MANUALE DI LABORATORIO ODONTOTECNICO

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1 Andrea De Benedetto Alfredo Buttieri Luigi Galli MANUALE DI LABORATORIO ODONTOTECNICO Dispositivi protesici dentali Seconda Edizione FRANCO LUCISANO EDITORE

2 Andrea De Benedetto Alfredo Buttieri Luigi Galli MANUALE DI LABORATORIO ODONTOTECNICO Dispositivi protesici dentali Seconda Edizione Volume 2 FRANCO LUCISANO EDITORE

3 Copyright 2009 FRANCO LUCISANO EDITORE Via Padova, MILANO Tel. 02/ Fax 02/ info@edizionilucisano.it Seconda edizione: febbraio 2009 Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta, con tenuta in un sistema di recupero o trasmessa in ogni forma o con ogni mezzo elettronico, meccanico di fotocopie, incisione o altrimenti, senza permesso scritto dell Editore. Per riproduzioni ad uso non personale, l Editore potrà concedere a pagamento l autorizzazione a riprodurre un numero di pagine non superiore al 15% delle pagine del presente volume. Le richieste per tale tipo di riproduzione vanno inoltrate a: Associazione Italiana per i Diritti di Riproduzione delle Opere dell ingegno (AIDRO) Via delle Erbe, Milano segreteria@aidro.org L Editore, per quanto di propria spettanza, considera rare le opere fuori dal proprio catalogo editoriale. La ristampa degli esemplari esistenti nelle biblioteche di tali opere è consentita, non essendo concorrenziale all opera. Non possono considerarsi rare le opere di cui esiste, nel catalogo dell Editore, una successiva edizione, le opere presenti in cataloghi di altri editori o le opere antologiche. Copertina: Laura Oriani Progetto e realizzazione grafi ca: Francesca Tomasello, Laura Oriani Redazione: GIG Fonti iconografi che principali: A. De Benedetto, Luigi Galli, Laboratorio Dentalmaster (GE) Cromia e lavorazioni fotografi che: Lara Rossi Disegni primo e secondo volume: Sandro Giordano Si ringraziano le ditte: Ancordent, Ancorvis, Asa Dental, Aurodental, BMD Biaggini Medical Devices, Bredent, DEI Italia, Dentag, Dentsply, Easy CAD CAM, Haereus-Kulzer, Ivoclar Vivadent, Istockphoto, KaVo, Leone, Major, Microtecnor, Nobil Metal, Renfert, Rhein 83, Dental Manufacturing spa Ruthinium Group, Sirona, Wieland per aver gentilmente fornito del prezioso materiale iconografi co che è stato utilizzato per descrivere molti dei procedimenti rappresentati in questo volume. L Editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non sia stato possibile comunicare, nonché per eventuali involontarie omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti, dei brani o delle illustrazioni riprodotte. Per illustrare il libro sono state utilizzate alcune immagini di prodotti in commercio. In nessun caso tali immagini vanno interpretate come una scelta di merito da parte dell Editore né, tanto meno, come un invito all acquisto dei prodotti raffi gurati. Realizzare un libro è un operazione complessa, che richiede numerosi controlli: sul testo, sulle immagini e sulle relazioni che si stabiliscono tra essi. L esperienza suggerisce che è praticamente impossibile pubblicare un libro privo di errori. Saremo quindi grati ai lettori che vorranno segnalarceli. Stampa: Fotocromo Emiliana

4 Prefazione La maggior parte delle opere editoriali dedicate al settore odontotecnico si caratterizza come una serie di monografie dedicate ad una specifica branca della protesi dentale (protesi totale o parziale rimovibile, protesi fissa in metallo ceramica ecc.). Questo, al di là delle pur lodevoli intenzioni dei vari autori, spesso altamente competenti in settori specifici, rende abbastanza problematico ricostruire un quadro di insieme aggiornato e completo di tutte le varie sfaccettature in cui si articola la realizzazione dei dispositivi protesici. Il grande pregio di quest opera è di riuscire a raggruppare in due soli volumi una gran quantità di lavorazioni anche complesse, riuscendo nel contempo a descriverle grazie soprattutto alla splendida iconografia in un modo esaustivo e sintetico, caratteristica particolarmente apprezzata da studenti e docenti di entrambi gli ordini di scuola cui l opera si rivolge (Professionale e Universitario). Non posso quindi fare a meno di complimentarmi con gli Autori e con l Editore per la decisione di aggiornare la precedente edizione, che risulta ora arricchita delle tecniche più moderne e innovative e che si presenta con un testo ulteriormente snellito, senza con ciò rinunciare a nessuno degli elementi necessari per una corretta comprensione e uno studio proficuo della materia. Prof. Paolo Pera Cattedra di Protesi Dentaria Università degli Studi di Genova

5 GUIDA AL LIBRO Parti e apparati Quest opera è concepita in modo da poter essere affrontata in modo modulare, cioè si può affrontare ogni Unità in modo indipendente, senza aver per forza letto e studiato tutte le pagine che la precedono. Tuttavia, i due Moduli fondamentali in cui è diviso questo volume vanno affrontati nell ordine in cui sono proposti, poiché non è possibile affrontare le lavorazioni più specifiche privi delle conoscenze e delle competenze di base che caratterizzano le lavorazioni meno impegnative e propedeutiche. Sempre nell ottica di una segmentazione che renda più facile l apprendimento, anche il testo di ogni Unità è stato suddiviso in modo da identificare con maggiore facilità le parti che lo compongono. Conoscere le caratteristiche di ogni simbologia utilizzata permetterà di capire quali funzioni svolgono le varie parti di testo ancor prima di leggerne il contenuto. AMODULO Unità Unità 1 - Gnatologia 11 1 Gnatologia Prerequisiti Verifica di sapere già: come è costituita anatomicamente l articolazione temporo-mandibolare (ATM) come si sviluppano i principali movimenti mandibolari nei vari piani dello spazio quali sono i principali tipi di protesi... che cosa indicano i termini occlusione, protrusione, lateralità Obiettivi Alla fine dell Unità saprai...: qual è l importanza della disclusione in campo protesico quali sono i principali requisiti da rispettare nella costruzione delle protesi quali sono i principali fattori gnatologici che condizionano l esecuzione delle protesi definire la differenza tra l occlusione in massima intercuspidazione e l occlusione in relazione centrica quale protocollo operativo seguire nella realizzazione delle riabilitazioni Prerequisiti. Conoscenze che bisogna possedere per poter affrontare l Unità. Si tratta sempre di conoscenze di base, ma risultano tuttavia imprescindibili se si vuole comprendere appieno quanto descritto nel testo. Obiettivi. Forniscono un quadro d insieme delle conoscenze e delle competenze che vengono trattate nel testo dell Unità. Piccolo riassunto degli argomenti trattati, permettono di valutare velocemente cosa si saprà al termine della lettura. Importanza della gnatologia Il sistema masticatorio è un insieme di strutture anatomiche e di meccanismi fi siologici molto comples- tentativo di eliminare situazioni patologiche esi- delle possibili soluzioni protesiche: altrimenti, nel si, che vanno tenuti in considerazione e rispettati stenti, si rischierebbe di aggiungerne altre. nell esecuzione di qualsiasi protesi. Tra l altro, alcune patologie derivanti dal cattivo funzionamento della dentatura (o, ancor peggio, provocate da un dispositivo protesico errato), In caso contrario, si potrebbero causare al paziente danni anche molto gravi. possono arrivare a danneggiare anche altre parti Con un paragone azzardato, l operatore che del corpo umano (patologie discendenti), affronta la progettazione e la costruzione di una arrivando talvolta a determinare deficit del portamento e della postura. protesi privo delle conoscenze anatomiche e gnatologiche indispensabili è come un meccanico di automobili che tenta di aggiustare un astronave L apparato stomatognatico non è un sistema a sé senza conoscerne il funzionamento. stante, isolato dal resto del corpo umano: vi è quindi la concreta possibilità che eventuali errori possano Non essendo obiettivo del presente testo, si danno qui per acquisite alcune conoscenze anatomiche di base sul sistema stomatognatico, per causare al paziente danni più gravi di quelli relativi alla sola dentatura. l eventuale approfondimento delle quali si consigliano gli specifici testi di Anatomia, Biomeccanica e Gnatologia indicati in bibliografia. dell opera esercitata dalla Natura sull Uomo: con Un ulteriore considerazione riguarda il rispetto la selezione naturale, il sistema stomatognatico La prima regola da rispettare, nelle riabilitazioni, è si è raffinato ed evoluto in modo da funzionare sempre quella di non danneggiare ulteriormente la in modo sempre più efficiente. Ne consegue che situazione del paziente. ogni particolare anatomico e funzionale (caratteristiche anatomiche del dente, curve di compenso ecc.) ha sempre una sua precisa ragione Nonostante possa sembrare ovvio, vanno considerati attentamente tutti gli elementi caratteristici di esistere. Gnatologia La gnatologia è la scienza che studia il sistema masticatorio, occupandosi della sua fisiologia, dei suoi disturbi funzionali e delle terapie necessarie a eliminarli. Postura Posizione scheletro-muscolare assunta abitualmente dal corpo. Alcuni concetti imprescindibili, la cui conoscenza è fondamentale, vengono invece evidenziati con un carattere che ne sottolinea l importanza. I termini tecnici, o di non immediata comprensione, vengono contraddistinti nel testo da un carattere dedicato, e messi a glossario nella stessa pagina. Senza titolo /02/ Nel testo sono presenti alcuni termini evidenziati. Questi possono essere velocemente individuati e riletti in fase di ripasso, per richiamare alla memoria i concetti e le fasi di lavoro descritte. Unità 10 - CAD CAM Fresaggio a controllo numerico 311 Titanio Con il CAD CAM si possono realizzare anche teriale ne hanno decretato un discreto successo, strutture in titanio di diversa estensione, che possono andare dal singolo elemento ad intere arcate. fa oggi preferire per ragioni estetiche le tecni- anche se il suo colore, particolarmente scuro, gli La notevole durezza e leggerezza di questo mache metal free. Foto KaVo Foto KaVo Foto KaVo I perché spiegano nel dettaglio le ragioni di alcuni passaggi di lavoro definiti dal testo o dalle immagini. La loro lettura è fondamentale per definire i rapporti causaeffetto, ma risulta superflua in fase di ripasso. Le parti che richiedono un attenzione particolare, per motivi di sicurezza o perché riguardano passaggi che richiedono particolare cura, vengono evidenziati con un cartello di Attenzione. Gli approfondimenti riguardano argomenti richiamati dal testo, ma che risultano ancillari o destinati ad uno studio più approfondito o successivo. I test di autovalutazione permettono di verificare in autonomia quanto si è appreso nell Unità. Blocchetto in titanio pronto per Il fresatore all opera sul blocco di titanio. la fresatura. Con appositi blocchetti di grandi dimensioni, è possibile ottenere strutture fino ad una arcata intera, da rivestire in seguito con la ceramica secondo le tecniche descritte nell Unità 5. Perché Corona completa in titanio ottenuta per fresatura CAD CAM. La fresatura del titanio va eseguita con frese particolari, data l'estrema durezza di questo materiale. Blocco in titanio dal quale è stata ottenuta una lunga travata. Approfondimenti CAD CAM e protesi a supporto implantare Le ultime innovazioni del sistema CAD CAM riguardano le protesi a supporto implantare: attraverso la collaborazione tra i produttori del software e degli impianti è oggi possibile scansionare appositi transfer, e realizzare poi degli abutment con il sistema CAD CAM. Test di autoverifi ca 1 Quali sono i princìpi sui quali si basa la tecnica CAD CAM? 2 In quante fasi principali può essere descritta la tecnica CAD CAM? 3 Cosa accade durante la scansione? 4 Quali attrezzature sono necessarie per il procedimento CAD CAM? Quali risultano indispensabili se si esternalizzano fresaggio e sinterizzazione? 5 Come pensi che cambieranno le competenze dell odontotecnico, dopo l avvento del CAD CAM? 6 Quali sono i principali materiali utilizzabili con il CAD CAM? 7 Vai all inizio dell Unità: pensi di aver raggiunto gli obiettivi previsti? Foto KaVo 4

6 INDICE MODULO A - COMPETENZE FONDAMENTALI Unità 1 Gnatologia 11 Importanza della gnatologia 11 Tre regole fondamentali 12 Disclusione 12 Il canino 17 Allineamento Tridimensionale 20 Gruppo anteriore 21 Curve di compenso 22 Conformazione anatomica dell ATM 24 Occlusione 27 Punti di contatto A,B,C 28 Allineamento dei punti di contatto 29 Ottimizzazione dei punti di contatto 31 Considerazioni anatomiche e funzionali 32 Occlusione abituale, Relazione centrica, Occlusione centrica 33 Dall occlusione abituale all occlusione centrica 35 Occlusione in massima intercuspidazione 35 La relazione centrica 37 Registrazione della posizione di relazione centrica 37 Dimensione verticale 39 Considerazioni anatomiche 40 Riabilitazioni complete 41 Protocollo operativo 42 Riconoscere situazioni patologiche 49 Protezione anteriore 49 Bruxismo 50 Giroversione e comparsa del lobo distale del canino superiore 52 Fiordaliso 52 Recessione gengivale e mobilità dentaria 52 Diastemi e migrazioni 53 Dimensione verticale alterata 53 Cause ed effetti dei danni gnatologici 54 Modi ca del tipo di leva 54 Test di autoveri ca 55 Unità 2 Placche diagnostiche e terapeutiche (bite) 56 Bite 56 Tipi di bite 57 Placche diagnostiche e terapeutiche 57 Placche di svincolo 58 Placche di stabilizzazione 58 Placche attive 58 Funzioni delle placche terapeutiche 58 Quando impiegare il bite 59 Requisiti del bite 64 Spessore del bite 65 Realizzazione di un bite 69 Test di autoveri ca 72 Unità 3 Protesi mobile totale 73 Anatomia e patologia nel paziente edentulo 75 Tenuta della protesi totale 76 Congruenza 76 Dinamiche funzionali 77 Analisi e preparazione del lavoro 78 Prima impronta 78 Analisi dei modelli 78 Seconda impronta e modelli 80 Valli di registrazione occlusale 84 Registrazioni cliniche 85 Montaggio dei modelli in articolatore 87 Scelta dei denti 89 Scelta della forma dei denti anteriori 89 Scelta delle dimensioni dei denti anteriori superiori 92 Scelta del colore 94 Scelta dei denti anteriori inferiori 94 Scelta dei denti posteriori 95 Tecniche di montaggio e bilanciamento 95 Montaggio sui valli occlusali 95 Montaggio sul piano occlusale 103 Montaggio con calotta 106 Montaggio secondo Strack (dente a due denti) 108 Montaggio secondo Pound (dente a dente) 112 Montaggio secondo Gerber (dente a dente) 115 Finalizzazione clinica della protesi 121 Personalizzazione della gengiva 123 Test di autoveri ca 124 Unità 4 Protesi scheletrata 125 Analisi del modello e progettazione 126 Classi di Kennedy 126 Ritenzione e ancoraggi 128 Analisi del modello al parallelometro 128 Equatore del dente e sottosquadri 131 Componenti dello scheletrato 132 5

7 INDICE Connettori principali 132 Connettori secondari 134 Ganci 134 Ritenzioni secondarie 138 Realizzazione di uno scheletrato 139 Analisi del modello e progettazione dello scheletrato 139 Duplicazione del modello 141 Preparazione del cilindro e fusione 144 Ri nitura e lucidatura dello scheletrato 146 Montaggio dei denti 149 Test di autoveri ca 150 MODULO B - COMPETENZE SPECIALISTICHE Unità 5 Protesi in metallo-ceramica 152 Proprietà e classi cazione 153 Proprietà delle ceramiche dentali 153 Classi cazione delle ceramiche dentali 154 Legame tra metallo e ceramica 154 Rilevare il colore 156 Strati cazione del dente 158 Realizzazione di protesi in metallo-ceramica 161 Modellazione della struttura metallica 164 Scavatura della modellazione e fusione 165 Ossidazione 168 Opaco 169 Strati cazione delle masse 170 Ponte in ceramica 177 Strutture di sostegno alternative 179 Test di autoveri ca 184 Unità 6 Protesi con attacchi 185 Classi cazione degli attacchi 185 Posizionamento degli attacchi 187 Importanza del parallelismo 188 L ancoraggio: attacco e fresaggio 189 Realizzazione di un fresaggio 189 Scelta degli attacchi 192 Attacchi resilienti e attacchi rigidi 192 Attacchi intracoronali ed extracoronali 192 Realizzazione delle protesi con attacchi 194 Attacchi resilienti calcinabili a sfera 194 Attacchi rigidi extracoronali 203 Barre 204 Test di autoveri ca 210 Unità 7 Impianti e Dime 211 Impianti 211 Classi cazione degli impianti 213 Alloplastici e biologici 213 Monofasici e bifasici 213 Fibrointegrati e osteointegrati 213 Forma degli impianti 214 Sistema antirotazionale 215 Progettazione dell implantoprotesi 216 Esami endo ed extraorali 216 Esami radiologici 217 Dime chirurgiche 220 Realizzzazione di una dima chirurgica 221 Test di autoveri ca 226 Unità 8 Protesi a supporto implantare 227 Chirurgia implantare 227 Tecniche di impronta e sviluppo 231 Transfer ritentivi 231 Transfer riposizionabili 235 Pilastri protesici 237 Tipi di pilastri 237 Parallelismo degli impianti 239 Protesi ssa su impianti 240 Corona cementata su perno 240 Corona ancorata direttamente all'impianto 246 Protesi ssa su impianti disparalleli 249 Overdenture su impianti 252 Protesi Toronto 254 Protesi a carico immediato 257 Carico immediato avvitato full-arch 257 Chirurgia del gesso 263 Test di autoveri ca 264 6

8 Unità 9 Ortodonzia 265 Cenni storici 266 Odontotecnica e ortodonzia 267 Ortognatodonzia 267 Il meccano ortodontotecnico 268 Il ne ortognatodontico: la normocclusione 268 Classi cazione di Angle 269 Classi di Angle 270 Classi cazione di Andrews 272 Chiavi di occlusione di Andrews 272 Movimenti possibili in ortognatodonzia 275 Forze ortodontiche 278 Forze ortopediche 278 Attivatori 278 Movimenti 279 Intensità delle forze 280 Classi cazione delle apparecchiature 281 Trazioni ortodontiche 283 Tipi di trazioni 283 Elastici 284 Molle 285 Squadratura dei modelli ortodontici 286 Differenze tra ortodonzia mobile e ssa 288 Ortodonzia mobile 290 Placca con vite e ausiliari 290 Placca base in resina 291 Ganci di stabilizzazione 292 Archi vestibolari 295 Molle 297 Viti ortodontiche 298 Realizzazione di un dispositivo ortodontico mobile 301 Attivazioni 307 Ortodonzia ssa 308 Ortodonzia ssa con apparecchi 309 Ortodonzia ssa multiattacchi 309 Test di autoveri ca 310 Unità 10 CAD CAM Fresaggio a controllo numerico 311 Il CAD CAM 311 Scansione e modellazione 313 Fresatura e sinterizzazione 316 Titanio 319 Test di autoveri ca 319 Unità 11 AGC Auro Galvan Crown 320 Galvanotecnica 320 Applicazioni odontotecniche 321 Corone galvaniche 321 Corone telescopiche 324 Overdenture con corone telescopiche AGC 324 Test di autoveri ca 327 Bibliogra a 328 7

9 Ringraziamenti Per la vastità degli argomenti trattati, un testo come questo non può vedere la luce se non attraverso la collaborazione di molti professionisti, ognuno particolarmente esperto in uno o più ambiti specifici. Gli Autori desiderano quindi ringraziare quanti hanno collaborato alla realizzazione del libro, e senza il contributo dei quali non sarebbe stata possibile la pubblicazione stessa. In particolare, si vogliono ringraziare, nell ordine in cui compaiono nell opera: Il sig. Nicola Marabesi, il sig. Giuntoli e il dott. Alessandri della Ruthinium, per le immagini dei montaggi con piano e calotta presenti nell Unità 3. Il sig. Marco Nanni della Ivoclar Vivadent, il gruppo dei collaboratori di area Protesi Rimovibile Ivoclar Vivadent, e il Dipartimento Scienze Odontostomatologiche del Corso di Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria dell Università di Siena, che hanno curato le sequenze del montaggio secondo Strack e sono Autori di altre immagini presenti nell Unità 3. Il collega Franco Fares, grande esperto del montaggio secondo Gerber, autore del montaggio secondo Gerber raffigurato nell Unità 3. Il collega Paolo Miceli, autore di alcune particolari opere presenti sempre nell Unità 3. Il collega Norberto Maccagno, che ha realizzato la principale procedura tecnica rappresentata nell Unità 4. I colleghi Roberto Gentile e Claudio Vittoni della Aurodental, che hanno fornito molte immagini di protesi scheletrata e combinata presenti nelle Unità 4 e 6. Il sig. Gianni Storni, della Rhein 83, autore di molti procedimenti con attacchi e barre raffigurati nell Unità 6. I dott. Piero e Francesco Biaggini (BMD - Biaggini Medical Devices) il cui apporto nella preparazione delle Unità 7 e 8 dedicate alle protesi su impianti è stato a dir poco fondamentale. Il dott. Diego Bonaudo di Torino, che ha gentilmente messo a disposizione la sua grande esperienza e le attrezzature con le quali sono state realizzate gran parte delle sequenze fotografiche cliniche e dei video del CD Rom dedicati alla protesi su impianti. Il prof. Alberto Rebaudi di Genova e la dott.ssa Laura Codegoni di Milano, che hanno personalmente eseguito l intervento chirurgico raffigurato nell Unità 8. Il prof. Maurizio Tonetti, lo staff della Clinica Odontoiatrica dell'università di Genova e i dott. Marco Porcella, Matteo Ferraris, Ilaria Piccardo, Paolo Feroci, Filippo Rocca, Filippo Napoli, Anna Carla Scialpi, Paolo Canepa, Angelo Gamalero, Luigi Linetti, Giorgio Piazza, Emilio Casabona, Massimo Mori, Giorgio Giaretti, Cinzia Covili e Massimo Accattatis, quali prescrittori di molti dei dispositivi presenti in iconografia. Il collega Donato Sanguinetti e tutto il laboratorio Easy Cad Cam, senza il contributo dei quali non sarebbe stato possibile realizzare l Unità 10. I sigg. Francesco Battaglia, Simone Berretta e Sergio Boggero della Wieland Italia, per il prezioso materiale utilizzato nell Unità 11 per la descrizione della tecnica AGC. Un grazie particolare va a Claudio Comune, Giovanni Beppe Morbiducci ed Enrico Traverso, titolari del laboratorio Dentalmaster di Genova, nonché ad Andrea Savioli e Mrikilda Mitrushi, i quali hanno partecipato attivamente alla preparazione di molti dei dispositivi protesici che appaiono nel testo. Manterremo sempre vivo il ricordo di Alfredo Buttieri, Sergio Vassallo e Filippo Francolini, che tanto hanno contribuito alla prima edizione di questo titolo. A. De Benedetto Luigi Galli

10 MODULO A MODULO COMPETENZE FONDAMENTALI UNITÀ 1 Gnatologia 2 Placche diagnostiche e terapeutiche (bite) 3 Protesi mobile totale 4 Protesi scheletrata

11 I princìpi di Alfred Gysi Tempo fa, un collega anziano mi ha prestato un suo libro di scuola. Parliamo di un testo dei primi del 900, scritto da Alfred Gysi, ma che ancora colpisce per i contenuti, soprattutto se se si pensa che a quell epoca ci si trovava agli albori della moderna odontotecnica. Nelle prime pagine di quel vecchio libro era presente un riassunto di un discorso tenuto il 16 Aprile 1931, in occasione dell inaugurazione di un busto (dedicato a Gysi) presso l Istituto Odontoiatrico di Zurigo. Tra queste antiche parole, spiccano alcuni consigli che Gysi era solito dare ai propri discenti, e che ancora oggi colpiscono per la propria attualità. Andrea De Benedetto "Nell adolescenza devi decidere tra una vita di divertimento, o una di lavoro e successo: bisogna scegliere l una o l altra, perché non è possibile cumularle. Lavora con zelo, perché il lavoro amato è il miglior capitale. Apprendi con zelo, perché le conoscenze permettono di lavorare più intelligentemente e con più successo. Pensa a quello che fai, perché lavorare senza pensare equivale a scavarsi la fossa. Ama il tuo lavoro, e così avrai il piacere di svolgerlo perfettamente. Sii preciso: i metodi approssimativi danno risultati approssimativi. Conosci sempre i tuoi limiti: è il solo mezzo di progredire. Tutto quello che fai fallo al massimo, perché colui che ha operato al massimo ha fatto tutto, e colui che non l ha fatto, non ha fatto niente. Non accontentarti della giornata di otto ore, non ti permetterà mai di emergere. Sappi che un invenzione si compone del 2% di intuito e del 98% di lavoro e sofferenza. Sii il tuo giudice e il tuo critico più severo." Alfred Gysi

12 MODULO A Unità Gnatologia Unità 1 - Gnatologia 11 Prerequisiti Verifica di sapere già: come è costituita anatomicamente l articolazione temporo-mandibolare (ATM) come si sviluppano i principali movimenti mandibolari nei vari piani dello spazio quali sono i principali tipi di protesi... che cosa indicano i termini occlusione, protrusione, lateralità Obiettivi Alla fine dell Unità saprai...: qual è l importanza della disclusione in campo protesico quali sono i principali requisiti da rispettare nella costruzione delle protesi quali sono i principali fattori gnatologici che condizionano l esecuzione delle protesi definire la differenza tra l occlusione in massima intercuspidazione e l occlusione in relazione centrica quale protocollo operativo seguire nella realizzazione delle riabilitazioni Importanza della gnatologia Il sistema masticatorio è un insieme di strutture anatomiche e di meccanismi fi siologici molto complessi, che vanno tenuti in considerazione e rispettati nell esecuzione di qualsiasi protesi. In caso contrario, si potrebbero causare al paziente danni anche molto gravi. Con un paragone azzardato, l operatore che affronta la progettazione e la costruzione di una protesi privo delle conoscenze anatomiche e gnatologiche indispensabili è come un meccanico di automobili che tenta di aggiustare un astronave senza conoscerne il funzionamento. Non essendo obiettivo del presente testo, si danno qui per acquisite alcune conoscenze anatomiche di base sul sistema stomatognatico, per l eventuale approfondimento delle quali si consigliano gli specifici testi di Anatomia, Biomeccanica e Gnatologia indicati in bibliografia. La prima regola da rispettare, nelle riabilitazioni, è sempre quella di non danneggiare ulteriormente la situazione del paziente. Nonostante possa sembrare ovvio, vanno considerati attentamente tutti gli elementi caratteristici delle possibili soluzioni protesiche: altrimenti, nel tentativo di eliminare situazioni patologiche esistenti, si rischierebbe di aggiungerne altre. Tra l altro, alcune patologie derivanti dal cattivo funzionamento della dentatura (o, ancor peggio, provocate da un dispositivo protesico errato), possono arrivare a danneggiare anche altre parti del corpo umano (patologie discendenti), arrivando talvolta a determinare deficit del portamento e della postura. L apparato stomatognatico non è un sistema a sé stante, isolato dal resto del corpo umano: vi è quindi la concreta possibilità che eventuali errori possano causare al paziente danni più gravi di quelli relativi alla sola dentatura. Un ulteriore considerazione riguarda il rispetto dell opera esercitata dalla Natura sull Uomo: con la selezione naturale, il sistema stomatognatico si è raffinato ed evoluto in modo da funzionare in modo sempre più efficiente. Ne consegue che ogni particolare anatomico e funzionale (caratteristiche anatomiche del dente, curve di compenso ecc.) ha sempre una sua precisa ragione di esistere. Gnatologia La gnatologia è la scienza che studia il sistema masticatorio, occupandosi della sua fisiologia, dei suoi disturbi funzionali e delle terapie necessarie a eliminarli. Postura Posizione scheletro-muscolare assunta abitualmente dal corpo.

13 12 MODULO A - Competenze fondamentali Disclusione Condizione nella quale, nei movimenti di lateralità e protrusiva, si ha assenza di contatto tra i denti posteriori. Tale condizione si verifica grazie all'interposizione dei denti anteriori che, entrando in contatto tra loro, generano gli spazi necessari alla disclusione. Conoscere le ragioni funzionali delle varie parti del sistema stomatognatico è di grande aiuto per l operatore: da un lato, gli permette di comprendere in quale modo la protesi potrà integrarsi al meglio nel sistema; dall altro, evita di dover ricorrere a una sterile e nozionistica memorizzazione. Il rispetto dei princìpi gnatologici garantisce una migliore compatibilità del corpo protesico con la dentizione naturale presente: la realizzazione di un dispositivo protesico che risponda ai soli requisiti gnatologici, è già di per sé un ottimo risultato. Ma quali sono questi principi gnatologici fondamentali? Le scuole di pensiero in materia sono numerosissime, e vengono generalmente identificate con i nomi degli studiosi che le hanno ispirate: Stuart, Peter Thomas, Lundeen, Bennett, Spee, Slavicek, Jankelson, per citarne solo alcuni. Evitando volutamente di entrare nello specifico di ognuna, di seguito definiremo come principi gnatologici fondamentali solo quelli che possono essere definiti come il minimo comune denominatore che accomuna quasi tutte le dottrine: i principali e indiscutibili canoni gnatologici da rispettare nella costruzione delle protesi, indispensabili per ottenere risultati soddisfacenti nella realizzazione di ogni dispositivo protesico, dal più semplice al più complesso. Tre regole fondamentali L architetto e l ingegnere, nel progettare la costruzione di una casa, si devono attenere ad alcune regole fondamentali (quanto devono essere profonde le fondamenta in rapporto al numero dei piani, quale quantità di ferro dovrà armare il cemento ecc.). Allo stesso modo, anche nella programmazione diagnostica e gnatologica esistono alcune regole fondamentali, attraverso le quali si assicura la funzione fisiologica del sistema stomatognatico del paziente (indipendentemente dalla presenza o meno di un dispositivo protesico). Le regole base sono essenzialmente tre: va garantita la disclusione, attraverso la protezione anteriore; vanno sempre rispettate anatomia, morfologia e curve di compenso; si deve sempre ottenere una buona stabilità occlusale. L applicazione di queste tre regole è stata sintetizzata dal Prof. Anibal Alberto Alonso in una sigla chiave, che racchiude in sé i fondamenti della programmazione gnatologica: D.AT.O. nella quale le singole lettere indicano Disclusione, Allineamento Tridimensionale, Occlusione. Disclusione Come l ombrello ripara dalla pioggia, anche il sistema masticatorio dispone di un proprio sistema difensivo, la protezione anteriore. In una bocca priva di difetti funzionali, durante i movimenti di lateralità e protrusiva i denti anteriori entrano in contatto tra loro (inferiori con superiori) e generano l apertura dei denti posteriori, evitandone il contatto accidentale. Questo fenomeno è defi nito disclusione. La protezione anteriore, oltre a garantire la naturale protezione del sistema masticatorio, concorre con una corretta occlusione a prevenire

14 Unità 1 - Gnatologia 13 l insorgenza del bruxismo e di altre patologie gnatologiche. Bruxismo (o digrignamento dei denti) Azione patologica della dentatura e dell ATM che porta i denti a stridere tra loro. Approfondimenti Bruxismo Anche se in alcuni casi la protezione anteriore è poco efficiente, raramente questi contatti accidentali si verificano se il paziente è cosciente, perché le normali difese neurologiche lo impediscono. Tuttavia, il ripetersi di questi contatti accidentali diventa una patologia molto grave (bruxismo) quando insorge durante il sonno profondo, nel momento cioè in cui il paziente è in stato di incoscienza (in questa fase, infatti, le naturali difese dell organismo sono disattivate). Nelle sue forme più acute, o in momenti di particolare stress, il bruxismo può verificarsi anche durante il giorno, quando cioè il paziente è cosciente. La protesi che garantisce una buona disclusione è già di per sé un dispositivo di successo. Addirittura, si può arrivare ad affermare che il buon esito protesico dipenda per circa il 5% dall occlusione, mentre per il 95% dipende dalla presenza di una corretta disclusione nei vari movimenti mandibolari. Sintetizzando, si può affermare che una notte di parafunzione (bruxismo) produce molti più danni di una vita di occlusione. La Natura stessa ha adottato questo principio: nel bambino, i primi denti ad erompere sono proprio i denti anteriori, e questo avviene sia per i denti decidui che per quelli permanenti: si assicura così prima un efficace disclusione, e solo successivamente, una volta definita la dimensione verticale, si determina l occlusione (con l eruzione dei denti posteriori). Lo stesso principio verrà adottato nella realizzazione delle protesi, che devono ripristinare la naturale difesa dei denti posteriori con una adeguata protezione anteriore ed evitare, nel modo più assoluto, di creare interferenze che potrebbero avere effetti distruttivi a carico dell intero sistema e, nei casi più gravi, anche di altri apparati. Le ragioni per cui la disclusione dei quadranti posteriori risulta tanto determinante nel mantenimento di una buona funzione masticatoria dipende da svariati fattori: muscolari, meccanici, fisici e anatomici. Se non sono presenti particolari patologie funzionali, l essere umano resta in massima intercuspidazione solo per limitati momenti della propria vita (durante la masticazione, la deglutizione, in piccoli momenti di parafunzione). In tutti gli altri momenti, ha invece necessità di un ottima disclusione: infatti, i maggiori danni al sistema stomatognatico avvengono durante i movimenti mandibolari (fase dinamica) e non nei brevi momenti di occlusione (che è tra l altro una posizione statica). Parafunzione Alterazione della corretta funzione. Perché Per capire a fondo quanto viene espresso nelle immagini successive, si consiglia di munirsi di un articolatore con due modelli montati, provando all occorrenza i movimenti descritti.

15 14 MODULO A - Competenze fondamentali Movimento di protrusiva Posizione di occlusione Movimento di lateralità In protrusiva, il contatto degli incisivi centrali superiori e inferiori permette la disclusione (cioè la non occlusione) dei settori posteriori. La stessa protezione viene offerta dai canini superiori e inferiori (destri o sinistri) nei rispettivi movimenti di lateralità. I denti anteriori, a causa della loro minore dimensione, potrebbero apparire i denti più deboli. Eppure sono proprio questi denti a garantire la protezione dei denti posteriori e di tutto il sistema masticatorio: ciò accade in ragione di fattori muscolari, meccanici e di conformazione dei denti. Fattori muscolari I denti anteriori non sono soggetti ad azioni muscolari di grande potenza, al contrario di quelli posteriori. Questo è facilmente sperimentabile mordendo alternativamente una matita prima con i denti anteriori, poi con quelli posteriori: la forza espressa dai denti posteriori sarà sicuramente maggiore di quella degli anteriori, in corrispondenza dei quali l azione muscolare è più debole. Le inserzioni muscolari dei muscoli massetere e temporale si trova in corrispondenza dei quadranti dentali posteriori. Di conseguenza, la loro azione si esercita in misura maggiore a livello dei denti posteriori.

16 Unità 1 - Gnatologia 15 Fattori meccanici o sici Il sistema masticatorio corrisponde a una leva di terza classe, dove il fulcro è rappresentato dall articolazione temporo-mandibolare (ATM), la potenza dall azione dei muscoli principali (massetere e temporale) e la resistenza dai denti. I denti anteriori, essendo più lontani dal fulcro, sono quelli meno soggetti alla forza espressa dalla potenza (siamo cioè in presenza di una leva svantaggiosa). Il sistema masticatorio è una leva di III classe. La potenza muscolare cui sono soggetti i denti anteriori, più lontani dal fulcro, è quindi minore di quella cui sono soggetti i quadranti posteriori. Fattori di conformazione dei denti anteriori Per la loro particolare conformazione, i denti anteriori tollerano meglio dei posteriori le forze orizzontali (tangenziali) che derivano dalla disclusione. Questa maggiore resistenza alle sollecitazioni fuori asse è dovuta alla loro radice più lunga, che garantisce una maggiore distribuzione delle forze laterali. Le radici più lunghe dei denti anteriori garantiscono una migliore resistenza alle forze orizzontali in fase di disclusione. L appoggio radicolare dei posteriori, più largo e tozzo, sopporta meglio la compressione in fase di occlusione. Come insegna la meccanica, le viti lunghe e sottili sono più indicate a sopportare le forze perpendicolari (orizzontali o tangenziali), mentre quelle larghe e tozze sopportano meglio i carichi verticali. Nel caso dei denti, avviene qualcosa di sostanzialmente analogo.

17 16 MODULO A - Competenze fondamentali Nella disclusione, il piano di scivolamento che si crea tra le superfici a contatto dei denti anteriori superiori e inferiori è simile a un angolo di circa 40 : esso risulta di grande importanza nella diminuzione degli attriti, diminuiti anche dalla particolare conformazione anatomica delle superfici a contatto. Il vantaggio di poter disporre di un piano di scivolamento vicino ai 40 è evidente: molto spesso, quando dobbiamo vincere una resistenza, troviamo vantaggioso posizionarci a un angolo di 40 circa rispetto alla resistenza stessa La diminuzione degli attriti è influenzata dalla particolare conformazione delle superfici palatali dei denti anteriori superiori, che sono caratterizzate dalla presenza delle creste marginali. Nei movimenti, i margini incisivi dei denti anteriori inferiori scorrono sulla super cie palatale degli anteriori superiori come su dei binari. Questo determina una riduzione delle superfici a contatto e conseguentemente la riduzione degli attriti, secondo lo stesso principio che sembra abbiano utilizzato gli Egizi per trasportare i pesanti massi con cui hanno eretto le piramidi. Approfondimenti La diminuzione dell attrito, oltre a ridurre le sollecitazioni a carico dei denti interessati, evita anche, attraverso un meccanismo neurologico riflesso, una maggiore azione muscolare del massetere, che potrebbe facilitare l insorgenza della parafunzione.

18 Unità 1 - Gnatologia 17 Il canino Il canino riveste una particolare importanza nel contesto gnatologico, in quanto: permette la disclusione nei movimenti di lateralità. risulta determinante per la corretta identi- cazione della relazione centrica, in quanto sprogramma e centralizza la mandibola. permette il riconoscimento del tipo di intercuspidazione: dente a dente o dente a due denti. Sprogrammazione della mandibola Eliminazione temporanea della memoria dell'abituale posizione articolare dettata dalla dentatura. La sprogrammazione è generalmente effettuata con l'ausilio di uno spessore interposto tra i denti anteriori (fulcro anteriore), agendo con impulsi elettrici sul sistema neuromuscolare, o con altre manovre. Importanza dell azione disclusiva del canino durante il movimento di lateralità: il contatto dei canini antagonisti del lato di lavoro permette la disclusione dei quadranti posteriori. Nell occlusione abituale in massima intercuspidazione, molto raramente il condilo si trova in posizione di relazione centrica.

19 18 MODULO A - Competenze fondamentali Se nel movimento di chiusura della mandibola riuscissimo ad ottenere un contatto simultaneo dei quattro canini, eliminando virtualmente gli altri denti e/o modificando a tale scopo i canini stessi ci troveremmo anche di fronte ad un alloggiamento anatomico dei due capi articolari dell ATM: in pratica, salvo in caso di particolari patologie, otterremmo la relazione centrica. Approfondimenti Per capire il rapporto tra canini e condili, si può paragonare il sistema ad una comune valigia rigida, nella quale le due cerniere rappresentano le due ATM e le quattro parti che compongono le due serrature i quattro canini. In questo paragone, i denti posteriori rappresentano il contenuto della valigia. Se il contenuto è eccessivo, o troppo alto, la valigia non può essere chiusa correttamente se non a danno delle due cerniere (i condili non si trovano quindi in relazione centrica). Eliminando le interferenze, si potrà invece nuovamente ottenere il corretto funzionamento delle cerniere (relazione centrica). Riempiendo nuovamente la valigia, ma senza che il contenuto causi interferenze (occlusione in relazione centrica), la valigia potrà essere chiusa senza danni né per le due cerniere (i condili), né per le serrature (i canini).

20 Unità 1 - Gnatologia 19 Ottenuto il contatto simultaneo dei quattro canini, si verifica la posizione anatomica dei condili e si provvede a stabilizzare il paziente in questa posizione con una protesizzazione realizzata nel rispetto della relazione centrica. Si otterrà a questo punto l occlusione in relazione centrica. Il canino aiuta a determinare il tipo di intercuspidazione, poiché il rapporto che caratterizza i canini antagonisti, nella maggior parte dei casi è lo stesso che interessa i denti posteriori. Due canini antagonisti in rapporto dente a due denti, in genere corrispondono a un rapporto dente a due denti anche dei quadranti posteriori. Due canini antagonisti in rapporto dente a dente, identificano in genere un rapporto dente a dente anche dei quadranti posteriori.

21 20 MODULO A - Competenze fondamentali Emiarcata Metà arcata dentaria, considerata in base alla divisione creata dalla linea interincisiva. Può essere destra o sinistra. Approfondimenti L intercuspidazione dente a dente, largamente impiegata nella modellazione secondo il Prof. P.K. Thomas, è presente in natura in poco più del 5% dei soggetti, mentre altri casi sono caratterizzati dalla presenza di entrambi i tipi di intercuspidazione (per esempio, nell emiarcata destra un rapporto dente a dente e in quella sinistra un rapporto dente a due denti, o viceversa). Allineamento Tridimensionale Nei vari movimenti cinetici della mandibola, la protezione anteriore garantisce la disclusione dei settori posteriori, in corrispondenza dei quali si crea dello spazio tra i denti antagonisti. Questi spazi devono essere sostanzialmente uniformi, e questo avviene grazie soprattutto al corretto posizionamento dei denti anteriori e posteriori (allineamento), che rispondono a particolari parametri anatomici in grado di garantire sia una corretta disclusione, sia un altrettanto valida occlusione. Uno spazio di disclusione uniforme e immediato impedisce il contatto parafunzionale dei denti posteriori, e viene ottenuto grazie al rispetto delle curve di compenso, della corretta morfologia e dell anatomia. La mandibola è sicuramente un corpo osseo particolare (impari e dotato di una doppia articolazione gemella). Oltre a questo, va considerata anche l azione dei diversi muscoli che vi si inseriscono. Il risultato è la possibilità di sviluppare movimenti tridimensionali molto complessi che non possono essere ridotti al solo movimento di apertura e chiusura a cerniera (come, per esempio, il movimento del gomito). Con queste premesse, per garantire una corretta disclusione è necessaria una disposizione dei denti anteriori e posteriori secondo precisi canoni di allineamento nei tre piani dello spazio. Un dente disallineato può occludere, ma spesso non disclude. Protrusiva Lateralità La protezione anteriore garantisce la creazione di un preciso spazio durante i movimenti di protrusiva e lateralità.

22 Unità 1 - Gnatologia 21 Protrusiva Lateralità Se i denti posteriori risultano disallineati, invadono lo spazio di disclusione, ed è quindi probabile che entrino in contatto con l arcata antagonista, interferendo durante i movimenti. Queste interferenze possono manifestarsi sia in protrusiva, sia in lateralità. Gruppo anteriore Una delle caratteristiche di allineamento del gruppo anteriore agevola notevolmente la disclusione: si tratta della presenza dei cosiddetti plus e minus. Osservando frontalmente (visione vestibolare) una dentatura funzionalmente sana, il gruppo anteriore inferiore si presenta come una linea retta a livello di centrali e laterali, interrotta dai plus canini: la maggiore lunghezza di questi ultimi garantisce la disclusione in lateralità, mentre la disclusione in protrusiva è garantita dalla maggiore lunghezza dei centrali superiori. Minus cervicale Minus incisale Plus canino Osservati in visione frontale, i laterali superiori presentano normalmente un margine incisale più corto rispetto a quello di centrali e canini (minus incisale). Questa caratteristica risulta determinante durante il movimento di protrusiva, perché permette ai plus canini di passare sotto ai margini di questi denti senza creare interferenze. Plus (dentale) Porzione eccedente di un dente, considerata rispetto ai denti adiacenti. Notevole il plus canino inferiore, individuabile nella porzione di canino che supera in altezza la linea formata dai margini incisali di centrali e laterali inferiori. Minus Il contrario del plus. Il più evidente minus è quello del laterale superiore, che risulta di altezza minore rispetto agli adiacenti centrale e canino.

23 22 MODULO A - Competenze fondamentali Nel movimento di protrusiva la disclusione ione viene garantita dal contatto dei soli centrali (superiori i e inferiori), mentre i canini non vi partecipano p assolutamente. Se il canino inferiore entrasse in contatto accidentale con il laterale superiore, nel tempo si assisterebbe a una lenta abrasione (o vestibolarizzazione) del laterale (la struttura più imponente del canino avrebbe la meglio). Curve di compenso Nelle dinamiche mandibolari, riveste una notevole importanza l allineamento dei denti anteriori e posteriori lungo le curve di compenso di von Spee e Wilson. Approfondimenti I laterali superiori presentano anche un minus cervicale, rispetto a centrali e canini della stessa arcata (v. figura pag. 21). È interessante notare che come del resto anche nel caso degli altri denti il minus cervicale tende a diminuire nelle vestibolarizzazioni, ad aumentare nelle palatalizzazioni. Le due curve di compenso agevolano notevolmente la disclusione e garantiscono nel contempo anche una distribuzione meno traumatica delle forze verticali. Curva di Spee. Cavità glenoide Fossa dell'osso temporale nella quale articola il condilo mandibolare. Nel movimento di protrusiva, la curva di Spee risulta determinante per la creazione di spazi uniformi di disclusione, perché la mandibola si muove descrivendo un percorso composto da uno spostamento curvilineo in avanti e in basso. Questo spostamento (tragitto condilare), è dettato dal profilo anteriore della cavità glenoide. Approfondimenti Se il piano occlusale fosse orizzontale, quindi senza curva di Spee, nei settori posteriori potrebbero insorgere contatti parafunzionali, particolarmente evidenti nei movimenti ibridi (cioè composti dall unione di due movimenti diversi: per esempio una latero-protrusiva).

24 Unità 1 - Gnatologia 23 Curva di Wilson. La curva di Wilson è fondamentale per la disclusione in lateralità. Nei denti posteriori superiori, infatti, la posizione più elevata delle cuspidi vestibolari rispetto a quelle palatali, permette il passaggio delle cuspidi inferiori che si spostano vestibolarmente. In assenza della curva di Wilson, il movimento di lateralità genererebbe interferenze, poiché lo spazio necessario al passaggio dei denti inferiori non sarebbe sufficiente ad impedire il contatto dei denti antagonisti. La curva di Wilson aumenta sempre più andando in direzione posteriore, ed è ovviamente invertita a livello dei denti anteriori, poiché è proprio il contatto delle porzioni incisali di tali denti che deve garantire la disclusione. La curva di Wilson è positiva nei settori posteriori (che devono discludere) e negativa nei settori anteriori (che devono realizzare tra loro il contatto necessario a garantire la disclusione).

25 24 MODULO A - Competenze fondamentali Conformazione anatomica dell ATM I CLASSE II CLASSE III CLASSE EMINENZA BENNET Tutti i fattori fin qui esaminati (disclusione, allineamento tridimensionale, curve di compenso ecc.) sono in stretta relazione con le caratteristiche anatomiche dell articolazione temporo-mandibolare (ATM). Diventa quindi indispensabile, per procedere ad una protesizzazione corretta, che all odontotecnico vengano fornite dal clinico tutte le informazioni relative alle caratteristiche dell articolazione: una rilevazione con arco facciale, le cere di centrica e di abituale e, se possibile, le cere di lateralità. Se questi dati non vengono rilevati dal clinico, i valori approssimativi per regolare correttamente l articolatore adattabile sono quelli della tabella sotto. Lo stretto rapporto che esiste tra l angolo di eminenza (inclinazione del tragitto condilare rispetto al piano di Francoforte) e l assialità della protezione anteriore condizionano non solo la quantità, ma anche la qualità della disclusione; infatti, in funzione dell analisi di queste angolazioni, si potrà avere una diversa inclinazione della disclusione. + di 40 La qualità della disclusione è determinata, tra le altre cose, da uno stretto legame che intercorre tra l angolo di eminenza, l inclinazione dei versanti delle cuspidi dei denti posteriori e l inclinazione della guida anteriore. Questa relazione è particolarmente evidente nel caso delle seconde e delle terze classi scheletriche. di 40

26 Unità 1 - Gnatologia 25 Le caratteristiche dell ATM, normalmente, sono in stretto rapporto con fattori come la protezione anteriore e l intercuspidazione presentata dai denti posteriori: denti posteriori che presentano un intercuspidazione molto profonda, con cuspidi molto elevate e fosse molto profonde, necessitano di una disclusione maggiore. Al contrario, per denti caratterizzati da cuspidi basse e fosse poco profonde lo spazio di disclusione potrà essere meno pronunciato. Questo è dovuto al fatto che la protezione anteriore deve garantire la disclusione immediata dei quadranti posteriori al minimo movimento di lateralità o protrusiva (le patologie iniziali nascono proprio dall assenza di disclusione immediata). Denti caratterizzati da cuspidi alte e fosse profonde necessitano di una protezione anteriore maggiore di quella necessaria per denti con cuspidi basse e fosse poco pronunciate. Le riabilitazioni complete, che per propria stessa natura ripristinano completamente i rapporti tra le arcate, non possono prescindere da tutte queste considerazioni: nella loro realizzazione si dovranno quindi tenere presenti tutti questi fattori, diversi a seconda della classe di appartenenza. In genere, e salvo diversa indicazione del clinico, i parametri riabilitativi standard relativi agli allineamenti sono così riassumibili: I CLASSE II CLASSE III CLASSE Riabilitazione Dispositivo protesico che ripristina completamente i rapporti occlusali tra le arcate (per esempio, una protesi fissa circolare, o una mobile totale) OVERJET micron 1 2 micron nullo OVERBITE mm 1 2 mm 2 4 ridotto CURVA DI SPEE ridotta notevole minima CURVA DI WILSON notevole notevole minima Ogni aspetto morfologico dei singoli denti (creste, cingoli, conformazione delle cuspidi ecc.) e ogni caratteristica delle curve di compenso (Spee e Wilson) e dell articolazione (eminenza, Bennett) non sono mai casuali, ma tendono a soddisfare sempre la stessa esigenza: la funzione. L importanza dell allineamento è da considerare anche quando, trovandosi di fronte a un antagonista disallineato, si corre il rischio di creare un dispositivo protesico disallineato nell intento di ottenere la massima intercuspidazione con l antagonista.

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