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1 GEO3 S.A.S. di Riccardo Di Palma & C. - Via Frattini, Legnago (Vr) Tel FAX studio@geo3.net GEOLOGIA E AMBIENTE PROVINCIA DI VERONA COMUNE DI VILLA BARTOLOMEA PROGETTO PER LA COSTRUZIONE DI UN NUOVO CAPANNONE AVICOLO IN VIA MOTTA COMMITTENZA: Az. Agr. Zandonà Elvino STUDIO TECNICO: Ing. Andrea Migliorini RELAZIONE TECNICA PER LA GESTIONE DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVO (ai sensi della Legge n. 98/2013 e del D.LGS. 152/2006 e s.m.i.) Per incarico di GEO 3 s.a.s. Il tecnico DOTT. GEOL. MAURO MANCINI LEGNAGO, FEBBRAIO 2016

2 SOMMARIO PREMESSA... pag DATI DI PROGETTO... pag INQUADRAMENTO DEL SITO... pag SCHEDA TECNICA DI CAMPIONAMENTO... pag GESTIONE DEI MATERIALI DI SCAVO... pag. 7 1^ CASO: INTEGRALE RIUTILIZZO IN CANTIERE... pag. 8 2^ CASO: RIUTILIZZO IN ALTRO CANTIERE... pag REFERTO DI ANALISI... pag. 9 2

3 PREMESSA A seguito dell incarico ricevuto dalla Committenza, il sottoscritto dott. Geol. Mauro Mancini, iscritto all Ordine dei Geologi della Regione Veneto al n. 615, ha provveduto alla stesura della presente Relazione Tecnica relativa alla gestione delle terre e rocce da scavo prodotte nell intervento edile di seguito descritto ed ubicato in territorio comunale di Villa Bartolomea e precisamente in Via Motta. Le informazioni contenute fanno riferimento ai disposti della Legge n. 98 del (conversione del D.L. n. 69 del cosiddetto Decreto del Fare ) oltre che alle procedure del D. Lgs. n. 152/2006 e s.m.i.; la L. 98/2013 circoscrive il campo di applicazione del D.M. 161/2012, ed in particolare con l applicazione dell art. 41bis regolamenta tutti gli interventi di scavo dei cantieri di modeste dimensioni (art. 266, comma 7 del D. Lgs. 152/2006) e quelli non assoggettati a VIA o AIA, a prescindere dai volumi interessati. Il presente scritto si propone di fornire un quadro sintetico della situazione geologica, cartografica ed ambientale del sito da cui verranno prodotti i materiali di scavo; tali informazioni accompagnano la caratterizzazione analitica di tipo geochimico richiesta dalla succitata normativa nazionale; i parametri analizzati ed i relativi limiti sono riferiti alla sopra citata normativa nazionale vigente (D. Lgs. 152/2006). Le dichiarazioni dovranno essere inoltrate con le seguenti modalità: CASO 1: Completo riutilizzo dei materiali di scavo nello stesso sito di produzione. Il modello di autocertificazione deve essere inviato solamente all indirizzo PEC del comune in cui ricade il sito di produzione. CASO 2: Riutilizzo dei materiali (parziale o totale) di scavo al di fuori del cantiere di produzione. Effettuato l'accesso al portale del sito Arpav, è necessario registrarsi sull applicativo web, procedere con la compilazione della scheda ed infine confermare e stampare (su file o su carta) la dichiarazione i modelli devono essere inviati in formato file pdf, firmato digitalmente o stampato e firmato su carta e poi scansionato. I modelli 1 e 2 devono essere inviati all'indirizzo terrerocce@pec.arpav.it e agli indirizzi PEC dei comuni di competenza; le compilazioni devono essere eseguite a cura del Produttore. 3

4 1. DATI DI PROGETTO COMMITTENZA: Az. Agr. Zandonà Elvino STUDIO TECNICO: Ing. Andrea Migliorini UBICAZIONE AREA DI INTERVENTO: Via Motta, Villa Bartolomea (Vr) TIPOLOGIA DI INTERVENTO: realizzazione capannone avicolo; per i dettagli si rimanda alle tavole tecniche a firma del Progettista. Segue un estratto di progetto. 4

5 2. INQUADRAMENTO DEL SITO L area d'intervento si colloca nella porzione meridionale del territorio comunale di Villa Bartolomea e più precisamente in Via Motta; la topografia dell area è sostanzialmente monotona con quota di circa 12 m s.l.m. (vedi seguente estratto da TAVOLETTA I.G.M. scala 1:25.000). ESTRATTO DA TAVOLETTA I.G.M. (SCALA 1:25.000) Area di intervento CARATTERISTICHE TOPOGRAFICHE: Area sostanzialmente pianeggiante 5

6 VISTA AEREA RECENTE DEI LUOGHI con indicata l area di intervento ( ) La precedente foto aerea mostra gli intorni dell area siano inseriti in un contesto rurale a bassissima densità abitativa; gli insediamenti sono costituiti prevalentemente da fabbricati rurali; le infrastrutture sono rappresentate dalla rete viaria di collegamento.. 6

7 3. SCHEDA TECNICA DI CAMPIONAMENTO Il materiale interessato dall escavazione corrisponde a quello dei lavori di scavo per la realizzazione delle opere fondali; il volume di scavo sarà in funzione delle scelte fondali che verranno adottate e dalla relativa quota di imposta definitiva del piano di posa delle fondazioni una volta eseguito il rilievo planoaltimetrico. Nel caso specifico, dalle prime ipotesi di stima dei volumi, il materiale escavato non supererà i m 3 e pertanto è stato effettuato un solo campione. NUMERO DI CAMPIONI A CURA DI INTERVALLO PRELIEVO METODO CAMPIONAMENTO N. 2 campioni, ciascuno costituito da n. 5 aliquote Tecnico GEO3 sas -0,40-0,8 m (mediante elica con chiave idraulica) Miscelazione, cernita ed omogeneizzazione manuale. INDIRIZZI OPERATIVI ARPAV Verifica dei valori delle CSC di cui alle colonne A e B della Tab. 1 dell All. 5 alla parte IV del D.Lgs. 152/2006 con riferimento alle caratteristiche delle matrici ambientali ed alla destinazione d uso urbanistica L. 98/2013, art. 41 bis, comma 1 lett. B). Punto 4. Opere/intervento da svolgere in tutte le altre aree. Il campionamento dovrà essere eseguito in misura pari ad almeno un campione ogni metri cubi di scavo. Nel caso di scavi lineari (per posa condotte e/o sottoservizi, realizzazione scoli irrigui o bonifica, ecc.) ogni 500 m di tracciato, fermo restando che deve essere comunque garantito un campione ogni mc. ANALITI RICERCATI LABORATORIO Arsenico, Berillio, Cadmio, Cobalto, Cromo totale, Cromo VI, Nichel, Piombo, Rame, Vanadio e Zinco; Idrocarburi pesanti (C>12). Lachiver Laboratori s.r.l. Sede: Via Ca di Mazzè, Verona Le analisi ed i prelievi sono riferiti esclusivamente ai terreni in sito. Inoltre si ricorda che: - in caso di mancanza della documentazione prescritta il materiale dovrà essere gestito come rifiuto; - le disposizioni relative alle terre e rocce di scavo si applicano ai materiali di scavo naturali e non ai materiali di origine antropica quali ad esempio detriti di demolizione, residui di scarifica stradale, calcestruzzi, ecc. 4. GESTIONE DEI MATERIALI DI SCAVO A seguire si riportano le due casistiche possibili per la gestione delle terre e rocce da scavo e le relative procedure burocratiche da espletare. 7

8 1^ CASO INTEGRALE RIUTILIZZO IN CANTIERE Nel caso in cui il materiale non contaminato prodotto nelle opere di scavo venga riutilizzato completamente a fini di costruzione allo stato naturale e nello stesso sito in cui è stato escavato, andrà fornita specifica dichiarazione in applicazione dell art. 185 D.Lgs. 152/06 e s.m.i., e gli elaborati progettuali dovranno risultare congruenti con tali previsioni. L'articolo 185 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152, (modificato dal D.Lgs. 205 del 3/12/2010) recita: Articolo 185 (Esclusioni dall'ambito di applicazione) 1. Non rientrano nel campo di applicazione della parte quarta del presente decreto: a) omissis; b) il terreno (in situ), inclusi il suolo contaminato non scavato e gli edifici collegati permanentemente al terreno, fermo restando quanto previsto dagli artt. 239 e ss. relativamente alla bonifica di siti contaminati; c) il suolo non contaminato e altro materiale allo stato naturale escavato nel corso di attività di costruzione, ove sia certo che esso verrà riutilizzato a fini di costruzione allo stato naturale e nello stesso sito in cui è stato escavato; d) omissis; e) omissis; f) omissis. Per quanto sopra nel caso di riutilizzo integrale del materiale escavato all interno dello stesso cantiere il Produttore o Proprietario è tenuto a compilare una dichiarazione sotto forma di atto sostitutivo di notorietà (DPR 445/2000) che certifichi tale condizione. La definizione di terreno non contaminato (punto c) viene attestata dall allegato referto di analisi redatto a cura di Laboratorio Accreditato. La dichiarazione così predisposta è previsto debba essere inviata esclusivamente al Comune interessato dall intervento. 8

9 2^ CASO RIUTILIZZO IN ALTRO CANTIERE Secondo quanto indicato nelle disposizioni operative di Arpav, la normativa nazionale che attualmente regolamenta la gestione delle terre e rocce da scavo (L. 98/2013, art. 41bis) prevede che il produttore delle terre e rocce da scavo invii ad ARPAV una dichiarazione relativa alle caratteristiche dei materiali da scavare definite all'art. 41bis, comma 1. La Regione Veneto ha fornito indicazioni (Circolare n del 23/9/2013) sulle modalità per la compilazione e l'invio delle dichiarazioni ad ARPAV, comprensiva di MODELLO 1, da utilizzare per la dichiarazione di inizio attività o per la modifica in corso d'opera, e il MODELLO 2, da utilizzare per la dichiarazione di fine attività. MODELLO 1: da utilizzare prima dell inizio dei lavori e se del caso si verifichino modifiche delle previsioni o delle condizioni; la dichiarazione deve essere inviata alle autorità competenti (ARPAV COMUNE DI PRODUZIONE COMUNE/I DI UTILIZZO) ai sensi dell art. 41 bis, comma 1, della legge n. 98/2013. MODELLO 2: da utilizzare a fine lavori per la conferma del completo utilizzo dei materiali da scavo; la dichiarazione deve essere inviata alle autorità competenti (ARPAV COMUNE DI PRODUZIONE COMUNE/I DI UTILIZZO) ai sensi dell art. 41 bis, comma 3, della legge n. 98/2013. Tale modulistica può essere compilata dall applicativo web dedicato accessibile previa registrazione dal portale ARPAV; i moduli prodotti in forma digitale o cartacea dovranno essere firmati e trasmessi all indirizzo terrerocce@pec.arpav.it, oltre ai già citati Enti; inoltre, ARPAV richiede la compilazione del database, secondo le procedure espresse nell applicativo, mediante inserimento dei valori analitici dei terreni. Si precisa che le disposizioni relative alle terre e rocce da scavo si applicano ai materiali di scavo naturali e NON ai materiali di origine antropica quali ad esempio detriti di demolizione, residui di scarifica stradale, calcestruzzi, etc. Tutte le dichiarazioni sono rese sotto forma di Dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà (DPR 445 del ). 5. REFERTO DI ANALISI A seguire si riportano i certificati di analisi (n.1) dei materiali di scavo; dai referti analitici risulta che nessun analita è presente in concentrazioni eccedenti i limiti di Legge pertanto i terreni di scavo in oggetto potranno essere utilizzati in qualsiasi sito a prescindere dalla destinazione urbanistica. 9

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