Complesso Integrato Columbus Corso per Operatore Socio Sanitario. Titolo dell insegnamento: Aspetti tecnici operativi dell igiene

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1 Complesso Integrato Columbus Corso per Operatore Socio Sanitario Titolo dell insegnamento: Aspetti tecnici operativi dell igiene igiene Numero ore: 12 Formatore: Dott. Emiliano Ciavardini 1

2 AMBITI DI COMPETENZA Accordo Conferenza Stato - Regioni del 22 febbraio 2001 Art. 5 Attività 1.Le attivitàdell operatore socio-sanitario sono rivolte alla persona e al suo ambiente di vita. Aree tipologiche: assistenza diretta alla persona ed aiuto domestico alberghiero; intervento igienico-sanitario e di carattere sociale; attivitàdi supporto e di integrazione nel contesto organizzativo dei servizi e di collaborazione con il personale sanitario e sociale. 2

3 Gli obiettivi di apprendimento di questo singolo intervento sono: Fare chiarezza sulla terminologia utilizzata per definire gli interventi professionali orientati all igiene ambientale; distinguere le modalitàe le finalitàdi ogni tipologia di intervento professionale orientato all igiene ambientale; conoscere il patrimonio chimico a supporto dell intervento professionale; conoscere i presidi piùcomuni a disposizione per eseguire l intervento professionale; conoscere una metodologia di intervento professionale all interno di una stanza di degenza o in un ambiente di medio rischio. 3

4 Antisepsi Procedura che distrugge o inibisce la moltiplicazione dei microrganismi presenti sui tessuti viventi. Antisettico Sostanza che previene o arresta l azione e la crescita dei microrganismi patogeni tramite l inibizione della loro attività o la loro distruzione. Il termine viene utilizzato normalmente per sostanze impiegate sui tessuti viventi. Decontaminazione INTERVENTI ORIENTATI IN ORDINE ALFABETICO Processo in grado di ridurre la carica microbica trattando con mezzi fisici o chimici substrati contaminati con materiale organico. Tale procedura ha lo scopo di proteggere gli operatori sanitari dalla esposizione all HIV durante il processo di pulizia del materiale. Il Decreto del Ministero della sanità del 28 settembre 1990 all art. 2 dice testualmente: «i presidi riutilizzabili devono dopo l uso essere immediatamente immersi in un disinfettante chimico di riconosciuta efficacia contro l HIV prima delle operazioni di smontaggio o pulizia da effettuare come preparazione per la sterilizzazione.» 4

5 Detergente Sostanza che modifica le forze di tensione superficiale. Agisce diminuendo la tensione superficiale tra sporco e superficie da pulire, in modo tale da favorire l asportazione dello sporco. Disinfettante Agente chimico ad attività antimicrobica aspecifica destinato all impiego su oggetti o substrati inanimati. Disinfezione Procedimento chimico o fisico che si propone di abbassare a livelli di sicurezza il numero di microrganismi patogeni presenti su superfici e oggetti inanimati, ad eccezione delle spore batteriche. Pulizia INTERVENTI ORIENTATI IN ORDINE ALFABETICO Rimozione di materiale estraneo (sporcizia, materiale organico, ecc.) da oggetti, superfici, cute, mucose. È di solito eseguita con acqua e detergenti. Riduce sensibilmente il numero di microrganismi presenti ed ècomunque un azione preliminare che deve precedere il processo di disinfezione. 5

6 INTERVENTI ORIENTATI Gli antisettici e i disinfettanti sono sostanze che riducono il numero (carica) dei microrganismi patogeni fino a limiti di sicurezza, grazie alla loro azione batteriostatica o battericida; la loro attività è invece inefficace nei confronti delle spore batteriche. Generalmente il termine disinfettante indica un prodotto da utilizzare su oggetti inanimati, il termine antisettico indica un prodotto da utilizzare sui tessuti viventi. Vi sono diversi livelli di disinfezione: disinfezione ad alto livello, processo che porta alla distruzione di tutti i microrganismi, compresi HBV, HIV, BK, con la sola eccezione delle spore batteriche; disinfezione di livello intermedio, processo in grado di inattivare il Mycobacterium tubercolosis, le forme batteriche vegetative, la maggior parte dei virus e dei funghi, ma non le spore batteriche; disinfezione di basso livello, processo che elimina la maggior parte dei batteri, alcuni virus e alcuni funghi, ma non èin grado di uccidere i bacilli tubercolari o le spore batteriche. 6

7 INTERVENTI ORIENTATI Negli ambienti sanitari viene usato un grande numero di disinfettanti, tra cui: il cloro e i composti del cloro; la glutaraldeide; il perossido di idrogeno; gli iodofori, ecc Questi disinfettanti non sono intercambiabili tra loro e la panoramica che segue sulle caratteristiche e sulle prestazioni di ciascuno di essi, èvolta a fornire all operatore le informazioni necessarie per: identificare il disinfettante di volta in volta più appropriato; Utilizzarlo nel modo piùsicuro ed efficace. Non esiste infatti un disinfettante/antisettico valido per ogni occasione, la scelta dipende dall impiego per il quale è indicato. 7

8 INTERVENTI ORIENTATI Vi sono però diversi requisiti ideali che queste sostanze dovrebbero possedere: ampio spettro di azione germicida, attivitàverso virus, forme vegetative e spore batteriche, miceti, protozoi; rapiditànell azione e capacitàdi mantenere l attivitàper un periodo di tempo il piùlungo possibile; capacitàdi agire anche in presenza di sostanze organiche (sangue, urine, feci, pus, tessuto necrotico); essere privi di tossicità acuta e cronica, con azione esclusivamente sulle cellule batteriche; facile impiego; non alterare i tessuti viventi e i materiali da trattare; costo contenuto; elevato potere di penetrazione; non irritare i tessuti, né indurre sensibilizzazione (prodotto antisettico); non interferire con i processi di cicatrizzazione (prodotto antisettico della cute non integra); essere solubili nei liquidi di uso comune (acqua potabile) senzaprecipitazione della soluzione. Le soluzioni in commercio non possiedono contemporaneamente tutti i requisiti ideali. 8

9 Approccio alla disinfezione Per un corretto e razionale impiego di disinfezione e antisepsi ènecessario considerare che l efficacia delle sostanze utilizzate per tale processo è influenzata da diversi fattori. Concentrazione L efficacia del disinfettante è massima a una determinata concentrazione. Concentrazioni inferiori hanno efficacia inferiore o nulla, mentre concentrazioni superiori, oltre allo svantaggio economico, possono provocare effetti indesiderati. Tempo di contatto Èil tempo che serve al disinfettante per agire su un substrato. Ogni principio attivo, a una data concentrazione, ècaratterizzato da un tempo di contatto specifico sotto il qualenon viene garantita l attività nei confronti di determinati organismi. Carica batterica Un elevato numero di microrganismi presenti su un substrato contaminato può ridurre l efficacia della disinfezione. La carica batterica èriducibile con un accurata decontaminazione e/o pulizia, che pertanto devono sempre precedere la disinfezione propriamente detta. Specie microbica INTERVENTI ORIENTATI Non tutti i microrganismi hanno la stessa sensibilitànei confronti di un determinato disinfettante; sono particolarmente resistenti le spore, il bacillo tubercolare e, tra i batteri, quelli gram-negativi. 9

10 Sostanze inattivanti Molti disinfettanti vengono inattivati piùo meno rapidamente dalla presenza di materiale organico come sangue, feci, pus, ecc. La presenza di sapone sul materiale riduce l attività di alcuni disinfettanti. Natura del materiale da trattare La natura del materiale può costituire un vincolo nella scelta del disinfettante come ad esempio l ossidazione dei metalli da parte dei cloroderivati. Anche la conformazione fisica dell oggetto da trattare può influenzare l efficacia del disinfettante (es. presenza di fessure, giunture, lumi). Temperatura INTERVENTI ORIENTATI L aumento della temperatura ambientale modifica l azione dei disinfettanti, rendendone alcuni attivi, altri inattivi. L intervallo di temperatura in cui una soluzione disinfettante dovrebbe essere impiegata è compreso tra i 20 e 37 C (salvo diverse indicazioni fornite dalla ditta produttrice). Per poter identificare l idoneo trattamento dei dispositivi medici riutilizzabili prima del successivo utilizzo, gli operatori sanitari devono avvalersi della classificazione che Spaulding (1968) elaborò a fine anni 60. Èuno schema semplice, chiaro e logico e dopo essere stato perfezionato negli anni ètutt oggi utilizzato con successo dai professionisti sanitari, consentendoloro di pianificare correttamente le procedure di disinfezione e sterilizzazione dei dispositivi medici riutilizzabili. Questa classificazione suddivide i dispositivi in tre categorie,identificate in base al grado di rischio di infezione connesso all uso del dispositivo medico. 10

11 La disinfezione può essere distinta in tre diversi livelli: INTERVENTI ORIENTATI DISINFEZIONE A BASSO LIVELLO: consente di eliminare un consistente numero di batteri, alcuni virus e alcuni miceti. Non è però in sufficiente a garantire l eliminazione di batteri particolarmente resistenti. DISINFEZIONE DIMEDIO LIVELLO: con essa si riesce ad eliminare un numero ancora maggiore di batteri, la maggior parte dei virus e dei miceti. DISINFEZIONE AD ALTO LIVELLO: permette di ridurre ad una percentuale molto bassa la presenza di batteri. Molto bassa, ma non a zero perchéle spore resistono. Note sull utilizzo dei disinfettanti Nessun disinfettante può essere efficace se impiegato su materiali oppure oggetti non puliti. La sporcizia protegge i microrganismi impedendo al disinfettante di raggiungerli e di svolgere la sua azione. Le soluzione acquose di disinfettante ed in misura minore anche quelle alcoliche possono essere contaminate da microrganismi. I contenitori dei disinfettanti devono essere etichettati. L etichetta deve riportare il nome del disinfettante, la concentrazione, l uso cui èdestinato, la data di preparazione, la data di scadenza del flacone chiuso ed uno spazio dove segnare la data di scadenza una volta aperta la confezione. Si devono evitare operazioni di TRAVASO dei disinfettanti in altri contenitori, inoltre evitare il RABBOCCO. Tutti i disinfettanti, se usati in modo improprio rispetto alle indicazioni d uso, possono determinare effetti indesiderati, di tossicità sul paziente e/o sull operatore e danni più o meno rilevanti sui materiali. 11

12 INTERVENTI ORIENTATI Usare flaconi di piccole dimensioni, di capacitàinferiore a 500 ml e forniti di dosatore (dispenser, nebulizzatore, ecc.). Richiudere il flacone immediatamente dopo l uso e conservarlo tappato (non usare tappi di sughero o di cotone). I disinfettanti, in particolare se in soluzione acquosa, devono essere utilizzati entro 7-10 giorni dall apertura del flacone. L operatore durante l uso dei disinfettanti, deve evitare che l apertura del flacone venga a contatto diretto con le mani o con qualsiasi materiale (cotone, garze, cute o mucose del paziente) Se vi fosse una fuoriuscita di un certa quantitàdi soluzione che cola lungo il flacone è necessario asciugarlo immediatamente. La conservazione dei disinfettanti deve avvenire lontano da fonti di calore e dalla luce. 12

13 PULIZIA E SANITIZZAZIONE IN OSPEDALE La pulizia in ospedale occupa un posto primario nella lotta contro le infezioni ospedaliere. Da ciò scaturisce l importanza di dare agli operatori delle norme che permettano di applicare correttamente metodologie al fine di garantire ad ogni servizio il più alto livello igienico richiesto. La struttura ospedaliera èstata idealmente divisa in tre zone e raggruppata in settori aventi caratteristiche affini e modalità di intervento simili. Si distinguono quindi: Zone a basso rischio Zone a medio rischio Zone ad alto rischio INTERVENTI ORIENTATI Per ogni zona deve essere previsto un protocollo indicante il tipo di trattamento da effettuare Sono considerate zone a basso rischio: uffici, corridoi, sale d attesa, aree comuni ecc Sono considerate zone a medio rischio: aree di degenza, poliambulatori, radiologia, laboratorio ecc Sono considerate zone ad altorischio: camere operatorie, rianimazione, unitàcoronarica, centrale di sterilizzazione ecc Per ogni zona deve essere previsto un protocollo indicante il tipo di trattamento più adatto. 13

14 PULIZIA E SANITIZZAZIONE IN OSPEDALE PULIZIA GIORNALIERA Per la pulizia degli ambienti si distinguono tre modalità di carattere generale E la pulizia di tipo ordinario e si effettua quotidianamente in ogni locale del presidio sanitario con cadenze differenziate a seconda delle zone o del rischio infettivo: Una volta al giorno (es. uffici) Due volte al giorno (es. degenze) Tre volte al giorno (es. servizi igienici) INTERVENTI ORIENTATI Entrando nello specifico di ogni servizio occorre fare una ulteriore suddivisione: Si distinguono quindi: Zone degenti (camere di degenza) Zone percorsi (corridoi, ascensori) Zone servizi (cucina, soggiorni,sale da pranzo) Zone servizi igienici (bagni, vuotatoi, ecc.) Questa ulteriore differenza serve per far notare come in una stessa zona, esempio di medio rischio, possano esserci aree a basso rischio (corridoi) o zone ad alto rischio (servizi igienici). 14

15 INTERVENTI ORIENTATI PULIZIA A FONDO E la pulizia di tipo straordinario da effettuare periodicamente nel corso dell anno. Implica la totale sanificazione degli ambienti. Di norma si effettua una o due volte l anno, o quando vi è necessità(es. lavori di ristrutturazione). PULIZIA TERMINALE Si effettua su specifica richiesta quando èstato dimesso un paziente infetto o che ha imbrattato pareti, infissi e suppellettili. Si richiede in genere con formula scritta, motivando l accaduto. 15

16 PULIZIA DELLE ZONE A BASSO RISCHIO PULIZIA GIORNALIERA INTERVENTI ORIENTATI Per raggiungere tale obiettivo, occorre procedere rispettando una corretta successione delle azioni. 1.Asportare la polvere dalle superfici sopra il livello del pavimento e dalle superfici con l ausilio di garze o panni monouso umidificati. 2.Asportare la polvere ed i residui deal pavimento con il metodo a umido, utilizzando la scopa a trapezio e panni monouso umidificati, oppure la scopa a frange avvolta da garza umidificata. Tutti i tipi di scope utilizzati per l asportazione della polvere vanno utilizzati strisciandoli rasoterra e mai sollevandole dall area da trattare. Pulizia dei sanitari 1.Lavabi: pulire almeno una volta al giorno con polveri o creme leggermente abrasive, risciacquare e disinfettare con idoneo disinfettante. 2.Water: pulire con polveri o creme leggermente abrasive, risciacquare abbondantemente e disinfettare con idoneo disinfettante almeno due volte al giorno. Pulizia dei pavimenti Lavaggio pavimenti con sistema MOP. 16

17 PULIZIA DELLE ZONE A BASSO RISCHIO PULIZIA A FONDO 1.Pavimenti: si ottiene con macchine lavapavimenti, capaci di asportare anche lo sporco profondo e può essere eseguita ogni tre mesi se si procede alla metallizzazione degli stessi con apposite cere metallizzate antisdrucciolevoli; in caso contrario deve essere eseguita almeno una volta alla settimana. 2.Pareti: devono essere lavate ogni tre o quattro mesi utilizzandola scopa a trapezio e le garze o i panni umidificati con soluzione detergente, risciacquate con acqua e asciugate accuratamente. I vetri devono essere puliti con la stessa metodologia una volta al mese. 3.Termosifoni: devono essere puliti due o tre volte al mese. INTERVENTI ORIENTATI 17

18 PULIZIA DELLE ZONE A MEDIO RISCHIO PULIZIA GIORNALIERA La pulizia dei pavimenti delle stanze di degenza, degli ambulatori, ecc. e delle superfici al di sopra di essi deve essere eseguita almeno due volte al giorno come segue: 1.asportare la polvere dalle superfici; 2.rimuovere lo sporco dai pavimenti con metodo ad umido convogliando lo sporco in un punto della stanza raccoglierlo e versarlo nell apposito sacco dei rifiuti; 3.lavare con acqua e detergente utilizzando il sistema MOP; le frange, le garze, i panni e la soluzione detergente devono essere sostituiti dopo la pulizia di ogni stanza; 4.oppure utilizzando garze o panni monouso umidificati da sostituire ad ogni stanza. Le pulizie devono iniziare 15 minuti dopo il rifacimento dei letti Pulizia dei sanitari INTERVENTI ORIENTATI 1.Servizi igienici, ripostigli per la biancheria sporca, vuotatoi:i pavimenti devono essere con i metodi giàdescritti avendo cura di utilizzare panni o garze pulite per ogni singolo servizio. 2.Lavabi : sono da pulire due volte al giorno e disinfettati sempre con soluzioni a base di idoneo disinfettante, allo scopo di ridurre la concentrazione microbica. La frequenza delle pulizie contribuisce a mantenere un livello accettabile di contaminazione 3.Bidet, vasche, docce: pulire adeguatamente dopo l uso procedendo poi alla sanitizzazione 4.Water : la pulizia deve essere accurata ed eseguita almeno due volte al giorno seguita da sanitizzazione. 18

19 PULIZIA DELLE ZONE A MEDIO RISCHIO PULIZIA GIORNALIERA INTERVENTI ORIENTATI Cucina: il materiale usato per la pulizia della cucina non deve essere adibito ad altri usi. La metodologia delle pulizie non èdiversa, ma ciò che conta èla frequenza che ovviamente dev essere molto elevata e precisamente prima e dopo ogni pasto. Occorre sottolineare che anche in cucina si può procedere alla sanitizzazione con soluzioni di disinfettante idoneo, previa accurata sanificazione. Sala di medicazione: i pavimenti e le superfici al di sopra di essi devono essere lavati dopo ogni seduta. Le pareti, i soffitti ed i vetri vanno puliti almeno unavolta la settimana. Data l attivitàche viene fatta nell ambiente, dopo la pulizia dei piani di lavoro (carrelli, lettini, ecc.). Si deve procedere alla sanitizzazione con soluzione a base di idoneo disinfettante per mantenere bassa la concentrazione microbica. Termosifoni: si procede ad una pulizia settimanale utilizzando garze o panni monouso umidificati con soluzione detergente. Porte: sono da lavare con soluzioni detergenti, da risciacquare ed asciugare accuratamente con la stessa frequenza delle pareti corrispondenti. Le maniglie devonoessere lavate almeno due volte al giorno. 19

20 INTERVENTI ORIENTATI PULIZIA DELLE ZONE A ALTO RISCHIO PULIZIA GIORNALIERA La pulizia delle stanze di degenza deve essere effettuata tre volte al giorno come segue: 1.rimuovere lo sporco dai pavimenti con metodo ad umido e dopo averlo raccolto versarlo nell apposito sacco dei rifiuti; 2.lavare con acqua e detergente utilizzando il sistema MOP; 3.una volta al giorno disinfettare, utilizzando una frangia pulita del MOP imbevuta di disinfettante; 4.asportare la polvere dalle superfici utilizzando garze o panni monouso inumidiri, in seguito ripassare con soluzione disinfettante; Pavimenti: la pulizia a fondo dei pavimenti dev essere eseguita ogni settimana. Utile la metallizzazione che rende i pavimenti il più possibile impermeabili allo sporco. Pareti: le pareti divisorie interne ed i vetri dei box devono essere puliti almeno una volta al giorno utilizzando garze o panni monouso e sanitizzati con idoneo disinfettante. Le pareti esterne dei box devono essere pulite almeno tre volte la settimana. Cucina: i pavimenti devono essere puliti almeno quattro volte al giorno.le superfici al di sopra di essi deterse e sanitizzate, prima e dopo ogni pasto e comunque non meno di quattro volte al giorno. Ascensori e scale: gli ascensori che comunicano direttamente con il servizio, vannopuliti e sanitizzati almeno tre volte al giorno, per gli altri èsufficiente due volte. Le scale e i loro corrimano, che comunicano con il servizio, vanno sanitizzati almeno due volte al giorno. 20

21 PULIZIA DELLE ZONE A ALTO RISCHIO INTERVENTI ORIENTATI Servizi igienici: devono essere puliti e sanitizzati almeno quattro volte al giorno ed una particolare intenzione deve essere rivolta ai sanitari. E consigliabile far usare ai pazienti dei copri-water monouso di carta allo scopo di ridurre al minimo il rischio di contagio. Il materiale per le pulizie non monouso dev essere accuratamente lavato, disinfettato ed asciugato per ridurre al minimo la moltiplicazione batterica. Il personale addetto alle pulizie deve avere un abbigliamento idoneo, in grado di fornire una reale protezione. In particolare dev essere composto da: guanti di gomma scarpe impermeabili copricapo mascherina (per i servizi igienici) 21

22 INTERVENTI ORIENTATI Documento: Linee di orientamento per l igiene della stanza di degenza (Metodologi ad orologio) Codice: 007 Obiettivo Tale documento ha l obiettivo di fornire indicazioni specifiche sui comportamenti relativi all igiene giornaliera della singola stanza di degenza, nel rispetto dei requisiti metodologici richiesti e sotto indicati, prevedendo una standardizzazione dei comportamenti degli ausiliari addetti a tale attività. Requisiti I requisiti richiesti per il rispetto delle linee di orientamento corrispondono alla totale presenza dei presidi e dei prodotti per le pulizie, che rientrano in un elenco di dotazioni per ciascun carrello. L elenco di tali dotazioni viene distribuito in allegato. 22

23 Metodologia comportamentale (Con i presidi attualmente disponibili) Depolverizzazionedei pavimenti con telino elettrostatico (utilizzo della scopa asetole per elementi fisici di misura grossolana). Pulizia e disinfezionedell unitàdell assistito e degli arredi, con panno 01. Il risciacquo ed il rinnovo delle condizioni igieniche del panno dovranno avvenire quando si passa da un assistito all altro, anche nella medesima stanza, a meno che non si abbiano a disposizione panni sufficienti per ogni singolo assistito. Lavaggio e disinfezionedei servizi igienici (lavabo, bidet, doccia, piastrelle, esclusa la coppa WC) con panno 02. Lavaggio e disinfezionedella coppa WCcon panno 03. INTERVENTI ORIENTATI Lavaggio(disinfezione se indicato) pavimenti con presidio MOP a frange. Detersione e risciacquo(disinfezione se indicato) dei panni e del MOPutilizzati, mantenendo la distinzione anche per l acqua utilizzata. L obiettivo saràquello di garantire un abbattimento della possibilitàdi trasmissione (tramite contaminazione da trascinamento e/o contatto) tra una stanza di degenza e l altra. Tale operazione dovràessere effettuata anche potendo contare su una dotazione di panni parial numero delle stanze. Ripetere le operazioni dal punto 1 al punto 6per ogni stanza di degenza. Il panno 01 èun comune panno assorbente, tra quelli disponibili ed in utilizzo nella struttura, da essere utilizzato solo per la pulizia degli elementi indicati al punto n 2. Il panno 02 èun comune panno assorbente, tra quelli disponibili ed in utilizzo nella struttura, da essere utilizzato solo per la pulizia degli elementi indicati al punto n 3. Il panno 03 èun comune panno assorbente, tra quelli disponibili ed in utilizzo nella struttura, da essere utilizzato solo per la pulizia degli elementi indicati al punto n 4. 23

24 Ordine di comportamento Depolverizzazione, pulizia, detersione, disinfezione : tavolino servitore dell unità di degenza A; comodino lato letto dell unità di degenza A; testata e lati struttura letto dell unità di degenza A; pedana fondo (pediera) letto dell unità di degenza A; lampada e postazione elettrica superiore dell unità di degenza A; risciacquo totale del panno e ricondizionamento dello stesso per nuova attività; tavolino servitore dell unità di degenza B; comodino lato letto dell unità di degenza B; testata e lati struttura letto dell unità di degenza B; pedana fondo (pediera) letto dell unità di degenza B; lampada e postazione elettrica superiore dell unità di degenza B; risciacquo totale del panno e ricondizionamento dello stesso per nuova attività; davanzale finestre; armadio con ante esterne (e interne, qualora specificato) risciacquo totale del panno e ricondizionamento dello stesso per nuova attività; specchio; piastrelle (secondo necessità, in base al piano di pulizia dell U.O.C. o del settore); lavandino; bidet; piatto doccia; coppa wc; INTERVENTI ORIENTATI 24

25 INTERVENTI ORIENTATI Ordine di comportamento Lavaggio / detersione / disinfezione (se indicato) dei seguenti elementi: pavimento della stanza di degenza e del corridoio d accesso, a partire dal punto più distale rispetto alla porta e procedendo con movimenti ad ESSE, in modo da raccogliere e trattenere lo sporco, avvicinandosi al corridoio alla porta d ingresso della stanza; pavimento del bagno a partire dal punto piùdistale rispetto alla porta e procedendo con movimenti ad ESSE, in modo da raccogliere e trattenere lo sporco, avvicinandosi al corridoio alla porta d ingresso del bagno. Al termine dell operazione sarànecessario gettare il materiale monouso e provvedere alla rigenerazione del materiale ad uso rinnovabile. Tale procedura d intervento èda ritenersi comunque valida per quanto concerne l ordine delle operazioni da compiere e la gerarchia dei passaggi di pulizia. 25

26 QUINDI COME E POSSIBILE INTERVENIRE PER L IGIENE DI UN AREA A MEDIO RISCHIO ESERCITAZIONE: GLI STUDENTI SI SUDDIVIDANO IN 3 GRUPPI E SVILUPPINO 10 IPOTESI DI INTERVENTO PER ESEGUIRE L ATTIVITA DI «PULIZIA QUOTIDIANA» IN UNA STANZA DI DEGENZA A DUE LETTI NEL RISPETTO DEI CRITERI ENUNCIATI E DELLE SEQUENZE DIINTERVENTO DISCUSSE. 26

27 ELEZIONE DI UN TEAM LEADER (INTERNO AL GRUPPO) NUMERO MASSIMO DI COMPONENTI: 10 TEMPO PER L ELABORAZIONE: 20 MINUTI ESERCITAZIONE: GLI STUDENTI SI SUDDIVIDANO IN 3 GRUPPI E SVILUPPINO 10 IPOTESI DI INTERVENTO PER ESEGUIRE L ATTIVITA DI «PULIZIA QUOTIDIANA» IN UNA STANZA DI DEGENZA A DUE LETTI NEL RISPETTO DEI CRITERI ENUNCIATI E DELLE SEQUENZE DI INTERVENTO DISCUSSE. MODALITA DIREDAZIONE: ELENCO NUMERATO DI10 IPOTESI «REALIZZABILI CONCRETAMENTE» E PRESENTATI IN FORMA SCRITTA MODALITA DIPRESENTAZIONE: ILLUSTRAZIONE PUBBLICA DA PARTE DITUTTI I COMPONENTI DEL GRUPPO TEMPO PER L ESPOSIZIONE: 10 MINUTI ALLA FINE DELL ESPOSIZIONE GLI ALTRI GRUPPI POTRANNO PORRE DOMANDE PER UN TEMPO COMPLESSIVO PARI A: 5 MINUTI 27

28 ESERCITAZIONE: GLI STUDENTI SI SUDDIVIDANO IN 3 GRUPPI E SVILUPPINO 10 IPOTESI DI INTERVENTO PER ESEGUIRE L ATTIVITA DI «PULIZIA QUOTIDIANA» IN UNA STANZA DI DEGENZA A DUE LETTI NEL RISPETTO DEI CRITERI ENUNCIATI E DELLE SEQUENZE DI INTERVENTO DISCUSSE. Esempio di redazione dell elaborato Componenti del gruppo: Data di presentazione:.. IPOTESI 01: IPOTESI 02: IPOTESI 03: IPOTESI 04: IPOTESI 05: IPOTESI 06: IPOTESI 07: IPOTESI 08: IPOTESI 09: IPOTESI 10: 28

29 Grazie per l attenzione Spazio per chiarimenti 29

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