ZIONE DELLE FONTI DI REGOLAZIONE DEL LAVORO PRIVATO E PUBBLICO

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1 Art (Sanzioni disciplinari) CAPITOLO I: IL FONDAMENTO GIURIDICO DEL POTERE DISCIPLINARE NELL EVOLU- ZIONE DELLE FONTI DI REGOLAZIONE DEL LAVORO PRIVATO E PUBBLICO 1. La natura giuridica del potere disciplinare nell ambito del contratto di lavoro subordinato. Le origini del dibattito L art c.c.: il rinvio al contratto collettivo ed il collegamento con gli artt e 2105 c.c. Le tesi istituzionali Le tesi contrattuali e l «anomalia» del potere sanzionatorio privato del datore di lavoro Responsabilità disciplinare versus responsabilità per inadempimento. Sanzione disciplinare versus clausola penale Possibile riconducibilità piena della responsabilità disciplinare al sistema del diritto dei contratti. Marginalità dell indagine Rilevanza del momento organizzativo, interessi datoriali e funzione del potere disciplinare L art. 7 dello Statuto dei lavoratori: giuridificazione dei limiti di esercizio del potere ed autonomia collettiva. Rinvio La configurazione tradizionale del potere disciplinare nell impiego pubblico. «Supremazia speciale» dell amministrazione e «soggezione speciale» del dipendente (Segue). L esercizio del potere disciplinare da parte delle amministrazioni. Le garanzie formali e procedurali del t.u. degli impiegati civili dello Stato (d.p.r. n. 3/1957) Legge quadro sul pubblico impiego e potere disciplinare

2 X INDICE 9. Le critiche al concetto di supremazia speciale. L approccio «costituzionalista» e le difficoltà di una revisione normativa del potere disciplinare secondo il modello privato La «privatizzazione» del rapporto disciplinare nella riforma dell impiego pubblico (l. n. 421/1992 e d.lgs. n. 29/1993). Le incertezze dei primi interventi normativi (Segue). Seconda fase: la formulazione definitiva dell articolo 59 del d.lgs. n. 29/1993 (art. 55 d.lgs. n. 165/2001) e l assetto delle fonti in materia disciplinare Terza fase: i poteri della pubblica amministrazione nel contesto normativo introdotto dal d.lgs. n. 80/1998: dalla supremazia speciale al potere disciplinare del privato datore di lavoro Conferma del potere disciplinare quale strumento di organizzazione del lavoro fondato sul contratto nel settore privato e pubblico (Segue). Il superamento della «funzionalizzazione» del potere al perseguimento di interessi generali (Segue). Prime conseguenze di tale prospettazione. Inconfigurabilità di un regime di specialità nel fondamento del potere disciplinare nel settore pubblico. Rinvio CAPITOLO II: LA DEFINIZIONE DELLE NORME DISCIPLINARI Sezione I: La tipologia delle infrazioni e il rapporto con l art e 2105 c.c. 1. L identificazione della posizione debitoria del prestatore di lavoro ai fini disciplinari. Tipizzazione contrattuale delle infrazioni e limiti esterni alla normativa disciplinare Casistica. Area dell inadempimento e condotte estranee al rapporto di lavoro (Segue). Comportamenti integranti ipotesi di reato. Rinvio La rilevanza dell elemento soggettivo La definizione contrattuale delle norme disciplinari (infrazioni e sanzioni) nel settore pubblico. Rinvio (Segue). Una rilettura dei «doveri» dei dipendenti pubblici a seguito della «privatizzazione» del rapporto disciplinare Obbligo di fedeltà, incompatibilità e cumulo di impieghi. Il tramonto del «dovere di esclusività» Sezione II: Le sanzioni 1. La funzione della sanzione disciplinare nell ambito del fondamento contrattuale del potere L art. 7 stat. lav. ed il principio di «atipicità» della sanzione L omologazione (contrattuale) delle sanzioni disciplinari del settore pubblico a quelle del settore privato

3 XI 4. Tipi di sanzione. Generalità Rimprovero verbale: i problemi probatori. Osservazioni critiche Rimprovero scritto Multa Sospensione Licenziamento disciplinare. Rinvio Il divieto di mutamenti definitivi del rapporto (art. 7, comma 4 stat. lav.; art. 4, comma 1 l. n. 146/1990). Demansionamento e retrocessione. La mancata riproposizione del divieto nel settore pubblico Il trasferimento disciplinare Il trasferimento per incompatibilità ambientale: fine di una specificità per il pubblico impiego Altri provvedimenti «non disciplinari» del settore pubblico: provvedimenti di «decadenza» odi«dispensa dal servizio». Superamento delle fattispecie da parte dei contratti di comparto Il problema delle note caratteristiche e di qualifica Sezione III: Il codice disciplinare 1. Generalità. Natura e funzione del codice disciplinare L art. 7, comma 1 stat. lav. e il rinvio al contratto collettivo. Ammissibilità di una normativa unilaterale del datore di lavoro (Segue). I contratti collettivi del settore pubblico come fonte «esclusiva» in materia di infrazioni e sanzioni disciplinari. Osservazioni critiche I requisiti sostanziali del codice Contenuto. Principio di legalità e tassatività delle fattispecie disciplinari Il regime differenziato in caso di licenziamento disciplinare Le norme sul procedimento disciplinare I requisiti procedurali L onere di pubblicità Affissione, mezzi equipollenti e modalità di assolvimento dell onere Effetti della mancata affissione e regime probatorio L estensione al settore pubblico dell onere di pubblicità in ragione della nuova fonte di determinazione delle norme disciplinari. Il «luogo» dell affissione nelle pubbliche amministrazioni Potere disciplinare, codice e pubblicità nel rapporto di lavoro temporaneo Sezione IV: La rilevanza dei «codici di comportamento» 1. I codici di comportamento per i dipendenti del settore pubblico. Codici «etici» e rilevanza disciplinare

4 XII INDICE 2. (Segue). L art. 54 del d.lgs. n. 165/2001. «Doveri» dei dipendenti, efficacia del codice di comportamento e ruolo della contrattazione collettiva CAPITOLO III: I LIMITI SOSTANZIALI ALL ESERCIZIO DEL POTERE: PROPORZIONALITAv E RECIDIVA 1. L art c.c. e la regola della proporzionalità tra infrazione e sanzione Criteri di valutazione. In particolare: il modello di tipizzazione «forte» dei contratti collettivi del settore pubblico Limiti di sindacabilità e riduzione/conversione delle sanzioni: a) da parte del giudice; b) in sede arbitrale La recidiva quale elemento costitutivo o di aggravamento della sanzione. Vincoli contrattuali e «contestazione» dei precedenti disciplinari L art. 7, comma 8 stat. lav. e il limite temporale di operatività della recidiva Orientamenti giurisprudenziali sulla rilevanza ultrabiennale di precedenti disciplinari ai fini di un giudizio complessivo sulla «personalità» del lavoratore. Osservazioni critiche CAPITOLO IV: IL PROCEDIMENTO DISCIPLINARE Sezione I: Generalità 1. Procedimentalizzazione dell esercizio del potere disciplinare e garanzie per il lavoratore. Dal modello dell impiego pubblico (t.u. imp. civ. Stato n. 3/1957) all art. 7 stat. lav. (e ritorno) Obbligatorietà o discrezionalità dell azione disciplinare Titolarità e soggetto attivo del procedimento nel settore privato e nel settore pubblico. Rinvio Natura dei termini legali e convenzionali di definizione del procedimento disciplinare Il procedimento disciplinare nei confronti dei dirigenti Sezione II: Le fasi del procedimento - a) contestazione 1. Il principio del contraddittorio e l avvio del procedimento disciplinare mediante contestazione Natura e requisiti sostanziali della contestazione Immediatezza. La legittimità delle «indagini preliminari» Specificità e anticipazione della sanzione Immodificabilità Requisiti formali

5 XIII 3.1. Forma scritta Comunicazione o consegna al lavoratore Sezione III: Le fasi del procedimento - b) istruttoria e difesa del lavoratore 1. L audizione a difesa del lavoratore. Natura facoltativa o obbligatoria per le parti del rapporto disciplinare Contenuti e modalità delle difese Assistenza sindacale Limiti di accesso ad atti e documenti utili alla difesa Sezione IV: Le fasi del procedimento - c) irrogazione della sanzione 1. Il termine dell art. 7, comma 5 stat. lav. e il dibattito giurisprudenziale sulla sua natura Computo del termine Applicabilità al licenziamento disciplinare L adozione della sanzione La rilevanza del termine dei 20 giorni per l impugnazione in sede arbitrale ai fini della adozione della sanzione Immediatezza e termini massimi convenzionali Motivazione Sezione V: Il procedimento disciplinare nel settore pubblico 1. Generalità. Il procedimento disciplinare dell art. 55 d.lgs. n. 165/2001 e le norme procedurali dei contratti collettivi. Rapporto di integrazione Il procedimento disciplinare come procedimento privatistico. Inapplicabilità delle norme sul procedimento amministrativo (l. n. 241/1990) Il soggetto attivo del procedimento: l «ufficio competente per i procedimenti disciplinari» (u.p.d.) come datore di lavoro. Individuazione dell ufficio e competenze Segnalazione del capo ufficio e avvio del procedimento. Discrezionalità e rapporti con l u.p.d La contestazione di addebito e la tempestività «codificata» Istruttoria e audizione a difesa. Il problema dell applicazione dell art. 7, comma 5 stat. lav. in relazione all art. 55, comma 5 d.lgs. n. 165/2001 e alle norme dei Ccnl di comparto Applicazione della sanzione e termini del procedimento Il c.d. «patteggiamento» ex art. 55, comma 6 d.lgs. n. 165/2001. Strumento di deflazione del contenzioso e di negoziabilità della sanzione. Spunti critici

6 XIV INDICE CAPITOLO V: LA SOSPENSIONE CAUTELARE E I RAPPORTI TRA PROCESSO PENALE E PROCEDIMENTO DISCIPLINARE 1. Natura e funzione della sospensione cautelare. Esperienze nel settore privato Sospensione dell obbligo retributivo e durata della misura cautelare La sospensione cautelare nel settore pubblico. Evoluzione dell istituto (Segue). Le tipologie contrattuali: a) sospensione cautelare in corso di procedimento disciplinare; b) sospensione cautelare in caso di procedimento penale (Segue). Il trattamento economico-normativo Processo penale e procedimento disciplinare nel settore privato. Una pregiudizialità relativa I rapporti tra processo penale e procedimento disciplinare nella legge 27 marzo 2001, n. 97: una deroga alla responsabilità disciplinare «contrattualizzata» per il settore pubblico Oggetto ed ambito di applicazione della legge 97/ Il giudicato penale e gli effetti sul procedimento disciplinare. La modifica all art. 653 c.p.p L efficacia della sentenza penale c.d. di patteggiamento. La modifica all art. 445 c.p.p Il trasferimento a seguito di rinvio a giudizio La sospensione cautelare a seguito di condanna anche non definitiva La pena accessoria dell estinzione del rapporto di lavoro. Una nuova ipotesi di destituzione automatica? CAPITOLO VI: L IMPUGNAZIONE IN VIA ARBITRALE DEI PROVVEDIMENTI DISCIPLI- NARI Sezione I: Le procedure arbitrali nel settore privato 1. Generalità. L art. 7, commi 6 e 7 stat. lav. e la natura dell arbitrato disciplinare Le procedure previste dai contratti collettivi di lavoro Il rapporto tra arbitrato irrituale ex art. 7 stat. lav. e gli artt. 412 ter e 412 quater c.p.c. Rinvio Arbitrato in materia disciplinare e tentativo obbligatorio di conciliazione La richiesta di arbitrato. Gli effetti della mancata designazione datoriale e la sospensione della sanzione Vincolatività della scelta arbitrale Il procedimento, il lodo arbitrale e i limiti di impugnativa. Rapporti con gli artt. 5 l. 533/1973 e 412 quater c.p.c L applicabilità al licenziamento disciplinare

7 XV Sezione II: Le procedure arbitrali nel settore pubblico 1. Generalità. Privatizzazione del potere disciplinare e arbitrato Dai collegi arbitrali di disciplina al Ccnq in materia di conciliazione e arbitrato Gli artt. 55 e 56 del d.lgs. n. 165/2001. La distribuzione di competenze tra sedi arbitrali in materia disciplinare: a) l arbitrato ex lege (Segue). b) L arbitrato ex contractu. L accordo quadro sull arbitrato nelle p.a. e l applicabilità degli artt. 412 ter e 412 quater c.p.c I caratteri originali. Arbitro unico e vincolo per la p.a La sospensione della sanzione Regole di giudizio e impugnazione del lodo INDICI Indice degli autori Indice delle fonti normative Indice analitico