PROTOCOLLO D ACCOGLIENZA

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1 PROTOCOLLO D ACCOGLIENZA PER L INSERIMENTO DEGLI ALLIEVI DI MADRE LINGUA NON ITALIANA Il Protocollo d Accoglienza è uno strumento per realizzare un ACCOGLIENZA COMPETENTE, che possa facilitare l inserimento degli allievi di madre lingua non italiana neo-arrivati e la partecipazione delle rispettive famiglie al percorso scolastico dei figli. Contiene criteri e indicazioni riguardanti l iscrizione, l inserimento e l accoglienza degli allievi di madre lingua non italiana e definisce i compiti dei diversi operatori scolastici. Il Protocollo d Accoglienza viene deliberato dal Collegio dei Docenti. La sua applicazione consente di attuare operativamente le indicazioni contenute nell art. 45 del DPR 31/8/99 n. 394 (allegato 1) e nel Regolamento per l inserimento e l integrazione degli studenti stranieri nel sistema educativo provinciale, art. 75 della legge provinciale 7 agosto 2006, n. 5 (allegato 2). Il Protocollo d Accoglienza è uno strumento aperto che viene pertanto integrato e rivisto in base alle esperienze, alle riflessioni sulle esperienze, alla situazione del contesto. ISCRIZIONE L iscrizione rappresenta il primo passo del percorso di accoglienza dell allievo e della sua famiglia. Il Dirigente scolastico indica, all interno della Segreteria, un incaricato che si occupi di questo primo contatto. Tale designazione consente alla persona prescelta di affinare progressivamente abilità comunicative e relazionali fondamentali per l interazione con allievi e famiglie di altre culture. 1

2 L incaricato: - compila la scheda d iscrizione, sospendendo momentaneamente l assegnazione alla classe; - raccoglie, se possibile, la documentazione relativa al percorso scolastico precedente; - fornisce le prime informazioni sulla scuola, avvalendosi, se necessario, di materiale bilingue o in lingua d origine 1 ; - informa i genitori sui servizi a disposizione (mensa e trasporti) e sulle modalità per usufruirne; - informa i genitori che il referente per le iniziative interculturali li contatterà per un colloquio di reciproca conoscenza; - avvisa il Dirigente scolastico e il referente per le iniziative interculturali e trasmette loro tutte le informazioni raccolte. Ai sensi di quanto disposto dall art. 45 comma 1 e 2 del citato DPR, l iscrizione va accolta in qualsiasi momento dell anno scolastico. Gli allievi privi di documentazione anagrafica o in posizione di irregolarità, vengono iscritti con riserva, in attesa della regolarizzazione; tale atto non pregiudica il conseguimento dei titoli conclusivi dei corsi di studio. Le nuove procedure di semplificazione amministrativa prevedono la possibilità di autocertificazione dei dati anagrafici da parte dei genitori o degli adulti responsabili. La mancanza di vaccinazioni non può precludere l ingresso a scuola né la regolare frequenza. PRIMA CONOSCENZA Il referente per le iniziative interculturali, con l eventuale supporto del mediatore interculturale e di una traccia predefinita (allegato 3), effettua un primo colloquio con i genitori e con l allievo per raccogliere informazioni sulla sua biografia personale, familiare, scolastica e linguistica. Ciò consente di adottare decisioni adeguate sia sulla classe d inserimento, sia sugli interventi di supporto da attuare. Affinché il colloquio sia chiaramente avvertito come un momento di incontro e di scambio, nettamente differenziato dagli aspetti più propriamente amministrativi, il referente per le iniziative interculturali cerca di condurre un intervista di tipo aperto : 1 La dotazione di modulistica bilingue o in lingua d origine (per documenti, informazioni, avvisi, moduli, note informative, ), contribuisce a dare un volto accogliente e amichevole alla scuola, così come l esposizione di avvisi e indicazioni tradotti nelle lingue presenti a scuola, da apporre in bacheca, sui muri, sulle porte della scuola, 2

3 - se necessario, prendendo appunti, ma non compilando direttamente la traccia, che verrà completata successivamente; - cercando di evitare domande dirette che non rispettino la privacy della famiglia; - incoraggiando i genitori ad esprimere le proprie aspettative nei confronti della scuola e del percorso scolastico dei figli; - incoraggiando l allievo a parlare dei propri interessi, desideri, abilità e conoscenze. In questa occasione il referente per le iniziative interculturali si propone come l interlocutore privilegiato con il quale i genitori potranno avere rapporti costanti per lo scambio di informazioni. Nel caso in cui si valuti l opportunità di sottoporre l allievo ad alcune prove sulle competenze di base, è necessario tenere presente che tali prove rappresentano solo un primo passo, dovranno essere intuitivamente comprensibili, supportate da tecniche non verbali, nonché caratterizzate da chiarezza e brevità. Nella scelta delle prove da far sostenere all allievo, è necessario tener presenti i curricoli previsti dal sistema scolastico del Paese di provenienza, che potrebbero avere strutturazione, scansione temporale e caratteristiche diverse da quelle previste nelle Indicazioni italiane. La valutazione della situazione dell allievo non si riferirà ai risultati delle singole prove, ma terrà conto delle informazioni raccolte complessivamente. ASSEGNAZIONE ALLA CLASSE Gli elementi raccolti durante le fasi precedenti permettono al referente per le iniziative interculturali, di comune accordo con il Dirigente scolastico, di stabilire l assegnazione alla classe, tenendo conto delle disposizioni contenute nell art. 45 del citato DPR. È opportuno sottolineare che l inserimento in una classe di coetanei, previsto dal comma 2 dell art. sopracitato, consente di: prevenire situazioni di disagio relazionale, permettendo all allievo neo-arrivato di instaurare rapporti più significativi e motivanti con i nuovi compagni; evitare un pesante ritardo scolastico; ridurre il rischio di dispersione scolastica. Nel considerare le possibili classi di inserimento, è inoltre necessario valutare attentamente la composizione delle stesse: il numero di allievi, il clima di classe, le caratteristiche del gruppo, altri eventuali elementi determinanti. Va comunque evitata la concentrazione di allievi di madre lingua non italiana in un unica sezione. 3

4 È importante in ogni caso che la scuola si conceda il tempo necessario per prendere decisioni ponderate in merito all accoglienza del nuovo arrivato, per preparare la classe prescelta, per predisporre gli interventi di facilitazione linguistica. È ipotizzabile un tempo massimo di una settimana tra il momento dell iscrizione e l effettivo inserimento dell allievo. In casi particolarmente delicati è possibile effettuare un iscrizione con riserva, previo accordo con la famiglia e autorizzazione del Dirigente. L iscrizione con riserva comporta la possibilità, dopo un primo periodo di osservazione e attivazione di tutti i dispositivi necessari per favorire l inserimento, di cambiare l assegnazione alla classe, rispettando però sempre il principio, previsto dal comma 2 dell art. 45 del citato DPR, dell eventuale iscrizione ad una classe immediatamente inferiore o superiore rispetto all età anagrafica. INSERIMENTO IN CLASSE All allievo, accompagnato dal referente per le iniziative interculturali o da un insegnante designato, viene presentata la classe di assegnazione. Gli insegnanti in servizio accolgono il nuovo allievo. Il momento della prima accoglienza va preparato e gestito con attenzione, senza però assegnare ad esso eccessiva enfasi con attività particolari che potrebbero imbarazzare l allievo neo-arrivato e ottenere l effetto di farlo sentire maggiormente estraneo o osservato. Il programma della giornata viene modificato per fare spazio ad alcuni momenti di gioco per la prima conoscenza dei nomi dei compagni e per l esercitazione dei comandi più frequenti nel linguaggio della classe. Si può inoltre proporre agli allievi della classe di accompagnare il compagno neo-arrivato a visitare la scuola e preparare alcune schede illustrate che raccontino come si gioca, quali attività si fanno a scuola, dove e quando, ecc. Un accoglienza amichevole potrebbe anche concretizzarsi nell individuazione di un compagno italiano che svolga la funzione di tutor, di compagno di viaggio dell allievo neo-arrivato. Il team docenti, con il supporto del referente per le iniziative interculturali: favorisce l integrazione nella classe promovendo attività di piccolo gruppo; rileva i bisogni specifici di apprendimento e stende, se necessario, un percorso didattico personalizzato, anche riferito a ciascuna disciplina, come specificato nell art.10 del citato Regolamento provinciale; prevede modalità di valutazione coerenti con quanto definito nel percorso didattico personalizzato; 4

5 individua modalità di semplificazione o facilitazione linguistica per ogni disciplina. Il team docenti, inoltre, con il supporto del referente per le iniziative interculturali, valuta l opportunità di offrire all allievo neo-arrivato un corso intensivo per l apprendimento dell italiano L2 funzionale alla comunicazione interpersonale di base, che integri e supporti l azione dei docenti di classe e concorra a sistematizzare quanto viene acquisito spontaneamente in situazione di immersione linguistica negli scambi quotidiani e nel contatto con i coetanei, fonti formidabili di stimoli comunicativi e occasioni insostituibili di apprendimento linguistico. I corsi intensivi di italiano L2 vanno affidati a docenti che abbiano tutte le competenze e i requisiti necessari per svolgere il compito di facilitatore linguistico, come specificato nell art.7 del citato Regolamento provinciale. Dal punto di vista amministrativo e organizzativo, i diversi, possibili interventi per promuovere il percorso formativo degli allievi di madre lingua non italiana possono essere attuati, in accordo con il Dirigente scolastico, scegliendo all interno della gamma delle varie risorse disponibili: attivazione di laboratori permanenti o periodici di italiano L2, interni ai singoli Istituti o in rete, affidati ai facilitatori linguistici (docenti interni, con le dovute competenze, oppure risorse esterne, con i dovuti requisiti e le dovute competenze, retribuite con il Fondo Qualità); attivazione di interventi individualizzati o per piccolo gruppo, utilizzando: le ore di contemporaneità; le ore aggiuntive dei docenti interni a carico del Fondo d Istituto e della percentuale del Fondo Qualità destinata dal Consiglio d Istituto, o previste dall art. 12, comma 4, Accordo provinciale 15/10/07; le ore eccedenti o a completamento. attivazione di specifici interventi (per il recupero delle conoscenze e competenze pregresse, la valorizzazione e il mantenimento della lingua d origine, ecc.) affidati ai mediatori interculturali, risorse esterne retribuite con il Fondo Qualità. Nella progettazione degli interventi e delle risorse da utilizzare, è necessario tener presente che va evitata l eccessiva pluralità di figure che ruotano attorno all allievo. Nell attuazione degli interventi è fondamentale inoltre garantire la sinergia di intenti e il raccordo costante tra tutti i soggetti coinvolti. 5

6 COLLABORAZIONE CON IL TERRITORIO Per promuovere la piena integrazione degli allievi e delle loro famiglie nel più vasto contesto sociale e realizzare un progetto educativo che coniughi pari opportunità con il rispetto delle differenze di tutti, la scuola ha bisogno anche delle risorse offerte dal territorio e della collaborazione con le amministrazioni locali, i servizi, le associazioni, i luoghi di aggregazione, le biblioteche, ecc. per costruire una rete di interventi che rimuova eventuali ostacoli e favorisca una cultura dell accoglienza e dello scambio culturale. Il referente per le iniziative interculturali indaga quanto offerto dal territorio e segnala le opportunità di integrazione, socializzazione, apprendimento dell italiano come lingua seconda, mantenimento della lingua d origine, ecc. che possono validamente sostenere il processo di inserimento dell allievo e della sua famiglia e integrare efficacemente l azione della scuola. Il presente documento è stato elaborato da Maria Arici e Serena Cristofori, con l apporto di Elena Andreotti, Barbara Baraldi, Ivan Bernardi, Maria Dallapè, Nicoletta Dalpiaz, Gianni Tomasi, Franca Pagnozzi, Rita Palma, Maria Pedrazzoli, Michela Ventura, traendo in particolare, e adattando, dal Vademecum per l applicazione del protocollo di Arcangela Mastromarco e dal Piccolo prontuario per l accoglienza scolastica di Lorenzo Luatti. Esso fornisce le linee guida per l inserimento degli allievi stranieri, lasciando flessibilità e libertà di adeguamento alle singole realtà d Istituto. 6

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