri: - Riduzione della dotazione organica dirigenziale da 127 a 115 unità con conseguente riduzione dei fondi contrattuali aziendali; - Riduzione degli incarichi dirigenziali di natura gestionale da 111 a 85 con corrispondente riduzione della retribuzione totale. Nel dettaglio la dotazione organica si riduce di circa il 10%, con i seguenti numeri NUOVA DOTAZIONE ORGANICA PROPOSTA DIRIGENTI COMPARTO TOTALE erano 127 erano era L ipotesi del nuovo assetto organizzativo delle posizioni dirigenziali aziendali è rappresentata nella pagina seguente. In sintesi nel nuovo organigramma proposto vi saranno: 9 incarichi di Direzione (struttura complessa) 39 servizi, di cui: o 15 servizi complessi o 24 servizi semplici 41 unità operative, di cui: o 7 con maggior valorizzazione ( pesante ) per un totale di 89 incarichi dirigenziali di struttura, a cui si aggiungono 26 incarichi dirigenziali professionali (staff), per un totale di 115 incarichi totali. pagina 75

78 IPOTESI DI ORGANIGRAMMA Direzione Generale DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Staff Professionale URP Servizio Affari Generali Servizio Pianificazione e Sviluppo UO Sistemi di gestione della Qualità Servizio Prevenzione e Protezione dei Lavoratori Servizio Coordinamento attività progettuali (SC) UO Progetti esteri D (9 SC) Servizi Complessi (15) Servizi Semplici (24) UOP(7) UO(34) P (1) Incarichi in organigramma: 90 Staff Professionali da assegnare alle strutture: 25 TOTALE INCARICHI 115 IL NUMERO DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI PASSA DA 127 (DI CUI 16 STAFF) A 115 (DI CUI 26 INCARICHI PROFESSIONALI) Servizio Comunicazione, Ambiente e Territorio (SC) Servizio Controlli Impiantistici (SC) UO Educazione ambientale UO Veneto Est con sede a VE UO Veneto Ovest con sede a VI Direzione Amministrativa Direzione Tecnica Servizio Risorse Umane Servizio Economico Finanziario Servizio Acquisizione Beni, Servizi e Lavori Servizio Tecnico- Immobilare Servizio Informatica e Reti Servizio Legale Servizio Osservatorio Aria con sede a Mestre VE Servizio Osservatorio Acque Marine con sede a PD Servizio Osservatorio Acque Interne con sede a VI Servizio Osservatorio Suolo e Bonifiche con sede a TV Servizio Osservatorio Rifiuti con sede a TV Servizio Osservatorio Agenti Fisici con sede a VR Servizio Osservatorio Grandi Rischi e IPPC con sede a VE Servizio Osservatorio VIA-VAS con sede a PD Dipartimenti Provinciali BL, PD,RO, TV,VE, VR,VI (SC) Dipartimento Regionale Laboratori (SC) Dipartimento Regionale per la Sicurezza del Territorio (SC) pagina 76

79 Direzione Generale Dipartimento Regionale Laboratori (SC) Dipartimento Regionale per la Sicurezza del Territorio (SC) UO Sistema di Gestione UO Sistema di Gestione Servizio Laboratorio VR (SC) Servizio Laboratorio VE (SC) Servizio Meteorologico (SC) Servizio Neve e Valanghe (SC) Servizio Idrologico (SC) UO Biologia UO Chimica UO Radioattività e Amianto UO Alimenti UO Biologia UO Chimica UO Pops (Diossine) UO Aria UO Terreni e Rifiuti con sede a TV UO Meteorologia UO Nivologia UO Centro Funzionale Decentrato pagina 77

80 Direzione Generale Dipartimenti Provinciali BL, PD, RO, TV, VI, VR (SC) Dipartimento Provinciale VE (SC) UO Sistema di Gestione UO Sistema di Gestione UO Sito di Interesse Nazionale Servizio Controllo ambientale (SC) Servizio Stato dell ambiente Servizio Controllo ambientale (SC) Servizio Stato dell ambiente UOp Fonti di pressione UO Fisica ambientale UOp Fonti di pressione UO Fisica ambientale pagina 78

81 SCHEDA LA NUOVA ORGANIZZAZIONE DI ARPAV Situazione Attualmente la dotazione organica di ARPAV prevede 127 posizioni dirigenziali che, in base alla vigente organizzazione interna, sono suddivise in 111 posizioni gestionali e 16 posizioni di staff. Azione La proposta di nuova organizzazione prevede la riduzione a 115 posizioni dirigenziali, distinte in 90 posizioni gestionali e 25 posizioni di staff. Stime effetti economici Si è calcolato che la nuova Dotazione Organica, su cui poi è stata costruita la nuova organizzazione, permette ad ARPAV un risparmio annuo di circa /anno Programmazione anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità 2012 ATTUAZIONE NUOVA ORGANIZZAZIONE DI ARPAV NUOVO ORGANIGRAMMA 01 FEBBRAIO 2012 INTERNE SRU E TUTTE LE STRUTTURE pagina 79

82 OS DARE UNA NUOVA DIMENSIONE ORGANIZZATIVA E GESTIONALE AD ARPAV AS REVISIONE ORGANIZZATIVA DI ARPAV IO ATTIVARE FORME DI PENSIONAMENTO E DI TRASFERIMENTO, PREVISTI DALLE ATTUALI NORMATIVE Premessa Con l intervento operativo è stata disegnato il nuovo assetto organizzativo di ARPAV, tendente ad una riduzione dimensionale dell agenzia. Quell intervento va necessariamente accompagnato con il presente intervento, finalizzato ad una diminuzione degli effettivi operanti nell agenzia. Le modalità evidenziate per raggiungere questo obiettivo sono sostanzialmente tre: 1. Incentivare il pensionamento 2. Incentivare le mobilità verso altre amministrazioni pubbliche In termini generali vi sarà un generale blocco del turn over, ovvero il personale che andrà in quiescenza, in esonero o in trasferimento non verrà sostituito. Uniche e rarissime eccezioni saranno possibili nel caso vengano a mancare specifiche professionalità non fungibili con altro personale o con una riorganizzazione dei servizi, al fine di non venir meno al mantenimento dell attività operativa sui livelli definiti. Al momento questa fattispecie appare remota e pertanto il blocco e la non sostituzione del personale in uscita sarà totale. Pensionamenti L uscita del personale con il requisito minimo per l accesso alla pensione, secondo le condizioni previste dalla normativa vigente, porterà certamente ad un risparmio, vista la non sostituzione degli stessi. Vi sono in servizio al 1 settembre 2011 n. 11 dipendenti, di cui 4 dirigenti e 7 del comparto, per i quali è già stata deliberata la cessazione per quiescenza. Il risparmio, per le sole competenze fisse, è in totale di ,79, con il seguente dettaglio: Qualifica Cat./livello n. Costo unitario annuo Costo complessivo Dirigente professionale Dirigente , ,87 Dirigente fisico Dirigente , ,57 Dirigente biologo Dirigente , ,89 Dirigente chimico Dirigente , ,51 Tecn. prev. amb.le esp.to Ds , ,94 Tecn. prev. amb.le D , ,35 Ass.te tecnico C , ,12 Op. tec. spec.to Bs , ,51 TOTALE ,76 pagina 80

83 Effettuando una proiezione per gli anni si stima, sulla base dell andamento dei pensionamenti degli anni precedenti (media storica), un attesa di 16 pensionamenti/anno. Trasferimenti Sono già state depositate presso ARPAV le richieste di trasferimento di alcuni dipendenti presso altre amministrazioni. Ovviamente in questa fase dette richieste verranno agevolate per determinare un risparmio derivante dalla minor spesa sostenuta. Attualmente vi sono 2 dipendenti in attesa di trasferimento, per i quali l Agenzia ha già formulato il proprio nulla osta, per un risparmio ipotetico totale, per le sole competenze fisse, di ,56, con il seguente dettaglio: Qualifica Cat./livello n. Costo unitario annuo Costo complessivo Dirigente professionale Dirigente , ,87 Tecn. prev. amb.le D , ,69 TOTALE ,56 Sono già state deliberate ulteriori 4 mobilità in uscita per un risparmio totale, per le sole competenze fisse, di ,02, con il seguente dettaglio: Qualifica Cat./livello n. Costo unitario annuo Costo complessivo Tecn. prev. amb.le D , ,84 Collaboratore tecn. prof. D , ,90 Assistente amm.vo C , ,28 TOTALE ,02 Effettuando una proiezione per gli anni si stima, sulla base dell andamento dei trasferimenti degli anni precedenti (media storica), un attesa di 12 trasferimenti/anno. pagina 81

84 SCHEDA ATTIVARE LE FORME DI PENSIONAMENTO POSSIBILI DA NORMATIVA Situazione Stante la volontà di ridurre gli effettivi operanti in ARPAV vengono agevolate le forme di pensionamento possibili a seconda della vigente normativa. Azione Ogni anno si evidenzieranno le posizioni dei dipendenti che hanno maturato i requisiti per l uscita in quiescenza e non verranno in alcun caso trattenuti in servizio. Stime effetti economici Già dal 2012 il risparmio ipotizzato, per le sole competenze fisse, ammonta a ,12/anno; dal 2013 il risparmio ipotizzato ammonta ad ulteriori ,41/anno (per un totale di ,53); dal 2014 il risparmio stimato è di ulteriori ,41/anno (portando il totale dal 2012 a ,94). Programmazione anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità MASSIMO NUMERO 2012 DEI PENSIONAMENTI POSSIBILI- STIMATO IN 16 UNITÀ MINOR PERSONALE 31 DICEMBRE 2012 INTERNE SERVIZIO RISORSE UMANE MASSIMO NUMERO 2013 DEI PENSIONAMENTI POSSIBILI- STIMATO IN 16 UNITÀ MINOR PERSONALE 31 DICEMBRE 2013 INTERNE SERVIZIO RISORSE UMANE MASSIMO NUMERO 2014 DEI PENSIONAMENTI POSSIBILI- STIMATO IN 16 UNITÀ MINOR PERSONALE 31 DICEMBRE 2014 INTERNE SERVIZIO RISORSE UMANE pagina 82

85 SCHEDA RENDERE OPERATIVE ED AGEVOLARE LE RICHIESTE DI TRASFERIMENTI IN USCITA Situazione Stante la volontà di ridurre gli effettivi operanti in ARPAV, una volta registrati la volontà dei diretti interessati e il consenso dell Amministrazione di destinazione, vengono agevolate le richieste di uscita (trasferimento) del personale. Azione Ogni anno si evidenzieranno le posizioni dei dipendenti che hanno fatto domanda di mobilità presso altri enti esterni ad ARPAV agevolando il relativo trasferimento. Stime effetti economici Già dal 2012 il risparmio ipotizzato, per le sole competenze fisse, ammonta a ,69/anno. Dal 2013 il risparmio ipotizzato ammonta ad ulteriori ,69/anno (per un totale di ,38); dal 2014 il risparmio totale ipotizzato, aggiungendo gli ulteriori ,69/anno stimati, diventa di ,10. Programmazione anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità MASSIMO NUMERO 2012 DEI TRASFERIMENTI POSSIBILI- STIMATO IN 12 UNITÀ MINOR PERSONALE 31 DICEMBRE 2012 INTERNE SERVIZIO RISORSE UMANE MASSIMO NUMERO 2013 DEI TRASFERIMENTI POSSIBILI- STIMATO IN 12 UNITÀ MINOR PERSONALE 31 DICEMBRE 2013 INTERNE SERVIZIO RISORSE UMANE MASSIMO NUMERO 2014 DEI TRASFERIMENTI POSSIBILI- STIMATO IN 12 UNITÀ MINOR PERSONALE 31 DICEMBRE 2014 INTERNE SERVIZIO RISORSE UMANE pagina 83

86 OS DARE UNA NUOVA DIMENSIONE ORGANIZZATIVA E GESTIONALE AD ARPAV AS VERIFICHE GESTIONALI PER MINIMIZZARE SPESE E MASSIMIZZARE INTROITI IO CONCENTRARE I PROGETTI COMMISSIONATI AD ARPAV SU LINEE DI ATTIVITA COERENTI CON I COMPITI ISTITUZIONALI Situazione A maggio 2011 risultano attivi:79 progetti di varia natura e dimensione per un valore complessivo di circa di euro. La dimensione economica della voce progetti sui vari esercizi finanziari dell ARPAV è stata di circa: 2008: : : Negli anni sono stati acquisiti più progetti possibili e da una analisi attuale circa il 18% riguarda attività marginali rispetto ai compiti istituzionali, con conseguentemente l 82% dei progetti perfettamente aderente alla mission istituzionale Il committente principale di progetti dell agenzia è la Regione del Veneto (36% in numero progetti e ben 57% in termine di valore economico). Appare evidente che negli anni la Regione ha utilizzato ARPAV come braccio operativo su finanziamenti europei, nazionali o propri per la realizzazione di attività tecnico scientifiche in campo ambientale in senso ampio. Questi progetti sono liquidati con rendicontazione tecnico amministrativa analitica delle spese effettivamente sostenute, senza riconoscere costi interni (personale, attrezzature, missioni, trasporti). Inoltre i ritardi spesso considerevoli di liquidazione degli importi rendicontati provocano significativi scompensi di cassa ad ARPAV pagina 84

87 Obiettivi per il futuro Concentrare i progetti su linee di attività perfettamente aderenti istituzionali. ai compiti Sicuramente per i nuovi progetti, ARPAV si impegnerà ad acquisire progetti sulla base di verifiche contabili e finanziarie, con specifiche contabilità analitiche dei costi e dei flussi finanziari, per massimizzare la redditività ed evitare situazioni di sofferenza di cassa. Prendendo a riferimento i 79 progetti attivi di ARPAV, essi assommano ad un valore complessivo di finanziamento di ,79. Sono stati fatturati, sul quel totale, importi per ,21, pari al 54,80 %. Dell importo fatturato sono stati poi incassati ,99, pari ad è stato poi incassato il 79,05%. pagina 85

88 N. Codice Progetto Finanziatore Descrizione Valore complessivo del progetto Fatturato Incassato data Atto di approvazione Data fine Progetto CDR Responsabile di Progetto Coerenza con mission ARPAV Regione Programma degli interventi per la bonifica dell'area di Veneto Porto Marghera , , ,96 03/08/ /03/ Veneto Agricoltura Convenzione con Veneto Agricoltura , , ,00 22/11/ /12/2012 Soc Convenzione con Società Autostrade BS-PD per Autostrade BS attività Audit VR VI PD , , ,00 15/03/ /12/ Provincia di Programma monitoraggio impianto di compostaggio Treviso sito in Lovadina di Spresiano , ,00 0,00 19/12/ /12/ Regione Veneto Strumenti per monitoraggio Direttiva Nitrati , , ,33 29/03/ /09/ Trasferimento per attività informazione, Regione sperimentazione e monitoraggio nel campo Veneto ambientale , , ,00 28/09/ /06/ Cons Bonifica Conv.Consorzio Bonifica Dese Sile per prestazioni Dese Sile analitiche progetto P , , ,42 07/12/ /12/2011 DRL NO Provincia di Collaborazione all'aggiornamento sul Rapporto dei DAP , , ,43 14/12/ /12/2013 Treviso Rifiuti Speciali TV SI COMUNE DI Piano triennale indagine monitoraggio qualità aria DAP , , ,00 17/06/ /12/2011 PEDEROBBA territorio comunale Pederobba TV SI PROVINCIA Ottimizzazione rete rilevamento qualita' aria in DAP DI TREVISO provincia di tv ,00 0,00 0,00 21/07/ /12/2011 TV SI COREVE Collaborazione co.re.ve. Per analisi sistemi raccolta DAP , ,00 0,00 22/07/ /12/2011 vetro TV SI GNL Terminale GNL Adriatico-gestione stazione fissa DAP , , ,00 08/08/ /05/2011 monitoraggio qualità aria RO SI EUROPEO Progetto alp water scarce , ,08 0,00 29/10/ /06/2011 DRST SI Regione Monitoraggio controllo amb.marino-costiero Veneto prospiciente la Regione , ,00 0,00 15/09/ /12/2012 SAC SI Regione Potenziamento apparecchiature e strumentazione di Veneto misura - decreto , ,00 0,00 22/12/ /12/2011 DRST SI Regione Adeguamento rete di monitoraggio quantitativotradizionale - decreto 371 Veneto , ,00 0,00 22/12/ /12/2011 DRST SI Regione Adeguamento rete di monitoraggio quantitativo Veneto acque sotterranee - decreto , ,00 0,00 22/12/ /12/2011 DRST SI Regione Realizzazione rilievi misure di portata in piena sui corsi Veneto d'acqua - decreto ,00 0,00 0,00 22/12/ /12/2012 DRST SI Provincia di DAP Monitoraggio qualità aria Comune di Treviso , , ,00 22/12/ /12/2012 Treviso TV SI COMUNE DI Monitoraggio campi elettromagnetici C.E.M. presso DAP , , ,00 13/01/ /12/2012 TREVISO scuole Comune di Treviso TV SI Regione Veneto Progetto di razionalizzazione nel territorio del BIOCE ,00 0,00 0,00 21/04/ /12/2011 DRST NO COMUNE DI Convenzione col Comune di Treviso per controllo DAP TREVISO inquinamento acustico ,00 0,00 0,00 12/03/ /12/2011 TV SI RFI Supporto tecnico Osserv.Amb.realizzazione tratta DAP , , ,21 24/06/ /12/2011 AC/AV PD-Mestre VR SI Regione Progetto integrazione e razionalizzazione apparati rete Veneto meteo Regione Veneto , , ,00 25/09/ /12/2011 DRST SI Regione Aggiornamento centrali monitoraggio dati presso i Veneto Geni Civili di Padova ed Este , ,12 0,00 25/09/ /12/2011 DRST SI COMUNE DI Monitoraggio e valutazione qualità dell'aria per il DAP VENEZIA comune di Venezia , , ,00 18/06/ /09/2011 VE SI Regione Supporto alla regione in tema Valutazione Impatto Veneto Ambientale ,00 0,00 0,00 10/07/ /12/2011 DT NO EUROPEO Progetto: SEE HYDROPOWER , ,89 0,00 11/09/ /05/2012 DRST NO SHARE sustainable Hydropower in Alpine Rives EUROPEO Ecosystems , ,41 0,00 11/09/ /07/2012 DRST NO EUROPEO Progetto paramount - improved Accessibility , ,66 0,00 11/09/ /08/2012 DRST SI EUROPEO Progetto Permanent nell'ambito programma spazio alpino ,00 0,00 0,00 01/09/ /07/2011 DRST SI Regione Veneto Progetto "BSL2" , , ,28 25/09/ /06/2011 SAI SI Regione Qualità microbiologica dei corsi d'acqua utilizzati a Veneto scopo irriguo , , ,00 19/11/ /08/2011 SAI SI Regione Ottimizzazione trasferimento dati meteo per Veneto previsione eventi dal cmt al cfd ,00 0,00 0,00 06/04/ /12/2011 DRST SI Regione Veneto Progetto "Clima e Foreste" , ,00 0,00 10/11/ /12/2010 DRST SI EUROPEO Progetta "HAREIA" , , ,00 28/12/ /03/2012 DAP BL NO DT O Regione Monitoraggio territorio Regione Veneto attraverso , , ,00 16/12/ /12/2012 DAP Veneto metodologie di telerilevamento VE NO EUROPEO ALPFFIRS "alpine Forest fire warning System" , ,81 0,00 30/04/ /08/2012 DRST NO DAP VE DAP TV DAP VI DAP TV DAP TV DAP TV SI NO SI SI SI SI pagina 86

89 Regione Veneto Regione Veneto Regione Veneto Regione Veneto Regione Veneto Veneto Agricoltura ENEL GNL EUROPEO Regione Veneto Regione Veneto Veneto Agricoltura Analisi applicazione direttiva nitrati , , ,00 05/02/ /06/2013 Misurazione concentrazione gas radon edifici scolastici , , ,19 19/01/ /04/2012 Riducareflui , , ,00 01/03/ /05/2012 Costituzione della banca dati regionale dei rifiuti radioattivi , , ,19 29/01/ /01/2012 Programma di attivita' in.f.e.a , , ,00 12/04/ /12/2011 SCEA SI Reducareflui - azione , , ,81 29/06/ /09/2011 DRL SI Rilievi di altezza e densità del manto nevoso a favore di ENEL produzione spa Progetto alt-4 piano monitoraggio mare e zone umide - fase di esercizio RESMIA - Reti e stazioni di Monitoraggio Innovative per l'ambiente DAP TV DAP VR DAP TV DAP VR , , ,34 29/04/ /01/2013 DRST NO , , ,51 29/04/ /12/2014 SAC - RO ,00 0,00 0,00 22/04/ /06/2013 DRST NO Progetto Regionale Piscine. Terza fase , , ,00 01/04/ /12/2011 Attività di studio ed analisi per l'applicazione della direttiva nitrati in bacino scolante Venezia , , ,00 28/05/ /06/2013 Carbostop ,00 0,00 0,00 29/06/ /03/ EUROPEO A.p.i.c.e , ,45 0,00 01/06/ /11/ ULSS COMUNE DI VENEZIA COMUNE DI BELLUNO Regione Veneto COMUNE DI VICENZA Regione Veneto Provincia di Venezia Provincia di Vicenza COMUNE DI JESOLO EUROPEO - TW EUROPEO - TW CAV COMUNE DI VENEZIA Veneto Agricoltura Regione Veneto COMUNE DI ODERZO ACQUE VERONESI SCARL ACEGAS APS COMUNE DI BELLUNO CONSORZIO VENEZIA NUOVA COMUNE DI VENEZIA Provincia di Vicenza GNL COMUNE DI MIRA Esecuzione campionamento e analisi scarichi fognari per determinazione droghe d'abuso ULSS 2 Feltre Monitoraggio in continuo campi elettromagnetici da impianti a radio frequenza comune Venezia Valutazione integrata qualità aria città di Belluno Monitoraggio microalghe tossiche in aree marino costiere del Veneto in particolare Osteopsis ovata Rifiuti e Siti Inquinati in Comune di Vicenza anni LUSENZO - accordo di programma per la salvaguardia ambientale del bacino del Lusenzo in Laguna di Ve Monitoraggio smantellamento celle a mercurio impianto Cloro-Soda CS 23/25 Syndial spa Porto Marghera DAP VE DAP TV DAP TV DAP PD , , ,00 06/12/ /09/2011 DRL SI , , ,00 13/07/ /10/ ,28 0,00 0,00 13/07/ /12/2011 DAP VE DAP BL , ,00 0,00 25/08/ /08/2011 SAC SI , ,81 0,00 01/05/ /04/ , , ,19 17/09/ /12/ , , ,00 16/09/ /06/2014 Agenzia GIADA: fotocatalisi , ,00 0,00 06/10/ /09/2011 Monitoraggio in continuo Campi Elettromagnetici da impianti a radio frequenza Comune Jesolo Progetto di Gemellaggio ex Repubblica Jugoslava di Macedonia per Qualità Aria MK72008/IB/ENV/01 Chemical safety. Strengthening legal framework of istitutional infrastructure for protection from dangerous chemicals Attività Tecnico Scientifica nell'ambito del Monitoraggio Post Operam A4 Variante Passante Mestre Monitoraggio e valutazione qualità dell'aria Comune di Venezia prosecuzione attività anno 2011 Convenzione con VENETO AGRICOLTURA: studio dell'abbattimento inquinanti atmosferici Passante di Mestre Convenzione con Regione Veneto per Realizzazione e Sviluppo Sistema Archiviazione Informatizzato 8.280, , ,00 27/10/ /04/ ,00 0,00 0,00 11/11/ /12/ ,00 0,00 0,00 11/11/ /09/ , , ,00 29/10/ /04/ , ,81 0,00 12/11/ /09/ , , ,91 10/02/ /12/2011 DAP VI DAP VE DAP VE DAP VI DAP VE DRL AIM O DRL AIM O , ,00 0,00 01/01/ /12/2011 SCEA NO Progetto TI-AR-CO con il Comune di Oderzo , ,81 0,00 10/02/ /03/2013 Convenzione con Acque Veronesi SCARL , ,00 0,00 01/01/ /06/2012 Accordo monitoraggio ricadute impianto termovalorizzazione san Lazzaro , ,00 0,00 30/12/ /12/2013 Monitoraggio CEM Comune di Belluno , ,81 0,00 14/01/ /12/2011 Progetto MODUS - Convenzione con Consorzio Venezia Nuova Elaborazione studio specialistico per aggiornamento Elaborato Tecnico RIR Comune Venezia DAP TV DAP VE DAP PD DAP TV DAP VR DAP PD DAP BL ,60 0,00 0,00 30/12/ /02/2012 DRL SI , ,00 0,00 23/12/ /12/2011 Analisi Suoli nel Distretto Conciario ,00 0,00 0,00 14/02/ /12/2011 Gestione Stazione Fissa Qualità Aria di Terminale GNL Adriatico Srl Monitoraggio in Continuo Campi Elettromagnetici Impianti Radio Frequenza in Comune di Mira ,00 0,00 0,00 27/01/ /12/ , ,81 0,00 07/02/ /04/ CONSORZIO DAP Convenzione con il Consorzio ARICA ,00 0,00 0,00 25/02/ /02/2012 ARICA VI SI COMUNE DI Monitoraggio in continuo CEM prodotti da impianti a DAP PORTOGRUAR , ,81 0,00 25/02/ /04/2014 radio frequenza in Comune di Portogruaro VE O SI Comune di Piano di monitoraggio della qualità della'aria nei pressi Fossalta e DAP dell'impianto a biomasse naturali della Zignago Power , ,81 0,00 28/03/ /06/2014 Zignago srl nel Comune di Fossalta VE SI Power srl Regione Veneto SIMAGE II , , ,22 24/02/ /12/2012 DT SI , , ,99 DAP VE DAP VI DAP RO DAP VE SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI NO NO SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI pagina 87

90 SCHEDA VERIFICHE GESTIONALI SUI PROGETTI COMMISSIONATI AD ARPAV Situazione ARPAV ha sempre avuto nelle attività su progetto l opportunità di consolidare la propria dimensione tecnico-scientifica. I progetti hanno rappresentato sempre anche un elevata possibilità di aumentare gli introiti dell Agenzia, cercando di costruire un margine economico-finanziario sulle specifiche entrate. Azione In un periodo in cui l agenzia deve diminuire i costi e massimizzare i ricavi, tutte le attività su progetto saranno analizzate preventivamente alla loro attivazione per verificare l equilibrio sia economico sia finanziario delle relative entrate. Saranno inoltre analizzate con una lente di ingrandimento gestionale tutte le spese contenute, massimizzando e razionalizzando gli acquisti o gli utilizzi di personale tecnico secondo le linee generali e specifiche del piano Stime effetti economici La stima può essere solo di larga massima e relativa agli obiettivi insiti in questo intervento operativo. Nel triennio si cercherà di creare un margine netto di almeno il 10-15% su tutti i progetti, creando un introito stimabile in circa /anno. Ancor più difficilmente valutabile è la possibilità di effettuare investimenti grazie alle azioni progettuali, poiché in questo periodo di difficoltà economica sarebbero in una certa misura investimenti non effettuati. Programmazione anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità CAPI PROGETTO, 2012 VERIFICHE GESTIONALI SULLE ATTIVITÀ SU PROGETTO INTROITO NETTO PER L AGENZIA 31 DICEMBRE 2012 INTERNE SERVIZIO ECONOMICO FINANZIARIO E CONTROLLO DI GESTIONE CAPI PROGETTO, 2013 VERIFICHE GESTIONALI SULLE ATTIVITÀ SU PROGETTO INTROITO NETTO PER L AGENZIA 31 DICEMBRE 2013 INTERNE SERVIZIO ECONOMICO FINANZIARIO E CONTROLLO DI GESTIONE CAPI PROGETTO, 2014 VERIFICHE GESTIONALI SULLE ATTIVITÀ SU PROGETTO INTROITO NETTO PER L AGENZIA 31 DICEMBRE 2014 INTERNE SERVIZIO ECONOMICO FINANZIARIO E CONTROLLO DI GESTIONE pagina 88

91 OS DARE UNA NUOVA DIMENSIONE ORGANIZZATIVA E GESTIONALE AD ARPAV AS VERIFICHE GESTIONALI PER MINIMIZZARE SPESE E MASSIMIZZARE INTROITI IO REINGEGNERIZZAZIONE DELLE ATTIVITA AMMINISTRATIVE E stato più volte citato nel testo che si ritiene possibile intervenire nei processi operativi per creare delle razionalizzazioni allo scopo di ottenere lo stesso risultato in minor tempo e con meno risorse. Questo vale, anche e soprattutto, nei processi amministrativi, poiché sono spesso legati a processi eccessivamente articolati, con molti passaggi, legati magari ad una organizzazione policentrica che ARPAV può migliorare in un ottica di omogeneità aziendale. L unitarietà operativa dei diversi centri di costo di ARPAV e la loro autonomia gestionale non dipende da un processo amministrativo dislocato o con molte tappe intermedie, da cui ricava solo inefficienze o lungaggini, ma dalla efficacia e autonomia dei processi decisionali. E, pertanto, volontà di mettere in atto dei nuovi processi tendenti ad un raggruppamento ed una centralizzazione dei flussi amministrativi, per garantire una maggiore efficienza interna all agenzia ed una maggiore efficacia nei rapporti con terzi. Il primo processo amministrativo che sarà rivisto riguarderà la FATTURAZIONE, in prima fase quella passiva, successivamente quella attiva. Oltre alla revisione delle fasi amministrative del processo che porta ARPAV ad emettere o liquidare una fattura, si cercheranno di innestare semplificazioni legate all utilizzo di strumenti tecnologici di facile utilizzo (firma elettronica leggera, fatturazione elettronica, ecc ) che potranno contribuire a semplificare l iter interno ed esterno delle fatture. Sarà rivisto anche tutto il processo e la procedura legata al RECUPERO CREDITI, soprattutto quelli dei soggetti privati. Appare opportuno legare la nuova procedura di recupero crediti ad una gestione di PAGAMENTI ANTICIPATI, ove questo per la natura della prestazione sia possibile, chiedendo l importo dovuto o prima della prestazione stessa o come condizione per la consegna degli esiti. La procedura per i pagamenti anticipati, inserita chiaramente nel sistema gestionale dell agenzia, sarà realizzata in collaborazione con l istituto di credito che svolge funzioni di Tesoreria per ARPAV. pagina 89

92 SCHEDA RIORGANIZZAZIONE DEI PROCESSI DI FATTURAZIONE ATTIVA E PASSIVA Situazione Oggi molte strutture di ARPAV emettono fatture e, sia per aspetti organizzativi sia per aspetti di omogeneità amministrativa, si ritiene di centralizzare l emissione o il pagamento di detti titoli amministrativi. Azione Creazione dell assetto organizzativo atto a centralizzare la fatturazione e definizione di un processo amministrativo legato alla fatturazione attiva e passiva. nuovo Stime effetti economici E una razionalizzazione che paga in efficienza interna ed in efficacia nei rapporti economici con tutti i soggetti terzi. A processo innovato si potrà valutare un valore economico di detto intervento, calcolando quanto tempo uomo si risparmierà con le nuove modalità operative. Programmazione anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità 2012 NUOVO PROCESSO AMMINISTRATIVO IN TEMA DI FATTURAZIONE PASSIVA PROCESSO INNOVATO CON CENTRALIZZAZIONE FATTURAZIONE 31 DICEMBRE 2012 INTERNE TUTTE LE STRUTTURE COORDINATE DAL SERVIZIO ECONOMICO FINANZIARIO 2013 NUOVO PROCESSO AMMINISTRATIVO IN TEMA DI FATTURAZIONE ATTIVA PROCESSO INNOVATO CON CENTRALIZZAZIONE FATTURAZIONE 31 DICEMBRE 2013 INTERNE TUTTE LE STRUTTURE COORDINATE DAL SERVIZIO ECONOMICO FINANZIARIO pagina 90

93 SCHEDA RIORGANIZZAZIONE DEI PROCESSI DI RECUPERO CREDITI Situazione Molti crediti, spesso di piccola entità, diventati ormai inesigibili creano un danno diretto ed indiretto per ARPAV. Azione Definizione di una nuova procedura interna afferente ai crediti finalizzata alla definizione delle azioni operative per il recupero ed alla specifica contezza della loro dimensione. Stime effetti economici E una razionalizzazione che paga in efficienza interna ed in efficacia nei rapporti economici con tutti i soggetti terzi. A processo innovato si potrà valutare un valore economico di detto intervento, calcolando maggiori recuperi delle somme dovute. Programmazione anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità 2012 NUOVO PROCESSO AMMINISTRATIVO IN TEMA DI RECUPERO CREDITI PROCESSO INNOVATO RECUPERO CREDITI 31 DICEMBRE 2012 INTERNE STRUTTURE AFFERENTI AGLI AFFARI LEGALI pagina 91

94 SCHEDA ATTIVAZIONE DEI PAGAMENTI ANTICIPATI DELLE PRESTAZIONI Situazione Molti crediti possono essere evitati costruendo un processo di pagamento anticipato, legato e differenziato secondo la specifica prestazione. Azione La finalità è approntare una metodica che permetta di chiedere ed incassare l importo dovuto o prima della prestazione stessa o come condizione per la consegna degli esiti. La procedura per i pagamenti anticipati, inserita chiaramente nel sistema gestionale dell agenzia, sarà realizzata in collaborazione con l istituto di credito che svolge funzioni di Tesoreria per ARPAV. Stime effetti economici E una razionalizzazione che paga in efficienza interna ed in efficacia nei rapporti economici con tutti i soggetti terzi. A processo innovato si potrà valutare un valore economico di detto intervento. Programmazione anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità NUOVO PROCESSO AMMINISTRATIVO IN TEMA DI PAGAMENTI ANTICIPATI POSSIBILITÀ DI EFFETTUARE PAGAMENTI ANTICIPATI 31 DICEMBRE 2013 INTERNE SERVIZIO ECONOMICO FINANZIARIO E SISTEMI INFORMATICI pagina 92

95 OS INSERIRE NUOVE TECNOLOGIE PER MIGLIORARE L EFFICIENZA DEI PROCESSI OPERATIVI AS PIANIFICARE PROCESSI INNOVATIVI, FINALIZZATI AL MIGLIORAMENTO OPERATIVO ED AL RISPARMIO GESTIONALE IO REDAZIONE DI UN PIANO DI INNOVAZIONE PER INSERIRE NUOVE TECNOLOGIE SU PROCESSI ED ATTIVITA L inserimento di nuove tecnologie è fondamentale nell ambito degli obiettivi di razionalizzazione insiti in questo pianificazione. ARPAV può diventare più snella anche inserendo innovazione. E, infatti, convinzione che inserire innovazione significa oggi in ARPAV soprattutto accompagnare la revisione di processi operativi sia tecnici sia amministrativi con strumenti tecnologici più moderni, anche se magari di modesta dimensione, per poter garantire una semplificazione agli operatori e una maggiore efficacia al processo stesso. Quanto più ARPAV saprà innovarsi, quanto più saprà inserire nuove tecnologie, già disponibili a costi contenuti sul mercato, tanto più si potranno realizzare risparmi operativi legati ad una maggiore efficienza. Questo intervento operativo non vuole inserire direttamente azioni di innovazione ma vuole dapprima redigere un piano che definisca compiutamente processi, metodologie, tecnologie, costi. Ciò perché, nell attuale situazione economica che non permette certezze sulle spese di investimento, il piano di innovazione chiarirà cosa serve e quanto costa, cercando di cogliere tutte le possibilità di finanziamento che dovessero presentarsi (leggi progetti ) o permettendo precise valutazioni in caso di finanziamento diretto di ARPAV. Il piano di innovazione, in sostanza, sarà il piano di investimenti di ARPAV, per la parte tecnologica. Le attività su cui potranno innestarsi nuove tecnologie in ARPAV sono diverse, sia a carattere tecnico sia a valenza amministrativa; alcuni esempi: Nuova strumentazione scientifica su operatività tecniche specifiche. Scheda controlli territoriali su applicazioni su smartphone o tablet; Firma elettronica e conservazione sostitutiva dei documenti tecnici; Firma elettronica e conservazione sostitutiva dei documenti amministrativi; Utilizzo di mezzi stradali elettrici o ad alimentazione mista ove possibile; Videoconferenza diffusa sulle sedi ARPAV; Ottimizzazione e gestione in facility management di risorse tecnologiche (stampanti e fotocopiatori, fax server, personal computer); pagina 93

96 SCHEDA PIANO DI INNOVAZIONE Situazione Quanto più ARPAV saprà innovarsi, quanto più saprà inserire nuove tecnologie, già disponibili a costi contenuti sul mercato, tanto più si potranno realizzare risparmi operativi legati ad una maggiore efficienza. Azione Redazione di un PIANO DI INNOVAZIONE per definire cosa serve, e quanto costa, definendo in sostanza i possibili investimenti di ARPAV per la parte tecnologica. Stime effetti economici Il piano non costa e non produce risparmi, ma le azioni inserite poi nel piano saranno certamente a costo, da valutare investimento per investimento a seconda delle opportunità e di un quadro economico di dettaglio. Programmazione anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità STRUTTURA CHE SI OCCUPA DI INNOVAZIONE CON 2012 REDAZIONE PIANO DI INNOVAZIONE PIANO DI INNOVAZIONE 31 DICEMBRE 2012 INTERNE SERVIZIO ECONOMICO FINANZIARIO E CONTROLLO DI GESTIONE pagina 94

97 OS FARE SISTEMA CON NUOVE MODALITA DI PROGRAMMAZIONE OPERATIVA CON GLI STAKEOLDERS AS PROPORRE AL SISTEMA REGIONALE DEGLI ENTI DI RIFERIMENTO UN ACCORDO DI PROGRAMMA CHE DEFINISCA L AZIONE OPERATIVA DI ARPAV SUL TERRITORIO IO REDAZIONE E PROPOSTA DI UN ACCORDO DI PROGRAMMA Premessa La riforma del titolo V della Costituzione inserisce nel nostro paese la logica della integrazione, della rete, del governance del sistema pubblico, anche regionale. Questa agenzia vuole farsi promotrice, con questa azione strategica, di una proposta per un coordinamento centrato sull azione operativa di ARPAV campo di prevenzione sanitaria legata all ambiente per coordinare servizi e ruoli fra la Regione del Veneto, le Amministrazioni Provinciali, gli Enti Locali, le ULSS e tutti gli altri attori pubblici interessati. ARPAV propone, quindi, una revisione del ciclo della programmazione in campo ambientale, passando attraverso un accordo di programma sui livelli minimi dell attività a livello provinciale e regionale, fino a costruire un tavolo di concertazione sulle finalità della prevenzione e del controllo in questo campo. L attore principale potrà e dovrà essere l Amministrazione Regionale, con il coordinamento e il coinvolgimento di tutti gli attori. Si può anche ipotizzare un aggiornamento della legge istitutiva dell Agenzia. E infatti convinzione che possa essere rinnovata ed adeguata al nuovo sviluppo della società veneta (certamente mutato dal 1996) ed alle problematiche ambientali emergenti, facendo altresì tesoro delle esperienze maturate nel frattempo da ARPAV. Una nuova legge potrebbe inserire una più razionale distribuzione delle competenze tra gli Organi dell ARPA (Comitato Regionale di Indirizzo, Collegio dei Revisori dei Conti e Direttore Generale) e definire una gestione più agile dell Agenzia e della sua organizzazione, per una maggiore rispondenza alle necessità di intervento dettate dal territorio, dalla sua situazione ambientale e sanitaria, dal momento socio-economico. Queste iniziative, o ulteriori altri momenti di concertazione, potranno concretamente aiutare ARPAV e il sistema veneto dei suoi utenti a definire con maggior chiarezza lo specifico ruolo dell Agenzia, che si muove fra prevenzione sanitaria, controlli ambientali, supporto alla protezione civile, gestione di reti ambientali, affiancamento della magistratura, pronto intervento in emergenze e così via. Sinergie regionali e ottimizzazione delle risorse, attraverso il ruolo operativo di ARPAV, potranno permettere un effettivo controllo e capacità di intervento sul territorio, superando una evidente difficoltà economica degli Enti Locali, lasciati ad operare singolarmente. Le definizioni L attività dell Agenzia, sia essa a carattere di prevenzione, controllo, monitoraggio, tecnico-scientifica in senso generale o gestionale, è sempre stata pianificata, rendicontata, monitorata con metodi e metodologie via via affinatesi negli anni. pagina 95

98 Questi metodi sono stati determinati parallelamente al crescere delle capacità e delle esperienze della stessa Agenzia, sia in termini di tecnica ambientale, sia come realizzazioni informatiche ed informative aziendali. Gli elementi che compongono, in modo gerarchizzato, l attività dell Agenzia sono: ATTIVITA TEORICA Standard di risposta L.E.T.A. Livelli Essenziali di Tutela Ambientale ATTIVITA PIANIFICATA pianificazione ATTIVITA REALIZZATA rendicontazione ATTIVITA TEORICA: LETA: E l attività che ARPAV deve fare per dettato normativo ed in base ai protocolli tecnici di controllo. E definita teorica poiché molto spesso non vi sono le risorse sufficienti per poterla realizzare in toto. (LIVELLI ESSENZIALI DI TUTELA AMBIENTALE) Sono i livelli numerici delle attività dell ARPAV necessari a garantire una omogeneità minima di controllo ambientale su tutto il territorio veneto. Partendo dall attività teorica, i LETA sono quindi un sottoinsieme, in altre parole l attività minima ma sufficiente (essenziale, quindi) che ARPAV garantisce sul territorio ATTIVITA PIANIFICATA: Sono i livelli numerici delle attività previsti, pianificati nei documenti di programma annuale di attività, di riferimento ai vari piani provinciali. E quanto ARPAV riesce e garantisce di fare con le risorse a disposizione. ATTIVITA REALIZZATA: E la misurazione di quanto è stato fatto, di quanto dei numeri teorici, dei LETA, di quelli pianificati è stata poi realizzato da ARPAV in base agli eventi dell anno. Che cosa è l ACCORDO DI PROGRAMMA? L Accordo di Programma è un testo che regola in generale, e definisce in dettaglio, le modalità di utilizzo delle strutture di ARPAV per le attività tecniche a supporto delle funzioni di prevenzione collettiva e di controllo ambientale degli Enti Locali e dei Dipartimenti di Prevenzione delle ULSS, nonché per l'espletamento delle funzioni amministrative delle Provincie in campo ambientale. E un documento che agevola, chiarisce, puntualizza l attività di ARPAV in Veneto, sia in termini generali, sia in modo coordinato con altri enti e strutture del territorio. pagina 96

99 Si ricorda che nella promulgazione della legge istitutiva, il legislatore regionale pose molta attenzione a questo funzione di coordinamento, che poi negli anni non ha mai avuto una precisa regia. L.R. 32/1996 art. 5 COORDINAMENTO TRA ARPAV E ULSS 1. L ARPAV ed i dipartimenti di prevenzione delle unità locali socio sanitarie esercitano in modo coordinato ed integrato le funzioni di controllo ambientale e di prevenzione collettiva che rivestono valenza sia ambientale sia sanitaria. 2. Nei casi di cui al comma 1, la responsabilità del procedimento è imputata al soggetto che ha la competenza prevalente; l altro soggetto vi concorre limitatamente agli aspetti di sua competenza. 3. In materia di inquinamento esterno e degli ambienti di vita, la competenza è assegnata all ARPAV che si avvale dei dipartimenti di prevenzione delle unità locali socio sanitarie per acquisire i pareri igienico-sanitari previsti dalla normativa vigente. 4. La Giunta regionale, con appositi atti di indirizzo e coordinamento, può ulteriormente specificare il riparto delle competenze di cui agli articoli 3 e 4, nonché individuare modalità di collaborazione tra le strutture provinciali dell ARPAV e i dipartimenti di prevenzione delle unità locali socio sanitarie. L.R. 32/1996 art. 6 RAPPORTI FRA REGIONE, PROVINCE, COMUNI, COMUNITÀ MONTANE, UNITÀ LOCALI SOCIO SANITARIE, ALTRI ENTI PUBBLICI E ARPAV 1. La Regione, le province, i comuni e le comunità montane per lo svolgimento delle attività tecnico-scientifiche necessarie per l'esercizio delle funzioni di controllo ambientale di rispettiva competenza si avvalgono dell'arpav, la quale è tenuta a garantire loro il necessario supporto tecnico-scientifico e analitico, secondo modalità stabilite da apposite convenzioni e/o accordi di programma. 2. Alla Regione, alle province, ai comuni, alle comunità montane ed alle unità locali socio sanitarie non è consentito mantenere o attivare propri laboratori o apparecchiature destinati al controllo ambientale. 3. I dipartimenti di prevenzione delle unità locali socio sanitarie per l esercizio delle funzioni di cui all articolo 4 non già espletate da strutture ospedaliere o dall'istituto zoo profilattico delle Venezie, si avvalgono delle strutture laboratoristiche ovvero del supporto tecnico-scientifico dell ARPAV, secondo modalità stabilite da apposite convenzioni e/o accordi di programma. 4. I consorzi di bonifica per lo svolgimento delle attività di cui all articolo 15, commi 5, 6 e 7, della legge regionale 8 gennaio 1991, n. 1, si avvalgono dell ARPAV, secondo modalità stabilite da apposite convenzioni. (Comma abrogato da lett. d) comma 1 dell art. 45 della legge regionale 8 maggio 2009, n. 12) 5. Il regolamento ed i piani pluriennali di attività definiscono i servizi che l ARPAV è tenuta ad assicurare agli enti di cui ai commi 1, 3 e L ARPAV può stipulare ulteriori convenzioni o accordi con la Regione, le province, i comuni, le comunità montane ed i dipartimenti di prevenzione delle unità locali socio sanitarie, per la prestazione di servizi ed attività aggiuntivi, alla condizione che sia garantita la fornitura di quanto già previsto nelle convenzioni e negli accordi di programma di cui ai commi 1, 3 e Il regolamento e i piani pluriennali di attività stabiliscono i criteri per la prestazione da parte dell'arpav di servizi tecnicoscientifici e analitici ad altri enti e soggetti pubblici, sulla base di apposite convenzioni. 8. Le convenzioni e gli accordi di programma di cui al presente articolo individuano, tra l'altro, gli standard qualitativi e quantitativi, i tempi ed i costi delle prestazioni erogate dall'arpav, nonché le modalità di pronto intervento nei casi di emergenza ambientale. 9. L ARPAV può fornire prestazioni a favore di soggetti privati, limitatamente a servizi analitici, tecnico-scientifici ed informativi, con esclusione di qualsiasi attività di consulenza e progettazione, secondo le modalità stabilite dal regolamento di cui all articolo 15, subordinatamente all espletamento dei compiti di istituto e purché tale attività non risulti incompatibile con l esigenza di imparzialità nell esercizio delle attività tecniche di controllo ad essa affidate; le prestazioni sono remunerate secondo apposito tariffario approvato dalla Giunta regionale su proposta del direttore generale per importi che, in ogni caso, non possono eccedere quelli mediamente applicati, per corrispondenti prestazioni analitiche o tecnico-scientifiche, dalle strutture private; per le analisi chimiche dell acqua ai fini del rilascio di abitabilità e per le zone non servite dal pubblico acquedotto, fatte salve le riduzioni già previste nel tariffario regionale, sui relativi importi è applicato una ulteriore riduzione del 30 per cento. L Accordo di Programma, quindi, è - o meglio sarà - uno strumento di concertazione finalizzato ad assicurare livelli di integrazione e coordinamento tra le funzioni amministrative e tecniche svolte dai diversi soggetti pubblici interessati, per garantire un effettivo perseguimento delle politiche per la prevenzione ed il risanamento ambientale, nonché per la tutela e la promozione della salute. L accordo di programma non vuole essere solamente un approccio integrato tra le diverse azioni di tutela e prevenzione ambientale, nella piena consapevolezza della stretta interconnessione tra inquinamento ambientale e rischio per la salute delle popolazioni, ma anche uno strumento per porre in essere razionalizzazioni ed ottimizzazioni operative per poter affrontare questo periodo storico di difficoltà pagina 97

100 economico finanziaria con la consapevolezza di aver cercato le massime sinergie possibili per produrre risparmi senza nulla togliere alle finalità operative. Sicuramente tutti i sottoscrittori dell accordo si impegneranno nei principi generali, ovvero intensificare e migliorare il sistema di relazioni tra le proprie strutture e tra queste ed i soggetti portatori di interessi economici e sociali, perseguendo gli obiettivi dello sviluppo sostenibile nella coscienza della limitata disponibilità delle risorse naturali e della necessità di preservarle per le generazioni future. Tutti i soggetti interessati saranno attori dei processi di prevenzione in un contesto di condivisione delle responsabilità e di leale collaborazione. Sarà però importante che l accordo affronti e definisca chiaramente e puntualmente anche le modalità di finanziamento di ARPAV, quale soggetto esecutore di molte parti tecnico operative dell accordo stesso. Le modalità di compartecipazione finanziaria delle Provincie, legate a datate convenzioni sicuramente da rivedere, andranno aggiornate e più specificatamente definite. Chi dovrebbe firmare l ACCORDO DI PROGRAMMA? La regia dell accordo, proposto da ARPAV, è della Regione del Veneto (con le diverse strutture interessate), che è prima firmataria, e poi le Amministrazioni Provinciali, le ULSS del Veneto e, ovviamente ARPAV stessa. L articolo 9 della legge istitutiva di ARPAV (L.R. 18 ottobre 1996, n. 32) affida fra i compiti del Comitato Regionale di Indirizzo anche il coordinamento delle attività di tutela ambientale e di prevenzione primaria collettiva, che chiaramente è il principale obiettivo dell Accordo di Programma. La composizione altamente qualificata e rappresentativa del Comitato Regionale di Indirizzo (Presidente Giunta Regionale, Assessore regionale all'ambiente, Assessore regionale alla sanità, Assessore regionale all'agricoltura, Assessore regionale alle attività produttive, due rappresentanti delle unità locali socio sanitarie, i Presidenti delle amministrazioni provinciali, tre rappresentanti dei comuni designati dall'anci, oltre al direttore generale di ARPAV) conferma che il consesso deputato a discutere, approvare e formalmente siglare l Accordo di Programma può essere in Veneto il Comitato Regionale di Indirizzo di ARPAV. Che cosa conterrà l ACCORDO DI PROGRAMMA Come accennato precedentemente gli enti firmatari dovranno dapprima concordare su un intesa programmatica che di fatto è l oggetto dell accordo. Risolti poi alcuni necessari aspetti formali, come la durata e le modalità applicative dell accordo, è necessario che siano definite le prestazioni tecniche di ARPAV, articolate in attività istituzionali obbligatorie, non obbligatorie, le prestazioni facoltative ed il ruolo nelle emergenze sanitarie, ambientali e territoriali che l agenzia è chiamata a svolgere. In sintesi possono essere definite ATTIVITÀ ISTITUZIONALI OBBLIGATORIE: Attività di controllo e vigilanza Gestione delle emergenze ambientali Attività laboratoristica per la prevenzione collettiva e la tutela ambientale Attività di informazione ambientale Gestione delle reti di monitoraggio ambientale pagina 98

101 Realizzazione e gestione del sistema informativo regionale ambientale del Veneto (SIRAV) Gestione dei servizi meteo climatici in pianura, mare e montagna Gestione dell idrografia e delle valutazioni multirischio (per protezione civile) Attività di supporto per le azioni di risarcimento del danno ambientale Supporto alle procedure concernenti la Valutazione di impatto ambientale (espressione di pareri tecnici) Possono altresì, sempre in sintesi, essere definite ATTIVITÀ ISTITUZIONALI NON OBBLIGATORIE: Supporto alla elaborazione di piani e programmi ambientali Supporto alle attività di promozione di sistemi di gestione ambientale Supporto alle attività di educazione e reporting ambientale Iniziative di ricerca applicata Supporto alle procedure concernenti la Valutazione di impatto ambientale (istruttorie tecniche) Prestazioni analitiche per il rilascio di certificazioni a terzi ATTIVITÀ ISTITUZIONALI OBBLIGATORIE ovvero attività che ARPA deve svolgere in quanto prescritte da specifiche disposizioni di legge ATTIVITÀ ISTITUZIONALI NON OBBLIGATORIE attività che in quanto tali possono essere richieste o meno per scelta discrezionale delle Amministrazioni, pur rientrando tra le attività istituzionali di ARPA ATTIVITÀ AGGIUNTIVE sono attività, non necessariamente rientranti fra quelle elencate dalla legge istitutiva di ARPA, che non hanno carattere autorizzativo o certificativo e che possono essere erogate anche da altri soggetti sia pubblici che privati Successivamente l Accordo di Programma dovrà definire il quadro e la programmazione di dettaglio delle prestazioni di ARPAV, definite numericamente secondo la griglia indicata nella premessa e nelle definizioni della presente azione strategica: Attività Teorica, L.E.T.A. (Livelli Essenziali di Tutela Ambientale), Attività Pianificata e Attività Realizzata. Attenzione potrà essere posta anche agli standard qualitativi e quantitativi delle prestazioni, nonché alle modalità di erogazione delle attività istituzionali ed aggiuntive, quest ultime in particolar modo legate ai cosiddetti progetti. Infine, non meno importante, vi è la parte economica, espressa sia come valorizzazione economica delle prestazioni di ARPAV, ma soprattutto come definizione delle fonti di finanziamento dell Agenzia. pagina 99

102 SCHEDA L ACCORDO DI PROGRAMMA PER LE ATTIVITA DI ARPAV PER IL TERRITORIO Situazione Un approccio integrato tra le diverse azioni di tutela e prevenzione ambientale, nella piena consapevolezza della stretta interconnessione tra inquinamento ambientale e rischio per la salute delle popolazioni, è di fatto un obbligo nella delicata situazione economico finanziaria che investe tutto il sistema pubblico nazionale e, quindi, anche veneto. Si vuole approntare uno strumento coordinato fra tutti gli attori pubblici interessati all attività di ARPAV, per porre in essere razionalizzazioni ed ottimizzazioni operative per poter affrontare questo periodo storico di difficoltà economico finanziaria con la consapevolezza di aver cercato le massime sinergie possibili per produrre risparmi senza nulla togliere alle finalità operative. Azione La redazione e proposta da parte di ARPAV di un documento che agevoli, chiarisca, puntuali l attività dell agenzia in Veneto, sia in termini generali, sia in modo coordinato con altri enti e strutture del territorio: questo è l Accordo di Programma. Stime effetti economici Gli effetti economici dell approvazione, a regime, di un Accordo di Programma, non sono al momento palesi ma sicuramente saranno contenute nello stesso documento o valutate a posteriori della sua efficacia. E in ogni caso un accordo per poter fare meglio, spendendo meno, organizzando di più l attività e quindi l Accordo di Programma ha in sé tutti gli elementi per poter generare razionalizzazioni e risparmi. Programmazione anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità DOCUMENTO 2012 REDAZIONE ACCORDO DI PROGRAMMA ACCORDO DI PROGRAMMA (BOZZA DI PROPOSTA) 30 GIUGNO 2012 INTERNE TUTTE LE STRUTTURE 2013 DISCUSSIONE E APPROVAZIONE ACCORDO DI PROGRAMMA INTESA SUI CONTENUTI DELL ACCORDO 30 GIUGNO 2012 INTERNE ESTERNI AD ARPAV (REGIONE VENETO E PROVINCE) 2014 VALUTAZIONE EFFETTI ACCORDO DOCUMENTO DI VALUTAZIONE EFFETTI ACCORDO 31 SETTEMBRE 2014 INTERNE CONTROLLO DI GESTIONE pagina 100

103 OS RENDERE ARPAV TRASPARENTE E CREDIBILE DAL PUNTO DI VISTA GESTIONALE E TECNICO AS CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE SU QUELLO CHE E, CHE FA, CHE VUOL ESSERE E CHE DIVENTERA ARPAV IO REDAZIONE DI UN PIANO DI COMUNICAZIONE TESO A DIFFONDERE IL PERCORSO DI RAZIONALIZZAZIONE DI ARPAV ARPAV deve puntare ad esaltare la propria creatività per trovare forma di comunicazione diverse da quelle standard (media, giornali, pubblicazioni, ecc ) per poter informare sugli sforzi che sta cercando di fare con i percorsi tracciati con questo piano strategico per diventare più snella ed efficiente, per costare meno ai cittadini veneto, offrendo lo stesso servizi tecnici di elevato livello. Lo strumento principale per questa campagna di comunicazione è sicuramente il portale istituzionale di ARPAV; ma altre forme a basso costo possono essere studiate e realizzate: banner sui bollettini meteo (contando sull elevato numero di contatti), nuovi loghi identificativi sulla carta intestata, su tutte le mail che escono, e così via. Un contenuto piano di comunicazione, da redigere bei primi messi del 2012, e da portare in operatività durante lo stesso anno, potrà accompagnare ARPAV nel suo percorso di razionalizzazione, cercando di far conoscere ai cittadini gli sforzi della Direzione e di tutti i lavoratori dell Agenzia. pagina 101

104 SCHEDA IL PIANO DI COMUNICAZIONE SUL NUOVO PERCORSO DI ARPAV Situazione I processi virtuosi che ARPAV vuole percorrere con questo piano non fanno notizia. ARPAV vuole dare corretta comunicazione di tutti i suoi sforzi per costare meno al cittadino veneto. Azione Redazione di un piano di comunicazione che definisca rapide e non costose azioni di informazione sul piano di razionalizzazione di ARPAV. Stime effetti economici Non vi sono effetti economici valutabili Programmazione anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità 2012 REDAZIONE DEL PIANO PIANO DI COMUNICAZIONE 31 MARZO 2012 INTERNE STRUTTURA DI COMUNICAZIONE - UFFICIO STAMPA ATTUAZIONE DEL PIANO ESECUZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE 31 DICEMBRE 2012 INTERNE STRUTTURE INTERESSATE DEFINITE NEL PIANO pagina 102

105 OS RENDERE ARPAV TRASPARENTE E CREDIBILE DAL PUNTO DI VISTA GESTIONALE E TECNICO AS CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE SU QUELLO CHE E, CHE FA, CHE VUOL ESSERE E CHE DIVENTERA ARPAV IO INIZIATIVE PER LA MASSIMA DIFFUSIONE DEI DATI TECNICI E GESTIONALI DI ARPAV DIRETTAMENTE AI CITTADINI Una delle volontà insite in questo piano è quella di rendere ARPAV una casa trasparente, sia per quanto riguarda i dati provenienti dalla propria azione tecnica sia per quanto riguarda i propri dati gestionali. Per fare ciò è necessario che tutti i sistemi informativi di ARPAV finalizzino la propria operatività non solo alla gestione del dato ma anche alla sua pubblicazione. Nel corso della sua storia, ARPAV ha progressivamente sviluppato dei sistemi informativi per gestire il patrimonio delle informazioni e dei dati derivanti dalla propria attività. Per vari motivi, lo sviluppo dei sistemi è stato dal 1999 al 2008 a macchia di leopardo, cioè con una impostazione non strutturata. Dal 2008 è stato attivato un progetto di riordino che però ha progressivamente risentito della sempre più difficile situazione economica ed ha prodotto risultati parziali rispetto al disegno generale, comunque tracciato. Pur in assenza di risorse ordinarie da destinare al tema, è necessario sviluppare una progettualità che permetta di far arrivare il massimo numero possibile di dati e informazioni ai cittadini, attraverso il portale di ARPAV. Il sistema informativo di riferimento, in questo caso, è il SIRAV (sistema informativo Regionale Ambientale del Veneto). Oggi il SIRAV è un grande contenitore, dove esiti dei controlli, processi amministrativi di autorizzazione ambientale, dati sui monitoraggi, sono georeferenziati sul territorio e producono informazione ambientale, agli stakeholders, ai cittadini. Per ARPAV, per la Regione del Veneto (il sistema è regionale), il SIRAV (con collegati il sistema di supporto ai controlli ambientali e quello di gestione delle analisi laboratoristiche: SISCA e LIMS), i portali internet, il sistema informativo per la parte gestionale, sono strumenti operativi di importanza strategica. Le problematiche fondamentali su cui operare, in estrema sintesi, sono: La qualità dei dati prodotti; La semplificazione nel modo di esporre dati e informazioni (normalizzazione semantica); La pubblicazione in modi semplice ed accessibile del maggior numero di dati possibili. Tutte queste iniziative possono essere raccolte in un piano che, oltre a definire le azioni, le classifichi fra quelle realizzabili subito, internamente, a costi nulli o quasi, e quelle di più ampia portata sulle quali è però necessario reperire specifiche risorse dedicate (progettualità). pagina 103

106 SCHEDA PIANO DI DIFFUSIONE DATI AMBIENTALI Situazione ARPAV conta su un elevato grado di realizzazione dei propri sistemi informativi a supporto della propria azione tecnica e gestionale Azione Tutti i sistemi informativi di ARPAV devono finalizzare il proprio mantenimento ed il proprio sviluppo, la propria operatività non solo alla gestione del dato ma anche alla sua pubblicazione. Uno specifico piano potrà declinare gli interventi possibili per questo obiettivo, sia interni a costo pressoché nullo sia onerosi (investimenti). Stime effetti economici L azione è basata sull efficacia dell azione operativa di ARPAV: far conoscere i dati che raccoglie ed elabora in informazioni. Non produce quindi risparmi ma per l appunto efficacia. Anzi, per specifiche azioni potrebbe essere un intervento a costo, da reperire con una specifica progettualità. Programmazione anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità 2012 RENDERE DISPONILE IL MAGGIOR NUMERO POSSIBILE DI DATI DI ARPAV PIANO PER LA PUBBLICAZIONE DI DATI E INFORMAZIONI 31 DICEMBRE 2012 INTERNE STRUTTURE PER I SISTEMI INFORMATIVI E LA COMUNICAZIONE 2013 RENDERE DISPONILE IL MAGGIOR NUMERO POSSIBILE DI DATI DI ARPAV ATTUAZIONE DEL PIANO 31 DICEMBRE 2013 INTERNE STRUTTURE PER I SISTEMI INFORMATIVI E LA COMUNICAZIONE 2014 RENDERE DISPONILE IL MAGGIOR NUMERO POSSIBILE DI DATI DI ARPAV ATTUAZIONE DEL PIANO 31 DICEMBRE 2014 INTERNE STRUTTURE PER I SISTEMI INFORMATIVI E LA COMUNICAZIONE pagina 104

107 OS MIGLIORARE IL BENESSERE ORGANIZZATIVO ED OPERATIVO DELLE RISORSE UMANE DI ARPAV AS INIZIATIVE DI MIGLIORAMENTO DEL BENESSERE ORGANIZZATIVO E DI CONDIVISIONE DELLA MISSION AZIENDALE IO INIZIATIVE PER LA CONDIVISIONE DI OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO AZIENDALE Con una chiave di lettura prettamente aziendale, il piano , già definito un piano di sfide e obiettivi forti, può essere considerato come un contenitore di obiettivi di miglioramento aziendale. E già stato scritto in queste pagine, ma è giusto ora ribadirlo, che questo miglioramento aziendale si potrà realizzare solamente con la collaborazione di tutto il personale dell agenzia. E necessario che le persone che operano in ARPAV siano competenti, motivate e abbiano consapevolezza della centralità del loro ruolo. Occorre che recuperino la rilevanza della loro missione, ne colgano i valori e ricostruiscano il senso profondo del proprio lavoro. Si possono citare esperienze che evidenziano come chi abbia concentrato la formazione del personale aziendale sulle relazioni esistenti, sulle immagini e sulle aspettative di miglioramento dell ambiente di lavoro abbia riscontrato all inizio sguardi ironici e forte scetticismo. Eppure ci sono strumenti utilizzabili e praticabili che, superato l impatto, danno risultati significativi: laboratori autogestiti, o in cogestione dei dipendenti, centrati sulla qualità delle relazioni o sulla partecipazione alle decisioni; la possibilità di poter proporre soluzioni organizzative o di poter comunicare il proprio disagio nei confronti del collega o del superiore senza utilizzare la schermaglia burocratica, il provvedimento disciplinare o il conflitto sindacale ; la condivisione dei risultati positivi favorendo il protagonismo e la visibilità degli operatori coinvolti; la creazione di momenti di riconoscimento positivo nella istituzione per cui si lavora; la possibilità di incontro a prescindere dai ruoli aziendali; l utilizzo della incentivazione per premiare il lavoro di gruppo e non solo la produttività individuale; la possibilità di conoscere e confrontare le situazioni di altri enti dall interno scoprendone gli elementi vincenti di clima che li caratterizzano; le indagini sul benessere dell ente con la possibilità di poter discutere e confrontarsi sui risultati. Queste possibilità sono certamente molto più praticabili quando sono condivise e stimolate dalla Direzione Generale, ma potrebbero essere attuate anche direttamente pagina 105

108 dal personale. Spesso l attesa del direttore illuminato o del direttore generale competente o del dirigente innovatore rischia di generare o aumentare la percezione di frustrazione e di impotenza a sua volta causata dall assenza di riconoscimento dell importanza degli aspetti emotivi delle organizzazioni. Segnale può essere la resistenza al cambiamento, quando quest ultimo investe le procedure o i meccanismi operativi. Questa è spesso accentuata dal fatto che l operatore non coglie, o non ha la possibilità di proporre, significative connessioni tra il cambiamento richiesto e l attesa di miglioramento del clima del proprio ufficio o del proprio ente e, quindi, guarda l opportunità del cambiamento solo come un elemento esterno, di per sé disturbante e minaccioso. Sicuramente, essendo un piano di tagli e razionalizzazioni, non tutti potranno essere soddisfatti dalle azioni strategiche inserite in queste pagine. E quindi necessario sviluppare la consapevolezze che non vi erano, non vi sono e non vi saranno alternative, per permettere una futura serenità operativa per questa agenzia. E pertanto fondamentale, quindi, che gli obiettivi inseriti in questo piano siano conosciuti, discussi e condivisi, per quanto possibile, da tutta la struttura operativa dell agenzia. La direzione pertanto metterà in campo delle azioni, dei momenti di ascolto e comunicazione interna, per far sì che la più volte citata trasparenza operativa parta dalla conoscenza e condivisione degli interventi operativi di questo piano strategico. Pur lasciando spazio a qualsivoglia iniziativa in tal senso, in prima battuta vengono individuati come prime azioni l organizzazione di momenti di incontro sul territorio (anche con raggruppamento di personale) per: o Presentare il Piano di Attività , in primis attraverso il portale intranet aziendale; o Metodiche e contenuti del processo di Budgeting; o Metodiche e contenuti nella valutazione delle Performance per il rispetto degli obiettivi aziendali; o Analisi di proposte per eventuali modifiche o priorità alle azioni operative, mantenendo inalterati gli obiettivi economico-finanziari propri del piano stesso. pagina 106

109 SCHEDA INIZIATIVE PER LA CONDIVISIONE AZIENDALE DEGLI OBIETTIVI DEL PIANO (budgeting, performance) Situazione Un piano di sfide e obiettivi forti, come quello presente, può essere considerato come un contenitore di obiettivi di miglioramento aziendale. Questo miglioramento aziendale si potrà realizzare solamente con la collaborazione di tutto il personale dell agenzia. Azione La direzione pertanto metterà in campo delle azioni, dei momenti di ascolto e comunicazione interna, per far sì che la più volte citata trasparenza operativa parta dalla conoscenza e condivisione degli interventi operativi di questo piano strategico. Stime effetti economici Non vi sono effetti economici specifici per questo intervento operativo Programmazione anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità 2012 CONDIVISIONE AZIENDALE DEGLI OBIETTIVI DEL PIANO INCONTRI SUL TERRITORIO 31 DICEMBRE 2012 INTERNE DIREZIONE GENERALE E STRUTTURE OPERATIVE CENTRALI INTERESSATE 2013 CONDIVISIONE AZIENDALE DEGLI OBIETTIVI DEL PIANO INCONTRI SUL TERRITORIO 31 DICEMBRE 2013 INTERNE DIREZIONE GENERALE E STRUTTURE OPERATIVE CENTRALI INTERESSATE pagina 107

110 OS MIGLIORARE IL BENESSERE ORGANIZZATIVO ED OPERATIVO DELLE RISORSE UMANE DI ARPAV AS INIZIATIVE DI MIGLIORAMENTO DEL BENESSERE ORGANIZZATIVO E DI CONDIVISIONE DELLA MISSION AZIENDALE IO ANALISI DI MODALITA ORGANIZZATIVE PER MIGLIORARE LA SOCIALIZZAZIONE AZIENDALE La pubblica amministrazione sta cambiando e così pure la percezione che la collettività ha di essa e del suo lavoro. Lavorare in pubblica amministrazione nei prossimi anni sarà probabilmente soggetto a grandi trasformazioni, e questo sta accadendo anche in ARPAV ed è, in parte, tracciato con questo piano: si riduce l articolazione del lavoro operativo (anche di tipo amministrativo); si riducono gli organici; si accorpano le strutture concentrandosi nei compiti di core-business; si sviluppano nuove professionalità in coerenza ai nuovi bisogni; si modifica il sistema delle competenze richieste; Nel linguaggio comune della vita quotidiana si impiegano termini ed espressioni che, in sede di ricerca scientifica, sono stati oggetto di lungo dibattito e, spesso, di numerose indagini empiriche. Negli ambienti organizzativi è, ad esempio, del tutto abituale chiedere ad un collega o ad un amico come sta, come si trova, se è soddisfatto o meno del suo lavoro, come trascorre la sua giornata, quali sono le sue prospettive professionali. Le diverse risposte che sono fornite a queste domande alludono alla soddisfazione, alla speranza di miglioramento, al sentimento di contribuire a raggiungere scopi comuni o, al contrario - passando all interno di una gamma articolata di posizioni intermedie - al nervosismo, allo stress, ad uno stato di malessere e di delusione. Negli ultimi tempi, per convenzione, si è soliti designare con il termine di benessere organizzativo ora lo stato soggettivo di coloro che lavorano in uno specifico contesto organizzativo ora l insieme dei fattori che determinano o contribuiscono a determinare il benessere di chi lavora. In una prima approssimazione potremmo dire che il benessere organizzativo si riferisce alla capacità di un organizzazione di promuovere e di mantenere il più alto grado di benessere fisico, psicologico e sociale dei lavoratori in ogni tipo di occupazione. Da I Manuali del DIPARTIMENTO DELLA FUNZIONE PUBBLICA BENESSERE ORGANIZZATIVO Per migliorare la qualità del lavoro nelle amministrazioni pubbliche a cura di Francesco Avallone e Mauro Bonaretti Lungi in questo contesto di voler trattare in modi dettagliato il benessere organizzativo, essendo il presente intervento operativo finalizzato a migliorare la socializzazione aziendale, si possono in ogni caso evidenziare gli elementi fondamentali che incidono sul benessere organizzativo (tratti sempre dal Manuale sul Benessere Organizzativo edito dal Dipartimento della Funzione Pubblica). pagina 108

111 Un organizzazione può considerarsi in buona salute se: Allestisce un ambiente di lavoro salubre, confortevole e accogliente Pone obiettivi espliciti e chiari ed è coerente tra enunciati e prassi operative (la direzione non contraddice nei fatti e nella operatività quotidiana quanto deciso, regolamentato e condiviso). Riconosce e valorizza le competenze e gli apporti dei dipendenti e stimola nuove potenzialità Ascolta le istanze dei dipendenti Mette a disposizione le informazioni pertinenti al lavoro Adotta tutte le azioni per prevenire gli infortuni e i rischi professionali Stimola un ambiente relazionale franco, comunicativo, collaborativo Assicura scorrevolezza operativa, rapidità di decisione, supporta l azione verso gli obiettivi Assicura equità di trattamento a livello retributivo, di assegnazione di responsabilità, di promozione del personale Stimola, nei dipendenti, il senso di utilità sociale contribuendo a dare senso alla giornata lavorativa dei singoli e al loro sentimento di contribuire ai risultati comuni E aperta all ambiente esterno e all innovazione tecnologica e culturale Tracciato un quadro generale, il presente intervento operativo vuole mettere in campo piccole e semplici azioni che possono contribuire a elevare il benessere organizzativo all interno dell agenzia, nell insieme degli aspetti sopra evidenziati. Una delle azioni potrebbe essere ad esempio l istituzione, mai prima d ora formalmente attivata, di organizzazioni ricreative, di momenti, spazi, iniziative di aggregazione. Appare in questa sede comunque più opportuno definire un piccolo ma più ampio e meditato piano di attività su questo tema, per permettere l apporto di idee e proposte di varie componenti aziendali. pagina 109

112 SCHEDA PIANO PER IL MIGLIORAMENTO DEL BENESSERE AZIENDALE Situazione Il termine benessere organizzativo nell agenzia indica ora lo stato soggettivo di coloro che lavorano in ARPAV ora l insieme dei fattori che determinano o contribuiscono a determinare il benessere di chi lavora. Azione Si vogli0no dettagliare in un semplice e snello piano tutte le azioni che la direzione generale può mettere in campo per migliorare il benessere aziendale in questo momento di sforzo generale per razionalizzazioni e risparmi connessi a cambiamenti operativi ed organizzativi. Stime effetti economici Non vi sono effetti economici specifici per questo intervento operativo Programmazione anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità EVIDENZIAZIONE 2012 INIZIATIVE DI MIGLIORAMENTO BENESSERE AZIENDALE PIANO PER IL BENESSERE AZIENDALE 30 GIUGNO 2012 INTERNE DIREZIONE GENERALE E STRUTTURE DI STAFF 2013 ATTUAZIONE PIANO PER IL BENESSERE AZIENDALE AZIONI FINALIZZATE AL BENESSERE AZIENDALE 31 DICEMBRE 2013 INTERNE DIREZIONE GENERALE E STRUTTURE DI STAFF 2014 ATTUAZIONE PIANO PER IL BENESSERE AZIENDALE AZIONI FINALIZZATE AL BENESSERE AZIENDALE 31 DICEMBRE 2014 INTERNE DIREZIONE GENERALE E STRUTTURE DI STAFF pagina 110

113 QUADRO DI SINTESI DEGLI EFFETTI ECONOMICI DELLE AZIONI DEL PIANO OS RAZIONALIZZAZIONE DELL UTILIZZO DELLE RISORSE PER DIMINUIRE I COSTI DELLA PRODUZIONE AS OTTIMIZZAZIONE DELLE SEDI ARPAV IO Dismissione delle sedi ARPAV decentrate e scarsamente utilizzate, a cui si può rinunciare senza diminuzioni operative sul territorio SCHEDE RISPARMI # TITOLO DISMISSIONE DI SEDI IN PROVINCIA DI BELLUNO DISMISSIONE DI SEDI IN PROVINCIA DI PADOVA ACCORPAMENTO DELLE SEDI DELLA DIREZIONE CENTRALE DISMISSIONE DI SEDI IN PROVINCIA DI ROVIGO DISMISSIONE DI SEDI IN PROVINCIA DI TREVISO DISMISSIONE DI SEDI IN PROVINCIA DI VENEZIA DISMISSIONE DI SEDI IN PROVINCIA DI VERONA DISMISSIONE DI SEDI IN PROVINCIA DI VICENZA TOTALI PER INTERVENTO OPERATIVO IO Alienazione delle sedi ARPAV non più utilizzate SCHEDE RISPARMI # TITOLO ALIENAZIONE SEDI IN PROVINCIA DI BELLUNO ALIENAZIONE SEDI IN PROVINCIA DI ROVIGO ALIENAZIONE SEDI IN PROVINCIA DI TREVISO ALIENAZIONE SEDI IN PROVINCIA DI VERONA ALIENAZIONE SEDI IN PROVINCIA DI VICENZA TOTALI PER INTERVENTO OPERATIVO AS RIORGANIZZAZIONE DEL DIPARTIMENTO REGIONALE LABORATORI IO Ridistribuzione del personale DRL in base al modello di riorganizzazione approvato SCHEDE RISPARMI # TITOLO RIORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO AMMINISTRATIVO DEL DRL pagina 111

114 CHIUSURA DEL SERVIZIO LABORATORIO DI BELLUNO CHIUSURA DEL SERVIZIO LABORATORIO DI ROVIGO RIORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO LABORATORIO DI TREVISO CHIUSURA DEL SERVIZIO LABORATORIO DI PADOVA CHIUSURA DEL SERVIZIO LABORATORIO DI VICENZA TOTALI PER INTERVENTO OPERATIVO (1) (1): i risparmi sulla ridistribuzione del personale DRL sono solo teorici poiché di fatto rappresentati esattamente nelle azioni afferenti le risorse umane IO Ridistribuzione delle attrezzature dei laboratori e ottimizzazione della logistica SCHEDE RISPARMI # TITOLO ANALISI E PIANO DI RIDISTRIBUZIONE DEGLI STRUMENTI NOTEVOLI ANALISI DEI RISPARMI GESTIONALI CONSEGUENTI ALLA RIDISTRIBUZIONE DEGLI STRUMENTI NOTEVOLI E PIANO DI INVESTIMENTI PER UN AMMODERNAMENTO DEL NUOVO DRL da valutare da valutare ANALISI ORGANIZZAZIONE DEL TRASPORTO CAMPIONI E SUA REALIZZAZIONE a costo a costo a costo TOTALI PER INTERVENTO OPERATIVO AS RAZIONALIZZAZIONE DEI MONITORAGGI E DELLE VERIFICHE SULLE ACQUE MARINO COSTIERE IO Ridurre i costi di esternalizzazione delle attività a privati per le verifiche in mare SCHEDE RISPARMI # TITOLO IO CONSOLIDAMENTO E RAFFORZAMENTO DELLA CONVENZIONE CON LA DIREZIONE MARITTIMA DI VENEZIA TOTALI PER INTERVENTO OPERATIVO Alienazione o gestione consorziata del battello oceanografico acquisito da ARPAV SCHEDE RISPARMI # TITOLO ALIENAZIONE O GESTIONE CONSORZIATA DEL BATTELLO OCEANOGRAFICO da valutare da valutare da valutare TOTALI PER INTERVENTO OPERATIVO AS RAZIONALIZZAZIONE DELLE RETI DI MONITORAGGIO IO Accertamento dei livelli essenziali di monitoraggio previsti dalla normativa europea per la rete aria SCHEDE RISPARMI # TITOLO pagina 112

115 ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA 2008/50/CE RELATIVA ALLA QUALITÀ DELL'ARIA TOTALI PER INTERVENTO OPERATIVO IO Revisione generale del contratto e dei criteri di manutenzione delle reti di monitoraggio SCHEDE RISPARMI # TITOLO REVISIONE DEL CONTRATTO DI MANUTENZIONE ED INNOVAZIONE DELLE RETI DI MONITORAGGIO TOTALI PER INTERVENTO OPERATIVO AS OTTIMIZZAZIONE DELL AUTOPARCO DI ARPAV PER I CONTROLLI E L ATTIVITA SUL TERRITORIO IO Dismissioni, razionalizzazioni e valutazioni sui contratti in essere relativi alla flotta di automezzi aziendali SCHEDE RISPARMI # TITOLO AZIONI DI RISPARMIO SULLA FLOTTA DI AUTOMEZZI AZIENDALI TOTALI PER INTERVENTO OPERATIVO OS DARE UNA NUOVA DIMENSIONE ORGANIZZATIVA E GESTIONALE AD ARPAV AS REVISIONE ORGANIZZATIVA DI ARPAV IO Un nuovo assetto organizzativo per ARPAV SCHEDE RISPARMI # TITOLO LA NUOVA ORGANIZZAZIONE DI ARPAV TOTALI PER INTERVENTO OPERATIVO IO Attivare le forme di pensionamento e di trasferimento, previste dalle attuali normative SCHEDE RISPARMI # TITOLO ATTIVARE LE FORME DI PENSIONAMENTO POSSIBILI DA NORMATIVA RENDERE OPERATIVE ED AGEVOLARE LE RICHIESTE DI TRASFERIMENTI IN USCITA TOTALI PER INTERVENTO OPERATIVO , , ,00 pagina 113

116 AS VERIFICHE GESTIONALI PER MINIMIZZARE SPESE E MASSIMIZZARE INTROTI IO Concentrare i progetti commissionati ad ARPAV su linee di attività coerenti con i compiti istituzionali SCHEDE RISPARMI # TITOLO VERIFICHE GESTIONALI SUI PROGETTI COMMISSIONATI AD ARPAV TOTALI PER INTERVENTO OPERATIVO IO Reingegnerizzazione delle attività amministrative SCHEDE RISPARMI # TITOLO RIORGANIZZAZIONE DEI PROCESSI DI FATTURAZIONE ATTIVA E PASSIVA da valutare da valutare da valutare RIORGANIZZAZIONE DEI PROCESSI DI RECUPERO CREDITI da valutare da valutare da valutare ATTIVAZIONE DEI PAGAMENTI ANTICIPATI DELLE PRESTAZIONI da valutare da valutare da valutare TOTALI PER INTERVENTO OPERATIVO OS INSERIRE NUOVE TECNOLOGIE PER MIGLIORARE L EFFICIENZA DEI PROCESSI OPERATIVI AS PIANIFICARE PROCESSI INNOVATIVI, FINALIZZATI AL MIGLIORAMENTO OPERATIVO ED AL RISPARMIO GESTIONALE IO Redazione di un piano di innovazione, per inserire nuove tecnologie su processi ed attività SCHEDE RISPARMI # TITOLO PIANO DI INNOVAZIONE a costo a costo a costo TOTALI PER INTERVENTO OPERATIVO OS FARE SISTEMA CON NUOVE MODALITA DI PROGRAMMAZIONE OPERATIVA CON GLI STAKEHOLDERS AS PROPORRE AL SISTEMA REGIONALE DEGLI ENTI DI RIFERIMENTO UN ACCORDO DI PROGRAMMA CHE DEFINISCA L AZIONE OPERATIVA DI ARPAV SUL TERRITORIO IO Redazione e proposta di un accordo di programma SCHEDE RISPARMI # TITOLO L ACCORDO DI PROGRAMMA SULLE ATTIVITA DI ARPAV PER IL TERRITORIO da valutare da valutare da valutare TOTALI PER INTERVENTO OPERATIVO pagina 114

117 OS RENDERE ARPAV TRASPARENTE E CREDIBILE DAL PUNTO DI VISTA GESTIONALE E TECNICO AS CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE SU QUELLO CHE E, CHE FA, CHE VUOL ESSERE E CHE DIVENTERA ARPAV IO Redazione di un piano di comunicazione teso a diffondere il percorso di razionalizzazione di ARPAV SCHEDE RISPARMI # TITOLO IL PIANO DI COMUNICAZIONE SUL NUOVO PERCORSO DI ARPAV a costo a costo a costo TOTALI PER INTERVENTO OPERATIVO IO Iniziative per la massima diffusione dei dati tecnici e gestionali di ARPAV direttamente ai cittadini SCHEDE RISPARMI # TITOLO PIANO DI DIFFUSIONE DATI AMBIENTALI a costo a costo a costo TOTALI PER INTERVENTO OPERATIVO OS MIGLIORARE IL BENESSERE ORGANIZZATIVO ED OPERATIVO DELLE RISORSE UMANE DI ARPPAV AS INIZIATIVE DI MIGLIORAMENTO DEL BENESSERE ORGANIZZATIVO E DI CONDIVISIONE DELLA MISSION AZIENDALE IO Iniziative per la condivisione di obiettivi di miglioramento aziendale SCHEDE RISPARMI # TITOLO INIZIATIVE PER LA CONDIVISIONE AZIENDALE DEGLI OBIETTIVI DEL PIANO (budgeting, performance) TOTALI PER INTERVENTO OPERATIVO IO Analisi di modalità organizzative per migliorare la socializzazione aziendale SCHEDE da valutare da valutare da valutare RISPARMI # TITOLO PIANO PER IL MIGLIORAMENTO DEL BENESSERE AZIENDALE a costo a costo a costo TOTALI PER INTERVENTO OPERATIVO pagina 115

118 L ATTIVITA SUL TERRITORIO Premessa Più volte, in questo piano, è stato espresso il concetto che tutte le azioni di razionalizzazione e ridimensionamento, tese a far diventare ARPAV più snella ed efficiente, saranno realizzate con l obiettivo di non diminuire l attività ed i servizi sul territorio. Il programma annuale di attività 2012, che ARPAV redigerà successivamente all iter di approvazione del presente piano triennale, conterrà i numeri che specificatamente ARPAV prevede di realizzare su ciascun territorio provinciale. Va considerato prioritariamente, comunque, la valenza dell azione strategica (4.1.00) di questo piano che vuole proporre al sistema regionale degli enti di riferimento un accordo di programma che definisca l azione operativa di ARPAV sul territorio. L intervento operativo correlato ( IO Redazione e proposta di un accordo di programma ) darà forma e sostanza ad una proposta di un nuovo e più concertato modo di pianificare l attività di ARPAV sul territorio. Con l ipotesi di rispettare i termini temporali dell azione strategica, ARPAV di fatto proporrà un Programma di Attività per il 2012, mentre quelli degli anni 2013 e 2014 potranno sostanziarsi con i contenuti operativi dell accordo di programma. I livelli di pianificazione Affinché l affermazione che verranno mantenuti i livelli di attività non appaia eccessivamente teorica ed utopistica si rappresentano in termini numerici dettagliati le pianificazioni degli anni precedenti ( ) di cui si evidenzia anche la media a livello di agenzia (tutti i territori provinciali) e alcune distribuzioni percentuali per i territori provinciale. ATTIVITA' PIANIFICATO ARPAV PER ANNO VALORE MEDIO ARPAV NEL TRIENNIO SEVESO n. impianti SEVESO n. controlli SEVESO IPPC n. impianti IPPC n. controlli IPPC ALTRI IMPIANTI n. altri impianti n. altri controlli OGGETTI GENERICI n. siti Oggetti Controllo Generici n. controlli Oggetti Controllo Generici STAZIONI RADIO BASE E IMPIANTI RADIO TELEVISIVI n. siti SRB RTV n. controlli SRB RTV IMPIANTISTICA apparecchi a pressione impianti di riscaldamento pagina 116

119 ascensori e montacarichi apparecchi di sollevamento impianti elettrici sicurezza impianti in ambiente di vita ANALISI DI LABORATORIO campioni su FPA campioni su reti altri campioni sul territorio altri campioni Distribuzioni provinciali Per le principali voci sopra riportate si evidenzia una suddivisione delle medie del pianificato per ciascun territorio provinciale. SEVESO: AZIENDE CONTROLLATE Aziende ricadenti nella normativa SEVESO soggette a controllo: distribuzione provinciale della programmazione media del triennio IPPC: AZIENDE CONTROLLATE Aziende ricadenti nella normativa IPPS soggette a controllo: distribuzione provinciale della programmazione media del triennio pagina 117

120 ALTRE TIPOLOGIE DI AZIENDE/IMPIANTI Altre tipologie di aziende o impianti (non Seveso e non IPPC) soggette a controllo: distribuzione provinciale della programmazione media del triennio OGGETTI GENERICI distribuzione provinciale della programmazione media del triennio su oggetti generici di pressione ambientale STAZIONI RADIO BASE E IMPIANTI RADIOTELEVISIVI distribuzione provinciale della programmazione media del biennio su fonti di pressione elettromagnetica pagina 118

121 INGEGNERIA IMPIANTISTICA distribuzione provinciale della programmazione media del triennio su attività di verifica su impianti vari, con suddivisione per tipologia di impianti pagina 119

122 ARPAV: TRA SANITA E AMBIENTE Le agenzie per l ambiente: l evoluzione di un sistema pubblico Era stato definito come un voto per l ambiente. Era il 18 aprile 1993 e in quell occasione si votò per un pacchetto di 8 referendum. Quello sull ambiente prese quasi l 83% di SI e quindi gli italiani avevano dimostrato a larga maggioranza di voler enucleare le attività di controllo sull ambiente dalla sanità per esaltarne la specificità. Nella formulazione burocratica dei quesiti referendari si trattava di separare le competenze tecnico scientifiche in materia di controllo e prevenzione dell inquinamento del Servizio Sanitario Nazionale dalle Unità Sanitarie Locali, abrogando alcune norme della Legge 833/1978. Da quel SI è iniziato un percorso, prima normativo, poi organizzativo ed infine operativo, che ha portato alla costituzione di un sistema di Agenzie Ambientali, strutture e circa uomini che si occupano in Italia di ambiente e prevenzione sul territorio nazionale. Nel 1994, in seguito agli esiti del referendum, è stata promulgata una legge (la n. 61) che reca in sé le disposizioni sulla riorganizzazione dei controlli ambientali e sulla istituzione dell A.N.P.A. (Agenzia Nazionale per la Protezione dell Ambiente), poi ridefinita in A.P.A.T. (Agenzia per la Protezione dell'ambiente e per i Servizi Tecnici) e oggi I.S.P.R.A. (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). La stessa norma prevedeva anche che Regioni e Provincie autonome si dotassero, attraverso proprie leggi, di Agenzie Regionali per questo settore. La riorganizzazione insita nella legge è quindi spinta alla massima articolazione territoriale. Ci sono voluti alcuni anni affinché tutte le 19 Regioni e le 2 Provincie Autonome avessero adottato strumenti legislativi per la costituzione delle ARPA, Agenzie Regionali per l Ambiente: nel 1995 il Piemonte, la Toscana, l Emilia Romagna, la Liguria, la Valle d Aosta, la Provincia di Trento e la Provincia di Bolzano; nel 1996 il Veneto; nel 1997 la Basilicata e le Marche; nel 1998 il Friuli Venezia Giulia, l Umbria, la Campania, l Abruzzo e il Lazio; nel 1999 la Lombardia, la Puglia, la Calabria ed il Molise; nel 2001 la Sicilia; nel 2002 la Sardegna. Quelli indicati, spesso, sono gli anni delle leggi istitutive, l avvio operativo non sempre è stato immediatamente conseguente alla legge. Inoltre questo esercizio sul campo di federalismo applicato all ambiente ha prodotto norme in cui le Agenzie avevano nomi diversi, compiti similari ma non omogenei, organizzazioni differenziate costruite in massima parte dal transito delle strutture sanitarie locali. L ossatura di quasi tutte le agenzie è stata, infatti, costituita dai Presidi Multizonali di Prevenzione (P.M.P.). Le agenzie possono essere classificate nell ambito della Pubblica Amministrazione quali enti strumentali delle Regioni (o delle province autonome), in massima parte finanziate e controllate dalle stesse Regioni. Il loro ruolo sembra sempre più avvicinabile però a quello delle Authority, benché con caratteri più tenui rispetto agli Organismi titolari di vere e proprie funzioni di garanzia o regolazione normativa costituite nei settori ad alta specializzazione. Le Agenzie Ambientali, infatti, paiono oggi operare in posizione di marcata autonomia al fine di acquisire i dati e gli elementi conoscitivi necessari a garantire l efficace esercizio delle proprie funzioni tecniche. pagina 120

123 Un aspetto importante è che molte delle agenzie (fra cui ARPAV) hanno già nelle legge istitutiva e poi nello sviluppo operativo superato il concetto di controllo ambientale, comunque garantito, per anteporre quello della prevenzione, ponendosi in realtà come ponte fra le materie prettamente ambientali e la prevenzione collettiva per la salute umana. Il pensiero, per tutte, è che solo con una efficace azione di tutela preventiva si possono liberare risorse per un sistema di controlli più efficiente. Nonostante analisi, studi, organismi di confronto, esperienze positive nate e mai decollate, il Sistema Agenziale non è riuscito a risolvere in circa 15 anni la problematica del finanziamento delle agenzie. Le ARPA italiane non sono più sanità, ma svolgono un attività che copre un area che è per gran parte ricadente nella prevenzione sanitaria, hanno la quasi totalità del personale ricadente sotto il contratto sanità, sono finanziate da quasi tutte le Regioni con i capitoli di bilancio afferenti all area sanitaria. Per alcuni anni sono stati fatti dal sistema agenziale studi e pubblicazioni in tema di finanziamento, cercando di risolvere una richiesta del sistema, ovvero di avere meccanismi certi e condivisi di finanziamento a livello nazionale, sullo scorta di quanto è presente in sanità: definizione dei Livelli Essenziali di Tutela Ambientale (LETA) e loro rapporto con i LEA per pesare quote di finanziamento, inserite in un vero e proprio Piano Ambientale Nazionale con un relativo fondo che, gestito dalle Regioni, permetta alle Agenzie di avere un maggior equilibrio sulle fonti di finanziamento in relazione alle attività da svolgere. Tutte queste analisi si sono da tempo fermate e la situazione economico finanziaria del nostro paese non permette, a breve periodo, la serenità di programmare modifiche così importanti sull assetto finanziario di strutture diffuse sul territorio nazionale. Però ARPA Veneto, che era una delle ARPA leader nei tavoli di analisi e studio del tempo, può dare ancora il suo contributo per ricercare con la Regione del Veneto equilibri, meccanismi operativi, analisi di contesto che possano in prima e più importante battuta portare a certezze e serenità organizzative, istituzionali ed economiche fra Regione ed ARPAV stessa; in seconda battuta essere portate in tavoli nazionali come esempi operativi. ARPAV e LEA Il Decreto 23 aprile 2008 sui Livelli Essenziali di Assistenza (relativamente alle Aree B, C ed E) prevede espressamente ricadenti in ambito sanitario le seguenti attività di controllo, che ARPAV svolge nell espletamento delle proprie attività: acque di balneazione inquinamento atmosferico, rumore, smaltimento rifiuti, rischi ambientali, attività in materia di Autorizzazioni Intergrate Ambientali (AIA), amianto, radiazioni ionizzanti e non ionizzanti, rischi da sostanze pericolose (REACH), pagina 121

124 sistemi di risposta ed informazione alle emergenze da fenomeni naturali o provocati (leggasi CFD e SIMAGE in Veneto), radon, acque destinate a molluschicoltura, alimenti di origine vegetale (attività di laboratorio), ambienti di lavoro (verifiche sugli impianti). A tale Decreto ha fatto recentemente seguito il Decreto Legislativo n. 68 del 6 maggio 2011 il quale, nell'intervenire in materia di autonomia di entrata della regioni a statuto ordinario e delle province, ha determinato le modalità di individuazione dei costi e dei fabbisogni standard nel settore sanitario sempre in funzione dei predetti LEA. Il Piano Nazionale della Prevenzione (intesa sottoscritta nella Conferenza Stato-Regioni del 29 aprile 2010) richiama l importanza degli interventi ispettivi di controllo successivo sulle fonti di danno e rischio connesse all esercizio di attività, prevedendo esplicitamente le ispezioni di ARPA in relazione alla normativa ambientale regionale, nazionale ed europea. Sottolinea inoltre, tra gli obiettivi generali del Piano, la riduzione dell esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici, il contenimento degli inquinanti da emissioni e scarichi degli insediamenti produttivi, la riduzione delle fonti di inquinamento indoor. La sintesi è quindi che la recente normativa in materia identifica gran parte dell attività di ARPAV come ricadente in ambito sanitario. Entrando maggiormente in dettaglio, andando a vedere in modo più particolareggiato l attività dell agenzia, si può verificare come l attività in campo della prevenzione della salute collettiva sia prevalente (vedi box a fine capitolo). Nonostante la questione abbia mille sfaccettature, si può cercare di porre delle valutazioni conclusive. E verificato, quindi, che LA TUTELA DELL AMBIENTE E UNA DELLE CONDIZIONI PRINCIPALI PER LA PROTEZIONE DELLE SPECIE UMANA, ANIMALE E VEGETALE: la normativa nazionale più recente in materia di Sanità e Prevenzione, nell ambito dell obiettivo più generale di migliorare lo stato di salute della popolazione e di ridurre i costi sociali per la cura e la riabilitazione, secondo le indicazioni dell OMS, richiama esplicitamente compiti che in Regione Veneto sono univocamente attribuiti o attribuibili ad ARPAV. L ambiente è quindi un percorso orizzontale che passa attraverso molti territori (sanità, protezione civile, lavori pubblici, ecc ) ed il territorio prevalente in cui ARPAV opera è quello della prevenzione sanitaria per la salute collettiva. pagina 122

125 ATTIVITÀ ARPAV NELL AMBITO DELLA PREVENZIONE Attività di controllo, verifica, monitoraggio, analisi, sorveglianza, valutazione, istruttoria su Qualità dell ARIA: monitorare in continuo i livelli di NOx, PM10, ecc. e dare supporto tecnico a Regione, Province e Comuni per i vari Piani di Azione; effettuare indagini nei pressi di particolari fonti di emissione (inceneritori, fonderie, vetrerie, centrali termoelettriche, ). Qualità delle ACQUE: controllare con regolarità, secondo le direttive europee, le acque di balneazione; monitorare le acque superficiali e sotterranee, per individuare tempestivamente potenziali inquinamenti delle falde e prevenire inquinamento delle acque potabili; classificare le acque lagunari (anche ai fini della molluschicoltura). Qualità dei SUOLI: individuare e caratterizzare le aree da sottoporre a bonifica; valutare le caratteristiche dei suoli, anche ai fini della produzione agricola e dell utilizzo degli effluenti di allevamento; controllare la qualità biologica delle sabbie per il ripascimento dei litorali. Qualità degli ALIMENTI: Attività analitica di controllo degli alimenti RUMORE: monitoraggi e controlli sulle infrastrutture (strade, autostrade, aeroporti, porti); controlli su emissioni rumorose di attività produttive. RADIAZIONI IONIZZANTI E NON IONIZZANTI: gestione della rete di monitoraggio della radioattività nell aria e negli alimenti (es. incidente nucleare in Giappone); CAMPI ELETTROMAGNETICI: monitoraggi e controlli su emittenti radiotelevisive e stazioni radio base per telefonia; controlli su linee elettriche e cabine di trasformazione; formulazione di pareri preventivi sulle installazioni; gestione data base regionale georeferenziato delle sorgenti emissive. AMIANTO controllo amianto negli ambienti di vita e di lavoro RADON monitoraggio del gas Radon CONTROLLI (documentali, tecnici, gestionali ed analitici) SULLE FONTI DI PRESSIONE: rispetto delle prescrizioni tecniche delle Autorizzazioni e sulle emissioni da camini, scarichi idrici, rifiuti (Aziende a Rischio di Incidente Rilevante ex normativa Seveso, aziende in A.I.A. ex normativa IPPC, discariche, depuratori, ecc.). CONTROLLI SULLA CORRETTA GESTIONE DEI RIFIUTI. VERIFICHE IMPIANTISTICHE: su attrezzature di lavoro e impianti (ex D.Lgs 81/2008) a seguito di delega dalla Regione ad ARPAV mediante Convenzione promossa della Direzione Regionale Prevenzione; su impianti negli ambienti di vita. ANALISI DI LABORATORIO, su matrici in cui la competenza relativa al controllo è in capo alle ASL: analisi su acque potabili, su alimenti di origine non animale, su contenitori per alimenti. MONITORAGGIO PER EMERGENZE DA FENOMENI NATURALI: Gestione rete di monitoraggio meteorologico, nivologico ed idraulico con diffusione informazioni; Sala operativa per Centro Funzionale Decentrato della Regione Veneto MONITORAGGIO PER EMERGENZE DA FENOMENI PROVOCATI(incidenti industriali ed ambientali): Servizio di Pronta Disponibilità in tutti i Dipartimenti Provinciali; Sala operativa 24H del SIMAGE, per monitoraggio inquinanti aeriformi nell area industriale di Porto Marghera; diffusione delle informazioni e supporto tecnico a Prefettura, Sindaco di Venezia e Vigili del Fuoco. pagina 123

126 COME E FINANZIATA L ATTIVITA DI ARPAV Le indicazioni sulle fonti di finanziamento delle agenzie previste nella legge 61/94 1a. TRASFERIMENTI DI RISORSE DALLE REGIONI 1b. QUOTA DEL VECCHIO FONDO SANITARIO REGIONALE (attualmente corrispondente ad un contributo proveniente direttamente dal bilancio regionale) 1c. INTROITI PROVENIENTI DA CONVENZIONI STIPULATE CON L AGENZIA NAZIONALE 2. PRESTAZIONI TARIFFARIE 3. COMPARTECIPAZIONI TARIFFARIE Questi trasferimenti si desumono dall articolo 3, comma 4, ove si legge che le Regioni e Le Province Autonome provvedono a definire le risorse finanziarie delle Agenzie. L attività di collaborazione con l Agenzia Nazionale è prevista dal comma 5 dello stesso articolo non indicate espressamente ma desumibili dall art.3 comma 2, che escludendo che le agenzie vengano istituite con oneri aggiuntivi per le Regioni, apre la strada ad altre fonti di autofinanziamento, quali appunto le tariffe. L art. 2, comma 4, prevede una forma di compartecipazione alle tariffe ima materia di acque e rifiuti, di cui all art. 2 comma 1, lettere b) e c), della L.498/92 da il IL FINANZIAMENTO DELLE AGENZIE REGIONALI E PROVINCIALI PER LA PROTEZIONE DELL AMBIENTE (Modelli di riferimento, struttura, caratteristiche e prospettive) a cura di Gianluca Piazza e Luca Marchesi, Milano 2004 Il finanziamento, in ognuna delle agenzie regionali, si basa in misura diversa sulle fonti indicate nella tabella precedente: i trasferimenti di risorse dalle regioni ex fondo sanitario restano in ogni caso la fonte principale ma le altre voci possono avere incidenze differenziate. Il finanziamento è comunque prevalentemente di carattere istituzionale, pur lasciando spazio alle attività che le Agenzie possono svolgere verso soggetti pubblici e privati al pari di qualunque soggetto privato o, ancora, prevedere una forma di compartecipazione a tasse di carattere ambientale, con riferimento, in particolare, a quanto previsto dall art. 2, comma 4 della legge 61/94. Alcuni dati possono essere presi come evidenza per fotografare la situazione dei finanziamenti regionali alle rispettive ARPA, specificatamente per quanto riguarda i contributi in conto esercizio dal Fondo Sanitario Regionale.. Ricordato che ciascuna agenzia regionale svolge attività diverse, per cui non vi è una diretta confrontabilità sul finanziamento, ed evidenziato il fatto che solo Arpa Veneto e Arpa Piemonte svolgono attività in materia di verifiche impiantistiche e di analisi di laboratorio sugli alimenti, dalla tabella precedente di può desumere come il finanziamento di ARPAV sia percentualmente il più basso. ARPA regionale finanziamento da capitoli sanità 2011 (ex FSR) BILANCIO ARPA 2011 (preventivo) % ex FSR / BIL ARPA nel 2011 finanziamento da capitoli sanità 2010 (ex FSR) % ex FSR/BIL ARPA nel 2010 totale dipendenti ARPA VENETO % % ARPA PIEMONTE % % ARPA LOMBARDIA % % ARPA E.R % % ARPA TOSCANA % % 762 pagina 124

127 Attualmente la distribuzione delle principali voci che vanno a costituire percentualmente il totale del valore della produzione si può desumere da conto economico 2010 (ultimo consolidato), in modo da valutare quali sono oggi i pesi relativi delle fonti di finanziamento dell agenzia: FINANZIAMENTO REGIONALE 78% Contributi da Regione per quota ex-fsr per una percentuale attorno al 65/66 % del totale del valore della produzione Altri contributi in conto esercizio regionali (contributi di funzionamento, finanziamento per il servizio idrografico e mareografico e per il Centro funzionale multirischio) per un ulteriore 11/12 %. FINANZIAMENTI DA ALTRI ENTI PUBBLICI 3% Sono i contributi che provengono da alcune convenzioni in essere, in particolar modo con le amministrazioni provinciali, convenzioni spesso datate e risalenti agli anni di attivazione di ARPAV, che i totale assommano al 3% del totale del valore della produzione. CONTRIBUTI SU FONDI VINCOLATI 6% I finanziamenti per le attività su progetto, con fondi vincolati, assommano a poco più del 6% del totale del valore della produzione (6,36%). PROVENTI E RICAVI DIVERSI 11% L attività che ARPAV fattura, in pratica l auto finanziamento dell Agenzia, si è attestato nel 2010 a poco più dell 11% del totale del valore della produzione (11,17%). FINANZIAMENTI DA PRIVATI - RECUPERI/RIMBORSI COSTI CAPITALIZZATI 2% Sono fonti sostanzialmente trascurabili di finanziamento, attorno allo 0,03% per i finanziamenti da privati, lo 0,95% per i recuperi, rimborsi e concorsi, lo 0,8% per i costi capitalizzati. Assieme non arrivano all 2% (1,77%). pagina 125

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