Informazioni sugli strumenti finanziari

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1 Informazioni sugli strumenti finanziari

2 Sommario INTRODUZIONE... 3 SEZIONE I - PRINCIPALI RISCHI ASSOCIATI AGLI STRUMENTI FINANZIARI RISCHIO DI VOLATILITÀ DEL PREZZO RISCHIO DI INADEMPIMENTO RISCHIO DI CAMBIO RISCHIO DI LIQUIDITÀ RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE RISCHIO DI REINVESTIMENTO RISCHIO DI RIMBORSO ANTICIPATO RISCHIO DI INFLAZIONE ALTRI ELEMENTI DI RISCHIOSITÀ...6 SEZIONE II - DESCRIZIONE DEGLI STRUMENTI FINANZIARI AZIONI OBBLIGAZIONI Il tasso di interesse La duration I titoli di Stato Le obbligazioni societarie OICR I fondi comuni di investimento mobiliari aperti I fondi comuni di investimento mobiliari chiusi I fondi comuni di investimento immobiliari I Fondi speculativi I fondi di fondi Gli ETF Gli ETF strutturati Gli ETC (exchange traded commodities) STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI I futures Le opzioni IL MERCATO FOREX

3 INTRODUZIONE Scopo del presente documento è quello di fornire ai clienti e ai potenziali clienti della Sim una descrizione generale della natura e dei rischi degli strumenti finanziari trattati. Pur non descrivendo nei minimi dettagli le caratteristiche tecniche delle diverse tipologie di strumenti finanziari, il documento mira ad essere uno strumento atto a consentire al cliente l'adozione di decisioni di investimento informate. Si ricorda tuttavia che, prima di effettuare un investimento, la Sim ha l'obbligo di comunicare al cliente se, sulla base della situazione patrimoniale, degli obiettivi di investimento e dell'esperienza e della conoscenza in materia di investimenti in strumenti finanziari del cliente, l'investimento risulti o meno appropriato/adeguato. Il documento è diviso in due sezioni: nella prima sezione verranno descritte le diverse tipologie di rischio che caratterizzano gli strumenti finanziari mentre nella seconda verrà fornita una descrizione delle principali caratteristiche delle varie tipologie di strumenti finanziari oltre all'indicazione dei rischi ad esse associati. 3

4 SEZIONE I - PRINCIPALI RISCHI ASSOCIATI AGLI STRUMENTI FINANZIARI L'investimento in strumenti/prodotti finanziari comporta per l'investitore l'assunzione di rischi. Per rischio finanziario intendiamo l'incertezza relativa ai ritorni dell'investimento stesso. Tale incertezza può riguardare sia l'utile atteso dell'operazione sia la variazione del patrimonio impiegato cioè la situazione in cui il valore dello strumento finanziario al termine del periodo dell'investimento risulti inferiore al valore di inizio periodo. Possiamo individuare le seguenti tipologie di rischio: rischio di volatilità del prezzo; rischio di inadempimento; rischio di cambio; rischio di liquidità; rischio di tasso di interesse; rischio di reinvestimento; rischio di rimborso anticipato; rischio di inflazione. 1.1 Rischio di volatilità del prezzo Il rischio di volatilità del prezzo consiste nella variabilità del valore di mercato di uno strumento finanziario in un determinato periodo di tempo. Da un punto di vista statistico la volatilità del prezzo viene misurata dalla deviazione standard; essa fornisce un'indicazione dell'ampiezza delle oscillazioni del prezzo di uno strumento finanziario rispetto al valore medio atteso. Maggiore è la deviazione standard, maggiore sarà il grado di variabilità del valore dell'investimento e maggiore quindi l'incertezza circa l'esito dello stesso. I fattori che influenzano la volatilità sono diversi, i principali dei quali sono l'andamento economico generale, le caratteristiche specifiche dell'emittente e l'andamento dei tassi di interesse di riferimento. 1.2 Rischio di inadempimento Il rischio di inadempimento è legato all'affidabilità dell'emittente dello strumento finanziario cioè alla sua capacità di far fronte agli impegni. Nel caso dei titoli obbligazionari il rischio di inadempimento coincide con il rischio di credito, cioè consiste nell'eventualità che il debitore, per fallimento o deliberatamente, non onori alla scadenza, parzialmente o totalmente, il proprio debito. Chi detiene un titolo obbligazionario assume quindi su di sé il rischio che il suo debitore non restituisca alla scadenza il capitale mutuato e/o gli interessi maturati. Nei titoli azionari il rischio di inadempimento consiste nella possibilità che il valore dei titoli stessi venga azzerato a seguito del fallimento dell'impresa emittente. La valutazione dell'affidabilità di un emittente è generalmente affidata alle agenzie di rating le quali, sulla base di analisi di bilancio e delle prospettive del mercato, assegnano un indice di affidabilità agli emittenti. Nella tabella seguente viene fornita una descrizione dei rating assegnati dalle tre principali agenzie a livello internazionale: per ciascuna categoria di rating viene indicata la probabilità di fallimento dell'emittente, un giudizio sintetico di rischio, la descrizione dell'emittente e del titolo obbligazionario associato. 4

5 C atego ria M o o dy's S&P F itch % D efault R ischio D escrizio ne emittente D escrizio ne o bbligazio ne Investiment Grade Superio re Investiment Grade Inferio re N o n Investiment Grade N o n Investiment Grade Inferio re Aaa AAA AAA 0.01% M inimo Aa1 AA+ AA+ 0.02% Aa2 AA AA 0.03% Aa3 AA- AA- 0.04% A1 A+ A+ 0.05% A2 A A 0.07% A3 A- A- 0.09% Baa1 BBB+ BBB+ 0.13% Baa2 BBB BBB 0.18% Baa3 BBB- BBB- 0.32% Ba1 BB+ BB+ 0.53% Ba2 BB BB 0.93% Ba3 BB- BB- 1.57% B1 B+ B+ 2.64% B2 B B 4.46% B3 B- B- 7.52% Caa1 CCC+ CCC- 13% Caa1 CCC CC 16% Caa1 CCC- C 20% Ca CC DDD 26% C SD DD 33% D D M odesto M edio Basso Accettabile Accettabile con attenzione Attenzione specifica con controllo continuo Sotto stretto controllo / Dubbio esito Buona qualità dell'attivo, dimensione consolidata, eccellente posizionamento di mercato, abilità manageriale distintiva, elevatissime capacità di copertura debito Buona qualità e liquidità dell'attivo, buon inserimento di mercato, buona qualità del management, solida capacità di copertura debito Soddisfacente qualità e liquidità dell'attivo, qualità del management nella media, standard creditizi normali e più debole capacità di copertura debito Qualità e liquidità dell'attivo accettabili ma con grado di rischio apprezzabile, standard creditizi normali e più debole capacità di copertura del debito Qualità e liquidità dell'attivo accettabili ma con grado di rischio significativo, scarsa diversificazione delle attività, contenuta liquidità e limitata capacità di copertura del debito Credito sotto osservazione, qualità dell'attivo accettabile seppur con difficoltà temporanee di liquidità, alta leva finanziaria Credito sotto osservazione, bassa qualità dell'attivo ed elevati problemi di liquidità Obbligazioni di migliore qualità. Pagamento sicuro di interessi e capitali in virtù di margini elevati e stabili nel tempo Obbligazioni di alta qualità. M argini meno ampi o stabili, esposti nel lungo periodo al mutamento delle condizioni economiche Obbligazioni di qualità medio-alta. Garanzia di capitale e interessi adeguati ma sussistono fattori che rendono scettici sulle capacità future di rimanere tali Obbligazioni di qualità media. Pagamento di capitali ed interessi attualmente garantiti ma non altrettanto in futuro Obbligazioni speculative. nel lungo periodo non ben garantite, specie in caso di condizioni economiche sfavorevoli Obbligazioni non desiderabili. Garanzia di capitali e interessi bassa nel lungo periodo Obbligazioni altamente speculative, spesso inadempienti Obbligazioni con scarse prospettive di pagamento 5

6 1.3 Rischio di cambio Il rischio di cambio consiste nella variabilità del valore di uno strumento finanziario denominato in una divisa diversa dall'euro dovuta alle oscillazioni del tasso di cambio tra la valuta di denominazione dello strumento stesso e l'euro. 1.4 Rischio di liquidità Il rischio di liquidità si manifesta nel caso in cui l'investitore si trovi nell'impossibilità o nella difficoltà di liquidare, cioè trasformare in moneta, prontamente lo strumento finanziario del quale è detentore. Un strumento finanziario scarsamente liquido indica uno scarso interesse da parte degli investitori. In concreto, se il possessore di uno strumento finanziario illiquido si trovasse nella necessità di vendere tale strumento potrebbe essere costretto ad abbassare in maniera rilevante il prezzo al fine di trovare un compratore incorrendo così in una perdita in conto capitale o in un minor profitto. Generalmente i titoli negoziati su mercati regolamentati sono più liquidi rispetto a quelli quotati su mercati non regolamentati (c.d. over the counter). Altro elemento che l'investitore dovrebbe analizzare al fine di valutare la liquidità di uno strumento finanziario è rappresentato dai volumi medi di scambio giornalieri: maggiori sono i volumi, maggiore è la liquidità dello strumento. 1.5 Rischio di tasso di interesse Il rischio di tasso di interesse consiste nell'eventualità che variazioni del livello dei tassi di mercato si ripercuotano negativamente sul valore e/o sul rendimento di uno strumento finanziario. Una variazione dei tassi di interesse di mercato (ad es. tasso ufficiale BCE) produce normalmente due effetti su un titolo obbligazionario: variazione della cedola: se l'investitore detiene uno strumento a tasso variabile un aumento (diminuzione) del tasso di mercato comporterà un aumento (riduzione) dei flussi cedolari ricavati dall'investimento. variazione del prezzo: tra tassi di interesse di mercato e prezzo dei titoli di debito esiste una relazione inversa. Per tale ragione un aumento (diminuzione) dei tassi di mercato causerà un riduzione (aumento) del prezzo dei titoli di debito. 1.6 Rischio di reinvestimento Il rischio di reinvestimento è il rischio che i flussi di cassa percepiti da chi detiene lo strumento finanziario non possano essere reinvestiti, nello stesso strumento, al medesimo tasso di interesse. In particolare se, durante la vita dello strumento finanziario, i tassi di interesse di mercato diminuissero, l'investitore potrà reinvestire i flussi incassati a condizioni meno favorevoli rispetto a quelle presenti all'inizio del periodo di investimento. 1.7 Rischio di rimborso anticipato Tale tipologia di rischio si manifesta nei casi in cui l'emittente si avvale, se previsto, della facoltà di rimborsare anticipatamente il proprio debito. In tal caso l'investitore vedrà interrompersi il flusso di cassa atteso rappresentato dagli interessi. 1.8 Rischio di inflazione Il rischio di inflazione consiste nella possibilità che il rendimento realizzato dall'investimento sia inferiore al tasso di inflazione. Si parla in tal caso di rendimento reale negativo dell'investimento. è importante rilevare che il rendimento reale di un investimento può risultare negativo pur in presenza di un rendimento nominale positivo. 1.9 Altri elementi di rischiosità Oltre alle diverse tipologie di rischio esposte la valutazione del profilo rischio-rendimento di uno strumento finanziario deve tener conto anche di altri fattori quali: Caratteristiche del mercato in cui lo strumento è scambiato 1. Mercati regolamentati: si caratterizzano per la presenza di una precisa regolamentazione stabilita dalle società che gestiscono tali mercati, sulla base di requisiti imposti per legge. In particolare un mercato regolamentato è un mercato in possesso dei seguenti requisiti: - regolarità di funzionamento: gli scambi hanno luogo secondo modalità predefinite, sia per quanto riguarda i meccanismi di fissazione del prezzo, sia per quanto riguarda il pagamento e/o il trasferimento del bene oggetto di scambio; - elaborazione, o approvazione, da parte dell'autorità di vigilanza delle regole relative alle condizioni di accesso e alle modalità di funzionamento; - rispetto di specifici obblighi di trasparenza. La Consob vigila sui mercati regolamentati al fine di assicurare la trasparenza, l'ordinato svolgimento delle negoziazioni e la tutela degli investitori. 2. Mercati non regolamentati: si caratterizzano per la mancanza di regolamentazione o per la minore regolamentazione circa gli operatori ammessi al mercato, gli strumenti trattati, gli obblighi informativi ai quali sono sottoposti i soggetti operanti, il meccanismo di definizione del prezzo, le modalità di negoziazione e le procedure di liquidazione degli scambi. Di conseguenza, rispetto ai mercati regolamentati, le informazioni a disposizione dei semplici investitori sono poche e non necessariamente aggiornate. Leva finanziaria Si tratta di una caratteristica tipica degli strumenti finanziari derivati e consiste nella possibilità di effettuare un investimento impiegando solo una porzione di capitale. In altri termini la leva finanziaria è data dal rapporto tra il valore dello strumento finanziario e la somma versata per aprire la posizione. Un tipico esempio di strumenti finanziari derivati che permettono l'utilizzo della leva finanziaria è quello dei contratti futures dove l'investitore è tenuto al versamento 6

7 di un "margine iniziale" che è inferiore al valore nominale del contratto. La leva finanziaria quindi non fa altro che amplificare gli effetti, positivi e negativi per l'investitore, delle variazioni del prezzo di un'attività finanziaria. Rischio specifico e rischio sistematico Il rischio specifico è una tipologia di rischio che l'investitore sopporta quando il risultato dell'investimento è legato all'andamento della specifica impresa emittente. Il rischio specifico può essere ridotto attraverso la diversificazione cioè suddividendo l'investimento tra titoli emessi da differenti emittenti. Il rischio sistematico rappresenta invece quella parte di variabilità del prezzo che dipende dalle fluttuazioni del mercato; tale tipologia di rischio non può essere attenuata mediante la diversificazione del portafoglio. 7

8 SEZIONE II - DESCRIZIONE DEGLI STRUMENTI FINANZIARI 2.1 Azioni Le azioni, o titoli di capitale, sono titoli rappresentativi di quote del capitale sociale della società emittente. In altre parole, acquistando azioni, si diviene soci dell azienda emittente, partecipando per intero al rischio economico della medesima. Chi investe in azioni acquisisce il diritto a percepire i dividendi che l assemblea dei soci decide di distribuire, ottenendo un rendimento che è strettamente connesso all andamento economico della società emittente. I rischi rilevanti dell'investimento in azioni sono: Rischio di volatilità del prezzo; Rischio di inadempimento; Rischio di cambio (solo per le azioni denominate in divisa non euro); Rischio di liquidità (soprattutto per azioni caratterizzate da scarsi volumi di scambio o scambiate in mercati non regolamentati); Rischio di inflazione. 2.2 Obbligazioni Acquistando un obbligazione si diviene finanziatori della società o degli enti che le hanno emesse e si ha diritto a percepire periodicamente gli interessi previsti dal regolamento dell emissione e, alla scadenza, al rimborso del capitale prestato. I titoli di debito si caratterizzano per: a) la durata prestabilita: è noto il momento nel quale il prestito verrà rimborsato; b) il tasso di interesse prestabilito: è noto il tasso di interesse, e/o il parametro di riferimento in base al quale verrà calcolato, che verrà periodicamente corrisposto sotto forma di cedola prima della scadenza oppure, in unica soluzione alla scadenza. Con riferimento ai titoli di debito, il rischio che le società o gli enti finanziari non siano in grado di pagare gli interessi o di rimborsare il capitale prestato si riflette nella misura degli interessi che tali obbligazioni garantiscono all'investitore. Quanto maggiore è il tasso d'interesse che l'emittente corrisponde all'investitore rispetto ai tassi di interesse prevalenti sul mercato, tanto maggiore è la probabilità che la società emittente i titoli di debito possa incontrare difficoltà a pagare gli interessi o a rimborsare il capitale Il tasso di interesse Nel caso di titoli di debito, occorre considerare il concetto di interesse, inteso come remunerazione del capitale. Ad esempio, se un obbligazione ha una cedola del 6% annuo, pagabile in rate semestrali, vuol dire che ogni 100 euro di capitale investito, il possessore del titolo incasserà 3 euro ogni sei mesi. È da tenere presente che gli interessi maturano giorno per giorno e vengono distribuiti sotto forma di cedola periodicamente, per cui, in caso di compravendita dell obbligazione, il venditore e il compratore del titolo si dividono gli interessi maturati nel periodo di riferimento (rateo) sino al momento dell acquisto, in proporzione al periodo di detenzione del titolo stesso. Si distinguono titoli a tasso fisso e titoli a tasso variabile. I titoli a tasso fisso forniscono interessi fissi sotto forma di cedole periodiche (generalmente semestrali o annuali) da incassare per la durata del prestito, mentre quelli a tasso variabile forniscono interessi sotto forma di cedole periodiche (generalmente semestrali o annuali), variabili secondo un parametro di riferimento che può essere ad esempio un tasso interbancario (Euribor, Libor), il tasso di un titolo di Stato, il tasso di una Banca Centrale, l'inflazione oppure un indice di borsa. I titoli a tasso variabile tendono ad avere oscillazioni dei prezzi più contenute rispetto ai titoli a tasso fisso. A seconda della modalità di calcolo degli interessi avremo: Obbligazioni a tasso fisso Sono obbligazioni che remunerano l'investimento ad un tasso di interesse fisso stabilito prima dell'emissione. Obbligazioni a tasso variabile Sono obbligazioni che remunerano l'investimento ad un tasso di interesse variabile. Il tasso varia a determinate scadenze temporali seguendo i tassi di mercato. Il loro prezzo di mercato non risente, o risente in modo solo marginale, della variazioni dei tassi di interesse (in quanto è la cedola ad adeguarsi alle nuove condizioni di mercato). Le obbligazioni a tasso variabile quindi subiscono il rischio di oscillazione dei tassi in maniera lieve. Obbligazioni Zero-Coupon (o Zero-Coupon Bonds - ZCB) Sono obbligazioni senza cedola (coupon) che non pagano periodicamente gli interessi ma li corrispondono unitamente al capitale alla scadenza del titolo La duration È un indicatore, espresso in anni, che misura la durata finanziaria residua media di un titolo obbligazionario, intesa come il numero di anni entro i quali il possessore di un titolo obbligazionario rientra in possesso del capitale inizialmente investito. La duration varia in funzione della vita residua del titolo, del rendimento atteso, del tasso cedolare e della frequenza delle cedole Per i titoli obbligazionari a tasso fisso tale indicatore viene utilizzato come misura di sensibilità del valore del titolo rispetto a variazioni dei tassi d'interesse. Normalmente una duration maggiore si accompagna ad un rischio finanziario maggiore del titolo: ciò significa che ad un movimento dei tassi di mercato si accompagna un movimento in direzione opposta del prezzo del titolo tanto più brusco quanto più alta è la duration del titolo stesso. 8

9 2.2.3 I titoli di Stato Il titolo di Stato è un obbligazione emessa dal Governo di uno Stato al fine di reperire fondi con i quali finanziare spese pubbliche. I titoli di Stato generalmente forniscono un rendimento basso, essendo statisticamente basso il rischio che gli emittenti governativi non paghino gli interessi o non rimborsino il capitale. Ciò nonostante, anche in anni recenti, taluni emittenti governativi non hanno onorato i propri impegni Le obbligazioni societarie Le obbligazioni societarie dette anche corporate sono titoli di debito emessi da società private. Esse sono generalmente più rischiose rispetto ai titoli di Stato in quanto aumenta il rischio di insolvenza dell'emittente. Una particolare tipologia di obbligazioni societarie sono le obbligazioni convertibili la cui caratteristica è quella di incorporare la facoltà di convertire, ad una scadenza prefissata, il prestito obbligazionario in azioni secondo un rapporto di cambio le cui condizioni sono predeterminate. I rischi rilevanti dell'investimento in obbligazioni sono: Rischio di volatilità del prezzo; Rischio di inadempimento; Rischio di cambio (solo per le obbligazioni denominate in divisa non euro); Rischio di liquidità (soprattutto per obbligazioni societarie e scambiate in mercati non regolamentati); Rischio di tasso (soprattutto per le obbligazioni a tasso fisso); Rischio di reinvestimento (solo per le obbligazioni con cedola); Rischio di rimborso anticipato; Rischio di inflazione. 2.3 OICR Gli OICR (Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio) sono organismi che investono in strumenti finanziari o altre attività le somme di denaro raccolte tra il pubblico dei risparmiatori. L'investimento in quote o azioni di organismi di investimento collettivo (fondi comuni d'investimento e Società d'investimento a capitale variabile - SICAV) consente, anche al piccolo risparmiatore, un elevato grado di diversificazione del rischio sistematico. A seconda della natura dei titoli in cui il fondo viene investito e delle modalità di accesso/uscita dai fondi, si possono individuare alcune macrocategorie di OICR, tra le quali: Fondi comuni di investimento mobiliari aperti; Fondi comuni di investimento mobiliari chiusi; Fondi comuni di investimento immobiliari; Fondi speculativi; Fondi di fondi. Il fondo comune di investimento è un patrimonio in strumenti finanziari acquistati da un intermediario specializzato, la Società di gestione del risparmio (SGR), utilizzando somme versate da una pluralità di risparmiatori. Ciascuno di essi detiene un numero di quote proporzionale all'importo che ha versato. La gestione del patrimonio del fondo è affidata esclusivamente a Società di Gestione del Risparmio, autorizzate ed iscritte in apposito Albo tenuto dalla Banca d'italia. Il patrimonio che costituisce il fondo è autonomo e separato sia da quello dei singoli partecipanti al fondo sia da quello della Società di Gestione. Il valore delle quote di un fondo è calcolato giornalmente; essa tiene conto dei prezzi di quotazione dei titoli in essere presso il fondo più la differenza tra sottoscrizioni e rimborsi di quote. Il valore delle quote è espresso attraverso il cosiddetto NAV (net asset value) che indica il prezzo al quale possono essere sottoscritte o rimborsate le quote-parti, al netto delle eventuali commissioni di acquisto. La custodia degli strumenti finanziari e delle disponibilità liquide dei fondi comuni di investimento è affidata a Banche (c.d. depositarie) che devono aver ricevuto apposita autorizzazione dalla Banca d Italia. Le Banche depositarie svolgono funzioni di garanzia e controllo circa l operato della Società di Gestione, accertano la legittimità delle operazioni di emissione, rimborso, calcolo del valore delle quote. Simili ai fondi nella modalità di raccolta e gestione del patrimonio, ma differenti dal punto di vista giuridico e fiscale, le SICAV sono società di investimento a capitale variabile, dotate, di personalità giuridica propria il cui patrimonio è rappresentato da azioni anziché da quote. I Fondi comuni di investimento, come le SICAV, in termini di rendimento, sono da considerare in un orizzonte temporale di medio-lungo termine. A seconda della loro specializzazione di investimento, presentano rischi diversi. La cosiddetta specializzazione del Fondo riguarda le tipologie di strumenti finanziari nei quali il Fondo è autorizzato ad investire e le percentuali oltre le quali non è consentito negoziare. Queste informazioni, insieme a molte altre che riguardano le caratteristiche e le modalità di funzionamento, nonché le situazioni di conflitto di interessi, sono contenute nel prospetto informativo. Il prospetto informativo è il documento, soggetto all approvazione della CONSOB, che la Società di Gestione deve obbligatoriamente redigere e consegnare a chi intende sottoscrivere un fondo. L'uniformità di struttura che la CONSOB prevede per la redazione di questa modulistica da parte delle Società di Gestione agevola il confronto fra i diversi prodotti presenti sul mercato. Altro documento che invece è redatto autonomamente dalla SGR e definisce i rapporti tra i partecipanti al fondo e le sue controparti è il Regolamento del fondo, a sua volta soggetto alla normativa della Banca d Italia. In pratica è il documento in cui vengono fissati concretamente i contorni dell'attività di gestione e definiti gli spazi operativi a disposizione del gestore per le scelte d'investimento I fondi comuni di investimento mobiliari aperti Il Fondo aperto consente in ogni momento ai sottoscrittori di ottenere il rimborso delle proprie quote. I fondi appartenenti alla tipologia in questione investono in strumenti finanziari secondo i limiti massimi previsti dalla disciplina regolamentare della Banca d Italia e devono essere riportati nel regolamento del fondo e nel prospetto informativo. Esistono diverse categorie di fondi il cui rapporto rischio rendimento, varia a seconda degli strumenti finanziari nei quali il patrimonio di detti fondi è investito: fondi azionari, fondi bilanciati, fondi obbligazionari, fondi flessibili e fondi di liquidità. 9

10 2.3.2 I fondi comuni di investimento mobiliari chiusi L'ammontare totale del capitale da sottoscrivere ed il numero delle quote sono stabilite al momento della costituzione. Il sottoscrittore non può chiedere il rimborso delle quote in qualunque momento, ma solo a scadenze predeterminate e dichiarate nel regolamento del fondo. I fondi mobiliari chiusi investono prevalentemente in titoli non quotati, comprendono i fondi di venture capital, che investono in società in fase di start up, ed i fondi di private equity, che finanziano la crescita di progetti già in essere. I fondi appartenenti alla tipologia in questione investono prevalentemente in strumenti finanziari non quotati secondo i limiti massimi previsti dalla disciplina regolamentare della Banca d Italia e devono essere riportati nel regolamento del fondo I fondi comuni di investimento immobiliari I Fondi Immobiliari investono principalmente in immobili (palazzi, uffici, terreni, ecc.). Sono spesso riservati ad investitori quali Banche, Sim, Fondi pensione, SGR, Fondazioni bancarie. Tali fondi sono definiti chiusi avendo durata predefinita compresa tra cinque e dieci anni. Alla scadenza il fondo si scioglie ed il patrimonio accumulato viene suddiviso tra i partecipanti. Il sottoscrittore non può chiedere il rimborso delle quote in qualunque momento, ma solo a scadenze predeterminate e dichiarate nel regolamento del fondo. I Fondi Chiusi sono da considerare in un orizzonte temporale di lungo termine e presentano un rischio rilevante date le attività in cui investono le risorse raccolte. I fondi appartenenti alla tipologia in questione investono in strumenti finanziari secondo i limiti massimi previsti dalla disciplina regolamentare della Banca d Italia e devono essere riportati nel regolamento del fondo I Fondi speculativi Possono essere sia aperti che chiusi e possono investire sia in titoli mobiliari che immobiliari. Sono caratterizzati da minori vincoli posti ai gestori nella scelta degli strumenti di investimento e di gestione del fondo soprattutto in ottica di rischiosità degli investimenti. Sono generalmente dedicati ad un pubblico di investitori sofisticati e/o con disponibilità patrimoniali ampie. Sono ad esempio fondi speculativi gli hedge fund I fondi di fondi Sono fondi aperti il cui patrimonio in gestione viene investito principalmente in quote di Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio Gli ETF Gli Exchange Traded Fund (ETF) rappresentano una tipologia di OICR o SICAV a cosiddetta gestione passiva, ossia il gestore si limita a replicare l andamento dell attività cui l ETF si riferisce. Ciò comporta, tra l altro, costi contenuti in termini di commissioni di gestione a carico dell investitore. Ad esempio, se l ETF è riferito all indice della Borsa di Milano, questo replicherà il suo andamento e sarà negoziato in borsa come un comune titolo azionario. Un ETF quindi riassume in sé le caratteristiche proprie di un fondo e di un azione, consentendo agli investitori di sfruttare i punti di forza di entrambi gli strumenti: diversificazione e riduzione del rischio propria dei fondi; conoscenza in tempo reale del prezzo delle azioni e possibilità di utilizzarli per investimenti in qualsivoglia ottica temporale (lungo, medio e breve periodo, anche operazioni infragiornaliere); vendita allo scoperto ("short selling"), con la finalità di assumere una posizione "ribassista" sull'indice benchmark (se il servizio è offerto dal proprio intermediario). Gli strumenti finanziari accessibili attraverso l investimento in ETF sono estremamente diversificate, è infatti possibile investire su: Indici obbligazionari (Titoli di stato denominati in euro, dollaro, sterline e segmentatiper scadenza. Titoli di società private dell area euro e di altre aree valutarie); Indici azionari rappresentativi di singoli mercati e di intere aree geografiche (Italia, Gran Bretagna, Germania, Svizzera, Giappone, Europa, Usa, ecc.); Indici azionari di mercati emergenti (Cina, India, Russia, Brasile, Turchia, Korea, Taiwan ecc.); Indici azionari settoriali (automobili, tecnologici, telecomunicazioni, utilities, banche, energia, servizi finanziari ecc); Indici azionari style (mid cap, small cap, value, growth, select dividend); Indici di materie prime; Indici di società immobiliari e di private equity Gli ETF strutturati Gli ETF strutturati sono fondi o Sicav negoziabili in tempo reale come delle azioni e gestiti con tecniche volte a perseguire rendimenti che non sono solo in funzione dell andamento dell indice benchmark, ma che possono essere volte a: proteggere il valore del portafoglio pur partecipando agli eventuali rialzi dell indice di riferimento (ETF a protezione o flessibili); partecipare in maniera più che proporzionale all andamento di un indice (ETF a leva); partecipare inversamente ai movimenti dell indice di riferimento (ETF short con o senza leva) Gli ETC (exchange traded commodities) Gli Exchange Traded Commodities (ETC) sono strumenti finanziari emessi da una società veicolo che investe direttamente in materie prime o in contratti derivati su materie prime. Il prezzo degli ETC è quindi legato direttamente o indirettamente all andamento del sottostante. Similarmente agli ETF, gli ETC sono negoziati in Borsa come delle azioni.questi strumenti replicano passivamente la performance della materia prima o del paniere di materie prime a cui fanno riferimento. L investitore può quindi investire su una singola materia prima (oro, petrolio, gas, zucchero, soia, zinco etc.), possibilità preclusa agli ETF che devono garantire un certo grado di diversificazione per ragioni di natura regolamentare. 10

11 Gli ETC non sono quindi fondi (OICR), ma sono titoli senza scadenza (simili alle obbligazioni zero coupon con scadenza illimitata) emessi da una società veicolo a fronte dell investimento diretto in una materia prima o in contratti su merci stipulati dall emittente con operatori internazionali. Ciò che accomuna gli ETC agli ETF è l esistenza di un mercato primario e di un mercato secondario. Il mercato primario è accessibile esclusivamente agli intermediari autorizzati, mentre quello secondario è accessibile anche al mercato retail. I rischi rilevanti dell'investimento in OICR dipendono dalle caratteristiche degli strumenti finanziari in cui l'organismo investe. Per tale ragione un OICR potrebbe essere caratterizzato dai rischi tipici di un investimento azionario, obbligazionario o da una combinazione degli stessi. 2.4 STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI I derivati sono strumenti finanziari il cui valore dipende (deriva appunto) dall'andamento di un'altra attività definita sottostante. L'attività sottostante può avere diversa natura e può consistere in un titolo azionario, in un indice azionario, in un tasso di interesse, in una valuta, in una materia prima, ecc. Gli strumenti derivati consentono all'investitore di utilizzare il cosiddetto effetto leva ovvero la possibilità di assumere una posizione sul mercato avente un controvalore superiore all'esborso iniziale. Tale possibilità si basa sul meccanismo dei margini. La cassa di compensazione (exchange clearinghouse) è un organo di borsa che ha il compito di garantire la solvibilità delle parti coinvolte in ogni transazione; in particolare la clearinghouse, al termini di ogni giorno, obbliga gli intermediari a versare o ritirare, per conto dei clienti, delle somme di denaro (margini) proporzionali alla variazione di valore del contratto derivato. In sostanza al momento dell'apertura di una posizione in uno strumento derivato l'investitore è chiamato a versare, su un apposito conto detto conto margini, un certo importo, detto margine iniziale; alla fine di ogni giorno lavorativo il conto margini viene aggiustato per tener conto dei profitti e delle perdite dell'investitore. Si ha così l'aggancio al mercato, meglio noto come "marking to market". L'investitore può prelevare dal conto margini l'eccedenza rispetto al margine iniziale. Affinché il saldo del conto margini non diventi mai negativo esiste un "margine di mantenimento", inferiore al margine iniziale. Se il saldo del conto scende al di sotto del margine di mantenimento, l'investitore riceve una richiesta di integrazione (c.d margin call) e il giorno successivo deve riportare il saldo del conto al livello iniziale. Il versamento integrativo richiesto è detto "margine di variazione" I futures I futures sono strumenti finanziari derivati che consistono nell'accordo per l'acquisto o la vendita di un'attività, ad una certa data futura, per un certo prezzo. I futures sono scambiati in mercati regolamentati nei quali le condizioni di scambio (strumento sottostante, lotto minimo scambiabile, scadenza, modalità di contrattazione, modalità di definizione dei prezzi, limiti alle posizioni assumibili a alle oscillazioni massime di prezzo) sono standardizzate. L esecuzione del contratto alla scadenza può realizzarsi: con l effettiva consegna del bene sottostante da parte del venditore all acquirente, dietro pagamento del prezzo prestabilito: in questo caso si parla di consegna fisica o physical delivery; con il pagamento del differenziale in denaro tra il prezzo corrente del sottostante, al momento della scadenza, e il prezzo di consegna indicato nel contratto. Tale differenza, se positiva, sarà dovuta dal venditore all acquirente del contratto, viceversa, se negativa: si parla di liquidazione per contanti o cash settlement. Come detto, l'attività sottostante può essere rappresentata da diverse categorie di beni; da questo punto di vista è possibile individuare le seguenti categorie di futures: financial futures: l'attività sottostante è uno strumento finanziario (titoli azionari, indici azionari, tassi di interesse, valute, ecc.); commodity futures: l'attività sottostante è una merce (petrolio, gas naturale, oro, argento, frumento, ecc.). Nella prassi si designa l'acquirente di un contratto future come detentore di una posizione lunga (long). Il rischio in tal caso è rappresentato dal deprezzamento del valore del contratto future. Si designa invece il venditore come detentore di una posizione corta (short); il suo rischio consiste nell'apprezzamento del contratto future. I rischi rilevanti dell'investimento in futures dipendono essenzialmente da due elementi: tipologia dell'attività sottostante: i rischi saranno quelli tipici dell'attività sottostante quindi si tratterà dei rischi tipici di un investimento azionario, obbligazionario, ecc. livello di leva finanziaria: maggiore è il grado di leva del future, maggiore sarà l'effetto di amplificazione dei rischi di cui al punto precedente. È importante sottolineare che, in determinati scenari di mercato, l'investimento in futures può comportare per l'investitore una perdita superiore al capitale investito Le opzioni Un'opzione è uno strumento finanziario derivato che conferisce al detentore (holder) il diritto, ma non l'obbligo, di acquistare (opzione call), o vendere (opzione put) una determinata attività sottostante ad un prezzo prestabilito (prezzo di esercizio o strike price) entro una certa data (opzione di tipo americano) o ad una certa data (opzione di tipo europeo), dietro pagamento di una certa somma di denaro (premio). Il venditore dell'opzione (writer) incassa quindi il premio e resta vincolato alle decisioni del compratore. Si tratta dunque di un contratto "asimmetrico" nel quale una parte ha una facoltà (e paga il premio per averla) e l'altra parte ha un obbligo (e riceve il premio per questo). L'opzione è detta in the money quando in caso di esercizio il detentore dell'opzione realizza un utile (quindi quando il prezzo di mercato è superiore al prezzo di esercizio in caso di opzione call e inferiore in caso di opzione put). Se il prezzo di esercizio è uguale al prezzo di mercato l'opzione si dice at the money. Un'opzione call il cui strike price è superiore al prezzo di mercato e un'opzione put il cui strike price è inferiore al prezzo di mercato sono dette out of the money. Il valore di un'opzione a scadenza è detto valore intrinseco. Il valore intrinseco di una call è dato dalla differenza tra il prezzo di mercato dell'attività sottostante e lo strike price. Nel caso di una put il valore intrinseco è pari alla differenza tra strike price e prezzo di mercato del sottostante. Esiste tuttavia un vincolo: in nessun caso l'opzione può assumere un valore negativo. Prima della scadenza invece il valore dell'opzione risulta generalmente superiore al proprio valore intrinseco incamerando anche il cosiddetto valore temporale. Senza entrare nel dettaglio delle formule matematiche che determinano il valore di un opzione prima della sua scadenza possiamo dire che tale valore dipende dai seguenti fattori: 11

12 scadenza: più estesa è la durata dell'opzione, maggiore sarà il suo valore; tasso di interesse privo di rischio: tanto maggiore è il tasso di interesse tanto più elevato (basso) sarà il valore di un'opzione call (put); volatilità dell'attività sottostante: tanto maggiore è la variabilità del prezzo dell'attività sottostante, tanto più un'opzione verrà apprezzata dal mercato; dividendi distribuiti dall'attività sottostante: la distribuzione di dividendi influenza negativamente un'opzione call e positivamente un'opzione put; prezzo del sottostante: al crescere del prezzo dell'attività sottostante aumenta il valore di una call e diminuisce il valore di una put. I cinque fattori appena descritti rappresentano i principali fattori di rischio ai quali si espone chi effettua un investimento in opzioni. Esiste tuttavia una fondamentale differenza di rischiosità nel caso di acquisto o di vendita di un'opzione: il compratore di un'opzione è esposto ad una perdita limitata, rappresentata dal premio pagato, e a profitti potenzialmente illimitati; chi vende un'opzione al contrario ha un profitto limitato, il premio incassato, e perdite potenzialmente illimitate. Il profilo di rischio di una vendita di opzioni è paragonabile ad un investimento in futures. 2.5 IL MERCATO FOREX Il Forex (foreign exchange market) è un mercato OTC sul quale vengono scambiate le valute dei diversi Paesi. Il mercato Forex è aperto 24 ore su 24 e le transazioni avvengono per via esclusivamente telematica attraverso intermediari autorizzati e controllati dagli organi di vigilanza di ciascun Paese. Si tratta di un mercato estremamente liquido in cui le transazioni medie giornaliere ammontano a circa duemila miliardi di dollari USA. L operatività sul mercato Forex prevede che si assuma una posizione sul mercato tale da sfruttare l incremento del valore di una valuta rispetto ad un altra. Il rapporto di una valuta rispetto all altra si chiama tasso di cambio. Per convenzione si pone al primo posto la valuta base detta anche "certa", mentre al secondo posto valuta quotata detta anche "contatore" o "incerta". Quando si opera sul mercato delle valute quindi non si opera direttamente su una valuta ma sul cambio di una valuta rispetto all altra. Generalmente ci si riferisce ai cambi disponibili con il nome di "coppia" o "cross". È possibile assumere posizioni lunghe o corte sul cross come con un qualsiasi altro strumento finanziario. Assumere una posizione long sul cross EUR/USD significa aspettarsi un incremento del valore dell Euro sul dollaro, una posizione short implicherebbe un aspettativa opposta. Il mercato Forex mette a disposizione un elevato numero di cross (cambi) fra le valute principali utilizzate a livello mondiale. La possibilità di operare "in marginazione" implica la possibilità di utilizzare l'effetto leva. I rischi rilevanti dell'investimento in valute sul mercato Forex sono: Rischio di volatilità del prezzo; Rischio di inadempimento; Rischio di cambio (nel caso specifico tale rischio non coincide con il rischio di prezzo solo nel caso in cui entrambe le valute del tasso di cambio sono diverse dall'euro). 12

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