Insegnamento di FONTI ANTICHE Prof.ssa Andrisano Modulo: Fonti antiche materiali A.A
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1 Dott.ssa Federica Fontana Dipartimento di Studi Umanistici UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FERRARA Insegnamento di FONTI ANTICHE Prof.ssa Andrisano Modulo: Fonti antiche materiali A.A Lezione 1 - Introduzione al corso
2 OBIETTIVI DEL MODULO Fornire un inquadramento delle FONTI MATERIALI ossia di tutte quelle evidenze o tracce materiali, che ci sono giunte da un passato più o meno lontano; Analizzare i CONTESTI di provenienza e i METODI DI INDAGINE di questi ultimi e delle fonti stesse; Conoscere gli APPROCCI utilizzati per la ricostruzione storica attraverso le fonti materiali.
3 L ARCHEOLOGIA La scienza che si occupa di recuperare ed interpretare le fonti materiali è l archeologia. L ARCHEOLOGIA è dunque la disciplina storica che ricostruisce il passato dell uomo attraverso lo studio delle tracce materiali delle sue attività in relazione all ambiente circostante (Ortalli, 2008) L archeologia si occupa dunque delle società passate e delle relazioni che queste hanno avuto tra di loro e con l ambiente a partire dai resti materiali, cioè dalle tracce che hanno lasciato di sè (Manacorda 2008 p. 18)
4 TRACCE MATERIALI E AMBIENTE Il riferimento alle tracce materiali delle attività indica come oggetto di studio dell archeologia qualsiasi testimonianza che rappresenti la manifestazione, ideale o manuale, di un individuo o di una comunità (la cultura materiale ). Il riferimento all ambiente circostante (inteso sia come habitat fisico sia come ambito socioculturale) indica una prospettiva che supera i limiti fisici del reperto.
5 ARCHEOLOGIA E STORIA Archeologia e storia si occupano delle stesse epoche e delle stesse problematiche. La loro distinzione riguarda solo il tipo di documenti che esse studiano e quindi i metodi che applicano per interpretarli (Manacorda 2008). L archeologo fa uso di documenti che spesso si presentano sotto forma di reperti. Secondo la celebre definizione di V.G. Childe (1956), questi sono assimilabili a fossili del comportamento umano.
6 EVIDENZE ARCHEOLOGICHE Non è solo necessario possedere gli strumenti per leggere i reperti (analisi e interpretazione), ma è fondamentale partire da un loro corretto recupero. Tutte queste operazioni (recupero, analisi e interpretazione) richiedono l adozione di specifici metodi di ricerca (Manacorda 2008). Contesti e reperti costituiscono le cosiddette evidenze archeologiche e, contrariamente alle fonti scritte, sono più spesso di origine involontaria, in quanto mancano dell intenzione di trasferire un messaggio duraturo.
7 LE TIPOLOGIE DI FONTI/DOCUMENTI manufatti ecofatti (reperti organici e ambientali) Strutture/monumenti siti archeologici (Luoghi con tracce significative dell attività umana) territorio Archeologia del paesaggio
8 Le fonti archeologiche: manufatti Manufatti litici Manufatti in materie dure animali Manufatti in materiali vegetali Manufatti in metallo Manufatti in terracotta
9 Le fonti archeologiche: manifestazioni simboliche Grotta Chauvet (Francia) Riparo Tagliente Carnac (Francia): la Roche aux fées Ripari Villabruna: sepoltura paleolitica
10 Ecofatti: resti mirco e macrobotanici Polline triporato di Betula Fitoliti Semi Carbone (immagine al SEM) Legni Manufatto in legno di pioppo
11 Ecofatti: micro- e macrofauna Molluschi terrestri e marini Rettili Uccelli Roditori, Insettivori Macromammiferi
12 Le fonti archeologiche: elementi strutturali Grotta di Fumane: livelli aurignaziani (Paleolitico superiore antico) Abitazioni neolitiche dall area balcanica Focolare: Alpe veglia (VB)
13 CONTESTO SISTEMICO E ARCHEOLOGICO Le fonti materiali hanno fatto parte, nel passato, di un sistema comportamentale attivo o vivo (contesto sistemico) Queste sono successivamente passate a far parte di un contesto archeologico (nel quale hanno interagito solo con l ambiente naturale) per poi rientrare a far parte del contesto sistemico attuale (Schiffer 1996). Tutti i diversi passaggi da un contesto all altro hanno lasciato tracce. Compito dell archeologo è identificare ed interpretare queste tracce.
14 I CONTESTI Oltre che di oggetti, l archeologia si occupa quindi di contesti, cioè di situazioni in cui uno o più oggetti si presentano in un sistema coerente, nel quale le diverse componenti si collocano in un rapporto reciproco nello spazio e nel tempo sulla base di relazioni di carattere funzionale e culturale. La comprensione di queste relazioni non è irrilevante o accessoria (Manacorda 2008, p. 15) Ogni componente può essere analizzata nelle componenti che le sono proprie (valore intrinseco) e, al tempo stesso, nelle relazioni con il contesto (valore estrinseco).
15 APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE Come è emerso negli ultimi 50 anni della sua storia, questa disciplina viene a costituire un ambito di studio estremamente ampio che utilizza una molteplicità di approcci in relazione sia alla sua natura multiforme sia all ampiezza geografica e cronologica del suo ambito di interesse. Le numerose sfaccettature che la caratterizzano derivano anche dall intrinseco dualismo della sua natura, da un lato pratica (ricerca sul terreno e analisi delle evidenze) dall altro teorica (interpretazione).
16 LE METODOLOGIE Le metodologie archeologiche (metodologie di scavo, tipologia, analisi mineralogiche e petrografiche per la caratterizzazione dei materiali, ecc.) occupano oggi un ruolo di rilievo nel dibattito scientifico internazionale (non sono più confuse con quelle che un tempo venivano chiamate le scienze sussidiarie ) Questi metodi rappresentano il minimo comun denominatore, operando indistintamente in ogni contesto storico e culturale.
17 COME SONO NATE E SI SONO SVILUPPATE QUESTE METODOLOGIE?
18 ARCHEOLOGIA E ANTIQUARIA L archeologia classica non nasce dalla storia ma dall antiquaria e dalla storia dell arte. I primi antiquari, alle soglie del Rinascimento non erano mossi da motivi storiografici, ma si limitavano a catalogazioni poco sistematiche di manufatti e monumenti. Alle soglie dell età moderna la prospettiva del tempo storico era schiacciata (la creazione del mondo era stata posta a a.c. dal vescovo anglicano Ussher)
19 XIV-XVII secolo Le Wünderkammer: lo sviluppo del collezionismo d arte e scientifico come dimostrazione di una scienza enciclopedica
20 ARCHEOLOGIA E ANTIQUARIA Tra 700 e 800 si sviluppa il metodo di classificazione dei materiali antichi che consentiva di disporli in un ordine cronologico a partire dalle loro caratteristiche intrinseche. Nel mondo scandinavo si sviluppa un approccio ai materiali capace di instaurare confronti validi di carattere tipologico e tecnologico (Thomsen 1819) Con Worsae e Boucher de Perthes si instaura il legame tra oggetti e strati archeologici che li contengono: le stesse fonti archeologiche arrivano a fornire i primi capisaldi cronologici
21 C.J. Thomsen ( ) A guide to Northern antiquities (1836) Elabora un metodo di classificazione tecnologica dei manufatti ed enuncia il sistema delle tre età (della Pietra, del Bronzo, del Ferro)
22 Boucher de Perthes Antiquités celtiques et antédeluviennes (1847): ritrovamenti di Abbeville (Somme) con resti di elefanti, rinoceronti e orsi delle caverne associati a manufatti in selce. Inizia a svilupparsi il concetto di alta antichità dell uomo
23 STORIA DELL ARTE E CULTURA MATERIALE Sempre nel XVIII secolo Winckelmann ( ) apre le porte all identificazione dell archeologia classica con la storia dell arte antica. Tale assioma per lungo tempo impedirà di sviluppare le potenzialità storiche dell approccio ai resti materiali del mondo classico, favorendo un ottica stilistica calata in una prospettiva cronologica.
24 STORIA DELL ARTE E CULTURA MATERIALE Questo impaccio accentuava la divaricazione tra approccio naturalistico e antiquario. Ciò non vuol dire che il concetto di stile sia ambiguo o che non esistano stili cronologicamente definiti ma che solo la piena consapevolezza dei limiti del metodo permette di trarre dal suo uso informazioni fondamentali. La cultura materiale non può quindi essere opposta a quella artistica o figurativa: esse incorporano le conoscenze, i comportamenti e i valori culturali condivisi da intere società.
25 L APPROCCIO ARCHEOLOGICO ALLE OPERE D ARTE CULTURA MATERIALE CULTURA ARTISTICA Scelta Approvvigionamento Manipolazione Uso Riuso Scarto Saper fare Ideazione Composizione Decorazione Iconografia Stile E importante riemerga sempre il concetto di contesto
26 ANCORA ARCHEOLOGIA E STORIA Si definisce l archeologia come disciplina storica poiché pone al centro del proprio interesse la conoscenza del passato dell umanità. La differenza tra fonti materiali e scritte è netta anche se talvolta è evidente la loro complementarietà (iscrizioni, monete ) Per la preistoria e la protostoria le fonti materiali sono esclusive; per l archeologia classica le due agiscono in binomio e si pone quindi il problema del rapporto tra questi due sistemi di fonti che devono continuamente dialogare. Spesso la certezza del dato storico non implica la sua visibilità archeologica e viceversa.
27 ANCORA ARCHEOLOGIA E STORIA I migliori storici degli Annales dimostreranno come fossero maturi i tempi per ampliare il concetto di documento al di là delle frontiere del testo scritto, allargando i territori dello storico a tutto lo spettro della società e del comportamento umano. Nel 1966 Lucien Febvre scriveva La storia si fa senza dubbio con documenti scritti. Quando ce n è. Ma si può fare, si deve fare, senza documenti scritti se non esistono
28 ANCORA ARCHEOLOGIA E STORIA Che l archeologia non possa coprire alcuni aspetti centrali della ricerca storica è vero, ma è vero anche che per la storia della cultura materiale le fonti letterarie offrono in genere informazioni parziali. Se i fenomeni connessi alla tecnologia, alla sussistenza e allo scambio sono più facilmente accessibili tramite l archeologia, la scala delle difficoltà cresce man mano che vogliamo attingere ad altri aspetti (organizzazione politica e sociale, ideologia). Per esempio in ambito protostorico o preistorico ci si domanda se il rito funerario rifletta o meno direttamente e in quale modo la società dei vivi.
29 Mentalità, ideologia Organizzazione politica e sociale Tecnologia, sussistenza, scambio FONTI NON LETTERARIE (cultura materiale) Classificazione della difficoltà dell interpretazione (C. Hawkes, 1954)
30 ARCHEOLOGIA E SCIENZE NATURALI L adozione di un approccio scientifico in archeologia è legato all adozione di un sistema di procedure che servono a porre e risolvere un problema sottoponendo a verifica le diverse ipotesi proposte. Questo aspetto della disciplina, oggi fondamentale, ha trasformato l archeologia in una disciplina di cerniera tra scienze umane e scienze naturali. Come si è già detto, il mondo della natura ha sempre agito con le società umane. In archeologia tale approccio è utilizzato per le ricostruzioni ecologiche (archeologia ambientale), nell ambito delle scienze della terra (geoarcheologia) e biologiche (bioarcheologia). Questa ultima include l antropologia fisica, l archeobotanica e l archeozoologia.
31 ARCHEOLOGIA QUANTITATIVA E INFORMATICA Con lo sviluppo dell archeologia processuale, l approccio quantitativo ai dati archeologici ha svolto un ruolo di primo piano anche se le formulazioni recenti dell archeologia post-processuale hanno in parte smantellato il mito della conoscenza oggettiva del passato. L uso di tecniche di analisi statistica, che ci aiuta a dare o togliere importanza a certi fenomeni, è giustificato solo dalla validità del campione che si prende in esame. L uso delle tecnologie informatiche oggi è fondamentale (analisi territoriale, sistemi GIS, applicazioni CAD, banche-dati ecc.) ma è necessario che non diventi esso stesso obiettivo intrinseco della ricerca.
32 ARCHEOLOGIA E ARCHEOMETRIA Le applicazioni archeometriche riguardano: a) la definizione delle date assolute dei resti archeologici b) la determinazione d origine dei manufatti c) la descrizione delle tecnologie produttive e delle tracce d uso d) la messa a punto di strategie per la conservazione dei beni archeologici (anche attraverso indagini non distruttive) e) la diagnostica territoriale attraverso le analisi geofisiche e geochimiche
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