UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE
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1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE Corso di formazione per i Rappresentanti del Lavoratori per la sicurezza eireferentiperlaprevenzione e sicurezza dei dipartimenti SICUREZZA AMBIENTE IENE IG SERVIZI INTEGRATI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE DISPENSE Servizi Integrati di prevenzione e protezione D3/2012 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE
2 1 ATOMO A Z X : ZONA ESTERNA ELETTRONI ( n atomico ) ( Z ) ZONA INTERNA NUCLEO ( protoni + nucleoni ) ( n di massa ) ( A ) 2 1
3 RADIAZIONE : EMISSIONE E PROPAGAZIONE DI ENERGIA ATTRAVERSO LO SPAZIO SOTTOFORMA DI ONDE E/O CORPUSCOLI 3 ELETTROMAGNETICHE ENERGIA ASSOCIATA AD UN CAMPO MAGNETICO ED ELETTRICO. NON HANNO MASSA 4 2
4 CORPUSCOLARI energia associata a particelle aventi una certa massa ( elettroni, protoni, particelle alfa, particelle beta, neutroni ) PARTICELLA CARICA MASSA ENERGIA CORRISPONDENTE (convenzionale) (u.m.a.) ALLA MASSA A RIPOSO (MeV) elettrone -1 1/1840 ~ 0,0005 0,511 beta - -1 ~ 0,0005 0,511 beta + +1 ~ 0,0005 0,511 alfa +2 ~ protone +1 ~ 1 931,5 neutrone 0 ~ 1 931,5 prodotti di fissione variabile 70 / 160 (approssimato) / (approssimato) 5 6 3
5 RADIAZIONI IONIZZANTI raggi X, gamma, radiazioni cosmiche RADIAZIONI NON IONIZZANTI onde radio, microonde, IR, luce visibile e parte ultravioletto I fotoni interagiscono con la materia mediante tre fenomeni: 1. Effetto fotoelettrico 2. Effetto Compton 3. Creazione di coppie 7 Classificazione delle radiazioni ionizzanti particelle beta - elettroni direttamente protoni tutte corpuscolari e ionizzanti particelle alfa dotate di carica particelle beta + positroni indirettamente raggi X (artif.) entrambe radiazioni ionizzanti raggi Y (nat.) elettromagnetiche senza carica neutroni corpuscoli senza carica 8 4
6 Lo spettro elettromagnetico 9 Eventi che portano alla lesione da raggi Interazioni iniziali sec. Radiazioni indirettamente ionizzanti ( raggi x gamma neutroni) Radiazioni direttamente ionizzanti ( elettroni protoni particelle alfa ) Stadio fisico chimico sec. Deposito di energia come ionizzazione della struttura primaria del percorso Danno chimico sec.-ore Radicali liberi, molecole eccitate per l equilibrio termico Danno biomolecolare ms-ore Proteine, acidi nucleici Effetti biologici precoci ore-settimane Morte cellulare, morte animale Effetti biologici tardivi anni-secoli Induzione di neoplasie, effetti genetici 10 5
7 Tipi di danno radiobiologico nei mammiferi Molecolare Danno a macromolecole quali enzimi, RNA e DNA e interferenza con i processi metabolici Subcellulare Danno alle membrane cellulari, ai nuclei, ai cromosomi, ai mitocondri e ai lisosomi Cellulare Inibizione della divisione della cellula; morte della cellula; degenerazione maligna Tessuto; organo Compromissione di alcuni sistemi ( sistema nervoso centrale, midollo osseo e intestino ) che può condurre alla morte degli animali; induzione di neoplasia Animale intero Morte, accorciamento della durata della vita Popolazione di animali Cambiamenti delle caratteristiche genetiche dovuti a mutazioni geniche e cromosomiche in individui singoli della specie 11 Grandezze e unità di misura 12 6
8 Sorgenti di radiazioni ionizzanti Impianti generatori di raggi X Diagnostica e terapia medica Controlli non distruttivi Ricerca ( analisi in fluorescenza e diffrattometria ) Acceleratori di particelle Sorgenti gamma sigillate per teleirraggiamento Terapia medica Controlli non distruttivi Irraggiamento a scopo industriale Sorgenti radioattive non sigillate Medicina nucleare Laboratori analisi ( RIA ) Laboratori di ricerca ( RIA ) Impianti nucleari 13 RADIOATTIVITA : Processo di decadimento o disintegrazione spontanea di un atomo con emissione di radiazioni corpuscolari e/o elettromagnetiche EMIVITA O TEMPO DI DIMEZZAMENTO : Tempo necessario perché l emissioni di radiazioni si riduca della metà rispetto al momento iniziale PATOGENESI DEL DANNO : Meccanismo diretto: danneggiamento proteine, DNA, RNA. Meccanismo indiretto: scissione molecole di acqua, con formazione di radicali liberi 14 7
9 DANNO CELLULARE : -Depressione velocità di sintesi del DNA -Ritardo o blocco delle divisioni cellulari -Alterazioni cromosomiche -Morte cellulare CELLULE PIU SENSIBILI : -Midollo osseo -Epitelio della mucosa intestinale -Cellule basali dell epidermide -Spermatogoni di tipo A e cellule granulose dei follicoli ovarici -Linfociti di maggiori dimensioni EFFETTO OSSIGENO -Maggiore sensibilità delle cellule e dei tessuti irradiati 15 Effetti delle radiazioni ionizzanti SOMATICI Effetti non stocastici Effetti stocastici ( leucemie, tumori ) Immediati Tardivi Solo tardivi Irradiazione parziale Danno a tessuti parenchimali Danno a tessuti connettivali Irradiazione totale Sindromi da irradiazione acuta nei sopravvissuti Accorciamento della vita 16 8
10 Effetti delle radiazioni ionizzanti GENETICI Effetti solo stocastici Mutazioni genetiche Aberrazioni cromosomiche a) Dominanti generazioni immediatamente successive a) Numeriche b) Intermedie più frequenti c) recessive dopo più generazioni b) strutturali 17 EFFETTI STOCASTICI 18 9
11 EFFETTI NON STOCASTICI
12 STIMA DOSE PER EFFETTI NON STOCASTICI 21 Effetti sull individuo e sui discendenti a) Immediati sull individuo, da morte di cellule b) Tardivi, sull individuo da cambiamento in cellule somatiche c) Ereditari, sulla progenie, da Cambiamenti in cellule germinali d) Da irradiazione dell embrione e del feto 22 11
13 Sindromi di panirradiazione A sopravvivenza impossibile Dose Nervosa >30-50Gy Gastroenterica 10-30Gy Midollare Gy Stadio prodromico Stadio di latenza Stadio di malattia manifesta Durata Ore giorni 6 10 giorni 48 ore 2-3 sett. 6 8 sett. A sopravvivenza possibile Gy più di 6 settimane A sopravvivenza probabile 1 3 Gy settimane / mesi A sopravvivenza virtualmente sicura < 1 Gy 6 mesi
14 RADIOPROTEZIONE: CRITERI BASILARI: (Normativa internazionale ICRP 26/77 ) 1. Giustificazione 2. Ottimizzazione 3. Limitazione dosi CLASSIFICAZIONE AMBIENTI DI LAVORO: (Normativa nazionale DPR 185/64 e D.L. 230/95 ) ZONA CONTROLLATA: (dose possibile > 15 msv / anno ) ZONA SORVEGLIATA: (dose possibile media > 1.67 msv / anno pari a 50 msv in 30 anni ) 25 Limiti di dose per la popolazione e per i gruppi particolari Categoria Organo interessato corpo intero, gonadi,organi ematopoietici organi presi separatamente, cristallino pelle, tessuto osseo mani, braccia, piedi, caviglie gruppo 1 45 msv / anno 90 msv 180 msv / anno 15 msv / anno gruppo 2 12 msv in 13 settim. consec. 24 msv in 13 settim. consec. 45 msv in 13 settim. consec. gruppo 3 5 msv / anno 15 msv / anno 30 msv / anno 60 msv / anno popolazione 50 msv in 30 anni; mediamente 1,67 msv / anno 26 13
15 LIMITI INDIVIDULE DI DOSE ICRP n. 60 E SANCITI DAL D.L. 230/95 Lavoratori Pubblico Dose efficace 20 msv / anno 1 msv / anno Dose equivalente a singoli organi - cristallino 150 msv / anno 15 msv / anno - pelle 150 msv / anno 50 msv / anno - mani e piedi 500 msv / anno 50 msv / anno 27 SORVEGLIANZA MEDICA Categoria A semestrale solo M.A. 6 msv <E< 20 msv Categoria B annuale M.A. e M.C. 1 msv <E< 6 msv popolazione E < 1 msv M.A. = medico autorizzato; M.C. = medico competente; E = dose efficace Pier Luigi Esposito 28 14
16 Introduzione al Radon e alla Radioattività Pier Luigi Esposito Caratteristiche del Radon Gas senza colore Gas senza odore Gas senza gusto Gas naturale Gas radioattivo Gas inerte 1
17 Modello di Atomo L atomo è composto da : Nucleo protoni (+) neutroni ( 0 ) Elettroni ( - ) Decadimento radioattività Compare spontaneamente Cambia identità Emette radiazioni 2
18 Ingresso del Radon Destino del Radon 3
19 Forza di penetrazione Unità di misura internazionale: Bequerel 1 pci/l = 37 Bq/m3 Numero di atomi che disintegrano in un secondo in un grammo di radio 4
20 Effetti del Radon Il radon è un cancerogeno umano Le particelle alfa che derivano dal Radon possono danneggiare i tessuti polmonari e causare il cancro 5
21 Fonti di esposizione alle radiazioni Comparazione del rischio ambientale Morti di cancro all anno Uso di pesticidi 100 Altre cause Inquinamento atmosferico Residui di pesticidi nei cibi R A D O N
22 Comparazione del rischio Radon con altre cause di morte Misure di riduzione del Radon Aumento della ventilazione all interno della casa Evitare una depressurizzazione dell abitazione Sigillare le vie di accesso del radon 7
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