I QUARTIERI DI PADOVA E I PERCORSI PARTECIPATI SUL PAT
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1 Quartiere 4 sud-est I QUARTIERI DI PADOVA E I PERCORSI PARTECIPATI SUL PAT Dott. Luca Luciani Il Presidente del Quartiere 4 Padova, 7 marzo 2008
2 LA METODOLOGIA DI LAVORO L attività si è svolta mediante un Laboratorio partecipativo che ha adottato una specifica metodologia articolata in distinte tipologie di approccio: Focus strategici Focus progettuali Assemblee informative rionali Commissioni consiliari di quartiere
3 LA METODOLOGIA DI LAVORO Elenco degli invitati quali gruppi e realtà associative portatori di competenze ed interesse, esito dell interpretazione applicativa della griglia tipologica proposta dai tecnici della partecipazione dell AIEU 1. Centro sociale e culturale di quartiere 2. Comitato salvaguardia verde guizza, 3. Comitato crocifisso, 4. Comitato Pinelli, 5. Comitato Iris 6. Ass. Commercianti ASCOM, 7. Ass. Commercianti Confesercenti 8. Associazione Artigiani CNA, 9. Associazione Artigiani UPA 10. Sindacato CGIL, 11. Sindacato CISL, 12. Sindacato UIL, 13. Sindacato ADL/COBAS 14. Sindacato inquilini SUNIA 15. Direzioni didattiche: 6^ e 7^ 16. Consigli d'istituto: 6^ e 7^ direzione 17. Tutte le Parrocchie 18. Ass. sportive di quartiere 19. Ass. ambientalista Comitato mura, 20. Ass. ambientalista Lo squero, 21. Ass. ambientalista Amici della bicicletta 22. Scout AGESCI 23. Cittadini o consiglieri indicati dai partiti presenti in CdQ (1 per partito) 25. Coord. delle comm. consiliari del CdQ 26. il Presidente del CdQ
4 LA METODOLOGIA DI LAVORO Elenco degli stakeholders partecipanti al Laboratorio 1. Francesco Bolognini, 2. Mario Zoratti, 3. Elisabetta Migliorato, 4. Franco Zardini, 5. Leopoldo Trevisan, 6. Stefano Turetta, 7. Franco Zecchinato, 8. Roberto Bertipaglia, 9. Elio Bidoggia, 10. Alfredo Fiorini, 11. Ermete Danieli, 12. Roberto Ravazzolo, 13. Sandro Ginestri, 14. Roberto Marinello, 15. Luca Silvestri, 16. Giovanni Ferasin, 17. Alessandro Giuriati, 18. Gabriele Bernardi, 19. Filippo Marchioro, 20. Luca Luciani, 21. Devis Casetta, 22. Francesco Scarin 23. Domenico Di Falco 24. Roberto Bettella, 25. Daniele Boscaro, 26. Fulvio Di Vittorio, 27. Fiorenza Carraro, 28. Cecilia Valle, 29. Carlo Silvestrin 30. Alessandro Bortolami, 31. Mauro Carraro, 32. Lucia Romanelli
5 LA METODOLOGIA DI LAVORO Il Laboratorio si è sviluppato in : 2 Focus strategici 5 Focus progettuali 3 Assemblee rionali
6 LE TEMATICHE AFFRONTATE Gli argomenti trattati all interno dei vari Sistemi sono stati i seguenti: Sistema ambientale 1. La Rete ecologica di città e di quartiere 2. I Cunei verdi e le aree a parco 3. Il Parco agricolo periurbano 4. La Rete idrografica minore e maggiore 5. I Giardini di vicinato 6. I Percorsi ciclopedonali nel verde 7. Le Fasce boscate e gli Orti sociali 8. Le Aree a rischio idraulico 9. Le Reti tecnologiche Sistema infrastrutturale 1. Le radiali viarie 2. La Tangenziale 3. La Viabilità di attraversamento e locale 4. I Parcheggi residenziali e Scambiatori 5. I sistemi di limitazione dei flussi veicolari 6. Le isole pedonali rionali 7. La Mobilità pubblica 8. Piste Ciclabili e mobilità dolce 9. I Ponti sul lungargine Sistema insediativo 1. La Perimetrazione delle aree urbane in rioni 2. I Luoghi simbolici e identitari dei rioni 3. L Edilizia residenziale pubblica e l urbanistica inclusiva 4. La logica insediativa privata e pubblica 5. Le Aree a perequazione e l urbanizzazione dei cunei verdi 6. Le Aree militari e demaniali 7. Intra moenia: Città giardino e Prato della Valle Sistema dei servizi 1. Spazi per gli anziani e per i giovani 2. Accessibilità dei servizi 3. Centralità sociale e dotazione minima 4. Strutture sportive 5. Valorizzazione dell esistente
7 LE PRINCIPALI INDICAZIONI EMERSE 1. Strategia di assetto territoriale 2. Cunei verdi intra rionali 3. Logica insediativa nelle aree di perequazione 4. Parco agricolo periurbano
8 LE PRINCIPALI INDICAZIONI EMERSE 1. Strategia di assetto territoriale Il Laboratorio partecipativo porta ad un sistema insediativoambientale scandito in rioni, cunei verdi e paesaggio agrario, all interno del quale le seguenti invarianti ambientali svolgono un ruolo determinante e strutturante la Rete ecologica urbana: - i cunei verdi intra rionali e le dorsali ambientali fluviali - gli insediamenti abitativi rionali intra radiali nelle aree a perequazione - il parco agricolo periurbano
9 LE PRINCIPALI INDICAZIONI EMERSE 2. Cunei verdi intra rionali sono dotazioni territoriali che consentono la realizzazione e il perfezionamento di una città a geometria variabile, tra scansioni dense e scansioni rade con alto indice di biodiversità. Essi sono fattori di rete ecologica e di promozione del paesaggio urbano e dell urbana natura, ma anche complementi fondamentali per il ben-stare.
10 LE PRINCIPALI INDICAZIONI EMERSE 3. Logica insediativa nelle aree di perequazione Per raggiungere l obiettivo strategico del riassetto del quartiere 4 è necessario gestire la perequazione anche in modo disgiunto e adottando lo strumento dei crediti edilizi al fine di dislocare le volumetrie previste dalla Variante nelle aree di rilevanza ambientale o interessate da criticità infrastrutturali verso aree maggiormente idonee.
11 LE PRINCIPALI INDICAZIONI EMERSE 4. Parco agricolo periurbano La costituzione di un Parco Agricolo Periurbano si offre come strumento innovativo per attivare e gestire un quadro evolutivo delle aree agricole in un ottica di pianificazione territoriale integrata nell insieme della compagine ed assetto metropolitani.
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