Interventi sugli edifici esistenti

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1 Dipartimento di Ingegneria Strutturale e Geotecnica Scuola di Dottorato in Ingegneria Civile e Architettura Dottorato di Ricerca in Ingegneria delle Strutture Corso di formazione superiore Costruzioni di muratura Domenico Liberatore Università di Roma La Sapienza Interventi sugli edifici esistenti Roma, 16 luglio 2009 INTERVENTI Gerarchia delle modalità di collasso 1. Disgregazione della tessitura muraria 2. Collasso della parete al di fuori del piano 3. Collasso della parete nel piano

2 Disgregazione della tessitura muraria INTERVENTI Iniezioni di miscele leganti Paretine in c.a. Diatoni armati CAM Iniezioni di miscele leganti

3 Presupposti e scopi delle Iniezioni di malta Teorici Se il danno e/o il degrado della muratura sono da addebitare al solo legante (malta), mentre gli inerti (naturali o artificiali) presentano soddisfacenti caratteristiche di resistenza e tessitura, si può utilizzare la tecnica delle iniezioni di miscele leganti (in pressione o per colo) così da ripristinare o migliorare le caratteristiche meccaniche della muratura, senza modificare il primitivo schema strutturale. Pratici Poiché l efficacia dell intervento è legata alla possibilità della malta iniettata di permeare l interno della massa muraria, l intervento è praticabile solo se nella tessitura sono presenti significative soluzioni di continuità ed è dunque possibile riempire uniformemente, con una miscela legante, gli interstizi presenti all interno della muratura. Rinforzo, sostituzione o ricostruzione di parte degli elementi Iniezioni di malta Linee guida: L'adozione di iniezioni di miscele leganti mira al miglioramento delle caratteristiche meccaniche della muratura da consolidare. A tale tecnica non può essere affidato il compito di realizzare efficaci ammorsature tra le pareti murarie. Tale intervento risulta inefficace se impiegato su tipologie murarie che per loro natura siano scarsamente iniettabili (scarsa presenza di vuoti e/o vuoti non collegati tra loro).

4 Rinforzo, sostituzione o ricostruzione di parte degli elementi Iniezioni di malta Linee guida: Particolare attenzione va posta nella scelta della pressione di immissione della miscela, per evitare l insorgere di dilatazioni trasversali prodotte dalla miscela in pressione. Particolare cura dovrà essere rivolta alla scelta della miscela da iniettare, curandone la compatibilità chimico-fisico-meccanica con la tipologia muraria oggetto dell intervento. Rinforzo, sostituzione o ricostruzione di parte degli elementi Iniezioni di malta DIRETTIVE TECNICHE Regione Molise, sisma del 31/10/2002 Si consiglia di ricorrere a tale tecnica soltanto nei casi in cui ci siano sufficienti strumenti per verificarne la buona riuscita e di assicurare l efficacia dell intervento attraverso l uso di miscele a ritiro compensato e l esecuzione di controlli sistematici per accertare l avvenuto riempimento dei vuoti.

5 DIRETTIVE TECNICHE Regioni Basilicata, Calabria e Campania, sisma del 9/9/1998 [ ] Iniezione di miscele: assicurare l'efficacia dell'intervento attraverso l uso di miscele a ritiro compensato e l esecuzione di controlli sistematici per accertare l'avvenuto riempimento dei vuoti; [ ] Paretine in c.a.

6 Presupposti e scopi delle Paretine in c.a. Teorici Se la muratura presenta un quadro fessurativo talmente articolato da far ritenere inefficaci o inapplicabili le iniezioni in pressione o per colo e talmente esteso da rendere inapplicabile la sostruzione, si può ricorrere all impacchettamento con lastre in c.a. L intervento ha lo scopo di migliorare: a) le caratteristiche di resistenza sia per l incremento di sezione resistente, sia per il confinamento esercitato sulla muratura; b) la duttilità dell elemento resistente, sia nel funzionamento a piastra che in quello a lastra. Pratici Per realizzare due lastre di calcestruzzo armato con rete elettrosaldata sulle due facce della parete, adeguatamente ancorate tra loro e alla muratura esistente mediante ferri passanti (moiette), è indispensabile l accessibilità e la possibilità di intervenire su entrambe le facce delle strutture verticali. Rinforzo, sostituzione o ricostruzione di parte degli elementi Paretine in c.a. Linee guida: Il placcaggio delle murature con intonaco armato costituisce un intervento invasivo e non coerente con i principi della conservazione; inoltre, l efficacia è garantita solo in presenza di una perfetta realizzazione, con intonaco armato su entrambi i paramenti e posa in opera delle necessarie barre trasversali di collegamento. Dal punto di vista sismico, è opportuno considerare che l elevata rigidezza a taglio dei pannelli murari così rinforzati altera profondamente il comportamento originario della costruzione, non sempre in modo favorevole.

7 Rinforzo, sostituzione o ricostruzione di parte degli elementi Paretine in c.a. Linee guida: Tale tecnica può essere presa in considerazione solo nel caso di murature gravemente danneggiate e incoerenti, sulle quali non sia possibile intervenire altrimenti, o in porzioni limitate di muratura, pesantemente gravate da carichi verticali. In questi casi un alternativa può essere anche la demolizione e ricostruzione della porzione muraria. Rinforzo, sostituzione o ricostruzione di parte degli elementi Paretine in c.a. DIRETTIVE TECNICHE Regione Molise, sisma del 31/10/2002 Questo tipo di intervento va eseguito solo se strettamente necessario, in quanto ha diverse possibili controindicazioni (invasività, ridotta compatibilità con modifiche di impianti, possibili problemi di comfort legati ad umidità, etc.). Qualora lo si eseguisse occorre estenderlo ad entrambe le facce della parete, curando i collegamenti fra i paramenti (almeno 4 collegamenti/mq con adeguati risvolti sulle due facce, ben ancorati ai nodi delle reti) e le sovrapposizioni fra le reti.

8 Rinforzo, sostituzione o ricostruzione di parte degli elementi Paretine in c.a. DIRETTIVE TECNICHE Regione Molise, sisma del 31/10/2002 Occorre inoltre curare i collegamenti tra le pareti ortogonali ed i solai, assicurare un adeguata protezione delle armature o adottare materiali non soggetti a corrosione o ad altri processi di decadimento delle caratteristiche meccaniche. Nella verifica relativa al progetto occorrerà tener conto della variazione di rigidezza prodotta dall intervento sui maschi rinforzati per la corretta valutazione del comportamento globale della struttura e per le verifiche delle pareti trattate ma anche di quelle non trattate con questa tecnologia. DIRETTIVE TECNICHE Regioni Basilicata, Calabria e Campania, sisma del 9/9/1998 [ ] Intonaco armato: curare i collegamenti fra i paramenti (almeno 4 collegamenti /mq con adeguati risvolti sulle due facce ben ancorati ai nodi delle reti) e le sovrapposizioni fra le reti, evitare, di norma, l'applicazione su una sola faccia, tener conto della variazione di rigidezza prodotta dall intervento sui maschi rinforzati ai fini del comportamento globale della struttura e delle variazioni prodotte sui maschi non trattati con questa tecnologia; [ ]

9 Paretine in c.a. Onna, 06/04/2009 Controlli sulle Paretine in c.a. In fase preliminare è consigliabile effettuare prove per mezzo di carote prelevate e/o attraverso martinetti piatti, in modo da procurare una serie di dati con i quali confrontare i risultati finali. Un intervento basato su lastre cementizie dello spessore di 5 cm applicate a murature in pietrame dovrebbe condurre, se ben eseguito, ad incrementi di resistenza a compressione dell ordine del %. Prima del getto della miscela legante è consigliabile verificare il posizionamento dei ferri trasversali, che devono essere passanti e ben vincolati alle reti. Dopo l intervento è necessario controllare che lo spessore delle lastre sia pari a quello previsto da progetto per mezzo di saggi puntuali.

10 Diatoni armati Diatoni armati Linee guida: Va tenuto presente che si tratta di un intervento che può assumere carattere invasivo e quindi irreversibile, anche in relazione all estensione necessaria per la sua efficacia, e per tale ragione va applicato solo ove effettivamente necessario.

11 CAM Cucitura Attiva della Muratura Dolce e Marnetto, 2000 CAM Cucitura Attiva della Muratura Linee guida: I sistemi di tirantature diffuse nelle tre direzioni ortogonali, in particolare anche nella direzione trasversale, pur se mirate a migliorare la monoliticità ed il comportamento meccanico del corpo murario, hanno un forte impatto sulla conservazione della materia storica. Si osserva tuttavia che l impatto di tale sistema è limitato alle perforazioni trasversali, mediamente una su 0.72 m 2.

12 CAM Cucitura Attiva della Muratura DIRETTIVE TECNICHE Regione Molise, sisma del 31/10/2002 Le tirantature orizzontali e verticali costituiscono un intervento efficace a condizione di conciliare accuratamente l entità della pretensione in relazione alle caratteristiche di resistenza della muratura. Inoltre, gli ancoraggi dovranno essere in grado di trasmettere lo sforzo di precompressione al muro senza danneggiarlo, garantendo anche nel tempo lo stato di coazione. Occorre, infine, assicurare un adeguata protezione dei tiranti dalla corrosione o da altri processi di decadimento delle caratteristiche meccaniche oppure si devono adottare materiali non soggetti a tali fenomeni. Collasso della parete al di fuori del piano 1 modo di deformazione della cella muraria: estensione

13 Collasso della parete al di fuori del piano 1 modo di deformazione della cella muraria: estensione Inserimento di catene Presupposti e scopi delle Catene Teorici In assenza di collegamenti tra pareti ortogonali o in presenza di vincoli unilateri tra pareti e solai si ricorre a catene, il cui scopo è: a) Realizzare un efficace collegamento tra le strutture portanti dell edificio in muratura in corrispondenza dei solai. b) Assorbire la componente orizzontale della sollecitazione nelle pareti per sopperire alla scarsa resistenza a trazione. Pratici Applicare a ridosso delle pareti barre post-tese in acciaio, vincolate alle estremità sulle pareti ad esse ortogonali per mezzo di appositi organi, richiede: a) zone di ancoraggio di buone caratteristiche meccaniche; b) lunghezza d incatenamento inferiore ai 20 m; c) catene operanti per tratti rettilinei.

14 Collasso della parete al di fuori del piano 1 modo di deformazione della cella muraria: estensione Inserimento di catene Linee guida: L inserimento di tiranti, metallici o di altri materiali, disposti nelle due direzioni principali del fabbricato, a livello dei solai ed in corrispondenza delle pareti portanti, ancorati alle murature mediante capochiave (a paletto o a piastra), può favorire il comportamento d assieme del fabbricato, in quanto conferisce un elevato grado di connessione tra le murature ortogonali e fornisce un efficace vincolo contro il ribaltamento fuori piano dei pannelli murari. Inoltre, l inserimento di tiranti migliora il comportamento nel piano di pareti forate, in quanto consente la formazione del meccanismo tirante-puntone nelle fasce murarie sopra porta e sotto finestra. Catene Onna, 06/04/2009

15 Collasso della parete al di fuori del piano 1 modo di deformazione della cella muraria: estensione DIRETTIVE TECNICHE Regione Molise, sisma del 31/10/2002 Interventi volti a ridurre le carenze di collegamenti Assicurare l efficacia delle catene fin dai livelli di deformazione iniziali prevedendo opportune coazioni, controllare le azioni localizzate indotte dai capichiave sulla muratura, dimensionare le sezioni in proporzione alle azioni attese, tenendo presente l azione di vincolo e di cucitura delle pareti, usare materiali dotati di sufficiente duttilità e rigidezza. Collasso della parete al di fuori del piano 2 modo di deformazione della cella muraria: flessione

16 Collasso della parete al di fuori del piano 3 modo di deformazione della cella muraria: scorrimento Collasso della parete al di fuori del piano 3 modo di deformazione della cella muraria: scorrimento Vantaggio del modo di scorrimento rispetto alla soluzione a solaio rigido : Rimane inalterata la ripartizione delle forze sismiche tra le diverse pareti; in particolare, non si creano effetti torsionali globali. DIRETTIVE TECNICHE Regione Molise, sisma del 31/10/2002 Dovrà essere assicurato che gli interventi previsti in progetto non arrechino pregiudizio ai fabbricati contigui. DIRETTIVE TECNICHE Regioni Basilicata, Calabria e Campania, sisma del 9/9/1998 In ogni caso si dovrà garantire che gli interventi progettati non aggravino la situazione degli edifici adiacenti né quella delle porzioni di edificio nelle quali non si eseguono interventi strutturali.

17 Collasso della parete al di fuori del piano 3 modo di deformazione della cella muraria: scorrimento Linee guida: L inserimento di cordoli in c.a. nello spessore della muratura ai livelli intermedi produce conseguenze negative sul funzionamento strutturale della parete, oltre che essere un intervento non compatibile con i criteri della conservazione. Eventualmente, nel caso di pareti molto deformabili flessionalmente, possono risultare utili i cordoli in acciaio, realizzati con piatti o profili sui due paramenti, collegati tra loro tramite barre passanti. Essi forniscono una certa rigidezza flessionale fuori dal piano della parete e ostacolano lo sviluppo di meccanismi di rottura delle fasce sopra porta e sotto finestra. Nel caso di pareti perimetrali, può essere valutata la possibilità di eseguire il cordolo con un solo profilo all interno, ancorato al paramento murario esterno attraverso ancoraggi passivi diffusi. Collasso della parete al di fuori del piano 3 modo di deformazione della cella muraria: scorrimento DIRETTIVE TECNICHE Regioni Basilicata, Calabria e Campania, sisma del 9/9/1998 Cordoli in c.a.: verificare preliminarmente la fattibilità e l'efficenza di interventi meno invasivi rispetto ai cordoli in breccia (p.es. cordoli esterni in c.a. o profili in acciaio collegati al solaio ed alle murature e resi continui agli angoli). Nel caso di muratura a doppio paramento (con o senza riempimento a sacco) l eventuale esecuzione di cordoli in breccia dovrà essere oggetto di attenta valutazione, al fine di evitare l ulteriore separazione dei due paramenti e l applicazione di sovraccarichi concentrati su uno solo di essi. Qualora non fosse possibile adottare altre forme di collegamento (p. es. cordoli esterni alla muratura con ancoraggio dei travetti e delle caldane alla muratura) si dovrà provvedere ad adottare procedimenti costruttivi che disturbino il meno possibile il regime statico preesistente e migliorino il collegamento fra i paramenti.

18 Problemi legati all inserimento di un nuovo solaio latero-cementizio e relativo cordolo in breccia Collasso della parete al di fuori del piano 3 modo di deformazione della cella muraria: scorrimento DIRETTIVE TECNICHE Regione Molise, sisma del 31/10/2002 Nel caso di muratura a doppio paramento (con o senza riempimento a sacco), l eventuale esecuzione di cordoli in breccia dovrà essere oggetto di attenta valutazione, al fine di evitare l ulteriore separazione dei due paramenti e l applicazione di sovraccarichi concentrati su uno solo di essi. Qualora non fosse possibile adottare altre forme di collegamento (per esempio, cordoli esterni alla muratura con ancoraggio dei travetti e della caldana alla muratura), si dovrà provvedere ad adottare procedimenti costruttivi che disturbino il meno possibile il regime statico preesistente e migliorino il collegamento fra i paramenti.

19 Collasso della parete al di fuori del piano 3 modo di deformazione della cella muraria: scorrimento DIRETTIVE TECNICHE Regione Molise, sisma del 31/10/2002 Verificare preliminarmente la fattibilità e l efficienza di interventi meno invasivi rispetto ai cordoli in breccia (p.es. cordoli esterni in c.a. o elementi in acciaio collegati al solaio ed alle murature e resi continui agli angoli), curare la sovrapposizione e gli ancoraggi delle barre di armatura per assolvere la funzione di tirante, curare il corretto posizionamento del cordolo rispetto ad entrambi i parametri in muratura, usare calcestruzzo a ritiro compensato. Collasso della parete al di fuori del piano 3 modo di deformazione della cella muraria: scorrimento Intervento: inserimento di travi reticolari in spessore di solaio

20 Collasso della parete al di fuori del piano 3 modo di deformazione della cella muraria: scorrimento Intervento: inserimento di travi reticolari in spessore di solaio Collasso della parete al di fuori del piano 3 modo di deformazione della cella muraria: scorrimento Intervento: inserimento di travi reticolari in spessore di solaio

21 Collasso della parete al di fuori del piano 3 modo di deformazione della cella muraria: scorrimento Sistema di tirantatura Capochiave d'ancoraggio Nodo d'angolo (B) Intervento: inserimento di cavi in acciaio Profilato in acciaio Cavo Nodo d'angolo Nodo di (A) ritegno Capochiave di ritegno Barra di collegamento Azione sismica

22 Collasso della parete al di fuori del piano 3 modo di deformazione della cella muraria: scorrimento Sperimentazione sul sitema cavi-redance-tenditori 120 forza [KN] Valore atteso 28t2a-f25 28t2a-f250 28t2a-f2_5 28t2a-f t2a-f t2a-f25-100r 29t2a-f t2a-f t2a-f2_ t2a-f25-100r 30t2a-f t2a-f t2a-f r tipo cavo TREFOLO CON ANIMA METALLICA diametro 12mm configurazione cavo con redance e morsetti spostamento [mm]

23 Letto Matrimoniale 9,80 mq Bagno 2,60 mq Soggiorno/pranzo 9,54 mq Angolo cottura 4,85 mq 1.93 Cucina mq 11, Bagno 3,85 mq Rip. 2,65 mq Bagno mq 3,51 mq 1.45 Soggiorno - Pranzo mq 24,40 Letto mq 9, Soggiorno - Pranzo mq 21, mq 2,21 Cucina mq 15,95 Letto Matrimoniale mq 8,46 Letto Matrimoniale mq 11, Bagno mq 2,85 Bagno mq 2, Collasso della parete al di fuori del piano 3 modo di deformazione della cella muraria: scorrimento Caso studio: Ortigia, Quartiere della Giudecca ch i es a vico II alla Giudecca (T)-Testata sx-vic II 3 quota cavi = 500 cm quota cavi = 455 cm (L)-Testata sx-vic II 1 (I)-Testata sx-vic II 2 quota cavi = 445 cm (ESTRADOSSATI) (H)-Parete 4 quota cavi = 400 cm (G)-Parete 3 quota cavi = 350 cm (ESTRAD.) (F)-Parete (E)-Parete (D)_Testata dx-vic II 2 quota cavi = 330 cm (C)-Testata dx-vic II quota cavi = 660 cm (U)-Testata sx-vic III 3 PIANTA PIANO TERRA quota cavi = 480 cm (M)-Testata sx-vic III 2 quota cavi = 445 cm (N)-Parete 4 quota cavi = 400 cm (ESTRADOSSATI) (O)-Parete 3 vico III alla Giudecca (P)-Parete 2 (Q)-Parete 1 (R)-Testata dx-vic III quota 2 cavi = 350 cm (S)-Testata dx-vic III (A)-Testata dx-parete sx (B)-Testata dx-parete centrale via Alagona Collasso della parete nel piano Collasso per taglio

24 Collasso della parete nel piano Collasso per flessione Linee guida Strategie d intervento Rinforzo di parte o di tutti gli elementi resistenti, al fine di aumentarne selettivamente la resistenza, la rigidezza, la duttilità o una combinazione di esse (ponendo sempre estrema attenzione alle modifiche indotte allo schema strutturale); Inserimento di nuovi elementi, compatibili con quelli esistenti, al fine di eliminare la vulnerabilità locale di alcune parti della costruzione e migliorare il funzionamento complessivo in termini di resistenza o duttilità; Introduzione di una protezione passiva mediante strutture di controvento dissipative e/o isolamento alla base (considerando accuratamente tutte le possibili ricadute sulla conservazione, ed in particolare la presenza di substrati archeologici);

25 Linee guida Strategie d intervento Riduzione delle masse (con le dovute precauzioni); Limitazione o cambiamento della destinazione d uso dell edificio (in questo caso sarà obbligatoria una verifica di compatibilità alle trasformazioni urbanistiche previste nei piani attuativi e nei cambi di destinazione d uso degli edifici). Rinforzo, sostituzione o ricostruzione di parte degli elementi Iniezioni di malta

26 Rinforzo, sostituzione o ricostruzione di parte degli elementi Lastre cementizie Rinforzo, sostituzione o ricostruzione di parte degli elementi Sostruzione muraria (cuci-scuci)

27 Presupposti e scopi della Sostruzione muraria Teorici Se il degrado e/o il dissesto della muratura interessa sia gli inerti (naturali o artificiali), sia la malta, per ripristinare le caratteristiche strutturali delle pareti e restituire ad esse le caratteristiche meccaniche originarie nei confronti sia delle azioni verticali, sia delle azioni orizzontali, si può ricorrere alla sostruzione muraria, cioè al rifacimento della muratura. Pratici La sostruzione produce un momentaneo indebolimento della struttura muraria ed una ridistribuzione delle tensioni tra i diversi elementi resistenti. Si può, dunque, ricorrere ad essa soltanto su zone limitate della muratura, sostituendo, per sottocantieri alternati, la zona di muratura danneggiata e/o fatiscente con una muratura di nuova costruzione capace di conseguire le caratteristiche prefissate. Rinforzo, sostituzione o ricostruzione di parte degli elementi Ricostruzione di pareti DIRETTIVE TECNICHE Regioni Basilicata, Calabria e Campania, sisma del 9/9/1998 [ ] Ricostruzione di muri: curare la messa in forza ed il corretto inserimento dei nuovi elementi, limitare le variazioni di rigidezza rispetto ai materiali ed alle tessiture originali, curare l'ammorsatura alle strutture preesistenti [ ]

28 Modifica dell organismo strutturale con aggiunta di nuovi elementi strutturali Riquadratura aperture Modifica dell organismo strutturale con aggiunta di nuovi elementi strutturali Riquadratura aperture DIRETTIVE TECNICHE Regione Molise, sisma del 31/10/2002 Inserire architravi o cornici in acciaio o calcestruzzo di adeguata rigidezza e resistenza, curando il perfetto contatto o la messa in forza con la muratura esistente.

29 Modifica dell organismo strutturale con aggiunta di nuovi elementi strutturali Pareti di controvento in acciaio o c.a. Modifica dell organismo strutturale con aggiunta di nuovi elementi strutturali Incatenamenti di volte o di strutture spingenti

30 Modifica dell organismo strutturale con aggiunta di nuovi elementi resistenti Incatenamenti di volte o di strutture spingenti DIRETTIVE TECNICHE Regione Molise, sisma del 31/10/2002 Accertare preliminarmente la necessità di catene o altri dispositivi di eliminazione della spinta in assenza di idonei contrafforti o insufficienza della muratura. Progettare la catena in modo che non sia troppo deformabile rispetto alla struttura spingente e/o ai muri che la sostengono. Collocare le catene alle reni o all imposta e, solo qualora ciò non sia possibile, verificare la possibilità di posizioni alternative (ad esempio più in alto), verificando in ogni caso che si costituisca un sistema strutturale in grado di chiudere le spinte. Usare di norma ancoraggi esterni con capochiave. Quando ciò non sia possibile, analizzare l opportunità di realizzare un ancoraggio all interno della muratura, adeguatamente rinforzata. Modifica dell organismo strutturale con aggiunta di nuovi elementi resistenti Incatenamenti di volte o di strutture spingenti Linee guida: Gli interventi sulle strutture ad arco o a volta possono essere realizzati con il ricorso alla tradizionale tecnica delle catene, che compensino le spinte indotte sulle murature di appoggio e ne impediscano l'allontanamento reciproco. Le catene andranno poste di norma alle reni di archi e volte. Qualora non sia possibile questa disposizione, si potranno collocare le catene a livelli diversi purché ne sia dimostrata l'efficacia nel contenimento della spinta e siano verificate le sollecitazioni taglianti e flessionali che si producono nella parete. Le catene devono essere poste in opera con un adeguata presollecitazione, in modo da assorbire parte dell azione spingente valutata tramite il calcolo (valori eccessivi del tiro potrebbero indurre danneggiamenti localizzati).

31 Modifica dell organismo strutturale con aggiunta di nuovi elementi resistenti Volte o strutture spingenti Linee guida: Per assorbire le spinte di volte ed archi deve essere anche considerata la possibilità di realizzare contrafforti o ringrossi murari. Questi presentano, peraltro, un certo impatto visivo sulla costruzione e la loro efficacia è subordinata alla creazione di un buon ammorsamento con la parete esistente, da eseguirsi tramite connessioni discrete con elementi lapidei o in laterizio, ed alla possibilità di realizzare una fondazione adeguata. La realizzazione all estradosso di controvolte in calcestruzzo, armate o no, è da evitarsi, per la riduzione dello stato di compressione nella volta in muratura e l aumento delle masse sismiche, oltre che per l impoverimento che induce, in termini di valori culturali e testimoniali, nel manufatto storico. Modifica dell organismo strutturale con aggiunta di nuovi elementi resistenti Volte o strutture spingenti Linee guida: Per eliminare le spinte è anche possibile intervenire riducendo i carichi all estradosso (riempimenti alleggeriti, frenelli, etc.), ponendo attenzione al fatto che ciò altera l originale curva delle pressioni ed un minor carico permanente rende la volta maggiormente sensibile ai carichi accidentali.

32 Modifica dell organismo strutturale Realizzazione e/o ampliamento di giunti tra corpi di fabbrica Martellamento tra corpi di fabbrica contigui Modifica dell organismo strutturale Realizzazione e/o ampliamento di giunti tra corpi di fabbrica Correzione di irregolarità planimetriche

33 Modifica dell organismo strutturale Eliminazione di eventuali elementi e/o piani deboli Modifica dell organismo strutturale Irrigidimento dei solai

34 Modifica dell organismo strutturale Irrigidimento dei solai Linee guida: Un limitato irrigidimento dei solai, nel caso dei solai lignei, può essere conseguito operando all estradosso sul tavolato. Una possibilità è fissare un secondo tavolato su quello esistente, disposto con andamento ortogonale o inclinato, ponendo particolare attenzione ai collegamenti con i muri laterali; in alternativa, o in aggiunta, si possono usare rinforzi con bandelle metalliche, o di materiali compositi, fissate al tavolato con andamento incrociato. Un analogo beneficio può essere conseguito attraverso controventature realizzate con tiranti metallici. Nel caso di solai a semplice orditura, dovrà essere curato il collegamento con le pareti parallele alle travi, realizzandolo, ad esempio, con bandelle fissate al tavolato ed ancorate nella muratura. Modifica dell organismo strutturale Irrigidimento dei solai Linee guida: Solo in casi particolari risulta invece necessario un irrigidimento significativo dei solai nel proprio piano, con l obiettivo di ripartire l azione sismica tra le diverse pareti; nella maggior parte dei casi questa ripartizione porta a concentrare le forze sugli elementi più rigidi, anticipandone la rottura, e sugli elementi perimetrali, nel caso d irregolarità planimetriche con accentuazione degli effetti torsionali.

35 Modifica dell organismo strutturale Irrigidimento dei solai Linee guida: Nei casi in cui risulti necessario un consolidamento statico del solaio per le azioni flessionali, è possibile, con le tecniche legno-legno, limitare la deformabilità flessionale ed aumentare la resistenza con un secondo tavolato, utilizzando, ortogonalmente rispetto al tavolato esistente, dei nuovi tavoloni continui, resi collaboranti alle travi mediante perni anche di legno. Anche mediante la tecnica di rinforzo con soletta collaborante in calcestruzzo, eventualmente alleggerito, si può realizzare un irrigidimento nel piano del solaio e flessionale; gli effetti di tale intervento vanno valutati in relazione alle specifiche esigenze di conservazione. Nel caso in cui gli elementi lignei non siano adeguatamente collegati alle murature, può risultare necessario collegare la soletta alle pareti, tramite elementi puntuali analoghi a quelli già indicati. Modifica dell organismo strutturale Introduzione di un sistema strutturale aggiuntivo in grado di resistere per intero all azione sismica di progetto Trasformazione di elementi non strutturali in elementi strutturali

36 Introduzione di una protezione passiva Controventi dissipativi Isolamento alla base CONTROVENTI CON LAMELLE IN ACCIAIO UNITA DISSIPATIVA diaframma dissipatori rigido cordolo in c.a. m1, k1 CONTROVENTI CON LEGHE A MEMORIA DI FORMA m 2, k 2 L 1 L 2 dissipatori direzione del terremoto Introduzione di una protezione passiva Linee guida: Nel caso di introduzione di una protezione passiva mediante strutture di controvento dissipative e/o isolamento alla base vanno considerate accuratamente tutte le possibili ricadute sulla conservazione, ed in particolare la presenza di substrati archeologici.

37 Tecniche antisismiche avanzate DIRETTIVE TECNICHE Regione Molise, sisma del 31/10/2002 Nei casi in cui gli obiettivi di sicurezza non siano perseguibili con tecniche di intervento convenzionali, può essere valutata la possibilità di utilizzare tecniche avanzate. L adozione di tali tecniche, da esaminare caso per caso, deve trovare giustificazione in una valutazione economica oppure nella particolare prestazione richiesta alla struttura. Qualora si adottino interventi di isolamento sismico alla base, occorre valutare se le indagini di microzonazione indichino particolari fenomeni di amplificazione locale nel campo dei periodi elevati caratteristico di tali sistemi (oltre 1.5 secondi).

Inserimento di un nuovo solaio

Inserimento di un nuovo solaio Inserimento di un nuovo solaio DIRETTIVE TECNICHE Regioni Basilicata, Calabria e Campania, sisma del 9/9/1998 [ ] Cordoli in c.a.: verificare preliminarmente la fattibilità e l'efficienza di interventi

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