I PROFESSIONISTI E LE NUOVE NORME DI PREVENZIONE INCENDI

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1 FOCUS SISTEMA EDIFICIO / EDIFICI A SISTEMA I PROFESSIONISTI E LE NUOVE NORME DI PREVENZIONE INCENDI ING. FRANCO BAROSSO Membro Gruppo di Lavoro Energia C.N.I. e rappresentante C.N.I. c/o UNI-CTI Coordinatore Commissione Energia e Impianti F.I.O.P.A. TORINO INCONTRA SALA CAVOUR Torino, 06 febbraio 2013

2 RIVOLUZIONE NORMATIVA DELLA PREVENZIONE INCENDI D.M. 05 agosto 2011 D.P.R. 01 agosto 2011 n. 151 Lettera - Circolare M.I. n del D.M. 07 agosto 2012 DCPST n. 200 del D.M Febbraio 2013 ING. FRANCO BAROSSO 2

3 DECRETO MINISTERO INTERNO 5 AGOSTO 2011 Procedure e requisiti per l autorizzazione e l iscrizione dei professionisti negli elenchi del Ministero dell Interno di cui all articolo 16 del decreto legislativo 8 marzo 2006 n. 139 (G.U n. 198, con le modifiche apportate dalla Errata Corrige in G.U n. 206) 6 Febbraio 2013 ING. FRANCO BAROSSO 3

4 Art. 4 Programmi e organizzazione dei corsi base 3. La direzione e l'organizzazione dei singoli corsi e' affidata ai seguenti soggetti organizzatori: Ordini e Collegi professionali provinciali o, d'intesa con gli stessi, Autorita' scolastiche o universitarie. 4. La direzione e l'organizzazione dei singoli corsi e' approvata dal Dipartimento, che valuta, con criteri di uniformita', le proposte che i soggetti organizzatori formulano. 6. I soggetti organizzatori possono altresi' proporre ai Consigli degli Ordini e dei Collegi professionali provinciali gli esperti qualificati per l'affidamento di incarichi di docenza. 7. Il Dipartimento, per la docenza dei corsi di cui al comma 1, puo' proporre ai Consigli degli Ordini e dei Collegi professionali provinciali funzionari appartenenti al ruoli tecnico-operativi del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. 6 Febbraio 2013 ING. FRANCO BAROSSO 4

5 Art. 7 Requisiti per il mantenimento dell' iscrizione negli elenchi del Ministero dell'interno 1. Per il mantenimento dell'iscrizione negli elenchi del Ministero dell'interno, i professionisti devono effettuare corsi o seminari di aggiornamento in materia di prevenzione incendi della durata complessiva di almeno quaranta ore nell'arco di cinque anni dalla data di iscrizione nell'elenco o dalla data di entrata in vigore del presente decreto, per coloro gia' iscritti a tale data. 2. In caso di inadempienza di quanto previsto al comma 1, il professionista e' sospeso dagli elenchi sino ad avvenuto adempimento. 3. I programmi dei corsi e dei seminari di aggiornamento tengono conto della innovazione tecnologica e degli aggiornamenti normativi e sono stabiliti con provvedimento del Dipartimento, sentiti i Consigli nazionali delle professioni elencate all'art I corsi e i seminari di aggiornamento sono organizzati dai soggetti organizzatori di cui all'art. 4, comma 3, o dalle strutture centrali e periferiche del Dipartimento. (Segue) 6 Febbraio 2013 ING. FRANCO BAROSSO 5

6 Art. 7 Requisiti per il mantenimento dell' iscrizione negli elenchi del Ministero dell'interno 5. Il soggetto organizzatore trasmette il programma del corso o del seminario di aggiornamento, con l'individuazione dei relativi docenti, al Dipartimento. Decorsi quindici giorni dalla data di ricezione senza risposta, il corso si intende autorizzato. 6 Febbraio 2013 ING. FRANCO BAROSSO 6

7 D.P.R. 1 AGOSTO 2011 N. 151 Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione degli incendi, a norma dell articolo 49, comma 4-quater, del decretolegge n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 122 (G.U n. 221) 6 Febbraio 2013 ING. FRANCO BAROSSO 7

8 D.P.R. 1 AGOSTO 2011 N. 151 Art. 1 Definizioni SCIA: la segnalazione certificata di inizio attività, ai sensi dell art. 19 della legge n. 241, come sostituito dall art. 49, comma 4-bis, del D.L n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 122, in cui la ricevuta della segnalazione costituisce titolo autorizzatorio ai sensi dell art. 38, comma 3, lettere e) e f), del D.L n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 SUAP: lo sportello unico per le attività produttive che costituisce l unico punto di accesso per il richiedente in relazione a tutte le vicende amministrative riguardanti la sua attività produttiva e fornisce una risposta unica e tempestiva in luogo di tutte le pubbliche amministrazioni, comunque coinvolte nel procedimento 6 Febbraio 2013 ING. FRANCO BAROSSO 8

9 D.P.R. 1 AGOSTO 2011 N. 151 Art. 2 Finalità ed ambito di applicazione 1. Il presente regolamento individua le attività soggette ai controlli di prevenzione incendi e disciplina, per il deposito dei progetti, per l esame dei progetti, per le visite tecniche, per l approvazione di deroghe a specifiche normative, la verifica delle condizioni di sicurezza antincendio che, in base alla vigente normativa, sono attribuite alla competenza del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. 6 Febbraio 2013 ING. FRANCO BAROSSO 9

10 D.P.R. 1 AGOSTO 2011 N. 151 Art. 2 Finalità ed ambito di applicazione 2. Nell ambito di applicazione del presente regolamento rientrano tutte le attività soggette ai controlli di prevenzione incendi riportate nell Allegato I del presente regolamento. 3. Le attività sottoposte ai controlli di prevenzione incendi si distinguono nelle categorie A, B e C, come individuate nell Allegato I in relazione alla dimensione dell impresa, al settore di attività, alla esistenza di specifiche regole tecniche, alle esigenze di tutela della pubblica incolumità. 6 Febbraio 2013 ING. FRANCO BAROSSO 10

11 D.P.R. 1 AGOSTO 2011 N. 151 Art. 2 Finalità ed ambito di applicazione 6. Sono escluse dall ambito di applicazione del presente regolamento le attività industriali a rischio di incidente rilevante, soggette alla presentazione del rapporto di sicurezza di cui all articolo 8 del D. Lgs n. 334 e successive modificazioni. 6 Febbraio 2013 ING. FRANCO BAROSSO 11

12 D.P.R. 1 AGOSTO 2011 N. 151 Art. 3 Valutazione dei progetti 1. Gli enti e i privati responsabili delle attività di cui all Allegato I, categorie B e C, sono tenuti a richiedere, con apposita istanza, al Comando l esame dei progetti di nuovi impianti o costruzioni nonché dei progetti di modifiche da apportare a quelli esistenti che comportino un aggravio delle preesistenti condizioni di sicurezza antincendio. 2. I progetti di cui al comma 1 sono corredati dalla documentazione prevista dal decreto di cui al comma 7 dell articolo Il Comando esamina i progetti ed entro 30 giorni può richiedere documentazione integrativa. Il comando si pronuncia sulla conformità degli stessi alla normativa ed ai criteri tecnici di prevenzione incendi entro 60 giorni dalla data di presentazione della documentazione completa. 6 Febbraio 2013 ING. FRANCO BAROSSO 12

13 D.P.R. 1 AGOSTO 2011 N. 151 Art. 4 Controlli di prevenzione incendi 1. Per le attività di cui all Allegato I del presente regolamento l istanza di cui al comma 2 dell articolo 16 del D.Lgs n. 139 è presentata al Comando, prima dell esercizio dell attività, mediante segnalazione certificata di inizio attività, corredata dalla documentazione prevista dal decreto di cui all articolo 2, comma 7, del presente regolamento. Il Comando verifica la completezza formale dell istanza, della documentazione e dei relativi allegati e, in caso di esito positivo, ne rilascia ricevuta. 2. Per le attività di cui all Allegato I, categoria A e B, il Comando, entro 60 giorni dal ricevimento dell istanza di cui al comma 1, effettua controlli, attraverso visite tecniche, volti ad accertare il rispetto delle prescrizioni previste dalla normativa di prevenzione degli incendi, nonché la sussistenza dei requisiti di sicurezza antincendio. I controlli sono disposti anche con metodo a campione o in base a programmi settoriali, per categorie di attività o nelle situazioni di potenziale pericolo comunque segnalate o rilevate. Entro lo stesso termine, in caso di accertata carenza dei requisiti e dei presupposti per l esercizio delle attività previsti dalla normativa di prevenzione incendi, il Comando adotta motivati provvedimenti di divieto di prosecuzione dell attività e di rimozione degli eventuali effetti dannosi dalla stessa prodotti, ad eccezione che, ove sia possibile, l interessato provveda a conformare alla normativa antincendio e ai criteri tecnici di prevenzione incendi detta attività entro un termine di 45 giorni. Il Comando, a richiesta dell interessato, in caso di esito positivo, rilascia copia del verbale della visita tecnica. 6 Febbraio 2013 ING. FRANCO BAROSSO 13

14 D.P.R. 1 AGOSTO 2011 N. 151 Art. 4 Controlli di prevenzione incendi 3. Per le attività di cui all Allegato I, categoria C, il Comando, entro 60 giorni dal ricevimento dell istanza di cui al comma 1, effettua controlli, attraverso visite tecniche, volti ad accertare il rispetto delle prescrizioni previste dalla normativa di prevenzione degli incendi, nonché la sussistenza dei requisiti di sicurezza antincendio. Entro lo stesso termine, in caso di accertata carenza dei requisiti e dei presupposti per l esercizio delle attività previsti dalla normativa di prevenzione incendi, il Comando adotta motivati provvedimenti di divieto di prosecuzione dell attività e di rimozione degli eventuali effetti dannosi dalla stessa prodotti, ad eccezione che, ove sia possibile, l interessato provveda a conformare alla normativa antincendio e ai criteri tecnici di prevenzione incendi detta attività entro un termine di 45 giorni. Entro 15 giorni dalla data di effettuazione delle visite tecniche effettuate sulle attività di cui al presente comma, in caso di esito positivo, il Comando rilascia il certificato di prevenzione incendi. 6 Febbraio 2013 ING. FRANCO BAROSSO 14

15 D.P.R. 1 AGOSTO 2011 N. 151 Art. 4 Controlli di prevenzione incendi 4. Il Comando acquisisce le certificazioni e le dichiarazioni attestanti la conformità delle attività di cui all allegato I alla normativa di prevenzione incendi.. 6. Fermo restando quanto previsto dall articolo 3 del presente decreto, in caso di modifiche che comportano un aggravio delle preesistenti condizioni di sicurezza antincendio, l obbligo per l interessato di avviare nuovamente le procedure previste dal presente articolo ricorre quando vi sono modifiche di lavorazione o di strutture, nei casi di nuova destinazione dei locali o di variazioni qualitative e quantitative delle sostanze pericolose esistenti negli stabilimenti o depositi e ogni qualvolta sopraggiunga una modifica delle condizioni di sicurezza precedentemente accertate. 6 Febbraio 2013 ING. FRANCO BAROSSO 15

16 D.P.R. 1 AGOSTO 2011 N Febbraio 2013 ING. FRANCO BAROSSO 16

17 D.P.R. 1 AGOSTO 2011 N Febbraio 2013 ING. FRANCO BAROSSO 17

18 D.P.R. 1 AGOSTO 2011 N Febbraio 2013 ING. FRANCO BAROSSO 18

19 D.P.R. 1 AGOSTO 2011 N. 151 Art. 8 Nulla osta di fattibilità 1. Gli enti e i privati responsabili delle attività di cui all Allegato I del presente regolamento, categorie B e C, possono richiedere al Comando l esame preliminare della fattibilità dei progetti di particolare complessità, ai fini del rilascio del nulla osta di fattibilità. Art. 9 Verifiche in corso d opera 1. Gli enti e i privati responsabili delle attività di cui all Allegato I del presente regolamento, possono richiedere al Comando l effettuazione di visite tecniche, da effettuarsi nel corso di realizzazione dell opera. 6 Febbraio 2013 ING. FRANCO BAROSSO 19

20 D.P.R. 1 AGOSTO 2011 N. 151 Le principali novità del recente D.P.R., ben evidenziate nella Lettera-circolare M.I. prot. n del (con i primi indirizzi applicativi), sono dunque le seguenti: 1. l abrogazione del D.P.R n. 37 (sui procedimenti di prevenzione incendi) e soprattutto del D.M , con il quale erano state determinate 97 attività soggette alle visite di prevenzione incendi; 6 Febbraio 2013 ING. FRANCO BAROSSO 20

21 D.P.R. 1 AGOSTO 2011 N un nuovo elenco di 80 attività soggette alle visite ed ai controlli: le 97 precedenti sono sostanzialmente mantenute, seppur con diversa numerazione e con alcuni accorpamenti, alcune sono sparite (ascensori e montacarichi, stabilimenti per la produzione di pellicole cinematografiche con supporto infiammabile), alcune sono di nuova istituzione (campeggi, attività di demolizione di veicoli, aerostazioni, interporti, grandi stazioni ferroviarie e marittime, metropolitane, gallerie stradali, grandi complessi terziari o per il terziario); 6 Febbraio 2013 ING. FRANCO BAROSSO 21

22 D.P.R. 1 AGOSTO 2011 N tutte le attività sono suddivise in tre categorie, in base alla complessità ed al rischio, per le quali sono stabilite procedure diverse: categoria A: attività semplici, a basso rischio e standardizzate, cioè attività che non sono suscettibili di provocare rischi significativi per l incolumità pubblica, che hanno un limitato livello di complessità e che sono dotate di norme tecniche di riferimento; per esse si applicano i principi della SCIA (e sono previste visite a campione successive), cioè, prima dell inizio dell attività, il titolare presenta una segnalazione certificata di inizio attività che produce gli stessi effetti giuridici dell istanza per il rilascio del CPI (che non viene più rilasciato); a detta segnalazione (da inviare al SUAP Sportello unico per le attività produttive o ai Vigili del fuoco) deve essere allegata la documentazione che attesti la conformità dell attività realizzata alle prescrizioni vigenti in materia di sicurezza antincendio consistente in progetto, certificazioni e/o dichiarazioni ed asseverazione di conformità di un tecnico abilitato; appartengono, ad esempio, alla categoria A: centrali termiche e gruppi elettrogeni fino a 350 kw, autorimesse fino a 1000 m 2 ma anche scuole fino a 150 persone, alberghi, ospedali e case di riposo fino a 50 posti letto, negozi fino a 600 m 2, uffici fino a 500 persone; 6 Febbraio 2013 ING. FRANCO BAROSSO 22

23 D.P.R. 1 AGOSTO 2011 N. 151 categoria B: attività mediamente complesse, cioè attività a rischio medio, relativamente complesse o che non hanno una norma tecnica verticale e non sono da ritenersi ad alto rischio; per esse si continua a richiedere l esame preventivo del progetto (che avverrà entro 60 giorni) e, a fine lavori, si trasmette ancora una SCIA (e sono previste visite a campione successive) con allegata la documentazione che attesti la conformità dell attività realizzata al progetto e alle prescrizioni vigenti in materia di sicurezza antincendio consistente in certificazioni e/o dichiarazioni ed asseverazione di conformità di un tecnico abilitato; appartengono, ad esempio, alla categoria B: centrali termiche e gruppi elettrogeni oltre 350 fino a 700 kw, autorimesse oltre 1000 fino a 3000 m 2 ma anche scuole oltre 150 fino a 300 persone, alberghi, ospedali e case di riposo oltre 50 fino a 100 posti letto, negozi oltre 600 fino a 1500 m 2, uffici oltre 500 fino a 800 persone, depositi di carta e di materie plastiche fino a kg; 6 Febbraio 2013 ING. FRANCO BAROSSO 23

24 D.P.R. 1 AGOSTO 2011 N. 151 categoria C: attività complesse, cioè attività a rischio elevato e ad alta complessità tecnico-gestionale; per esse si continua a richiedere l esame preventivo del progetto (che avverrà entro 60 giorni) e, a fine lavori, si trasmette ancora una SCIA con allegata la documentazione come per la categoria B e poi, entro 60 giorni, il Comando effettuerà una visita tecnica alla quale seguirà, in caso di verifica positiva, il rilascio del CPI; appartengono, ad esempio, alla categoria C: centrali termiche e gruppi elettrogeni oltre 700 kw, autorimesse oltre 3000 m 2 ma anche scuole oltre 300 persone, alberghi, ospedali e case di riposo oltre 100 posti letto, negozi oltre 1500 m 2, uffici oltre 800 persone, depositi di carta e di materie plastiche oltre kg, impianti per l essiccazione di cereali oltre kg, impianti in cui siano detenuti materie nucleari, aerostazioni e stazioni con superficie accessibile al pubblico superiore a 5000 m 2, gallerie stradali lunghe oltre 500 m e gallerie ferroviarie lunghe oltre 2000 m; 6 Febbraio 2013 ING. FRANCO BAROSSO 24

25 D.P.R. 1 AGOSTO 2011 N la richiesta di rinnovo periodico di conformità antincendio (ex rinnovo CPI) andrà inviata al comando ogni 5 anni per la quasi totalità delle attività e la perizia giurata è sostituita da una dichiarazione del tecnico abilitato; 5. l istituzione del nulla osta di fattibilità (volontario) per le attività in categoria B e C: è possibile richiedere al Comando l esame preliminare della fattibilità dei progetti di particolare complessità; 6. la possibilità di richiedere al comando l effettuazione di visite tecniche nel corso di realizzazione dell opera. 6 Febbraio 2013 ING. FRANCO BAROSSO 25

26 D.P.R. 1 AGOSTO 2011 N. 151 Da tutto quanto sopra espresso, appare evidente che, specie per le attività in categoria A e B (che sono di gran lunga le più comuni e diffuse), l impegno e la responsabilità del professionista aumenteranno esponenzialmente: il Comando non esamina più il progetto (categoria A) e non effettua più sopralluoghi (categorie A e B), se non saltuariamente. Soprattutto per noi la nuova situazione deve diventare un opportunità per dimostrare serietà, capacità e competenza: se tra qualche anno gli incidenti non saranno statisticamente aumentati, avremo vinto una grande scommessa di civiltà e di qualità. 6 Febbraio 2013 ING. FRANCO BAROSSO 26

27 Ministero dell Interno Dipartimento dei Vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile Direzione centrale per la prevenzione e la sicurezza tecnica LETTERA CIRCOLARE Prot. n del Oggetto Nuovo regolamento di prevenzione incendi (D.P.R n. 151) Primi indirizzi applicativi 6 Febbraio 2013 ING. FRANCO BAROSSO 27

28 DECRETO MINISTERO INTERNO 7 AGOSTO 2012 Disposizioni relative alle modalità di presentazione delle istanze concernenti i procedimenti di prevenzione incendi e alla documentazione da allegare, ai sensi dell articolo 2, comma 7, del D.P.R. 1 agosto 2011 n. 151 (G.U n. 201) 6 Febbraio 2013 ING. FRANCO BAROSSO 28

29 D.M. 7 AGOSTO Febbraio 2013 ING. FRANCO BAROSSO 29

30 DCPST prot.n del Corsi base di specializzazione in prevenzione incendi e corsi e seminari di aggiornamento in materia di prevenzione incendi in attuazione degli articoli 4 e 7 del D.M. 5 agosto Febbraio 2013 ING. FRANCO BAROSSO 30

31 DCPST prot.n del Procedure per l autorizzazione dei corsi o seminari di aggiornamento Il soggetto organizzatore del corso o del seminario di aggiornamento (Ordine o Collegio professionale provinciale..) trasmette alla Direzione Regionale VVF competente per territorio, con congruo anticipo, la richiesta di autorizzazione del corso o del seminario di aggiornamento comprensiva di: tipologia e titolo dell evento formativo, programma con indicazione di contenuti, metodi e materiali didattici, sede, data e durata, obiettivi con individuazione dei destinatari, numero dei partecipanti, modalità di registrazione delle presenze, nominativi dei docenti e relativi elementi di qualificazione. (Segue) 6 Febbraio 2013 ING. FRANCO BAROSSO 31

32 DCPST prot.n del Procedure per l autorizzazione dei corsi o seminari di aggiornamento La Direzione Regionale verifica la documentazione ricevuta e, se del caso, richiede integrazioni e/o chiarimenti ed autorizza il corso o il seminario. Decorsi senza risposta 15 giorni dalla data di ricezione della richiesta di autorizzazione, ovvero da quella di ricezione delle integrazioni e/o chiarimenti di cui sopra, il corso/seminario si intende autorizzato. 6 Febbraio 2013 ING. FRANCO BAROSSO 32

33 DIREZIONE REGIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO DEL PIEMONTE Corsi base di specializzazione in Prevenzione Incendi, Corsi e Seminari di aggiornamento in materia di Prevenzione Incendi in attuazione degli art. 4 e 7 del DM 5 aprile (??) 2011 Tariffe orarie L impiego dei Dirigenti e Funzionari Tecnici VVF come docenti dei corsi e seminari è determinato in modo uniforme nella Regione alle seguenti tariffe orarie lorde: corsi ed esami dei corsi: 180 /h attività di seminario: 250 /h 6 Febbraio 2013 ING. FRANCO BAROSSO 33

34 DCPST n. 200 del Modulistica di presentazione delle istanze, delle segnalazioni e delle dichiarazioni, prevista nel decreto del Ministro dell interno 7 agosto 2012 ( ) 6 Febbraio 2013 ING. FRANCO BAROSSO 34

35 D.M Ministero dell Interno Regola tecnica di prevenzione incendi per gli impianti di protezione attiva contro l incendio installati nelle attività soggette ai controllo di prevenzione incendi (G.U n. 3) 6 Febbraio 2013 ING. FRANCO BAROSSO 35

36 GRAZIE PER LA CORTESE ATTENZIONE 6 Febbraio 2013 ING. FRANCO BAROSSO 36

37 I numeri Febbraio 2013 ING. FRANCO BAROSSO 37

38 I numeri, così come li conosciamo (1, 2, 3, 4, ecc.), sono denominati algoritmi arabi, per distinguerli dagli algoritmi romani (I, II, III, IV, ecc.) Febbraio 2013 ING. FRANCO BAROSSO 38

39 In realtà la vera origine dei numeri arabi è indiana o forse addirittura fenicia. Sembra che i mercanti fenici li utilizzassero per la loro contabilità commerciale Febbraio 2013 ING. FRANCO BAROSSO 39

40 Vi siete mai chiesti perchè 1 è uno, 2 è due, 3 è tre..? Febbraio 2013 ING. FRANCO BAROSSO 40

41 Quale logica si nasconde negli algoritmi arabi? Febbraio 2013 ING. FRANCO BAROSSO 41

42 Semplice, molto semplice! Sono angoli! Febbraio 2013 ING. FRANCO BAROSSO 42

43 Osserviamo i numeri arabi nella loro forma originale! Febbraio 2013 ING. FRANCO BAROSSO 43

44 1 angolo 2 angoli 3 angoli angoli 45 6 Febbraio 2013 ING. FRANCO BAROSSO 44

45 5 angoli 6 angoli angoli 8 angoli 45 6 Febbraio 2013 ING. FRANCO BAROSSO 45

46 1 2 9 angoli 45 6 Febbraio 2013 ING. FRANCO BAROSSO 46

47 Ed ecco il più sorprendente ed intelligente di tutti Febbraio 2013 ING. FRANCO BAROSSO 47

48 Zero angoli! Febbraio 2013 ING. FRANCO BAROSSO 48

49 Morale della storia Non è mai troppo tardi per imparare! Febbraio 2013 ING. FRANCO BAROSSO 49

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