Lez. 10 Concetto di forza
|
|
- Faustino Poletti
- 6 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Lez. 10 Concetto di forza Prof. 1 Dott., PhD Dipartimento Scienze Fisiche Università di Napoli Federico II Compl. Univ. Monte S.Angelo Via Cintia, I-8016, Napoli mettivier@na.infn.it
2 Ciascuno di noi ha una comprensione elementare del concetto di forza tratto dall esperienza quotidiana. Quando voi spingete o trascinate un oggetto, esercitate una forza su di esso. In questo esempio, la parola forza è associata al risultato dell attività muscolare e ad un qualche cambiamento nello stato di moto di un oggetto. Però, le forze non sempre causano il movimento di un oggetto. Per esempio, se siete seduti al tavolo, la forza di gravità agisce sul vostro corpo e tuttavia voi restate in quiete. Voi potete spingere un blocco di pietra senza riuscire a metterlo in moto. 3 Per misurare una forza è conveniente usare la deformazione lineare di una molla, come nel caso del dinamometro. Supponiamo che una forza sia applicata verticalmente ad una molla con l estremità superiore fissata, come in fig. Possiamo calibrare la molla definendo l unità di forza, F 1, come la forza che produce un elongazione di 1 cm. Se una forza F, applicata come in fig, produce un elongazione di cm, il modulo di F è unità. 4
3 Se le due forze F 1 e F sono applicate simultaneamente,, l elongazione della molla è 3 poiché le forze sono applicate nella stessa direzione e verso e i loro moduli si sommano. Se le due forze sono applicate in direzioni perpendicolari, l elongazione è. cm. La singola forza F che produrrebbe la stessa elongazione è la somma vettoriale di F 1 e F. 5 Se due o più singole forze agiscono simultaneamente su un corpo, è come se sul corpo agisse una sola forza uguale alla somma vettoriale delle singole forze. Questa proprietà è chiamata principio di sovrapposizione delle forze. La somma vettoriale delle singole forze agenti su un corpo è detta forza risultante ΣF i. Cioè: ΣF i = F 1 + F + dove F 1, F, sono le singole forze. 6 3
4 Prima del 1600, gli scienziati ritenevano che lo stato naturale della materia fosse lo stato di quiete. Le osservazioni dimostravano che in oggetti in moto prima o poi si fermano. Galileo fu il primo ad assumere un atteggiamento alquanto diverso rispetto al moto e allo stato naturale della materia. Egli concepì degli esperimenti concettuali, quale quello di un oggetto in moto su una superficie priva di attrito, e ne concluse che non è nella natura di un oggetto fermarsi una volta che sia posto in moto: piuttosto è nella sua natura opporsi alle variazioni di moto. Con parole sue, Una volta comunicata ad un corpo una qualsiasi velocità, questa sarà invariabilmente mantenuta fino a quando non ci saranno cause esterne ritardanti. 7 Galileo dedusse che, una volta eliminate tutte le forze esterne agenti su un corpo, tra cui l attrito, la sua velocità sarebbe rimasta invariata; egli chiamò inerzia questa proprietà della materia. La sua conclusione, riformulata da Newton nella sua prima legge, è anche nota come legge d inerzia. Prima legge. Un corpo in quiete rimane in quiete a meno che su di esso non agiscano forze esterne. Un corpo in moto continua il suo moto con velocità costante in linea retta, a meno che su di esso non agiscano forze esterne. 8 4
5 La prima legge di Newton dà un criterio per determinare se un sistema di riferimento è inerziale: Se su un corpo non agisce nessuna forza, un qualsiasi sistema di riferimento, in cui la sua accelerazione rimane nulla è un sistema di riferimento inerziale. La superficie terrestre è in buona approssimazione un sistema di riferimento inerziale. Un qualunque sistema di riferimento in moto con velocità costante rispetto a un sistema di riferimento inerziale, è a sua volta inerziale. 9 In assenze di forze esterne, quando visto da un sistema di riferimento inerziale, un oggetto in quiete rimarrà in quiete e un oggetto in moto preserverà nello stato di moto con velocità costante (vale a dire moto rettilineo a velocità costante) In termini più semplici, possiamo affermare che quando su un corpo non agisce alcuna forza, la sua accelerazione e zero. In assenza di cause che mutino il moto di un corpo la sua velocità non cambia. Dalla prima legge concludiamo che un qualsiasi corpo isolato (un corpo che non interagisca con l ambiente circostante) è o a riposo o in moto con velocità costante. La tendenza di un corpo a resistere ai cambiamenti della sua velocità si chiama inerzia. 10 5
6 La massa è la proprietà di un oggetto che specifica la resistenza a cambiare la propria velocità e, la sua unità di misura è il kg. Maggiore è la massa di un oggetto, minore è l accelerazione dell oggetto sottoposto ad una data forza applicata. La massa è una proprietà intrinseca di un corpo ed è indipendente da ciò che lo circonda e dal metodo adoperato per misurarla. Inoltre, la massa è una quantità scalare. La massa non deve essere confusa con il peso. Massa e peso sono due grandezze diverse. Il peso di un corpo è uguale al modulo della forza gravitazionale esercitata dal pianeta sul quale il corpo risiede. Per esempio, una persona che pesa 90 kg-peso sulla terra pesa soltanto 15 kg-peso sulla Luna. Tuttavia, la massa di un corpo è sempre la stessa ovunque. 11 La prima legge di Newton, insieme al concetto di sistema di riferimento inerziale, permette di definire una forza come un azione esterna, agente su un corpo, che ne determina una variazione di velocità, o accelerazione, rispetto a un sistema di riferimento inerziale (in questa definizione si assume che nessuna altra forza agisca sul corpo). La forza è una grandezza vettoriale. 1 6
7 Tradizionalmente, tutte le forze osservate in natura vengono spiegate in termini di quattro tipi di interazioni fondamentali tra particelle elementari: Interazione gravitazionale: interazione a lungo raggio dovuta alla massa delle particelle. Interazione elettromagnetica: interazione a lungo raggio tra particelle elettricamente cariche. Interazione debole: interazione a raggio molto corto tra particelle subnucleari. Le interazioni elettromagnetiche e deboli sono interpretate attualmente come un unico tipo di interazione chiamata elettrodebole. Interazione forte: E la forza responsabile della stabilità dei nuclei atomici formati da protoni e neutroni. 13 Quando esercitate una qualche forza orizzontale F, il blocco si muove con una certa accelerazione a. Gli esperimenti mostrano che se applicate una forza di intensità doppia, l accelerazione raddoppia. Analogamente, se la forza è aumentata a 3F, l accelerazione è triplicata e così via. Da tali osservazioni possiamo concludere che l accelerazione di un oggetto è direttamente proporzionale alla forza risultate agente su di esso. L accelerazione di un oggetto è direttamente proporzionale alla forza risultante agente su di esso e inversamente proporzionale alla sua massa. 14 7
8 Scriviamo ciò come a ΣF/m dove ΣF è la forza risultante, che è la somma vettoriale di tutte le forze agenti sull oggetto di massa m. La seconda legge di Newton in forma matematica è un affermazione di questa relazione che rende la precedente proporzionalità una uguaglianza: ΣF = ma ΣF x = ma x, ΣF y = ma y, ΣF z = ma z L accelerazione è costante se la forza è costante. 15 L unità SI della forza è il Newton, che è definito come la forza che agendo su una massa di 1 kg produce un accelerazione di 1 m/s. Da questa definizione e dalla seconda legge di Newton, vediamo che il newton può essere espresso in termini delle seguenti unità fondamentali di massa, lunghezza e tempo: 1N = 1kg m/s 16 8
9 La forza esercitata dalla Terra su un oggetto è la forza gravitazionale F g. Questa forza è diretta verso il centro della Terra. Il modulo della forza gravitazionale si chiama peso F g dell oggetto. Un oggetto in caduta libera ha soltanto una forza agente su esso, la forza di gravità, sicché la forza risultante sull oggetto è uguale alla forza di gravità: ΣF = F g Poiché l accelerazione di un corpo in caduta libera è uguale all accelerazione di gravità g, segue che F g = mg 17 Poiché dipende da g, il peso varia con la posizione geografica. I corpi pesano di meno a grandi altezze che a livello del mare poiché g decresce con l aumentare della distanza dal centro della Terra. Un corpo lasciato cadere vicino alla superficie terrestre si muove di moto accelerato verso la terra. Se la resistenza dell aria è trascurabile, tutti i corpi cadono con la stessa accelerazione, detta accelerazione di gravità g. La forza responsabile di questa accelerazione è la forza di gravità F g esercitata dalla Terra sul corpo. Il peso di un corpo è l intensità della forza di gravità a cui è soggetto. Se la forza di gravità è l unica forza che agisce, il corpo si dice in caduta libera. g = 9.81 N/kg = 9.81 m/s 18 9
10 L astronomo danese Tyco Brahe eseguì accurate misure astronomiche in un periodo di 0 anni e fornì le basi per il modello strutturale del sistema solare oggi accettato. L astronomo tedesco Giovanni Keplero, che era stato assistente di Brahe, ne acquisì i dati astronomici, e passò circa 16 anni cercando di dedurre un modello matematico per il moto dei pianeti. L analisi completa è riassunta in tre affermazioni, note come leggi di Keplero del moto dei pianeti. 19 I. Ciascun pianeta nel Sistema Solare si muove su un orbita ellittica con il Sole in uno dei fuochi. II. Il raggio vettore tracciato dal sole verso un qualunque pianeta spazza aree uguali in intervalli di tempo uguali. III. Il quadrato dei periodi orbitali di ogni pianeta è proporzionale al cubo del semiasse maggiore dell orbita ellittica. 0 10
11 Un ellisse è definita matematicamente scegliendo una curva attraverso dei punti per i quali la somma delle distanze r 1 e r da F 1 e F sia costante. La massima distanza passante per il centro fra i punti sull ellisse (e passante per i due fuochi) si chiama asse maggiore, e questa distanza è a. La distanza a si chiama semiasse maggiore. Analogamente, la minima distanza fra il centro e i punti sull ellisse si chiama asse minore di lunghezza b, dove la distanza b è il semiasse minore. Ambedue i fuochi sono posizionati a distanza c dal centro dell ellisse, dove a = b + c 1 Newton dimostrò che queste leggi erano la conseguenza della forza gravitazionale che si esercita tra due masse qualsiasi. La legge della gravitazione universale di Newton, insieme a queste equazioni del moto, fornisce la base completa rappresentazione matematica del moto dei pianeti e dei satelliti. r F F m1m = G r M Tm = G R rˆ 1 1 g = T mg 11
12 III. Il quadrato dei periodi orbitali di ogni pianeta è proporzionale al cubo del semiasse maggiore dell orbita ellittica. Consideriamo un pianeta di massa M p e supponiamo che si muova di moto circolare attorno al Sole (massa M s ). Poiché la forza gravitazionale agente sul pianeta fornisce l accelerazione centripeta del pianeta in un orbita circolare, utilizziamo la seconda legge di Newton per una particella in moto circolare uniforme: GM M Pv r 3 r M s p = GM r M s p = M Pv r La velocità orbitale del pianeta è πr/t, dove T è il periodo; l espressione precedente diventa quindi: πr GM S T = r r 4π 3 T = r GM S = K S r 3 4 1
13 Se due corpi interagiscono, la forza F 1 esercitata dal corpo 1 sul corpo è uguale in modulo ma di verso opposto alla forza F 1 esercitata dal corpo sul corpo 1: F 1 = -F 1 La forza che il corpo 1 esercita sul corpo è a volte chiamata forza di azione, mentre la forza che il corpo esercita sul corpo 1 è chiamata forza di reazione. 5 Un semaforo di peso 1 N pende da un cavo legato a due altri cavi trattenuti da un supporto come in fig. I cavi superiori formano due angoli di 37 e 53 con l orizzontale. Questi cavi superiori non sono così robusti come il cavo verticale, e si romperebbero se la tensione in essi superasse 100 N. Il semaforo rimarrà in questa situazione oppure uno dei cavi si romperà? 6 13
14 Un bambino su una slitta viene lasciato andare lungo un pendio privo di attrito che forma un angolo θ, come in fig. 7 Un bambino su una slitta viene lasciato andare lungo un pendio privo di attrito che forma un angolo θ, come in fig. a) Determinare l accelerazione della slitta dopo che è stata lasciata andare. b) Supponiamo che la slitta sia lasciata andare dalla quiete alla sommità del pendio, e la distanza tra la parte anteriore della slitta ed il fondo del pendio sia d. Quanto tempo impiegherà la parte anteriore della slitta per raggiungere il fondo, e quale sarà la sua velocità proprio quando arriva in questo punto? 8 14
15 Quando due oggetti con masse diverse sono sospesi verticalmente tramite una puleggia leggera e priva di attrito come in fig. calcolare il modulo dell accelerazione delle due masse e la tensione della fune. 9 15
Dinamica: Forze e Moto, Leggi di Newton
Dinamica: Forze e Moto, Leggi di Newton La Dinamica studia il moto dei corpi in relazione il moto con le sue cause: perché e come gli oggetti si muovono. La causa del moto è individuata nella presenza
Dettagli(4 π 2 /kt) m t / r 2 = (4 π 2 /ks) m s / r 2
Le leggi di Keplero Lo studio del moto dei pianeti, tramite accurate misure, permise a Keplero tra il 1600 ed il 1620 di formulare le sue tre leggi: I legge: I pianeti percorrono orbite ellittiche intorno
DettagliPrincipio di inerzia
Dinamica abbiamo visto come si descrive il moto dei corpi (cinematica) ma oltre a capire come si muovono i corpi è anche necessario capire perchè essi si muovono Partiamo da una domanda fondamentale: qual
DettagliLez. 9 Moto armonico
Lez. 9 Moto armonico Prof. 1 Dott., PhD Dipartimento Scienze Fisiche Università di Napoli Federico II Compl. Univ. Monte S.Angelo Via Cintia, I-80126, Napoli mettivier@na.infn.it +39-081-676137 2 1 Un
DettagliGRANDEZZE SCALARI E VETTORIALI
GRANDEZZE SCALARI E VETTORIALI Una grandezza scalare è definita da un numero reale con dimensioni. (es.: massa, tempo, densità,...) Una grandezza vettoriale è definita da un modulo (numero reale non negativo
DettagliGRANDEZZE SCALARI E VETTORIALI
GRANDEZZE SCALARI E VETTORIALI Una grandezza scalare è definita da un numero reale con dimensioni (es.: massa, tempo, densità,...) Una grandezza vettoriale è definita da un modulo (numero reale non negativo
DettagliDinamica. Relazione tra forze e movimento dei corpi Principi della dinamica Conce4 di forza, inerzia, massa
Dinamica Relazione tra forze e movimento dei corpi Principi della dinamica Conce4 di forza, inerzia, massa Cinematica Moto rettilineo uniforme s=s 0 +v(t-t 0 ) Moto uniformemente accelerato v=v 0 +a(t-t
Dettaglicircostanze che lo determinano e lo modificano. Secondo alcuni studi portati avanti da Galileo GALILEI e Isac
La DINAMICA è il ramo della meccanica che si occupa dello studio del moto dei corpi e delle sue cause o delle circostanze che lo determinano e lo modificano. Secondo alcuni studi portati avanti da Galileo
DettagliEquilibrio dei corpi. Leggi di Newton e momento della forza, τ
Equilibrio dei corpi Leggi di Newton e momento della forza, τ Corpi in equilibrio 1. Supponiamo di avere due forze di modulo uguale che agiscono lungo la stessa direzione, ma che siano rivolte in versi
Dettagliapprofondimento La dinamica e le interazioni fondamentali Il principio di inerzia secondo Galileo Sistemi inerziali
approfondimento La dinamica e le interazioni fondamentali Il principio di inerzia secondo Galileo Sistemi inerziali Forza gravitazionale e forza peso massa e peso, peso apparente Forze normali Moto circolare
DettagliPremessa: Si continua a studiare il moto degli oggetti in approssimazione di PUNTO MATERIALE
Leggi della Dinamica Premessa: Si continua a studiare il moto degli oggetti in approssimazione di PUNTO MATERIALE Fisica con Elementi di Matematica 1 Leggi della Dinamica Perché i corpi cambiano il loro
DettagliMeccanica parte seconda: Perche' i corpi. si muovono? la Dinamica: studio delle Forze
Meccanica parte seconda: Perche' i corpi si muovono? la Dinamica: studio delle Forze Il concetto di forza Le forze sono le cause del moto o meglio della sua variazione Se la velocita' e' costante o nulla
DettagliCorso di Chimica-Fisica A.A. 2008/09. Prof. Zanrè Roberto E-mail: roberto.zanre@gmail.com Oggetto: corso chimica-fisica. Esercizi: Dinamica
Corso di Chimica-Fisica A.A. 2008/09 Prof. Zanrè Roberto E-mail: roberto.zanre@gmail.com Oggetto: corso chimica-fisica Esercizi: Dinamica Appunti di lezione Indice Dinamica 3 Le quattro forze 4 Le tre
DettagliUniversità Politecnica delle Marche, Facoltà di Agraria. C.d.L. Scienze Forestali e Ambientali, A.A. 2012/2013, Fisica
Unità di misura - misurare oggetti -grandezze fisiche: fondamentali: lunghezza, tempo, massa, intensità di corrente, temperatura assoluta, quantità di sostanza derivate: velocità, accelerazione, forza,
DettagliLE FORZE. Il mondo che ci circonda è costituito da oggetti che esercitano azioni gli uni sugli altri Queste azioni sono dette forze
LE FORZE Il mondo che ci circonda è costituito da oggetti che esercitano azioni gli uni sugli altri Queste azioni sono dette forze Le forze possono agire: Per contatto a distanza Effetto delle forze Le
Dettagli1. Le leggi di Keplero Fino al 1600 si credeva che: la Terra fosse al centro dell'universo, con il Sole e i pianeti orbitanti attorno (modello
La gravitazione 1. Le leggi di Keplero Fino al 1600 si credeva che: la Terra fosse al centro dell'universo, con il Sole e i pianeti orbitanti attorno (modello geocentrico); i corpi celesti, sferici e perfetti,
DettagliMeccanica del punto materiale
Meccanica del punto materiale Princìpi della dinamica. Forze. Momento angolare. Antonio Pierro @antonio_pierro_ (https://twitter.com/antonio_pierro_) Per consigli, suggerimenti, eventuali errori o altro
DettagliCorsi di Laurea per le Professioni Sanitarie. Cognome Nome Corso di Laurea Data
CLPS12006 Corsi di Laurea per le Professioni Sanitarie Cognome Nome Corso di Laurea Data 1) Essendo la densità di un materiale 10.22 g cm -3, 40 mm 3 di quel materiale pesano a) 4*10-3 N b) 4 N c) 0.25
DettagliCAPITOLO 9: LA GRAVITAZIONE. 9.1 Introduzione.
CAPITOLO 9: LA GRAVITAZIONE 9.1 Introduzione. Un altro tipo di forza piuttosto importante è la forza gravitazionale. Innanzitutto, è risaputo che nel nostro sistema di pianeti chiamato sistema solare il
Dettagli4 FORZE FONDAMENTALI
FORZA 4! QUANTE FORZE? IN NATURA POSSONO ESSERE OSSERVATE TANTE TIPOLOGIE DI FORZE DIVERSE: GRAVITA' O PESO, LA FORZA CHE SI ESERCITA TRA DUE MAGNETI O TRA DUE CORPI CARICHI, LA FORZA DEL VENTO O DELL'ACQUA
DettagliUnità didattica 2. Seconda unità didattica (Fisica) 1. Corso integrato di Matematica e Fisica per il Corso di Farmacia
Unità didattica 2 Dinamica Leggi di Newton.. 2 Le forze 3 Composizione delle forze 4 Esempio di forza applicata...5 Esempio: il piano inclinato.. 6 Il moto del pendolo.. 7 La forza gravitazionale 9 Lavoro
DettagliUniversità Politecnica delle Marche, Facoltà di Agraria. C.d.L. Scienze Forestali e Ambientali, A.A. 2009/2010, Fisica 1
C.d.L. Scienze Forestali e Ambientali, A.A. 2009/2010, Fisica 1 Unità di misura - misurare oggetti - grandezze fisiche: fondamentali: lunghezza, tempo, massa, intensità di corrente, temperatura assoluta,
DettagliLA GRAVITAZIONE. Legge di Gravitazione Universale 08/04/2015 =6, /
LA GRAVITAZIONE Definizione (forza di attrazione gravitazionale) Due corpi puntiformi di massa e si attraggono vicendevolmente con una forza (forza che il corpo A esercita sul corpo B), o (forza che il
DettagliNozioni di meccanica classica
Nozioni di meccanica classica CORSO DI LAUREA IN TECNICHE DI RADIOLOGIA MEDICA, PER IMMAGINI E RADIOTERAPIA - Prof. Marco Maggiora Jacopo Pellegrino - jacopo.pellegrino@infn.it Introduzione Introduzione
DettagliLez. 20 Magnetismo. Prof. Giovanni Mettivier
Lez. 20 Magnetismo Prof. Giovanni Mettivier 1 Dott. Giovanni Mettivier, PhD Dipartimento Scienze Fisiche Università di Napoli Federico II Compl. Univ. Monte S.Angelo Via Cintia, I-80126, Napoli mettivier@na.infn.it
DettagliLE CAUSE DEL MOTO 1. I PRINCIPI DELLA DINAMICA. La dinamica. Il primo principio della dinamica (o principio di inerzia)
LE CAUSE DEL MOTO 1. I PRINCIPI DELLA DINAMICA La dinamica La dinamica è la parte della fisica che studia come si muovono i corpi per effetto delle forze che agiscono su di essi. I principi della dinamica.
Dettaglistudia il moto dei corpi date le forze che agiscono su di essi:
3-SBAC Fisica 1/16 DINAMICA : studia il moto dei corpi date le forze che agiscono su di essi: Forze r(t) Galileo (1546-1642) metodo sperimentale caduta libera principio relativita pendolo astronomia, telescopio
DettagliDINAMICA DEL PUNTO MATERIALE
DINAMICA DEL PUNTO MATERIALE DOWNLOAD Il pdf di questa lezione (0308a.pdf) è scaricabile dal sito http://www.ge.infn.it/ calvini/scamb/ 08/03/2012 I 3 PRINCIPI DELLA DINAMICA PRIMO PRINCIPIO Esiste una
Dettagli4. I principi della meccanica
1 Leggi del moto 4. I principi della meccanica Come si è visto la cinematica studia il moto dal punto di vista descrittivo, ma non si sofferma sulle cause di esso. Ciò è compito della dinamica. Alla base
DettagliPrimo principio detto d'inerzia o di Galileo
Dinamica del punto Forza ed accelerazione La prima legge di Newton : l inerzia La seconda legge di Newton: il pirincipio fondamentale della dinamica La terza legge di Newton : azione e reazione Le differente
DettagliGravità e moti orbitali. Lezione 3
Gravità e moti orbitali Lezione 3 Sommario Brevi cenni storici. Le leggi di Keplero e le leggi di Newton. La forza di gravitazionale universale e le orbite dei pianeti. 2 L Universo Geocentrico La sfera
DettagliDinamica. Relazione tra forze e movimento dei corpi Principi della dinamica Conce4 di forza, inerzia, massa
Dinamica Relazione tra forze e movimento dei corpi Principi della dinamica Conce4 di forza, inerzia, massa Cinematica Moto rettilineo uniforme s=s 0 +v(t-t 0 ) Moto uniformemente accelerato v=v 0 +a(t-t
DettagliLezione 3 Cinematica Velocità Moto uniforme Accelerazione Moto uniformemente accelerato Concetto di Forza Leggi di Newton
Corsi di Laurea in Scienze motorie - Classe L-22 (D.M. 270/04) Dr. Andrea Malizia 1 Cinematica Velocità Moto uniforme Accelerazione Moto uniformemente accelerato Concetto di Forza Leggi di Newton Sistemi
DettagliDinamica del punto materiale: problemi con gli oscillatori.
Dinamica del punto materiale: problemi con gli oscillatori. Problema: Una molla ideale di costante elastica k = 300 Nm 1 e lunghezza a riposo l 0 = 1 m pende verticalmente avendo un estremità fissata ad
DettagliEsercitazione VI - Leggi della dinamica III
Esercitazione VI - Leggi della dinamica III Esercizio 1 I corpi 1, 2 e 3 rispettivamente di massa m 1 = 2kg, m 2 = 3kg ed m 3 = 4kg sono collegati come in figura tramite un filo inestensibile. Trascurando
DettagliIL MOTO ARMONICO QUALCHE RIMANDO ALLA FORZA CENTRIPETA E AL MOTO CIRCOLARE
www.aliceappunti.altervista.org IL MOTO ARMONICO QUALCHE RIMANDO ALLA FORZA CENTRIPETA E AL MOTO CIRCOLARE Nel moto circolare uniforme, il moto è generato da una accelerazione centripeta, diretta verso
DettagliMoto circolare uniforme
Moto circolare uniforme Un oggetto si muove lungo una circonferenza con velocità costante T, il tempo che impiega a tornare al punto di partenza, è il periodo f = 1/T è la frequenza (s 1 o Hertz (Hz))
Dettagli1 di 5 12/02/ :23
Verifica: tibo5794_me08_test1 nome: classe: data: Esercizio 1. La traiettoria di un proiettile lanciato con velocità orizzontale da una certa altezza è: un segmento di retta obliqua percorso con accelerazione
Dettagli2) Calcolare il peso di un corpo di m = 700 Kg e di un camion di 3 tonnellate?
ESERCIZI Dinamica 1) Si consideri un corpo di massa m = 5 Kg fermo soggetto a F = 5 N costante lungo l orizzontale. Ricavare le equazioni del moto e trovare lo spostamento dopo 5 sec. Se la forza ha direzione
DettagliLa rivoluzione scientifica. Copernico, Galileo, Newton
La rivoluzione scientifica Copernico, Galileo, Newton La rivoluzione scientifica è quel movimento di idee che nel corso del XVI e XVII secolo portò all abbandono della precedente immagine della realtà,
DettagliLa Dinamica. Principi fondamentali. Le Forze. Lezione 4
La Dinamica. Principi fondamentali. Le Forze. Lezione 4 Dinamica La Dinamica studia il movimento indagandone le cause, ovvero considera quali sono le cause che determinano qualche effetto sul movimento.
DettagliChe cos è una forza? 2ª lezione (21 ottobre 2006): Idea intuitiva: forza legata al concetto di sforzo muscolare.
2ª lezione (21 ottobre 2006): Che cos è una forza? Idea intuitiva: forza legata al concetto di sforzo muscolare. L idea intuitiva è corretta, ma limitata ; le forze non sono esercitate solo dai muscoli!
DettagliProblemi di dinamica del punto materiale
Problemi di dinamica del punto materiale 1. Un corpo di massa M = 200 kg viene lanciato con velocità v 0 = 36 km/ora su un piano inclinato di un angolo θ = 30 o rispetto all orizzontale. Nel salire, il
DettagliLezione 7: Prima e seconda legge del moto
Lezione 7 - pag.1 Lezione 7: Prima e seconda legge del moto 7.1. Salita, discesa, pianura Abbiamo visto, nella lezione precedente, che un corpo che scende per un piano inclinato acquista velocità lungo
DettagliGrandezze cinematiche relative nel sistema L: r 12, v 12 a 12 e nel sistema del centro dimassa (C): r 12 ', v 12 ', e a 12 '
Sistemi di due particelle Problema dei due corpi: studio del moto relativo di due corpi supposti puntiformi sotto l azione della forza di interazione mutua. Esempio: moto (relativo) di due corpi celesti
DettagliLe forze. Cos è una forza? in quiete. in moto
Le forze Ricorda che quando parli di: - corpo: ti stai riferendo all oggetto che stai studiando; - deformazione. significa che il corpo che stai studiando cambia forma (come quando pesti una scatola di
DettagliVerifica sommativa di Fisica Cognome...Nome... Data
ISTITUZIONE SCOLASTICA Via Tuscolana, 208 - Roma Sede Associata Liceo "B.Russell" Verifica sommativa di Fisica Cognome........Nome..... Data Classe 4B Questionario a risposta multipla Prova di uscita di
DettagliGravità e moti orbitali. Lezione 3
Gravità e moti orbitali Lezione 3 Sommario Brevi cenni storici. Le leggi di Keplero e le leggi di Newton. La forza di gravitazionale universale e le orbite dei pianeti. 2 L Universo Geocentrico La sfera
DettagliCAPITOLO 7: ESEMPI PRATICI: 7.1 Esempi di dinamica.
CAPITOLO 7: ESEMPI PRATICI: 7.1 Esempi di dinamica. Questo capitolo vuole fornire una serie di esempi pratici dei concetti illustrati nei capitoli precedenti con qualche approfondimento. Vediamo subito
DettagliLavoro. Esempio. Definizione di lavoro. Lavoro motore e lavoro resistente. Lavoro compiuto da più forze ENERGIA, LAVORO E PRINCIPI DI CONSERVAZIONE
Lavoro ENERGIA, LAVORO E PRINCIPI DI CONSERVAZIONE Cos è il lavoro? Il lavoro è la grandezza fisica che mette in relazione spostamento e forza. Il lavoro dipende sia dalla direzione della forza sia dalla
DettagliF x =m a x. F y =m a y. F z =m a z. Studio delle varie forze
Leggi della dinamica 1. Se ris =0 a=0 Definizione operativa di sistema inerziale. ris =m a x =m a x y =m a y z =m a z Studio delle varie forze A B 3. AB = - AB BA BA Massa: unità di misura Dimensioni:
DettagliCINEMATICA. Ipotesi di base: si trascurano le cause del moto ogge0 in movimento pun3formi
CINEMATICA Ipotesi di base: si trascurano le cause del moto ogge0 in movimento pun3formi Definiamo: spostamento la velocità media la velocità istantanea MOTO RETTILINEO UNIFORME Nel moto re4lineo uniforme:
DettagliEsercizi sulla Dinamica del punto materiale. I. Leggi di Newton, ovvero equazioni del moto
Esercizi sulla Dinamica del punto materiale. I. Leggi di Newton, ovvero equazioni del moto Principi della dinamica. Aspetti generali 1. Un aereo di massa 25. 10 3 kg viaggia orizzontalmente ad una velocità
Dettaglif s m s n f s =f s,max =m s n f d =m d n
Serway, Jewett Principi di Fisica IV Ed. Capitolo 5 Sperimentalmente: f s m s n Con m s costante di attrito statico; n=modulo della forza normale. L uguaglianza vale quando (in condizioni di moto imminente):
Dettagli1) Fare il diagramma delle forze, cioè rappresentare graficamente tutte le forze agenti sul corpo o sui corpi considerati.
Suggerimenti per la risoluzione di un problema di dinamica: 1) Fare il diagramma delle forze, cioè rappresentare graficamente tutte le forze agenti sul corpo o sui corpi considerati. Forza peso nero) Forza
DettagliI vettori e forze. Prof. Roma Carmelo
I vettori e forze 1. Grandezze scalari e grandezze vettoriali 2. La massa 3. Relazione tra massa e forza-peso 4. Gli spostamenti e i vettori 5. La scomposizione di un vettore 6. Le forze 7. Gli allungamenti
DettagliCorso di Fisica. CdL in Scienze Infermieristiche CdL in Fisioterapia Sede di Cassino
Corso di Fisica CdL in Scienze Infermieristiche CdL in Fisioterapia Sede di Cassino Docente: Deborah Lacitignola Dipartimento di Scienze Motorie e della Salute Università di Cassino Email: d.lacitignola@unicas.it
Dettaglisfera omogenea di massa M e raggio R il momento d inerzia rispetto ad un asse passante per il suo centro di massa vale I = 2 5 MR2 ).
ESERCIZI 1) Un razzo viene lanciato verticalmente dalla Terra e sale con accelerazione a = 20 m/s 2. Dopo 100 s il combustibile si esaurisce e il razzo continua a salire fino ad un altezza massima h. a)
DettagliErrata Corrige. Quesiti di Fisica Generale
1 Errata Corrige a cura di Giovanni Romanelli Quesiti di Fisica Generale per i C.d.S. delle Facoltà di Scienze di Prof. Carla Andreani Dr. Giulia Festa Dr. Andrea Lapi Dr. Roberto Senesi 2 Copyright@2010
DettagliRiassunto. Moto di caduta libera 2D: moto di un proiettile Moto relativo 1 / 68
Riassunto Moto di caduta libera 2D: moto di un proiettile Moto relativo 1 / 68 Moto di caduta libera: Accelerazione di gravità: Equazioni del moto: g = 9.8 m/s 2 y = y 0 + v 0 t 1 2 gt2 v = v 0 gt 2 /
DettagliSi consideri un punto materiale in moto su una traiettoria curvilinea e soggetto ad una forza non costante. F i F 2 F N
Lavoro ed energia 1 Si consideri un punto materiale in moto su una traiettoria curvilinea e soggetto ad una forza non costante. F i F 2 F N 2 vettorizzare una traiettoria Si divide la traiettoria s in
DettagliLezione 5. L equilibrio dei corpi. Lavoro ed energia.
Lezione 5 L equilibrio dei corpi. Lavoro ed energia. Statica E la parte della Meccanica che studia l equilibrio dei corpi. Dai principi della dinamica sappiamo che se su un corpo agiscono delle forze allora
DettagliIl Corso di Fisica per Scienze Biologiche
Il Corso di Fisica per Scienze Biologiche Prof. Attilio Santocchia Ufficio presso il Dipartimento di Fisica (Quinto Piano) Tel. 075-585 708 E-mail: attilio.santocchia@pg.infn.it Web: http://www.fisica.unipg.it/~attilio.santocchia/
DettagliTra le soluzioni pervenute pubblichiamo, con le dovute correzioni e precisazioni, quella inviata da Raffaele Campanile, perché ritenuta la più
Tra le soluzioni pervenute pubblichiamo, con le dovute correzioni e precisazioni, quella inviata da Raffaele Campanile, perché ritenuta la più completa. I dati forniti permettevano di arrivare alla soluzione
DettagliAttrito statico e attrito dinamico
Forza di attrito La presenza delle forze di attrito fa parte dell esperienza quotidiana. Se si tenta di far scorrere un corpo su una superficie, si sviluppa una resistenza allo scorrimento detta forza
DettagliVettore forza. che si chiamano Newton. Oppure in gr cm /s. che si chiamano dine. Ovviamente 1 N = 10 5 dine. F i = m a F i j = F j i
Dinamica Mi occupo delle cause del moto Ogni volta che un oggetto viene disturbato dico che agisce una forza La forza è caratterizzata da direzione e verso. Non basta per dire che è un vettore ma è una
Dettagli3. Si dica per quali valori di p e q la seguente legge e` dimensionalmente corretta:
Esercizi su analisi dimensionale: 1. La legge oraria del moto di una particella e` x(t)=a t 2 +b t 4, dove x e` la posizione della particella e t il tempo. Si determini le dimensioni delle costanti a e
DettagliEsempio prova di esonero Fisica Generale I C.d.L. ed.u. Informatica
Esempio prova di esonero Fisica Generale I C.d.L. ed.u. Informatica Nome: N.M.: 1. Un angolo di un radiante equivale circa a: (a) 60 gradi (b) 32 gradi (c) 1 grado (d) 90 gradi (e) la domanda è assurda.
DettagliQuando un corpo è in movimento??? Ulteriori attività formative a.a. 2011/12 2
1 Quando un corpo è in movimento??? Ulteriori attività formative a.a. 2011/12 2 Infatti un passeggero seduto su un treno in corsa è in moto rispetto alla stazione, ma è fermo rispetto al treno stesso!
DettagliSerway, Jewett Principi di Fisica IV Ed. Capitolo 3. Serway, Jewett Principi di Fisica, IV Ed. Capitolo 3
Serway, Jewett Principi di Fisica IV Ed. Capitolo 3 Moti in due dimensioni Caso bidimensionale: tutte le grandezze viste fino ad ora (posizione, velocità, accelerazione devono essere trattate come vettori).
DettagliMassa, temperatura, volume, densità sono grandezze scalari. La forza è una grandezza vettoriale
Le forze (2 a parte) Massa, temperatura, volume, densità sono grandezze scalari La forza è una grandezza vettoriale Scalari e vettori Si definiscono SCALARI le grandezze fisiche che sono del tutto caratterizzate
DettagliMeccanica. 10. Pseudo-Forze. Domenico Galli. Dipartimento di Fisica e Astronomia
Meccanica 10. Pseudo-Forze http://campus.cib.unibo.it/2429/ Domenico Galli Dipartimento di Fisica e Astronomia 17 febbraio 2017 Traccia 1. Le Pseudo-Forze 2. Esempi 3. Pseudo-Forze nel Riferimento Terrestre
DettagliProblema 5.4. Problema 5.5. Parte I. 1 Esercizio 5.6. Parte II. Esercizio 5.5-Blocco scorrevole
Parte I Problema 5.4 Esercizio 5.4 Esercizio 5.4 Un oggetto di peso P=700kN è tirato tramite una corda ad un angolo di 30 rispetto al piano orizzontale con una forza pari a 1200N. Determinare l accelerazione
DettagliIISS Enzo Ferrari, Roma. Plesso Vallauri, Liceo delle Scienze Applicate. Programma svolto
IISS Enzo Ferrari, Roma Plesso Vallauri, Liceo delle Scienze Applicate Programma svolto ANNO SCOLASTICO: 2015-2016 DISCIPLINA: FISICA CLASSE: 2ª F DOCENTE: MICHAEL ROTONDO Richiami sulle grandezze fisiche,
DettagliLavoro. Energia. Mauro Saita Versione provvisoria, febbraio Lavoro è forza per spostamento
Lavoro. Energia. Mauro Saita e-mail: maurosaita@tiscalinet.it Versione provvisoria, febbraio 2015. Indice 1 Lavoro è forza per spostamento 1 1.1 Lavoro compiuto da una forza variabile. Caso bidimensionale..........
Dettagli!" #$ !" #$!" !" #$!" !" #$!" % & ' !" #$!" % & ' ()*+,+ !" #$!" % & ' ()*+,+!" #$!" - $ !" #$!" % & ' ()*+,+!" #$!" - $! % % )./+0+*,).+,.+1+ %% % )./+0+*,).+,.+1+ %% +2 $ 3*)4.24*1"5* 3*)6+2++0)1,25
Dettaglim = 53, g L = 1,4 m r = 25 cm
Un pendolo conico è formato da un sassolino di 53 g attaccato ad un filo lungo 1,4 m. Il sassolino gira lungo una circonferenza di raggio uguale 25 cm. Qual è: (a) la velocità del sassolino; (b) la sua
Dettagli2 - Principi di Meccanica e di Equilibrio
2 - Principi di Meccanica e di Equilibrio Cause dei fenomeni meccanici (quiete e moto) 1/2 Nella Meccanica Classica (Meccanica Newtoniana) si assume che tra corpi diversi, così come tra le diverse parti
DettagliLA FORZA...SIA CON TE!
LA FORZA...SIA CON TE! CHE COS'E' LA FORZA? E' UNA GRANDEZZA FISICA VETTORIALE. L'UNITA' DI MISURA NEL S.I. E' IL "NEWTON" ( N ), DAL CELEBRE SCIENZIATO INGLESE ISAAC NEWTON, CHE NE HA STUDIATO LE LEGGI,
DettagliESERCIZI LEZIONE 1 e LEZIONE 2, FISICA APPLICATA
ESERCIZI LEZIONE 1 e LEZIONE 2, FISICA APPLICATA Prof. Maria Guerrisi Dr.Ing. Andrea Malizia NOTA BENE: Gli esercizi che seguono hanno, per lo più, un livello di difficoltà ben maggiore di quello richiesto
DettagliFISICA: Le Forze. Giancarlo Zancanella (2014)
FISICA: Le Forze Giancarlo Zancanella (2014) 1 Cos è una forza 2 Il Principio D inerzia Un corpo mantiene inalterato il suo stato di quiete o di moto fino a quando non si gli applica una forza che ne cambia
DettagliLezione 3 Lavoro ed energia
Lezione 3 Lavoro ed energia 3.1 Energia cinetica VI.3 Teorema dell energia cinetica Una goccia di pioggia (di massa m = 3.3510 5 Kg) cade verticalmente sotto l azione della gravità e della resistenza dell
DettagliLezione 4 Energia potenziale e conservazione dell energia
Lezione 4 Energia potenziale e conservazione dell energia 4. Energia potenziale e conservazione dell energia Energia potenziale di: Forza peso sulla superficie terrestre Serway, Cap 7 U = mgh di un corpo
DettagliTempi Moduli Unità /Segmenti. 2.1 La conservazione dell energia meccanica
PERCORSO FORMATIVO DEL 3 ANNO - CLASSE 3 A L LSSA A. S. 2015/2016 Tempi Moduli Unità /Segmenti MODULO 0: Ripasso e consolidamento di argomenti del biennio MODULO 1: Il moto dei corpi e le forze. (Seconda
DettagliEsercizi e problemi supplementari sulla dinamica dei sistemi di punti materiali
Esercizi e problemi supplementari sulla dinamica dei sistemi di punti materiali A) Applicazione del teorema dell impulso + conservazione quantità di moto Problema n. 1: Un blocco A di massa m = 4 kg è
DettagliDinamica I. Dinamica del punto materiale
Dinamica I Dinamica del punto materiale Si occupa di studiare gli effetti che l applicazione di una forza produce sul moto di un oggetto le cui dimensioni siano trascurabili rispetto al fenomeno in esame
DettagliIL LAVORO E L ENERGIA. che si possono trasformare tra loro lasciando invariata la quantità totale di energia.
IL LAVORO E L ENERGIA ENERGIA: Grandezza scalare associata allo stato di un corpo Esistono varie forme: Energia cinetica Energia potenziale Energia elettrica Energia chimica Energia termica Energia elastica..
DettagliFacoltà di Farmacia - Anno Accademico A 18 febbraio 2010 primo esonero
Facoltà di Farmacia - Anno Accademico 2009-2010 A 18 febbraio 2010 primo esonero Corso di Laurea: Laurea Specialistica in FARMACIA Nome: Cognome: Matricola Aula: Canale: Docente: Riportare sul presente
DettagliP = r. o + r. O + ω r (1)
1 5.1-MOTI RELATIVI Parte I 5.1-Moti relativi-cap5 1 5.1-Moti relativi Teorema delle velocità relative Riprendiamo l impostazione tracciata nel paragrafo 2.6 (moti relativi 2-D) e consideriamo un sistema
DettagliFisica Generale I (primo e secondo modulo) A.A , 15 luglio 2009
Fisica Generale I (primo e secondo modulo) A.A. 2008-09, 15 luglio 2009 Esercizi di meccanica relativi al primo modulo del corso di Fisica Generale I, anche equivalente ai corsi di Fisica Generale 1 e
DettagliLe forze. Isabella Soletta Liceo Scientifico Fermi Anno scolastico 2011/2012. Documento riadattato da MyZanichelli.it
Le forze Isabella Soletta Liceo Scientifico Fermi Anno scolastico 2011/2012 Documento riadattato da MyZanichelli.it Questo simbolo significa che l esperimento si può realizzare con materiali o strumenti
DettagliApplicazioni delle leggi della meccanica: moto armnico
Applicazioni delle leggi della meccanica: moto armnico Discutiamo le caratteristiche del moto armonico utilizzando l esempio di una molla di costante k e massa trascurabile a cui è fissato un oggetto di
Dettagli!!!! E quella parte della meccanica che studia il movimento di un corpo indagandone le cause che l hanno prodotto
E quella parte della meccanica che studia il movimento di un corpo indagandone le cause che l hanno prodotto La dinamica è fondata su tre princìpi fondamentali: Il PRIMO PRINCIPIO, o principio di inerzia;
Dettagliτ (O) r F è semplicemente l intensità della forza F dal polo O: = r F sinθ = bf
5. Momenti, forze centrali e gravitazione Definizione di momento di una forza Si definisce momento della forza F rispetto al polo O la quantità data dal prodotto vettoriale τ (O) r F il cui modulo si misura
DettagliDon Bosco 2014/15, Classe 3B - Primo compito in classe di Fisica
Don Bosco 014/15, Classe B - Primo compito in classe di Fisica 1. Enuncia il Teorema dell Energia Cinetica. Soluzione. Il lavoro della risultante delle forze agenti su un corpo che si sposta lungo una
DettagliEsempio prova di esonero Fisica Generale I C.d.L. ed.u. Informatica
Esempio prova di esonero Fisica Generale I C.d.L. ed.u. Informatica Nome: N.M.: 1. Se il caffè costa 4000 /kg (lire al chilogrammo), quanto costa all incirca alla libbra? (a) 1800 ; (b) 8700 ; (c) 18000
DettagliMOTO NEL PIANO Esercizi numerici 1 Da un aereo che vola a 450 m/s in direzione orizzontale viene lasciato cadere un pacco di aiuti alimentari.
MOTO NEL PIANO Esercizi numerici 1 Da un aereo che vola a 450 m/s in direzione orizzontale viene lasciato cadere un pacco di aiuti alimentari. La quota dell aereo è 250 m. Qual è il tempo di volo del pacco?
Dettagli1 ) Il numero atomico dell atomo di ossigeno è 8. Ciò significa che:
) Il numero atomico dell atomo di ossigeno è 8. Ciò significa che: A. 4 elettroni orbitano intorno al nucleo che contiene 4 protoni. B. Attorno al nucleo orbitano 8 elettroni. C. Il nucleo è costituito
DettagliSistemi di più particelle
Sistemi di più particelle Finora abbiamo considerato il modo di una singola particella. Che cosa succede in sistemi di molte particelle, o in un sistema non puntiforme? Scomponendo il sistema in N particelle
Dettagli, conservaz del mom della quant di moto, in cui abbiamo 3 cost scalari.
Il probl degli N corpi consiste nello studio del moto di un sistema di n punti di massa, soggetti alle mutue interazioni gravitaz descritte dalla legge newtoniana. L obiettivo è quello di identificare
Dettagli