Ci starà qui dentro tutto ciò che a scuola mi metteranno in testa?
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- Basilio Conte
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1 Ci starà qui dentro tutto ciò che a scuola mi metteranno in testa? 1
2 MAPPE: QUESTE SCONOSCIUTE MAPPE esplorare comprendere esporre progettare orientare PROBLEMI ARGOMENTI SITUAZIONI TESTI IPERTESTI CONCETTI 2
3 PERCHE USIAMO LE MAPPE? Con quali significati Con quali procedure 3
4 La complessità è nel mondo Si tratta di: dominare la complessità, trasformare quel che sembrerebbe uno strumento complicato in uno strumento adatto al compito, comprensibile, usabile, godibile (Donald A. Norman) 4
5 Un modello concettuale è la struttura delle convinzioni che una persona ha rispetto al modo in cui funziona una certa cosa. Esso sta nella mente delle persone. I modelli concettuali ci aiutano a trasformare la complessa realtà in qualcosa di comprensibile. (Donald A. Norman) 5
6 Comprensibilità e comprensione: due chiavi fondamentali per il controllo della complessità. Per comprendere è fondamentale spiegare. Le spiegazioni derivano dai propri modelli concettuali che si costruiscono mentre cerchiamo di dare un senso alle nostre esperienze (Donald A. Norman) 6
7 Lo scopo principale dell educazione è quello di consentire a chi impara di farsi carico della propria personale costruzione di significato (J. Novak) 7
8 L insegnamento e l apprendimento sono degli eventi interattivi e coinvolgono i pensieri, le azioni e le emozioni sia del docente che dell alunno. 8
9 L apprendimento significativo si verifica quando chi apprende decide di mettere in relazione nuove informazioni con le conoscenze già possedute 9
10 L apprendimento significativo richiede: conoscenze precedenti materiale significativo scelta consapevole di collegare le nuove informazioni con quelle già in possesso 10
11 Costruire UNIVERSIÀ ed DEGLI usare le STUDI mappe concettuali DI UDINE Facoltà per uno di Scienze studio della efficace Formazione Le conoscenze e le informazioni possono essere sintetizzate in concetti. Con il termine concetto si intende: una regolarità percepita in eventi o oggetti definita attraverso una etichetta (un nome) 11
12 ECCO PERCHE 12
13 usare strumenti per ascoltare:..il dialogo non è soltanto il luogo dove portare alla luce preconoscenze individuali per metterle a confronto o accomodarle reciprocamente. Il dialogo è un luogo dove si elaborano conoscenze; una conoscenza complessa, strutturata su relazioni, che trova in una situazione di interrelazioni vive il terreno più fertile per consolidarsi come rappresentazione. Il dialogo è un luogo dove si costruiscono teorie, che non sono tali finché il soggetto non le struttura nel linguaggio verbale. (M. Sala) 13
14 Il pensare dei bambini è un pensare complesso 14
15 Ascolto e mappe consentono di esplicitare la complessità del pensare e delle rappresentazioni concettuali dei bambini. Consentono al docente di visualizzare graficamente gli elementi carenti, quelli certi, quelli da approfondire attraverso lo studio. Permettono al docente di costruire percorsi dotati di senso, selezionando i punti di vista (siano essi relativi alle esperienze, che disciplinari), tenendo conto della complessità della conoscenza e dell unitarietà del sapere. 15
16 COME COSTRUIAMO LE MAPPE 16
17 Le mappe concettuali servono a mettere in evidenza le connessioni di significato tra i concetti che formano le proposizioni. è 17
18 Le mappe concettuali hanno la funzione di mettere a fuoco per chi impara e per chi insegna, le idee chiave su cui ci si deve concentrare per svolgere un determinato compito. 18
19 19
20 Una mappa si realizza tenendo conto delle seguenti procedure: Definire un TEMA o scegliere un CONCETTO (si intende per concetto una regolarità percepita in eventi o oggetti definita attraverso una etichetta. Con etichetta si intende un nome o un nome + aggettivo) 20
21 Inserire il CONCETTO in un NODO (o bolla grafica) Inserire i SOTTONODI che contengono i concetti di derivazione, ordinati secondo gerarchia (dal più inclusivo al più specifico) Individuare i legami tra i nodi (espressi graficamente attraverso linee o frecce di unica direzione o bidirezionali) Esplicitare i legami utilizzando parole legame (proposizioni, verbi, nessi logici) Inserire ulteriori collegamenti trasversali tra i nodi della mappa 21
22 22
23 Le mappe servono per lo studio personale, per l organizzazione e gestione di progetti, per la costruzione di progettazione (mappa concettuale iniziale del docente-, matrice cognitiva a seguito dell ascolto degli alunni). Possono essere utilmente usate nella pratica didattica con gli alunni e costituiscono anche elemento di verifica e valutazione. Le mappe si usano generalmente per la costruzione di ipermedia, multimedia e siti. 23
24 Le tipologie di mappe si sono evolute in questi ultimi anni nella pratica didattica: mappe testuali 24
25 ancora 25
26 mappe grafiche 26
27 mappe con il corpo, tridimensionali 27
28 mappe in movimento 28
29 mappe per la progettazione di percorsi didattici 29
30 Le mappe possono essere costruite con gli strumenti del pacchetto Office (word, power point, ) oppure con software specifici come: cmap - scaricabile gratuitamente dalla rete, prodotto dal gruppo di ricerca di J. Novak mindmanager - scaricabile in versione TRIAL freemind completamente gratuito Inspiration e Kidspiration - in versione TRIAL MindOMO per costruire mappe direttamente in rete ed esportarle 30
31 Inoltre per ricercare materiali nella rete attraverso l organizzazione concettuale di WIKIPEDIA 31
32 per costruire creativamente mappe grafiche da un testo
33 IN CONCLUSIONE 33
34 Per apprendere bisogna essere motivati. Non c è apprendimento se i bambini non scelgono di imparare e di solito lo fanno davanti ad una situazione stimolo, ad una sfida. Dobbiamo conoscere e utilizzare le conoscenze che i bambini possiedono già. Dobbiamo organizzare le conoscenze concettuali che vogliamo insegnare. L apprendimento si svolge in un determinato contesto: dobbiamo valutare quale è il contesto più adatto. E necessario compiere valutazioni per accertare i progressi e motivare ulteriormente i bambini. 34
35 Ho sempre pensato che la scuola fosse fatta prima di tutto dagli insegnanti. In fondo chi mi ha salvato dalla scuola se non tre o quattro insegnanti? (Diario di scuola di Daniel Pennac) 35
36 BIBLIOGRAFIA Donald A. Norman (2011),Vivere con la complessità, Pearson, Milano-Torino. J.D. Novak e D.B.Gowin (1989), Imparando a imparare, Sei Frontiere, Torino. M. Sala (2007), L arte di (non) insegnare, Change D.P. Ausubel (1998), Educazione e processi cognitivi. Guida psicologica per gli insegnanti, Angeli, Milano. E. Damiano (2004), Insegnare i concetti, Armando, Roma. E. Morin (2000), La testa ben fatta, Raffaello Cortina Editore, Milano H. Gardner (2006), Cinque chiavi per il futuro, Feltrinelli, Milano D. Maccario (2006), Insegnare per competenze, Sei Frontiere, Torino. D. Pennac (2008), Diario di scuola, Feltrinelli, Milano 36
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