Gestione della radioprotezione in Ateneo

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1 Laurea Magistrale in Scienze Agrarie e Ambientali Corso di Metodologie di analisi chimico agrarie e sicurezza nei laboratori Modulo «Sicurezza in laboratorio» Gestione della radioprotezione in Ateneo Massimo Pedretti Referente per la Radioprotezione Servizi Integrati di Prevenzione e Protezione Gennaio Università degli Studi di Udine SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE D ATENEO

2 2 Argomenti dell incontro (1) Introduzione alla gestione della sorveglianza fisica della radioprotezione in Ateneo (A cura di : Ing. Massimo Pedretti SPEP - Università degli Studi di Udine): Soggetti della sorveglianza fisica della radioprotezione Pratiche radiologiche in UNIUD Laboratori con impiego di sorgenti radioattive Smaltimento dei rifiuti radioattivi Le radiazioni ionizzanti (A cura di : Dott. Faustino Bonutti Esperto Qualificato Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Udine): Radiazioni ionizzanti Caratteristiche delle macchine radiogene e dei radionuclidi impiegati nei laboratori dell Università Elementi di radiobiologia Grandezze dosimetriche, unità di misura e metodi di misura Principi e normativa di radioprotezione Prevenzione e protezione nei laboratori impieganti sorgenti radioattive Esposizione al Radon nei luoghi di lavoro

3 3 Argomenti dell incontro (2) Gestione dei rischi da radon in UNIUD (A cura di : Ing. Massimo Pedretti SPEP Università degli Studi di Udine) Il radon: origine, diffusione all interno degli edifici, danni biologici Rilevamento del radon negli ambienti di lavoro: obblighi di legge, misure di concentrazione Azioni di rimedio per ridurre la concentrazione di radon Risultati del monitoraggio e delle azioni di rimedio attuate in UNIUD

4 4 Sorveglianza fisica della radioprotezione in UNIUD Laboratori con sorgenti radiogene Per utilizzo di radioisotopi sfusi, sorgenti sigillate di calibrazione, macchine radiogene Luoghi di lavoro confinati con radioattività naturale Per possibile presenza di elevate concentrazioni di gas RADON

5 5 Soggetti della radioprotezione nella sorveglianza fisica dei laboratori Datore di lavoro Esperto Qualificato Referente di settore e referenti locali

6 6 Regime autorizzativo per le pratiche radiologiche Pratiche soggette a nulla osta preventivo (Non ricorrono in UNIUD) Pratiche soggette a comunicazione preventiva di pratica radiologica Impiego di Cat. A (N.O. del Ministero dell Industria) Impiego di Cat. B (N.O. Prefettizio) Attivazione o cessazione di pratica radiologica entro i limiti di cui al D.Lgs. 241/2000

7 7 Pratiche radiologiche nell Università di Udine impiego di sorgenti non sigillate (radionuclidi sfusi) o di sorgenti sigillate, con attività complessiva < 1000 x valori di Tab. IX-1 del D. Lgs. 241/2000 impiego di Macchine radiogene con energia < 200kEv Questi impieghi non rientrano nelle categorie A e B e sono soggetti unicamente a comunicazione preventiva di pratica radiologica, da trasmettersi alla Direzione Provinciale del Lavoro, all ASL competente per territorio, all ARPA e al Comando Prov.le VV.F.. La comunicazione deve essere inviata almeno 30 gg. prima dell inizio o della cessazione dell attività.

8 8 Laboratori soggetti a sorveglianza fisica della radioprotezione in UNIUD SEDE Rizzi (RIZ1) Kolbe (KOL1) Casetta Basket (BAS2) Palazzina su Via Cotonificio (COT2) Palazzina su Via Cotonificio (COT2) Ex Basket (BAS1) Tipologia delle sorgenti radiogene Materie radioattive (non sigillate) Materie radioattive (non sigillate) Materie radioattive (non sigillate) Sorgente sigillata (Ni-63) Macchine Radiogene Sorgente sigillata (Ni-63) Codice identificativo laboratorio (Ar.Te.M.I.U.S.) LI-01-NA L1-28/29/30 LT-07/08/09; RT-02 (stocc.) LT-08 LT-15 LT-107 Classificazione laboratorio (UNI ) Nulla osta ex. art. 27 D. Lgs. 230/1995 Classificazione delle zone (ex art D. Lgs 230/95) / / / Non richiesto Non richiesto Non richiesto Non richiesto Non richiesto Non richiesto Sorvegliata Sorvegliata Sorvegliata Libera Sorvegliata Libera Classificazione lavoratori esposti (ex art D Lgs 230/95): Esposto Cat. B e Non Esposto Non Esposto Non Esposto Non Esposto Non Esposto Non Esposto

9 9 Cartello informativo laboratorio radiochimica

10 10 Gestione radioprotezione per attività con radionuclidi sfusi

11 11 Radionuclidi sfusi più utilizzati nei laboratori dell Università di Udine Isotopo Tempo di dimezzamento Tipo di decadimento H-3 12,33 anni β - debole Radiotossicità C anni β - moderata P-32 14,3 giorni β - moderata S-35 87,5 giorni β - debole Fe-59 44,5 giorni β - γ moderata I ,1 giorni γ elevata

12 12 Monitoraggio acquisizioni, smaltimenti e giacenze Ogni acquisizione di sostanze radioattive sotto forma di sorgenti non sigillate viene comunicata al Servizio di Prevenzione e Protezione (Referente di Settore) e all Esperto Qualificato. Ogni utilizzo in laboratorio viene annotato su un registro di carico/scarico interno. Ad ogni smaltimento vengono annotate le attività nominali in uscita. La quantificazione dei flussi in ingresso/uscita consente il monitoraggio dell attività nominale di radionuclidi presenti nei laboratori. L applicazione della legge di decadimento radioattivo consente inoltre di conoscere l attività effettiva di ciascun radionuclide presente in laboratorio.

13 13 Laboratori con impiego di radionuclidi sfusi In UNIUD sono presenti tre laboratori nei quali vengono utilizzate sorgenti sfuse: RIZ1 LI-01-NA (Laboratorio di radiochimica del DI4A); KOL1 L (Laboratorio di radiochimica del DAME); BAS2 LT (Laboratorio di radiochimica del DI4A Sezione fisiologia veterinaria).

14 14 Dipartimento di Scienze agro-alimentari, ambientali e animali - Sezione fisiologia veterinaria - Edif. BAS2 - Loc. LT-09 ( zona sorvegliata )

15 15 Sorveglianza fisica dei laboratori con utilizzo di radionuclidi sfusi Compiti dell EQ Visita periodica con effettuazione di verifica strumentale e smear-test (strofinamento con dischetti di materiale fibroso) su banconi, cappe e attrezzature fisse e mobili Verifica del corretto funzionamento degli strumenti in dotazione (contaminametro mani-piedi-corpo, contaminametro portatile, contatore Geiger, ecc.) I risultati degli smear-test vengono trasmessi al Servizio di Prevenzione e Protezione.

16 16 Gestione radioprotezione per attività con sorgenti sigillate

17 17 Laboratori con sorgenti sigillate In UNIUD sono presenti due sorgenti sigillate di taratura a corredo di gascromatografi. Radioisotopo utilizzato: Ni-63 (tempo di dimezzamento: 100,1 anni; decadimento β)

18 18 Dipartimento politecnico di ingegneria e architettura (DPIA) - Laboratorio di gascromatografia - Edif. COT2 - Loc. LT-08

19 19 Sorveglianza fisica dei laboratori con sorgenti sigillate Compiti dell EQ Visita periodica con effettuazione di smear-test sull involucro della sorgente e sulla macchina utilizzatrice I risultati degli smear-test vengono trasmessi al Servizio di Prevenzione e protezione

20 20 Gestione radioprotezione per attività con macchine radiogene Tubo radiogeno tradizionale (per laboratorio didattico) Tubo radiogeno moderno ad anodo rotante

21 21 Macchine radiogene (Laboratorio Diffrattometria del DPIA) Diffrattometro Philips Xpert con tensione massima di accelerazione di 60kV Spettrometro Panalytical Epsiol 5 con tensione massima di accelerazione di 100kV

22 22 Dipartimento politecnico di ingegneria e architettura (DPIA) - Laboratorio di diffrattometria - Edif. COT2 - Loc. LT-15

23 23 Dipartimento politecnico di ingegneria e architettura (DPIA) - Laboratorio di diffrattometria - Edif. COT2 - Loc. LT-15

24 24 Sorveglianza fisica macchine radiogene Compiti dell EQ Visita periodica con misura della radiazione in aria, in prossimità delle macchine, in condizioni di funzionamento a regime; verifica di funzionalità dei dispositivi di sicurezza delle macchine

25 25 Smaltimento dei rifiuti radioattivi I rifiuti radioattivi non rientrano nel campo di applicazione delle norme in materia di gestione dei rifiuti di cui alla parte quarta del D. Lgs. 152/2006 (Art. 185 D. Lgs. Cit.) Alcune specie di rifiuti radioattivi possono, previo decadimento sotto soglia (1 Bq/g), essere smaltiti come rifiuti speciali e in tal caso rientrano nella normativa citata

26 26 Smaltimento dei rifiuti radioattivi Sempre se T/2 > 75gg. Opzione se T/2 < 75gg. Smaltimento a mezzo ditta specializzata Decadimento in stoccaggio e smaltimento in esenzione

27 27 Smaltimento in esenzione Il referente per la radioprotezione accerta l avvenuto decadimento al di sotto della soglia convenzionale I rifiuti vengono «scaricati» dalle giacenze del laboratorio e registrati dall addetto locale per la gestione dei rifiuti (o direttamente dal personale SPEP) come «rifiuti chimici» (liquidi o solidi) o «rifiuti biologici» (solidi «cartoni ROT») Questi rifiuti vengono gestiti come tutti gli altri rifiuti di laboratorio, chimici e biologici

28 28 IL RADON Il radon è un gas radioattivo naturale che causa un aumento del rischio di contrarre il cancro al polmone. La Commissione Europea, con la Raccomandazione 143/Euratom del 1990, ha fissato dei valori di riferimento della concentrazione di radon negli ambienti chiusi: 400 Bq/m3 per edifici esistenti; 200 Bq/m3 per edifici di nuova costruzione. (La successiva Direttiva 2013/59/Euratom, non recepita in Italia, stabilisce un valore di riferimento di 300 Bq/m3). Il livello di azione (livello oltre il quale si devono intraprendere azioni di rimedio) è fissato dal D. Lgs. 241/2000 (all. 1 bis) in 500 Bq/m3 di concentrazione di attività di radon media in un anno.

29 29 Il Radon è prodotto dal decadimento dell Uranio

30 30 Il Radon penetra negli edifici attraverso crepe, discontinuità, porosità dei materiali

31 31 Danni biologici provocati dal Radon

32 32 Quali sono i luoghi di lavoro da verificare? Luogo di lavoro SOTTERRANEO: «locale o ambiente con almeno tre pareti interamente sotto il piano di campagna, indipendentemente dal fatto che queste siano a diretto contatto con il terreno circostante o meno». Il locale sotterraneo deve essere occupato con continuità dai lavoratori. Per ambienti occupati saltuariamente, si ritiene significativo un tempo di occupazione indicativamente fissato in 10 ore/mese.

33 33 Il Datore di lavoro: Deve effettuare, entro 24 mesi dall inizio dell utilizzo di luoghi di lavoro sotterranei, la verifica della concentrazione di radon qualora l occupazione sia significativa (> 10 ore/mese). Il monitoraggio va effettuato secondo le «linee guida», con una o più misurazioni che coprano un intero anno solare.

34 34 Misure annuali di concentrazione I cicli di misura annuali vengono effettuati nei luoghi di lavoro sotterranei per i quali sussiste l obbligo di verifica, e a scopo esplorativo anche in luoghi di lavoro non «sotterranei» (secondo la definizione delle linee guida) ma nei quali si presuma che possano esservi concentrazioni significative. Le misure annuali (due cicli semestrali) vengono effettuate a cura dei Servizi Integrati di Prevenzione e Protezione (Referente di Settore) utilizzando rivelatori acquistati presso un laboratorio esterno. Alla fine di ogni ciclo di misura i rivelatori vengono inviati al laboratorio, che emette un rapporto di prova contenente i risultati delle misurazioni..

35 35 Rivelatore di radon a film plastico

36 36 MISURAZIONI DI BREVE PERIODO In casi particolari si possono effettuare misure di breve periodo, necessarie qualora si voglia avere una stima delle concentrazioni di radon in tempi brevi. Per queste misure ci si può avvalere del Servizio di Fisica Ambientale dell ARPA. Le misure vengono effettuate da tecnici dell ARPA con speciali rivelatori a elettrete e tempi di posa dell ordine di una settimana.

37 37 Cosa fare se dalla misura a) risulta superato l 80% del livello di azione fissato in 500 Bq/m3, quindi 400 Bq/m3: è obbligatorio un ulteriore monitoraggio (effettuazione di ulteriore ciclo di misure su base annuale).

38 38 Cosa fare se dalla misura b) risulta superato il livello di azione (concentrazione media in un anno superiore a 500 Bq/m3): comunicazione ad ARPA, ASL e Direzione Provinciale del Lavoro con allegata relazione tecnica, rilasciata da organismo idoneo, contenente i risultati delle misure e inoltre

39 39 Inoltre se risulta superato il livello di azione Devono essere intraprese opportune azioni di rimedio Le più comuni: esecuzione di aperture di ventilazione, installazione di impianti di ventilazione meccanica, installazione di estrattori per la messa in depressione di vespai aerati

40 40 Vespaio con aspirazione forzata

41 41 Vespaio con aerazione passiva

42 42 Monitoraggio Radon in Ateneo L Università di Udine ha effettuato sistematicamente misure di Radon a partire dal Il monitoraggio ha riguardato inizialmente luoghi di lavoro sotterranei. Recentemente sono stati effettuati monitoraggi esplorativi anche in locali seminterrati o al piano terra.

43 43 Risultati e azioni di rimedio Nella maggior parte dei locali le misure hanno fornito risultati molto inferiori al livello di azione. Solo in alcuni casi si è verificato il superamento del livello di azione. Ove necessario sono state intraprese azioni di rimedio quali realizzazione di aperture di ventilazione, installazione di aspiratori su vespai, realizzazione di impianti di ventilazione meccanica. Dopo l adozione delle azioni di rimedio, ulteriori cicli di misurazioni hanno consentito di verificarne l efficacia.

44 44 Grazie per l attenzione! info e contatti: massimo.pedretti@uniud.it

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