LEGGE REGIONALE 23/1999 RELAZIONE GEOLOGICA

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2 LEGGE REGIONALE 23/1999 RELAZIONE GEOLOGICA Dr. Geol. Gaetano Vitale Indice 1 Premessa 3 2 Riferimenti normativi 4 3 Inquadramento geologico 6 4 Geologia delle aree interessate dal Regolamento Urbanistico Flysch Numidico (FYN) Formazione di Serra Palazzo (P AA) Litofacies a prevalente composizione arenacea (P AA 1 ) Litofacies a prevalente composizione pelitica (P AA 2 ) Marne argillose di Toppo Capuana (TPC) Arenarie e conglomerati di Oppido Lucano (OPD) Coltre eluvio-colluviali (b 2 ) Depositi alluvionali (b 1 ) Deposito di frana (a 1 ) Deposito di versante (a) Depositi antropici (h) Morfologia Carta morfologica e di stabilità dei versanti Stato di attività dei movimenti gravitativi Tettonica 19 7 Sismicità 21 8 Idrogeologia ed idrografia 22 1

3 9 Indagini geognostiche Sondaggi meccanici Sondaggo V Sondaggo V Sondaggo V Caratteristiche tecniche dei terreni Terreni del substrato Flycsh Numidico (FYN) Formazione di Serra Palazzo (PAA) Arenarie e Conglomerati di Oppido Lucano (OPD) Coperture detritiche recenti Microzonazione Sismica Metodologia adottata Procedura per la stesura della Carta di microzonazione sismica sismica Definizione della sismicità di riferimento Amplificazione stratigrafica Amplificazione topografica Carta di Microzonazione Sismica Analisi di stabilità dei versanti Azioni sismiche Analisi dei risultati Carta di sintesi della pericolosità e criticità geologica e geomorfologica Livelli di criticità e DUr Regime di intervento edilizio e livelli di criticità Unità Insediativa del promontorio di M.te Montrone Componente insediativa A di impianto antico Componente insediativa B di impianto antico Componente C di impianto storico Componente D di impianto storico Unità Insediativa delle sommità morfologiche del M.te Petrito e del M.te Montrone Componente E Componente F Componente G Componente H Componente I

4 1 Premessa A corredo del Regolamento Urbanistoico del Comune di Oppido Lucano è stato eseguito uno Studio Geologico del territorio condotto secondo i criteri e le direttive previste dalla Legge Regionale 11 agosto 1999 n. 23 e successive modifiche ed integrazioni e relative norme attuative. Lo studio si è articolato nelle seguenti fasi: 1. esame della cartografia geologica esistente; 2. acquisizione dati di profondità e geotecnici dai numerosi lavori professionali svolti negli anni precedenti; 3. esame delle foto aeree; 4. rilevamento geologico e morfologico di dettaglio; 5. indagini geognostiche; 6. redazione della carta di sintesi della pericolosità e criticità geologica e geomorfologica; 7. confronto critico con la proposta urbanistica e valutazioni circa l uso del territorio. Irisultatidellostudiogeologicosonoriportatinellapresenterelazioneed illustrati graficamente negli allegati e nelle tavole che accompagnano la stessa. Gli elaborati che compongono lo studio geologico a corredo del RU sono i seguenti: Elaborato G - 01 Carta ubicazione indagini geognostiche Elaborato G - 02 Carta geolitologica Elaborato G - 03 Sezioni geologiche Elaborato G - 04 Carta morfologica e di stabilità dei versanti Elaborato G - 05 Carta di microzonazione sismica Elaborato G - 06 Carta di sintesi della pericolosità e criticità geologica e geomorfologica Elaborato G - 07 Relazione Geologica Elaborato G - 07a - Stratigrafie sondaggi meccanici Elaborato G - 07b - Verifiche di stabilità dei versanti Elaborato G - 07c - Indagine sismica Elaborato G - 07d - Prove di laboratorio 3

5 2 Riferimenti normativi Legge 2 febbraio 1974, n. 64 -Provvedimentiperlecostruzionicon particolari prescrizioni per le zone sismiche. Legge 10 dicembre 1981, n Ulteriori norme per l accelerazione delle procedure per l ese cuzione di opere pubbliche. Decreto del Ministro dei lavori pubblici 11 marzo Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità dei pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione ed il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione. Legge 24 febbraio 1992, n Istituzionedelservizionazionaledella protezione civile. Decreto del Ministro dei lavori pubblici 16 gennaio Norme tecniche per le costruzioni in zone sismiche. Legge Regionale n 38 del 6 agosto Norme per l esercizio delle funzioni regionali in materia di difesa del territorio dal rischi sismico. Legge Regionale n. 23 del 11 agosto Tutela governo e uso del territorio; Decreto del Ministro dell interno 13 Febbraio Adozione dei criteri di massima per l organizzazione dei soccorsi sanitari nelle catastrofi (pubblicati nella G.U. n. 116 del 12 maggio 2001). Decreto legislativo 31 marzo 1998, n Conferimentodifunzioni e compiti amministrativi dello stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59. Decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia. Legge 9 novembre 2001, n. 401, conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 7 settembre 2001, n Recantedisposizioni urgenti per assicurare il coordinamento operativo delle strutture preposte alle attività di protezione civile. Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 20 marzo 2003, n Primielementiinmateriadicriterigeneraliperlaclassificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica. 4

6 Legge 27 luglio 2004, n Conversioneinlegge,conmodificazioni, del decreto-legge 28 maggio 2004, n. 136, disposizioni urgenti per garantire la funzionalità di taluni settori della pubblica amministrazione. disposizioni per la rideterminazione di deleghe legislative e altre di sposizioni connesse. Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 12 ottobre Direttivadelpresidentedelconsigliodeiministriperlavalutazioneela riduzione del rischio si smico del patrimonio culturale con riferimento alle norme tecniche per le costruzioni. Decreto del Ministro delle infrastrutture 14 gennaio Approvazione delle norme tecniche per le costruzioni. Legge Regionale 24 dicembre 2008 n. 31 art. 35 -Modificaallalegge regionale n. 23/ Tutela, Governo ed Uso del Territorio. Indirizzi e criteri per la microzonazione sismica: anno di pubblicazione: Dipartimento della Protezione Civile e Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome. Deliberazione della G. R. 6 ottobre 2009 n Norme Tecniche per le Cotruzioni D.M Redazione e deposito dei progetti. Microzonazione sismica. Carte di pericolosità sismica. prime direttive. Circolare 2 febbraio 2009, n Istruzioni per l applicazione delle Nuove norme tecniche per le costruzioni di cui al decreto ministeriale 14 gennaio C.S.LL.PP. Legge Regionale n. 9 del 07 giugno Disposizioniurgentiin materia di microzonazione sismica. Legge Regionale n. 19 del 28 ottobre Modificaall art.3della L.R. 7 giugno 2011, n. 9 Disposizioni urgenti in materia di microzonazione sismica. 5

7 3 Inquadramento geologico L abitato di Oppido Lucano è situato lungo il margine esterno dell Appennino meridionale a ridosso del fronte che separa la Catena appenninica dalla Fossa bradanica (Fig.1). Figura 1: Schema Regionale Iterrenia oranti nell area possono essere in prima approssimazione riferiti aduedi erenti serie stratigrafiche riconducibili a due diverse fasi di evoluzione geodinamica. La prima serie è caratterizzata da successioni bacinali cretaceo-tortoniane sviluppatesi in un contesto che da margine passivo (porzione orientale del Bacino lagonegrese-molisano) evolveva a porzione esterna dell avanfossa miocenica (Bacino irpino); i terreni che costituiscono questa successione sono rappresentati dal Flysch Rosso (Cretaceo-Aquitaniano), dal Flysch Numidico (Burdigaliano), dalla Formazione di Serra Palazzo e dal Flysch di Faeto (Burdigaliano superiore-serravalliano p.p.) e, infine, dalle Marne argillose del Toppo Capuana (Serravalliano superiore-tortoniano). La seconda serie, che ricopre in discordanze le precedenti successioni bacinali, è caratterizzata da successioni plioceniche di transizione e mare sottile a prevalente composizione calcarenitica, sabbiosa e conglomeratica. Questi terreni attribuibili regionalmente all Unità di Ariano (D ARGENIO et alii, 1973), evolvevano in un contesto geodinamico di wedge-top basin e sono caratterizzate da una discordanza interna che permette di suddividerle in due cicli sedimenta- 6

8 ri riferibili rispettivaqmente al Pliocene inferiore ed al Pliocene medio-superiore (MAGGIORE & WALSH, 1975; D ARGENIO, 1988; SABATO & MARINO, 1994; LOTITO, 2002; LABRIOLA, 2004; ONOFRIO, 2004; LABBRIOLA et alii, 2008). Da un punto di vista strutturale l area in esame è caratterizzatta dalla presenza di una serie di sovrascorrimenti embricati che hanno portato alla deformazione e alla sovrapposizione delle unità stratigrafiche prima descritte (Fig.2). L espressione morfologica superficiale dei sovrascorrimenti è rappresentato da una serie di strutture plicative con gli assi orientati in direzione appenninica (NW- SE). Le strutture plicative sono ritagliate da faglie quaternarie con cinematica trascorrente e distensiva. Le faglie trascorrenti hanno generalemente direzione antiappenninica (SW-NE), mentre le faglie dirette risultano coassiali con gli assi delle pieghe. Figura 2: Inquadramento geologico dell abitato di Oppido Lucano (da Labbriola et alii, modificato) 7

9 4 Geologia delle aree interessate dal Regolamento Urbanistico Nell area di Oppido Lucano a orano prevalentemente terreni Oligo-Miocenici e subordinatamente depositi pliocenici e quaternari. IdepositiOligo-Miocenicisonorappresentatidalleunitàstratigrafichedel Flysch Numidico, della Formazione di Serra Palazzo e dalle Marne argillose di Toppo Capuana. IterrenidelPliocene,trasgressiviediscordantisuidepositimiocenici,a o- rano nel centro storico e nella parte sud-orientale dell abitato e sono costituiti da depositi sabbioso-conglomeratici conosciuti in letteratura con il nome informale di Arenarie e Conglomerati di Oppido Lucano. IterrenidelQuaternario,corrispondentiallecoperturedetritichesuperficiali, sono rappresentati da coltri eluvio-colluviali, alluvioni di fondo valle, corpi di frana, depositi di versante, e materiale antropico. Questi terreni ascrivibili più specificatamente al Pleistocene superiore-olocene si sono originatesi in seguito all azione di vari agenti morfogenetici quali acque incanalate e ruscellanti, gravità, agenti atmosferici, azione antropica. Da un punto di vista strutturale l area in esame è caratterizzato dalla presenza di due anticlinali, ben evidenziate dalla variazione di giacitura degli strati, separate da una sinclinale di raccordo (Fig.4). Le strutture hanno vergenza verso NE e assi orientati in direzione appenninica. Nell anticlinale più occidentale il fianco interno trova la sua massima culminazione topografica in corrispondenza di Monte Petrito a 743 metri di altezza, dove gli strati di Serra Palazzo immergono di circa 35 verso SE; il fianco esterno culmina in corrispondenza di Monte Montrone dove le Formazione di Serra Palazzo immerge di circa 55 verso SE. La cerniera dell anticlinale è stata completamente smantellata dall erosione e su di essa si sono impostate delle modeste incisioni fluviali. Nella zona del nucleo dell anticlinale a orano le facies arenaceo-pelitiche della formazione di Serra Palazzo e le quarzoarenti del Flysch Numidico. L anticlinale più orientale ha la sua culminazione assiale situata all altezza di Via Zanardelli. Le pieghe descritte rappresenta l espressione superficiale di sovrascorrimenti non a orante con geometria di tipo ramp-flat e con piano immergente verso SW. Le strutture plicative sono interrotta lateralmente da una faglia con orientazione N120, facente parte di un set di faglie trascorrenti che nell area dislocano l intero fronte appenninco. Di seguito sono descritte, in ordine stratigrafico dal basso verso l alto, le caratteristiche litologiche e di a oramento dei terreni a oranti nell area esaminata; il riferimento cartografico è rappresentato dalla Carta geolitologiaca (Tav. G-01) edallacartadellesezionigeologiche(tav.g-02). 8

10 Figura 3: Carta Geolitologica Figura 4: Sezione geologica 9

11 Si fa presente che le sigle delle unità litostratigrafiche cartografate sono quelle adottate nel progetto CARG (Carta Geologica U ciale in scala 1:50000). 4.1 Flysch Numidico (FYN) A ora nelle zone sud-occidentali dell abitato di Oppido Lucano al nucleo di una struttura anticlinialica compresa fra Monte Petrito e Monte Montrone. In questa formazione il litotipo più frequente è un arenaria quasi esclusivamente quarzosa di colore grigio (giallo ocra se alterata), in strati dallo spessore variabile da pochi centimetri a qualche metro; i granuli di quarzo sono ben arrotondati ed hanno dimensioni variabili da poco meno di 0,5 mm a qualche mm. Alle arenaria si intercalano strati decimentrici di siltiti e argilliti marnose grigio-verdi. Questo litotipo appare compatto e ben stratificato dove la roccia è poco alterata, mentre dove la roccia risulta molto alterata si osservano delle vere e proprie sabbie quarzose sciolte. Il Flysch Numidico ha un età ascrivibile al Burdigaliano (16-20 Ma 1 ). 4.2 Formazione di Serra Palazzo (P AA) Costituisce la gran parte della dorsale su cui sorge l abitato di Oppido Lucano è ha uno spessore a orante di circa 500 m. Si tratta di un deposito torbiditico, ben stratificato, prevalentemente arenaceo con intercalazioni di argilliti, siltiti, marne ecalacari;l etàdiquestaformazioneèattribuibiliallanghiano-serravalliano p.p (12-16 Ma). La caratteristica principale della Formazione di Serra Palazzo è la varibilità dei caratteri litologici che si riflette sulle caratteristiche meccaniche e di erodibilità (Fig.5). In particolare ad Oppido Lucano è possibile distinguere stratigraficamente una parte inferiore prevalentemente pelitica ed una parte superiore a prevalente composizione arenacea Litofacies a prevalente composizione arenacea (P AA 1 ) A ora nell area di Monte Montrone e Monte Petrito e più in generale nella zona nord-orientale dell abitato di Oppido Lucano. Questa litofacies è costituito da arenarie molassiche grigio-chiare in strati di potenza variabile tra i 40 cm equalchemetro;allearenarie,digranlungaprevalenti,sialternanostraterelli centimetrici e decimetrici di siltiti argilliti, marne e calcari, quest ultimi particolarmente frequenti nell ara di Monte Montrone. Nel complesso il deposito è ben stratificato; le arenarie presentano un grado di cementazione assai variabile, sono spesso gradate ovvero laminate e sono costituite in gran parte da granuli quarzosi efeldspatici. 1 Milioni di anni 10

12 Figura 5: Formazione di Serra Palazzo; è caratterizzata da un alternanza di sedimenti pelitici (argilliti, siltiti e marne - A) e arenarie a granulometria variabile (B) Litofacies a prevalente composizione pelitica (P AA 2 ) A ora nelle parte sud-occidentale dell abitato di Oppido Lucano. Si tratta di una successione caratterizzata da alternanze di straterelli argilloso-siltosi grigiobluastri e sabbioso-siltosi grigio-biancastri a cui si intercalano strati costituiti da arenarie medio-fini laminate e talora gradate. Gli strati hanno spessore centimetrico e decimetrico. 4.3 Marne argillose di Toppo Capuana (TPC) Questa unità litostratigrafica a ora nel fosso Fontana Vecchia anord-estdel centro abitato. Si tratta di una fitta alternanza di marne argillose grigio verdi e siltiti con strati sottilii di arenarie fini. Le Marne argillose di Toppo Capuana hanno un età ascrivibile al Tortoniano (11-7 Ma). 11

13 4.4 Arenarie e conglomerati di Oppido Lucano (OPD) Questi depositi poggiano in trasgressione sulla Formazione di Serra Palazzo e sono ascrivibili al Pliocene inferiore (5-3 Ma). A orano nella parte nord-orientale dell area in esame ed in particolare nella zona del centro storico e del cimitero. Buone esposizioni si rinvengono lungo via Zanardelli e lungo la stradina che dal centro storico scende nel Vallone Fontana Vecchia. Figura 6: Arenarie e conglomerati di Oppido Lucano; località Via Zanardelli, a nordest del centro abitato Si tratta di depositi in facies di molassa, nei quali è distinguibile un termine inferiore prevalentemente conglomeratico e un termine superiore prevalentemente sabbioso. Il primo termine dallo spessore di metri è costituito da conglomerati di colore grigiastro, in banchi di spessore variabile da 1 a 8 metri, con intercalazioni, più frequenti nella parte alta, di strati e banchi di sabbie quarzoso-feldspatiche, di colore grigio-giallastro, spessi mediamente da cm a2-3metri.iciottolichesipresentanoingenerebenarrotondatisonocostituiti in prevalenza da calcari marnosi e subordinatamente da calcareniti e areniti. Le 12

14 dimensioni medie dei ciottoli, compresi in una matrice costituita da sabbie grossolana quarzoso-feldspatica, variano da qualche cm a circa cm. A luoghi e avariealtezzenellasuccessione,all internodeibanchidiconglomerato,sirinvengono frammenti e blocchi di lignite delle dimensioni dell ordine anche dei dm 3. (Fig.6). Ibanchidiminorpotenzamostranoaluoghiundisposizioneadembricedei ciottoli e selezione granulometrica degli stessi dal basso verso l alto. Questa è più evidente nelle intercalazioni sabbiose. Gli strati i banchi di sabbia contengono piccoli frustoli carboniosi e frammenti di macofossil riferibili ai generi Ostea, Haustator e Venus. Il contatto tra la superficie inferiore dei banchi conglomeratici quella superiore degli strati sabbiosi ha un andamento irregolare e corrisponde in genere a una superficie di erosione a luoghi incisa da canali di erosione larghi circa 1,5-2 metri e profondi 1-1,5 metri. 4.5 Coltre eluvio-colluviali (b 2 ) Questi depositi sono di usi quasi ovunque laddove non siano presenti a oramenti rocciosi ad elevata acclività e dove l azione antropica non abbia modificato l inclinazione dei versanti attraverso tagli e sbancamenti. Essi rappresentano il risultato del disfacimento chimico e fisico delle rocce del substrato e dei depositi superficiali e sono costituiti da frammenti detritici di dimensioni varie, profondamente alterate dall azione chimica degli agenti atmosferici e dall azione biologica della vegetazione. Da un punto di vista litologico si tratta di sedimenti eterogenei ed eterometrici, in genere a struttura caotica, costituiti da ciottoli di piccole e medie dimensioni in abbondante matrice sabbiosa di colore marroncino con aspetto terroso (Fig.7). Questi depositi sono scarsamente addensati, porosi e di conseguenza molto permeabili; il loro spessore varia in funzione delle caratteristiche morfologiche locali e può arrivare a 4-5 metri in corrispondenza di zone di impluvio. Sono ampiamente di usi nelle zone di basso morfologico e lungo i versanti che delimitano l abitato di Oppido Lucano. L età di questi depositi va dal Pleistocene superiore all Olocene. 4.6 Depositi alluvionali (b 1 ) Si tratta di depositi olocenici (0,01 Ma - Attuale), che si rinvengono lungo le incisioni torrentizie che circondano l abitato di Oppido Lucano. Si tratta di accumuli di materiale di natura diversa a disposizione generalmente caotica o con gradazione inversa o con selezione praticamente nulla. Lo spessore è di alcuni metri. Tali depositi sono in continua evoluzione poiché lungo le incisioni sono continui i processi di erosione e deposizione. 13

15 Figura 7: Coltre di materiale di riporto lungo Via Zanardelli 4.7 Deposito di frana (a 1 ) Si tratta di depositi eterogenei ed eterometrici a struttura caotica con litofacies argillose e sabbiose e con blocchi arenaceo-conglomeratici spesso di notevoli dimensioni. Si rinvengono alla base dei versanti che circondano l abitato di Oppido Lucano. 4.8 Deposito di versante (a) Si tratta di depositi oloceneci (0,01 Ma - Attuale), costituiti da elementi eterometrici di varia natura, immersi in matrice sabbiosa; sono stati generati dall azione della gravità, dagli agenti atmosferici e dalle acque ruscellanti che hanno alterato gli a oramenti rocciosi che costituiscono il substrato (Fig.8). Tali depositi sono localizzati alla base dei versanti ed in particolare lungo la pendice occidentale di Monte Montrone. 14

16 Figura 8: Detrito di versante; località Antica Fonte, pendici merdionali di Monte Monrone 4.9 Depositi antropici (h) In varie zone dell abitato di Oppido Lucano si rinvengono depositi legati all attività antropica; si tratta di materiali inerti e residui di materiali da costruzione, in blocchi eterogenei ed eterometri e spigolosi, provenienti da demolizioni edili e scavi (Fig.7). Questo materiale ha colmato zone di basso morfologico come le testate dei fossi delle piccole incisioni fluviali e le aree di versanti che circondano l abitato di Oppido Lucano. 15

17 5 Morfologia Gran parte dell abitato di Oppido Lucano sorge lungo le pendici meridionali di Monte Montrone (762 metri s.l.m) mentre una zona di recente espansione è stata edificata su uno stretto crinale che trova la sua massima culminazione topografica in corrispondenza di Monte Petrito (743 metri s.l.m). Iduerilievifannopartediunaunadorsaleappenninicaorientataindirezione NW-SE che funge da spartiacque fra il Torrente Alvo e Valle Fontana Vecchia due corsi d acqua che ricadano nel bacino idrografico del Fiume Bradano. La dorsale è ritagliata da profonde incisioni torrentizie che documentano la rapida evoluzione geomorfologica subita dall area nel corso del Quaternario. La conformazione morfologica del territorio ha condizionato lo sviluppo edilizio del paese, sorto da un antico borgo situato lungo il versante nord-orientale di Monte Montrone e sviluppatosi nel tempo lungo le pendici meridionali e di recente lungo uno stretto crinale delimitato da versanti ripidi ed accidentali. La morfologia del territorio è fortemente condizionata dall assetto strutturale. Il rilievo di Monte Montone rappresenta il fianco esterno di un anticlinale costituita da rocce appartenenti della Formazione di Serra Palazzo e subordinatamente da arenarie e conglomerati del pliocene, che immergono mediamente di 50 verso NE; l asse dell anticlinale è orientato in direzione NW-SE; la cerniera è stata completamente smantellata dall erosione e su di essa si è impostato un modesto corso d acqua. Il fianco interno dell anticlinale, invece, trova la sua massima culminazione topografica in corrispondenza di Monte Petrito a 743 metri s.l.m. dove gli strati di Serra Palazzo immergono di circa 35 verso SE. Queste strutture sono interrotte lateralmente da faglie trascorrenti a cui corrispondono versanti ripidi modellati dall azione della gravità e delle acque di ruscellamento superficiale. Il versante di testa della monoclinale di Monte Montone presenta un inclinazione di circa 30. Alla base del versante si osserva detriti messi in posto per gravità e a loro volta interessati da fenomeni gravitativi superficiali. Il versante di faccia, su cui si sviluppa gran parte del centro abitato, mostra un inclinazione media di circa e su di esso si sviluppa il centro storico e buona parte dell abitato. Questo versante mostra una rottura di pendenza in corrispondenza di quota 600 m; da questo quota andando verso valle inclinazione del versante aumenta fino a raccordarsi con il Vallone Fontana Vecchia. 5.1 Carta morfologica e di stabilità dei versanti Nella Carta morfologica e di stabilità dei versanti (Tavola G-04) sono rappresentate le forme e i processi di erosione e di deposito sedimentario, distinti in funzione dell agente morfogenetico dominante e del loro stato di attività, con enfasi sui fenomeni franosi. 16

18 Per la realizzazione dell elaborato è risultato particolarmente utile l esame stereoscopico di foto aeree, riferite a campagne di riprese aeree che, in date diverse, hanno interessato la zona di esame (analisi multitemporale) e dalla quale si è potuto evincere non solo la presenza di particolari fenomenologie, ma anche indicazioni riguardo allo stato di attività delle stesse. La fase successiva è consistita nell esecuzione di un rilievo geomorfologico di campagna finalizzato alla verifica delle informazioni ottenute mediante l osservazione delle foto aeree. Gli elementi geomorfologici cartografati sono stati raggruppati in classi genetiche (processi e agenti) in linea con le direttive nazionali riportate nei Quaderni del Servizio Geologico Nazionale (BRANCACCIO et al., 1994). In particolare sono stati distinte: forme di versante dovute alla gravità; forme fluviali e di versante dovute al dilavamento; elementi geologico-strutturali; Stato di attività dei movimenti gravitativi Come accennato particolare attenzione è stata rivolta all individuazione delle frane, in considerazione della loro rilevanza ai fini della pianificazione urbanistica. Nelle Tavola G04 le frane sono individuate con apposita simbologia ed in particolare è riportato il limite superiore della zona di distacco, la zona di accumulo e, ove visibile, tra le due si individua la zona di movimento. Tramite retini di erenti è stata evidenziata la cinematica del movimento (prevalgono gli scorrimenti esubordinatamenteicolamanti)èattraversoilcoloreèstatospecificatolostato di attività in accordo con quanto previsto dal Regolamento di Attuazione della L.R. 23/99. In particolare. per la definizione dello stato di attività sono stati adottati i seguenti criteri e definizioni: - frane attive: deposito gravitativo con evidenze di movimenti in atto con attività continua o, più spesso, intermittente ad andamento stagionale o pluriennale. Sono state incluse in questa categoria i movimenti che denotano segni di una recente attività segnalata da indizi evidenti (lesioni a manufatti, assente o scarsa vegetazione, terreno rimobilizzato). - frane quiescente: deposito gravitativo senza evidenze di movimenti in atto o recenti. Generalmente si presenta con profili regolari, vegetazione con grado di sviluppo analogo a quello delle aree circostanti non in frana, assenza di terreno smosso e assenza di lesioni recenti a manufatti, quali edifici o strade. Per queste frane sussistono oggettive possibilità di riattivazione poiché le cause preparatorie e scatenanti che hanno portato all origine e 17

19 all evoluzione del movimento gravitativo non hanno, nelle attuali condizioni morfoclimatiche, esaurito la loro potenzialità. - frane inattive: deposito gravitativo senza evidenze di movimenti in atto o recenti le cui cause originali non possono ulteriormente agire (frana naturalmente stabilizzata) originato in contesto morfologico diverso da quello attuale e pertanto considerato non più riattivabile (relitte). La configurazione morfologica è di cilmente riconoscibile; le zone di accumulo si presentano debolmente acclivi. I depositi di frana stabilizzata presentano abbondante pedogenesi. 18

20 6 Tettonica Come accennato nel paragrafo di inquadramento geologico, il Comune di Oppido Lucano è situato lungo il margine esterno dell Appennino meridionale a ridosso del fronte che separa la Catena appenninica dalla Fossa bradanica. Da un punto di vista tettonico l area in esame è caratterizzata dalla presenza di una serie di sovrascorrimenti embricati che hanno portato alla deformazione e alla sovrapposizione delle unità stratigrafiche prima descritte. L espressione morfologica superficiale dei sovrascorrimenti è rappresentato da una serie di strutture plicative con gli assi orientati in direzione appenninica (NW-SE). A loro volta le strutture plicative sono ritagliate da faglie quaternarie con cinematica trascorrente e distensiva. In particolare le faglie trascorrenti hanno direzione antiappenninica (SW-NE), mentre le faglie dirette risultano coassiali con gli assi delle pieghe (Fig.2). Nella Carta geolitologica (Elaborato G - 02) e nella Carta morfologica e di stabilità dei versanti (Elaborato G - 04) sono riportate alcune strutture tettoniche riscontrate durante il rilevamento geologico e in fotogeologia. In particolare si evidenzia la presenza di una struttura trascorrente ad andamento antiappenninico, la cui espressioni morfologica più evidente nell area in esame è rappresentata dalla brusca interruzione verso sud-est della monoclinale di Monte Montrone. Altri elementi che documentano la presenza della struttura sono rappresentati da scarpate poste al di fuori dell area di stretto interesse del RU ed evidenziate in fotogeologia e dagli o set degli assi delle strutture plicative che suggeriscono, per la struttura in questione, un movimento trascorrente sinistro. Inoltre, come evidenziato nella cartografia geologica, la faglia pone a contatto laterale livelli stratigrafici di erenti della Formazione di Serra Palazzo (P AA 1 e PPA 2 ). Questa struttura è stata evidenziata anche nella letteratura scientifica ed in particolare in alcuni lavoro recenti (LABRIOLA, 2004; ONOFRIO, 2004; LABBRIOLA et alii, 2008). Inoltre, strutture con la stessa cinematica e la stessa orientazione sono state rilevate dallo scrivente fra gli abitati di Tolve ed Oppido Lucano durante i lavori per la stesura del Fogli 471 Irsina della nuova Carta Geologica d Italia in scala (PIERI P., BOENZI F., GALLICCHIO S., SABATO L., TROPEANO M. & VITALE G). Circa l importanza di questa struttura ai fini urbanistici si ritiene che non sussista alcun elemento morfologico e di sismicità storia per ritenere tale struttura attiva e capace. Vale la pena ricordare che gli Indirizzi e Criteri di Microzonazione Sismica (2008) intendono per faglia attiva una faglia che si è rotta almeno una volta negli ultimi anni e per capace una faglia attiva che produce una frattura del terreno. Nel caso in esame, sul campo, non sono stati rilevati e etti morfologici di attività recente (rotture del terreno, rigonfiamenti, cedimenti, ecc.). Inoltre, il 19

21 versante che da Monte Montrone scende verso via Roma presenta una morfologia concava tipica di faglie non attive (Fig.9). Figura 9: Forme dei versanti e indicazioni sull attività delle faglie Infine, si fa presente che l allineamento in questione non è riportato nel catalogo parametrico DISS (DISS Working Group, 2006), una delle base di dati parametrici più completa ed aggiornata che definisce le più importanti sorgenti e strutture sismogeniche presenti in Italia (Fig.10). Figura 10: Strutture sismogenetiche prossime all area in esame. Database DISS versione 3 20

22 7 Sismicità L Appennino meridionale presenta una storia sismica tra le più severe dell Italia, sia in termini di intensità che di frequenza dei terremoti. L attività sismogenetica è la conseguenza di un intensa attività tettonica legata ad un regime geodinamica che si manifesta con un generale sollevamento dell area iniziato a partire dal Pleistocene medio (0,7 Ma) e tutt ora in atto con velocità di circa 1 mm/anno. Nel territorio di Oppido Lucano è storicamente documentata un attività sismica di considerevole intensità. In un raggio inferiore 70 Km da Oppido Lucano ricadono diverse zone sismogenetiche (Fig.11): in particolare vi ricadono la zona 927 (Sannio-Irpinia-Basilicata) che comprende il settore assiale della catena caratterizzata da meccanismi di rottura di tipo diretto (dip-slip) e le zone 924 (Molise-Gargano), 925 (Ofanto), 926 (Basento) caratterizzate da faglie ad orientazione circa EW con cinematica trascorrente (srike-slip). Figura 11: Zonazione sismogenetica ZS9 In uno studio sul rischio sismico in Basilicata relativo al periodo , il territorio di Oppido Lucano risulta compreso tra le isosiste dell VIII-IX grado MCS (Calcagnile et alii, 1977) ed è prossimo all area epicentrale del terremoto storico avvenuto nel potentino nel 1273 con d intensità pari al IX grado MCS (De Vivo et alii, 1979; Postipischl, 1985). Il sisma del in Val d Agri (The Great Napolitan Erthquake of 1857) è stato risentito con l itensità dell VIII grado MCS. Più recentemente nel periodo in un area di raggio di 20 Km da Opido Lucano sono stati registrati circa trenta eventi con attività fino al VII grado. 21

23 8 Idrogeologia ed idrografia Nell area urbana di Oppido Lucano, come già accennato, a orano depositi in facies di flysch (PAA) e depositi sabbioso conglomeratici (OPD) a cui si sovrappongono localmente lembi di coperture detritiche quaternarie. Sia i depositi in facies di flysch che i depositi sabbioso-conglomeratici sono terreni alquanto complessi dal punto di vista idrogeologico. Il loro comportamento, infatti, è condizionato dalla variabilità litologica, consistente nell alternanza di frazioni grossolane e frazioni fini, e dal grado di fratturazione. In linea di massima le facie arenacee della Formazione di Serra Palazzo (P AA 1 ), le Arenarie e Conglomerati di Oppido Lucano (OPD) e le coperture detritiche (b 2, b 1, a 1, a, h) presentanounadiscretapermeabilitàperporosità,mentrelefaciesa prevalente componente pelitica della Formazione di Serra Palazzo (P AA 2 )hanno una permeabilità scarsa o assente. La conseguenza di ciò e che nell abitato di Oppido Lucano non è presente un vero e proprio acquifero continuo in quando la circolazione idrica avviene nelle porzioni più permeabili la cui distribuzione è legata alle condizionate stratigrafiche locali. In particolare nel settore urbano nord-orientale compreso fra Via Roma, Via Bari e il Centro Storico, dove a orano le unità in cui prevalgono le facies grossolana (P AA 1 e ODP), i sondaggi hanno rilevato la presenza di modeste falde pensili in corrispondenza di strati o banchi areanacei, sostenuti da livelli o strati pelitici scarsamente permeabili. In genere queste falde si rinvengono entro i metri dal piano campagna. Nel settore urbano sud-occidentale lungo la direttrice di Via Appia, dove a o- rano le facie pelitiche (P AA 2 ) la permeabilità dei terreni diminuisci e, pertanto, non è stata rilevata la presenza di falde idriche in profondità. In quest area sono presenti falde idriche superficiali, prossime la piano campagna, legate alla presenza di depositi grossolani (coperture detritiche e banchi arenacei) nei primi metri di profondità sostenute alla base dai livelli pelitici impermeabili. Nell abitato di Oppido Lucano l idrografia superficiale è poco sviluppata, essendo il paese ubicato in una zona di displuvio. In particolare nell area di stretto interesse del RU mancano solchi di ruscellamento e aste fluviali ben definite. Le acque di precipitazione meteoriche risultano disciplinate dalla rete urbana di raccolta e smaltimento ovvero si incanalano lungo le testate di alcuni fossi situati in zone marginali dell abitato e defluiscono verso le aste fluviali di maggiore rilevanza poste a valle dell abitato (Torrente Alvo e Vallone Fontana Vecchia). 22

24 9 Indagini geognostiche Nell abitato di Oppido lucano sono state condotte diverse campagne di indagini geognostiche commissionate sia dall Amministrazione Comunale che da privati. I dati, reperiti presso l U cio Tecnico Comunale, sono stati analizzati e selezionati enell insiemefornisconounampioeda dabile dataset (Fig. 12). Il dataset, la cui ubicazione è riportata nella Tavola G-01, è costituito da stratigrafie di sondaggi a carotaggio continuo, analisi geotecniche di laboratorio eprofilisismici. L insieme di questi dati ha consentito di integrare il presente lavoro ed ha, inoltre, permesso di ottimizzare la programmazione e l ubicazione di nuove indagini geognostiche eseguite nell aprile del 2007 e nell agosto Figura 12: Distribuzione sondaggi meccanici a carotaggio continuo Queste ultime sono consistite in sondaggi meccanici a carotaggio continuo, misure piezometriche, misure geofisiche di tipo down hole e analisi geotecnica in sito e di laboratorio. 23

25 Gli studi geologici che formano il database delle indagini pregresse sono le seguenti: Marchese G., Ianniello G. & Leopre R. (1986) - Piano Regolatore Generale. Lioi M. (2003) - Piano particolareggiato delle zone C1 - C2 - C3 - C5 - C9. Lioi M. (2003) - Realizzazione di una palestra coperta. Lioi M. (2003) - Piano di lottizzazione convenzionata dell area B1 del P.R.G. Lioi M. (2004) - Realizzazione della nuova Scuola Materna. Nardone & Lotito G. (2004) - Piano particolareggiato del comparto B2 del P.R.G. del Comune di Oppido Lucano. Sardone G. (2005) - Piano di lottizzazione convenzionato dell area B21 del P.R.G. Nel complesso il dataset di indagini geognostiche pregresse è composto da: n. 23 sondaggi meccanici a carotaggio continuo; n. 24 campioni sottoposti ad analisi geotecniche di laboratorio; n. 20 prove SPT eseguite durante i sondaggi; n. 3 profili sismici a rifrazione multicanale; Le indagini condotte dallo scrivente sono le seguenti: n. 3 sondaggi meccanici a carotaggio continuo; n. 4 campioni sottoposti ad analisi geotecniche di laboratorio; n. 13 prove SPT eseguite durante i sondaggi; n. 3 misure dowh hole; n. 5 profili sismici MASW; La distribuzione areale delle perforazioni, insieme alle risultanze di prove di caratterizzazione geotecnica in foro con prove SPT e analisi di laboratorio condotte sui campioni di terra prelevati dalle perforazioni, ha consentito di caratterizzate, con elevato grado di dettaglio, la successione litostratigrafica e geomeccanica delle principali unità geolitologiche presenti sul territorio urbano. 24

26 9.1 Sondaggi meccanici Nell agosto del 2011 sono stati eseguiti tre sondaggi meccanici a carotaggio continuo. I sondaggi sono stati eseguiti dalla Ditta Toma Fiumano di Matera sotto la guida dello scrivente che ha provveduto a rilevare i dati e a compilare le stratigrafie. IsondaggisonostatiattrezzaticonpiezometriinPVCeduranteilcorsodelle perforazioni sono state eseguite prove SPT in foro e prelevati campioni per le analisi geotecniche di laboratorio Sondaggo V1 Questo sondaggio è stato eseguito lungo Via Appia, nell area individuata come DUrIV 5 dalla progettazione urbanistica, ad una quota di circa 659 mt. slm. ed è s t a t o s p i n t o fi n o a m e t r i 3 0, 0 0 m. d a l p i a n o c a m p a g n a. Il profilo stratigrafico scaturito dalla terebrazione ha messo in evidenza la presenza fino alla profondità di 8 metri di arenarie giallastra a grana medio fine con intercalazioni di livelli calcarenitici. Da 8 metri fino a 30 metri è stata rinvenuta una fitta alternanza di sabbie limose e limi argillosi grigi. L intera successione stratigrafica è stata attribuita alla facies a prevalente componente pelitica della Formazione di Serra Palazzo (P AA 2 ). Nel foro di sondaggio sono stata eseguite n. 4 prove SPT è sono stati prelevati due campioni. Il foro è stato attrezzato con piezometro a tubo aperto in PVC; il livello della falda si è attestato a circa 7 metri dal piano campagna. Nel foro di sondaggio è stata eseguita una prova sismica dowh hole Sondaggo V2 Questo sondaggio è stato eseguito lungo Via Bari, nell area individuata come DUrII 5 dalla progettazione urbanistica, ad una quota di circa 705 mt. slm. ed è s t a t o s p i n t o fi n o a m e t r i 3 0, 0 0 m. d a l p i a n o c a m p a g n a. Il profilo stratigrafico scaturito dalla terebrazione ha messo in evidenza la presenza fino alla profondità di circa 7 metri di arenarie giallastre a grana media e fine con livelli decimetrici di sabbie limo. Da 7 a 13 metri circa sono state rinvenute delle calcareniti con intercalazioni di brecciole e da 13 metri fino a 30 metri è stata attraversata una fitta alternanza di sabbie limose e limi argillosi grigiastri. L intera successione stratigrafica è attribuìbile alla facies a prevalente composizione arenacea della Formazione di Serra Palazzo (P AA 1 ). Nel foro di sondaggio sono stata eseguite N. 4 prove SPT ed è stato prelevato un campione indisturbato. il foro è stato attrezzato con piezometro a tubo aperto in PVC. Il livello statico si è attestato a circa 8 metri dal piano campagna. Nel foro di sondaggio è stata eseguita una prova sismica dowh hole. 25

27 9.1.3 Sondaggo V3 Questo sondaggio è stato eseguito in prossimità del velodromo, nell area individuata come DUrIII 1 dalla progettazione urbanistica, ad una quota di circa 705 mt. slm. ed è stato spinto fino a metri 30,00 m. dal piano campagna. Il profilo stratigrafico scaturito dalla terebrazione ha messo in evidenza la presenza fino alla profondità di 16 metri di arenarie giallastre a grana media e fine con livelli decimetrici di argille marnose grigie. Da 16 metri fino a 30 metri è stata attraversata una fitta alternanza di sabbie limose e limi argillosi grigiastr con qualche livello calcarenitico cementato. L intera successione stratigrafica è attribuìbile alla facies a prevalente composizione arenacea della Formazione di Serra Palazzo (P AA 1 ). Nel foro di sondaggio sono stata eseguite N. 5 prove SPT ed è stato prelevato un campione indisturbato. il foro è stato attrezzato con piezometro a tubo aperto in PVC. Il livello della falda si è attestato a circa 7 metri dal piano campagna. Nel foro di sondaggio è stata eseguita una prova sismica dowh hole. 26

28 10 Caratteristiche tecniche dei terreni L abitato di Oppido Lucano, nelle sue varie articolazioni urbane, è fondato prevalentemente sui terreni della Formazione di Serra Palazzo (PAA) e subordinatamente sulle Arenarie e Conglomerati di Oppido Lucano (ODP) e sul Flycsh Numidico (FYN). Queste unità litostratigrafiche possono essere considerati come un substrato relattivamente rigido rispetto alle coperture quaternarie recenti (b 2, b 1, a 1, a, h), originatesi in seguito all azione dei vari agenti morfogenetici, e che ricoprono localmente il substrato con spessori variabili da luogo a luogo. Da un punto di vista tecnico è, pertanto, opportuno distinguere: terreni del substrato: Flycsh Numidico (FYN) Formazione di Serra Palazzo (PAA) Arenarie e conglomerati di Oppido Lucano (ODP) coperture detritiche recenti: coltre eluvio-colluviali (b 2 ) depositi alluvionali (b 1 ) depositi di frana (a 1 ) depositi di versante (a) depositi antropici (h) Di seguito sono riportati i parametri meccanici dei terreni in esame. Essi sono stati ricavati sintetizzando i dati relativi alle indagini geognostiche eseguite sul territorio urbano nel corso di indagini precedenti ed attuali (Tebelle 1 e 2) e confrontando questi con dati bibliografici. Le analisi condotte sui terreni sono consistite in prove geotecniche di laboratori e prove SPT, indagini sismiche. I valori ottenuti sono stati opportunamente mediati ed hanno fornito per ogni unità litostratigrafia il valore caratteristico. Iparametricaratteristicicosìottenutisonostatiutilizzatiessenzialmenteper le verifiche di stabilità dei versanti e per le considerazioni circa l edificabilità dei siti. Va rimarcato come tali parametri si riferiscano ad uno studio di carattere generale esteso all ambito urbano nel suo complesso. Naturalmente nel caso di interventi puntuali su singoli fabbricati sarà necessario, vista anche la complessità dei terreni in esame, che la determinazione di parametri meccanici venga condotta everificatadivoltainvoltaperognisingolointervento,pubblicoeprivato,nel rispetto delle norme tecniche vigenti (D.M , L.R. n. 38 del , D. M ). 27

29 Tabella 1: Sintesi risultati prove di laboratorio Sondaggio Parametri fisici Granulometria Indici di Resisitenza Unità plasticità meccanica stratig. Sigla Z. g s w e Sr G S L A IP IC c (m) (g/cm 3 ) (g/cm 3 ) (g/cm 3 ) (%) (%) (%) (%) (%) (%) (%) (%) IC (kg/cm 2 ) ( ) Sigla V 11 6,60 2,72 1,98 1,63 21,7 0,690 83,9 9,64 8,64 33,6 48, ,14 23,6 P AA2 V 21 17,0 2,68 2,01 1,71 13,4 0,560 64,8-19,7 54,2 26, ,26 24,1 P AA1 V 31 15,0 2,71 2,00 1,69 17,9 0,660 75,5-4,3 68,0 27, ,27 26,0 P AA2 M 21 2,00 2,75 1,84 1,34 37,0 1,048 97,09 0,38 3,45 25,7 70,5 36 1,25 0,09 18,7 P AA2 M 22 4,50 2,72 2,11 1,82 16,0 0,495 87,92 0,04 17,3 38,0 44,6 16 1,56 0,06 26,9 b2 M 31 4,00 2,70 1,98 1,60 24,0 0,691 93,78 3,48 26,3 29,1 41,1 23 0,91 0,02 25,6 P AA2 M 32 18,4 2,70 2,06 1,78 16,0 0,520 83,07-22,8 41,2 36,0 13 1,00 0,16 24,1 P AA2 M 41 4,00 2,71 2,09 1,74 20,0 0,556 97,48 0,08 31,3 30,3 38,3 20 1,05 0,17 23,4 P AA2 M 42 10,0 2,74 2,01 1,73 16,0 0,581 75,46 0,03 3,89 48,9 47,2 25 1,56 0,21 19,1 P AA2 M 43 18,0 2,73 2,01 1,78 13,0 0,535 66,34 0,10 5,52 49,6 44,8 19 1,53 0,59 13,9 P AA2 M 51 6,00 2,71 1,92 1,49 29, ,72 0,43 15,0 35,4 19,2 25 1,40 0,39 19,5 P AA2 M 52 10,5 2,74 1,90 1,57 21, ,23-0,95 51,8 47,3 22 1,59 0,13 14,5 P AA2 M 53 18,0 2,75 1,94 1,53 27, ,81-1,00 43,1 55,9 31 1,77 0,33 17,3 P AA2 M 61 4,00 2,72 1,97 1,66 19, ,37 0, ,45 20,6 P AA2 M 62 12,0 2,75 1,88 1,47 28, , ,30 22,6 P AA2 K11 2,70 2,67 1,65 1,53 8,0 0,748 28,6-50,9 38,1 11, ,03 33,0 P AA1 K12 5,20 2,72 2,02 1,76 15,0 0,549 74,3-5,20 52, ,39 0,11 15,5 P AA1 K21 2,00 2,71 1,99 1,72 16,0 0,580 74,8-13,2 63,5 23,2 13 1,92 0,15 27,4 P AA1 K22 5,20 2,70 1,98 1,75 13,0 0,541 64,9-18, ,4 22 1,59 0,04 19,3 P AA1 L11 3,00 2,68 2,06 1,81 13,9 0,480 77,39-58,5 31,8 9, ,31 30,7 P AA2 L12 11,7 2,78 2,20 1,90 16,0 0,470 95,42-5,20 45,2 49,6 35,6 1,11 0,45 14,4 P AA2 B11 3,00 2,70 2,00 1,83 9,0 0,472 51,48-33,6 41,16 25,2 17 1,53 1,02 29,6 P AA2 B12 8,40 2,72 2,04 1,74 17,0 0,560 82,57 0,52 20,3 42,9 36,2 26 1,62 2,10 30,4 P AA2 N 11 6,00 2,68 1,94 1,63 19,1 0,650 79,28-7,7 56,2 36,5 50,3 1,21 0,11 21,0 P AA1 28

30 Tabella 2: Sintesi risultati prove di laboratorio Sondaggio Parametri fisici Granulometria Indici di Resisitenza Unità plasticità meccanica stratig. Sigla Z g s w e Sr G S L A IP IC c (m) (g/cm 3 ) (g/cm 3 ) (g/cm 3 ) (%) (%) (%) (%) (%) (%) (%) (%) IC (kg/cm 2 ) ( ) Sigla S11 6,70 2,72 1,93 1,58 2,20 0,720 83, ,2 1,20 0,10 18 P AA2 S12 13,6 2,68 1,94 1,51 28,5 0,770 99, ,80 0,85 0,08 22 P AA2 S13 20,5 2,71 1,96 1,62 21,2 0,670 85, ,5 1,4 0,10 24 P AA2 S21 5,10 2,65 1,92 1,56 23,0 0,700 87, ,60 1,9 0,05 29 P AA1 S22 11,0 2,72 1,94 1,57 23,7 0,730 88, ,6 1,2 0,10 28 P AA1 S23 24,0 2,64 1,86 1,61 15,3 0,640 58, ,00 24 P AA1 S31 8,00 2,64 1,86 1,61 15,3 0,640 63, ,00 36 P AA1 S32 13,5 2,64 1,85 1,61 14,8 0,640 61, ,00 36 P AA1 S41 5,00 2,68 1,84 1,58 16,5 0,70 63, ,05 28 P AA1 S42 12,0 2,64 1,86 1,60 16,2 0,65 65, ,00 35 P AA1 S51 11,5 2,65 1,85 1,60 15,5 0,66 62, ,00 34 P AA1 S52 21,0 2,68 1,88 1,58 19,0 0,70 72, ,60 1,9 0,05 26 P AA1 S61 23,5 2,73 1,98 1,64 21,0 0,66 86, ,5 1,1 0,10 18 P AA1 S81 18,0 2,65 1,86 1,58 18,0 0,68 70, ,00 31 P AA1 S91 4,50 2,71 1,94 1,57 23,5 0,73 87, ,10 19 P AA2 S92 10,0 2,72 1,96 1,60 22,8 0,70 88, ,2 1,1 0,12 20 P AA2 S93 17,0 2,68 1,91 1,64 16,8 0,63 71, ,60 2,6 0,05 30 P AA2 S101 4,00 2,70 1,94 1,62 19,7 0,67 79, ,8 1,5 0,10 28 P AA1 S111 8,50 2,70 1,92 1,62 18,4 0,67 75, ,0 1,7 0,08 26 P AA1 29

31 10.1 Terreni del substrato Come già accennato i terreni del substrato sono rappresentati da depositi essenzialmente silicoclastici appartenenti al Flycsh Numidico (FYN), alla Formazione di Serra Palazzo (PAA), e alle Arenarie e Conglomerati di Oppido Lucano (OPD) Flycsh Numidico (FYN) Si tratta di arenarie quarzose di colore grigio (giallo ocra se alterata), in strati dallo spessore variabile da pochi centimetri a qualche metro; i granuli di quarzo sono ben arrotondati ed hanno dimensioni variabili da poco meno di 0,5 mm a qualche mm. Alle arenaria si intercalano strati decimentrici di siltiti e argilliti marnose grigio-verdi. Questo litotipo appare compatto e ben stratificato dove la roccia è poco alterata, mentre dove la roccia risulta molto alterata si osservano delle vere e proprie sabbie quarzose sciolte. I parametri meccanici sono le seguenti: Flycsh Numidico (FYN): roccia integra Peso di volume naturale ( ) 1,9 T/m 3 Peso di volume immerso ( ) 2,0 T/m 3 Angolo di attrito interno ( 0 ) 30 Coesione (c 0 ) 1,0 T/m 2 Flycsh Numidico (FYN): roccia alterata Peso di volume naturale ( ) 1,9 T/m 3 Peso di volume immerso ( ) 2,0 T/m 3 Angolo di attrito interno ( 0 ) 25 Coesione (c 0 ) 0,00 T/m Formazione di Serra Palazzo (PAA) La formazione di Serra Palazzo è un complesso torbiditico caratterizzato da alternanza di strati a di erente composizione litologica. Ciò si riflette sul comportamento meccanico e, pertanto, si è ritenuto opportuno distinguere due termini: uno in cui prevale la frazione pelitica (P AA 2 )a orante nella parte sud-occidentale dell abitato di Oppido Lucano, ed uno in cui prevale quella arenacea (P AA 1 )affiorante nella parte nord-orientale. In particolare deve prevalgono le componenti argillose ad elevata plasticità si ha una maggior predisposizione ai movimenti gravitativi superficiali e più in generale alla franosità. I parametri caratteristici delle due litofacies ricavati dall analisi dei dati a disposizione (Tebelle 1 e 2) sono i seguenti: 30

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Ristrutturazione del complesso ENAV di Roma ACC - Ciampino Roma Progetto definitivo delle strutture - RELAZIONE GEOTECNICA INDICE 1 PREMESSA... 2 2 INQUADRAMENTO GEOLOGICO... 2 3 SISMICITA DELL AREA... 3 4 LE INDAGINI GEOGNOSTICHE... 3 5 ASPETTI IDROGEOLOGICI GENERALI... 5 6 ASPETTI GEOTECNICI DEL PROGETTO LE STRUTTURE FONDALI...

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