Diagnosi precoce delle neoplasie del collo dell utero nell Azienda ULSS 1 Dolomiti Distretto di Belluno
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1 Diagnosi precoce delle neoplasie del collo dell utero nell Azienda ULSS 1 Dolomiti Distretto di Belluno Dati del sistema di sorveglianza Passi Dipartimento di Prevenzione Servizio Igiene e Sanità Pubblica Nei Paesi con programmi di screening organizzati per individuare precocemente il tumore della cervice uterina si è assistito, negli ultimi decenni, ad un importante decremento di incidenza della neoplasia e della mortalità. Lo screening si è dimostrato efficace anche nel rendere meno invasivi gli interventi chirurgici correlati. In Italia, dove i programmi di screening cervicale sono attivati o in via di attuazione in gran parte delle Regioni, sia l incidenza che la mortalità per tale neoplasia mostrano un calo rilevante, tuttavia ogni anno si stimano circa 400 nuovi casi (corrispondenti ad un tasso di incidenza di 10 casi ogni donne) e 1000 decessi. Lo screening si basa sul Pap-test effettuato ogni tre anni alle donne nella fascia di età anni e, qualora necessari approfondimenti e trattamenti, sull offerta di un percorso diagnosticoterapeutico garantito. Lo screening gratuito ed offerto attivamente, favorisce una maggiore equità di accesso a tutte le donne interessate. Nel corso del 2010 sono stati avviati in diverse ASL progetti pilota, coinvolgenti circa donne, al fine di valutare l utilizzo del test papilloma virus (HPV) come test di screening primario: esistono infatti sufficienti prove scientifiche per affermare che il test con HPV è più sensibile del Pap test e presenta rischi comparabili (HTA report Ricerca del dna di papilloma virus umano come test primario per lo screening dei precursori del cancro del collo uterino in epidemiologia e Prevenzione, 2012). L Italia nei prossimi anni si avvia ad essere uno dei primi Paesi ad effettuare questo cambiamento nel test di screening primario e applicarlo alla vasta rete degli screening organizzati. In Veneto il programma di screening è attivo in tutte le 21 ULSS della regione. Da settembre 2015 anche l'ulss n. 1 Dolomiti Distretto Belluno ha introdotto il TEST HPV come test di screening cervicale. Come da protocollo regionale, il passaggio al test HPV avverrà nell arco di cinque anni e riguarderà tutte le donne residenti di età compresa tra i 0 e i 64 anni, per l'età compresa tra i 25 ai 2 continuerà il PAP-TEST. Quante donne hanno eseguito un test di screening in accordo alle linee guida? Nell Azienda ULSS 1 Dolomiti Distretto di Belluno il 2 delle donne intervistate di anni ha riferito di aver effettuato un test preventivo (Pap test o HPV test) nel corso degli ultimi tre anni. In particolare l effettuazione del Pap-test nei tempi raccomandati è risultata più alta nelle donne: nella fascia 5-4 anni conviventi senza rilevanti difficoltà economiche con più alto livello di istruzione. 1 Diagnosi precoce delle neoplasie del collo dell utero (25-64 anni) AZIENDA ULSS 1 DOLOMITI DISTRETTO BL Test di screening per neoplasia cervicale negli ultimi tre anni Donne anni Totale Caratteristiche Classi di età coniugata 5 Stato civile non coniugata 8 convivente 4 Convivenza non convivente 8 Istruzione* bassa 0 alta 4 Difficoltà sì 8 economiche no 2 in assenza di segni o sintomi * istruzione bassa: nessuna/elementare/media inferiore; istruzione alta: media superiore/laurea
2 Tra le ASL partecipanti al sistema PASSI a livello nazionale, il 7 delle donne intervistate di anni ha riferito di aver effettuato un test di screening negli ultimi anni con un evidente gradiente territoriale. Nella Regione Veneto tale percentuale è del 0 Test di screening per neoplasia cervicale eseguito negli ultimi tre anni - Donne 25-64enni Prevalenze per Regione di residenza - Passi Pool Asl: 7 Quante donne hanno eseguito il test di screening per neoplasia cervicale all interno di un programma organizzato e quante come prevenzione individuale? Le linee guida europee e italiane raccomandano l implementazione dei programmi di screening organizzati basati su un invito attivo da parte della ULSS e un offerta alla donna di un percorso di approfondimento assistenziale e terapeutico definito e gratuito. Accanto a questa modalità organizzativa raccomandata, rimane presente anche una quota non trascurabile di screening spontaneo, caratterizzato da un intervento a livello individuale su iniziativa spontanea o su consiglio medico. La stima della copertura al test di screening al di fuori o all interno dei programmi organizzati viene effettuata mediante un indicatore Proxy sull aver pagato o meno l esame. Tra le donne intervistate di anni nella ULSS n.1 Dolomiti Distretto Belluno: il 6 ha effettuato il test di screening all interno di un programma di screening organizzato, mentre il 2 l ha effettuato come prevenzione individuale. A livello nazionale (Pool di Passi) 4 e 5. Nella Regione Veneto: 55 e 5. 2
3 Qual è la periodicità di esecuzione del test di screening per neoplasia cervicale? Rispetto all ultimo test di screening preventivo effettuato: il 4 delle donne di anni ha riferito l effettuazione nell ultimo anno il 4 da uno a tre anni il 4 da più di tre anni Il delle donne ha riferito di non aver mai eseguito un Pap-test preventivo. Test di screening e periodicità Ultimo anno 4 Da 1 a anni 4 > anni 4 Mai fatto * La campagna di screening prevede la ripetizione del Pap-test ogni anni per le donne nella fascia d età di anni. Quale promozione del test di screening per neoplasia cervicale? Nell Az ULSS 1 Dolomiti - Distretto di Belluno: Il 1 delle donne intervistate di anni ha riferito di aver ricevuto una lettera di invito dalla ULSS Il 8 ha riferito di aver ricevuto il consiglio da un operatore sanitario. il 5 ha riferito di essere stato raggiunto da lettera e consiglio Promozione del test di screening per neoplasia cervicale* Lettera AUSL consiglio Letera e Consiglio Nessuna azione *escluse le donne che hanno subito l asportazione dell utero. Tra le ASL partecipanti al sistema PASSI a livello nazionale ( ), il 5 delle donne ha ricevuto la lettera di invito, il 65 il consiglio dell operatore sanitario mentre il 18 non ha effettuato alcun intervento. Il 48 delle donne è stata raggiunta da due interventi di promozione del Pap-test considerati (lettera della ULSS, consiglio di un operatore sanitario e campagna informativa), il 47 da un solo intervento; il delle donne non ha riferito alcun intervento di promozione. Numero Interventi di Promozione ricevuti per il test di screening 2 interventi 1 intervento nessun intervento
4 Quale efficacia degli interventi di promozione? Nell Az. ULSS 1 Dolomiti Distretto di Belluno il 71 delle donne di che non hanno ricevuto alcun intervento di promozione, ha effettuato l esame nei tempi raccomandati; la percentuale sale al 2 nelle donne che hanno ricevuto 1 intervento tra i tre considerati (lettera, consiglio o campagna), al 5 con due interventi. Tra le ASL partecipanti al sistema PASSI a livello nazionale, si è rilevato lo stesso andamento, che conferma l efficacia degli interventi di promozione, in particolare se associati come avviene all interno dei programmi organizzati. Interventi di promozione e effettuazione del Pap-test negli ultimi anni nessun intervento 1 intervento 2 interventi Perché non è stato eseguito il test di screening? Motivazione della non effettuazione del test di screening secondo le linee guida Nell Azienda ULSS 1 Dolomiti Distretto di Belluno circa il 7 delle donne di anni non è risultata coperta per quanto riguarda la diagnosi precoce del tumore del collo dell utero in quanto o non ha mai effettuato il Pap-test () o l ha effettuato da oltre tre anni (4). La non effettuazione dell esame pare associata ad una molteplicità di fattori, tra cui una non corretta percezione del rischio sembra giocare il ruolo principale: il 7 ritiene infatti di non averne bisogno, mentre il 2 riferisce di non aver avuto tempo. non ho avuto tempo non so/non ricordo pigrizia no convocazione già operata/altri mot.sanitari mi sento imbarazzata no bisogno ho paura dei risultati fastidioso/doloroso nessuno me lo ha consigliato * esclusi dall analisi i non so/non ricordo (1) 4
5 Conclusioni e raccomandazioni Nell Azienda ULSS 1 Dolomiti Distretto di Belluno la copertura rilevata nelle donne di anni relativa al Pap-test è del 2. Il sistema PASSI informa sulla copertura complessiva, comprensiva sia delle donne che hanno effettuato l esame all interno dei programmi di screening organizzati (6) sia della quota rilevante di adesione spontanea (2). La sostanziale corrispondenza tra la percentuale di donne che hanno effettuato l esame nell ambito del programma organizzato rilevata dal sistema PASSI e quella ottenuta sulla base dei dati provenienti dal Servizio Screening della ULSS n. 1 Dolomiti Distretto di Belluno (71,4) rappresenta una significativa conferma della buona qualità dei dati del sistema di sorveglianza. I programmi organizzati si confermano correlati ad una maggior adesione; lettera di invito, consiglio dell operatore sanitario e campagne informative (ancor più se associati come avviene all interno dei programmi di screening) sono gli strumenti più efficaci: la metà delle donne li giudica infatti molto importanti per l esecuzione del test di screening e tra le donne raggiunte da questi interventi la percentuale di effettuazione dell esame cresce significativamente. La non effettuazione dell esame pare associata ad una molteplicità di fattori, tra cui la non corretta percezione del rischio sembra giocare il ruolo determinante. Circa una donna su due ha riferito di aver eseguito il test di screening nel corso dell ultimo anno rispetto a quanto atteso in base alla periodicità triennale dell esame (una su tre); esiste pertanto una quota di donne che effettua l esame con frequenza maggiore a quanto raccomandato (fenomeno di sovra copertura ), verosimilmente per consigli inappropriati degli operatori sanitari. Tra i tre programmi di screening, questo è quello in cui più rilevanti possono essere le diseguaglianze rispetto alla partecipazione all invito: basso titolo di studio e difficoltà economiche condizionano infatti la copertura del test, come pure la cittadinanza straniera; una particolare attenzione va posta nel mantenere le iniziative specifiche per favorire l adesione nei diversi gruppi etnici. Come si evince dal recente rapporto di Health Technology Assessment (HTA), lo screening cerviacale attraversa un momento cruciale: dopo circa 70 anni da quando è stato proposto, in Italia il Pap teest potrebbe cedere il passo al test per il papillomavirus (HPV) come test di screening primario. Se il rapporto HTA sarà favorevolmente accolto, l Italia sarebbe uno dei primi Paesi ad effettuare questo cambiamento e applicarlo sistematicamente alla vasta rete degli screening organizzati messa in atto negli ultimi decenni. Che cos è il sistema di sorveglianza PASSI? PASSI (Progressi delle aziende sanitarie per la salute in Italia) è un sistema di sorveglianza della popolazione adulta. L obiettivo è stimare la frequenza e l evoluzione dei fattori di rischio per la salute, legati ai comportamenti individuali, oltre alla diffusione delle misure di prevenzione. Tutte le 21 Regioni o Province Autonome hanno aderito al progetto. Un campione di residenti di età compresa tra 18 e 6 anni viene estratto con metodo casuale dagli elenchi delle anagrafi sanitarie. Personale delle Asl, specificamente formato, effettua interviste telefoniche (circa 25 al mese per Asl) con un questionario standardizzato. I dati vengono poi trasmessi in forma anonima via internet e registrati in un archivio unico nazionale. Per maggiori informazioni, visita il sito 5
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