L'erosione costiera: l'impegno della Regione Sardegna per un problema comune. ANNO II - NUMERO 3 Marzo 2012
|
|
- Arturo Cecchini
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 PERIODICO DEL PROGETTO RES-MAR RETE PER L'AMBIENTE NELLO SPAZIO MARITTIMO PÉRIODIQUE DU PROJET RES-MAR RESAU POUR L ENVIRONNEMENT DANS L ESPACE MARITIME 3 ANNO II - NUMERO 3 Marzo 2012 L'erosione costiera: l'impegno della Regione Sardegna per un problema comune Programma di Cooperazione Transfrontaliera Italia-Francia Marittimo / Progetto cofinanziato con il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale Programme de coopération transfrontalière Italie-France "Maritime" / Projet cofinancé par le Fonds Européen de Développement Régional Progetto cofinanziato con il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale Projet cofinancé par le Fonds Européen de Développement Régional TOSCANA LIGURIA AUTONOMA DELLA SARDEGNA
2 02/05 EROSIONE COSTIERA: REALIZZAZIONE DELL'AZIONE DI SISTEMA A IN SARDEGNA. INTRODUZIONE Il filone coste e litorali del progetto strategico RES MAR è dedicato ai temi della gestione dei litorali e dell'erosione costiera. I partners di progetto operano insieme per costruire modelli di studio, adottare dispositivi e protocolli comuni, realizzare una rete condivisa di monitoraggio dei fenomeni di erosione costiera. La Regione Sardegna è capofila dell'azione di Sistema A Rete per il monitoraggio dell'erosione costiera, alla quale prendono parte anche l'unige Dip.Te.Ris (Dipartimento per lo Studio del Territorio e delle sue risorse dell'università di Genova) per la Liguria e la Provincia di Massa per la Toscana. L'Azione di Sistema parte da obiettivi condivisi ma si declina con modalità che contraddistinguono in maniera molto interessante i tre partners fra loro, arricchendo i risultati del progetto di un forte significato di complementarietà. Ciò è dipeso, in primo luogo, dalle condizioni naturalistiche, ambientali e di uso storico dei litorali, così diverse fra le regioni partner. In questo articolo sono presentati le idee concettuali, l'impostazione generale e lo schema esecutivo che hanno guidato la progettualità del partner Sardegna, rappresentato dal Servizio Tutela del suolo e politiche forestali (TSPF) dell'assessorato regionale della Difesa dell'ambiente. Il criterio fondante su cui il progetto poggia è stato quello di dare una forma attualizzata e operativa alle due parole chiave rete e monitoraggio dell'erosione. Per creare una vera rete occorre identificare i soggetti abilitati all'utilizzo delle funzioni o servizi che questa fornisce e il sistema di regole che ne governano l'uso. Nella fattispecie si è scelto di percorrere un cammino di condivisione e di ricerca di soluzioni plausibili attraverso il confronto diretto con le Aree Marine Protette, con i Parchi costieri di La Maddalena e l'asinara e con gli Enti accademici e di ricerca regionali. Ne è scaturito un processo di estremo interesse, che si è sviluppato nel corso dei numerosi incontri di lavoro e dibattiti svoltisi da fine 2010 a oggi e che ha trovato sbocco nella sottoscrizione, avvenuta lo scorso dicembre 2011, di specifici accordi di collaborazione istituzionale con gli enti gestori e con la costituzione di un Comitato tecnico-scientifico di progetto. Ora l'azione di Sistema A è entrata nel vivo dell'operatività e oltre che alla realizzazione delle attività tecniche stabilite, i partecipanti si accingono a pianificare la diffusione dei temi del progetto e la comunicazione dei risultati che man mano verranno raggiunti. OBIETTIVI E IMPOSTAZIONE DI UN PROGETTO REALIZZATO IN RETE Come si è detto, obiettivo caratterizzante del progetto è divenuta la costituzione di una rete fisica di nodi dedicati al monitoraggio di indicatori specifici per l'erosione costiera. Questo traguardo ha sollecitato un'impostazione rispondente agli obiettivi generali dell'azione di sistema A del RES MAR (vedasi formulario di candidatura) circostanziata nella definizione di alcuni punti fermi: a) Individuazione concreta dei soggetti gestori dei punti di monitoraggio (nodi); b) Definizione dei sistemi fisici oggetto di monitoraggio; c) Definizione degli indicatori oggetto di rilevamento; Gli ingegneri Mario Deriu e Andrea Abis del Servizio TSPF, in occasione della riunione svoltasi ad Alghero il 19 dicembre 2011 presso l AMP di Capo Caccia. d) Definizione dei disciplinari tecnici e metodologici di rilevamento; e) Protocollo e format dei dati rilevati; f) Effettuazione di studi ed elaborazioni dei dati rilevati; g) Istituzione di una banca dati di progetto nella quale catalogare i dati rilevati; h) Creazione delle condizioni per la sostenibilità nel tempo della rete con la prosecuzione delle attività di monitoraggio oltre il periodo di vita utile del progetto. In questa ottica è sembrato naturale lavorare per costituire una prima forma di rete possibile attraverso la partecipazione di soggetti pubblici che già detengono specifiche competenze istituzionali in materia. E' così che, dopo importanti verifiche e tavoli di confronto, le Aree Marine Protette di Capo Caccia-Isola Piana, Tavolara - Capo Coda Cavallo, Capo Carbonara, Penisola del Sinis Isola di Mal di Ventre e il Parco dell'arcipelago di La Maddalena hanno sottoscritto le convenzioni che le legano al progetto. In tali nodi territoriali saranno individuate le spiagge campione sulle quali sarà realizzato il monitoraggio secondo le metodologie codificate. Lo sforzo operato dal Servizio TSPF si è concentrato anche nel mantenere alto in dialogo e il confronto con le istituzioni della ricerca tecnico-scientifica, con l'intento di legare quanto più possibile tra loro i risultati della ricerca con il mondo reale della gestione pubblica dei litorali. Tale esigenza ha prodotto una forte disponibilità a collaborare da parte delle istituzioni universitarie e degli enti di ricerca regionali, infatti: a) è stato formalmente costituito un Comitato tecnicoscientifico di progetto al quale hanno volontariamente aderito (va sottolineato senza oneri) i referenti di Dipartimento Scienze chimiche e geologiche e Dipartimento di Ingegneria civile ambientale e architettura (sezione di idraulica) dell'università degli Studi di Cagliari, il Dipartimento di Scienze della Natura e del territorio dell'università degli Studi di Sassari, il CNR Istituto per l'ambiente Marino Costiero (CNR-IAMC, Oristano) e l'istituto di Biometeorologia (CNR-IBIMET, Sassari); b) il Dipartimento di Ingegneria e il CNR-IAMC hanno inoltre stipulato una collaborazione istituzionale per l effettuazione di uno studio complesso di idrodinamica costiera.
3 03/05 LE LINEE DI ATTIVITÀ La Linea A prevede che in uno o più siti individuati all'interno delle aree gestite dalle AMP ed Enti parco, siano effettuate campagne di misurazioni per il monitoraggio fisico di specifici indicatori. L'idea di sostenibilità che è alla base della Linea A, è quella per cui gli enti gestori, cogliendo l'occasione del progetto, si addestrino all'acquisizione di dati fisici finalizzati al monitoraggio dei trend di erosione e qualità dei propri litorali e che mantengano nel tempo tale attività includendola all'interno dei propri programmi annuali, oltre la durata del progetto RES MAR. Premessa questa strategia di fondo, l'importanza di condividere in maniera univoca gli indicatori, le metodologie di studio, i criteri e i disciplinari di rilevamento, a garanzia della coerenza e confrontabilità dei dati, appare del tutto evidente. Allo scopo si è ritenuto fondamentale, dunque, realizzare una serie di incontri collegiali che hanno avuto l'effetto di mettere a confronto diretto fra loro le due differenti prospettive che sottendono al mondo della ricerca applicata da una parte e al mondo della gestione effettiva dall'altro. Ne è nato un percorso costruttivo che, trasferendo le esigenze pratiche degli enti gestori alla traduzione tecnica degli Enti scientifici, ha dato vita a un processo di validazione metodologica di applicazioni operative. Infatti, alla richiesta molto concreta da parte degli Enti gestori di dare forma a sistemi locali di regole suffragati da validi criteri tecnici, ha dato risposta la definizione di tre importanti categorie di dati che saranno oggetto delle campagne di rilevamento e che potranno rendere conto di: 1) variazione geomorfologica del sistema, 2) dinamica delle banquettes di posidonia, 3) misurazione della pressione antropica. La prima categoria di dati consentirà di definire alcuni possibili indicatori, tra i quali la stima approssimata delle variazioni dei volumi di sedimento del sistema spiaggia. L'attività consisterà principalmente nel rilevamento stagionale, per area campione, di un certo numero di profili trasversali misurati sia nella parte emersa che sommersa. Sotto monitoraggio, naturalmente, anche la variazione delle linee di riva. La seconda categoria è finalizzata alla caratterizzazione e valutazione della dinamica della posidonia spiaggiata e consiste nella misurazione delle volumetrie e localizzazione delle banquettes. Infine la terza categoria si sostanzia nella misurazione della frequentazione antropica della spiaggia, che sarà realizzata attraverso il processamento di immagini riprese da una rete locale fissa di web-cam appositamente installata con le risorse del progetto. Questa misura rappresenta un parametro rilevante nell ottica dello sviluppo di un modello di definizione del carico antropico di una spiaggia. Le web-cam potranno essere anche impiegate con l utilizzo delle ulteriori potenzialità che queste strumentazioni possono offrire in termini di ricostruzione delle linee di riva.
4 04/05 Il gruppo di lavoro sardo del RES MAR Azione di sistema A. Sono presenti i responsabili delle AMP e dei Parchi costieri e i componenti del Comitato tecnico-scientifico di progetto. La linea B, che sarà curata dal CNR-IAMC di Oristano e dalla Facoltà di Ingegneria di Cagliari (Sezione di Idraulica), ha invece obiettivi e campi di applicazione molto diversi rispetto a quelli della Linea A: sarà infatti dedicata alla sperimentazione di un caso studio complesso di dinamica litoranea. E previsto il rilevamento di dati a terra e a mare mediante l utilizzo di dotazioni strumentali altamente professionali, mezzi marini, hardware e software specialistici messi a disposizione dai due istituti. Lo sviluppo della Linea B partirà dalla progettazione del piano di campionamento, sarà implementata con il rilevamento e collezionamento dei parametri batimetrici, idrodinamici (onde, correnti), sedimentologici, sulla base dei quali verrà costruito e calibrato il modello numerico idrodinamico dell'unità fisiografica. Verranno quindi eseguite le simulazioni idrodinamiche previa rappresentazione sintetica del clima ondoso in termini di onde morfologicamente equivalenti, i cui risultati verranno comparati con l'evoluzione batimetrica rilevata, al fine di riconoscere la rispondenza del modello, particolarmente nei confronti delle aree esposte all'erosione. Tutti i dati di progetto, rilevati con l attività delle due Linee A e B, saranno implementati e catalogati all interno di una banca dati ufficiale regionale. Secondo quanto riportato nello schema generale è inoltre prevista un azione di formazione del personale degli Enti gestori, realizzata nell ottica di dare vita, in una prospettiva di medio periodo, a una vera rete regionale autonoma di operatori specializzati nelle misurazioni degli indicatori trattati. OPERATIVITÀ E COOPERAZIONE CON LE ALTRE REGIONI PARTNER Il programma dei lavori della Linea A vedrà l avvio dei cantieri di monitoraggio a partire dal mese di marzo e proseguirà con i successivi rilevamenti con cadenza stagionale per un totale previsto, fino a fine progetto, di un numero di 5 campagne, mentre l installazione delle web-cam consentirà il rilevamento dei carichi di frequentazione della prossima stagione estiva a partire dal mese di maggio. La Linea B è già attiva essendo in corso la programmazione della campagna dei rilievi batimetrici, l avvio delle procedure tecniche e procedurali di posizionamento del correntometro e la prima implementazione parametrica del software di simulazione idrodinamica. Infine si vuole sottolineare come il Servizio TSPF abbia, fin dalle prime battute del progetto, stabilito le necessarie sinergie con gli altri partner dell azione di sistema A e lavorato alla complementarietà della stessa rispetto alle attività del Sottoprogetto B di RESMAR che prevede la messa in opera di un Centro per il monitoraggio dell'erosione costiera. Relativamente al primo punto si conta sul trasferimento di know-how che gli altri partners, in particolare il Dip.Te.Ris dell'università di Genova, potranno garantire in merito all utilizzo delle web-cam in rete. Con il Sottoprogetto B si è dato avio ad una collaborazione che, secondo gli ultimi accordi intercorsi con la Provincia di Olbia-Tempio, consentirà di condividere una produzione già eseguita da quest ultima, inerente una ricognizione del quadro normativo costiero regionale.
5 05/05 Veduta della spiaggia di San Giovanni di Sinis, Cabras (OR), dalla Torre omonima. Questo sistema dunale sarà sottoposto al monitoraggio di progetto. CONCLUSIONI La modulazione dell azione di sistema A del progetto RES MAR in Sardegna ha preso la forma di un articolato programma di monitoraggio costiero, realizzato con la partecipazione diretta degli enti gestori AMP e Parchi costieri e con il contributo scientifico delle maggiori istituzioni sarde di ricerca applicata. Del progetto rappresentano una vera sfida gli obiettivi dichiarati di medio termine: quello di dare vita ad una rete di soggetti istituzionali regionali impegnati in attività di monitoraggio, che iniziano col progetto ma che ad esso sopravvivano; quello di avvicinare tra loro (si badi, senza confusione di ruoli) il mondo della ricerca applicata a quello della gestione dei litorali, quello di sperimentare pratiche metodologiche comuni che rappresentino un fattore di garanzia tecnica ma anche un valido strumento di supporto alle scelte e regolamentazioni del gestore. Questo traguardo potrà essere raggiunto mediante il consolidamento dei rapporti di collaborazione che il progetto si è sforzato di instaurare, mediante la definizione di metodologie tecnico-pratiche condivise, per mezzo di un percorso omogeneo di formazione specialistica del personale, attraverso il coinvolgimento dei territori locali con azioni di sensibilizzazione. Nel corso dell anno saranno organizzati diversi incontri a cui saranno invitati a partecipare gli Enti pubblici costieri e tutti i portatori di interesse, durante i quali saranno illustrati i risultati conseguiti dall esecuzione dell Azione di Sistema A del progetto RES MAR e trattati i temi sulla gestione integrata delle coste. INFO E CONTATTI Potete scrivere all'indirizzo res.mar@regione.sardegna.it. Regione Sardegna Assessorato della Difesa dell'ambiente - Servizio TSPF. Responsabile di Servizio: Dott. Antonino Liori Responsabile Settore Pianificazione e programmazione e Coordinamento tecnico Res-Mar A: Ing. Andrea Abis Coordinamento amministrativo Res-Mar A: Ing. Mario Deriu Supporto tecnico: Dott.ssa Maria Bonaria Careddu ANNO II - NUMERO 3 Marzo 2012 PERIODICO DEL PROGETTO RES-MAR RETE PER L'AMBIENTE NELLO SPAZIO MARITTIMO PÉRIODIQUE DU PROJET RES-MAR RESAU POUR L ENVIRONNEMENT DANS L ESPACE MARITIME Chiusura editoriale: 10 Marzo 2012 Gestione progetto: Liguria Ricerche Progetto grafico: Active Media Per informazioni: info@res-mar.eu L'erosione costiera: l'impegno della Regione Sardegna per un problema comune RES-MAR - Rete per l'ambiente nello Spazio Marittimo Tutti i diritti riservati. Riproduzione, pubblicazione, distribuzione totale o parziale di testi e foto contenuti nella presente pubblicazione sono assolutamente vietate senza autorizzazione scritta. Tutti i marchi logotipi sono dei rispettivi proprietari. RES-MAR - Resau pour l Environnement dans l Espace Maritime Tous droits réservés. Publication de reproduction, distribution de tout ou partie du texte et des photos contenues dans ce publication sont absolument interdite sans autorisation écrite. Tous les logos sont des marques déposées de leurs propriétaires respectifs. Progetto cofinanziato con il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale Projet cofinancé par le Fonds Européen de Développement Régional TOSCANA LIGURIA AUTONOMA DELLA SARDEGNA
Deliberazione del Consiglio. del 27-06-2011 n. 22
Deliberazione del Consiglio del 27-06-2011 n. 22 OGGETTO: APPROVAZIONE DEL PROTOCOLLO D INTESA PER LA GESTIONE DEL SITO WEB DEL PROGETTO COREM IL CONSIGLIO Richiamata la propria deliberazione n. 3 del
DettagliProgramma di Cooperazione Transfrontaliera Italia/Francia Marittimo 2007-2013
Programma di Cooperazione Transfrontaliera Italia/Francia Marittimo 2007-2013 ACRONIMO PROGETTO TITOLO PROGETTO OBIETTIVO GENERALE DESCRIZIONE DEL PROGETTO Co.R.E.M. COOPERAZIONE DELLE RETI ECOLOGICHE
DettagliIl modello veneto di Bilancio Sociale Avis
Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Le organizzazioni di volontariato ritengono essenziale la legalità e la trasparenza in tutta la loro attività e particolarmente nella raccolta e nell uso corretto
DettagliCASTIGLIONE E SCARLINO: SOLUZIONI IN AGENDA
Progetto CASTIGLIONE E SCARLINO: SOLUZIONI IN AGENDA Contesti e Cambiamenti snc di Tessa Ercoli, Carlotta Iarrapino, Concetta Musumeci Via Cironi 2, 50134 Firenze P.I. 05856210488 www.contestiecambiamenti.it
DettagliDescrizione sintetica delle attività da svolgere
Regione Puglia Ufficio Parchi e Tutela Biodiversità Avviso pubblico di manifestazione di interesse per le associazioni di volontariato in campo ambientale. Nell ambito del progetto BIG - Migliorare governance
DettagliPROTOCOLLO DI INTESA PER IL CENTRO REGIONALE PER LO STUDIO DELLA DINAMICA DEI LITORALI PROTOCOLLO D INTESA PER LA COSTITUZIONE DEL CRSDL
PROTOCOLLO D INTESA PER LA COSTITUZIONE DEL CRSDL CENTRO REGIONALE PER LO STUDIO DELLA TRA PROVINCIA DI GROSSETO PROVINCIA DI LIVORNO PROVINCIA DI LUCCA PROVINCIA DI MASSA - CARRARA PROVINCIA DI PISA COMUNE
DettagliSettore Agricoltura Beni culturali e ambientali Turismo. X Gestione del territorio
REGIONANDO 2001 REGIONE LIGURIA Settore Assetto del territorio e Controllo Tecnico ATTIVITÀ REGIONALI PER LA QUALIFICAZIONE E SOSTEGNO DEGLI ENTI LOCALI LIGURI NELLA DIFESA DEL SUOLO E NELLA TUTELA DELLA
DettagliACCORDO DI RETE DI SCUOLE PER L EDUCAZIONE ALL AMBIENTE E ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE
ACCORDO DI RETE DI SCUOLE PER L EDUCAZIONE ALL AMBIENTE E ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE In conformità a quanto previsto dall art. 7 (Reti di Scuole) del D.P.R. 8 marzo 1999 n. 275 (Regolamento recante norme
DettagliProgramma di Cooperazione Transfrontaliera Italia/Francia Marittimo 2007-2013
Programma di Cooperazione Transfrontaliera Italia/Francia Marittimo 2007-2013 ACRONIMO PROGETTO MA_R_TE + TITOLO PROGETTO OBIETTIVO GENERALE MARE, RURALITÀ E TERRA: POTENZIARE L UNITARIETÀ STRATEGICA Favorire
DettagliPiano di Sviluppo Competenze
Piano di Sviluppo Competenze La proprietà e i diritti d'autore di questo documento e dei suoi allegati appartengono a RES. Le informazioni in esso contenute sono strettamente confidenziali. Il documento,
DettagliProgramma di cooperazione transfrontaliera Italia-Francia Marittimo 2007-2013
PO Italia-Francia Marittimo 2007-2013 Formulario Progetti Programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Francia Marittimo 2007-2013 Programme de coopération transfrontalière Italie-France Maritime
DettagliLinee guida per le Scuole 2.0
Linee guida per le Scuole 2.0 Premesse Il progetto Scuole 2.0 ha fra i suoi obiettivi principali quello di sperimentare e analizzare, in un numero limitato e controllabile di casi, come l introduzione
DettagliProgetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze
Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Provincia di Roma Anno 2005 Indice Il problema affrontato...3 Obiettivi attesi/risultati raggiunti...3 Soggetti coinvolti...3 Il
DettagliWomen In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE
Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Introduzione Il progetto W.In D. (Women In Development) si inserisce nelle attività previste e finanziate
DettagliCapitolato per la selezione di una cooperativa sociale di tipo b per la realizzazione di attività relative all ambito disabilità e protezione civile
Capitolato per la selezione di una cooperativa sociale di tipo b per la realizzazione di attività relative all ambito disabilità e protezione civile Obiettivi specifici Per il generale, si individuano
DettagliPROGETTO PER L INTERCONNESSIONE E LA CONDIVISIONE DELLE INFORMAZIONI TRA LE STRUTTURE INFORMATIVE PIEMONTESI
PROGETTO PER L INTERCONNESSIONE E LA CONDIVISIONE DELLE INFORMAZIONI TRA LE STRUTTURE INFORMATIVE PIEMONTESI Regione Piemonte Comunicazione Istituzionale della Giunta Regionale Direttore: Roberto Moisio
DettagliBandi 2015 ARTE E CULTURA. Protagonismo culturale dei cittadini. www.fondazionecariplo.it
Bandi 2015 ARTE E CULTURA Protagonismo culturale dei cittadini BENESSERE COMUNITÀ www.fondazionecariplo.it BANDI 2015 1 Bando senza scadenza Protagonismo culturale dei cittadini Il problema La partecipazione
DettagliDirezione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte
PROTOCOLLO D INTESA TRA LA DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL PIEMONTE E LA REGIONE PIEMONTE PER IL COORDINAMENTO DELLE ATTIVITÀ DI CATALOGAZIONE DEI BENI CULTURALI DEL TERRITORIO
DettagliPROGETTO TAVOLO GIOVANI
PROGETTO TAVOLO GIOVANI Costituzione di un Tavolo di coordinamento con le associazioni di giovani di Cinisello Balsamo e le organizzazioni sociali che compongono il mondo delle realtà giovanili locali
DettagliPROGETTO INCREASING EUROPEAN CITIZENSHIP ICE (MIGLIORARE LA CITTADINANZA EUROPEA)
Cilap eapn Italia PROGETTO INCREASING EUROPEAN CITIZENSHIP ICE (MIGLIORARE LA CITTADINANZA EUROPEA) PROGRAMMA LIFELONG LEARNING GRUNDTVIG 2012 PARTENARIATO DI APPRENDIMENTO (No. 2012-1-IT2_GRU06_37625_1)
DettagliEA 03 Prospetto economico degli oneri complessivi 1
UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA Fase 1: Analisi iniziale L analisi iniziale prevede uno studio dello stato attuale della gestione interna dell Ente. Metodo: si prevede l individuazione dei referenti
DettagliL ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE
L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE un PROTOCOLLO D INTESA tra CONSIGLIERA PARITÀ PROVINCIALE DONNE
DettagliCOME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING
Febbraio Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING COS E UN
DettagliCircolare ABI - Serie Lavoro n. 43-27 maggio 2014
461,25 Circolare ABI - GARANZIA GIOVANI (AS/4090.10.b LL/6040) Protocollo di intesa 15 maggio 2014 tra Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali e ABI per la promozione di azioni per favorire l occupazione
DettagliATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione
PROVINCIA DI POTENZA Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio Home PIANO D AZIONE ENEPOLIS Indice ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione L attività E comprende tre azioni specifiche;
DettagliVALeS Valutazione e Sviluppo Scuola
Premessa VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola progetto sperimentale per individuare criteri, strumenti e metodologie per la valutazione delle scuole e dei dirigenti scolastici Le precedenti sperimentazioni
DettagliComune di San Martino Buon Albergo
Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE
DettagliBANDO. per le associazioni socie del Cesvot. per la presentazione. di progetti di formazione per il volontariato ANNO 2015
BANDO per le associazioni socie del Cesvot per la presentazione di progetti di formazione per il volontariato ANNO 2015 volontariato ANNO 2015 Pagina 1 1. Chi può presentare Hanno diritto a presentare
DettagliIn collaborazione con. www.edilportale.com/pianocasa
In collaborazione con l iniziativa edilportale tour 2010 PIANO CASA le istituzioni viaggiano in ordine sparso Con questa iniziativa intendiamo fare il punto della situazione operando un monitoraggio dell
DettagliMinistero dello Sviluppo Economico DIPARTIMENTO PER LE POLITICHE DI SVILUPPO E DI COESIONE SERVIZIO PER LE POLITICHE DEI FONDI STRUTTURALI COMUNITARI
Ministero dello Sviluppo Economico DIPARTIMENTO PER LE POLITICHE DI SVILUPPO E DI COESIONE SERVIZIO PER LE POLITICHE DEI FONDI STRUTTURALI COMUNITARI PROTOCOLLO D INTESA fra il MINISTERO DELLO SVILUPPO
DettagliArea Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS
Area Disabilita Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS OBIETTIVI Come recita l articolo 12 della legge 104/92, scopo generale dell
DettagliPremesso che il Sistema di e-learning federato per la pubblica amministrazione dell Emilia-Romagna (SELF):
CONVENZIONE PER L ADESIONE AL SISTEMA DI E-LEARNING FEDERATO DELL EMILIA-ROMAGNA PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L UTILIZZO DEI SERVIZI PER LA FORMAZIONE Premesso che il Sistema di e-learning federato
DettagliSVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007
Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,
DettagliIL VALORE DELLE CERTIFICAZIONI INFORMATICHE: dalla scuola della riforma, all Università, al mondo del lavoro
Ufficio scolastico Regionale per la Toscana Direzione Regionale ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE e per GEOMETRI E. FERMI PONTEDERA (PI) PROVINCIA DI PISA IL VALORE DELLE CERTIFICAZIONI INFORMATICHE: dalla
DettagliATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA
ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA VISTO l art. 3 comma 4 del D.P.R. 275/1999 come modificato dall art. 1, comma 14, della Legge
Dettagli"FONDAMENTI DI PROJECT MANAGEMENT" Cagliari 16 Maggio 2015 Dalle ore 14:00 alle ore 19:00
Organizzazione scientifica a cura di AIIC in collaborazione con l'ordine degli ingegneri della provincia di Cagliari "FONDAMENTI DI PROJECT MANAGEMENT" Cagliari 16 Maggio 2015 Dalle ore 14:00 alle ore
DettagliProject Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.
Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo
DettagliLe Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale
Le Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale PREMESSA Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche
DettagliREGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 39/ 15 DEL 5.8.2005
DELIBERAZIONE N. 39/ 15 Oggetto: Attuazione degli interventi finalizzati alla definizione del Piano Regionale di Sviluppo Turistico Sostenibile (PRSTS). L Assessore della Programmazione, Bilancio, Credito
DettagliProject Management. Modulo: Introduzione. prof. ing. Guido Guizzi
Project Management Modulo: Introduzione prof. ing. Guido Guizzi Definizione di Project Management Processo unico consistente in un insieme di attività coordinate con scadenze iniziali e finali, intraprese
DettagliComune di Terni Provincia di Terni A.T.C. & Partners Mobilità F.I.S.H. Umbria ONLUS PROTOCOLLO DI INTESA
PROTOCOLLO DI INTESA per la non discriminazione e le pari opportunità attraverso il pieno riconoscimento del diritto alla mobilità e all accessibilità PREMESSO TRA Comune di Terni Provincia di Terni l
DettagliComitato codau per il coordinamento degli uffici ricerca scientifica
Comitato CODAU per il Coordinamento degli Uffici di Supporto alla Ricerca Scientifica Promosso da dieci università: Università di Torino, Pavia, Modena e Reggio Emilia, Bologna, Roma La Sapienza, Palermo,
DettagliPROGRAMMA QUALITÀ E POTENZIAMENTO DELLA FORMAZIONE PUBBLICA Convenzione DFP e SNA. PROGETTO Una Rete per la Formazione di Qualità RFQ
PROGRAMMA QUALITÀ E POTENZIAMENTO DELLA FORMAZIONE PUBBLICA Convenzione DFP e SNA PROGETTO Una Rete per la Formazione di Qualità RFQ Roma, 21 maggio 2013 Sala Polifunzionale PCM FINALITÀ DEL PROGETTO RFQ
DettagliAlternanza scuola lavoro: che cosa significa
Alternanza scuola lavoro: che cosa significa È una modalità didattica realizzata in collaborazione fra scuole e imprese per offrire ai giovani competenze spendibili nel mercato del lavoro e favorire l
DettagliPROTOCOLLO DI INTESA REGIONE LAZIO ASSOCIAZIONE REGIONALE COMUNI DEL LAZIO (ANCI LAZIO) UNIONE DELLE PROVINCE DEL LAZIO (UPI LAZIO)
PROTOCOLLO DI INTESA PER IL MIGLIORAMENTO DELL EFFICACIA DEGLI INVESTIMENTI IN SICUREZZA STRADALE TRA REGIONE LAZIO ASSOCIAZIONE REGIONALE COMUNI DEL LAZIO (ANCI LAZIO) E UNIONE DELLE PROVINCE DEL LAZIO
DettagliACCORDO DI RETE RETE NAZIONALE SCUOLE ITALIA ORIENTA. con protocollo 0004232 che riconoscono alla scuola
ACCORDO DI RETE RETE NAZIONALE SCUOLE ITALIA ORIENTA Visto il D.P.R. n. 275/1999, art. 7, che prevede la possibilità per le istituzioni Scolastiche autonome di stipulare accordi di rete per perseguire
DettagliPROTOCOLLO DI INTESA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: "MANTENIMENTO E SVILUPPO DELL ATTIVITA DEL LABORATORIO TERRITORIALE PROVINCIALE NODO IN.F.E.
PROTOCOLLO DI INTESA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: "MANTENIMENTO E SVILUPPO DELL ATTIVITA DEL LABORATORIO TERRITORIALE PROVINCIALE NODO IN.F.E.A. DELLA PROVINCIA DI ROVIGO E IL POTENZIAMENTO DELLA
DettagliREGIONE PIEMONTE. Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte.
REGIONE PIEMONTE Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte. (B.U. 16 aprile 2015, n. 15) Il Consiglio regionale ha approvato IL PRESIDENTE
DettagliPIANO DEGLI INTERVENTI
DEL. CIPE N. 7/2006 PROGRAMMI OPERATIVI DI SUPPORTO ALLO SVILUPPO 2007-2009 ADVISORING PER LO SVILUPPO DEGLI STUDI DI FATTIBILITA E SUPPORTO ALLA COMMITTENZA PUBBLICA PIANO DEGLI INTERVENTI ALLEGATO 1
DettagliREGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE
COMUNE DI CORMANO PROVINCIA DI MILANO REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE (approvato con deliberazione C.C. n. 58 del 01/12/2003) 1 INDICE ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART. 6 AMBITO DI
DettagliREGOLAMENTO. (a completamento di quanto indicato nello statuto associativo) ITALA Motore di Impresa 1 - FINALITA DEL REGOLAMENTO
REGOLAMENTO (a completamento di quanto indicato nello statuto associativo) 1 - FINALITA DEL REGOLAMENTO 1.1 Il presente regolamento si propone di organizzare l operatività di ITALA MOTORE D IMPRESA nell
DettagliCORSI FINANZIABILI TRAMITE VOUCHER For.Te
CORSI FINANZIABILI TRAMITE VOUCHER For.Te Da richiedere on line sul sito del fondo For.Te il giorno lunedì 21 gennaio 2013 secondo la procedura dell avviso 3/2012 SETTORE SCUOLA Titolo Progettare e valutare:
DettagliPROTOCOLLO D INTESA PER LA DIFFUSIONE E VALORIZZAZIONE DEGLI ORTI URBANI DENOMINATO SINTETICAMENTE PROGETTO NAZIONALE ORTI URBANI.
PROTOCOLLO D INTESA PER LA DIFFUSIONE E VALORIZZAZIONE DEGLI ORTI URBANI DENOMINATO SINTETICAMENTE PROGETTO NAZIONALE ORTI URBANI Tra il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, nella
DettagliD I C H I A R A Z I O N E D INTENTI
D I C H I A R A Z I O N E D INTENTI E PROGRAMMA DI AZIONE P E R L A R E A L I Z Z A Z I O N E D I A T T I V I T À F I N A L I Z Z A T E A L L A C O N S E R V A Z I O N E D I O R S O L U P O L I N C E (Ursus
DettagliCONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA
CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA La Scuola di Specializzazione in Psicologia della Salute
DettagliI Tirocini nella Cooperazione Sociale Trentina. Tirocini formativi del Master in Gestione di Imprese Sociali
I Tirocini nella Cooperazione Sociale Trentina Tirocini formativi del Master in Gestione di Imprese Sociali Premessa Con. Solida ed Euricse condividono un approccio e un metodo per la realizzazione ed
DettagliRACCOLTA ABSTRACT E PUBBLICAZIONI
Indice PREFAZIONE INTRODUZIONE La Consulta dei Medici in Formazione Specialistica SItI L attività della Consulta Normativa MATERIALI E METODI Studi inclusi RISULTATI Competenze teoriche - Attività didattica
DettagliCOSTITUZIONE DI ASSOCIAZIONE TEMPORANEA DI IMPRESE MEDIANTE CONFERIMENTO DI MANDATO COLLETTIVO SPECIALE CON RAPPRESENTANZA
COSTITUZIONE DI ASSOCIAZIONE TEMPORANEA DI IMPRESE MEDIANTE CONFERIMENTO DI MANDATO COLLETTIVO SPECIALE CON RAPPRESENTANZA I sottoscritti: a) (Capofila). nato a il. nella sua qualità di.. e legale rappresentante
DettagliProposte concernenti le strategie in materia di sicurezza informatica e delle telecomunicazioni per la pubblica amministrazione
Esempio strutturato di SICUREZZA ORGANIZZATIVA Proposte concernenti le strategie in materia di sicurezza informatica e delle telecomunicazioni per la pubblica amministrazione Pubblicazione del Comitato
DettagliPROGETTO Pianificazione Operativa Territoriale Apprendistato: ricognizione sullo stato di attuazione nelle Regioni
PROGETTO Pianificazione Operativa Territoriale Apprendistato: ricognizione sullo stato di attuazione nelle Regioni (aggiornamento del 13 marzo 2014) NOTA ALLA LETTURA La tabella sottostante riporta lo
DettagliCOMMISSIONE FORMAZIONE
COMMISSIONE FORMAZIONE ORDINE DEGLI ASSISTENTI SOCIALI Componenti Barbara Giacconi Silvia Eugeni Michela Bomprezzi Orazio Coppe N. incontri 12 Obbiettivi inizi 1. Dialogo e confronto con gli iscritti.
DettagliSCHEDA PER IL MONITORAGGIO DELLE FASI FINALI DEL PROGETTO E PER LA VALUTAZIONE - SCHEDA B Traccia per la scuola capofila
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia Progetto Nazionale I CARE GRUPPO DI LAVORO REGIONALE SCHEDA PER IL MONITORAGGIO DELLE FASI FINALI
DettagliPROTOCOLLO D INTESA TRA
PROTOCOLLO D INTESA TRA La Regione Puglia, C.F. 80017210727, con sede legale in Bari, Lungomare Nazario Sauro 33, rappresentata dal Presidente della Giunta regionale, on. Nichi Vendola e dall Assessore
DettagliPROGRAMMA QUALITÀ E POTENZIAMENTO DELLA FORMAZIONE PUBBLICA Convenzione DFP e SSPA. PROGETTO Una Rete per la Formazione di Qualità RFQ
PROGRAMMA QUALITÀ E POTENZIAMENTO DELLA FORMAZIONE PUBBLICA Convenzione DFP e SSPA PROGETTO Una Rete per la Formazione di Qualità RFQ Roma, 21 maggio 2013 Sala Polifunzionale PCM FINALITÀ DEL PROGETTO
DettagliLA STRATEGIA OBIETTIVI GENERALI
LA STRATEGIA La comunicazione di CONCORD ITALIA è finalizzata a sensibilizzare la cittadinanza sulle attività, l impatto e la sostenibilità delle nostre azioni nell ambito degli interventi realizzati dai
DettagliPROGRAMMA GARANZIA GIOVANI SARDEGNA PREAVVISO DI PUBBLICAZIONE
Unione Europea RepubblicaItaliana ASSESSORADU DE SU TRABALLU, FORMATZIONE PROFESSIONALE, COOPERATZIONE E SEGURÀNTZIA SOTZIALE ASSESSORATO DEL LAVORO, FORMAZIONE PROFESSIONALE, COOPERAZIONE E SICUREZZA
DettagliSTRATEGIE E METODI PER L INNOVAZIONE DIDATTICA E TERRITORIALE
ISTITUTO SILONE San Ferdinando di Puglia STRATEGIE E METODI PER L INNOVAZIONE DIDATTICA E TERRITORIALE REPORT FINALE DI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE Progetto di Ricerca finanziato da: REGIONE PUGLIA Assessorato
DettagliREGOLAMENTO PER L ATTIVAZIONE DI MASTER DI I E II LIVELLO. Politecnico di Bari
REGOLAMENTO PER L ATTIVAZIONE DI MASTER DI I E II LIVELLO Politecnico di Bari Decreto di emanazione D.R. n. 307 del 24/05/2002 D.R. n. 307 IL RETTORE VISTO VISTO lo Statuto di questo Politecnico; il Regolamento
DettagliProgetto strategico RES MAR
Fesr 2007/2013 Programma Operativo Italia - Francia Marittimo Progetto strategico RES MAR Azione di Sistema A Rete per il monitoraggio dell erosione costiera Relatore: Ing. Mario Deriu RES MAR è suddiviso
DettagliCAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO
CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO 20.1 PREMESSA... 255 20.2 COMITATO DI CONSULTAZIONE... 255 20.3 SOGGETTI TITOLATI A PRESENTARE RICHIESTE DI MODIFICA... 255 20.4 REQUISITI DI RICEVIBILITA
DettagliA.O. MELLINO MELLINI CHIARI (BS) GESTIONE DELLE RISORSE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 3. INFRASTRUTTURE...
Pagina 1 di 6 INDICE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 2.1. GENERALITÀ... 2 2.2. COMPETENZA, CONSAPEVOLEZZA E ADDESTRAMENTO... 2 3. INFRASTRUTTURE...3 4. AMBIENTE DI LAVORO...6
DettagliBANDO. Progetti di formazione per il volontariato
BANDO Progetti di formazione per il volontariato Anno 2016 1. Chi può presentare I progetti possono essere presentati da tutte le associazioni di volontariato con sede legale nel territorio della regione
DettagliRegolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007
Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007 REGOLAMENTO CENTRO ON LINE STORIA E CULTURA DELL INDUSTRIA: IL NORD OVEST DAL 1850 ARTICOLO 1 Obiettivi e finalità
DettagliSchema metodologico per la valutazione del personale del comparto addetto agli uffici di diretta collaborazione
Schema metodologico per la valutazione del personale del comparto addetto agli uffici di diretta collaborazione Sommario Premessa... 2 1. Introduzione... 3 2. Criteri generali della metodologia di valutazione...
DettagliSTATUTO PER IL SITO INTERNET DELL ENCJ
STATUTO PER IL SITO INTERNET DELL ENCJ Introduzione Il sito www.encj.net è il sito internet della Rete Europea dei Consigli di Giustizia (ENCJ). È stato stilato uno statuto redazionale al fine di regolare
DettagliAQ DELLA RICERCA SCIENTIFICA
AQ DELLA RICERCA SCIENTIFICA Gli attori Attori del processo di Assicurazione della Qualità della Ricerca Scientifica Dipartimentale sono: a) Il Rettore b) il Senato Accademico (SA) c) il Consiglio di Amministrazione
DettagliLA RETE DEGLI URP DELLA PROVINCIA DI MANTOVA
LA RETE DEGLI URP DELLA PROVINCIA DI MANTOVA La RETE degli URP della provincia di Mantova. Un unico linguaggio per raggiungere 397533 cittadini mantovani Mantova, 21 novembre 2007 IL PROTOCOLLO DELLA RETE
DettagliREGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE
DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio
DettagliAGENDA 21 LOCALE DELLE PROVINCE D ABRUZZO
Regione Abruzzo AGENDA 21 LOCALE DELLE Rete Agende 21 Locali della Regione Abruzzo PIANO DI LAVORO della PROVINCIA DELL AQUILA PREMESSA L Agenda 21 è il documento messo a punto a livello mondiale durante
DettagliPROTOCOLLO DI INTESA E COLLABORAZIONE NELL AMBITO DEI CONTROLLI SUL TERZO SETTORE PREMESSE
Prot. 27396 PROTOCOLLO DI INTESA E COLLABORAZIONE NELL AMBITO DEI CONTROLLI SUL TERZO SETTORE tra Agenzia delle Entrate Direzione Regionale della Liguria, rappresentata dal Direttore Regionale, Alberta
DettagliContenuti didattici: v. infra Contenuti dell Area Formativa, con specifica della durata di ciascun Modulo.
Titolo dell'area di formazione: METODI E TECNICHE DI MARKETING PER LO STUDIO PROFESSIONALE (3 Moduli formativi della durata di 8 Ore cadauno. Percorso formativo completo pari a 24 Ore volto a trasferire
DettagliLIFE09ENVIT000188-EnvironmentalCOoperation model for Cluster - Acronimo: ECO-CLUSTER
-EnvironmentalCOoperation model for Cluster - Acronimo: ECO-CLUSTER Linee Guida Modello di gestione ambientale ECO-CLUSTER: sistema gestione ambientale Comune di Collagna Responsabile dell azione Istituto
DettagliProgettare le metamorfosi. Percorso di formazione su Europrogettazione e Fondi Europei 2014-2020
Progettare le metamorfosi Percorso di formazione su Europrogettazione e Fondi Europei 2014-2020 Milano, novembre dicembre 2015 PROGRAMMA Il percorso (strutturato in 3 moduli) nasce con l obiettivo di accompagnare
DettagliDall evidenza all azione. Politiche di governance per una scuola sana
Dall evidenza all azione Politiche di governance per una scuola sana Un mandato impegnativo Risulta ormai evidente che per conciliare e soddisfare i bisogni di salute nel contesto scolastico, gli orientamenti
DettagliCOMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)
COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA
DettagliREGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione
REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE della Regione Art. 1 Costituzione E costituita su delibera della ConVol nazionale la Rete regionale ConVol della Regione come articolazione regionale della ConVol nazionale,
DettagliDIPARTIMENTO INFORMATIVO e TECNOLOGICO
DIPARTIMENTO INFORMATIVO e TECNOLOGICO ARTICOLAZIONE DEL DIPARTIMENTO Il Dipartimento Informativo e Tecnologico è composto dalle seguenti Strutture Complesse, Settori ed Uffici : Struttura Complessa Sistema
DettagliPROTOCOLLO D INTESA. Tra
LEGA NAVALE ITALIANA Sezione di Trieste WWF- AREA MARINA PROTETTA di Miramare-Trieste PROTOCOLLO D INTESA Tra La Lega Navale Italiana Sezione di Trieste, rappresentata dal Presidente Ennio Abate, nato
DettagliProgramma di Sviluppo Rurale 2014-2020 Azioni da adottare per il coinvolgimento del partenariato
D I R E Z I O N E R E G I O N A L E A G R I C O L T U R A E S V I L U P P O R U R A L E, C A C C I A E P E S C A Area Programmazione Comunitaria, Monitoraggio e Sviluppo Rurale Programma di Sviluppo Rurale
DettagliBANCHE DATI NATURALISTICHE REGIONE PIEMONTE (BDNRP) Deontologia e norme per l utilizzo e l accesso ai dati
BANCHE DATI NATURALISTICHE REGIONE PIEMONTE (BDNRP) Deontologia e norme per l utilizzo e l accesso ai dati Sommario 1 Finalità...1 2 Origine dei dati...1 3 Proprietà dei dati...2 4 Proprietà dei software...2
DettagliCentro per la Salute del Bambino / ONLUS
Progetto In Vitro Progetto formativo Formazione degli operatori dei servizi sanitari, socio-educativi, bibliotecari e dei lettori volontari per la promozione della lettura da 6 mesi a 6 anni di vita Quadro
DettagliProgetto benessere organizzativo MODALITA DI COINVOLGIMENTO DEI DIPENDENTI
Progetto benessere organizzativo MODALITA DI COINVOLGIMENTO DEI DIPENDENTI Documento approvato dai dirigenti e dagli incaricati di posizione organizzativa nell incontro del 13.1.2006 PREMESSA Si è conclusa
DettagliRegolamento per l'istituzione ed il funzionamento dei corsi di perfezionamento, di aggiornamento professionale e formazione permanente
Regolamento per l'istituzione ed il funzionamento dei corsi di perfezionamento, di aggiornamento professionale e formazione permanente (Decreto Rettorale n.34 del 12 dicembre 2008) Sommario Articolo 1
DettagliADM Associazione Didattica Museale. Progetto Vederci Chiaro!
ADM Associazione Didattica Museale Progetto Vederci Chiaro! Chi siamo? Dal 1994 l'adm, Associazione Didattica Museale, è responsabile del Dipartimento dei Servizi Educativi del Museo Civico di Storia Naturale
DettagliCOMPLESSITA TERRITORIALI
PROGETTO PILOTA COMPLESSITA TERRITORIALI OBIETTIVI E FINALITA DEL PROGETTO PROGETTO PILOTA COMPLESSITA TERRITORIALI IL CONTESTO Il Sistema Territoriale di progetto è parte del sistema metropolitano lombardo,
DettagliSviluppo Sistemi Qualit à nella Cooperazione di Abitazione
Sviluppo Sistemi Qualit à nella Cooperazione di Abitazione 1. OBIETTIVI DEL PROGETTO Il presente Progetto è essenzialmente finalizzato a: diffondere i principi e i concetti della Qualità come strategia
DettagliBILANCIARSI - Formazione e Consulenza per la legalità e la sostenibilità delle Organizzazioni
INTRODUZIONE BilanciaRSI è una società di formazione e consulenza specializzata nei temi della Legalità, della Sostenibilità, della Responsabilità d Impresa e degli Asset Intangibili. Da più di 10 anni
DettagliIl percorso della sicurezza per i volontari di protezione civile
Il percorso della sicurezza per i volontari di protezione civile Il decreto legislativo n. 81/2008, la legge che tutela la sicurezza dei lavoratori, si applica alle attività svolte dai volontari di protezione
DettagliRELAZIONE FINALE DEL PROGETTO DI.SCOL.A.
RELAZIONE FINALE DEL PROGETTO DI.SCOL.A. Con il Consiglio di Lisbona e negli obiettivi della dichiarazione di Copenaghen si è tracciato un percorso ambizioso da realizzare entro il 2010: realizzare la
DettagliPROGETTO Impari S. Impari S. Repubblica Italiana
PROGETTO Interventi di informazione, formazione e azioni di sistema per le aree GAL della Sardegna PROGETTO Interventi di informazione, formazione e azioni di sistema per le aree GAL della Sardegna Lo
Dettagli