L Italiano nella classe plurilingue: una didattica per l inclusione

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1 Università per Stranieri di Siena Accademia dei Lincei, progetto Una nuova didattica L Italiano nella classe plurilingue: una didattica per l inclusione Pisa 27 marzo 2015 Prof.ssa Donatella Troncarelli

2 Alunni con cittadinanza non italiana per livello scolastico - AA.SS. 2004/ /2014 Fonte: Servizio statistico MIUR, Gli alunni stranieri nel sistema scolastico italiano A.S. 2013/2014

3 Alunni con cittadinanza non italiana nati in Italia A.S. 2013/2014 Fonte: Servizio statistico MIUR, Gli alunni stranieri nel sistema scolastico italiano A.S. 2013/2014

4 Ammissione alla classe successiva A.S. 2012/2013 Fonte: Servizio statistico MIUR, Gli alunni stranieri nel sistema scolastico italiano A.S. 2013/2014

5 COMPETENZA COMUNICATIVA E INSUCCESSO SCOLASTICO L2 BICS basic interpersonal communication skills L1 CALP cognitive academic language proficiency apprendimento formale L1

6 Testo espositivo, funzione dominante e cognizione TESTO ESPOSITIVO: focus sulla scomposizione e la composizione degli elementi costitutivi dei concetti (analisi/sintesi) capacità di individuare struttura e partizione di un testo, relazione fra le sue parti e sua funzione

7 Scopo e articolazione dell incontro prendere in esame le principali caratteristiche del testo espositivo individuare le abilità e saper fare necessari per la gestione del testo espositivo, sia sul piano ricettivo che produttivo, al fine di elaborare strategie didattiche che possano aiutare l alunno straniero nel difficile compito di studiare in lingua italiana riflettere sulle modalità di rendere maggiormente accessibili agli alunni stranieri i testi disciplinari

8 Caratteristiche del genere manuale scolastico orientamento a presentare i contenuti in modo oggettivo e neutrale organizzazione interna in sezioni tematiche segnalate attraverso soluzioni grafiche, come titoli e titoletti presenza di altri elementi paratestuali come immagini, grafici, formule presenza di supporti allo studio e alla comprensione come schemi, glossari, attività utilizzazione di varietà diafasiche della lingua

9 Dimensione verticale dei linguaggi settoriali Scambio comunicativo tra specialisti Grado di specializzazione del discorso Esposizione di contenuti specialistici a fini didattici Divulgazione di argomenti specialistici Formalizzazione

10 Generi ascrivibili al testo espositivo lezione manuale scolastico saggio divulgativo definizioni (in dizionari, enciclopedia ecc) recensione informativa relazione

11 Principali caratteristiche delle lingue specialistiche Neutralità emotiva (dovuta al valore esclusivamente denotativo assunto dalle parole) Precisione semantica Impiego di lessico tecnico-specialistico Impiego di particolari generi testuali e di particolari modalità di articolazione interna Uso accentuato di alcune strutture Impiego della morfologia

12 Stratificazioni del lessico italiano parole conosciute da persone con alto livello di istruzione Vocabolario della chimica Vocabolario della storia VOCABOLARIO DI BASE 6522 parole Vocabolario della fisica Vocabolario della geografia Vocabolario dell informatica

13 Potenziamento del ruolo del sostantivo Nominalizzazione La percezione dell'integrazione salariale non comporta l'instaurazione di un rapporto di lavoro subordinato Aumento la densità lessicale del testo Incidenza sull'aspetto morfologico Densità e complessità sintattica Eliminazione della subordinazione e impiego di strutture paratattiche

14 Risvolti didattici della nominalizzazione La nominalizzazione sopprime i nessi sintattici e semantici esistenti tra le frasi sottostanti. Questo processo può dar luogo alla formulazione di frasi formalmente equivalenti ma semanticamente diverse Il magma quando risale può in genere ristagnare in un bacino magmatico (o camera magmatica) a debole profondità (fra 2-3 km e 10 km). In genere, nella sua risalita il magma può ristagnare in un bacino magmatico (o camera magmatica) a debole profondità (fra 2-3 km e 10 km) la dilatazione termica = la dilatazione causata dal calore la trasformazione energetica = la trasformazione dell'energia

15 Forme passive Passivo Spersonalizzazione del discorso L ATP è prodotta dai mitocondri Possibilità di far coincidere l elemento tematico della frase con l informazione nota e il soggetto sintattico, mentre quella nuova viene collocata in posizione rematica

16 Cooperazione interpretativa Un testo, quale appare nella sua superficie (o manifestazione) linguistica, rappresenta una catena di artifici espressivi che devono essere attualizzati, interpretati dal destinatario lettore. Poiché deve essere "attualizzato", un testo é sempre incompleto. Un testo è intessuto di spazi bianchi, di interstizi da riempire. Un testo vuole che qualcuno lo aiuti a funzionare... Qualunque testo, per vivere ha bisogno della cooperazione interpretativa del lettore. Umberto Eco Lector in fabula, Bombiani, Milano, 1983 (p. 51 e seg.)

17 La comprensione è un processo interattivo Informazione linguistica Informazione contestuale elaborazione Conoscenza enciclopedica Capacità di anticipazione Compiere inferenze

18 Fattori che facilitano l apprendimento una densità lessicale ridotta, cioè un numero ridotto di termini nuovi il riferimento alle preconoscenze che l alunno impiega per accedere ai nuovi contenuti la possibilità di usare il contesto e il paratesto come fattori di decodificazione e esemplificazione l esemplificazione e la definizione di parole nuove il rinforzo lessicale, dato dal numero delle occorrenze successive alla definizione la possibilità di manipolare il testo

19 Aspetti critici del manuale Mancanza di controllo del lessico per consentire l accesso a contenuti disciplinari. Questa difficoltà diventa tanto più grande per l alunno straniero che ha un vocabolario più ridotto dal coetaneo italiano; Ruolo del paratesto, che ha più una funzione estetica che di sostegno alla comprensione del testo Conoscenze enciclopediche richieste Essenzialità del testo che non permette operazioni come saper individuare le informazioni principali da quelle secondarie, saperle ordinare e sintetizzare, non favorendo lo sviluppo di abilità di studio

20 Aiutare l alunno ad accedere ai testi disciplinari: le prospettive Semplificare eliminare elementi di complessità linguistica Facilitare guidare, graduare, scomporre le difficoltà, senza eliminarle dal testo o dal compito

21 Riferimenti bibliografici Amoruso, C., 2010, In parole semplici. Palermo, Palumbo. Colombo A., Pallotti G., L'italiano per capire,. Atti del XVII Convegno Nazionale GISCEL Reggio Emilia, Roma, Aracne 2014 De Mauro, T., 1997, Guida all uso delle parole. Roma, Editori Riuniti. Favaro G. 2003, L'italiano L2 per lo studio: i bisogni degli apprendenti, le risorse e i modelli organizzativi delle scuole. In Grassi, Valentini, Bozzone Costa (a cura di), 2003, L'italiano per lo studio nella scuola plurilingue: tra semplificazione e facilitazione. Lavinio C., 2004, Comunicazione e linguaggi disciplinari. Roma, Carocci. Lumbelli L., 1989, Fenomenologia dello scrivere chiaro. Roma, Editori Riuniti. Piemontese E., 1996, Capire e farsi capire. Teorie e tecniche della scrittura controllata. Napoli, Teconodid.

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