EX DISCARICA CUTER INTERVENTO DI RIMOZIONE DELLE MELME ACIDE E DI MESSA IN SICUREZZA DEL BACINO PROGETTO DEFINITIVO-ESECUTIVO A BASE DI GARA

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1 COMUNE DI ZANICA PROVINCIA DI BERGAMO COMMITTENTE AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI ZANICA VIA ROMA ZANICA (BG) EX DISCARICA CUTER INTERVENTO DI RIMOZIONE DELLE MELME ACIDE E DI MESSA IN SICUREZZA DEL BACINO Giugno 2012 RESPONSABILI DELLE PRESTAZIONI c/o Polo per l Innovazione Tecnologica (POINT) Via Pasubio, DALMINE (BG) ITALIA Tel Fax Geol. Umberto Locati Geol. Marco Maggi OGL 818 OGL 826

2 INDICE 1. PREMESSA DATI SULLE MELME ACIDE DERIVANTI DA PRECEDENTI INDAGINI Documentazione di riferimento Caratteristiche chimico-fisiche Precedenti stime dei volumi NUOVE INDAGINI ESEGUITE PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PROGETTO DI RIMOZIONE Indagini geofisiche (tomografia elettrica) Verifiche analitiche sulle melme acide Verifiche analitiche sulle acque di falda Nuova documentazione reperita PROGETTO DI RIMOZIONE E SMALTIMENTO DELLE MELME ACIDE Tecnica di intervento Cantierizzazione Aree di cantiere Adeguamento della viabilità di accesso Predisposizione di segnaletica lungo la viabilità principale Preparazione dell area di cantiere Logistica ed allacciamento ai servizi Attrezzature e mezzi d opera Transiti e percorsi dei mezzi all esterno del cantiere Sicurezza e sorveglianza Eventuali molestie olfattive Verifiche topografiche Movimentazione, trattamento e smaltimento delle melme acide Asportazione dal bacino Trattamento Destinazione finale delle melme acide Movimentazione, trattamento e smaltimento dei materiali di riporto impregnati da melme Asportazione dal bacino Trattamento Destinazione finale dei rifiuti impregnati da melme Altri rifiuti da smaltire Stima complessiva dei volumi di materiale coinvolti nell intervento Metodologia di verifica del raggiungimento degli obiettivi di bonifica Esecuzione indagini al fondo del bacino Messa in sicurezza e ripristino dell area Monitoraggio ambientale Piano di manutenzione Eventuali interruzioni nell esecuzione dei lavori Stima dei tempi complessivi dell intervento di bonifica CARATTERISTICHE, OBBLIGHI ED ONERI DELL APPALTATORE COMPUTO METRICO ESTIMATIVO QUADRO ECONOMICO ALLEGATO 1: CERTIFICATI ANALITICI MELME ACIDE (GENNAIO 2012) ALLEGATO 2: CERTIFICATI ANALITICI ACQUE DI FALDA (GIUGNO 2012) EX DISCARICA CUTER 1

3 Tavole allegate Tavola ID Oggetto Scala 01 Inquadramento dell area 1: Ubicazione delle indagini eseguite nel sito 1: rev.1 Piano particellare 1: rev.1 Cantierizzazione 1: Viabilità esterna e percorsi grafica 06 Sezioni schematiche di riferimento 1: rev.1 Situazione dell area al termine dei lavori 1:500 Gestione dei diritti (Rights Management) CC-BY-NC-SA REVISIONE DATA OGGETTO 00 Marzo 2012 Emissione 01 Maggio 2012 Revisione a seguito della CDS del 3 maggio Giugno 2012 Revisione per gara d appalto 03 Estratto da metadata standard ISO15836 / Dublin Core ( Il presente documento è costituito da 77 pagine. La responsabilità per l utilizzo dei dati contenuti nel presente documento per qualsiasi altra finalità, ricade esclusivamente sull utilizzatore dei dati stessi. EX DISCARICA CUTER 2

4 1. PREMESSA Il presente documento, redatta su incarico del Comune di Zanica (BG), costituisce il Progetto Definitivo-Esecutivo dell intervento di rimozione delle melme acide presenti nella depressione dell ex discarica Cuter, e della messa in sicurezza del bacino successivamente alla rimozione delle melme, propedeutica all eventuale bonifica, definita sulla base di un Analisi di Rischio. La base di riferimento per la predisposizione del presente progetto è rappresentata dal seguente documento: Piano di investigazione suppletivo ai sensi del D.Lgs 152/2006 Ex Discarica Cuter Relazione di fine lavori, redatto con data Febbraio 2011 dallo Studio Associato Eurogeo di Bergamo. Il progetto di seguito descritto prevede la rimozione delle melme acide presenti nella depressione dell ex discarica in unica fase, il loro trattamento in sito ed il definitivo smaltimento in idoneo impianto, con sistemazione dell area ai fini della sua messa in sicurezza, in attesa dei risultati della successiva Analisi di Rischio. L ubicazione dell area di intervento su CTRL (non in scala) è ricavabile dalla figura di seguito riportata. INQUADRAMENTO GEOGRAFICO DELL AREA SU CTRL (NON IN SCALA) Il presente documento (Rev. 2 dell emissione originale del marzo 2012), tiene conto delle osservazioni e prescrizioni derivanti dalle precedenti Conferenze di Servizi e dei risultati delle recenti verifiche effettuate sulle acque di falda. Contiene inoltre una revisione del cronoprogramma dell intervento, alla luce anche della programmazione economico-finanziaria prevista dalla DGR 23 maggio 2012 EX DISCARICA CUTER 3

5 n.ix/3510, per il finanziamento che Regione Lombardia ha stabilito di rendere disponibile al Comune di Zanica per l esecuzione dell intervento secondo le modalità indicate nella presente relazione. In termini di disponibilità economico-finanziaria per l esecuzione degli interventi, la DGR 23 maggio 2012 n.ix/3510 prevede infatti le seguenti tempistiche: ANNO 2012 ANNO 2013 ANNO (Cap. 980) (Cap. 7503) (Cap ) EX DISCARICA CUTER 4

6 2. DATI SULLE MELME ACIDE DERIVANTI DA PRECEDENTI INDA- GINI 2.1 DOCUMENTAZIONE DI RIFERIMENTO La documentazione disponibile sull area, in parte reperita presso il Comune di Zanica ed in parte attraverso una specifica richiesta di Accesso agli Atti presso la Provincia di Bergamo, è di seguito sintetizzata. Documentazione tecnico-amministrativa varia del Comune di Zanica ( ). Discarica Cutter in località C.na Cucco (Comune di Zanica Bergamo) Indagine finalizzata all accertamento dello stato di fatto e alla messa a punto di un progetto di bonifica e di recupero ambientale ; Prof. G. Marchetti p.c. dell Amministrazione Provinciale di Bergamo Aprile Discarica abusiva Cuter in loc. Cascina Cucco Integrazione alla caratterizzazione del sito eseguita dalla Provincia di Bergamo nell anno 1987 ; Studio Associato Eurogeo - Marzo Piano di investigazione suppletivo ai sensi del D.Lgs 152/2006 Ex Discarica Cuter ; Studio Associato Eurogeo - Febbraio Integrazioni al piano di investigazione suppletivo ai sensi del D.Lgs 152/2006 Ex Discarica Cuter ; Studio Associato Eurogeo - Febbraio Piano di investigazione suppletivo ai sensi del D.Lgs 152/2006 Ex Discarica Cuter Relazione di fine lavori ; Studio Associato Eurogeo - Febbraio Verbale ARPA Bergamo prot del 6 maggio Verbale Provincia di Bergamo prot /09-11/Con del 9 giugno CARATTERISTICHE CHIMICO-FISICHE Sulle melme acide presenti nel bacino dell ex discarica Cuter, sono disponibili alcuni dati analitici riportati nella relazione Eurogeo del febbraio 2011 citata in premessa. In particolare nella relazione si riporta un confronto tra i dati analitici di un campione prelevato nel dicembre 2001 e di uno prelevato nel febbraio Il certificato analitico relativo al campione prelevato nel febbraio 2010, nel quale lo stato fisico del materiale viene definito fangoso palabile. Le analisi, seppur non totalmente confrontabili, evidenziano entrambe un ph pari a 2,5 e valori molto elevati di idrocarburi totali, IPA (per il solo campione 2001) e PCB (per il solo campione 2001). Relativamente al ph, considerando anche le verifiche analitiche effettuate negli anni 70 ed 80, questo risulta variabile da 1,6 a 2,9. EX DISCARICA CUTER 5

7 Considerando che le analisi disponibili non evidenziano nelle melme la presenza di composti basso bollenti (solventi aromatici e clorurati sono al limite di rilevabilità del metodo analitico), per una valutazione sul contenuto d acqua, si può fare riferimento al residuo secco a 105, che risulta pari al 75,5 % (dato analitico 2001) ed al 63,5 % (dato analitico 2010). Il residuo secco a 600 (dato analitico 2010) risulta pari a all 1,6%. Relativamente al peso di volume, nella relazione Eurogeo del febbraio 2011 non sono riportati dati relativi a tale parametro. È stata quindi direttamente esaminata presso l Ufficio Tecnico del Comune di Zanica la documentazione pregressa, in particolare la relazione ed i relativi allegati a firma del Prof. Marchetti, redatta su incarico della Provincia di Bergamo nel 1987 (( Indagine finalizzata all accertamento dello stato di fatto e alla messa a punto di un progetto di bonifica e di recupero ambientale ). Per il peso di volume ci si può riferire in primo luogo al dato Ecodeco citato nella relazione Marchetti (la documentazione originale Ecodeco del 1985 non è presente in comune e quindi non è stata visionata). Tale dato è relativo ad un campione medio di melme prelevato fino a 7 m di profondità nel sondaggio inclinato eseguito nel 1985 sul lato orientale del bacino. L analisi su tale campione indica un peso specifico di 1,15 kg/l. Nelle valutazioni sui possibili interventi di bonifica riportate nella stessa documentazione Marchetti, si fa poi riferimento a: 1,25 kg/dmc per le melme acide sciolte. 1,50 kg/dmc per le melme acide frammiste a RSU e ghiaia. Le analisi Ecodeco del 1985 indicano alcuni ulteriori dati relativi alle melme acide, relativamente a: aspetto fisico: semisolido (fonte: lettera Ecodeco al comune di Zanica del 14 aprile 1980); temperatura di fluidificazione: 60 c (fonte: lettera Ecodeco al comune di Zanica del 14 aprile 1980); potere calorifico medio: Kcal/kg (fonte: lettera Ecodeco al comune di Zanica del 14 aprile 1980); ph post combustione: 2 (fonte: lettera Ecodeco al comune di Zanica del 14 aprile 1980); ceneri: 34,5% (fonte: relazione Marchetti); 2.3 PRECEDENTI STIME DEI VOLUMI Relativamente alla stima dei volumi delle melme acide presenti nel bacino, la relazione Eurogeo citata in premessa riporta: il dato della relazione Marchetti, che indica un volume di m 3. la valutazione Eurogeo formulata alla luce delle nuove indagini eseguite nel 2010, che indica un volume di 2.138,5 m 3. EX DISCARICA CUTER 6

8 Inoltre: nella relazione Marchetti si stimano in m 3 le melme acide miste a ghiaie, sabbie ed RSU sottostanti le melme acide (definite nella stratigrafia del sondaggio Ecodeco Melme con presenza di sabbia, ghiaia, ciottoli e tracce di rifiuti vari ); tale materiale si spingerebbe fino a 7 m di profondità dal tetto delle melme acide; nella relazione Eurogeo si stimano in 6.805,00 m 3 i riporti ed RSU frammisti a melme, presenti nel settore di pertinenza del bacino delle melme acide e sottostanti a queste. Va notato che molto limitate risultano essere le indagini dirette eseguite sul bacino delle melme acide per stabilirne l effettivo volume e quindi, per quanto noto agli scriventi, le valutazioni sopra formulate si basano sostanzialmente sugli elementi di seguito elencati. 1) Nel caso della relazione Marchetti: superficie visibile del bacino di melme acide; pareti del bacino sottostante la superficie, di inclinazione maggiore rispetto a quella visibile in superficie; in una prima relazione del Prof. Marchetti del settembre 1985 ( Indagini sul deposito di melme acide presso la discarica Cuter in località Cascina Cucco di Zanica (BG) ), si riporta a pagina 2: L angolo di riposo di tale materiale si può stimare intorno ai e tale è probabile che sia la pendenza delle scarpate della cava al disotto delle melme. dati del sondaggio Ecodeco 1985; spessore ipotizzato delle melme pari a circa 2 m. 2) Nel caso della relazione Eurogeo: dati e valutazioni della relazione Marchetti; superficie visibile del bacino di melme acide; pareti del bacino sottostante la superficie, di inclinazione ipotizzata sostanzialmente analoga a quella visibile in superficie (si veda la tavola 2 allegata alla relazione Eurogeo del febbraio 2011); dati del sondaggio SG1 eseguito nel 2010 spessore ipotizzato delle melme pari a circa 2 m. Pertanto gli unici elementi derivanti da indagini dirette sul bacino di melme acide sono rappresentati: 1) Dal sondaggio Ecodeco 1985 (sondaggio Tecson ), eseguito con inclinazione di 40 rispetto alla verticale a partire dal settore centrale della sponda orientale del bacino. Nella prima relazione del Prof. Marchetti del settembre 1985 si dice (pagina 3) che il sondaggio è stato impostato dal bordo della cava con un inclinazione delle aste di 40 per evitare di incontrare la scarpata prima di raggiungere il fondo della cava. Si afferma poi che la profondità raggiunta e le informazioni raccolte in sede locale durante l esecuzione del sondaggio, indicano che la scelta dell inclinazione è stata corretta. EX DISCARICA CUTER 7

9 La figura seguente, tratta dalla relazione Marchetti 1985, presenta la stratigrafia del sondaggio, riferita alla verticale ed agli spessori reali. Il carotaggio eseguito ha fornito i seguenti risultati: - fino a 2,60 m: melme fluide - fino a 9,10 m: melme con presenza di sabbia, ghiaia, ciottoli e tracce di rifiuti vari - fino a 11,70 m: ghiaie e ciottoli in matrice melmosa e sabbiosa - a 12,60 m: sabbia fine e grossolana. 2) Dal sondaggio Eurogeo 2010, eseguito dalla ditta Sogetec con inclinazione di 45 a partire dal settore centrale della sponda occidentale del bacino. Per i dati relativi a tale sondaggio, di lunghezza pari a 21 m e rappresentativo sulla verticale di una sezione stratigrafica di circa 15 m, si rinvia alla relazione Eurogeo Esaminando la documentazione storica presente presso il comune di Zanica, sono inoltre emersi alcuni elementi che si ritiene utile evidenziare. La Denunzia dell Ufficio Polizia Urbana del comune di Zanica (Prot. n 794) del 17 marzo 1976 fa riferimento al fatto che il sig. Cuter Battista da circa 6 mesi abusivamente permette che nel suo terreno vengano scaricati rifiuti assolutamente insalubri. Il Rapporto di Servizio del Servizio di Vigilanza Sanitaria Annonaria del 9 settembre 1976 parla di una buca nel terreno di circa 400 m 2, il fondo della quale è completamente ricoperto da uno strato di materiale fluido di colore nero, e di bidoni metallici affioranti dal fondo. NOTA: SI TRATTA DI UNA SITUAZIONE CHE PARREBBE MOLTO DIVERSA RISPETTO A QUELLA OGGI OSSERVABILE. IN PRIMO LUOGO PER LA PRESENZA DI BIDONI AFFIORANTI EX DISCARICA CUTER 8

10 DAL FONDO, OGGI NON PIÙ VISIBILI. INOLTRE, CONSIDERANDO ANCHE UNA STIMA AP- PROSSIMATA DELLA SUPERFICIE, SI TENGA CONTO CHE PER OTTENERE UN FONDO VISIBI- LE DI 500 M 2 DI SUPERFICIE, CON LA CONFIGURAZIONE GEOMETRICA ATTUALE DELLE SPONDE SI DOVREBBE SCENDERE DI CIRCA 4 M DI QUOTA RISPETTO ALLA SUPERFICIE ATTUALE DELLE MELME ACIDE. L Ordinanza del comune di Zanica (Prot. n.3087) del 22 ottobre 1976 riferisce che Cuter Battista ha continuato ad esercitare tale attività. La lettera dell Ufficio Sanitario di Zanica del 25 luglio 1979 riferisce di una buca di forma irregolarmente ovale della lunghezza di circa mt. 40 e della larghezza di circa mt. 20 e di profondità non valutabile ma comunque notevole, piena di liquame nerastro. NOTA: SI TRATTA IN QUESTO CASO DI UNA SITUAZIONE SICURAMENTE PROSSIMA SE NON ANALOGA RISPETTO A QUELLA ATTUALE. Il Verbale di Prelevamento n.2 dell Ufficio di Polizia Urbana dell 11 settembre 1979 (presente il sig. Cuter Battista) riferisce di una buca della profondità di metri 6 circa e avente un diametro di metri 40 satura di rifiuti industriali. EX DISCARICA CUTER 9

11 3. NUOVE INDAGINI ESEGUITE PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PROGETTO DI RIMOZIONE Alla luce dei dati disponibili, si è ritenuto indispensabile, per la predisposizione del progetto di rimozione, effettuare ulteriori verifiche sul bacino di melme acide. 3.1 INDAGINI GEOFISICHE (TOMOGRAFIA ELETTRICA) Su richiesta degli scriventi e con incarico diretto da parte del Comune di Zanica la società Progea consulting s.r.l. ha eseguito una serie di stendimenti di tomografia elettrica direttamente sul bacino di melme acide. ESECUZIONE STENDIMENTI GEOFISICI SUL BACINO DI MELME ACIDE (14 NOVEMBRE 2011) Per l esame di dettaglio della metodologia di indagine e dei risultati, si rinvia alla relazione Progea Esecuzione di indagini geofisiche con il metodo della tomografia elettrica nell area dell ex discarica Cuter del novembre Le indagini geofisiche eseguite, unitamente a tutte le precedenti indagini, sono ubicate e sintetizzate anche sulle Tavole 01 e 02 allegate alla presente relazione. In questa sede si evidenzia che le indagini effettuate, oltre che fornire una serie di elementi sulla presenza e profondità dei rifiuti solidi presenti ad est e sud-est del bacino, hanno consentito soprattutto di stimare gli spessori delle melme acide, che nel settore centrale del bacino arrivano anche a valori superiori agli 8 metri. 10 E X D I S C A R I C A C U T E R I N T E R V E N T O D I R I M O Z I O N E D E L L E ME L M E A C I D E E D I ME S S A I N S I C U R E Z Z A D E L B A C I N O

12 3.2 VERIFICHE ANALITICHE SULLE MELME ACIDE In considerazione soprattutto degli obiettivi di progetto, che devono in primo luogo considerare le caratteristiche dei materiali coinvolti nell intervento rispetto alla possibile destinazione finale dei rifiuti, si è ritenuto di richiedere ulteriori analisi sulle melme acide presenti nel bacino. Erano infatti disponibili, oltre ad alcuni dati relativi ad analisi eseguite negli anni 80, due sole analisi fatte eseguire da Eurogeo nel 2001 e nel 2010, tra l altro con dati tra loro contrastanti soprattutto in relazione al contenuto di PCB ed IPA. Inoltre non erano stati determinati il peso di volume ed il potere calorifico, nè erano state eseguite specifiche analisi per l omologa a smaltimento delle melme. Nel novembre 2011 sono pertanto stati prelevati, a cura degli scriventi, 4 campioni superficiali di melme, successivamente sottoposti ad analisi da parte del laboratorio di parte già impiegato nel corso delle indagini 2010, direttamente incaricato dal Comune di Zanica. Quanto emerso dalle nuove analisi in relazione soprattutto alla possibile destinazione finale delle melme, che sarà preso a riferimento per definire le caratteristiche dei rifiuti e quindi le modalità dell intervento di rimozione e smaltimento, viene nel seguito sintetizzato. In relazione al peso specifico, considerando anche il contenuto d acqua, si assume cautelativamente un valore pari a 1,20 t/m 3. In relazione al ph, si assume un valore pari a 3. In relazione al contenuto di idrocarburi si hanno dati variabili tra le analisi precedenti (idrocarburi totali compresi tra mg/kg e mg/kg) e quelle 2011 (valori di idrocarburi pesanti compresi tra mg/kg e mg/kg). In ogni caso si tratta di valori superiori a quelli che consentirebbero lo smaltimento delle melme in discarica per rifiuti pericolosi. In relazione al contenuto di IPA, questi risultano presenti nelle ultime analisi in concentrazioni inferiori alla sensibilità del metodo analitico. Anche considerando i valori riscontrati nelle analisi precedenti, le concentrazioni di IPA non si considerano rilevanti e/o vincolanti ai fini dello smaltimento. In relazione al contenuto di PCB, per le melme si assume un valore mediamente inferiore a 10 mg/kg. In ogni caso, considerando anche i dati precedenti, nel computo finale verrà attribuita, ad una percentuale delle melme cautelativamente pari al 30%, una concentrazione di PCB superiore a 10 mg/kg ed inferiore a 50 mg/kg. Il potere calorifico inferiore risulta compreso tra e kj/kg. I certificati analitici relativi ai 4 campioni sono riportati in Allegato 1 alla presente relazione. EX DISCARICA CUTER 11

13 3.3 VERIFICHE ANALITICHE SULLE ACQUE DI FALDA In relazione alle caratteristiche delle acque di falda, i dati di riferimento (si veda anche il verbale di ARPA Bergamo prot del 6 maggio 2011) erano rappresentati da: una prima campagna di indagine (campionamento del ), che aveva evidenziato superi dei limiti di norma (tabella 2 del D.Lgs 152/06) per il parametro idrocarburi totali espressi come n-esano nei piezometri PZ1a, PZ2 e PZ3, con valori massimi nel piezometro di monte idrogeologico PZ1a (772 µg/l secondo il laboratorio ARPA e 1054 µg/l secondo il laboratorio della parte); una seconda campagna di indagine (campionamenti in due fasi: e ), che non aveva evidenziato superi dei limiti (tabella 2 del D.Lgs 152/06) per il parametro idrocarburi totali espressi come n-esano; Da notare inoltre che durante la realizzazione del piezometro PZ2 (eseguito a distruzione di nucleo), era stata riscontrata tra 60 e 64 metri di profondità la presenza di un livello nerastro e maleodorante. Stante il limitato numero di dati disponibili, tra l altro non del tutto in linea tra loro, si è ritenuto di richiedere, preliminarmente alla predisposizione del presente progetto, quantomeno un ulteriore campagna di campionamento ed analisi delle acque di falda, come d altra parte prescritto da ARPA. Il 15 maggio 2012 è stato eseguito un nuovo campionamento ed una verifica a- nalitica delle acque di falda, i cui certificati sono riprodotti in Allegato 2 alla presente relazione. Le verifiche analitiche non hanno evidenziato superi delle CSC, ad eccezione del 1,1-dicloroetilene nel solo piezometro Pz1, posto tra l altro a monte idrogeologico rispetto all area. Gli idrocarburi totali espressi come n-esano sono risultati sistematicamente inferiori alla sensibilità del metodo analitico. 3.4 NUOVA DOCUMENTAZIONE REPERITA Per completare il quadro sulle modalità di conduzione e riempimento della discarica abusiva Cuter, si è infine ricercata eventuale documentazione risalente al periodo in cui sono stati effettuati i primi accertamenti sull area (seconda metà degli anni 70). Dopo alcune ricerche e contatti, presso BLOM CGR di Parma è stato acquisita la stampa su carta fotografica (ingrandimento circa alla scala 1:2.000) di un fotogramma relativo ad un volo aereo eseguito il 22 marzo 1975, in scala originaria 1: circa. Di seguito si riproduce la scansione del fotogramma (complessiva e di dettaglio), che permette di verificare (illuminazione da sud) le condizioni dell area alla data del volo. Nella foto aerea è chiaramente definibile la conformazione dell ampia e piuttosto profonda depressione, coincidente con la posizione in cui attualmente sono presenti melme acide, nonché la presenza di un settore centrale depresso, pianeggiante e di colore scuro (primi sversamenti di melme a- cide?), oltre che la presenza ad est/sud-est della discarica di rifiuti ormai colmata e di altre ulteriori situazioni anomale al contorno (ovest e sud). EX DISCARICA CUTER 12

14 FOTOGRAMMA BLOM-CGR DEL 22 MARZO 1975 (AREA COMPLESSIVA) FOTOGRAMMA BLOM-CGR DEL 22 MARZO 1975 (DETTAGLIO DISCARICA CUTER) EX DISCARICA CUTER 13

15 Le documentazione fotografica consente con chiarezza di verificare l ampiezza e la evidente profondità della depressione della cava, con presenza di rifiuti solidi scaricati lungo i margini, durante la fase iniziale di scarico delle melme. Gli elementi derivanti dalla documentazione fotografica, supportati quantitativamente da quanto emerso a seguito dell esecuzione delle tomografie elettriche e da alcuni dei dati precedenti, hanno consentito di formulare nuove e più attendibili valutazioni sul volume delle melme presenti nell ex discarica Cuter. EX DISCARICA CUTER 14

16 4. PROGETTO DI RIMOZIONE E SMALTIMENTO DELLE MELME ACI- DE 4.1 TECNICA DI INTERVENTO Sulla base dei dati precedentemente raccolti e dei risultati delle varie fasi di caratterizzazione, l area in esame risulta tra l altro gravata degli effetti derivanti dalla presenza, nella depressione dell ex discarica, di melme acide abusivamente scaricate fino alla seconda metà degli anni 70. Tali melme rappresentano pertanto il focolaio principale di inquinamento, che ha determinato anche la contaminazione dei terreni di riporto misti a rifiuti con i quali era stata parzialmente riempita la depressione della cava, e dei terreni naturali sottostanti. L intervento di asportazione descritto nel presente documento si pone pertanto come obiettivo l eliminazione del principale focolaio di contaminazione dell area, rappresentato dalle melme acide presenti al tetto dei terreni di riporto e naturali. Per intervenire su tale focolaio, considerando la tipologia del rifiuto ed i suoi volumi, si valuta proponibile un intervento di asportazione e di smaltimento delle melme acide, coadiuvato da una serie di operazioni di trattamento ex situ. I punti di forza offerti da questa tecnica sono rappresentati dall eliminazione definitiva dall area del principale focolaio di contaminazione (obiettivo comunque prioritario), rinviando alla successiva analisi di rischio la valutazione delle necessità di intervento sui sottostanti riporti e terreni contaminati. Inoltre vanno evidenziate la relativa rapidità di esecuzione e la relativa semplificazione del progetto, delle opere e dei lavori di supporto e di cantiere. I punti di debolezza sono invece rappresentati dalla la difficoltà nel reperire a distanze non proibitive un impianto di smaltimento in grado di accogliere a prezzi competitivi le quantità di materiale in gioco, dai costi più onerosi rispetto ad e- ventuali opzioni di messa in sicurezza nel sito e dalla fisiologica instabilità del mercato dei rifiuti. Se non sicuramente congelato per contratto, il costo di smaltimento può subire variazioni tra il momento della trattativa economica a quello del conferimento, con incrementi dei costi globali che, se riferiti alle quantità in gioco, possono risultare anche consistenti. Devono inoltre essere fissate precise condizioni per evitare lo stoccaggio provvisorio su piattaforme esterne al sito, affinché il conferitore sia effettivamente garantito circa la regolarità dello smaltimento. L intervento in progetto comporterà sostanzialmente lo scavo, il trattamento nell area di cantiere e lo smaltimento di melme acide, rifiuti misti e materiale di riporto impregnati da melme acide (rifiuti e terreni a diretto contatto con le melme) e rifiuti misti e materiale di riporto non impregnati da melme acide (rifiuti posti a quote superiori rispetto al bacino, da movimentare per la preparazione dell area e l esecuzione delle operazioni di scavo), oltre ad alcune ulteriori tipologie di rifiuti in quantitativi limitati. Considerando la tipologia e le caratteristiche chimiche e fisiche dei rifiuti da a- EX DISCARICA CUTER 15

17 sportare e smaltire, sulla base dei dati disponibili si possono formulare, in relazione alla destinazione finale, le valutazioni di seguito sintetizzate. 1) Le melme acide, rifiuto pericoloso, per il loro contenuto in TOC non possono essere smaltite in discariche sul territorio italiano, in quanto il DM 27 settembre 2010 prevede, per discariche di rifiuti pericolosi, un valore di TOC non superiore al 6%. Anche ipotizzando possibili deroghe per alcuni impianti in relazione al valore del TOC (che potrebbe anche essere pari a 3 volte il limite), sulla base delle analisi disponibili il contenuto di idrocarburi totali delle melme risulta in ogni caso troppo elevato. Pertanto la destinazione finale delle melme dovrà obbligatoriamente essere ad impianto di incenerimento, eventualmente con recupero energetico (R1). Per tale tipologia di impianti non è vincolante il valore di ph, mentre è importante lo stato fisico del rifiuto, ovviamente per le operazioni di movimentazione e trasporto ma anche e soprattutto per le operazioni di carico alla bocca forno dell impianto di incenerimento. Nel presente progetto si prevede quindi di non intervenire con calce per correggere l elevata acidità delle melme, ma di miscelarle con fibra di legno (segatura scelta), in modo tale da addensare il rifiuto e renderlo più agevolmente movimentabile. Sulla base delle sue caratteristiche, al rifiuto si può ipotizzare di attribuire il codice CER * (Rifiuti prodotti dalla rigenerazione dell olio Catrami acidi) oppure, in subordine, il codice CER * (Rifiuti prodotti dalle operazioni di bonifica di terreni e risanamento delle acque di falda - Rifiuti solidi prodotti dalle operazioni di bonifica di terreni, contenenti sostanze pericolose). La scelta del codice CER *, fermo restando che dovrà essere validata in sede di approvazione da parte delle autorità competenti del progetto, è preferibile in quanto permette di ampliare il numero dei soggetti cui conferire tali rifiuti (maggiore concorrenza) e, quindi, conseguire potenzialmente un risparmio per i soggetti pubblici attori dell intervento in progetto. 2) I rifiuti misti e materiale di riporto impregnati da melme acide, rifiuto in ogni caso pericoloso, per il rapporto tra il contenuto in melme e la matrice solida possono essere ragionevolmente smaltiti in discariche per rifiuti pericolosi. Per tale tipologia di impianti è vincolante il valore di ph, e quindi nel presente progetto si prevede di intervenire su tali rifiuti con una limitata quantità di calce per correggere l elevata acidità delle melme, ed in ogni caso di effettuare una miscelazione con fibra di legno (in quantitativi inferiori a quelli previsti al punto 1), in modo tale da addensare il rifiuto e renderlo più agevolmente movimentabile. Sulla base delle sue caratteristiche, al rifiuto si può ipotizzare di attribuire il codice CER * (Rifiuti prodotti dalle operazioni di bonifica di terreni e risanamento delle acque di falda - Rifiuti solidi prodotti dalle operazioni di bonifica di terreni, contenenti sostanze pericolose). 3) I rifiuti misti e materiale di riporto non impregnati da melme acide, possono essere ragionevolmente smaltiti in discariche per rifiuti non pericolosi e non necessitano di alcun trattamento. EX DISCARICA CUTER 16

18 Sulla base delle caratteristiche rilevabili nella documentazione fotografica ed analitica relativa ai saggi di scavo effettuati, al rifiuto si può ipotizzare di attribuire il codice CER (Terre e rocce, diverse da quelle di cui alla voce *, provenienti da area di bonifica). Per tali rifiuti si verificherà durante gli scavi preliminari la necessità e/o la possibilità di attribuire, attraverso verifica in cumulo, codici diversi in funzione delle loro effettive caratteristiche. Su tutte le tipologie di rifiuto presenti nell area di intervento sarà in ogni caso a carico dell Appaltatore l esecuzione di tutte le necessarie analisi di omologa da prevedere preliminarmente all avvio degli smaltimenti. Si ricorda che, per la sua destinazione d uso, nell area sono vigenti i limiti previsti dalla colonna A della tabella 1 dell allegato 5 al titolo V della parte quarta del DLgs 3 aprile 2006 n.152 (siti ad uso verde pubblico, privato e residenziale). 4.2 CANTIERIZZAZIONE Aree di cantiere Con riferimento alla cartografia catastale riprodotta nella Tavola 03, a cura del Comune di Zanica e con oneri economici a suo carico, si provvederà ad identificare in dettaglio le aree, poste lungo la viabilità di accesso e nella zona del cantiere, che dovranno essere occupate dal cantiere, ed i relativi proprietari. Le particelle catastali sulle quali interferiscono il cantiere e le opere accessorie sono le seguenti: Foglio 9, particella 2704 (fascia di rispetto lungo la strada provinciale, di proprietà dell Amministrazione Provinciale di Bergamo), interessata per una piccola parte dall adeguamento dell intersezione tra la strada di accesso al cantiere e la viabilità principale. Foglio 9, particella 4032 (superficie m 2 ), di proprietà per ½ ciascuno di Comelli Alda e Comelli Elena, interessata per una piccola fascia lungo il limite est dalla strada campestre di accesso al cantiere e dal suo ampliamento. Foglio 9, particella 593 (superficie m 2 ), di proprietà per ½ ciascuno di Comelli Alda e Comelli Elena, interessata in parte dal cantiere. Foglio 9, particella 1868 (superficie m 2 ), di proprietà per ½ ciascuno di Comelli Alda e Comelli Elena, interessata in parte dal cantiere. Per le procedure di occupazione e/o esproprio, si farà riferimento a quanto previsto dal RR n.2/2012 ed alla LR 10/ Adeguamento della viabilità di accesso Per garantire l accesso all area dei lavori, è preliminarmente necessario provvedere alla sistemazione dell accesso lungo via dell Industria, sostituendo l attraversamento presente lungo il fosso parallelo alla strada comunale con una EX DISCARICA CUTER 17

19 nuova tubazione in cls di resistenza adeguata, diametro non inferiore a 0,80 m e lunghezza non inferiore a 10 m, oltre che ampliando l area di accesso con stesa di inerte stabilizzato, compattato e rullato. L attuale strada campestre necessita di un allargamento per un tratto di circa 150 m; la sede dovrà essere allargata di almeno 2 m lungo il lato ovest, prevedendo la stesa di tnt (200 g/mq) alla base e successivamente di inerte stabilizzato, compattato e rullato. Prima dell accesso all area di cantiere, è infine necessario adeguare l attraversamento di un fosso secondario, di dimensioni limitate Predisposizione di segnaletica lungo la viabilità principale Per garantire le necessarie condizioni di sicurezza all immissione dei mezzi di trasporto lungo la viabilità principale, a carico dell Appaltatore dovrà essere predisposta apposita segnaletica fissa lungo Via dell Industria. L autorizzazione alla posa della segnaletica, riportante adeguati limiti di velocità e l indicazione della zona di transito ed uscita dei mezzi dal cantiere, sarà ottenuta a cura del Comune di Zanica e realizzata a cura ed onere dell Appaltatore Preparazione dell area di cantiere Le operazioni di preparazione dell area di cantiere (si veda la Tavola 04 allegata alla presente relazione) sono di seguito sintetizzate. Taglio, allontanamento e smaltimento della vegetazione arborea ed arbustiva su tutta l'area, comprese le sponde del bacino di melme acide. Predisposizione del piazzale di cantiere con scotico del suolo per uno spessore adeguato (non inferiore a 0,40 m), realizzazione di sottofondo in stabilizzato naturale, spessore finito non inferiore a 0,30 m, compattato e rullato, di superficie pari a circa 2000 mq. Lo scotico potrà essere depositato nell area recintata e riutilizzato nella fase finale di copertura del bacino. Spostamento della recinzione esistente e realizzazione nuova recinzione dell area di pertinenza del cantiere, compreso cancello di ingresso in ferro, per una lunghezza complessiva di circa 400 m. La recinzione, di altezza pari a 2 m, verrà realizzata con pali in metallo fondati su plinto, passo massimo 2,5 m, rete metallica verde e rete di schermatura verde. La recinzione riguarderà un area più ampia di quella pavimentata indicata per il cantiere nel presente progetto, in modo tale da rendere disponibile all impresa affidataria dei lavori eventuali ulteriori spazi che si dovessero rendere necessari. Gli o- neri connessi all eventuale predisposizione di tale area, con i necessari presidi, si intendono totalmente a carico dell Appaltatore. Fornitura e posa di idonea cartellonistica lungo la viabilità principale, all'accesso del cantiere e lungo la recinzione dello stesso (si veda il Piano di sicurezza e coordinamento). Installazione delle baracche di cantiere (uffici, spogliatoi, bagno chimico, doccia d'emergenza). Una delle baracche uffici, dotata di unità di riscalda- EX DISCARICA CUTER 18

20 mento/raffrescamento, tavolo di lavoro, sedie ed armadio dotato di chiusura a chiave o lucchetto, dovrà essere resa disponibile ad uso esclusivo della Direzione Lavori. Realizzazione di 2 vasche di trattamento delle melme acide in cls gettato in opera o in scatolari aperti o elementi modulari, di dimensione adeguata al trattamento di almeno 100 mc di melme ciascuna (200 mc totali di materiale). Le vasche potranno essere totalmente fuori terra o parzialmente interrate, sempre con impermeabilizzazione di sicurezza al di sotto della base e, se interrate, anche delle pareti. Asfaltatura (conglomerato bituminoso, binder s=10 cm e tappeto d usura s=4 cm) del settore circostante le vasche di trattamento, per una superficie non inferiore a 600 mq. Creazione di un piazzale asfaltato (conglomerato bituminoso, binder s= 10cm e tappeto d usura s=4 cm) di superficie dell ordine dei 400 mq, ubicato in prossimità della zona delle vasche di trattamento, da adibire a deposito dei mezzi d opera e dei contenitori (cassoni, serbatoi) per i rifiuti. Realizzazione di un cordolo perimetrale in asfalto per l intera zona dei piazzali asfaltati, di altezza adeguata (non inferiore a 20 cm) per il contenimento di eventuali percolazioni. Realizzazione di un area adibita al lavaggio ruote degli automezzi in uscita, consistente in una piazzola asfaltata (caratteristiche analoghe ai piazzali) di 10x4 m, con cordolo perimetrale di altezza non inferiore a 20 cm, suddivisa in due settori di 5x4 m inclinati verso la sezione centrale, dotata di griglia di raccolta e collegamento ad una vasca laterale interrata in cls di raccolta. La pulizia delle ruote potrà essere effettuata o con impianto fisso (ugelli spruzzatori) o tramite impianto portatile a vapore in pressione, che consentirebbe tra l altro un contenimento dei quantitativi di reflui. I reflui raccolti nella vasca dovranno essere periodicamente smaltiti. Allargamento ad 8 m della pista di lavoro lungo il bacino di melme acide, con abbassamento del piano di lavoro alla quota attuale del bacino e smaltimento dei rifiuti derivanti dagli scavi Logistica ed allacciamento ai servizi Il cantiere in esame necessita di linee di fornitura di energia elettrica ed acqua. Dovrà quindi essere predisposte una linea aerea su pali di collegamento alla rete elettrica presente lungo via dell'industria. Analogamente verrà realizzata una linea interrata di collegamento alla rete idrica presente sempre lungo via dell'industria. Per la pesatura dei rifiuti in uscita, l Appaltatore potrà avvalersi di una pesa interna al cantiere appositamente installata, la cui fornitura, installazione, certificazione e gestione si intende a totale carico dell Appaltatore stesso oppure, in alternativa, utilizzare impianti di pesatura certificati presenti nelle vicinanze dell area di EX DISCARICA CUTER 19

21 intervento. Un idoneo impianto di pesatura è presente a sud dell area di intervento e nel caso in cui l Appaltatore sottoscrivesse un accordo con la proprietà di tale impianto, sarà consentita la deviazione dei mezzi dai percorsi definiti al successivo punto Attrezzature e mezzi d opera Per quanto attiene alle attrezzature di cantiere, essenziali per l esecuzione dei lavori, si prevede l utilizzo costante di: un escavatore cingolato con benna montata su braccio a prolunga di lunghezza adeguata (15 m), per l asportazione del materiale contaminato; un autocarro e/o dumper per la movimentazione del materiale dal bacino delle melme alle vasche di trattamento; una pala gommata e/o cingolata con benna rovescia per la miscelazione delle melme all interno delle vasche di trattamento e per il carico degli automezzi in uscita. Tali mezzi saranno supportati nelle operazioni complementari (riporti, piccoli scavi, recuperi, movimentazione particellare di residui e di materiali di cantiere, sollevamenti, etc) da una pala e/o minipala e da un muletto di idonea portata, anche per la movimentazione dei materiali utilizzati per la miscelazione delle melme. Il parco macchine così definito è il minimo indispensabile per la corretta esecuzione degli interventi e, nel contempo, per mantenere un impatto accettabile sull area di cantiere, in relazione alla collocazione dei settori di lavoro. All apertura dei lavori i mezzi dovranno risultare conformi alle indicazioni progettuali e alle normative vigenti in materia di macchine. L efficienza dei mezzi verrà mantenuta con controlli e con manutenzioni periodiche che saranno oggetto di un piano dettagliato redatto a cura della Ditta esecutrice dei lavori, depositato presso l ufficio della DL; sarà inoltre compilato e aggiornato dall assistente di cantiere un registro delle operazioni relative, comprese eventuali sostituzioni e/o aggiunte. 4.3 TRANSITI E PERCORSI DEI MEZZI ALL ESTERNO DEL CANTIERE I mezzi in uscita dal cantiere adibiti al trasporto di rifiuti dovranno seguire un percorso stradale definito e fisso, così identificato (si veda la Tavola 05): dall uscita del cantiere, Via dell Industria e Via Per Grassobbio fino alla strada provinciale di collegamento tra l asse interurbano e la tangenziale sud (0,5 km circa); successivamente, la strada provinciale di collegamento tra l asse interurbano e la tangenziale sud, o in direzione del casello autostradale di Bergamo (4 km circa), o in direzione del casello autostradale di Seriate, attraverso la tangenziale sud (7 km circa). EX DISCARICA CUTER 20

22 Relativamente al numero di transiti giornaliero, in funzione dell operatività media del cantiere, per la quale si stima una produzione giornaliera di rifiuti in uscita dell ordine di 60 tonnellate, si possono stimare: 2 transiti in entrata di bilici da 30 t adibiti al trasporto di rifiuti pericolosi, scarichi; 2 transiti in uscita di bilici da 30 t, carichi di rifiuti pericolosi; 2 transiti in entrata di bilici adibiti all approvvigionamento di segatura (oltre a transiti sporadici per l approvvigionamento di altri additivi quali calce); 2 transiti in uscita degli stessi bilici, scarichi. L impatto dei transiti previsti è sostanzialmente nullo nei confronti dei centri abitati al contorno dell area, che non sono interessati dai passaggi dei mezzi in entrata ed in uscita. In considerazione del numero di transiti previsto, molto limitato è anche l impatto sugli assi viari utilizzati. 4.4 SICUREZZA E SORVEGLIANZA Relativamente alla sicurezza, si dovranno prevedere ad adottare le misure preventive che saranno dettagliate dalla Stazione Appaltante nel Piano di sicurezza e coordinamento, redatto dal Coordinatore della sicurezza, che sarà integrato dall Impresa esecutrice. Saranno valutati i rischi per il personale, intrinsechi ed estrinsechi, conseguenti alle operazioni da eseguire ed alla natura dei materiali da manipolare, nonché all esposizione a sostanze irritanti e nocive. Il Piano sarà corredato dalla sequenza temporale dei controlli medici e delle analisi ai quali dovranno sottoporsi gli operatori, il Direttore dei Lavori, l assistente di cantiere. Il Piano, per il caso specifico, dovrà curare in particolare i seguenti a- spetti: messa in atto delle misure di sicurezza relative all area di intervento; installazione di apparecchiature e sistemi di sicurezza per la salvaguardia della salute e dell'integrità degli operatori preposti; mezzi di sicurezza in dotazione al personale operativo. Il Piano dovrà inoltre contenere: le modalità di recinzione dell area di cantiere con i percorsi pedonali consentiti, l estensione della recinzione e la planimetria delle zone consentite; le vie di fuga per il personale presente; lo schema di dettaglio per la posa della segnaletica antinfortunistica; un protocollo di comportamento per il personale in ambito sia operativo sia di emergenza. Relativamente alla sorveglianza, sarà cura dell Impresa esecutrice provvedere durante i periodi di lavoro a dotarsi di un servizio di sorveglianza sulle 10 ore, essendo l impresa medesima responsabile dell area coinvolta nelle operazioni previ- EX DISCARICA CUTER 21

23 ste e delle operazioni stesse. Il servizio potrà essere delegato al capo cantiere ed agli operatori presenti. Compito principale del responsabile per la sorveglianza è l applicazione delle misure di sicurezza che sono previste nel Piano e/o indicate nel Progetto definitivo. In particolare si attiverà per: controllare gli ingressi del personale autorizzato a circolare e ad operare sull area di cantiere; verificare l idoneità e la completezza degli equipaggiamenti e dei DPI in dotazione agli operatori ed ai visitatori ammessi entro l area di cantiere e fornire eventuale materiale a completamento; registrare le visite autorizzate e le ispezioni degli enti, indicando su apposito registro i nominativi, gli Enti di appartenenza e la durata della visita/ispezione; verificare il rispetto delle norme contenute nel Piano di sicurezza. La sicurezza in periodo notturno e festivo dovrà essere garantita tramite opportuno sistema d allarme che copra tutte le aree di cantiere Eventuali molestie olfattive Nella fase di valutazione del progetto, ASL Bergamo ha segnalato la necessità di predisporre una procedura d emergenza per il contenimento di eventuali molestie olfattive che si potrebbero creare in fase di movimentazione delle melme. I costi relativi a tale procedura ed ai relativi presidi, definiti in dettaglio nell ambito del Piano di Sicurezza predisposto unitamente al presente progetto (a cui si rimanda), si intendono a carico dell Appaltatore. In linea generale si prevede che venga mantenuta in sito un idonea attrezzatura (nebulizzatore / atomizzatore), portatile o montata su mezzo semovente, tramite la quale, nel caso in cui si dovessero manifestare consistenti molestie olfattive, si provveda ad irrorare il bacino con acqua addizionata ad enzimi specifici, in grado di contenere e ridurre gli odori connessi ai materiali oggetto dell intervento. 4.5 VERIFICHE TOPOGRAFICHE Nell ambito dei lavori si prevede di eseguire, con oneri a circo dell Appaltatore, una serie di rilievi topografici a scala adeguata (indicativamente 1:100), tra cui un rilievo topografico iniziale, uno intermedio per il calcolo del volume di melme asportato ed uno finale per il calcolo dei terreni impregnati da melme asportati, oltre che eventuali rilievi topografici intermedi di verifica che si rendessero necessari ad insindacabile giudizio della Direzione Lavori. 4.6 MOVIMENTAZIONE, TRATTAMENTO E SMALTIMENTO DELLE MELME ACIDE Asportazione dal bacino Le melme verranno progressivamente asportate dal bacino, eventualmente provvedendo ad un parziale addensamento preliminare con l impiego di segatura, caricate su autocarro o dumper e scaricate nelle vasche di trattamento. EX DISCARICA CUTER 22

24 Durante le operazioni di scavo si dovrà aver cura di aspirare dal bacino l eventuale fase liquida presente, oltre che eventuali acque di ristagno, che saranno accumulate in apposita cisterna e periodicamente smaltite. Dovranno inoltre essere asportati ed accumulati separatamente eventuali altri rifiuti (ad esempio bidoni e pneumatici) che emergeranno durante i lavori di scavo. Nel caso di bidoni ancora integri, l eventuale contenuto dovrà essere trattato analogamente alla fase liquida sopra citata. Sulla base delle ricostruzioni effettuate (si veda anche la Tavola 06), lo scavo delle melme potrà raggiungere, nel settore centrale della ex discarica, anche profondità dell ordine degli 8-9 metri rispetto al piano attuale del bacino Trattamento Il trattamento, che verrà svolto alternativamente nelle due vasche appositamente realizzate, comporterà la miscelazione delle melme con segatura, in rapporto volumetrico 1:1, per correggere lo stato fisico ed addensare il rifiuto, rendendolo più agevolmente movimentabile e quindi idoneo al trasporto ed al carico all impianto di smaltimento. Sarà discrezione dell Appaltatore valutare l opportunità di utilizzare limitati quantitativi di calce per una leggera correzione dell elevata acidità delle melme. In ogni caso sarà cura e responsabilità dell Appaltatore stabilire, in accordo con la Direzione Lavori, i quantitativi corretti di segature ed eventualmente calce da addizionare, in modo tale da eseguire correttamente ed in sicurezza tutte le operazioni previste in cantiere e gli smaltimenti. Considerando il basso valore di ph delle melme, una volta eseguito il carico degli automezzi questi dovranno, senza sospensioni nella fase di trasporto, recapitare immediatamente il rifiuto all impianto di destinazione finale Destinazione finale delle melme acide Come detto precedentemente, la destinazione finale delle melme dovrà obbligatoriamente essere ad impianto di incenerimento, eventualmente con recupero energetico. Sulla base delle loro caratteristiche, alle melme si può ipotizzare di attribuire per lo smaltimento il codice CER * (Rifiuti prodotti dalla rigenerazione dell olio Catrami acidi) oppure, in subordine, il codice CER * (Rifiuti prodotti dalle operazioni di bonifica di terreni e risanamento delle acque di falda - Rifiuti solidi prodotti dalle operazioni di bonifica di terreni, contenenti sostanze pericolose). 4.7 MOVIMENTAZIONE, TRATTAMENTO E SMALTIMENTO DEI MATERIALI DI RI- PORTO IMPREGNATI DA MELME Asportazione dal bacino Terminata l asportazione delle melme fluide, si passerà ad intervenire sui rifiuti e materiali di riporto impregnati dalle melme, presenti nella ex discarica al contatto EX DISCARICA CUTER 23

25 con le melme stesse. Nell ambito del presente progetto (si veda anche la Tavola 06), si prevede l asportazione, su tutta la superficie del bacino, di uno spessore di 2 metri di tale tipologia di materiale. Per eseguire tale operazione, si potrà intervenire parzialmente dalle sponde del bacino, ma sarà in ogni caso necessario effettuare alcuni lavori dall interno del bacino, realizzando una rampa di accesso al fondo dello stesso. I rifiuti verranno progressivamente asportati dal bacino, eventualmente provvedendo ad un parziale addensamento preliminare con l impiego di calce o segatura, caricati su autocarro o dumper e scaricati nelle vasche di trattamento. Parziali interventi di rimozione di rifiuti intrisi da melme potranno essere effettuati anche durante la fase precedente di rimozione delle melme acide, qualora se ne verificasse la necessità. Si sottolinea che, dopo l asportazione delle melme, si determinerà un inevitabile incremento della possibilità di infiltrazione di eventuali fasi fluide o delle acque meteoriche verso i terreni naturali sottostanti la discarica. Pertanto, durante la fase di asportazione dei rifiuti intrisi da melme, si dovrà progressivamente predisporre un impermeabilizzazione del fondo e delle pareti con stesa di argilla per uno spessore di 0,50 m. L argilla sarà separata dal materiale in posto attraverso la stesa di un telo in TNT Trattamento Come detto precedentemente, i rifiuti misti e materiale di riporto impregnati da melme acide, rifiuto in ogni caso pericoloso, per il rapporto tra il contenuto in melme e la matrice solida potranno essere ragionevolmente smaltiti in discariche per rifiuti pericolosi. Per tale tipologia di impianti è vincolante il valore di ph, e quindi nel presente progetto si prevede di intervenire su tali rifiuti con una limitata quantità di calce (indicativamente 5% in peso) per correggere l elevata acidità delle melme che li saturano, ed in ogni caso di effettuare una miscelazione con segatura (in quantitativi inferiori a quelli previsti per le melme), in modo tale da addensare il rifiuto e renderlo più agevolmente movimentabile. In ogni caso sarà cura e responsabilità dell Appaltatore stabilire, in accordo con la Direzione Lavori, i quantitativi corretti di calce e/o segature da addizionare, in modo tale da eseguire correttamente ed in sicurezza tutte le operazioni previste in cantiere e gli smaltimenti Destinazione finale dei rifiuti impregnati da melme Sulla base delle sue caratteristiche, al rifiuto si può ipotizzare di attribuire il codice CER * (Rifiuti prodotti dalle operazioni di bonifica di terreni e risanamento delle acque di falda - Rifiuti solidi prodotti dalle operazioni di bonifica di terreni, contenenti sostanze pericolose). EX DISCARICA CUTER 24

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