Strategia e Politica aziendale. Prof. Andrea Beretta Zanoni Università degli Studi di Verona

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1 Strategia e Politica aziendale Prof. Andrea Beretta Zanoni Università degli Studi di Verona andrea.berettazanoni@univr.it 1

2 Strategia aziendale e teorie di riferimento Modelli e teorie Diversi modelli e diverse teorie di riferimento Pre analitici (Mangement?) Apprendimento (Antropologia, Psicologia, Scienze politiche, ecc.?) Posizionamento (Economia) 2

3 Strategia ed Economia Posizionamento strutturale + RBV Neo istituzionalismo: Boundary School Analisi scelte make or buy su posizionamento; Analisi scelte integrazione (verticale e orizzontale) e strategie di crescita esterna; Sviluppo di meccanismi cooperativi e posizionamento make or buy. 3

4 Conseguenze dell aggancio alla teoria economica Strategia Aziendale come modello comportamentale volto al conseguimento di profitti economici o rendite; La ricerca in campo strategico consiste nel comprendere il fenomeno (rendita) ponendosi dal punto di vista dell impresa (e non del sistema e del suo equilibrio) 4

5 Rendita Ritorno superiore al costo opportunità della risorsa, e cioè alla remunerazione necessaria affinché la risorsa rimanga investita nell impresa; Tale sovra rendimento non attira nuovi concorrenti per l azione delle barriere all ingresso. 5

6 Tipologie di rendita Ricardiana o differenziale: deriva dal possesso di risorse particolarmente scarse (ad esempio dislocazioni geografiche molto particolari) ed è duratura nel tempo; Schumpeteriana o imprenditoriale: risultato di un innovazione, e a causa dei processi di imitazione non è duratura; Monopolistica: deriva da una posizione favorevole di mercato (ad esempio norme o comportamenti collusivi). Possono essere a seconda dei casi durature o non durature. 6

7 Considerando il posizionamento strutturale e RBV la sovraredditività deriva da: Redditività strutturale del sistema competitivo (settore, segmento, business area); Posizione competitiva assunta in relazione ai concorrenti (vantaggi di competizione); I risultati ottenuti dalle imprese nel modificare o sfruttare le condizioni strutturali e nel posizionamento dipendono dalle risorse (prospettiva RBV). 7

8 Strategia e concorrenza: Due pilastri: rendita e concorrenza; Strategia legata al fenomeno competitivo fin dalle origini; Tre teorie della concorrenza in Economia: a. Organizzazione industriale (già discussa); b. Concorrenza monopolistica (differenziazione dell offerta e creazione di quasi monopolio); c. Concorrenza schumpeteriana (rivoluzione e cicli economici; profitto economico e imprenditore; nuove forme combinatorie: nuovi prodotti, nuovi processi di trasformazione, nuovi mercati, nuove fonti di approvvigionamento, ristrutturazione settoriale). 8

9 Nella prospettiva strategica le tre forme competitive sono complementari Le arene competitive nascono da discontinuità di tipo schumpeteriano; Successivamente assumono rilevanza modelli competitivi interpretabili secondo logiche di Economia Industriale o di concorrenza monopolistica. 9

10 Economia Aziendale e Strategia Economia aziendale: disciplina economica di tipo applicato, volta alla comprensione delle relazioni economiche all interno delle aziende e fra le aziende; Azienda: unità economica intermedia tra individuo (unità elementare dell analisi economica) e società; Tutte le aziende nascono con l obiettivo di soddisfare bisogni umani secondo criteri di economicità (efficacia ed efficienza); Aziende: imprese e altre aziende (le prime in competizione su tutti i fattori oltre che su prodotti e servizi). 10

11 Rapporto tra economia e economia aziendale L economia aziendale si colloca nell ampio filone dell economia istituzionale; Origina dalla dimensione tecnica dell amministrazione (rilevazione, gestione, organizzazione) e superamento verso la definizione di una teoria economica; Teoria economica di secondo livello (oggetto di indagine delimitato e connotazione metodologica); Azienda oggetto di indagine. 11

12 Rapporto tra strategia e economia aziendale Strategia componente dell Economia Aziendale; No ramo positivo Vs ramo normativo; Tre elementi di rilievo: Dimensione istituzionale e finalismo; Equilibrio delle aziende (profilo oggettivo/soggettivo); Strategia aziendale e forme istituzionali. 12

13 Dimensione istituzionale e finalismo Azienda = istituzione Istituto: modelli di aggregazione degli individui, con regole e strutture comportamentali di tipo stabile; Caratteristica dell organizzazione istituzionale: autonomia, e cioè l obiettivo dell istituto è il raggiungimento dell equilibrio, cioè della sopravvivenza (al di là dei constituencies); Strategia: verso il finalismo istituzionale, cioè verso l equilibrio e la sopravvivenza nel tempo. 13

14 Equilibrio aziendale (profilo soggettivo e oggettivo) Analisi oggettiva: studio operazioni e processi sotto i tre aspetti gestionali (economico, finanziario, monetario); Analisi soggettiva: come i soggetti partecipano all attività aziendale e ne indirizzano l attività; Interpretazione teorica del rapporto strategia / struttura 14

15 Equilibrio (esempio imprese) Oggettivo: conseguimento anche minimo del profitto economico; Soggettivo: fondata prospettiva di incrementare o sostenere il profitto economico nell ambito di una manovra di tipo evolutivo, valutata come equa dal soggetto economico; Strategia: nell ambito dei vincoli istituzionali (oggettivi) il soggetto economico definisce secondo una propria prospettiva strategica le aspettative (giudicate eque) e i tempi di realizzazione 15

16 Strategia aziendale e forme istituzionali Strategia solo per impresa? O per tutte le aziende? Problema eluso: riferimento prevalente imprese perché in competizione ; Eccezione: Ansoff (OSA); Ma, se la strategia è rivolta alla sopravvivenza delle istituzioni, allora in linea di principio ogni azienda può avere problematiche strategiche ; La rilevanza strategica cambia in relazione alla pressione competitiva (relazione tra forma istituzionale e competizione). 16

17 In sintesi: strategia e economia aziendale Strategia rivolta verso obiettivo di equilibrio aziendale (non generici comportamenti massimizzanti); Equilibrio soggettivo: consente di comprendere il rapporto tra vincoli istituzionali e prospettiva (strategica) del soggetto economico; In linea di principio, nessuna azienda è esclusa dall azione strategica. 17

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