VOLER APPRENDERE PER IMPARARE A PENSARE A. LA MARCA

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1 VOLER APPRENDERE PER IMPARARE A PENSARE A. LA MARCA 1

2 Le diverse esigenze di apprendimento possono e devono trovare un integrazione nell unità dell esperienza personale dell alunno che apprende. L attività di apprendimento si realizza concretamente attraverso un coinvolgimento di tutto le dimensioni umane, non soltanto dell intelligenza, ma anche della volontà e dell affettività. 2

3 Quando un ragazzo è competente? quando facendo ricorso a tutte le su capacità, utilizza le conoscenze e le abilità per. Comprendere la complessità culturale Riflettere su se stesso e gestire la propria crescita Risolvere i problemi che incontra Interagire positivamente con l ambiente Esprimere un personale modo di essere Maturare il senso del bello Conferire senso alla vita 3

4 Apprendimento responsabile conoscenza e capacità di autoregolazione dei processi mentali riconoscere in maniera positiva la possibilità di insuccesso e saper utilizzare l insuccesso per correggere la propria prestazione; riconoscere le cause tipiche di errori; essere in grado di distinguere i compiti che richiedono una più attenta e consapevole pianificazione; saper comprendere ed organizzare piani di azione o processi di apprendimento; saper prevedere le conseguenze delle proprie azioni; avere la capacità di interrogarsi sui motivi di un determinato comportamento o di un modo di procedere, ponendosi domande sul lavoro che si sta svolgendo. 4

5 L'approccio metacognitivo è divenuto ormai un punto di riferimento nello studio delle funzioni del pensiero e delle più recenti teorie dell'intelligenza proprio perché rende realmente capaci di organizzare, dirigere e controllare i processi mentali adeguandoli alle esigenze o al compito da svolgere rende possibile lo sviluppo delle competenze partendo da strategie cognitive ed esperenziali elaborate personalmente a partire dalle informazioni conosciute. 5

6 impari ad utilizzare autonomamente le strategie di apprendimento più adeguate alla comprensione L attività dell insegnante, dovrebbero far sì che lo studente sappia trarre esperienza dai successi e dagli insuccessi del lavoro scolastico. Inoltre offre all insegnante la possibilità di perseguire i seguenti obiettivi: ottenere che lo studente sviluppi la convinzione che l intelligenza si può migliorare attraverso l uso di strategie di apprendimento effettive e attraverso lo sforzo (Covington, 1985; Dweck, 1986; Nicholls, 1984; Wittrock, 1986); fare in modo che lo studente attribuisca i suoi esiti positivi o negativi alle cause che realmente li producono e così possa agire conseguentemente (Dweck,1986); ottenere che lo studente acquisisca i meccanismi di controllo delle emozioni (Stipek, 1996; Pellerey, 1997). far si che lo studente sviluppi risorse effettive per realizzare una maggiore implicazione motivazionale 6 nel lavoro (Alonso, 1991);

7 Per raggiungere una reale competenza metacognitiva non è sufficiente l acquisizione di abitudini la conoscenza di strategie lo sviluppo di processi di controllo ma è indispensabile un più puntuale riferimento alla educazione della volontà che tenga conto dei risultati delle ricerche sull autocontrollo e sull autoregolazione dell apprendimento e più in generale il potenziamento della motivazione ad apprendere 7

8 L impegno motivato: rapporto tra metacognizione e volizione nell apprendimento All interno del processo educativo le aree cognitiva, voltiva e affettiva si implicano reciprocmente Esistenza di una correlazione positiva tra impegno e metacognizione Una didattica metacognitiva crea le condizioni favorevoli per sviluppare la volontà di apprendere 8

9 Lo studente imparerà progressivamente a mantenere il controllo delle proprie emozioni ad avere fiducia nella propria capacità di farcela a non stancarsi di ricominciare sempre, impegnandosi a fare qualcosa che prima non voleva fare, perché richiedeva sacrificio, rinuncia o perché appariva troppo difficile 9

10 Gli alunni metacognitivamente esperti sviluppano pertanto abilità di controllo e di direzione delle proprie azioni: sanno valutare rapidamente l appropriatezza delle strategie messe in atto sono in grado di giudicare in modo appropriato le difficoltà di un compito; sono in grado di rivolgersi domande su ciò che devono fare; sanno riflettere su ciò che gia hanno appreso e accertarsi se è adeguato, pertinente ed utilizzabile; sono capaci di suddividere il tempo a disposizione tra le varie attività da compiere; sono in grado di predire i risultati del proprio comportamento. 10

11 Il voler apprendere è la condizione necessaria ed essenziale perché il progresso scolastico sia reale Ogni insegnante dovrebbe chiedersi come è possibile alimentare la voglia di apprendere nei propri alunni come fomentare in ognuno di loro il desiderio di imparare a pensare le attività scolastiche sono considerate piacevoli ed efficaci dagli alunni nella misura in cui sono intrinsecamente motivanti e ciò è indubbiamente merito degli insegnanti. 11

12 La motivazione all impegno scolastico Molti alunni subiscono passivamente la scuola e gli insuccessi molti non riescono a trovare la motivazione per "scegliere" di studiare e di andare a scuola. 12

13 Bisogna individuare tutto ciò che permette all alunno di percepirsi in modo realistico aumentare il suo desiderio di apprendere imparare ad autoregolare il proprio apprendimento acquisire convinzioni positive su di sè così l impegno nello studio migliora 13

14 Compiti dell insegnante ottenere che l alunno sviluppi la convinzione che l intelligenza si può migliorare far si che l alunno sviluppi risorse effettive per realizzare una maggiore implicazione motivazionale nel lavoro fare in modo che l alunno attribuisca i suoi esiti positivi o negativi alle cause che realmente li producono e così possa agire conseguentemente 14

15 Che cos'è la voglia di studiare? non va confusa con il piacere (in senso psicologico), in quanto, l'applicazione, lo studio sistematico non dà di per sé alcun piacere. È l'esito dello studio che può dare piacere: il conoscere nuove cose, il prendere bei voti, l apprezzamento dei risultati da parte di persone significative. 15

16 Con il termine "voglia" è meglio intendere la volontà di studiare La non voglia corrisponde ad una mancanza di: intenzione autodeterminazione volontà di raggiungere uno scopo Possiede questa volontà e questa tensione chi: sa a che cosa deve e vuole tendere possiede un obiettivo ha un motivo per volere intraprendere un'azione pur faticosa 16

17 Imparare a studiare E possibile mettere a punto una metodologia metacognitiva motivante che permetta agli alunni di acquisire attraverso una adeguata formazione intellettuale degli atteggiamenti e dei comportamenti positivi nei riguardi della scuola e dello studio Se gli obiettivi che possono favorire il raggiungimento della competenza metacognitiva si correlano con la motivazione ad apprendere 17

18 La gioia di imparare Il lavoro scolastico è fonte di gioia e fattore di crescita personale, a condizione che sia fatto bene nell ideazione nella progettazione nella realizzazione nel completamento nella valorizzazione 18

19 Risvegliare negli alunni il desiderio di avere interessi di studiare per conoscere significa educarli a lavorare bene Si tratta, di entusiasmarli, di stimolarli, affinché abbiano dei progetti, delle aspirazioni, e poi siano capaci di stabilire una gerarchia di valori. 19

20 Il valore attribuito allo studio all apprendimento alla riuscita personale nei compiti scolastici a questo connessi costituisce un costante riferimento interiore che influisce sugli stati motivazionali sulle scelte personali sulle esperienze emozionali 20

21 Fattori che favoriscono la motivazione ad apprendere impegno motivato convinzioni di efficacia controllo delle reazioni emotive motivazione intrinseca valore del lavoro scolastico manifestazioni di interesse e soddisfazione per il lavoro scolastico 21

22 Impegno motivato capacità di controllare in maniera efficace la propria volontà per portare a termine gli impegni con perseveranza superando la stanchezza e la frustrazione di fronte alle difficoltà incontrate capacità di impegnarsi nel lavoro scolastico per ragioni intrinseche controllando in modo adeguato le sollecitazioni esterne e gli interessi alternativi. 22

23 Un alunno che studia con impegno e volontà E consapevole dell importanza dell impegno personale e persevera anche davanti alla difficoltà per portare a termine un lavoro iniziato Ha desiderio e curiosità di conoscere e sa dare significato a ciò che studia Studia per migliorare come persona, è autonomo e prova piacere in ciò che studia individuando valide motivazioni allo studio e mantenendo un atteggiamento positivo verso la scuola e l impegno scolastico. 23

24 Rapporto tra intelligenza e volontà E necessario stimolare l alunno a pensare che per acquisire chiarezza di idee: su se stesso su quel che vuol fare su quel che deve essere deve esercitarsi a volere ciò che l intelligenza gli presenta come oggettivamente interessante: cioè come utile, vero e buono deve impegnarsi a tradurre in atto ciò che sa che può effettivamente portarlo a raggiungere i fini giusti. 24

25 Nell atto libero intervengono sia l intelligenza che la volontà esse si includono a vicenda Per essere coscienti nel senso di essere capaci di controllare le proprie azioni in conformità alle finalità proposte il cammino è sempre almeno duplice educazione dell'intelligenza educazione della volontà 25

26 Il concetto di volontà come tendenza intellettiva si basa sull esperienza Scegliere vuol dire volere qualcosa di particolare ma per un motivo che ha carattere universale ed è proprio su quest apertura all universale che si fonda la libertà del volere. Il contenuto della volontà di ciascuno deve essere in ogni modo compatibile con l integrale perfezionamento della persona umana. 26

27 che deve mirare attraverso la sua azione a rendere ogni uomo capace di affrontare con libertà e responsabilità qualsiasi situazione non può rinunciare a riflettere sul rapporto tra valori e azioni. 27

28 La volontà è mossa dai motivi: è una tendenza verso il bene, e il bene ne è insieme l oggetto e il motivo. Se la volontà subisce l influenza di una passione disordinata, è con difficoltà che il giudizio dell intelligenza perviene alla valutazione del bene particolare. 28

29 L educazione della volontà ha come obiettivo quello di cercare di far in modo che ogni alunno si formi nell impegno e nella responsabilità personale sviluppando abiti che fortifichino la sua capacità di decisione e gli permettano di esercitare la sua libertà. 29

30 I tre momenti o fasi che caratterizzano in modo peculiare l azione volontaria: La volontà iniziale è necessaria in quanto sforzo per rompere l inerzia che è sempre presente nell attività umana. La volontà continuativa significa costanza e continuità nell azione in corso contro la noia che con relativa frequenza sopraggiunge nel lavoro quotidiano. La completezza di un opera consiste nel suo termine e nella sua perfezione ed esige anche una particolare forma di applicazione della volontà, lo sforzo finale per terminare ciò che si è iniziato. 30

31 Le convinzioni e le strategie di controllo attivo permettono all alunno di portare a termine in modo valido ed efficace gli impegni intrapresi lo rendono padrone dei propri atti con una volontà forte, illuminata dall intelligenza gli permettono di avere fiducia in se stesso e di sentirsi capace di dominarsi per giungere a fare ciò che deve fare vincendo gli stati d animo momentanei 31

32 E opportuno chiedersi: qual è il ruolo dell'affettività nel processo che porta lo studente a compiere liberamente il bene conosciuto come tale in che modo gli insegnanti possono servirsi della leva affettiva per aiutare gli alunni a camminare, passo dopo passo, verso questo obiettivo ideale. 32

33 Il controllo affettivo-motivazionale Le emozioni e gli affetti si collocano all interno di una visione integrale dell'uomo La relazione tra volontà e affettività La valutazione e regolazione delle reazioni emotive spettano all intelligenza e alla volontà Il controllo dell ansia 33

34 Volere e desiderare Nel linguaggio comune si usano spesso indifferentemente i verbi volere e desiderare mentre nel linguaggio scientifico i due verbi hanno significati diversi. Il desiderio appartiene all'ordine sensibile o concupiscente; la volontà all'ordine conoscitivo. L'atto volontario non è solo un atto anticipatore e noto nelle sue conseguenze, ma è anche qualcosa di previsto, premeditato e deciso; il desiderio no. 34

35 La formazione dei motivi Le disposizioni interiori e quindi i motivi di scelta (adesione personale ai valori oggettivi) sono il risultato di un lungo processo di interiorizzazione di esperienze interazioni comunicazioni riflessioni azioni emozioni. La formazione dei motivi è un processo psicologico profondo che richiede tempi abbastanza lunghi. 35

36 Perché un azione motivata possa mantenersi nel tempo il soggetto deve accettare di pensare a lungo termine; avere un organizzazione temporale tale da pianificare il progetto nel tempo in modo da eseguire le azioni necessarie per raggiungere il suo scopo avere un integrazione temporale che gli permetta di integrare le azioni passate, presenti e future. 36

37 Una forte motivazione interna può sostenere i vari momenti del processo di apprendimento promuovendo il passaggio dalla curiosità all'interesse contribuendo a mantenere costante il livello dell'attenzione e della rielaborazione personale. 37

38 Manca di volontà e di voglia di studiare colui che manca di motivi. Per un buon rendimento nello studio non basta l'intelligenza E necessaria una spinta interna a utilizzarla al meglio. 38

39 Perché studiare? La prima richiesta che gli alunni dovrebbero fare ai loro insegnanti è il motivo, la ragione, lo scopo per cui studiare una disciplina; il primo dovere degli insegnanti è rispondere a questa richiesta indicando agli alunni la strada per scoprire il senso di quello che viene richiesto loro di studiare. 39

40 Perché studiare? Non si tratta di dare risposte, ma di promuovere atteggiamenti che aprano alla ricerca del senso dello studio. L'assenza di interesse può anche essere dovuta a una scelta sbagliata della scuola, sia libera che condizionata dall'ambiente familiare. 40

41 Perché sacrificare ciò che più piace e diverte per fare qualcosa di inutile? Il problema di più difficile soluzione per un insegnante è costituito da presenza in classe di un alunno non motivato in alcun modo ad apprendere perché senza uno scopo anche lo sforzo più piccolo appare inutile e insostenibile. 41

42 L'assenza di motivazione e di interesse è all'origine di un comportamento passivo di una totale assenza di impegno (voglia-volontà di studiare) dell'incapacità di concentrarsi e di stare attenti di un atteggiamento di ribellione e di opposizione verso ogni proposta e verso chi di essa è portatore. 42

43 Non è così facile capire quale sia il motivo o la motivazione del comportamento perché generalmente il comportamento di un individuo è il risultato di una serie di spinte motivazionali non tutte positive che a volte muovono in direzioni opposte causando conflitti al suo interno. 43

44 Motivazione L'insieme dei fattori che condizionano la messa in moto e il mantenimento di energia psico-fisica da parte dell'individuo nel raggiungimento di obiettivi che, nel loro insieme, caratterizzano il suo modo particolare di rapportarsi con il mondo. La motivazione è movimento o spinta verso una meta desiderata. Essa è tanto più forte quanto più è forte il desiderio di raggiungere lo scopo. 44

45 Al termine motivazione si danno in genere due significati: si parla di motivazione intrinseca quando essa scaturisce dal rapporto tra il soggetto che apprende e l oggetto di apprendimento di motivazione estrinseca quando essa è indotta o imposta dall esterno. 45

46 Gli influssi sulla motivazione Quando ci si chiede che cosa influenzi la motivazione, la prima risposta è: l azione dell insegnante. Ma entrano in gioco anche altri fattori: interesse soddisfazione volontà di apprendere 46

47 Le motivazioni scolastiche si raggruppano in due principali categorie: estrinseche intrinseche 47

48 Le motivazioni intrinseche (motivazioni alla conoscenza e alla competenza) Nell apprendimento orientato al sé si cerca solo di apparire bravi e di superare i compagni Quando si è orientati al compito interessa soprattutto apprendere e si fa fronte in maniera più agevole alle difficoltà incontrate. 48

49 Percezione di competenza Il sentimento di competenza che deriva dal completamento di un compito difficile potenzia la motivazione intrinseca Situazioni che sollecitano il senso di incompetenza abbassano la motivazione intrinseca 49

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