NUOVO PIANO REGOLATORE PORTUALE DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO

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1 Ancona, 26 Agosto 2011 NUOVO PIANO REGOLATORE PORTUALE DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO GRUPPO DI LAVORO Capitaneria di Porto di San Benedetto del Tronto Comune di San Benedetto del Tronto Regione Marche Ing. Giorgio Occhipinti - Responsabile del procedimento di Formazione del Piano

2 Con l intento di avviare un percorso condiviso tra Capitaneria, Regione e Comune, in data è stato sottoscritto un Protocollo di Intesa fra Regione Marche, Comune e Capitaneria di Porto di San Benedetto del Tronto, con il quale le parti si sono impegnate ad operare, nell'ambito di una stretta collaborazione istituzionale e tecnica, ad arrivare rapidamente all'approvazione di un Nuovo Piano Regolatore Portuale (PRP) ai sensi dell art. 6 delle Norme Tecniche di Attuazione (NTA) del Piano Regionale dei Porti. Nel Protocollo di Intesa sono stati fissati gli OBIETTIVI TECNICO-POLITICI da perseguire con il PIANO REGOLATORE PORTUALE ai sensi dell art. 5 della Legge 84/94 Art. 5, comma 1 - LEGGE 84/94 1. Nei porti di cui alla categoria II, classi I, II e III, con esclusione di quelli aventi le funzioni di cui all'articolo 4, comma 3, lettera e), l'ambito e l'assetto complessivo del porto, ivi comprese le aree destinate alla produzione industriale, all'attività cantieristica e alle infrastrutture stradali e ferroviarie, sono rispettivamente delimitati e disegnati dal piano regolatore portuale che individua altresì le caratteristiche e la destinazione funzionale delle aree interessate. Art. 27, comma 3 3. I piani regolatori portuali vigenti alla data di entrata in vigore della presente legge conservano efficacia fino al loro aggiornamento, da effettuare secondo le disposizioni di cui all'articolo 5.

3 STATO DELLA PIANICAZIONE PORTUALE IN REGIONE La Regione attualmente è dotata di: PRP conformi alla Legge 84/94 : Porto di Fano (PRP approvato con DGR 1202 del 27/07/2009); Porto di Senigallia (Adeguamento tecnico approvato con D.D. della PF Demanio Idrico, porti e LL.PP. n. 106 del 28/06/2010); Porto di Numana (PRP approvato con DGR 1045 del 18/07/2011); L Adottato PRP del porto di Ancona. Piani datati, semplici programmi assimilabili a progetti preliminari di opere marittime e infrastrutturali (Porto di Pesaro,, Porto turistico di Porto San Giorgio, Porto turistico di Vallugola, Porto di Civitanova Marche)

4 STATO DELLA PIANICAZIONE PORTUALE IN REGIONE In Regione c è pertanto la necessità di: adottare e approvare PRP conformi alla legge 84/94 - strumenti che prevedono complessi processi di pianificazione e gestione anche delle aree a terra. Rilanciare investimenti pubblici e privati in ambito portuale

5 PROCESSO DI RIFORMA REGIONALE Nell ambito della potestà legislativa conferita alle Regioni ai sensi del riformato art. 117 delle Costituzione Nell ambito del dibattito sull esigenza di una nuova legge sugli assetti portuali (modifica alla L.84/94) all esame della Conferenza Unificata la Regione Marche ha ritenuto opportuno un intervento sugli strumenti di governance regionale per la portualità approvando il: PIANO REGIONALE DEI PORTI - DACR 149 del 02/02/2010

6 PRINCIPI GUIDA DEL PIANO REGIONALE DEI PORTI Definire obiettivi strategici per ogni porto da attuare con Piani Regolatori Portuali Il Piano Regolatore Portuale come flessibile strumento per governare nel tempo lo sviluppo sostenibile e la competitività di un porto Norme Tecniche di Attuazione che definiscono: le funzioni di ogni Ente Pubblico coinvolto i principi della pianificazione tempi certi

7 LE NORME TECNICHE D ATTUAZIONE PREVEDONO 3 possibili casi Nuovo PRP Artt. 6-7 Variante al PRP Art. 8 commi 1 e artt. 6-7 Adeguamento tecnico funzionale Art. 8 commi

8 UNICA SOLUZIONE POSSIBILE PER IL PORTO DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO NUOVO PIANO REGOLATORE PORTUALE Obiettivi: mutano Strategie: mutano VAS: va fatta Procedimento amministrativo: art. 5 L. 84/94, art. 6 NTA Piano Regionale dei Porti per porti statali Motivazione: generale ridefinizione degli obiettivi da traguardare nel mutato scenario dei traffici marittimi a lungo periodo

9 OBIETTIVI DEL NUOVO PIANO REGIONALE DEI PORTI PER IL PORTO DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO: confermare valide le opere a mare del PRP vigente (antecedente alla L. 84/94); Fissare gli obiettivi strategici per la definizione di un nuovo PRP conforme alla L. 84/94 nel lungo periodo come indicato nel Protocollo di Intesa siglato.

10 DOPO L ADOZIONE DEL PRP CI SARA UN LUNGO E COMPLESSO PROCESSO PARTECIPATIVO SULLA PROPOSTA DEFINITIVA DI PIANO REGOLATORE PORTUALE con la partecipazione prevista nel processo di VAS con lo scopo di: Dare una qualificazione oggettiva dell idea progettuale attraverso l individuazione, lo studio e la risoluzione di tutti quei problemi che potrebbero determinare criticità e costituire possibili punti di debolezza; permettere alla collettività locale di riconoscere, complessivamente e positivamente: immagine, finalità e interesse pubblico dell intervento, enfatizzando l approccio democratico alle scelte pianificatorie, anche a costo di impegnativi negoziati; facilitare la formazione del consenso all approvazione del piano, nell ottica di una abbreviazione dei tempi burocratici; razionalizzare e risparmiare risorse pubbliche e private.

11 NORME DI RIFERIMENTO

12 NORMATIVA DI RIFERIMENTO LEGGE n. 84 del 28/01/1994 LINEE GUIDA PER LA REDAZIONE DEI P.R.P. Consiglio Superiore dei LL.PP. Giugno 2004 PIANO REGIONALE DEI PORTO D.A.C.R. 149 del 02/02/2010 REGOLAMENTO REGIONALE n. 23 del 14/09/1989 (RET) D.P.R. n. 303 DEL 19/03/56 Norme generali per l igiene del lavoro

13 art. 5, c. 1 L. 84/94 - art. 6 delle NTA del Piano Regionale dei Porti Funzioni del PRP: delimita l ambito del porto; disegna l assetto complessivo del porto. individua le caratteristiche e la destinazione funzionale delle aree interessate; le sue previsioni non possono contrastare con gli strumenti urbanistici vigenti (art.5 - comma 2).

14 Linee guida per la redazione dei Piani Regolatori Portuali del Ministero dei LL.PP. chiariscono alcuni dubbi interpretativi: PRP non più come semplice programma (assimilabili a progetti preliminari) di opere marittime e infrastrutturali, ma come articolato e complesso processo di pianificazione e gestione. PRP è un piano intersettoriale, che comprende sia prestazioni di tipo ingegneristico, sia prestazioni di tipo urbanistico. Il PRP, in ambito portuale, è assimilabile a un piano di tipo strutturale, secondo il linguaggio della moderna urbanistica.

15 L ambito di PRP può includere alcune aree non demaniali, interconnesse funzionalmente e/o strutturalmente al porto. Pertanto, l intesa è anche relativa alla definizione congiunta, da parte di Regione e Comune e Capitaneria, di un ambito di PRP entro il quale opera lo strumento di pianificazione portuale. Il Comune, con l intesa, può accettare che alcune aree non demaniali, interconnesse con il porto, siano disciplinate dallo strumento di pianificazione portuale. Un PRP adottato (e non ancora approvato) può contrastare con gli strumenti urbanistici vigenti, purché, l intesa impegni formalmente il Comune ad adottare la variante al PRG al fine di rendere tra loro coerenti i due strumenti di pianificazione. La Regione approva conclusivamente l adottato PRP non prima che venga approvata l eventuale variante al PRG.

16 L intesa è comunque da considerarsi necessaria per assicurare un rapporto collaborativo e di cooperazione tra enti, sia in sede di formazione dei rispettivi strumenti di pianificazione, sia in fase di attuazione degli interventi di interesse comune. il Piano Regolatore Portuale adottato dall'autorità Marittima, previa intesa con il Comune è quindi inviato per il parere al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, che si esprime entro quarantacinque giorni dal ricevimento dell'atto. Il Piano Regolatore Portuale è successivamente sottoposto, ai sensi della normativa vigente in materia, alla procedura di VAS ed è quindi approvato dalla Regione conclusivamente (art. 5 commi 3 e 4 della L. 84/94).

17 GRAZIE PER L ATTENZIONE!

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