Teoria del commercio internazionale e istituzioni

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Teoria del commercio internazionale e istituzioni"

Transcript

1 Corso di Politica Economica e Industriale Anno accademico 2005/2006 Università degli Studi di Siena Teoria del commercio internazionale e istituzioni Marianna Belloc Dipartimento di Economia Pubblica Università di Roma La Sapienza uniroma1.it 1

2 Programma Teoria ortodossa del commercio internazionale Vantaggio assoluto e vantaggio comparato (Ricardo( Ricardo- Torrens, Heckscher-Ohlin Ohlin) Critica alla teoria ortodossa e nuove teorie del commercio (accenni) Teorie istituzionaliste del commercio internazionale: effetti sulle transazioni Teorie istituzionaliste del commercio internazionale: effetti sulla produzione Teorie istituzionaliste del commercio internazionale: effetti sulle forme organizzative Frammentazione internazionale della produzione Outsoucing versus FDI 2

3 Prima lezione 1 Strumenti: Da economia chiusa a economia aperta 2 Teoria classica del commercio Ricardo-Viner Materiale Slides Un testo di economia internazionale. Per esempio: G. Gandolfo (2002) Elementi di Economia Internazionale, UTET, paragrafi: 13.1, 13.2, 13.3,

4 Strumenti: Economia chiusa Sono dati: ammontare totale dei fattori esistenti nell economia economia distribuzione di questi fattori tra i membri dell economia economia gusti dei consumatori stato della tecnologia, rappresentata da funzioni della tecnica che soddisfano le ipotesi di rendimenti costanti di scala e produttività marginali decrescenti E si suppone che: ci sia perfetta concorrenza su tutti i mercati (sia fattori che beni finali) i mercati sono completi (prezzi di tutti i beni e fattori sono determinati e noti) e gli agenti economici sono price-takers 4

5 Curva di trasformazione A A E E p B /p A A H H O B E B H B 5

6 Domanda e offerta p B /p A D B S B O B 6

7 Da economia chiusa a economia aperta In equilibrio economico generale di economia chiusa l eccesso di domanda di tutti i beni deve essere pari a zero. In economia aperta questa condizione non deve essere necessariamente rispettata per ciascun paese separatamente considerato. Essa deve essere rispettata per il mondo nel suo complesso. 7

8 Da economia chiusa a economia aperta Consideriamo un mondo di due soli paesi il paese 1 e il paese 2 Supponiamo che vi sia concorrenza perfetta su tutti i mercati, che i due paesi utilizzino gli stessi fattori produttivi e che producano gli stessi beni A e B che sono perfettamente mobili (libero commercio e zero costi di trasporto). In assenza di commercio i due paesi devono essere, ai rispettivi prezzi relativi interni, in condizione di eccesso di domanda nullo su tutti i mercati. 8

9 2 paesi che non commerciano S 2B D2B p B /p A D1B S 1B p 2 p 1 B Paese 2 O Paese 1 B 9

10 Da economia chiusa a economia aperta Immaginiamo che in seguito all apertura apertura dei mercati e alla concorrenza nel contesto internazionale, si stabilizzi un prezzo intermedio pari a (pb( pb/papa ) = R (ragione di scambio internazionale). A questo prezzo il paese 1 ha un eccesso di domanda negativo del bene B (offerta maggiore della domanda) e il paese 2 ha un eccesso di domanda positivo (domanda maggiore dell offerta). 10

11 2 paesi che commerciano S 2B D2B p B /p A D1B S 1B p 2 M 2B R X 1B p 1 B Paese 2 O Paese 1 B 11

12 Equilibrio internazionale Questo significa che il paese 1 vuole consumare di quel bene meno di quanto produce, mentre il paese 2 vuole consumare più di quanto produce. Notiamo però che tali eccessi di domanda sono uguali con segno opposto. Tutto cioè che il paese 1 produce in eccesso viene domandato e consumato dal paese 2. Il paese 1 esporta il bene B (X B1 ) esattamente nella quantità che il paese 2 importa (M B2 ). Abbiamo ottenuto equilibrio internazionale. X B1 = M B2 12

13 Equilibrio internazionale Alcune importanti qualificazioni 1. Affinché ci sia commercio, il prezzo internazionale si deve stabilizzare in un punto intermedio fra i prezzi relativi di economia chiusa nei due paesi. 2. In assenza di costi di trasporto e di restrizioni al commercio, il prezzo relativo di un certo bene deve essere uguale in tutti i paesi. 3. Se non c èc equilibrio, la flessibilità dei prezzi internazionali garantirà che l equilibrio l venga raggiunto. 13

14 Equilibrio internazionale 3. Supponiamo che R sia superiore a quello che abbiamo disegnato in figura cosicché X B1 > M B2 Sul mercato internazionale si avrà allora un eccesso di offerta del bene B rispetto alla domanda, questo farà scendere il suo prezzo relativo finché la domanda non eguaglia l offerta. l Meccanismo identico ma inverso si verificherebbe se invece ci fosse eccesso di domanda sull offerta. 14

15 Equilibrio internazionale S 2B D2B p B /p A D1B S 1B M 2B R X 1B M 2B R X 1B B Paese 2 O Paese 1 B 15

16 Equilibrio internazionale 4. In analisi di e.e.g. in un mondo a due beni, la ragione di scambio che determina l equilibrio l sul mercato B produrrà equilibrio anche sul mercato A garantendo equilibrio generale (legge di Walras). 5. In questo modello nessun paese può essere importatore netto di entrambi i beni. Se un paese è importatore netto di B, esso sarà esportatore netto di A e viceversa. In conclusione, secondo l approccio l ortodosso al commercio internazionale le relazioni commerciali, i volumi di commercio e la ragione di scambio sono congiuntamente determinati in analisi di equilibrio economico generale dalle dotazioni fattoriali, le tecnologie, e i gusti. 16

17 Economia aperta A A E Q e C C Prezzi relativi domestici A H A H Q Ragione di scambio internazionale O B E B H B H B 17

18 Perché i paesi commerciano? Poiché in economia aperta ciascun paese singolarmente considerato non deve essere in equilibrio, i paesi tendono a specializzarsi nella produzione di alcuni beni per poi scambiarli nel mercato internazionale. Cosa determina le scelte di specializzazione? Teoria classica del vantaggio comparato (Ricardo( Ricardo-Torrens) Teoria Heckscher-Ohlin Nuove teorie 18

19 Teoria classica del vantaggio comparato (Ricardo-Torrens) Ipotesi: Due beni: A e B Un solo fattore: Lavoro Due paesi identici in tutto (gusti, dotazione di fattori) eccetto che nelle tecnologie disponibili Coefficienti fissi di produzione 19

20 Teoria classica del vantaggio comparato (Ricardo-Torrens) a1=costo assoluto di produzione di A in paese 1 a2=costo assoluto di produzione di A in paese 2 b1=costo assoluto di produzione di B in paese 1 b2=costo assoluto di produzione di B in paese 2 R=ragione di scambio internaz (pa/pb) 20

21 Vantaggio assoluto Si dice che un paese ha un vantaggio assoluto rispetto ad un altro paese nella produzione di un certo bene se è in grado di produrre quantità maggiori di quel bene utilizzando lo stesso input, oppure se è in grado di produrre la stessa quantità utilizzando meno input (i.e. il costo unitario assoluto di quel bene in quel paese è inferiore al costo negli altri paesi). 21

22 Vantaggio assoluto Merci Panno (A) Vino (B) Costo unitario di produzione in termini di lavoro Inghilterra a1=4 b1=8 Portogallo a2=6 b2=3 L Inghilterra ha vantaggio assoluto nella produzione del panno (4<8) e il Portogallo ha vantaggio assoluto nella produzione del vino (3<6) 22

23 Vantaggio assoluto globale Si dice che un paese ha un vantaggio assoluto globale rispetto ad un altro paese se è in grado di produrre ogni combinazione di tutti i beni in quantità maggiore utilizzando lo stesso input (i.e. a costo unitario assoluto inferiore per tutti i beni) 23

24 Vantaggio assoluto globale A Il paese 1 ha vantaggio assoluto globale rispetto al paese 2 Paese 2 Paese 1 O B 24

25 Vantaggio assoluto globale Merci Panno (A) Vino (B) Costo unitario di produzione in termini di lavoro Inghilterra a1=4 b1=8 Portogallo a2=6 b2=10 L Inghilterra ha vantaggio assoluto nella produzione di entrambi i beni 25

26 Vantaggio comparato Si dice che un paese ha un vantaggio comparato rispetto ad un altro paese nella produzione di un certo bene se è in grado di produrre quel bene ad un costo comparato inferiore rispetto all altro altro paese. Il costo comparato è il rapporto fra costi (unitari) assoluti dei due beni nel medesimo paese (oppure il rapporto fra costi (unitari) assoluti dello stesso bene nei due paesi). a1/b1, a2/b2 oppure a1/a2, b1/b2 26

27 Vantaggio assoluto Merci Panno (A) Vino (B) Costo unit.. di prod.z in termini di L Inghilterra a1=4 b1=8 Portogallo a2=6 b2=10 Merci Panno (A) Vino (B) Vantaggio comparato Costo comparato Inghilterra a1/b1=4/8=0.5 b1/b1=1 Portogallo a2/b2=6/10=0.6 b2/b2=1 27

28 Vantaggio comparato L Inghilterra ha un vantaggio assoluto nella produzione di entrambi i beni. Tuttavia essa ha un vantaggio relativamente maggiore nella produzione del panno. Quindi: l Inghilterra si specializzerà nella produzione del panno, il Portogallo nella specializzazione del vino e poi vi sarà commercio alla ragione di scambio internazionale. In questo modello condizione necessaria perché vi sia commercio è che i due paesi abbiano diversi costi comparati. Condizione sufficiente è che la ragione di scambio sia compresa fra i costi comparati dei due paesi. 28

29 Vantaggio comparato Condizione necessaria: a1/b1 a2/b2 Condizione sufficiente: a1/b1 < R < a2/b2 Ciascun paese si specializzerà nella produzione del bene il cui costo comparato è inferiore alla ragione di scambio 29

30 Benefici del commercio per ciascun paese Max Y R =(p A /p B )A1+B +B1 sub a 1 A 1 + b 1 B 1 L1,, A B 1 0 con R=p A /p B <a 1 /b 1 (Cioè R=pB/pA>b >b1/a1) In base alla teoria Ricardo-Torrens questo paese si specializzerà nella produzione del bene B vediamo se così facendo massimizza il suo benessere (sotto i vincoli tecnologici) 30

31 Benefici del commercio per ciascun paese B Max Y Paese 1 isoreddito isoreddito curva di trasformazione trasformazione Il paese 1 massimizza il suo reddito specializzandosi nella produzione di B e viceversa. O A 31

32 Benefici complessivi del commercio Max YW R =(p A /p B )(A 1 +A 2 )+(B 1 +B 2 ) sub a 1 A 1 + b 1 B 1 L1,, A1 0 A 0 B 1 0 a2a2 + b2b2b L2,, A2 0 A 0 B2 0B con a2/b2<p A /p B <a 1 /b 1 In base alla teoria Ricardo-Torrens il paese si specializzerà nella produzione del bene B e il paese 2 nella produzione del bene A vediamo se così facendo viene massimizzato il benessere globale (sotto i vincoli tecnologici) 32

33 B Benefici complessivi del commercio paese 1 produce solo B paese 2 produce sia A che B Paese 2 entrambi i paesi producono solo B paese 1 produce solo B paese 2 produce solo A Paese Paese 1 entrambi i paesi producono solo A paese 2 produce solo B paese 1 produce sia A che B O A 33

34 B Benefici complessivi del commercio Max YWR paese 1 produce solo B paese 2 produce solo A O A Il reddito mondiale viene massimizzato se il paese 1 si specializza nella produzione di B e il paese 2 nella produzione di A. 34

35 Seconda lezione 1 Teoria neoclassica del commercio internazionale: Hecksher-Ohlin 2 Nuove teorie del commercio internazionale (accenni) Materiale Slides Un testo di economia internazionale. Per esempio: G. Gandolfo (2002) Elementi di Economia Internazionale, UTET, paragrafi: 13.1, 13.2, 13.3,

36 Teorie Heckscher-Ohlin Ipotesi: Due beni: A e B Due fattori (immobili a livello internazionale ): K e L Offerta rigida dei fattori produttivi Le fz di prod hanno produttività marginali positive e decrescenti e sono omogenee di primo grado Due paesi identici in tutto (gusti, tecnologia) eccetto che nelle dotazioni relative dei fattori (K/L è maggiore nel paese 1 rispetto a K/L nel paese 2) (K/L)1>(K/L) >(K/L)2 36

37 Teorie Heckscher-Ohlin Ipotesi: E possibile classificare i due beni in base alle loro tecnologie. Assumiamo che la tecnologia necessaria per produrre il bene A utilizza relativamente più capitale della tecnologia necessaria per produrre il bene B Inoltre vale la non inversione delle intensità fattoriali: : la produzione di A richiede un intensit intensità di K maggiore della produzione di B, qualunque sia il prezzo relativo dei fattori.. Cioè: (K/L)A>(K/L) >(K/L)B 37

38 Teorie Heckscher-Ohlin Ohlin: : non inversione K isoquanto A isoquanto B Il rapporto ottimo K/L per il bene A è sempre maggiore di quello del bene B qualunque sia il rapporto fra prezzi α=( =(pl/pk) β =(pl/pk) 0 α α β β L KA/LA KB/LB 38

39 Teorie Heckscher-Ohlin Ohlin: : inversione K isoquanto A isoquanto B Il rapporto ottimo K/L per il bene A è maggiore di quello del bene B se il rapporto fra prezzi è α=( =(pl/pk) mentre il rapporto ottimo K/L per il bene A è minore di quello del bene B se il rapporto fra prezzi è β =(pl/pk) 0 α α β β L 39

40 Corrispondenza prezzi fattori rapporto K/L K/L (K/L)A (K/L) A (K/L)B (K/L)A (K/L)B (K/L) B O pl/pk (pl/pk) pl/pk 40

41 Il teorema di Heckscher-Ohlin Hp: (K/L)1>(K/L) >(K/L)2 (K/L)A>(K/L) >(K/L)B Ciascun paese esporta il bene la cui produzione richiede un impiego relativamente più intenso del fattore di cui il paese ha una dotazione relativamente più abbondante. (Il paese 1 si specializza nella produzione di ed esporta A e il paese 2 si specializza nella produzione di ed esporta B) 41

42 Il teorema di Heckscher-Ohlin B Paese 2 R Hp: (K/L)1>(K/L) >(K/L)2 (K/L)A>(K/L) >(K/L)B Alla ragione di scambio R, il paese 1 produce una quantità maggiore di A, il paese 2 produce una quantità maggiore di B. R O Paese 1 A 42

43 Il teorema di Heckscher-Ohlin Il paese 1 produce quantità maggiore di A, il paese 2 produce una quantità maggiore di B. Ma poiché i due paesi hanno gli stessi gusti,, essi vogliono consumare A e B nella stessa proporzione. Quindi il paese 1 esporta A e importa B; mentre il paese 2 esporta B e importa A. 43

44 A A E A E A R p Benefici del commercio R Consumo in E ec aperta P E Produzione e consumo in p ec chiusa Q r Produzione in ec aperta O B E B E B R B 44

45 Benefici del commercio Mentre in economia chiusa produzione e consumo coincidono con lo stesso punto della curva di trasformazione, in economia aperta essi possono anche non coincidere. Se il consumo avviene in un punto come il punto E,, il paese in economia aperta consuma quantità superiori di entrambi i beni ed il suo benessere è senz altro maggiore. Se però il consumo avviene in un punto come il punto E,, per valutare i benefici del commercio dobbiamo considerare le curve di indifferenza. 45

46 A p I R Benefici del commercio A E P II E A R Q O B E B R B 46

47 B R Paese 2 p2 Benefici del commercio In economia aperta, entrambi i paesi si trovano su una curva di indifferenza più alta. Ec chiusa paese 2 O Ec chiusa paese 1 p1 R Paese 1 A 47

48 Raffinamenti della teoria ortodossa Costi di trasporto Beni intermedi Offerta elastica dei fattori produttivi Beni non commerciati Fattori produttivi specifici Mobilità internazionale dei fattori produttivi Incertezza (contrabbando) 48

49 Critiche alla teoria ortodossa Conflitto fra predizioni teoriche ed evidenza empirica Scarso realismo delle ipotesi Tecnologie identiche Beni omogenei Concorrenza perfetta su tutti i mercati Istituzioni identiche ovunque Scarsa capacità esplicativa Viene spiegato solo il commercio inter-industriale industriale e non il commercio intra-industriale industriale 49

50 Critiche dovute al conflitto fra previsioni teoriche ed evidenza empirica Cosa ci dovremmo aspettare, se la teoria ortodossa fosse corretta? 1. La composizione dei flussi commerciali dovrebbe riflettere il vantaggio comparato tradizionale (ciascun paese dovrebbe esportare il bene che fa uso relativamente intensivo del fattore relativamente abbondante in quel paese) 2. Il commercio internazionale dovrebbe accadere prevalentemente fra paesi complementari (cioè con grandi differenze nelle dotazioni fattoriali relative) 50

51 Previsioni 1. La composizione dei flussi commerciali dovrebbe riflettere il vantaggio comparato tradizionale (ciascun paese dovrebbe esportare il bene che fa uso relativamente intensivo del fattore relativamente abbondante in quel paese) 51

52 Critiche dovute al conflitto fra predizioni teoriche ed evidenza empirica Paradosso di Leontief ( 53): Leontief calcolò (con tabelle input-output) il fabbisogno complessivo di K e L per unità di esportazioni e importazioni statunitensi del 1947 Da questo studio risulta che gli USA esportavano merci ad alta intensità di L ed importavano merci ad alta intensità di K Ma gli USA erano concordemente ritenuti il paese relativamente più dotato di K di tutti gli altri paesi con cui gli USA stessi commerciavano 52

53 Paradosso di Leontief Il paradosso di Leontief ha dato vita ad un ampio dibattito ed è stato seguito da numerosissimi studi empirici (eterogenei). Due filoni: La verifica di Leontief è errata Una o più delle ipotesi di base sono violate (identità domande, non inversione intensità fattoriali, etc) Risultato: Il paradosso di Leontief non può essere considerato una costante ma deve essere accertato paese per paese e di periodo in periodo Tuttavia il dibattito scaturito dal paradosso per la prima volta ha messo in dubbio la rilevanza della teoria H-O: H il teorema di H-O H O non può più essere considerato valido in termini generali ma deve essere sottoposto a prova empirica 53

54 Previsioni 2. Il commercio internazionale dovrebbe accadere prevalentemente fra paesi complementari (cioè con grandi differenze nelle dotazioni fattoriali relative) 54

55 Critiche dovute al conflitto fra previsioni teoriche ed evidenza empirica Molti lavori empirici sono stati condotti negli ultimi 50 anni al a fine di verificare o confutare la validità del teorema di H-O: H Risultato: Le dotazioni relative dei fattori sono in grado di spiegare le direzioni di commercio nel 50% dei casi, cioè solo nel 50% dei casi il teorema di H-O H è verificato! (Trefler,, 1995) 55

56 Conflitto fra previsioni teoriche ed evidenza empirica: altri paradossi Missing trade puzzle (Trefler( Trefler,, 1995) I volumi di commercio sono molto inferiori a quelli predetti dai modelli teorici Paesi relativamente abbondanti di K (industrializzati) commerciano troppo fra loro e troppo poco con i paesi relativamente abbondanti di L (in via di sviluppo) (Trefler( 95) 56

57 Conflitto fra previsioni teoriche ed evidenza empirica: altri paradossi Larga parte del commercio fra paesi industrializzati consiste in commercio di beni simili (commercio intra- industriale) Border effect puzzle: : I confini nazionali hanno un ruolo importante, anche in assenza di barriere tariffarie e non tariffarie (Helliwell( & McCallum 95; McCallum 95) Il commercio fra 2 province canadesi risultava 22 volte maggiore che fra 1 prov. can. e 1 stato americano (1988) Home bias: : C èc molto meno commercio di quanto predetto e i paesi mostrano una preferenza per i propri prodotti (McCallum 95) 57

58 Teorie alternative Nuove teorie del commercio internazionale: : vengono abbandonate le ipotesi di concorrenza perfetta e/o di omogeneità dei prodotti. Teorie istituzionali del commercio internazionale: : viene abbandonata l ipotesi l di istituzioni identiche (il contesto istituzionale viene reso esplicito ed interdipendente rispetto alla struttura tecnologica del paese). 58

59 Le nuove teorie del commercio internazionale Mercati Concorrenza perfetta Concorrenza monopolistica Oligopolio Monopolio Omogenei Teoria ortodossa - Brander (1981) Prodotti Differenziati verticalmente Differenziati orizzontalmen. Teorie neo- Hecksher-Ohlin - - Domanda di varietà (Krugman, 1979); Domanda di caratteristiche (Lancaster,, 1980) Shaked e Sutton (1984) Eaton e Kierzkowski (1984) 59

60 Le nuove teorie del commercio internazionale Differenziazione verticale: Si riferisce a prodotti che differiscono soltanto per la qualità (per esempio abiti di lana in tutto identici salvo che per le diverse qualità della lana). Differenziazione orizzontale: Si riferisce a prodotti di qualità simile ma che differiscono per qualche altra caratteristica reale o presunta (abiti di lana della stessa qualità ma di tinta, modello o marca diversa). 60

61 Le nuove teorie del commercio internazionale La scelta di beni diversificati verticalmente dipende dal reddito (chi ha un reddito più alto può permettersi una qualità superiore dei beni acquistati). Invece la scelta di beni differenziati orizzontalmente dipende dal fatto che i consumatori amano e percepiscono diversamente le varie caratteristiche dei beni. Dunque la scelta di beni differenziati orizzontalmente dipende dall amore per la varietà (Dixit e Stiglitz,, 1977; Spence, 1976): anche se il mio colore preferito è il rosso, voglio avere nel mio armadio maglie di diversi colori. 61

62 Le nuove teorie del commercio internazionale La funzione di preferenze che include l amore per la varietà è stata incorporata da Krugman (1990) in un modello di concorrenza monopolistica applicato al commercio internazionale + economie di scala. Due paesi: 1 e 2 Due beni: A e B Settore A concorrenza monopolistica e rendimenti di scala crescenti Settore B concorrenza perfetta e rendimenti costanti Due fattori: K e L I paesi sono identici in tutto eccetto che nelle dotazioni relative dei fattori (come nella teoria H-O) H 62

63 Le nuove teorie del commercio internazionale Concorrenza monopolistica significa che nel mercato operano numerose imprese che offrono beni differenziati orizzontalmente (che sono differenziati o appaiono differenziati agli occhi del consumatore) per cui ogni imprenditore si comporta da monopolista nella sua nicchia di mercato. Tuttavia a causa di assenza di barriere all entrata e all uscita nel lungo periodo le imprese non possono percepire profitto o perdita. 63

64 Le nuove teorie del commercio internazionale Conclusioni: I due paesi possono importare ed esportare simultaneamente beni appartenenti alla stessa industria ma si specializzeranno nella produzione di varietà diverse di tali beni (per caratteristiche effettivamente diverse o percepite diversamente da consumatori diversi) Commercio intra-industriale industriale 64

65 Rapporto fra teorie ortodosse e nuove teorie Krugman (1990): Se si dovesse dare un esempio concreto di che cosa è la nuova teoria del commercio internazionale rispetto a quella ortodossa, si potrebbe dire che la teoria ortodossa considera il commercio mondiale come avente per oggetto esclusivamente beni come il grano,, mentre la nuova teoria lo considera come costituito soprattutto da beni come gli aeroplani.. Dato che buona parte del commercio internazionale ha per oggetto beni come il grano, non si può buttar via la teoria ortodossa. Ma poiché larga parte del commercio ha per oggetto beni come gli aeroplani la nuova teoria spiega tutta una gamma di possibilità non contemplate dalla teoria ortodossa. 65

66 Lezione 3 Teorie istituzionaliste del commercio internazionale 1 Effetti sulle transazioni 2 Effetti sulla produzione 3 Effetti sulle forme organizzative Materiale Slides Approfondimenti: Hall & Soskice eds,, Varieties of Capitalism: : The Institutional Foundations of Comparative Advantage: Introduzione Belloc, Institutions and International Trade: : A Reconsideration of Comparative Advantage, Journal of Economic Surveys,, 20 (1):

67 Ricapitolando Vantaggio comparato Un paese ha vantaggio comparato nella produzione di un certo bene se è in grado di produrre quel bene ad un costo comparato più basso rispetto al resto del mondo. Secondo la teoria Hecksher-Ohlin il vantaggio comparato discende dalle differenze nelle dotazioni relative di risorse produttive: Ciascun paese si specializza nell attivit attività produttiva che richiede un impiego relativamente più intenso del fattore di cui il paese ha una dotazione relativamente più abbondante. 67

68 Critiche dovute al conflitto fra previsioni teoriche ed evidenza empirica Cosa ci dovremmo aspettare, se la teoria ortodossa fosse corretta? 1. La composizione dei flussi commerciali dovrebbe riflettere il vantaggio comparato tradizionale (ciascun paese dovrebbe esportare il bene che fa uso relativamente intensivo del fattore relativamente abbondante in quel paese) 2. Il commercio internazionale dovrebbe accadere prevalentemente fra paesi complementari (cioè con grandi differenze nelle dotazioni fattoriali relative) 68

69 Critiche dovute al conflitto fra predizioni teoriche ed evidenza empirica Paradosso di Leontief ( 53): Leontief calcolò (con tabelle input-output) il fabbisogno complessivo di K e L per unità di esportazioni e importazioni statunitensi del 1947 Da questo studio risulta che gli USA esportavano merci ad alta intensità di L ed importavano merci ad alta intensità di K Ma gli USA erano concordemente ritenuti il paese relativamente più dotato di K di tutti gli altri paesi con cui gli USA stessi commerciavano 69

70 Critiche dovute al conflitto fra previsioni teoriche ed evidenza empirica Molti lavori empirici sono stati condotti negli ultimi 50 anni al a fine di verificare o confutare la validità del teorema di H-O: H Risultato: Le dotazioni relative dei fattori sono in grado di spiegare le direzioni di commercio nel 50% dei casi, cioè solo nel 50% dei casi il teorema di H-O H è verificato! (Trefler,, 1995) 70

71 Conflitto fra previsioni teoriche ed evidenza empirica: altri paradossi Missing trade puzzle: I volumi di commercio sono molto inferiori a quelli predetti dai modelli teorici (Trefler( Trefler,, 1995) Paesi relativamente abbondanti di K (industrializzati) commerciano troppo fra loro e troppo poco con i paesi relativamente abbondanti di L (in via di sviluppo) (Trefler( 1995) Larga parte del commercio fra paesi industrializzati consiste in commercio di beni simili (commercio intra- industriale) New Trade Theories 71

72 Istituzioni e commercio internazionale: evidenza empirica Anderson & Marcouiller (2002) stimano un modello di commercio che include variabili che riflettono la trasparenza e l imparzialità delle istituzioni di politica economica e l implementabilitl implementabilità dei contratti commerciali. Risultati: Riducendo i costi di transazione, il supporto istituzionale per il commercio sicuro incrementa significativamente i volumi di commercio internazionale Le variabili istituzionali aiutano a spiegare l home l bias Modellando le differenze istituzionali è possibile spiegare perché c è troppo commercio fra paesi ad alto reddito. 72

73 Istituzioni e commercio internazionale: evidenza empirica Nasce il sospetto che vi siano altre forme di diversità oltre le diversità nelle tecnologie e nelle dotazioni relative dei fattori che influenzano il commercio. Differenze nelle istituzioni. Costi di informazione (Rauch( Rauch,, 1999; Evans,, 2000; Chen, 2004) Unioni monetarie (Rose, 2000) Lingua parlata, confini nazionali, accordi commerciali regionali (Frankel( et al., 1998) Gruppi etnici (Gould( Gould,, 1994; Rauch e Trindade,, 2002) Costi fissi legati all incompletezza contrattuale (Roberts( e Tybout,, 1997) 73

74 Istituzioni e commercio internazionale Istituzioni: are the rules of the game in a society or, more formally,, are the humanly devised constraints that shape human interaction (North,, 1990, p.3p.3) Formali (Rule( Rule-based): contratti; business organization; associazioni sindacali; sistemi legali o regolamentativi. Informali (Relation( Relation-based): social norms; ; sistemi di information-sharing sharing; ; collaborazione. 74

75 Istituzioni e commercio internazionale Effetto sulle transazioni Le istituzioni modellano le interazioni fra agenti che commerciano e le scelte fra scambio relation-based e scambio rule-based based. Dominio di scambio Effetto sulla produzione Contesti istituzionali diversi forniscono supporto a certe tecnologie e riducono i costi di transazione che sono più rilevanti per certe industrie Organizzazione industriale Mercati finanziari Mercato del lavoro 75

76 A) Effetto sulle transazioni internazionali Ogni transazione comporta tre stadi ciascuno dei quali è associato a costi specifici che risultano particolarmente rilevanti quando lo scambio attraversa i confini internazionali (den( Butter & Mosch 2003): Contatto Contratto Controllo 76

77 Costi di transazione e commercio internazionale Contatto Nella fase del contatto ciascun commerciante investe risorse nella ricerca del partner. Questo implica costi per acquisire informazioni, comunicare con le persone (in genere in una lingua diversa), studiare le norme di business di un altro paese, etc. 77

78 Costi di transazione e commercio internazionale Contratto Dopo aver trovato il partner, i due devono accordarsi sulle condizioni della transazione (prezzo, quantità,, qualità,, e consegna). Contrattare nei mercati internazionale risente di discontinuità nei sistemi legali, e di differenze nei meccanismi istituzionali e nelle norme culturali. 78

79 Costi di transazione e commercio internazionale Controllo Infine, l accordo l deve essere fatto rispettare. Le due parti devono controllare che le condizioni vengano rispettate. Questo è tanto più costoso quanto più distanti sono le parti. Fattori socioeconomici (tecnologie disponibili, fattori culturali o linguistici) e geografici. 79

80 Costi di transazione e commercio internazionale I costi di transazione che scaturiscono dal fatto che lo scambio attraversa i confini nazionali vengono chiamati costi di transazione internazionali. A cosa sono dovuti: 1. Imperfect contract enforcement: Se le due parti si trovano in paesi diversi, le istituzioni locali possono essere non disposte o incapaci di rendere il contratto enforceable. Poiché i contratti sono in genere incompleti (non possono prevedere tutti i possibili accadimenti) le parti hanno un incentivo di default maggiore (Rodrik,, 2000) 2. Imperfect information (Rauch e Casella, 2003 ) 3. Incertezza dell ambiente esterno (Anderson e Marcouiller, 2002) 80

81 Costi di transazione e commercio internazionale I costi di transazione internazionali possono essere considerati sotto forma di equivalente tariffario (Anderson & Young 2002). Paese 1 Paese 2 81

82 A A E Costi di transaz e commercio internaz p MA R E P Il paese 1 importa A dal paese 2, ed esporta B Il prezzo di B in termini di A è pb/pa A R Q XB pb/pa R O B E B R B 82

83 Costi di transazione e commercio internazionale Supponiamo che l importazione l del bene A dal paese 2 comporta dei costi di transazione non inclusi in pa che misuriamo con t per ciascuna unità.. Il prezzo di B in termini di A diventa pb/[ /[pa(1+t)] Paese 1 Paese 2 83

84 A A E A R Costi di transaz e commercio internaz R E Q MA Se teniamo conto dei costi di transazione, il paese produce una quantità maggiore (ed importa una quantità minore) di A r Q XB pb/pa r O B E B R B 84

Economia Internazionale e Politiche Commerciali (a.a. 12/13)

Economia Internazionale e Politiche Commerciali (a.a. 12/13) Economia Internazionale e Politiche Commerciali (a.a. 12/13) Soluzione Esame (11 gennaio 2013) Prima Parte 1. (9 p.) (a) Ipotizzate che in un mondo a due paesi, Brasile e Germania, e due prodotti, farina

Dettagli

Il modello generale di commercio internazionale

Il modello generale di commercio internazionale Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale [a.a. 2013/14] adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania) 6-1 Struttura della presentazione Domanda e

Dettagli

Teoria del commercio internazionale

Teoria del commercio internazionale Teoria del commercio internazionale (Krugman e Obstfeld Economia Internazionale Hoepli, 2003. Capp. 2, 4 leggere; 6 studiare) Vantaggi dallo scambio Differenze nelle caratteristiche dei paesi danno luogo

Dettagli

Il modello generale di commercio internazionale

Il modello generale di commercio internazionale Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale [a.a. 2015/16 ] adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania, Margherita Scoppola e Francesco Aiello) 6-1

Dettagli

Imprese multinazionali e outsourcing

Imprese multinazionali e outsourcing Economia Internazionale Alireza Naghavi Capitolo 9 (a) L outsourcing di beni e servizi 1 Imprese multinazionali e outsourcing Gli investimenti diretti all estero rappresentano quegli investimenti in cui

Dettagli

Economie di scala, concorrenza imperfetta e commercio internazionale

Economie di scala, concorrenza imperfetta e commercio internazionale anna-randaccio Lezione n. 2 Economie di scala, concorrenza imperfetta e commercio internazionale Commercio dovuto al vantaggio comparato (commercio inter-industriale) e commercio dovuto alla presenza di

Dettagli

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore 13.1: Introduzione L analisi dei due capitoli precedenti ha fornito tutti i concetti necessari per affrontare l argomento di questo capitolo:

Dettagli

Il modello generale di commercio internazionale

Il modello generale di commercio internazionale Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale adattamento italiano di Novella Bottini 1 Struttura della presentazione Domanda e offerta relative Benessere e ragioni di scambio Effetti della

Dettagli

Lezione 2: Teoria del commercio internazionale: Heckscher-Ohlin

Lezione 2: Teoria del commercio internazionale: Heckscher-Ohlin Corso di Economia e Politica economica nei mercati globali S. Papa spapa@unite.it Lezione 2: Teoria del commercio internazionale: Heckscher-Ohlin Facoltà di Scienze della Comunicazione Università di Teramo

Dettagli

Il mercato di monopolio

Il mercato di monopolio Il monopolio Il mercato di monopolio Il monopolio è una struttura di mercato caratterizzata da 1. Un unico venditore di un prodotto non sostituibile. Non ci sono altre imprese che possano competere con

Dettagli

Modello neoclassico per la specializzazione internazionale: Heckscher-Ohlin

Modello neoclassico per la specializzazione internazionale: Heckscher-Ohlin Corso di Politica Economica Europee Stefano Papa spapa@uniroma1.it Modello neoclassico per la specializzazione internazionale: Heckscher-Ohlin Facoltà di Economica Università di Roma Sapienza Da produttività

Dettagli

Il modello di Heckscher-Ohlin

Il modello di Heckscher-Ohlin Il modello di Heckscher-Ohlin Esempio UE e India UE esporta microchip e importa T-shirt India importa microchip ed esporta T-shirt Secondo la teoria dei costi comparati, l UE ha una tecnologia superiore

Dettagli

La Concorrenza Monopolistica

La Concorrenza Monopolistica La Concorrenza Monopolistica Caratteristiche Molteplicità di imprese Libertà di entrata (entreranno imprese finché vi sarà possibilità di profitti positivi). L entrata di nuove imprese favorisce i consumatori

Dettagli

Investimenti Diretti Esteri

Investimenti Diretti Esteri Investimenti Diretti Esteri Daniele Mantegazzi IRE, Università della Svizzera Italiana 14 novembre 2013 Daniele Mantegazzi Economia Internazionale 14 novembre 2013 1 / 24 Contenuti e struttura della lezione

Dettagli

Il vantaggio comparato. Il vantaggio comparato. Il vantaggio comparato

Il vantaggio comparato. Il vantaggio comparato. Il vantaggio comparato Il vantaggio comparato Nel giorno di San Valentino la domanda statunitense di rose è di circa 10 milioni. Coltivare rose negli Stati Uniti d inverno è difficile. E necessario l uso di serre riscaldate.

Dettagli

Effetti sulla distribuzione del reddito

Effetti sulla distribuzione del reddito Sanna-Randaccio Lezione 17 Frammentazione della produzione a livello internazionale e commercio di beni intermedi Cosa è la frammentazione della produzione (offshore outsourcing) Cosa indicano i dati Perché

Dettagli

Capitolo 7. Struttura della presentazione. Movimenti dei fattori produttivi. La mobilità internazionale dei fattori

Capitolo 7. Struttura della presentazione. Movimenti dei fattori produttivi. La mobilità internazionale dei fattori Capitolo 7 La mobilità internazionale dei fattori preparato da Thomas Bishop (adattamento italiano di Rosario Crinò) 1 Struttura della presentazione Mobilità internazionale del lavoro Prestiti internazionali

Dettagli

Lezione 17: Le motivazioni del libero commercio: Teoria classica di

Lezione 17: Le motivazioni del libero commercio: Teoria classica di Politiche Economiche Europee stefano.papa@uniroma1.it Lezione 17: Le motivazioni del libero commercio: Teoria classica di Smith e Ricardo Facoltà di Economia Sapeinza, Università di Roma Le motivazioni

Dettagli

Domande a scelta multipla 1

Domande a scelta multipla 1 Domande a scelta multipla Domande a scelta multipla 1 Rispondete alle domande seguenti, scegliendo tra le alternative proposte. Cercate di consultare i suggerimenti solo in caso di difficoltà. Dopo l elenco

Dettagli

ELASTICITÀ. Sarebbe conveniente per il produttore aumentare ulteriormente il prezzo nella stessa misura del caso

ELASTICITÀ. Sarebbe conveniente per il produttore aumentare ulteriormente il prezzo nella stessa misura del caso Esercizio 1 Data la funzione di domanda: ELASTICITÀ Dire se partendo da un livello di prezzo p 1 = 1.5, al produttore converrà aumentare il prezzo fino al livello p 2 = 2. Sarebbe conveniente per il produttore

Dettagli

Esercitazione relativa al capitolo 14 I MONOPOLI E LA CONCORRENZA IMPERFETTA

Esercitazione relativa al capitolo 14 I MONOPOLI E LA CONCORRENZA IMPERFETTA Esercitazione relativa al capitolo 14 I MONOPOLI E LA CONCORRENZA IMPERFETTA Esistono quattro principali tipi di strutture di mercato: concorrenza perfetta, monopolio, concorrenza monopolistica e oligopolio.

Dettagli

Capitolo 12 Il monopolio. Robert H. Frank Microeconomia - 5 a Edizione Copyright 2010 - The McGraw-Hill Companies, srl

Capitolo 12 Il monopolio. Robert H. Frank Microeconomia - 5 a Edizione Copyright 2010 - The McGraw-Hill Companies, srl Capitolo 12 Il monopolio IL MONOPOLIO Il monopolio è una forma di mercato in cui un unico venditore offre un bene che non ha stretti sostituti, ad una moltitudine di consumatori La differenza fondamentale

Dettagli

Mercato lavoro, orari, produttività, salari

Mercato lavoro, orari, produttività, salari Mercato lavoro, orari, produttività, salari Roberto Romano 22 marzo 2012 Sommario Premessa... 2 Rigidità della protezione dell'occupazione... 2 Italia, paese dai bassi salari... 4 Ore lavorate... 5 Costo

Dettagli

MICROECONOMIA La teoria del consumo: Alcuni Arricchimenti. Enrico Saltari Università di Roma La Sapienza

MICROECONOMIA La teoria del consumo: Alcuni Arricchimenti. Enrico Saltari Università di Roma La Sapienza MICROECONOMIA La teoria del consumo: Alcuni Arricchimenti Enrico Saltari Università di Roma La Sapienza 1 Dotazioni iniziali Il consumatore dispone ora non di un dato reddito monetario ma di un ammontare

Dettagli

Indice. 1 La disoccupazione ---------------------------------------------------------------------------------------- 3. 2 di 6

Indice. 1 La disoccupazione ---------------------------------------------------------------------------------------- 3. 2 di 6 INEGNAMENO DI EONOMIA OLIIA LEZIONE VIII IL EORE DELL OUAZIONE ROF. ALDO VAOLA Economia olitica Indice 1 La disoccupazione ----------------------------------------------------------------------------------------

Dettagli

Politica Economica Istituzioni e Efficienza

Politica Economica Istituzioni e Efficienza Politica Economica Istituzioni e Efficienza 2 Introduzione al concetto di Istituzioni Le istituzioni riducono il tasso di incertezza creando delle regolarità nella vita di tutti i giorni. Sono una guida

Dettagli

Indice. pagina 2 di 10

Indice. pagina 2 di 10 LEZIONE PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA DOTT.SSA ROSAMARIA D AMORE Indice PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA---------------------------------------------------------------------------------------- 3 LA STRUTTURA

Dettagli

CAPITOLO 11 Innovazione cam i amen o

CAPITOLO 11 Innovazione cam i amen o CAPITOLO 11 Innovazione e cambiamento Agenda Ruolo strategico del cambiamento Cambiamento efficace Cambiamento tecnologico Cambiamento di prodotti e servizi i Cambiamento strategico e strutturale Cambiamento

Dettagli

Valutazione degli investimenti aziendali

Valutazione degli investimenti aziendali Finanza Aziendale Analisi e valutazioni per le decisioni aziendali Valutazione degli investimenti aziendali Capitolo 18 Indice degli argomenti 1. Definizione e classificazione degli investimenti 2. I profili

Dettagli

Economia Internazionale. Movimento internazionale dei fattori

Economia Internazionale. Movimento internazionale dei fattori Economia Internazionale Movimento internazionale dei fattori Adalgiso Amendola adamendola@unisa.it Organizzazione del capitolo Introduzione La mobilità internazionale del lavoro I prestiti internazionali

Dettagli

Concorrenza monopolistica

Concorrenza monopolistica Economia Internazionale Alireza Naghavi Capitolo 6 (b) Economie di scala, concorrenza imperfetta e commercio internazionale 1 Concorrenza monopolistica La concorrenza monopolistica descrive un settore

Dettagli

MD 9. La macroeconomia delle economie aperte. UD 9.1. Macroeconomia delle economie aperte

MD 9. La macroeconomia delle economie aperte. UD 9.1. Macroeconomia delle economie aperte MD 9. La macroeconomia delle economie aperte In questo modulo, costituito da due Unità, ci occuperemo di analizzare il funzionamento delle economie aperte, ossia degli scambi a livello internazionale.

Dettagli

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni 25.1: Introduzione In questo capitolo la teoria economica discussa nei capitoli 23 e 24 viene applicata all analisi dello scambio del rischio nel

Dettagli

La teoria dell offerta

La teoria dell offerta La teoria dell offerta Tecnologia e costi di produzione In questa lezione approfondiamo l analisi del comportamento delle imprese e quindi delle determinanti dell offerta. In particolare: è possibile individuare

Dettagli

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE: IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:! definisce i bisogni e i desideri insoddisfatti! ne definisce l ampiezza! determina quali mercati obiettivo l impresa può meglio servire! definisce i prodotti

Dettagli

CAPITOLO V. L economia politica del commercio internazionale

CAPITOLO V. L economia politica del commercio internazionale CAPITOLO V L economia politica del commercio internazionale Se ci sono vantaggi dal commercio internazionale, perché spesso vi sono forti opposizioni ad un maggiore grado di apertura? Estenderemo il modello

Dettagli

LA MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO ATTRAVERSO LA FISSAZIONE DEL PREZZO IN FUNZIONE DELLE QUANTITÀ

LA MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO ATTRAVERSO LA FISSAZIONE DEL PREZZO IN FUNZIONE DELLE QUANTITÀ LA MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO ATTRAVERSO LA FISSAZIONE DEL PREZZO IN FUNZIONE DELLE QUANTITÀ In questa Appendice mostreremo come trovare la tariffa in due parti che massimizza i profitti di Clearvoice,

Dettagli

Capitolo 26: Il mercato del lavoro

Capitolo 26: Il mercato del lavoro Capitolo 26: Il mercato del lavoro 26.1: Introduzione In questo capitolo applichiamo l analisi della domanda e dell offerta ad un mercato che riveste particolare importanza: il mercato del lavoro. Utilizziamo

Dettagli

Cap.1 - L impresa come sistema

Cap.1 - L impresa come sistema Cap.1 - L impresa come sistema Indice: L impresa come sistema dinamico L impresa come sistema complesso e gerarchico La progettazione del sistema impresa Modelli organizzativi per la gestione Proprietà

Dettagli

Introduzione. Economie di scala e commercio internazionale. Economia Internazionale Corso di Laurea in Internazionalizzazione delle Imprese

Introduzione. Economie di scala e commercio internazionale. Economia Internazionale Corso di Laurea in Internazionalizzazione delle Imprese Economia Internazionale Corso di Laurea in Internazionalizzazione delle Imprese Lezione del 15/3/2005 Davide Castellani castellani@uniurb.it Introduzione Le teorie di Ricardo ed HO spiegano il commercio

Dettagli

Capitolo 2. Commercio. uno sguardo. adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania) [a.a.

Capitolo 2. Commercio. uno sguardo. adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania) [a.a. Capitolo 2 Commercio internazionale: uno sguardo d insieme [a.a. 2012/13 ] adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania) Struttura della Presentazione Il commercio

Dettagli

Università degli Studi di Perugia A.A. 2014/2015 Dipartimento di Economia. ECONOMIA INDUSTRIALE Prof. Davide Castellani (davide.castellani@unipg.

Università degli Studi di Perugia A.A. 2014/2015 Dipartimento di Economia. ECONOMIA INDUSTRIALE Prof. Davide Castellani (davide.castellani@unipg. Università degli Studi di Perugia A.A. 2014/2015 Dipartimento di Economia ECONOMIA INDUSTRIALE Prof. Davide Castellani (davide.castellani@unipg.it) Introduzione Differenziazione del prodotto Differenziazione

Dettagli

Capitolo sette. Investimenti diretti esteri. Investimenti diretti esteri nell economia mondiale

Capitolo sette. Investimenti diretti esteri. Investimenti diretti esteri nell economia mondiale EDITORE ULRICO HOEPLI MILANO Capitolo sette Investimenti diretti esteri Investimenti diretti esteri nell economia mondiale 7-3 Il flusso di IDE è l ammontare di investimenti esteri realizzati in un dato

Dettagli

Il monopolio (Frank, Capitolo 12)

Il monopolio (Frank, Capitolo 12) Il monopolio (Frank, Capitolo 12) IL MONOPOLIO Il monopolio è una forma di mercato in cui un unico venditore offre un bene che non ha stretti sostituti, ad una moltitudine di consumatori La differenza

Dettagli

Corso di Scienza Economica (Economia Politica) prof. G. Di Bartolomeo

Corso di Scienza Economica (Economia Politica) prof. G. Di Bartolomeo Corso di Scienza Economica (Economia Politica) prof. G. Di Bartolomeo Lezione 14 Equilibrio economico generale (efficienza nello scambio) e fallimenti del mercato Facoltà di Scienze della Comunicazione

Dettagli

L impresa. a) Cosa è un impresa? b) Comportamento. c) La diversità delle imprese. a1) confini dell impresa a2) contratti

L impresa. a) Cosa è un impresa? b) Comportamento. c) La diversità delle imprese. a1) confini dell impresa a2) contratti L impresa a) Cosa è un impresa? a1) confini dell impresa a2) contratti b) Comportamento c) La diversità delle imprese (a) Impresa e costi di transazione Contrapposizione impresa-mercato (Coase): se i mercati

Dettagli

Introduzione all economia

Introduzione all economia Introduzione all economia 4.X.2005 Macro e microeconomia La teoria economica è divisa in due sezioni principali: la microeconomia e la macroeconomia La microeconomia studia il comportamento dei singoli

Dettagli

Economia Aperta. In questa lezione: Analizziamo i mercati dei beni e servizi in economia aperta. Analizziamo i mercati finanziari in economia aperta

Economia Aperta. In questa lezione: Analizziamo i mercati dei beni e servizi in economia aperta. Analizziamo i mercati finanziari in economia aperta Economia Aperta In questa lezione: Analizziamo i mercati dei beni e servizi in economia aperta Analizziamo i mercati finanziari in economia aperta 167 Economia aperta applicata ai mercati dei beni mercati

Dettagli

MACROECONOMIA DELLE ECONOMIE APERTE: CONCETTI E FONDAMENTI. Harcourt Brace & Company

MACROECONOMIA DELLE ECONOMIE APERTE: CONCETTI E FONDAMENTI. Harcourt Brace & Company MACROECONOMIA DELLE ECONOMIE APERTE: CONCETTI E FONDAMENTI Economie aperte o chiuse Un economia chiusa è un economia che non interagisce con altre economie nel mondo. Non ci sono esportazioni, non ci sono

Dettagli

L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE

L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE CONCETTO: L ORGANIZZAZIONE SI PONE COME OBIETTIVO LO STUDIO DELLE COMPOSIZIONI PIU CONVENIENTI DELLE FORZE PERSONALI, MATERIALI E IMMATERIALI OPERANTI NEL SISTEMA AZIENDALE.

Dettagli

REGOLAZIONE (E TASSAZIONE OTTIMALE) DI UN MONOPOLIO CON PIÙ LINEE DI PRODUZIONE

REGOLAZIONE (E TASSAZIONE OTTIMALE) DI UN MONOPOLIO CON PIÙ LINEE DI PRODUZIONE REGOLAZIONE (E TASSAZIONE OTTIMALE) DI UN MONOPOLIO CON PIÙ LINEE DI PRODUZIONE Nella Sezione 16.5 abbiamo visto come un regolatore che voglia fissare il prezzo del monopolista in modo da minimizzare la

Dettagli

Antonella Laino Il monopolio naturale

Antonella Laino Il monopolio naturale A13 477 Antonella Laino Il monopolio naturale Copyright MMXII ARACNE editrice S.r.l. www.aracneeditrice.it info@aracneeditrice.it via Raffaele Garofalo, 133/A B 00173 Roma (06) 93781065 ISBN 978-88-548-4809-2

Dettagli

Capitolo 17. I mercati con informazione asimmetrica

Capitolo 17. I mercati con informazione asimmetrica Capitolo 17 I mercati con informazione asimmetrica Introduzione L incertezza sulla qualità e il mercato dei bidoni I segnali di mercato Il rischio morale Il problema agente-principale L informazione asimmetrica

Dettagli

MONOPOLIO, MONOPOLISTA

MONOPOLIO, MONOPOLISTA Barbara Martini OBIETTIVI IL SIGNIFICATO DI MONOPOLIO, IN CUI UN SINGOLO MONOPOLISTA È L UNICO PRODUTTORE DI UN BENE COME UN MONOPOLISTA DETERMINA L OUTPUT ED IL PREZZO CHE MASSIMIZZANO IL PROFITTO LA

Dettagli

Tassi di cambio e mercati valutari: un approccio di portafoglio

Tassi di cambio e mercati valutari: un approccio di portafoglio Tassi di cambio e mercati valutari: un approccio di portafoglio Tassi di cambio e transazioni internazionali La domanda di attività denominate in valuta estera L equilibrio nel mercato valutario Tassi

Dettagli

Lezione 10: Il problema del consumatore: Preferenze e scelta ottimale

Lezione 10: Il problema del consumatore: Preferenze e scelta ottimale Corso di Scienza Economica (Economia Politica) prof. G. Di Bartolomeo Lezione 10: Il problema del consumatore: Preferenze e scelta ottimale Facoltà di Scienze della Comunicazione Università di Teramo Scelta

Dettagli

Il mercato dei beni. Prof. Sartirana

Il mercato dei beni. Prof. Sartirana Il mercato dei beni Prof. Sartirana Gli scambi di beni economici avvengono tra soggetti che vengono definiti: soggetti economici I soggetti economici sono 4 ed ognuno di essi ha necessità diverse. I soggetti

Dettagli

Massimizzazione del profitto

Massimizzazione del profitto Massimizzazione del profitto Diversi tipi di impresa Obiettivo dell impresa: massimo profitto Profitto Economico e Profitto Contabile Costo Economico (Costo Opportunità) Profitto Normale e Extra-Profitto

Dettagli

Capitolo Terzo Valore attuale e costo opportunità del capitale

Capitolo Terzo Valore attuale e costo opportunità del capitale Capitolo Terzo Valore attuale e costo opportunità del capitale 1. IL VALORE ATTUALE La logica di investimento aziendale è assolutamente identica a quella adottata per gli strumenti finanziari. Per poter

Dettagli

Capitolo 26. Stabilizzare l economia: il ruolo della banca centrale. Principi di economia (seconda edizione) Robert H. Frank, Ben S.

Capitolo 26. Stabilizzare l economia: il ruolo della banca centrale. Principi di economia (seconda edizione) Robert H. Frank, Ben S. Capitolo 26 Stabilizzare l economia: il ruolo della banca centrale In questa lezione Banca centrale Europea (BCE) e tassi di interesse: M D e sue determinanti; M S ed equilibrio del mercato monetario;

Dettagli

Economia Aperta. In questa lezione: Analizziamo i mercati dei beni e servizi in economia aperta. Analizziamo i mercati finanziari in economia aperta

Economia Aperta. In questa lezione: Analizziamo i mercati dei beni e servizi in economia aperta. Analizziamo i mercati finanziari in economia aperta Economia Aperta In questa lezione: Analizziamo i mercati dei beni e servizi in economia aperta Analizziamo i mercati finanziari in economia aperta 158 Economia aperta applicata ai mercati dei beni mercati

Dettagli

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni 25.1: Introduzione In questo capitolo la teoria economica discussa nei capitoli 23 e 24 viene applicata all analisi dello scambio del rischio nel

Dettagli

Corso di Economia Internazionale 2015-16 Prof. Gianfranco Viesti

Corso di Economia Internazionale 2015-16 Prof. Gianfranco Viesti 1-1 Dipartimento di Scienze Politiche Università di Bari Corso di Economia Internazionale 2015-16 Prof. Gianfranco Viesti Modulo 1 Introduzione Hill, capitolo 1 molto integrato C.W.L. Hill, International

Dettagli

Analisi Costi-Benefici

Analisi Costi-Benefici Politica economica (A-D) Sapienza Università di Rome Analisi Costi-Benefici Giovanni Di Bartolomeo Sapienza Università di Roma Scelta pubblica Intervento pubblico realizzazione di progetti esempi: infrastrutture,

Dettagli

CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA

CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA L attuale contesto economico, sempre più caratterizzato da una concorrenza di tipo internazionale e da mercati globali, spesso

Dettagli

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO Fonti interne: autofinanziamento Fonti esterne: capitale proprio e capitale di debito Capitale proprio: deriva dai conferimenti dei soci dell azienda e prende il nome, in contabilità,

Dettagli

Decentramento e federalismo

Decentramento e federalismo Decentramento e federalismo Teoria economico-finanziaria dell ottimo livello di governo. Principi: ECONOMIA PUBBLICA (6) Le giustificazioni del decentramento e del federalismo sussidiarietà; responsabilità;

Dettagli

Capitolo 10 Z Elasticità della domanda

Capitolo 10 Z Elasticità della domanda Capitolo 10 Z Elasticità della domanda Sommario Z 1. L elasticità della domanda rispetto al prezzo. - 2. La misura dell elasticità. - 3. I fattori determinanti l elasticità. - 4. L elasticità rispetto

Dettagli

Il mercato del lavoro

Il mercato del lavoro Il mercato del lavoro Dati mercato del lavoro: Un confronto (2012) Italia Francia Germania OECD Tasso disoccupazione 10.7 10.3 5.5 8.0 Tasso occupazione (*) 57.6 63.9 72.8 65.1 Femminile 47.8 60 68 57.2

Dettagli

Applicazioni dell'analisi in più variabili a problemi di economia

Applicazioni dell'analisi in più variabili a problemi di economia Applicazioni dell'analisi in più variabili a problemi di economia La diversità tra gli agenti economici è alla base della nascita dell attività economica e, in generale, lo scambio di beni e servizi ha

Dettagli

Esercitazione di Economia Internazionale Tutor Dottor Matteo Cati Indice:

Esercitazione di Economia Internazionale Tutor Dottor Matteo Cati Indice: Esercitazione di Economia Internazionale Tutor Dottor Matteo Cati Indice: Capitolo 2: Domande a Scelta Multipla pag. 2 Capitolo 5: Domande a Scelta Multipla pag. 6 Capitolo 7: Domande a Scelta Multipla.pag.

Dettagli

ECONOMIA DEL LAVORO. Lezioni di maggio (testo: BORJAS) L offerta di lavoro

ECONOMIA DEL LAVORO. Lezioni di maggio (testo: BORJAS) L offerta di lavoro ECONOMIA DEL LAVORO Lezioni di maggio (testo: BORJAS) L offerta di lavoro Offerta di lavoro - Le preferenze del lavoratore Il luogo delle combinazioni di C e L che generano lo stesso livello di U (e.g.

Dettagli

Esercitazione 9 Dott.ssa Sabrina Pedrini 29/04/2015. Domande a risposta multipla

Esercitazione 9 Dott.ssa Sabrina Pedrini 29/04/2015. Domande a risposta multipla Esercitazione 9 Dott.ssa Sabrina Pedrini 29/04/2015 Domande a risposta multipla 1) Il primo teorema dell economia del benessere sostiene che: a) L equilibrio competitivo dipende dal potere contrattuale

Dettagli

Edited by Foxit PDF Editor Copyright (c) by Foxit Software Company, 2004 For Evaluation Only.

Edited by Foxit PDF Editor Copyright (c) by Foxit Software Company, 2004 For Evaluation Only. In un mercato del lavoro competitivo esistono due tipi di lavoratori, quelli con alta produttività L A, che producono per 30 $ l'ora, e quelli con bassa produttività, L B, che producono per 5 $ l'ora.

Dettagli

COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING

COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING Febbraio Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING COS E UN

Dettagli

5 Risparmio e investimento nel lungo periodo

5 Risparmio e investimento nel lungo periodo 5 Risparmio e investimento nel lungo periodo 5.1 Il ruolo del mercato finanziario Il ruolo macroeconomico del sistema finanziario è quello di far affluire i fondi risparmiati ai soggetti che li spendono.

Dettagli

Economia del Lavoro 2010

Economia del Lavoro 2010 Economia del Lavoro 2010 Capitolo 1-3 Offerta di lavoro -Le preferenze del lavoratore 1 Offerta di lavoro Le preferenze del lavoratore Il comportamento dell offerta di lavoro è analizzato dagli economisti

Dettagli

I MERCATI DEI BENI E I MERCATI FINANZIARI IN ECONOMIA APERTA

I MERCATI DEI BENI E I MERCATI FINANZIARI IN ECONOMIA APERTA I MERCATI DEI BENI E I MERCATI FINANZIARI IN ECONOMIA APERTA 1 I MERCATI DEI BENI IN ECONOMIA APERTA Il concetto di Economia aperta si applica ai mercati dei beni: l opportunità per i consumatori e le

Dettagli

Investimenti Diretti Esteri

Investimenti Diretti Esteri Investimenti Diretti Esteri I flussi di IDE mondiali si sono più che triplicati tra la fine degli anni ottanta e la fine degli anni novanta Il rapporto fra investimenti diretti esteri e PIL è in aumento

Dettagli

Mercati finanziari e valore degli investimenti

Mercati finanziari e valore degli investimenti 7 Mercati finanziari e valore degli investimenti Problemi teorici. Nei mercati finanziari vengono vendute e acquistate attività. Attraverso tali mercati i cambiamenti nella politica del governo e le altre

Dettagli

Management Game 2011

Management Game 2011 Management Game 2011 La Mobilé Inc 1 Introduzione 1.1 La Mobilé Inc in breve Mobilé Inc è un azienda produttrice di telefonini che ha sede negli Stati Uniti che si è concentrata sulla produzione di telefonini

Dettagli

Concetto e sistema di Marketing

Concetto e sistema di Marketing Università degli Studi di Urbino Carlo Bo Facoltà di Economia Corso di Laurea in INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE ECONOMIA, GESTIONE E INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE Prof. Fabio Musso A.A. 2008-09

Dettagli

Capitolo II. La forma del valore. 7. La duplice forma in cui si presenta la merce: naturale e di valore.

Capitolo II. La forma del valore. 7. La duplice forma in cui si presenta la merce: naturale e di valore. Capitolo II La forma del valore 7. La duplice forma in cui si presenta la merce: naturale e di valore. I beni nascono come valori d uso: nel loro divenire merci acquisiscono anche un valore (di scambio).

Dettagli

I : tasso di inflazione indicatore della variazione. X : incremento della produttività. Y : particolari variazioni dei costi

I : tasso di inflazione indicatore della variazione. X : incremento della produttività. Y : particolari variazioni dei costi MECCANISMI DI REGOLAMENTAZIONE TARIFFARIA Due meccanismi principali Tasso di rendimento del capitale investito (RB-ROR) Tetto ai prezzi (Price Cap) Il meccanismo del tasso di rendimento (RB-ROR) Meccanismo

Dettagli

FUSIONI E ACQUISIZIONI

FUSIONI E ACQUISIZIONI FUSIONI E ACQUISIZIONI 1. Fusioni e acquisizioni: concetti introduttivi 2. Il valore del controllo di un impresa 3. La redditività di un acquisizione 4. Alcuni tipi particolari di acquisizioni: LBO, MBO

Dettagli

Alireza Naghavi. Capitolo 6 (c) Dumping. Economie di scala, concorrenza imperfetta e commercio internazionale. Economia Internazionale

Alireza Naghavi. Capitolo 6 (c) Dumping. Economie di scala, concorrenza imperfetta e commercio internazionale. Economia Internazionale Economia Internazionale Alireza Naghavi Capitolo 6 (c) Economie di scala, concorrenza imperfetta e commercio internazionale 1 Dumping Il Dumping è la pratica che consiste nel praticare un prezzo più basso

Dettagli

Teoria tradizionale della determinazione del tasso di cambio R determinato dai flussi commerciali rilevanza di lungo periodo.

Teoria tradizionale della determinazione del tasso di cambio R determinato dai flussi commerciali rilevanza di lungo periodo. MONETA E FINANZA INTERNAZIONALE Lezione 7 Teoria tradizionale della determinazione del tasso di cambio R determinato dai flussi commerciali rilevanza di lungo periodo. La velocità di aggiustamento dipende

Dettagli

Globalizzazione come mobilità. internazionale dei fattori produttivi e

Globalizzazione come mobilità. internazionale dei fattori produttivi e Globalizzazione come mobilità internazionale dei fattori produttivi e della produzione 2008 1 Movimenti internazionali dei fattori produttivi e della produzione Capitale Investimenti diretti esteri (IDE):

Dettagli

Macroeconomia. Laura Vici. laura.vici@unibo.it. www.lauravici.com/macroeconomia LEZIONE 6. Rimini, 6 ottobre 2015. La ripresa dell Italia

Macroeconomia. Laura Vici. laura.vici@unibo.it. www.lauravici.com/macroeconomia LEZIONE 6. Rimini, 6 ottobre 2015. La ripresa dell Italia Macroeconomia Laura Vici laura.vici@unibo.it www.lauravici.com/macroeconomia LEZIONE 6 Rimini, 6 ottobre 2015 Macroeconomia 140 La ripresa dell Italia Il Fondo Monetario internazionale ha alzato le stime

Dettagli

Corso di Economia Internazionale Prof. Gianfranco Viesti

Corso di Economia Internazionale Prof. Gianfranco Viesti Facoltà di Scienze Politiche Università di Bari Corso di Economia Internazionale Prof. Gianfranco Viesti Modulo 15 La bilancia dei pagamenti e il mercato valutario Hill, cap. 10 (prima parte) La bilancia

Dettagli

Lezione 18 1. Introduzione

Lezione 18 1. Introduzione Lezione 18 1 Introduzione In questa lezione vediamo come si misura il PIL, l indicatore principale del livello di attività economica. La definizione ed i metodi di misura servono a comprendere a quali

Dettagli

Corso di Intermediari Finanziari e Microcredito. I mercati finanziari

Corso di Intermediari Finanziari e Microcredito. I mercati finanziari Corso di Intermediari Finanziari e Microcredito I mercati finanziari Mercati creditizi e mobiliari I mercati si identificano con l insieme degli scambi di strumenti finanziari; Il collegamento tra unità

Dettagli

Progetto PI.20060128, passo A.1 versione del 14 febbraio 2007

Progetto PI.20060128, passo A.1 versione del 14 febbraio 2007 Università degli Studi di Roma La Sapienza Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Corso di Progettazione del Software Proff. Toni Mancini e Monica Scannapieco Progetto PI.20060128,

Dettagli

Università degli Studi di Macerata Dipartimento di Scienze politiche, della Comunicazione e delle Relazioni internazionali

Università degli Studi di Macerata Dipartimento di Scienze politiche, della Comunicazione e delle Relazioni internazionali Università degli Studi di Macerata Dipartimento di Scienze politiche, della Comunicazione e delle Relazioni internazionali ECONOMIA MODULO TEORIA A.A. 2013/2014 IL O Fabio Clementi E-mail: fabio.clementi@unimc.it

Dettagli

DOMANDE a risposta multipla (ogni risposta esatta riceve una valutazione di due; non sono previste penalizzazioni in caso di risposte non corrette)

DOMANDE a risposta multipla (ogni risposta esatta riceve una valutazione di due; non sono previste penalizzazioni in caso di risposte non corrette) In una ora rispondere alle dieci domande a risposta multipla e a una delle due domande a risposta aperta, e risolvere l esercizio. DOMANDE a risposta multipla (ogni risposta esatta riceve una valutazione

Dettagli

Elementi di economia Domanda e Offerta

Elementi di economia Domanda e Offerta Elementi di economia Domanda e Offerta Dott.ssa Michela Martinoia michela.martinoia@unimib.it Corso di laurea in Scienze del Turismo e Comunità Locale A.A. 2014/15 1 Il Mercato Il Mercato èl insieme di

Dettagli

La dispersione dei prezzi al consumo. I risultati di un indagine empirica sui prodotti alimentari.

La dispersione dei prezzi al consumo. I risultati di un indagine empirica sui prodotti alimentari. La dispersione dei prezzi al consumo. I risultati di un indagine empirica sui prodotti alimentari. Giovanni Anania e Rosanna Nisticò EMAA 14/15 X / 1 Il problema Un ottimo uso del vostro tempo! questa

Dettagli

Teorema di Heckscher-Ohlin Integrazione dei paragrafi del libro

Teorema di Heckscher-Ohlin Integrazione dei paragrafi del libro Teorema di Heckscher-hlin Integrazione dei paragrafi del libro G. i artlomeo Assunzioni Il modello 2 paesi (Stati Uniti e Italia) 2 beni (Computer e ) 2 fattori di produzione (K e L) Si assume Immobilità

Dettagli

CAPITOLO 10 I SINDACATI

CAPITOLO 10 I SINDACATI CAPITOLO 10 I SINDACATI 10-1. Fate l ipotesi che la curva di domanda di lavoro di una impresa sia data da: 20 0,01 E, dove è il salario orario e E il livello di occupazione. Ipotizzate inoltre che la funzione

Dettagli

Rapporto commerciale internazionale Stati Uniti - Italia

Rapporto commerciale internazionale Stati Uniti - Italia Rapporto commerciale internazionale Stati Uniti - Italia Questo progetto vuole spiegare il peso degli Stati Uniti sul mercato internazionale, trattando nello specifico i rapporti commerciali con l Italia.

Dettagli