CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE.

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE."

Transcript

1 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE

2 DISCLAIMER Tier1FX non è responsabile di eventuali decisioni di investimento che vengono prese sotto l'influenza delle informazioni ricevute tramite questo corso. Nessuna delle informazioni presenti può essere considerata come una raccomandazione, promessa o garanzia per l'investitore di ottenere un profitto o minimizzare i rischi o come un invito ad investire su strumenti finanziari di cui non si ha una conoscenza appropriata. Tutti i pattern e le strategie proposte sono stati realizzati a puro scopo didattico e comunque non costituiscono sollecitazione al pubblico risparmio. Chi dovesse utilizzarli per uno scopo diverso, lo farà in piena autonomia, sotto la sua esclusiva responsabilità e a proprio rischio. Si declina, inoltre, ogni responsabilità anche per eventuali inesattezze dei dati riportati o malfunzionamento dei sistemi. 2

3 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE I e II Parte Prima I Fondamenti dell Analisi Tecnica La Teoria di Dow Rappresentazione dei prezzi (a barre, candele giapponesi) Parte Seconda I Concetti fondamentali del trend Supporti e resistenze Le Trendline 3

4 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE III - IV Parte Terza Figure di inversione Figure di continuazione Serie di Fibonacci e i Ritracciamenti I Gap e i Lap Parte Quarta Gli Indicatori Gli Oscillatori Il Money Management 4

5 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE PRIMA I Fondamenti dell Analisi Tecnica La Teoria di Dow Rappresentazione dei prezzi (a barre, candele giapponesi) 5

6 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE PRIMA - I Fondamenti dell analisi tecnica L analisi grafica è un ambito dell analisi tecnica che si propone di effettuare delle previsioni sui prezzi per mezzo dello studio dei grafici, senza dover ricorrere all analisi delle motivazioni esterne al prezzo stesso. 6

7 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE PRIMA - I Fondamenti dell analisi tecnica Per mezzo dello studio dei grafici, gli analisti riescono a capire quale direzione il mercato intende prendere. I prezzi si muovono dentro al trend: è più probabile che un trend abbia un andamento continuo, piuttosto che una brusca inversione. L analisi algoritmica è un ambito dell'analisi tecnica che si occupa di indicatori/oscillatori e di trading-sistem. La conoscenza dei principali indicatori e oscillatori, il loro impiego, le loro peculiarità ed i loro limiti, insieme a trendline, supporti e resistenze, è basilare per qualunque trader. 7

8 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE PRIMA - I Fondamenti dell analisi tecnica Gli indicatori/oscillatori hanno un grosso limite: sono, per definizione, una rilettura delle quotazioni. I trading-system sono sistemi meccanici basati su modelli matematici, che permettono di eliminare in buona parte la componente soggettiva. In definitiva, l analisi tecnica non potrà mai dare la certezza di una salita o di una discesa dei prezzi, potrà però fornire un quadro abbastanza preciso dei probabili scenari all interno dei quali uno strumento finanziario si muoverà. In moltissime occasioni è ciò che fa la differenza tra un operazione chiusa in perdita ed una chiusa in utile. 8

9 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE PRIMA - I Fondamenti dell analisi tecnica L analisi Fondamentale Gli analisti fondamentali studiano le cause dei movimenti del mercato, mentre gli analisti tecnici studiano gli effetti. Mediante l analisi fondamentale si può arrivare agli stessi risultati dell analisi tecnica, ma per una strada estremamente più complicata e meno flessibile da applicare. Per fare l analisi di un titolo su un grafico sono necessari solo pochi minuti, valutare il bilancio di un azienda è decisamente più complicato, in particolare quando i dati sono poco chiari. 9

10 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE PRIMA La Teoria di Dow La teoria di Dow è considerata il fondamento dell analisi tecnica, incorporando concetti come il riconoscimento dei pattern e l impiego dei volumi come strumento di conferma per configurare la forza di un trend. Da questi principi si sono sviluppate molte tecniche che ancora oggi si utilizzano con profitto. Charles Dow, ideatore insieme a Edward Jones del Dow Jones Industrial Average Index, sviluppò una teoria sul movimento degli indici di borsa che argomentava come i prezzi si muovessero lungo sentieri riconoscibili (classificati nei tipi primario, secondario e minore). 10

11 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE PRIMA La Teoria di Dow I principi fondamentali della teoria di Dow Un trend a rialzo può considerarsi in atto fino a che ogni impulso a rialzo porta a nuovi massimi ed ogni correzione finisce su un minimo superiore al precedente Il mercato ha tre trend: il primario (marea), il secondario (onde), il minore (frangenti delle onde) Il trend primario ha tre fasi: accumulazione (acquisto da parte dei bene informati), partecipazione pubblica (acquisto della massa, i prezzi salgono velocemente), distributiva (i bene informati cominciano a vendere, a differenza della massa). 11

12 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE PRIMA La Teoria di Dow Tipi di Trend 12

13 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE PRIMA La Teoria di Dow Gli indici si devono confermare a vicenda L analisi dell indice più rappresentativo di una borsa (FTSE MIB) va sempre correlata con quella di altri indici che facciano parte dello stesso settore (FTSE MIB BANCHE, FTSE MIB ENERGIA ) o di settori correlati relativi ad altre borse. Analizzando la teoria di Dow, quello che emerge in maniera molto forte è proprio l importanza che l andamento degli indici industriali e dei trasporti ha; questo principio si poggia su un aspetto logico che dimostra come il mercato azionario è una sorta di barometro per misurare le condizioni dell economia. 13

14 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE PRIMA La Teoria di Dow Durante un mercato toro i prezzi salgono, interessando sia le società che sono impegnate nella produzione delle merci, sia quelle che trasportano le merci stesse. La storia della borsa americana rimane la migliore testimonianza di quanto questo principio si logico e veritiero. In definitiva, se l indice Dow Jones Industrial Average mostra una fase espansiva primaria, essa potrà essere ritenuta valida solo se anche il Dow Jones Transportation, presenterà una fase espansiva nello stesso momento. 14

15 I Volumi devono confermare il Trend CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE PRIMA La Teoria di Dow 15

16 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE PRIMA La Teoria di Dow Un trend è in atto finché non si verifica un segnale definitivo di inversione di tendenza 16

17 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE PRIMA La Rappresentazione dei Prezzi Compreso che i prezzi scontano tutto, che la storia si ripete e che il mercato si muove secondo tendenze, per il trader nasce l esigenza di possedere degli strumenti tecnici che gli permettano di individuare e classificare le tendenze in atto. Le tendenze principali sono tre: rialzo, ribasso, laterale. Lo scopo primario dell'analista è quello di capire se un titolo stia salendo, scendendo o accumulando; per fare ciò si serve del grafico, il suo strumento principe. Tutti gli studi tecnici hanno come base un grafico che è la rappresentazione su un piano cartesiano dell'andamento dei prezzi. 17

18 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE PRIMA La Rappresentazione dei Prezzi Sull'asse delle ascisse viene evidenziata la scala temporale, su quella delle ordinate i livelli di prezzo. Esistono varie tipologie di grafici per visualizzare i prezzi, le più comuni sono i grafici lineari, a barre e candlestick. Una volta scelta la forma nella quale rappresentare i prezzi, possiamo personalizzare la scala temporale di visualizzazione che può essere: a minuti, oraria, giornaliera, settimanale, mensile. Ogni time frame ha la sua specifica utilità, i suoi vantaggi ed i suoi limiti. 18

19 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE PRIMA La Rappresentazione dei Prezzi I grafici lineari I grafici lineari evidenziano solo il prezzo di chiusura e sono, appunto, delle linee continue; mancando i valori di minimo e massimo del periodo di osservazione. 19

20 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE PRIMA La Rappresentazione dei Prezzi I grafici a barre I grafici a barre, rispetto ai grafici lineari, contengono delle informazioni in più: il minimo, il massimo ed il valore di apertura. Questo tipo di grafico risulta più adatto ad evidenziare correttamente le fasce di supporto o di resistenza. 20

21 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE PRIMA La Rappresentazione dei Prezzi Ogni periodo osservato viene rappresentato da una barra tanto più grande quanto maggiore è l'escursione di prezzo tra il minimo e il massimo; la tacca a sinistra segna il prezzo di apertura, la tacca a destra segna quello di chiusura. Rispetto al grafico lineare, vi è la presenza di zone senza contrattazioni, i Gap di prezzo, segnali importanti per valutare la qualità di un movimento in atto. 21

22 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE PRIMA La Rappresentazione dei Prezzi I grafici candlestick L analisi candlestick è la metodologia di studio dei movimenti del prezzo più utilizzata e può essere applicata a qualsiasi forma di analisi tecnica e a qualsiasi orizzonte temporale. Il grafico candlestick, meglio di altri, evidenzia i quattro prezzi di una sessione (apertura, minimo, massimo, chiusura), dando un quadro d'insieme molto più preciso di quello del grafico a barre. 22

23 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE PRIMA La Rappresentazione dei Prezzi In un grafico candlestick, se la chiusura è superiore all'apertura, il corpo (body) della candela sarà bianco; se la chiusura è inferiore all'apertura, il corpo sarà nero. Tutti i pattern candlestick sono riconducibili a quattro diverse categorie primarie, dalle quali derivano tutti gli altri: candele bianche, candele nere, candele grandi, candele piccole. 23

24 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE PRIMA La Rappresentazione dei Prezzi Una candela bianca indica che all'interno della sessione osservata vi è stato un aumento della pressione dei compratori sui venditori. Una candela nera, invece, indica che all'interno della sessione osservata i venditori hanno preso il sopravvento suoi compratori. Una candela grande esprime una combattuta battaglia tra i venditori e i compratori. Una candela piccola è il sintomo di un mercato indeciso, senza troppa direzionalità e convinzione; quando è accompagnata da scarsi volumi, rappresenta una situazione di stallo tra i compratori e i venditori. 24

25 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE PRIMA La Rappresentazione dei Prezzi Di seguito i pattern più noti, ottenibili esaminando due o tre candele successive. 25

26 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE SECONDA I Concetti fondamentali del trend Supporti e Resistenze Le Trendline 26

27 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE SECONDA I Concetti fondamentali del Trend Dal principio fondamentale della teoria di Dow "i prezzi si muovono secondo una tendenza". E compito dell analista tecnico individuare queste tendenze e seguirle. Il trend del mercato è costituito dalla direzione dei massimi/minimi successivi. 27

28 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE SECONDA I Concetti fondamentali del Trend Il trend ha tre direzioni: rialzista, se la serie dei massimi/minimi è crescente; 28

29 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE SECONDA - I Concetti fondamentali del Trend ribassista, se la serie è decrescente; 29

30 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE SECONDA - I Concetti fondamentali del Trend laterale, se la serie è orizzontale. 30

31 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE SECONDA - I Concetti fondamentali del Trend Il trend ha tre classificazioni: primario; secondario (intermedio); minore (di breve durata). 31

32 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE SECONDA - I Concetti fondamentali del Trend Ogni trend fa parte del trend successivo e comprende a sua volta dei trend minori. In un trend secondario crescente, si utilizzano i trend minori (correzioni di breve periodo) per entrare long. Se in un trend rialzista la correzione raggiunge il minimo precedente, potrebbe essere l inizio di un trend laterale. Se in un trend rialzista il minimo precedente dovesse essere violato, si avrà un inversione di tendenza da rialzista a ribassista. 32

33 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE SECONDA - I Concetti fondamentali del Trend In base alla sua forza, il trend viene definito lineare (i prezzi crescono in maniera uniforme nel tempo); esponenziale (i prezzi crescono in maniera violenta, tipico delle fasi terminali dei movimenti). I movimenti non sono tutti uguali; generalmente, i trend al ribasso sono più veloci dei trend al rialzo. 33

34 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE SECONDA Supporti e Resistenze Il supporto è quel livello di prezzo in corrispondenza del quale vi è una concentrazione di domanda tale da opporsi alla discesa delle quotazioni per un periodo di tempo significativo. 34

35 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE SECONDA Supporti e Resistenze La resistenze è quel livello di prezzo in corrispondenza del quale vi è un aumento dei volumi di vendita sufficiente a contrastare quelli d'acquisto, così da impedire la salita delle quotazioni per un certo intervallo di tempo. 35

36 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE SECONDA Supporti e Resistenze Le linee di supporto/resistenza possono essere tracciate sia orizzontalmente che obliquamente. Le linee di supporto/resistenza orizzontali vengono chiamate statiche; le linee di supporto/resistenza oblique (trendline) vengono chiamate dinamiche. Quando una resistenza viene violata, diventa un livello di supporto; quando un supporto viene rotto, diventa una resistenza. 36

37 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE SECONDA Supporti e Resistenze Più è lungo il tempo in cui i prezzi si muovono attorno a livelli di supporto/resistenza, più questi livelli sono importanti rispetto a quelli in cui i prezzi si sono mossi meno a lungo. Un livello di supporto/resistenza più recente è più importante di un livello più lontano nel tempo. I «numeri tondi» fungono da livelli psicologici di supporto/resistenza. Non è conveniente inserire ordini in corrispondenza di «numeri tondi»: se si vuole assumere una posizione long, conviene inserire l ordine appena sopra un «numero tondo»; se si vuole assumere una posizione short, conviene inserire l ordine appena sotto un «numero tondo». Gli SL su posizioni long vanno posizionati sotto un «numero tondo»; gli SL su posizioni short vanno posizionati sopra un «numero tondo». 37

38 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE SECONDA Le Trendline Le trendline sono linee di supporto/resistenza dinamiche (oblique). Per tracciare una trendline sono necessari due punti (di minimo in un trend rialzista, di massimo in un trend ribassista), un terzo per confermarne la validità. 38

39 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE SECONDA Le Trendline Dopo aver individuato il terzo punto, sarà possibile operare quando i prezzi raggiungeranno la trendline. Come per i livelli statici: quando una trendline di resistenza viene violata, diventa una trendline di supporto e viceversa; più una trendline viene toccata senza essere violata, più è importante. Normalmente, una trendline viene tracciata sui massimi/minimi della candela e non sui prezzi di apertura/chiusura. Una trendline troppo piatta evidenzia un trend gracile e difficilmente sostenibile nel tempo. 39

40 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE SECONDA Le Trendline Analogamente, una trendline troppo ripida evidenzia un trend difficilmente sostenibile nel tempo, poiché i prezzi si stanno muovendo troppo rapidamente. Una trendline tracciata su un grafico settimanale riveste una maggiore importanza di una tracciata su un grafico giornaliero, ma meno di una trendline tracciata su un grafico mensile. Una trendline ottenuta congiungendo due minimi che si seguono a distanza di pochi giorni ha un'affidabilità ridotta rispetto ad una trendline ottenuta congiungendo picchi che si verificano a notevole distanza di tempo. 40

41 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE TERZA Figure di inversione Figure di continuazione Serie di Fibonacci e i Ritracciamenti I Gap e i Lap 41

42 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE TERZA Figure di Inversione Da un punto di vista tecnico, le figure di inversione rappresentano le fasi di passaggio da una tendenza ad un'altra e vengono segnalate da precise configurazioni grafiche, il cui completamento sancisce l'avvenuta inversione di una tendenza, spesso di primaria importanza. Le figure di inversione più riconoscibili sono: «Testa e Spalle», «Doppio Massimo e Doppio Minimo», «Triplo Massimo e Triplo Minimo», «Divergenza Rialzista», «Divergenza ribassista». 42

43 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE TERZA Figure di Inversione Testa e Spalle 43

44 Doppio Massimo e Doppio Minimo CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE TERZA Figure di Inversione 44

45 Triplo Massimo e Triplo Minimo CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE TERZA Figure di Inversione 45

46 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE TERZA Figure di Inversione Divergenza Rialzista 46

47 Divergenza Ribassista CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE TERZA Figure di Inversione 47

48 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE TERZA Figure di Continuazione Da un punto di vista tecnico, le figure di continuazione rappresentano delle fasi di consolidamento, ossia dei momenti di pausa nell evoluzione della tendenza principale. Le figure di inversione più riconoscibili sono: «Triangoli», «Cunei o wedges», «Rettangoli», «Bandiere o flags». 48

49 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE TERZA Figure di Continuazione Triangoli 49

50 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE TERZA Figure di Continuazione Cunei (wedges) 50

51 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE TERZA Figure di Continuazione Rettangoli 51

52 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE TERZA Figure di Continuazione Bandiere (flags) 52

53 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE TERZA Serie di Fibonacci e i Ritracciamenti In matematica la Serie di Fibonacci, indicata con Fib (n), è una successione di numeri interi positivi, in cui ciascun numero è la somma dei due precedenti e i primi due termini della successione sono per definizione F 1 = 1 ed F 2 = 1. Tale successione ha quindi una definizione ricorsiva secondo la seguente regola: F 1 = 1 F 2 = 1 F n = F n-1 + F n-2 (per ogni n > 2) Gli elementi F n sono detti numeri di Fibonacci. I primi termini della successione di Fibonacci sono, quindi: 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, 89, La serie prende il nome dal matematico pisano Leonardo Fibonacci, vissuto nel XIII secolo. 53

54 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE TERZA Serie di Fibonacci e i Ritracciamenti L'intento iniziale di Fibonacci era quello di trovare una legge matematica che potesse descrivere la crescita di una popolazione di conigli. Ben presto, però, si è notato che la Serie di Fibonacci aveva una corrispondenza con altre relazione geometrico-matematiche, come il «Triangolo di Tartaglia» per la determinazione dei coefficienti del «binomio di Newton», la «Sezione aurea di un segmento o Golden Ratio», le dimensioni della «Piramide di Giza» e che poteva essere utilizzata per rappresentare geometricamente molti fenomeni naturali, fra cui: i semi del girasole che sono disposti su 89 curve, secondo il modello della spirale logaritmica, 55 in una direzione e 34 nell'altra; il guscio delle lumache, la ragnatela di alcune specie di ragno, la conformazione di alcune galassie, l'orecchio umano, i fiocchi di neve, la posizione dell ombelico rispetto all altezza di un uomo, i petali di alcuni fiori e tanti altri. 54

55 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE TERZA Serie di Fibonacci e i Ritracciamenti Proprietà e relazioni: la somma di due numeri contigui della forma il successivo numero della sequenza: 2+3=5; 13+21=34; =233 e così via; il limite che tende ad infinito del rapporto tra un numero e il suo successivo è uguale a 0,618; il limite che tende ad infinito del rapporto tra un numero e il suo precedente è uguale a 1,618, che è l'inverso del «Golden ratio»; il rapporto fra un numero ed il secondo che lo precede tende sempre a 2,618, che è il quadrato di 1,618; dividendo qualsiasi numero per il secondo che lo precede nella sequenza, si ottiene sempre «2» come quoziente, e come resto il numero immediatamente precedente il divisore (ad es. 34:13=2 con il resto di di 8; 144 diviso 55 = 2 con il resto di 34, e così via); escludendo 1 e 2, ogni numero della serie, moltiplicato per 4, fornisce un risultato, che aggiunto ad un numero di una nuova serie, dà un altra serie di Fibonacci (ad es. 3 x 4 = = 13; 5 x 4 = = 21; 8 x 4 = = 34; 13 x 4 = = 55; 21x 4 = = 89, e così via). 55

56 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE TERZA Serie di Fibonacci e i Ritracciamenti Tali proprietà e relazioni si utilizzano in analisi tecnica per individuare possibili livelli di ritracciamento di un qualunque strumento finanziario. I ritracciamenti di Fibonacci visualizzano/schematizzano/rappresentano/aiutano a monitorare le fisiologiche fasi di realizzi/prese di profitto che puntualmente vengono messe in atto dagli operatori al termine di una tendenza rialzista/ribassista ben definita. Aiutano quindi a monitorare al meglio le fasi di interruzione o potenziale inversione della tendenza primaria che si verificano allorquando gli operatori, ritenendosi soddisfatti dai guadagni accumulati, iniziano a chiudere le posizioni in essere totalmente o parzialmente, valutando la situazione corrente come un vero e proprio eccesso di mercato. 56

57 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE TERZA Serie di Fibonacci e i Ritracciamenti Normalmente in queste situazioni si verificano sia chiusure di posizioni in utile che apertura di operazioni contro-trend, con conseguente vendita allo scoperto alla fine di un trend rialzista o acquisti al rialzo al termine di un trend ribassista. La somma di queste operazioni da luogo, generalmente, a questi ritracciamenti che vengono misurati sui grafici, prendendo come base l intero movimento precedente. Per calcolare i livelli di ritracciamento, occorre identificare i minimi ed i massimi significativi segnati durante il movimento primario oggetto di misurazione, per poi ricavarne automaticamente e graficamente i livelli di ritracciamento percentuale pari al 38,2%, 50% e 61,8%. 57

58 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE TERZA Serie di Fibonacci e i Ritracciamenti Si otterrano, quindi, le proiezioni ed i livelli di prezzo in prossimità dei quali ci si potrebbe attendere una reazione nuovamente favorevole e coerente con il precedente trend principale. 58

59 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE TERZA I Gap e i Lap I Gap sono delle configurazioni grafiche che si realizzano quando il minimo di una candela è superiore al massimo della candela precedente (gap-up), ovvero quando il massimo di una candela è inferiore al minimo della candela precedente (gap-dow). In altre parole si ha un gap quando fra due rilevazioni consecutive si realizza un vero e proprio vuoto, un'area di prezzi dove nessun scambio ha avuto luogo. 59

60 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE TERZA I Gap e i Lap Il Lap è un vuoto di prezzo che esiste tra l'apertura di una candela e la chiusura della candela precedente. Quando l'apertura di una candela è inferiore alla chiusura della candela precedente si ha un lap-down; viceversa, se l'apertura di una candela è maggiore della chiusura della candela precedente si ha un lap-up. 60

61 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE TERZA I Gap e i Lap Può esserci un Lap senza un Gap di prezzo, mentre ogni Gap ha sempre un Lap. 61

62 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE QUARTA Gli Indicatori Gli Oscillatori Il Money Management 62

63 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE QUARTA Gli Indicatori In linea di massima, gli indicatori danno i migliori risultati in un mercato in trend, sono poco utili nelle fasi di mercato laterale; in quest ultimo caso, funzionano meglio gli oscillatori. E fondamentale chiarire che gli indicatori, come gli oscillatori, sono solo degli strumenti che «derivano» dall andamento dei prezzi; non sono i prezzi. Sono, per l analista tecnico, solo un ausilio per lo sviluppo delle sue analisi e gli forniscono degli «alert» circa la continuazione o l eventuale cambio del trend in atto. Gli indicatori più utilizzati sono: le medie mobili, le bande di Bollinger, il parabolic SAR, il supertrend. 63

64 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE QUARTA Gli Indicatori La Media Mobile La media mobile è, probabilmente, l indicatore più conosciuto ed usato in analisi tecnica. Lo scopo della Media Mobile è quello di identificare l inizio di un trend (ma solo dopo la sua formazione) e di controllarne gli sviluppi; per sua natura, però, è sempre in ritardo rispetto alla tendenza del mercato; il ritardo può essere ridotto considerando una Media Mobile «veloce», ma non potrà mai essere eliminato; una Media Mobile «veloce», però, è meno affidabile di una Media Mobile «lenta» perché da più falsi segnali. Le Medie Mobili più utilizzate sono: la Media mobile semplice, la Media mobile ponderata, la Media mobile esponenziale. 64

65 Media Mobile Semplice CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE QUARTA Gli Indicatori Detta anche aritmetica, è quella più usata in analisi tecnica. Vengono presi i dati di un determinato periodo e ne viene calcolata la media, sommandoli fra loro e dividendo per il numero totale di valori. 65

66 Media Mobile Ponderata CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE QUARTA Gli Indicatori Il suo calcolo prevede che, prendendo in esame una media mobile a 10 periodi, la chiusura del decimo giorno venga moltiplicata per 10, quella del nono giorno per nove, e così via; il totale verrà poi diviso per la somma dei multipli, ovvero per =55. 66

67 Media Mobile Esponenziale CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE QUARTA Gli Indicatori In questa media viene dato un peso differente ai vari prezzi, maggiore ai più recenti e minore a quelli più vecchi. Nonostante dia un'importanza minore ai prezzi passati li include ugualmente nel suo calcolo prendendo in esame quindi molti più valori di quelli definiti dal periodo della media mobile. 67

68 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE QUARTA Gli Indicatori Le Bande di Bollinger Questo indicatore, ideato da John Bollinger, si basa sulla volatilità dello strumento che si sta analizzando, e lo fa sfruttando il concetto di «deviazione standard» (o «scarto quadratico medio»). 68

69 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE QUARTA Gli Indicatori Le bande di Bollinger sono costituite da una media mobile semplice, di solito a 20 periodi, e da due bande poste a due deviazioni standard sopra e sotto la media mobile; in questo modo, vi è la certezza che il 95% dei prezzi sia compreso all interno delle due bande. Quando l ampiezza delle bande aumenta, è segno che la volatilità sta aumentando, viceversa quando l ampiezza delle bande diminuisce è segno che la volatilità sta diminuendo e che i prezzi stanno prendendo una direzione. Durante i periodi di mercato laterale, i prezzi si muovono fra le due bande; durante i periodi di uptrend, si muovono fra la banda superiore e quella mediana; durante i periodi di downtrend, si muovono fra la banda mediana e quella inferiore. 69

70 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE QUARTA Gli Indicatori Il Parabolic SAR Questo indicatore si presenta simile ad una media mobile; in pratica il prezzo viene seguito da vicino da una successione di punti che ne smussa i picchi. 70

71 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE QUARTA Gli Indicatori L'insieme dei punti assume sul grafico un andamento a forma di parabola nella stessa direzione dei prezzi, al di sotto di essi se crescenti, al di sopra se decrescenti. Nel caso di una posizione rialzista, i punti SAR, posizionati al di sotto dei prezzi, continueranno a salire, senza mai retrocedere, con accelerazione graduale all inizio e più decisa in seguito; se l'andamento del prezzo comincia a perdere forza, i SAR cresceranno con un tasso sempre minore per posizionarsi, infine, al di sopra di essi quando il trend si è invertito. 71

72 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE QUARTA Gli Indicatori Il Supertrend Il Supertrend è sicuramente uno degli indicatori trend follower di più facile lettura ed interpretazione. Esso, infatti, staziona al di sotto o al di sopra della linea dei prezzi assecondando al meglio la tendenza in atto, svolgendo la funzione di trailing stop e fornendo una serie di supporti e resistenze. 72

73 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE QUARTA Gli Indicatori I principali pregi del Supertrend sono: permette di seguire al meglio fasi direzionali di durata prolungata; permette di evitare l esecuzione di molti falsi segnali nelle inevitabili e fisiologiche fasi di lateralità e di stabilizzazione dei mercati, come, invece, avviene per le medie mobile, le bande di Bollinger ed il parabolic SAR; può essere usato con ogni time frame e su qualsiasi strumento finanziario, semplicemente adattandone la reattività; è semplicissimo da interpretare visivamente. I principali difetti del Supertrend sono: segnalazione di ingresso a mercato leggermente ritardata, come per gli altri indicatori trend follower ; lo stop loss iniziale è abbastanza distante dal prezzo di entrata. 73

74 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE QUARTA Gli Oscillatori In linea di massima, gli oscillatori danno i migliori risultati nelle fasi di mercato laterale. Evidenziano condizioni di ipercomprato o ipervenduto del mercato (zone in cui i prezzi risultano molto «tirati»); aiutano ad individuare le fasi di mercato caratterizzate da perdita di forza; anticipano la fine di un trend, dando luogo a divergenze (situazioni in cui i prezzi fanno nuovi minimi ma l oscillatore non fa nuovi minimi). Gli oscillatori sono solo degli strumenti che «derivano» dall andamento dei prezzi; non sono i prezzi. Gli oscillatori più utilizzati sono: il momentum, l RSI, lo stocastico, il MACD, il CCI. 74

75 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE QUARTA Gli Oscillatori Il Momentum L oscillatore Momentum (differenza fra l ultima chiusura dei prezzi e quella di x periodi precedenti) misura le accelerazioni/decelerazioni dei prezzi: se in un trend rialzista i prezzi salgono e la linea del Momentum è al di sopra della sua mediana e sta salendo, significa che i prezzi stanno crescendo con velocità sempre maggiore, quindi stanno accelerando; se i prezzi salgono e la linea del momentum è piatta, significa che i prezzi stanno crescendo con velocità costante, quindi la loro accelerazione è nulla; se i prezzi salgono e la linea del momentum comincia a scendere verso la linea mediana, significa che i prezzi stanno crescendo con velocità sempre minore, quindi stanno decelerando (il rialzo sta perdendo forza). 75

76 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE QUARTA Gli Oscillatori L oscillatore Momentum non presenza bande estreme per l identificazione di zone di ipercomprato/ipervenduto. 76

77 Il Relative Strength Index (RSI) CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE QUARTA Gli Oscillatori Il Relative Strength Index (RSI), o indice di forza relativa, a differenza del Momentum, presenta una banda di oscillazione costante, da 0 a 100. In questo modo, è possibile individuare zone fisse in cui l'oscillatore si trovi in una situazione di estremo; si avranno zone di ipercomprato quando l'oscillatore segna valori superiori a 70, mentre si sarà in ipervenduto quando l oscillatore segna valori inferiori al 30. Le zone di ipercomprato/ipervenduto non vanno mai considerate come uniche fonti di segnali operativi. 77

78 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE QUARTA Gli Oscillatori Molto importanti sono anche le divergenze rialziste o ribassiste in relazione al corso dei prezzi sul grafico. 78

79 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE QUARTA Gli Oscillatori Lo Stocastico Anche l oscillatore Stocastico, come l RSI, presenta una banda di oscillazione costante, da 0 a 100, ma le zone di ipercomprato/ipervenduto si collocano al di sopra/sotto delle aree 80/20. Il concetto fondamentale dell'oscillatore si basa sulla convinzione che il prezzo di chiusura si avvicina ai livelli massimi della sessione in situazioni di trend a rialzo; mentre in fase ribassista, la chiusura si posiziona vicino ai minimi della sessione. Come tutti gli oscillatori «classici» è utile per generare «alert» durante le fasi laterali. Quando i prezzi si trovano nelle zone di ipercomprato/ipervenduto non dobbiamo attenderci necessariamente una inversione di tendenza, o quantomeno non necessariamente l inversione sarà immediata. 79

80 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE QUARTA Gli Oscillatori Spesso lo stocastico entra in area di ipercomprato/ipervenduto in situazioni di trend sostenuto e ben definito e l oscillatore si mantiene in tali zone a lungo senza mai varcare la linea di demarcazione 80/20. Motivo per il quale è bene porre la massima attenzione nel non utilizzare questo oscillatore per catturare automaticamente segnali contro trend. 80

81 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE QUARTA Gli Oscillatori Il MACD Il Moving Average Convergence/Divergence (MACD), o convergenza e divergenza di medie mobili, è formato da due curve: la prima (linea continua) rappresenta la differenza di due medie mobili esponenziali, la seconda (linea tratteggiata) è una media esponenziale. Il MACD si muove attorno alla linea dello zero. Come prima regola interpretativa si può fare riferimento al taglio della linea continua con la linea punteggiata. I segnali provenienti dall'intersezione delle due linee devono essere interpretati non come segnali operativi ma, piuttosto, come dei segnali di allerta che mettono sull'avviso di una possibile inversione di tendenza che trova conferma non appena la linea del MACD passerà il livello dello zero. 81

82 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE QUARTA Gli Oscillatori Versioni più sofisticate dell oscillatore presentano anche un istogramma, utile per l individuazione di eventuali divergenze. 82

83 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE QUARTA Gli Oscillatori Il CCI Il Commodity Channel Index (CCI) è un oscillatore concepito per identificare svolte cicliche nel mercato delle commodity. É uno degli strumenti di analisi tecnica più affidabili e completi, visto che racchiude e sintetizza, grazie alla sua struttura grafica, le virtù solitamente riconducibili sia agli oscillatori che agli indicatori. Come la gran parte degli oscillatori, il CCI individua con chiarezza zone di ipercomprato/ipervenduto con la fuoriuscita dal range 100/-100; ma, a differenza di molti oscillatori, non si muove fra valori prefissati (ad es ): questo lo rende molto simile ad un indicatore. 83

84 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE QUARTA Gli Oscillatori L utilizzo tradizionale del CCI è quello di misurare la forza relativa di uno strumento finanziario, giudicando l attraversamento della «zero line» come discriminante per identificare un mercato rialzista/ribassista, ma meglio di altri oscillatori, il CCI fornisce indicazioni di divergenze rialziste e ribassiste, tanto più valide se si verificano in posizione di eccesso (ipercomprato/ipervenduto) del CCI (range ideale +150/-150). 84

85 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE QUARTA Gli Oscillatori I principali pregi del CCI sono: coniuga le caratteristiche di un indicatore (misurazione forza/tendenza su attraversamento zero line ), con quelle dei migliori oscillatori (identificazione ipercomprato/ipervenduto e divergenze rialzsiste/ribassiste); permette di identificare con buon anticipo e margine di successo I punti di inversione/esaurimento di una tendenza (divergenze ); può essere usato con ogni time frame e su qualsiasi strumento finanziario, semplicemente adattandone la reattività alla volatilità specifica dei singoli strumenti; è semplicissimo da interpretare visivamente e molto abbinabile ad algoritmi direzionali come il Supertrend. I principali difetti del CCI sono: segnalazione di ingresso a mercato leggermente anticipata sulle divergenze (ma comunque statisticamente molto affidabile ); stop loss difficili da identificare. 85

86 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE QUARTA Gli Oscillatori I principali pregi del CCI sono: coniuga le caratteristiche di un indicatore (misurazione forza/tendenza su attraversamento zero line ), con quelle dei migliori oscillatori (identificazione ipercomprato/ipervenduto e divergenze rialzsiste/ribassiste); permette di identificare con buon anticipo e margine di successo I punti di inversione/esaurimento di una tendenza (divergenze ); può essere usato con ogni time frame e su qualsiasi strumento finanziario, semplicemente adattandone la reattività alla volatilità specifica dei singoli strumenti; è semplicissimo da interpretare visivamente e molto abbinabile ad algoritmi direzionali come il Supertrend. I principali difetti del CCI sono: segnalazione di ingresso a mercato leggermente anticipata sulle divergenze (ma comunque statisticamente molto affidabile ); stop loss difficili da identificare. 86

87 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE QUARTA Il Money Management Il Money Management non è "se e dove mettere lo stop loss ", anche se allo stop loss è comunque legato. Non è neppure il seguire le posizioni una volta aperte; non riguarda la tecnica di uscita in profitto con il trailing stop o il take profit. Il Money Management è la "disciplina" che studia l'entità monetaria del "trade" ideale. In pratica, indica quanti soldi si possono rischiare in ogni singolo trade. Sul Money Management molto si è scritto ed ancor più si è detto; in questo corso verranno date poche, semplici indicazioni per poterlo sfruttare al meglio in modo da poter restare sul mercato il più a lungo possibile. 87

88 CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE PARTE QUARTA Il Money Management Le tre «regole d oro» del Money Management: «Trend is your friend», o «il trend è tuo amico»: operare, per quanto possibile, in direzione del trend; essere, cioè, «trend follower»; «mettere a rischio, per ciascun trade, sempre la medesima percentuale del proprio portafoglio», ad es. l 1%; lo stop loss per ogni singola operazione, cioè, non deve superare l 1% del portafoglio; se l operazione che si intende intraprendere dovesse prevedere uno stop loss superiore, è meglio desistere dal metterla in pratica; «effettuare solo operazioni che prevedano un rapporto take profit / stop loss non inferiore a 2/1»; il take profit per ogni singola operazione, cioè, deve essere almeno doppio dello stop loss; se l operazione che si intende intraprendere dovesse prevedere un take profit inferiore almeno al doppio dello stop loss, è meglio desistere dal metterla in pratica. 88

89 DISCLAIMER Uptrend Advisory non è responsabile di eventuali decisioni di investimento che vengono prese sotto l'influenza delle informazioni ricevute tramite questo corso. Nessuna delle informazioni presenti può essere considerata come una raccomandazione, promessa o garanzia per l'investitore di ottenere un profitto o minimizzare i rischi o come un invito ad investire su strumenti finanziari di cui non si ha una conoscenza appropriata. Tutti i pattern e le strategie proposte sono stati realizzati a puro scopo didattico e comunque non costituiscono sollecitazione al pubblico risparmio. Chi dovesse utilizzarli per uno scopo diverso, lo farà in piena autonomia, sotto la sua esclusiva responsabilità e a proprio rischio. Si declina, inoltre, ogni responsabilità anche per eventuali inesattezze dei dati riportati o malfunzionamento dei sistemi. 89

90 90

ABC dell Analisi Tecnica

ABC dell Analisi Tecnica ABC dell Analisi Tecnica Parte 1&2 Recap CORSO IWBANK Maurizio Mazziero Copyright 2012 Tutti i diritti riservati Gli argomenti del corso Scegliere il tipo di grafico Trend, supporti e resistenze Figure

Dettagli

CAPITOLO IV L OSCILLATORE STOCASTICO

CAPITOLO IV L OSCILLATORE STOCASTICO CAPITOLO IV L OSCILLATORE STOCASTICO Mappa del capitolo Lo Stocastico Introduzione Metodo di calcolo Interpretazione dell Oscillatore Lo Stocastico Veloce e Lento Ipervenduto e Ipercomperato Divergenze

Dettagli

MODULO 1 ANALISI TECNICA MEDIE MOBILI E LORO UTILIZZO

MODULO 1 ANALISI TECNICA MEDIE MOBILI E LORO UTILIZZO MODULO 1 ANALISI TECNICA MEDIE MOBILI E LORO UTILIZZO Indice tematico Tipologie di medie mobili e scelta dell ampiezza Tecniche di utilizzo e segnali Oscillatore basato su due medie Conclusioni Tipologie

Dettagli

SIGNAL FLOW PRO

SIGNAL FLOW PRO SIGNAL FLOW PRO EXPERT ADVISOR DI FOREXOCLOCK Funzionamento dell Expert L expert Signal Flow Pro è stato pensato e progettato con la finalità di eseguire ordini a mercato, sia buy che sell, in condizione

Dettagli

Trading Library Trading Library Academy DISCLAIMER Trading Library Academy

Trading Library Trading Library Academy DISCLAIMER Trading Library Academy www.tier1fx.com Trading Library è una casa editrice che opera nel mercato del trading on line e degli operatori di borsa sin dal 1999. Il suo catalogo annovera libri, e-book, servizi on line e corsi di

Dettagli

Triangoli: Wedge: Falling wedge

Triangoli: Wedge: Falling wedge Triangoli: Simmetrico: la linea inferiore prosegue il trend primario e quella superiore è contro trend nel caso di continuazione del trend rialzista, (forma più comune). L opposto per il ribassista, (meno

Dettagli

La formazione finanziaria è il miglior investimento per il tuo domani

La formazione finanziaria è il miglior investimento per il tuo domani www.sapienzafinanziaria.com La formazione finanziaria è il miglior investimento per il tuo domani Lezione n. 7 Configurazioni grafiche Pattern grafici di medio e lungo periodo www.sapienzafinanziaria.com

Dettagli

Tesi di laurea: CALIBRAZIONE DEI PARAMETRI DELLE BANDE DI BOLLINGER PER LO SVILUPPO DI UNA STRATEGIA DI TRADING NEL MERCATO BORSISTICO ITALIANO

Tesi di laurea: CALIBRAZIONE DEI PARAMETRI DELLE BANDE DI BOLLINGER PER LO SVILUPPO DI UNA STRATEGIA DI TRADING NEL MERCATO BORSISTICO ITALIANO Università di Pisa Dipartimento di Economia e Management Corso di laurea magistrale in Banca, Finanza Aziendale e Mercati Finanziari Tesi di laurea: CALIBRAZIONE DEI PARAMETRI DELLE BANDE DI BOLLINGER

Dettagli

Capitolo 1 : CENNI SULL ANALISI TECNICA

Capitolo 1 : CENNI SULL ANALISI TECNICA Capitolo 1 : CENNI SULL ANALISI TECNICA 1.1 INTRODUZIONE L analisi tecnica è uno strumento utilizzato dagli operatori borsistici per cercare di prevedere l andamento del corso dei titoli trattati. Volendo

Dettagli

MODULO 1 ANALISI TECNICA 1. Introduzione: le leggi dei mercati e le Grandi Teorie

MODULO 1 ANALISI TECNICA 1. Introduzione: le leggi dei mercati e le Grandi Teorie MODULO 1 ANALISI TECNICA 1. : le leggi dei mercati e le Grandi Teorie CAPITOLO I - INTRODUZIONE ALL ANALISI TECNICA Le previsioni in campo economico - I sistemi statistici - I sistemi econometrici Confronto

Dettagli

MODULO 1 ANALISI TECNICA ANALISI DEI PATTERN

MODULO 1 ANALISI TECNICA ANALISI DEI PATTERN MODULO 1 ANALISI TECNICA ANALISI DEI PATTERN Indice tematico Introduzione ai Pattern Grafici Doppio Massimo e Doppio Minimo Testa e spalle: rialzista e ribassista Wedge: falling e rising Rounding Bottom

Dettagli

Analisi redatta dall'analista Finanziario FILIPPO RAMIGNI, 26/01/2016

Analisi redatta dall'analista Finanziario FILIPPO RAMIGNI, 26/01/2016 FTSE MIB ANALYSIS Analisi redatta dall'analista Finanziario FILIPPO RAMIGNI, 26/01/2016 Il grafico settimanale esemplifica bene la situazione del Ftse Mib compreso in un ampio laterale tra 12300 e 24000

Dettagli

Che cos è il trend e come individuarlo

Che cos è il trend e come individuarlo Che cos è il trend e come individuarlo Il trend è la direzione lungo la quale si muove il grafico delle quotazioni di un determinato titolo. Abbiamo un trend al rialzo se il prezzo presenta massimi e minimi

Dettagli

Bruno Moltrasio Milano, 15 giugno Copyright BRUNO MOLTRASIO

Bruno Moltrasio Milano, 15 giugno Copyright BRUNO MOLTRASIO Bruno Moltrasio Milano, 15 giugno 2016 Chi sono Introduzione ai pattern armonici I numeri di Fibonacci I pattern nel dettaglio Applicazioni pratiche a mercati aperti Money e Risk Management Le Vostre

Dettagli

Report di Analisi Tecnica Azioni Italia 16 maggio 2015

Report di Analisi Tecnica Azioni Italia 16 maggio 2015 Report di Analisi Tecnica Azioni Italia 16 maggio 2015 L obiettivo dei report di analisi tecnica non è quello di prevedere i movimenti dei prezzi,ma quello di poter definire una strategia operativa,individuare

Dettagli

COS E LA PRICE ACTION E I VANTAGGI DI OPERARE CON ESSA:

COS E LA PRICE ACTION E I VANTAGGI DI OPERARE CON ESSA: COS E LA PRICE ACTION E I VANTAGGI DI OPERARE CON ESSA: Perché la price action? Quando utilizzare la price action. Perché le news macroeconomiche non saranno più un problema. Perché il trading con la price

Dettagli

Corso di trading a cura di CFI di Fabio Pioli. docente: Ing. Francesco Filippi - Trader Master CFI MODULO BASE. Venerdì 25 aprile 2014

Corso di trading a cura di CFI di Fabio Pioli. docente: Ing. Francesco Filippi - Trader Master CFI MODULO BASE. Venerdì 25 aprile 2014 Corso di trading a cura di CFI di Fabio Pioli docente: Ing. Francesco Filippi - Trader Master CFI MODULO BASE Venerdì 25 aprile 2014 Aula Formazione Studio Rao, via Brambilla 70/D, Pavia 1 / 12 ANALISI

Dettagli

CAPITOLO 1 CHE COSA E' IL FOREX?

CAPITOLO 1 CHE COSA E' IL FOREX? CAPITOLO 1 CHE COSA E' IL FOREX? Che cos è il Forex Trading e come funziona? Per Forex si intende FOReign EXchange, ovvero lo scambio delle valute straniere che avviene sui mercati finanziari. Vediamo

Dettagli

La statistica. Elaborazione e rappresentazione dei dati Gli indicatori statistici. Prof. Giuseppe Carucci

La statistica. Elaborazione e rappresentazione dei dati Gli indicatori statistici. Prof. Giuseppe Carucci La statistica Elaborazione e rappresentazione dei dati Gli indicatori statistici Introduzione La statistica raccoglie ed analizza gruppi di dati (su cose o persone) per trarne conclusioni e fare previsioni

Dettagli

I TRUCCHI DELLA PISTA CICLICA di Franco Meglioli.

I TRUCCHI DELLA PISTA CICLICA di Franco Meglioli. I TRUCCHI DELLA PISTA CICLICA di Franco Meglioli www.meglioli.biz Scandiano, 3 Dicembre 2011 La Pista Ciclica è la differenza tra il prezzo di un attività finanziaria e la sua media mobile a x periodi.

Dettagli

Report di Analisi Tecnica Azioni Italia 14 Marzo 2015

Report di Analisi Tecnica Azioni Italia 14 Marzo 2015 Report di Analisi Tecnica Azioni Italia 14 Marzo 2015 L obiettivo dei report di analisi tecnica non è quello di prevedere i movimenti dei prezzi,ma quello di poter definire una strategia operativa,individuare

Dettagli

FONDAMENTI DI ANALISI TECNICA

FONDAMENTI DI ANALISI TECNICA 1 2 3 4 5 Fondamenti di Analisi Tecnica 1 FONDAMENTI DI ANALISI TECNICA Ø ANALISI TECNICA VS ANALISI FONDAMENTALE Ø PRINCIPALI TIPOLOGIE DI GRAFICI Ø TIMEFRAME E VOLATILITA Ø COME SI DEFINISCE IL TREND

Dettagli

Analisi redatta dall'analista Finanziario FILIPPO RAMIGNI, 07/06/2016

Analisi redatta dall'analista Finanziario FILIPPO RAMIGNI, 07/06/2016 Analisi redatta dall'analista Finanziario FILIPPO RAMIGNI, 07/06/2016 INDICE FTSE MIB Permane la situazione di scarsa direzionalità sul Ftse Mib, sempre compreso da febbraio in poi all interno dell ampio

Dettagli

CAPITOLO III L INDICE DI FORZA RELATIVA RSI (Relative Strength Index)

CAPITOLO III L INDICE DI FORZA RELATIVA RSI (Relative Strength Index) CAPITOLO III L INDICE DI FORZA RELATIVA RSI (Relative Strength Index) Mappa del capitolo Il Relative Strength Index Introduzione Metodo di calcolo Sensibilità dell indice Aree di ipervenduto e ipercomperato

Dettagli

Report di Analisi Tecnica Azioni Italia 28 Marzo 2015

Report di Analisi Tecnica Azioni Italia 28 Marzo 2015 Report di Analisi Tecnica Azioni Italia 28 Marzo 2015 L obiettivo dei report di analisi tecnica non è quello di prevedere i movimenti dei prezzi,ma quello di poter definire una strategia operativa,individuare

Dettagli

Figure di Inversione.

Figure di Inversione. Figure di Inversione Le figure di inversione rappresentano dei modelli geometrici sui grafici di prezzo che si formano quando il prezzo tocca il valore massimo nel trend in atto. Queste particolari figure

Dettagli

TNT IV. Il Diavolo è meno brutto di come ce lo dipingono!!! (Guarda il video)

TNT IV. Il Diavolo è meno brutto di come ce lo dipingono!!! (Guarda il video) TNT IV Il Diavolo è meno brutto di come ce lo dipingono!!! (Guarda il video) Al fine di aiutare la comprensione delle principali tecniche di Joe, soprattutto quelle spiegate nelle appendici del libro che

Dettagli

MODULO 1 ANALISI TECNICA LA TEORIA DI DOW

MODULO 1 ANALISI TECNICA LA TEORIA DI DOW LA TEORIA DI DOW Indice tematico Introduzione storica I principi della teoria di Dow L aspetto psicologico Riepilogo Introduzione storica La prima versione della teoria risale al 1900 quando Charles H.

Dettagli

SEGNALI GLOBALI SU VALUTE FOREX

SEGNALI GLOBALI SU VALUTE FOREX SEGNALI GLOBALI SU VALUTE FOREX In questo file so riepilogati : venerdì 14 ottobre 2016 PAG. 2 e 3 : SEGNALI DI PREZZO SEMPLICI (senza indicazioni di stop e profit) long - short su base giornaliera, di

Dettagli

Dimensione Trading (www.dimensionetrading.com) Weekly: analisi statica

Dimensione Trading (www.dimensionetrading.com) Weekly: analisi statica Dimensione Trading (www.dimensionetrading.com) Eur/Usd: analisi valida per la settimana dal giorno 03/08 al giorno 07/08 Weekly: analisi statica Condizione generale di periodo. Il mercato ha tentato, durante

Dettagli

Analisi redatta dall'analista Finanziario FILIPPO RAMIGNI, 29/06/2016

Analisi redatta dall'analista Finanziario FILIPPO RAMIGNI, 29/06/2016 Analisi redatta dall'analista Finanziario FILIPPO RAMIGNI, 29/06/2016 INDICE FTSE MIB L inatteso esito del referendum sull uscita della Gran Bretagna della UE ha avuto un effetto devastante sui mercati

Dettagli

Analisi redatta dall'analista Finanziario FILIPPO RAMIGNI, 01/09/2015

Analisi redatta dall'analista Finanziario FILIPPO RAMIGNI, 01/09/2015 EUROSTOXX 50 ANALYSIS Analisi redatta dall'analista Finanziario FILIPPO RAMIGNI, 01/09/2015 Negli ultimi mesi la resistenza a 3700 punti ha fermato tutti i tentativi rialzisti dell indice anticipando il

Dettagli

Analisi Tecnica Indici

Analisi Tecnica Indici Analisi Tecnica Indici FTSEMIB.L indice mercoledì 8 settembre riesce nell intraday a superare le resistenze in area 22350-22400, dopo che l Eurostat, nella sua seconda stima ha rivisto al rialzo il dato

Dettagli

Sperimentazioni di Fisica I mod. A Statistica - Lezione 2

Sperimentazioni di Fisica I mod. A Statistica - Lezione 2 Sperimentazioni di Fisica I mod. A Statistica - Lezione 2 A. Garfagnini M. Mazzocco C. Sada Dipartimento di Fisica G. Galilei, Università di Padova AA 2014/2015 Elementi di Statistica Lezione 2: 1. Istogrammi

Dettagli

Analisi redatta dall'analista Finanziario FILIPPO RAMIGNI, 07/04/2016

Analisi redatta dall'analista Finanziario FILIPPO RAMIGNI, 07/04/2016 FTSE MIB ANALYSIS Analisi redatta dall'analista Finanziario FILIPPO RAMIGNI, 07/04/2016 Come già accaduto a dicembre 2015, anche nella riunione di metà marzo 2016 della BCE le parole di Draghi hanno chiuso

Dettagli

MATTEO MONGINI Executive Trader forex. intro

MATTEO MONGINI Executive Trader  forex. intro forex intro DISCLAIMER Il presente documento ha esclusivamente finalità didattiche. Non deve pertanto essere inteso in alcun modo come consiglio operativo di investimento né come sollecitazione alla raccolta

Dettagli

CAPITOLO I BOLLINGER BANDS

CAPITOLO I BOLLINGER BANDS CAPITOLO I BOLLINGER BANDS Mappa del capitolo Le Bollinger Bands Introduzione Indicatori Segnali Le fasi anomale delle Bollinger Bands Conclusioni Introduzione Inventate e teorizzate dallo studioso John

Dettagli

Vediamo ora i 4 future su Indici Azionari che seguo (dati ad 1 ora a partire da inizio febbraioaggiornati alle ore 09:15 del 2 aprile):

Vediamo ora i 4 future su Indici Azionari che seguo (dati ad 1 ora a partire da inizio febbraioaggiornati alle ore 09:15 del 2 aprile): Chiusura Borse Asia/Pacifico - Australia (Asx All Ordinaries): +0,31% - Giappone (Nikkei225): -1.08% - Hong Kong (Hang Seng): +0,24% - Cina (Shangai): -0,30% - Korea (Kospi):-0,49% - India (Bse Sensex):

Dettagli

TECNICHE DI SWING TRADING

TECNICHE DI SWING TRADING TECNICHE DI SWING TRADING 1 Swing Trading strategie basate sui pullback 2 Costruiamo una strategia Focalizzare le regole. Definire i segnali di ingresso e uscita. Stabilire i limiti dell operazione: utile

Dettagli

Iniziamo dall S&P500 a partire dal minimo del 6 marzo 2009, da dove è partito la fase rialzista di più lungo periodo:

Iniziamo dall S&P500 a partire dal minimo del 6 marzo 2009, da dove è partito la fase rialzista di più lungo periodo: Prima dell Analisi Frattale faccio un breve commento generale. Oggi sembra tutto tranquillo anche perchè si attendono degli importanti dati Usa alle 14:30 (vendite al dettaglio) ed alle 16 (fiducia università

Dettagli

Analisi redatta dall'analista Finanziario FILIPPO RAMIGNI, 04/05/2016

Analisi redatta dall'analista Finanziario FILIPPO RAMIGNI, 04/05/2016 FTSE MIB ANALYSIS Analisi redatta dall'analista Finanziario FILIPPO RAMIGNI, 04/05/2016 Il movimento di recupero partito ad inizio aprile da 16777 si è fermato a ridosso della precedente resistenza a 19000

Dettagli

Trend Prediction. L oscillatore per vendere sui massimi e comprare sui minimi

Trend Prediction.  L oscillatore per vendere sui massimi e comprare sui minimi Trend Prediction L oscillatore per vendere sui massimi e comprare sui minimi 2 Titolo Trend Prediction Autore www.proiezionidiborsa.com Editore www.proiezionidiborsa.com Siti internet www.proiezionidiborsa.com

Dettagli

Le singole strategie.

Le singole strategie. Le singole strategie. POSITION SIZING Il position sizing è una tecnica per decidere, ad ogni trade, con quanti contratti entrare in posizione. Quindi serve per capire quante azioni, opzioni, futures, o

Dettagli

La variabilità. Dott. Cazzaniga Paolo. Dip. di Scienze Umane e Sociali

La variabilità. Dott. Cazzaniga Paolo. Dip. di Scienze Umane e Sociali Dip. di Scienze Umane e Sociali paolo.cazzaniga@unibg.it Introduzione [1/2] Gli indici di variabilità consentono di riassumere le principali caratteristiche di una distribuzione (assieme alle medie) Le

Dettagli

Trading Systems Automatici

Trading Systems Automatici Trading Systems Automatici Cosa sono i trading systems? Un Trading System è un sistema automatico di elaborazione delle informazioni riguardanti un insieme di strumenti finanziari, che fornisce dei segnali

Dettagli

Elementi di Statistica

Elementi di Statistica Università degli Studi di Palermo Dipartimento di Ingegneria Informatica Informatica ed Elementi di Statistica 3 c.f.u. Anno Accademico 2010/2011 Docente: ing. Salvatore Sorce Elementi di Statistica Statistica

Dettagli

ANALISI DEI MERCATI FINANZIARI CORSO BASE LEZIONE 2. Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma

ANALISI DEI MERCATI FINANZIARI CORSO BASE LEZIONE 2. Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma ANALISI DEI MERCATI FINANZIARI CORSO BASE LEZIONE 2 Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma Contatti 2 www.cminvesting.com info@cminvesting.com Sommario 3 1. Confronto AT, AF e AI 2. Fondamenti

Dettagli

Una tazza col manico per il Ftse Mib.

Una tazza col manico per il Ftse Mib. Una tazza col manico per il Ftse Mib. Seguitemi perchè l analisi sarà più lunga del solito e richiederà attenzione, visto e considerato che si affronterà anche un nuovo argomento. Come di consuetudine

Dettagli

TRACCIA DI STUDIO. Indici di dispersione assoluta per misure quantitative

TRACCIA DI STUDIO. Indici di dispersione assoluta per misure quantitative TRACCIA DI STUDIO Un indice di tendenza centrale non è sufficiente a descrivere completamente un fenomeno. Gli indici di dispersione assolvono il compito di rappresentare la capacità di un fenomeno a manifestarsi

Dettagli

ANALISI TECNICA GIORNALIERA

ANALISI TECNICA GIORNALIERA RESEARCH TEAM ANALISI TECNICA GIORNALIERA TERMINI & CONDIZIONI Termini e Condizioni del servizio in fondo al report EUR / USD Fase di stallo sotto 1.1300 EUR/USD sta salendo verso l'importante resistenza

Dettagli

Indicatori di Volume.

Indicatori di Volume. Indicatori di Volume Uno dei principali indicatori delle transazioni di mercato è il Volume di transazioni. Il volume delle transazioni effettuate caratterizza il coinvolgimento attivo dei partecipanti

Dettagli

Jan Jan Jan Jan Jan Jan Jan-11

Jan Jan Jan Jan Jan Jan Jan-11 Faccio un aggiornamento alla luce dei movimenti degli ultimi giorni. Vi mostro il ciclo settimanale sull Eurostoxx che come tempi è esemplificativo di tutti gli altri mercati, anche se nelle ultime settimane

Dettagli

Vediamo il Ciclo Intermedio (o Ciclo Trimestrale) sul Dax, iniziato il 30 novembre (dati a 15 minuti):

Vediamo il Ciclo Intermedio (o Ciclo Trimestrale) sul Dax, iniziato il 30 novembre (dati a 15 minuti): Vediamo il Ciclo Intermedio (o Ciclo Trimestrale) sul, iniziato il 30 novembre (dati a 15 minuti): 7300Intermedio 69,3 7200 7100 7000 6900 6800 6700 6600 30-Nov-10 2-Dec-10 6-Dec-10 8-Dec-10 10-Dec-10

Dettagli

Analisi redatta dall'analista Finanziario FILIPPO RAMIGNI, 08/09/2015

Analisi redatta dall'analista Finanziario FILIPPO RAMIGNI, 08/09/2015 Analisi redatta dall'analista Finanziario FILIPPO RAMIGNI, 08/09/2015 DAX ANALYSIS Sicuramente l indice più penalizzato dalle incertezze cinesi nell ultimo mese ma anche quello, tra le borse europee, che

Dettagli

Il Modello di Scomposizione

Il Modello di Scomposizione Approccio Classico: Metodi di Scomposizione Il Modello di Scomposizione Il modello matematico ipotizzato nel metodo classico di scomposizione è: y t =f(s t, T t, E t ) dove y t è il dato riferito al periodo

Dettagli

STATISTICA Disciplina scien tifica che fornisce strumenti per l interpretazione delle informazioni contenute in insiemi di dati relativi a

STATISTICA Disciplina scien tifica che fornisce strumenti per l interpretazione delle informazioni contenute in insiemi di dati relativi a STATISTICA Disciplina scien tifica che fornisce strumenti per l interpretazione delle informazioni contenute in insiemi di dati relativi a VARIABILI CASUALI VARIABILE Qualunque fenomeno espri mibile numericamente

Dettagli

Appendice 2 I 12 charts più importanti del 2016

Appendice 2 I 12 charts più importanti del 2016 Appendice 2 I 12 charts più importanti del 2016 I grafici che seguono rappresentano, nella nostra opinione, i veri punti centrali del 2016 in termini di comprensione dello scenario, rischi e opportunità.

Dettagli

Manuale Analitico. by Admiral Markets Trading Camp

Manuale Analitico. by Admiral Markets Trading Camp Manuale Analitico by Admiral Markets Trading Camp Indice Introduzione.. 3 Analisi Tecnica Vs. Analisi Fondamentale 4 Analisi Fondamentale... 5 Analisi Tecnica... 6 Indicatori.. 7 RSI. 8 Oscillatore Stocastico

Dettagli

ANALISI TECNICA ED OPPORTUNITA DI TRADING WEEKLY REPORT

ANALISI TECNICA ED OPPORTUNITA DI TRADING WEEKLY REPORT La presente ricerca si è basata su dati di borsa ed informazioni ritenute affidabili. ARCA B.I.M. non può garantirne l esattezza e può avere uno specifico interesse collegato ai valori mobiliari ed alle

Dettagli

CAPITOLO II MOVING AVERAGE CONVERGENCE/DIVERGENCE

CAPITOLO II MOVING AVERAGE CONVERGENCE/DIVERGENCE CAPITOLO II MOVING AVERAGE CONVERGENCE/DIVERGENCE Mappa del capitolo Il Moving Average Convergence/Divergence (MACD) Introduzione: formula e segnali Interpretazione Segnali di Crossover Divergenze Conclusioni

Dettagli

ANALISI TECNICA GIORNALIERA

ANALISI TECNICA GIORNALIERA RESEARCH TEAM ANALISI TECNICA GIORNALIERA TERMINI & CONDIZIONI Termini e Condizioni del servizio in fondo al report EUR / USD Fase di stallo sotto 1.1300 EUR/USD sta salendo verso l'importante resistenza

Dettagli

Excel. È data la distribuzione di 1863 famiglie italiane secondo il numero di componenti:

Excel. È data la distribuzione di 1863 famiglie italiane secondo il numero di componenti: Excel È data la distribuzione di 1863 famiglie italiane secondo il numero di componenti: Calcolare per ogni classe della distribuzione: (a) le frequenze relative; Sia data la distribuzione degli studenti

Dettagli

Indice della lezione. Incertezza e rischio: sinonimi? Le Ipotesi della Capital Market Theory UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PARMA FACOLTA DI ECONOMIA

Indice della lezione. Incertezza e rischio: sinonimi? Le Ipotesi della Capital Market Theory UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PARMA FACOLTA DI ECONOMIA UNIVERSIT DEGLI STUDI DI PRM FCOLT DI ECONOMI Indice della lezione Corso di Pianificazione Finanziaria Introduzione al rischio Rischio e rendimento per titoli singoli La Teoria di Portafoglio di Markowitz

Dettagli

INTRODUZIONE. Le opzioni rappresentano una classe molto importante di derivati. Esse negli ultimi anni hanno riscosso notevole successo presso gli

INTRODUZIONE. Le opzioni rappresentano una classe molto importante di derivati. Esse negli ultimi anni hanno riscosso notevole successo presso gli INTRODUZIONE Le opzioni rappresentano una classe molto importante di derivati. Esse negli ultimi anni hanno riscosso notevole successo presso gli investitori. Tra le opzioni in generale, quelle che hanno

Dettagli

LABORATORIO DI CIRCUITI ELETTRICI Nozioni generali e guida agli esperimenti. Rappresentazione grafica dei risultati sperimentali

LABORATORIO DI CIRCUITI ELETTRICI Nozioni generali e guida agli esperimenti. Rappresentazione grafica dei risultati sperimentali LABORATORIO DI CIRCUITI ELETTRICI Nozioni generali e guida agli esperimenti Rappresentazione grafica dei risultati sperimentali Uno strumento molto utile per comunicare e leggere risultati sperimentali

Dettagli

ANALISI TECNICA GIORNALIERA

ANALISI TECNICA GIORNALIERA RESEARCH TEAM ANALISI TECNICA GIORNALIERA TERMINI & CONDIZIONI Termini e Condizioni del servizio in fondo al report EUR / USD Compratori respinti EUR/USD ha terminato la corsa in area 1.0776 (20/04/2017

Dettagli

BLAND-ALTMAN PLOT. + X 2i 2 la differenza ( d ) tra le due misure per ognuno degli n campioni; d i. X i. = X 1i. X 2i

BLAND-ALTMAN PLOT. + X 2i 2 la differenza ( d ) tra le due misure per ognuno degli n campioni; d i. X i. = X 1i. X 2i BLAND-ALTMAN PLOT Il metodo di J. M. Bland e D. G. Altman è finalizzato alla verifica se due tecniche di misura sono comparabili. Resta da comprendere cosa si intenda con il termine metodi comparabili

Dettagli

La distribuzione delle frequenze. T 10 (s)

La distribuzione delle frequenze. T 10 (s) 1 La distribuzione delle frequenze Si vuole misurare il periodo di oscillazione di un pendolo costituito da una sferetta metallica agganciata a un filo (fig. 1). A Figura 1 B Ricordiamo che il periodo

Dettagli

Capitolo 2 Le misure delle grandezze fisiche

Capitolo 2 Le misure delle grandezze fisiche Capitolo 2 Le misure delle grandezze fisiche Gli strumenti di misura Gli errori di misura Il risultato di una misura Errore relativo ed errore percentuale Propagazione degli errori Rappresentazione di

Dettagli

Appendice 2 I 12 charts più importanti del 2015

Appendice 2 I 12 charts più importanti del 2015 Appendice 2 I 12 charts più importanti del I grafici che seguono rappresentano, nella nostra opinione, i veri punti centrali del in termini di comprensione dello scenario, rischi e opportunità. Nessuno

Dettagli

Vediamo ora i 4 future su Indici Azionari che seguo (dati ad 1 ora a partire da inizio febbraioaggiornati alle ore 09:35 del 26 marzo):

Vediamo ora i 4 future su Indici Azionari che seguo (dati ad 1 ora a partire da inizio febbraioaggiornati alle ore 09:35 del 26 marzo): Chiusura Borse Asia/Pacifico - Australia (Asx All Ordinaries): -0,74% - Giappone (Nikkei225): -0,60% - Hong Kong (Hang Seng): +0,27% - Cina (Shangai): -1,25% - Korea (Kospi):+1,49% - India (Bse Sensex):

Dettagli

Teoria e tecniche dei test

Teoria e tecniche dei test Teoria e tecniche dei test Lezione 9 LA STANDARDIZZAZIONE DEI TEST. IL PROCESSO DI TARATURA: IL CAMPIONAMENTO. Costruire delle norme di riferimento per un test comporta delle ipotesi di fondo che è necessario

Dettagli

UFFICIO ANALISI TECNICA GRUPPO BANCA SELLA

UFFICIO ANALISI TECNICA GRUPPO BANCA SELLA Pag:1/5 A cura di: Matteo Maggioni www.analisitecnica.net Per informazioni: tel +39 015 2526 960 mail interna: GBS Analisi Tecnica V.le Matteotti, 2-13900 BIELLA resp: Maurizio Milano Vice-Chair IFTA -

Dettagli

Impara a costruire e ottimizzare le tue strategie di trading

Impara a costruire e ottimizzare le tue strategie di trading Impara a costruire e ottimizzare le tue strategie di trading Bande di Bollinger, Supertrend, pattern e breakout Relatore: Enrico Malverti Modena, 5 Febbraio 2016 CHI SONO Enrico Malverti Trader ed analista

Dettagli

FISICA. Elaborazione dei dati sperimentali. Autore: prof. Pappalardo Vincenzo docente di Matematica e Fisica

FISICA. Elaborazione dei dati sperimentali. Autore: prof. Pappalardo Vincenzo docente di Matematica e Fisica FISICA Elaborazione dei dati sperimentali Autore: prof. Pappalardo Vincenzo docente di Matematica e Fisica LA MISURA GLI STRUMENTI DI MISURA Gli strumenti di misura possono essere analogici o digitali.

Dettagli

DAX Future Analisi per il giorno

DAX Future Analisi per il giorno MONEY MANAGEMENT N. di punti/tick di STOP in base al time frame operativo - n. 1 contratto Capitale base 10.000 Perdita max a operazione 100 1 minuto : 3 punti 4 ore : 46 punti N. TICK CORRISPONDENTI Numero

Dettagli

Teoria e tecniche dei test. Concetti di base

Teoria e tecniche dei test. Concetti di base Teoria e tecniche dei test Lezione 2 2013/14 ALCUNE NOZIONI STATITICHE DI BASE Concetti di base Campione e popolazione (1) La popolazione è l insieme di individui o oggetti che si vogliono studiare. Questi

Dettagli

Webinar - 17 febbraio 2016

Webinar - 17 febbraio 2016 Webinar - 17 febbraio 2016 Oro, Petrolio e le valute correlate: Analisi dei fondamentali e strategie operative Enrico Malverti Giorgio Benetti DISCLAIMER Le notizie e i dati riportati sono finalizzati

Dettagli

1 anno fisica -potenze di 10, equivalenze e notazione scientifica -misure ed incertezze -grandezze scalari e vettoriali e relative operazioni -esprimere il risultato di una misura e saper rappresentare

Dettagli

La formazione finanziaria è il miglior investimento per il tuo domani

La formazione finanziaria è il miglior investimento per il tuo domani www.sapienzafinanziaria.com La formazione finanziaria è il miglior investimento per il tuo domani Lezione n. 6 Analisi Candlestick Segnali da pattern Candlestick www.sapienzafinanziaria.com Cenni storici

Dettagli

TOPOGRAFIA 2013/2014. Prof. Francesco-Gaspare Caputo

TOPOGRAFIA 2013/2014. Prof. Francesco-Gaspare Caputo TOPOGRAFIA 2013/2014 L operazione di misura di una grandezza produce un numero reale che esprime il rapporto della grandezza stessa rispetto a un altra, a essa omogenea, assunta come unità di misura. L

Dettagli

DISTRIBUZIONE NORMALE (1)

DISTRIBUZIONE NORMALE (1) DISTRIBUZIONE NORMALE (1) Nella popolazione generale molte variabili presentano una distribuzione a forma di campana, bene caratterizzata da un punto di vista matematico, chiamata distribuzione normale

Dettagli

Strategia sulle News macroeconomiche

Strategia sulle News macroeconomiche Strategia sulle News macroeconomiche Strategia scalping per opzioni binarie Autore: Roberto Napoli Copyright Roberto Napoli 2016 - E vietata la riproduzione, l adattamento, la comunicazione al pubblico,

Dettagli

ANALISI TECNICA GIORNALIERA

ANALISI TECNICA GIORNALIERA RESEARCH TEAM ANALISI TECNICA GIORNALIERA TERMINI & CONDIZIONI Termini e Condizioni del servizio in fondo al report EUR / USD Fase rialzista EUR/USD ha superato la resistenza 1.0670. Supporto posizionato

Dettagli

ESPONENZIALI. n volte

ESPONENZIALI. n volte Corso di laurea: BIOLOGIA Tutor: Floris Marta; Max Artizzu PRECORSI DI MATEMATICA ESPONENZIALI IL CONCETTO DI POTENZA E LA SUA GENERALIZZAZIONE L elevamento a potenza è un operazione aritmetica che associa

Dettagli

I MERCATI SECONDO G2C. Sul FTSE Mib continua il movimento di consolidamento.

I MERCATI SECONDO G2C. Sul FTSE Mib continua il movimento di consolidamento. I MERCATI SECONDO G2C Sul FTSE Mib continua il movimento di consolidamento. Negli USA continuano i segnali di continuazione del potenziale uptrend di Lungo Periodo. Attenzione comunque ad eventuali segnali

Dettagli

UNITA DIDATTICA. Conoscenze. Abilità

UNITA DIDATTICA. Conoscenze. Abilità Titolo: Problemi di geometria analitica : la parabola e l iperbole Codice: B1_S Ore previste:15 Equazione della parabola e coordinate del vertice Grafico di una parabola Equazione dell iperbole equilatera

Dettagli

MARKET DAILY UPDATE. A cura di Manuela Negro. A ca cura di Manuela Negro. del 30 dicembre

MARKET DAILY UPDATE. A cura di Manuela Negro. A ca cura di Manuela Negro. del 30 dicembre MARKET DAILY UPDATE del 30 dicembre 2015 A c manuela.negro@tradingroomroma.it f Trading Room Roma augura ai lettori prospero Anno Nuovo. un sereno e Il team si ferma pr qualche giorno in occasione delle

Dettagli

Programmazione con Foglio di Calcolo Cenni di Statistica Descrittiva

Programmazione con Foglio di Calcolo Cenni di Statistica Descrittiva Fondamenti di Informatica Ester Zumpano Programmazione con Foglio di Calcolo Cenni di Statistica Descrittiva Lezione 5 Statistica descrittiva La statistica descrittiva mette a disposizione il calcolo di

Dettagli

UNITÀ DIDATTICA N. 1 IL NUMERO

UNITÀ DIDATTICA N. 1 IL NUMERO UNITÀ DIDATTICA N. 1 IL NUMERO Rappresentare, leggere, scrivere e operare con i numeri naturali e decimali avendo la consapevolezza del valore posizionale delle cifre. Operare con le potenze del 10. Interpretare

Dettagli

ANALISI TECNICA GIORNALIERA

ANALISI TECNICA GIORNALIERA RESEARCH TEAM ANALISI TECNICA GIORNALIERA TERMINI & CONDIZIONI Termini e Condizioni del servizio in fondo al report EUR / USD Privo di direzione EUR/USD si sta muovendo in entrambe le direzioni senza particolare

Dettagli

Indice della lezione. Incertezza e rischio: sinonimi? UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PARMA FACOLTA DI ECONOMIA

Indice della lezione. Incertezza e rischio: sinonimi? UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PARMA FACOLTA DI ECONOMIA UNIVERSIT DEGLI STUDI DI PRM FCOLT DI ECONOMI Corso di Corporate anking a.a. 2010 2011 (Professor Eugenio Pavarani) Introduzione al rischio CPITOLO 9 1 Indice della lezione Rischio e rendimento per titoli

Dettagli

L errore percentuale di una misura è l errore relativo moltiplicato per 100 ed espresso in percentuale. Si indica con e p e risulta: e ( e 100)%

L errore percentuale di una misura è l errore relativo moltiplicato per 100 ed espresso in percentuale. Si indica con e p e risulta: e ( e 100)% UNITÀ L ELBORZIONE DEI DTI IN FISIC 1. Gli errori di misura.. Errori di sensibilità, errori casuali, errori sistematici. 3. La stima dell errore. 4. La media, la semidispersione e lo scarto quadratico

Dettagli

Iniziamo con l Indice Eurostoxx che, al momento di calcolo, valeva circa 2787 (indicato dalla freccia in figura): Estoxx

Iniziamo con l Indice Eurostoxx che, al momento di calcolo, valeva circa 2787 (indicato dalla freccia in figura): Estoxx (7-lug-2016) Vediamo la consueta Analisi legata al mercato delle Opzioni, che serve soprattutto per comprendere meglio cosa pensano i grandi Operatori in Opzioni sui Sottostanti per i prossimi giorni e

Dettagli

Capitolo 3 (parte prima) Modelli di (s)composizione. Capitolo 3 1

Capitolo 3 (parte prima) Modelli di (s)composizione. Capitolo 3 1 Capitolo 3 (parte prima) Modelli di (s)composizione Capitolo 3 1 Tipi di pattern sistematico Molti metodi di previsione si basano sul fatto che, se esiste un pattern sistematico (rispetto al tempo), questo

Dettagli

14-sett Iniziamo con l Indice Eurostoxx che, al momento di calcolo, valeva circa 2978 (indicato dalla freccia in figura): Estoxx

14-sett Iniziamo con l Indice Eurostoxx che, al momento di calcolo, valeva circa 2978 (indicato dalla freccia in figura): Estoxx 14-sett-2016 Vediamo la consueta Analisi legata al mercato delle Opzioni, che serve soprattutto per comprendere meglio cosa pensano i grandi Operatori in Opzioni sui Sottostanti per i prossimi giorni e

Dettagli

Campo di Variazione Costituisce la misura di

Campo di Variazione Costituisce la misura di Statistica2 22/09/2015 I Parametri di dispersione Campo di Variazione Costituisce la misura di PESO ALLA NASCITA DEI BOVINI matricola PESO SESSO 7 38,00 F 8 38,00 F 1 40,00 F 2 40,00 F 5 40,00 F 10 42,00

Dettagli

Scale di Misurazione Lezione 2

Scale di Misurazione Lezione 2 Last updated April 26, 2016 Scale di Misurazione Lezione 2 G. Bacaro Statistica CdL in Scienze e Tecnologie per l'ambiente e la Natura II anno, II semestre Tipi di Variabili 1 Scale di Misurazione 1. Variabile

Dettagli

CAPITOLO I MEDIE MOBILI E LORO UTILIZZO

CAPITOLO I MEDIE MOBILI E LORO UTILIZZO CAPITOLO I MEDIE MOBILI E LORO UTILIZZO Mappa del capitolo Medie mobili e loro utilizzo Tipologie di medie mobili e scelta dell ampiezza Tecniche di utilizzo e segnali Oscillatore basato su due medie Conclusioni

Dettagli

Corso di formazione in aula

Corso di formazione in aula tenuto da Giovanni Borsi Pozzolengo (BS) martedì venerdì 21-24 giugno 2016 PROGRAMMA DEL CORSO: ASTE DI APERTURA ANALISI DEL BOOK SCALPING E DAY TRADING MARTEDI 08.45: Analisi del book per capire come

Dettagli