A cura dell Ufficio I del Capo Dipartimento Servizio Statistica (diretto da Concetto Zanghi):

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1 Analisi dei flussi di utenza dei Servizi della Giustizia Minorile Anno 2015 Roma, giugno 2016 Dipartimento Giustizia minorile e di comunità Ufficio I del Capo Dipartimento Servizio Statistica Via Damiano Chiesa, Roma Tel. 06/ statistiche.dgmc@giustizia.it A cura dell Ufficio I del Capo Dipartimento Servizio Statistica (diretto da Concetto Zanghi): Maria Stefania Totaro Viviana Condrò Monica Nolfo Irene Pergolini con il contributo degli operatori dei Servizi della Giustizia Minorile nell inserimento dei dati nel sistema SISM e dei Referenti Locali per la Statistica presso i Centri per la Giustizia Minorile nel controllo e nella validazione dei dati a fini statistici

2 Indice Premessa PARTE PRIMA - UFFICI DI SERVIZIO SOCIALE PER I MINORENNI Soggetti segnalati agli Uffici di servizio sociale per i minorenni....5 L'analisi storica... 9 L'analisi territoriale Soggetti in carico agli Uffici di servizio sociale per i minorenni...14 I soggetti presi in carico dagli Uffici di Servizio Sociale per i minorenni per la prima volta...21 L'analisi storica L'analisi territoriale Le tipologie di reato PARTE SECONDA - I SERVIZI RESIDENZIALI DELLA GIUSTIZIA MINORILE I Centri di Prima Accoglienza Gli ingressi in CPA L'analisi storica L'analisi territoriale I reati Le uscite da CPA Le Comunità I collocamenti in comunità L'analisi storica La presenza media giornaliera I reati Le uscite da Comunità L'analisi territoriale Le comunità ministeriali

3 Gli Istituti Penali per i minorenni Gli ingressi in IPM L'analisi storica Gli effetti del D.L.26 giugno 2014 n La presenza media giornaliera L'analisi territoriale I reati Le uscite da IPM In sintesi Allegato A - Reati (elenco completo) Tabella A1 Reati dei soggetti in carico agli Uffici di Servizio Sociale per i minorenni nell anno 2015, secondo la nazionalità e il sesso. Tabella A2 Reati dei minori entrati nei Centri di prima accoglienza nell anno 2015, secondo la nazionalità e il sesso. Tabella A3 Reati dei soggetti collocati in Comunità nell anno 2015, secondo la nazionalità e il sesso. Tabella A4 Reati dei soggetti entrati negli Istituti penali per i minorenni nell anno 2015, secondo la nazionalità e il sesso. Allegato B - Paesi di provenienza (elenco completo) Tabella B Soggetti in carico agli Uffici di Servizio Sociale per i minorenni nell anno 2015, secondo il Paese di provenienza, la nazionalità ed il sesso. 2

4 PREMESSA L analisi statistica di seguito presentata riguarda i minori dell area penale in carico ai Servizi della Giustizia Minorile; si tratta di minorenni denunciati per reato alle Procure della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni e segnalati dall Autorità Giudiziaria procedente ai Servizi minorili per l attuazione dei provvedimenti disposti nelle diverse fasi dell iter penale e per gli interventi socioeducativi. Il lavoro è articolato in due parti: nella prima sono analizzate le caratteristiche dei minori dell area penale esterna con riferimento ai soggetti segnalati dall Autorità Giudiziaria e in carico agli Uffici di servizio sociale per i minorenni (USSM); nella seconda sono presi in esame i dati dei minori ospitati nelle strutture residenziali della Giustizia minorile: Centri di prima accoglienza (CPA), Istituti penali per i minorenni (IPM) e Comunità. In ciascuna sezione è presentata un analisi dettagliata dei dati dell anno 2015 relativi alle caratteristiche dei minori in termini di genere, età e Paesi di provenienza, unitamente alle tipologie di provvedimenti che hanno portato all ingresso nelle strutture minorili ed alla presa in carico dell USSM. È riportata poi un analisi storica dei dati finalizzata a far emergere l andamento temporale del fenomeno, unitamente ad un analisi territoriale dei flussi di utenza delle strutture minorili nelle diverse aree del territorio nazionale. Infine, sono presenti approfondimenti sulle tipologie di reato a carico dei minori e sui provvedimenti di uscita dalle strutture residenziali. Il lavoro è completato da alcune note conclusive. A partire dall anno 2010, i dati statistici precedentemente ottenuti da rilevazioni cartacee sono acquisiti direttamente dal sistema informatico che gestisce i fascicoli personali dei minori in carico ai Servizi della Giustizia Minorile. Il sistema SISM contiene tutti i dati del minore, relativi alla sua situazione personale e familiare, alla sua posizione giuridica, agli interventi trattamentali attuati dal personale socio-educativo e gli altri dati necessari ai fini della presa in carico. I dati sono inseriti nel sistema informatico dagli operatori dei Servizi minorili, secondo profili di accesso al sistema definiti in base alla tipologia di Servizio ed alla funzione svolta. In particolare, i dati del SISM attualmente utilizzati ai fini statistici sono quelli relativi alle caratteristiche personali dei minori, ai provvedimenti disposti dall Autorità Giudiziaria Minorile, alle tipologie di reato in cui i minori sono coinvolti. A tal proposito, si osserva come il sistema informatico 3

5 abbia uniformato ed ampliato l offerta informativa statistica sui minori in carico alle diverse strutture, prima limitata alle informazioni presenti nelle schede di rilevazione cartacea. I dati del sistema SISM utili ai fini statistici, prima di essere diffusi, sono sottoposti a verifica da parte dei Centri per la Giustizia Minorile, attraverso i Referenti locali per la Statistica, insieme agli operatori dei Servizi minorili addetti all inserimento dei dati, con il supporto tecnico ed il coordinamento del Servizio Statistica del Dipartimento. L introduzione del SISM ha comportato, pertanto, non soltanto un cambiamento importante nelle procedure di acquisizione ed elaborazione dei dati statistici, ma ha attivato anche un processo di decentramento dell attività statistica a livello locale, attraverso il coinvolgimento dei Centri per la Giustizia Minorile, ai quali spetta la validazione delle statistiche relative ai territori di competenza. Roma, giugno

6 PARTE PRIMA Uffici di servizio sociale per i minorenni Anno 2015 I soggetti segnalati agli Uffici di servizio sociale per i minorenni. Il primo dato da considerare nell analisi dell utenza degli Uffici di servizio sociale per i minorenni è quello dei minori segnalati dall Autorità Giudiziaria a seguito di notizia di reato. Nell anno 2015 sono stati segnalati minori. L analisi delle caratteristiche personali evidenzia la prevalenza della componente italiana (73% circa del totale) e di quella maschile (84% circa). Con riferimento ai minori stranieri 1, le principali provenienze riguardano la Romania per i minori comunitari (24% dei minori stranieri segnalati nel 2015), il Marocco (13%) e l Albania (10%) per i non comunitari; numerose sono anche le provenienze dai Paesi dell area dell ex Jugoslavia per quanto riguarda le nazionalità europee e quelle dalla Tunisia, dal Senegal e dall Egitto per il continente africano; meno frequenti sono le provenienze dall America, tra cui prevalgono i minori del Brasile, dell Ecuador e del Perù e quelle dall Asia, tra cui si distinguono i minori del Pakistan. Tabella 1 Soggetti segnalati dall Autorità Giudiziaria agli Uffici di servizio sociale per i minorenni, secondo il sesso e la nazionalità. Anno Soggetti segnalati Italiani Stranieri Totale m f mf m f mf m f mf Nuovi soggetti Soggetti già conosciuti Totale soggetti segnalati Nuovi soggetti: soggetti per i quali il fascicolo è stato aperto nel periodo in esame. Soggetti già conosciuti: soggetti con fascicolo aperto in periodi precedenti e nuova notizia di reato nel periodo in esame. I soggetti segnalati agli USSM nel 2015 hanno prevalentemente un età tra i 16 e i 17 anni (47%), il 26% è tra i 14 e i 15 anni, il 25% appartiene alla categoria dei giovani adulti 2 segnalati agli USSM per reati commessi da minorenni. Si 1 Nell analisi il termine stranieri è utilizzato per indicare i minori di cittadinanza non italiana; è riferito, quindi, all insieme dei minori comunitari e non comunitari. 2 Si tratta di ragazzi che hanno compiuto il reato da minorenni e che, secondo quanto previsto dalle disposizioni di attuazione del processo penale minorile, rimangono in carico ai Servizi minorili fino all età di 21 anni (art. 24 D.Lgs. 28 luglio 1989 n.272). Il Decreto Legge 26 giugno 2014 n. 92, convertito con modificazioni in Legge 11 agosto 2014, n. 117, ha recentemente modificato tale normativa estendendo la competenza dei Servizi minorili fino al compimento dei 25 anni, sempre che, per quanti abbiano già compiuto il ventunesimo 5

7 osserva, infine, un residuale 2% di minori in età non imputabile, ossia al di sotto dei quattordici anni. Grafico 1 - Soggetti segnalati dall Autorità Giudiziaria agli Uffici di Servizio sociale per i minorenni nell anno 2015: nuovi e già conosciuti. Valori per 100 soggetti segnalati nell anno. Grafico 2 - Soggetti segnalati dall Autorità giudiziaria agli Uffici di Servizio sociale per i minorenni nell anno 2015, secondo la nazionalità ed il sesso. Valori per 100 soggetti segnalati nell anno. anno, non ricorrano particolari ragioni di sicurezza valutate dal giudice competente, tenuto conto anche delle finalità educative. 6

8 Grafico 3 Soggetti segnalati dall Autorità Giudiziaria agli Uffici di Servizio sociale per i minorenni nell anno 2015, secondo l'età all apertura del fascicolo e la nazionalità. Grafico 4 Soggetti segnalati dall Autorità Giudiziaria agli Uffici di Servizio sociale per i minorenni nell'anno 2015 secondo l età del minore all apertura del fascicolo. Valori per 100 soggetti segnalati nell anno. 7

9 Tabella 2 Soggetti segnalati dall Autorità Giudiziaria agli Uffici di Servizio sociale per i minorenni nell'anno 2015 secondo il Paese di provenienza ed il sesso. Paesi Sesso Maschi Femmine Totale Italia Altri paesi dell Unione Europea di cui: Croazia Romania Altri Paesi europei di cui: Albania Bosnia-Erzegovina Macedonia Moldova Serbia Ucraina Africa di cui: Egitto Gambia Nigeria Marocco Senegal Tunisia America di cui: Brasile Ecuador Perù Asia di cui: Pakistan Oceania Apolide Totale N.B.: La tabella riporta il dettaglio dei Paesi con frequenza > 40. Grafico 5 - Soggetti segnalati dall Autorità Giudiziaria agli Uffici di servizio sociale per i minorenni nell'anno 2015 secondo l area geografica di provenienza. Valori per 100 soggetti segnalati nell anno. 8

10 Grafico 6 Soggetti segnalati dall Autorità Giudiziaria agli Uffici di Servizio sociale per i minorenni nell anno Graduatoria dei Paesi con frequenze maggiori di 40. L analisi storica Nel presentare la serie storica dei soggetti segnalati si deve precisare che i dati sono stati rilevati con scheda cartacea fino al 2010 e che, invece, a partire dal 2011 sono acquisiti dal Sistema informativo dei Servizi minorili (SISM); la convalida da parte degli Uffici rassicura sulla comparabilità temporale dei dati. Nel periodo in esame si osservano due picchi in salita, nel 2004 e nel 2009, ed un punto di minimo nel 2014; a questi andamenti ha contribuito sia la componente italiana sia quella straniera, ma il punto di massimo del 2009 è dovuto maggiormente dell aumento del numero di minori italiani. Nell analisi di genere, invece, l andamento è sostanzialmente determinato dalla componente maschile, data la stabilità nel tempo di quella femminile. La diminuzione del 2014 prosegue un andamento iniziato già da alcuni anni; l ultimo aumento registrato nella serie storica riguarda, infatti, il Nell ultimo anno in esame il dato è sostanzialmente stabile; si registra un aumento dello 0,4% rispetto all anno precedente, con gli italiani in diminuzione dello 0,9% e gli stranieri in aumento del 4,2%. Analizzando i dati degli ultimi cinque anni e confrontandoli con quelli della popolazione minorile in età imputabile, è confermata la diminuzione osservata nei dati in valore assoluto dal 2011 al 2014: infatti da 813 soggetti segnalati agli USSM nel 2011 ogni residenti in età tra i 14 e i 17 anni, si passa a 769 9

11 nel 2012, a 731 nel 2013, a 700 nel 2014; è confermata anche la stabilità del dato del 2015 (699 segnalati ogni residenti minorenni). Un altro utile confronto può essere fatto con il numero dei procedimenti iscritti alle Procure per i minorenni a carico di autore noto; anche in questo caso si evidenzia una diminuzione: da 495 minori segnalati agli USSM nel 2011 ogni procedimenti penali iscritti nello stesso anno, a 473 nel 2012, a 435 nel 2013, a 427 nel Nell ultimo anno si osserva una lieve risalita (431), determinata sia dal debole aumento dei soggetti segnalati sia da una leggera flessione del numero dei procedimenti noti iscritti alle Procure rispetto all anno precedente. Tabella 3 Soggetti segnalati dall Autorità Giudiziaria agli Uffici di servizio sociale per i minorenni negli anni dal 2002 al 2015, secondo la nazionalità ed il sesso. Anni Italiani Stranieri Totale m f mf m f mf m f mf Tabella 3a Soggetti segnalati dall A.G. agli Uffici di servizio sociale per i minorenni negli anni dal 2011 al Tassi sui procedimenti noti iscritti alle Procure per i minorenni (base=1.000) e sulla popolazione tra i 14 e i 17 anni residente in Italia all inizio dell anno (base= ). Anni Soggetti segnalati Tassi su procedimenti noti* iscritti alle Procure per i minorenni Tassi su residenti** in età anni * procedimenti noti (Fonte: Ministero della Giustizia Direzione Generale di Statistica). ** popolazione residente (Fonte: Istituto Nazionale di Statistica) 10

12 Grafico 7 - Soggetti segnalati dall Autorità Giudiziaria agli Uffici di servizio sociale per i minorenni dal 2002 al 2015, secondo la nazionalità. Grafico 8 - Soggetti segnalati dall Autorità Giudiziaria agli Uffici di servizio sociale per i minorenni dal 2002 al 2015, secondo il sesso. L analisi territoriale. L analisi territoriale permette di osservare i territori di maggiore provenienza dei minori dell area penale segnalati agli USSM; nel 2015 i valori più alti sono stati registrati nelle sedi di Bologna (1.926), Roma (1.896), Milano (1.725), Bari (1.154), 11

13 Napoli (1.077) e Brescia (789); i valori più bassi hanno riguardato, ovviamente, i territori più piccoli; in particolare il valore minimo è stato registrato a Campobasso (150 minori segnalati). Tabella 4 Soggetti segnalati dall Autorità giudiziaria agli Uffici di servizio sociale per i minorenni nell anno 2015, secondo la nazionalità, il sesso e la sede USSM. Aree territoriali e Italiani Stranieri Totale USSM m f mf m f mf m f mf Nord Ovest Milano Brescia Genova Torino Nord Est Bolzano Trento Trieste Venezia Bologna Centro Ancona Firenze Perugia Roma Sud L'Aquila Napoli Salerno Bari Lecce Taranto Campobasso Potenza Catanzaro Reggio Calabria Isole Palermo Catania Messina Caltanissetta Cagliari Sassari N.B.: Alcuni minori sono stati segnalati a più USSM nel corso del periodo considerato; tali minori sono conteggiati in corrispondenza di ogni sede USSM cui sono stati segnalati dall'autorità Giudiziaria. 12

14 Tabella 5 Soggetti segnalati dall Autorità giudiziaria agli Uffici di servizio sociale per i minorenni negli anni 2013, 2014 e Valori assoluti e tassi sui procedimenti noti iscritti alle Procure per i minorenni (base=1.000). Aree territoriali e USSM Valori assoluti Tassi su procedimenti iscritti alle Procure per i minorenni Nord Ovest Milano Brescia Genova Torino Nord Est Bolzano Trento Trieste Venezia Bologna Centro Ancona Firenze Perugia Roma Sud L'Aquila Napoli Salerno Bari Lecce Taranto Campobasso Potenza Catanzaro Reggio Calabria Isole Palermo Catania Messina Caltanissetta Cagliari Sassari Italia N.B.: Alcuni minori sono stati segnalati a più USSM nel corso dell anno; tali minori sono conteggiati in corrispondenza di ogni sede USSM cui sono stati segnalati dall'autorità Giudiziaria, mentre sono conteggiati una sola volta nel dato nazionale. 13

15 Grafico 9 Soggetti segnalati dall Autorità Giudiziaria agli Uffici di servizio sociale per i minorenni nell anno 2015, secondo l area territoriale della sede USSM. Valori per 100 soggetti segnalati nell anno. I soggetti in carico agli Uffici di Servizio sociale per i minorenni. Il lavoro degli Uffici di servizio sociale per i minorenni si espleta in ogni stato e grado del procedimento penale minorile, dal momento in cui, a seguito di denuncia, il minore entra nel circuito penale fino alla conclusione del suo percorso giudiziario. Ne deriva una pluralità di interventi da parte del servizio sociale, sia di tipo progettuale, per fornire elementi conoscitivi all Autorità Giudiziaria attraverso l accertamento della personalità del minore, l elaborazione dell inchiesta sociale di base e la formulazione del progetto socio-educativo, sia in attuazione dei provvedimenti disposti dal giudice. Il variegato quadro dell utenza degli USSM vede all incirca ventimila tra minorenni e giovani adulti dell area penale in carico ogni anno per l esecuzione dei provvedimenti disposti e gli interventi di giustizia minorile richiesti dall Autorità Giudiziaria. Nel 2015 sono stati , molti dei quali (62%) erano già in carico all inizio dell anno da periodi precedenti; il trattamento socio-educativo può, infatti, estendersi su più anni, in relazione alle decisioni dell Autorità Giudiziaria minorile. La tabella 6, oltre a riportare il dato complessivo dei soggetti in carico, evidenzia alcune particolari fasce di utenza, destinatarie di provvedimenti dell Autorità Giudiziaria minorile la cui attuazione è di specifica competenza degli USSM. Si tratta dei provvedimenti di messa alla prova, delle misure cautelari non 14

16 detentive (prescrizioni e permanenza in casa in particolare), delle misure alternative alla detenzione, delle sanzioni sostitutive e delle misure di sicurezza. I dati si riferiscono sia ai soggetti per i quali il provvedimento è stato disposto nell anno 2015 sia ai soggetti con provvedimento in esecuzione da periodi precedenti. Accade di frequente che un minore sia destinatario di più provvedimenti giudiziari nel corso dell anno; tali soggetti sono conteggiati in corrispondenza di ciascuna categoria di provvedimento che li ha riguardati; il dato complessivo considera, invece, ciascun minore una sola volta. La messa alla prova, in particolare, è l ambito di intervento prevalente per gli USSM, riguarda all incirca un minore su quattro (26,4% dell utenza complessiva); meno frequenti sono, invece, gli interventi nei confronti di soggetti in esecuzione di pena (3%), anche in considerazione del fatto che sono pochi i minori che completano l iter giudiziario con un provvedimento di condanna definitiva, prevedendo la normativa italiana specifici istituti giuridici che portano il minore fuori dal circuito penale già nelle prime fasi processuali. Infine, oltre alle misure delle prescrizioni e della permanenza in casa (5% dell utenza complessiva), si deve ricordare, per completezza di analisi, che gli USSM intervengono anche a favore dei minori presenti nei Servizi residenziali della Giustizia Minorile, ancora giudicabili o in esecuzione di pena, in sinergia con i Servizi in cui sono ospitati. Tabella 6 Soggetti in carico agli Uffici di Servizio sociale per i minorenni nell anno 2015, secondo la nazionalità e il sesso. SOGGETTI IN CARICO Italiani Stranieri Totale m f mf m f mf m f mf Presi in carico per la prima volta nel Già precedentemente in carico Totale soggetti in carico di cui per provvedimenti di: Messa alla prova Misure cautelari prescrizioni e permanenza in casa Misure alternative alla detenzione Sanzioni sostitutive Misure di sicurezza N.B. I soggetti in carico a più USSM sono conteggiati una sola volta. I soggetti che hanno avuto più provvedimenti dell'autorità Giudiziaria nel corso dell'anno sono conteggiati in corrispondenza di ciascuna tipologia di provvedimento che li ha riguardati; sono conteggiati una sola volta nel totale. 15

17 Grafico 10 Soggetti in carico agli USSM nell anno 2015, secondo il periodo di presa in carico. Valori per 100 soggetti in carico nell anno. L analisi delle caratteristiche personali ripropone le osservazioni già fatte per i minorenni segnalati, con una presenza ancora più accentuata della componente italiana (77% circa) e di quella maschile (88% circa). Con riferimento all età, al momento della presa in carico quasi l 80% dei soggetti era minorenne, con la prevalenza dei minori tra i sedici e i diciassette anni (52% circa), mentre se si considera la loro età nel 2015 si osserva una presenza molto forte di giovani adulti (48%). Per quanto riguarda le provenienze dei minori stranieri, si attestano ai primi posti le nazionalità rumena, marocchina e albanese. Grafico 11 - Soggetti in carico agli USSM nell anno 2015, secondo la nazionalità ed il sesso. Valori per 100 soggetti in carico nell anno. 16

18 Grafico 12 - Soggetti in carico agli USSM nell anno 2015, secondo l età e la nazionalità. Valori assoluti. a. età alla presa in carico b. età nel 2015 (al 1 gennaio 2015 per i soggetti in carico da periodi precedenti, alla presa in carico per i nuovi soggetti) 17

19 Grafico 13 - Soggetti in carico agli USSM nell anno 2015, secondo l età. Valori per 100 soggetti in carico nell anno. a. età alla presa in carico b. età nel 2015 (al 1 gennaio 2015 per i soggetti in carico da periodi precedenti, alla presa in carico per i nuovi soggetti) 18

20 Tabella 7 Soggetti in carico agli Uffici di Servizio sociale per i minorenni nell anno 2015, secondo il Paese di provenienza ed il sesso. Paese Sesso maschi femmine Totale Italia Altri Paesi dell Unione Europea di cui: Croazia Polonia Romania Altri Paesi europei di cui: Albania Bosnia-Erzegovina Kosovo Macedonia Moldova Serbia Ucraina Africa di cui: Egitto Gambia Ghana Marocco Nigeria Senegal Tunisia America di cui: Brasile Ecuador Perù Asia di cui: Pakistan Apolide Totale N.B. La tabella riporta i Paesi con frequenza superiore a 40. Il dettaglio di tutti i paesi è riportato nella Tabella B dell Allegato B. 19

21 Grafico 14 - Soggetti in carico agli Uffici di Servizio sociale per i minorenni nell anno 2015, secondo l area geografica di provenienza. Valori per 100 soggetti in carico nell anno. Grafico 15 - Soggetti in carico agli Uffici di servizio sociale per i minorenni nell anno 2015: Paesi di provenienza con frequenze maggiori di

22 I soggetti presi in carico dagli Uffici di servizio sociale per i minorenni per la prima volta nel I soggetti che sono stati presi in carico per la volta nell anno 2015 sono stati L analisi delle loro caratteristiche personali non evidenzia differenze di rilievo rispetto all utenza complessiva; soltanto con riferimento all età alla presa in carico si osserva una maggiore presenza di giovani adulti, che tra i nuovi soggetti hanno rappresentato il 27%, rispetto al 23% dell utenza complessiva. Tabella 8 Soggetti in carico per la prima volta agli Uffici di Servizio sociale per i minorenni nell anno 2015, secondo l età alla presa in carico, la nazionalità e il sesso. Età alla presa in carico Italiani Stranieri Totale m f mf m f mf m f mf meno di 14 anni anni anni anni anni giovani adulti Totale Grafico 16 - Soggetti in carico per la prima volta agli Uffici di Servizio sociale per i minorenni nell anno 2015, secondo la nazionalità ed il sesso. Valori per 100 soggetti in carico nell anno. 21

23 Grafico 17 - Soggetti in carico per la prima volta agli Uffici di Servizio sociale per i minorenni nell anno 2015, secondo l età alla presa in carico e la nazionalità. Grafico 18 - Soggetti in carico per la prima volta agli Uffici di Servizio sociale per i minorenni nell anno 2015, secondo l età alla presa in carico. 22

24 Grafico 19 - Soggetti in carico per la prima volta agli Uffici di servizio sociale per i minorenni nell anno 2015, secondo l area geografica di provenienza. Valori per 100 soggetti in carico. Grafico 20 - Soggetti in carico per la prima volta agli Uffici di servizio sociale per i minorenni nell anno 2015: Paesi di provenienza con frequenze maggiori di

25 L analisi storica I dati dei minori in carico sono stati rilevati con schede cartacee fino al 2009; a partire dal 2010 sono, invece, acquisiti dal sistema informativo SISM. L analisi storica dei dati mostra un incremento nel numero dei minori in carico agli USSM a partire dal 2007, proseguito negli anni successivi, imputabile sostanzialmente alla componente italiana. Negli ultimi anni, invece, si osserva un leggero calo degli italiani (-2,5% nel 2013, -1,7% nel 2014 e -0,2% nel 2015), compensato solo nel 2015 dall aumento degli stranieri; tale aumento è già in atto dal 2011 e riguarda sia la componente maschile (+4,4%, +5,5% e +7,5% rispettivamente negli ultimi tre anni) sia quella femminile (+14,7%, +13,8% e +15,8%). L analisi di genere evidenzia un aumento delle ragazze in carico agli USSM, nel 2011 in particolare (+24%) e anche negli anni a seguire (+9%, +2%, +5%, +5% negli ultimi quattro anni). Tabella 9 Soggetti in carico agli Uffici di servizio sociale per i minorenni negli anni dal 2002 al 2015, secondo la nazionalità ed il sesso. Anni Italiani Stranieri Totale m f mf m f mf m f mf Distinguendo secondo il periodo di presa in carico, si osserva che nel 2011 c è stato un forte aumento del numero dei minori in carico da periodi precedenti (+33%), proseguito nei due anni successivi con percentuali più contenute (+6% nel 2012 e +1% nel 2013); nel 2014, invece, il dato diminuisce dell 1% e nel 2015 aumenta dello 0,5%. Si ricorda che il trattamento socio-educativo copre periodi di 24

26 tempo spesso superiori ad un anno, in relazione alle disposizioni dell Autorità Giudiziaria minorile. Con riferimento, invece, ai nuovi minori presi in carico, il loro numero è risultato in diminuzione dal 2011 al 2013 (-13%, -6% e -5% rispetto all anno precedente), verosimilmente in relazione alla diminuzione del numero dei minorenni segnalati ed al contestuale aumento del numero dei minori in carico da periodi precedenti appena osservato. Nel 2014 il dato aveva mostrato, invece, un accenno all aumento (+1%), che nel 2015 viene confermato con un +3,8% rispetto all anno precedente. Tabella 10 Soggetti in carico agli Uffici di servizio sociale per i minorenni negli anni dal 2008 al 2015, secondo il periodo di presa in carico. Valori assoluti e su 100 presi in carico nell anno. Minori in carico Anni Presi in carico nell anno Già in carico da periodi precedenti Totale N. % di riga N. % di riga % % % % % % % % % % % % % % % % Tabella 11 Soggetti in carico agli Uffici di servizio sociale per i minorenni negli anni dal 2008 al 2015, secondo il periodo di presa in carico. Valori assoluti e variazioni percentuali rispetto all anno precedente. Anni Presi in carico nell anno Minori in carico Già in carico da periodi precedenti Totale N. Variazione % N. Variazione % N. Variazione % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % 25

27 Grafico 21 Soggetti in carico agli Uffici di servizio sociale per i minorenni dal 2002 al 2015, secondo la nazionalità. Grafico 22 - Soggetti in carico agli Uffici di servizio sociale per i minorenni dal 2002 al 2015, secondo il sesso. 26

28 L analisi territoriale La Tabella 12 riporta i dati dei minori che sono stati in carico nell anno 2015 in ciascuna sede USSM; i dati comprendono anche i minori già in carico all inizio dell anno da periodi precedenti. L analisi per area geografica conferma il Sud quale area di maggiore presenza dei minori dell area penale, anche in considerazione della maggiore estensione territoriale della stessa e di una maggiore presenza di Servizi minorili. Tabella 12 Soggetti in carico agli Uffici di servizio sociale per i minorenni nell anno 2015, secondo la nazionalità, il sesso e la sede USSM. Aree territoriali e Italiani Stranieri Totale USSM m f mf m f mf m f mf Nord Ovest Milano Brescia Genova Torino Nord Est Bolzano Trento Trieste Venezia Bologna Centro Ancona Firenze Perugia Roma Sud L'Aquila Napoli Salerno Bari Lecce Taranto Campobasso Potenza Catanzaro Reggio Calabria Isole Palermo Catania Messina Caltanissetta Cagliari Sassari N.B.: Alcuni dei minori sono stati in carico a più USSM nel corso del periodo considerato; tali minori sono conteggiati in corrispondenza di ogni sede USSM cui sono stati in carico. 27

29 Grafico 23 Soggetti in carico agli Uffici di servizio sociale per i minorenni nell anno 2015 secondo l area territoriale della sede USSM. Valori per 100 soggetti in carico nell anno. Le tipologie di reato. I dati sulle tipologie di reato confermano la forte prevalenza dei reati contro il patrimonio (45% del totale dei reati), tra i quali si distinguono i furti e le rapine. Numericamente rilevanti sono anche le violazioni delle disposizioni in materia di stupefacenti e, nell ambito dei reati contro la persona, le lesioni personali volontarie, le violenze private e le minacce; molto frequenti sono anche i reati in materia di armi e quelli previsti dal codice della strada. Grafico 24 - Reati dei soggetti in carico agli Uffici di Servizio sociale per i minorenni nell anno 2015: tipologie di reato con frequenza maggiore di

30 Tabella 13 Reati dei soggetti in carico agli Uffici di servizio sociale per i minorenni nell anno 2015, secondo la nazionalità e il sesso. Reati Italiani Stranieri Totale m f mf m f mf m f mf Contro la persona di cui: omicidio volontario consumato omicidio volontario tentato percosse lesioni personali volontarie lesioni personali colpose rissa violenza privata, minaccia violenze sessuali atti sessuali con minorenne sfrutt. pornografia e prostituzione minorile ingiurie e diffamazioni Contro famiglia, moralità pubblica, buon costume di cui: maltrattamenti in famiglia atti osceni Contro il patrimonio di cui: furto rapina estorsione ricettazione truffa danni Contro Stato, altre istituzioni, ordine pubblico di cui: violenza, resistenza a P.U contro l'amministrazione della giustizia contro l'ordine pubblico Stupefacenti Danneggiamento seguito da incendio Incendio Falsità in atti e persone Falsità in monete Armi Codice della strada Norme in materia di immigrazione Altri reati Totale I dati sono riferiti ai reati dei procedimenti penali a carico dei minori nel periodo in esame; il numero dei reati è superiore al numero dei minori in quanto un minore può avere a carico uno o più reati. La tabella riporta le tipologie di reato con frequenza pari o superiore a 90. Il dettaglio di tutti i reati è riportato nella tabella A1 dell Allegato A. 29

31 PARTE SECONDA I Servizi residenziali della Giustizia Minorile Anno 2015 I Centri di prima accoglienza Gli ingressi in CPA. Nel 2015 gli ingressi nei Centri di prima accoglienza sono stati 1.438; come negli anni passati, nella maggior parte dei casi (90,5%) l ingresso è avvenuto a seguito di arresto in flagranza di reato, mentre sono stati meno frequenti i casi di fermo (6,7%) e di accompagnamento (2,5%). Alcuni minori sono entrati più volte in CPA nel corso dell anno; il numero complessivo di minori entrati nel 2015 è stato pari a Con riferimento alle caratteristiche personali dei minori, l analisi di genere ha evidenziato che l 83% degli ingressi è stato effettuato da minori maschi, il 17% da femmine. La maggior parte dei minori aveva un età compresa tra i sedici e i diciassette anni, precisamente il 69,5% del totale; la fascia di età più giovane, tra i quattordici e i quindici anni, ha costituito circa il 28,5% (grafico 28). Alcuni dei minori entrati in CPA nel 2015 erano in età non imputabile (poco più dell 1% del totale); si tratta soprattutto di minori di nazionalità straniera, spesso privi di un documento di identificazione, per cui l età viene stimata solo in seguito agli esami radiologici disposti dal giudice. Infatti, in molti casi, al momento dell ingresso nella struttura, i dati anagrafici dei minori stranieri sono quelli dichiarati dagli stessi minori e l esattezza delle loro dichiarazioni può essere verificata solo successivamente agli accertamenti disposti dal giudice. Si osserva, in particolare, l elevato numero di minori di genere femminile in età non imputabile, che hanno rappresentato il 79% del totale dei minori infra-quattordicenni ed il 6% circa del totale delle femmine. Allo stesso modo, a causa della mancanza di documenti di identità, a volte sono condotti in CPA soggetti maggiorenni che si dichiarano minorenni e che, solo dopo gli accertamenti sull età, sono collocati nelle strutture per adulti (meno dell 1%). L analisi secondo la nazionalità dei minori entrati in CPA nell anno 2015 evidenzia che la componente italiana ha rappresentato il 45% del totale. Con riferimento alle altre nazionalità, sono risultate prevalenti quelle europee, con particolare riferimento ai minori della Romania e dei Paesi dell ex Jugoslavia. 30

32 Rilevante è stato anche il numero di minori provenienti dall area del Maghreb, soprattutto dalla Tunisia e dal Marocco, come anche i minori provenienti dall Egitto. Nel grafico 31 sono evidenziati i principali Paesi di provenienza, mentre nella Tabella 16 è riportato il dettaglio di tutte le nazionalità. La maggior parte delle ragazze condotte in CPA è di nazionalità straniera (84% circa); il grafico 32 mette in evidenza, invece, l incidenza della componente femminile distintamente tra gli italiani e gli stranieri, con valori pari rispettivamente al 6% per i primi e al 26% per i secondi. Tabella 14 Ingressi nei Centri di prima accoglienza nell anno 2015 e numero di minori entrati, secondo il motivo. Motivo N. ingressi N. minori Accompagnamento Arresto Fermo Ingresso in attesa di collocamento in comunità 3 3 Totale * *Alcuni minori sono entrati più volte in CPA nel corso dell anno, anche per provvedimenti di diverso tipo; pertanto il valore riportato in corrispondenza del totale dei minori è inferiore rispetto alla somma dei dati riportati nella relativa colonna N. minori. Grafico 25 - Ingressi nei Centri di prima accoglienza nell'anno 2015, secondo il provvedimento di ingresso. Valori per 100 ingressi nell anno. 31

33 Tabella 15 Ingressi nei Centri di prima accoglienza nell anno 2015, secondo l età, la nazionalità e il sesso. Fascia di età Italiani Stranieri Totale m f mf m f mf m f mf meno di 14 anni anni anni giovani adulti Totale Grafico 26 - Ingressi nei Centri di prima accoglienza nell'anno 2015, secondo l'età e il sesso. Grafico 27 - Ingressi nei Centri di prima accoglienza nell'anno 2015, secondo il sesso. Valori per 100 ingressi nell anno. 32

34 Grafico 28 - Ingressi nei Centri di prima accoglienza nell'anno 2015, secondo l'età. Valori per 100 ingressi nell anno. Grafico 29 - Ingressi nei Centri di prima accoglienza nell'anno 2015, secondo la nazionalità. Valori per 100 ingressi nell anno. 33

35 Grafico 30 - Ingressi nei Centri di prima accoglienza nell'anno 2015 di minori stranieri secondo l area geografica di appartenenza. Valori per 100 ingressi nell anno. Grafico 31- Ingressi nei Centri di prima accoglienza nell'anno 2015 di minori stranieri. Primi dieci Paesi di provenienza. 34

36 Tabella 16 Ingressi* nei Centri di prima accoglienza nell anno 2015, secondo il sesso e il Paese di provenienza. Paesi Sesso maschi femmine Totale Italia Altri Paesi dell Unione Europea Croazia Romania Altri Totale Altri Paesi Europei Albania Bosnia-Erzegovina Kosovo Macedonia Moldova Serbia Ucraina Altri Totale Africa Costa d'avorio Egitto Gambia Libia Marocco Nigeria Senegal Tunisia Altri Totale America Brasile Cile Ecuador Altri Totale Asia Filippine Pakistan Altri Totale Apolide Totale complessivo *La tabella riporta nel dettaglio i paesi con frequenza>2 35

37 Grafico 32 - Ingressi nei Centri di prima accoglienza nell'anno 2015 secondo il sesso. Valori per 100 ingressi nell anno. Italiani, stranieri, totale. L analisi storica. Rispetto all anno precedente il numero degli ingressi in CPA ha registrato una diminuzione del 7%. L analisi storica, sviluppata a partire dal 1991, anno di avvio delle rilevazioni statistiche nei CPA, evidenzia successive diminuzioni, in particolare negli anni dal 2000 al 2002 e in maniera ancora più evidente dal 2007 in poi (tabelle 18 e 19 e grafico 33). Disaggregando i dati secondo la nazionalità dei minori, si osserva che: la componente italiana, dopo le diminuzioni registrate tra il 1993 e il 1995 e, successivamente, tra il 2000 e il 2003, è rimasta pressoché stabile per diversi anni; una nuova diminuzione, che già si intravedeva nel biennio , si è realizzata nel 2012 (-11%) e nel 2013 (-19%) ed è proseguita nel 2014 con aumentata intensità (-29%) e poi nel 2015 (-10%); la componente straniera, inferiore a quella italiana nei primi anni della serie storica, è risultata, invece, prevalente a partire dal 1997 e fino al 2007; dal 2008 il numero di minori stranieri entrati in CPA si è fortemente ridotto e solo nel 2011 è stato registrato un nuovo incremento (+12% rispetto all anno precedente); dopo il dato sostanzialmente stabile del 2012, un nuovo aumento si osserva nel 2013 (+7%), mentre gli ultimi due anni segnano valori in diminuzione (-19% e - 4%); ciononostante dal 2014 la componente straniera è tornata ad essere prevalente rispetto a quella italiana (55%). 36

38 Analizzando le diverse nazionalità, quelle europee sono quasi tutte stabili o in diminuzione rispetto al 2014, anche se con intensità diverse; nel complesso l insieme dei Paesi europei, comunitari e non, diminuisce la sua incidenza sul totale degli stranieri rispetto allo scorso anno (69% rispetto al 76% del 2014). Gli ingressi dei minori africani, invece, sono aumentati del 22%; in particolare sono risultati in forte aumento i minori egiziani (+75%); sempre rilevanti rimangono le provenienze dal Marocco e dalla Tunisia. I minori americani costituiscono meno del 3% del totale, quelli asiatici meno del 2%. Tabella 17 Ingressi nei Centri di prima accoglienza negli anni dal 1991 al 2015, secondo la nazionalità e il sesso. ANNI Italiani Stranieri Totale m f mf m f mf m f mf

39 Grafico 33 - Ingressi nei Centri di prima accoglienza negli anni dal 1991 al Italiani e stranieri e totale. Tabella 18 Ingressi nei Centri di prima accoglienza negli anni 1991 al 2015 di minori italiani e stranieri. Valori assoluti e per 100 ingressi nell anno. ANNI Italiani Stranieri N. % di riga N. % di riga Totale % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % %

40 L analisi territoriale. La tabella 19 riporta la distribuzione territoriale degli ingressi, dalla quale si evince che il CPA che ha registrato il maggior numero di ingressi nell anno 2015, come già era successo negli anni passati, è stato quello di Roma (436 ingressi, pari al 30% del totale complessivo), seguito dai CPA di Milano (184) e Napoli (162). Tabella 19 Ingressi nei Centri di prima accoglienza nell anno 2015, secondo la sede del CPA e la nazionalità. Ripartizioni territoriali Nazionalità e CPA Italiani Stranieri Totale Nord Ovest Brescia Milano Genova Torino Nord Est Trento 1-1 Treviso Trieste Bologna Centro Ancona Firenze Roma Sud L'Aquila Napoli Salerno Bari Lecce Taranto 2-2 Potenza 1-1 Catanzaro Reggio Calabria 4-4 Isole Palermo Catania Messina Caltanissetta Cagliari Sassari

41 Grafico 34 Ingressi nei Centri di prima accoglienza nell anno 2015 secondo l area territoriale. Valori per 100 ingressi nell anno. I reati. La maggior parte dei reati a carico dei minori entrati in CPA appartiene alla categoria dei reati contro il patrimonio; la loro incidenza percentuale si è mantenuta costante al 63%; prevalgono in particolare i reati di furto e rapina. Molto frequenti sono anche le violazioni della normativa in materia di stupefacenti, pari al 14%, mentre i reati contro la persona hanno rappresentato il 9% del totale. Tra gli altri reati si devono evidenziare i delitti previsti dalle leggi speciali su uso e detenzione di armi che rappresentano il 6% del totale, (tabella 20 e grafico 35). Distinguendo secondo la nazionalità dei minori, sia per gli italiani sia per gli stranieri si conferma la prevalenza dei reati contro il patrimonio, con una minore incidenza percentuale nei primi (52% del totale dei reati degli italiani) rispetto ai secondi (73% del totale dei reati degli stranieri). Al contrario, le violazioni delle disposizioni in materia di sostanze stupefacenti ed i delitti previsti dalle leggi speciali su uso e detenzione di armi hanno registrato un incidenza superiore tra gli italiani (21% per stupefacenti, 9% per armi) rispetto agli stranieri (8% su stupefacenti e 3% per armi). Con riferimento al sesso, si osserva come le 40

42 femmine siano particolarmente coinvolte nei reati contro il patrimonio, soprattutto in quello di furto. Tabella 20 Reati a carico dei soggetti transitati nei Centri di prima accoglienza nell anno 2015, secondo la nazionalità e il sesso. Reati Italiani Stranieri Totale m f mf m f mf m f mf Contro la persona di cui: omicidio volontario* lesioni personali volontarie Contro il patrimonio di cui: furto rapina estorsione ricettazione Contro Stato, altre istituzioni, ordine p di cui: violenza, resistenza a P.U Stupefacenti Armi Codice della strada Altri reati Totale * 14 omicidi volontari consumati e 24 omicidi volontari tentati La tabella riporta il dettaglio delle tipologie di reato con frequenza superiore a 25. I dati sono riferiti ai reati per i quali i minori sono entrati in CPA; il numero dei reati è superiore al numero degli ingressi in quanto un minore può essere entrato nella struttura per uno o più reati. Il dettaglio di tutti i reati è riportato nella Tabella A2 dell Allegato. Grafico 35 - Reati a carico dei minori transitati in CPA nell'anno 2015 secondo la categoria. Valori per 100 reati. 41

43 Grafico 36 - Reati a carico dei minori transitati in CPA nell'anno 2015: prime dieci tipologie di reato in ordine di frequenza. Le uscite da CPA. I Centri di prima accoglienza ospitano i minori fino all udienza di convalida; pertanto, il tempo di permanenza in queste strutture è molto breve e non supera le novantasei ore. Tabella 21 Uscite dai Centri di prima accoglienza nell anno 2015, secondo la nazionalità, il sesso e il provvedimento all uscita. USCITE Italiani Stranieri Totale m f mf m f mf m f mf Con applicazione misura cautelare Prescrizioni Permanenza in casa Collocamento in comunità Custodia cautelare Altre uscite Remissione in libertà Minore di 14 anni Minore in stato gravidanza Mancanza di altri presupposti Maggiorenne Totale L analisi dei dati mette in evidenza come la maggior parte dei minori transitati in CPA sia dimessa con l applicazione di una misura cautelare, come si può notare dalla tabella 21 e dal grafico 37; nel 2015 questa categoria ha 42

44 costituito l 85% del totale delle uscite. Disaggregando tra italiani e stranieri, si nota una maggiore applicazione delle misure cautelari per gli italiani (88%) rispetto agli stranieri (82%). Con riferimento alle altre uscite, per gli stranieri risultano più frequenti le remissioni in libertà, perché il minore non era in età imputabile o per mancanza di altri presupposti. Analizzando in dettaglio le uscite con applicazione della misura cautelare, dall esame dei grafici 37 a,b,c e 38 a,b,c si evince che la misura più applicata è quella del collocamento in comunità (41% nel 2015), stabile nell ultimo biennio, ma in aumento rispetto agli anni precedenti sia per gli italiani che per gli stranieri, seguita dalla permanenza in casa (24%) e dalla custodia cautelare (20%); meno frequenti sono i casi in cui il giudice impartisce ai minorenni la misura delle prescrizioni (15%). Distinguendo tra italiani e stranieri, anche per questi ultimi è risultato prevalere il collocamento in comunità (43%), fortemente in aumento rispetto al passato; per gli italiani sono stati disposti soprattutto il collocamento in comunità (38%) e la permanenza in casa (29%). Grafico 37a,b,c - Uscite dai Centri di prima accoglienza negli anni dal 2001 al 2015 secondo la tipologia di misura. Valori per 100 uscite nell anno. a. Italiani 43

45 b. Stranieri c. Italiani e stranieri 44

46 Grafico 38 - Uscite dai Centri di prima accoglienza con applicazione di misura cautelare secondo la tipologia di misura. Serie storica dal 2001 al Valori per 100 uscite nell anno. a. Italiani b. Stranieri 45

47 c. Italiani e stranieri 46

48 Le Comunità I collocamenti in comunità. I collocamenti nelle comunità pubbliche e private disposti nell anno 2015 sono stati 1.688; alcuni di questi movimenti sono stati effettuati dallo stesso minore, per cui complessivamente sono stati i minori dell area penale per i quali è stato disposto un collocamento in comunità nel Se si considerano anche i 269 trasferimenti tra le diverse strutture, il numero dei collocamenti sale a (Tabella 22). Come negli anni passati, il principale motivo di collocamento in comunità (60,7%) è stato l applicazione della specifica misura cautelare prevista dall art. 22 del D.P.R. 448/88. In alcuni casi (16,3%) l ingresso in comunità è avvenuto a seguito della trasformazione della custodia cautelare nella misura meno afflittiva del collocamento in comunità o per rientro dopo il periodo di aggravamento in IPM disposto dal giudice. Anche nel 2015 un numero consistente di collocamenti in comunità (17,4%) è stato disposto dal giudice nell ambito di un provvedimento di messa alla prova (art.28 D.P.R.448/88). Sono risultati poco frequenti, invece, i collocamenti nell ambito dell applicazione di una misura alternativa o di sicurezza, anche in considerazione della minore applicazione di questi provvedimenti. La maggior parte dei collocamenti in comunità è stata disposta nei confronti di minori maschi (88%). La fascia d età prevalente è stata quella tra i 16 e i 17 anni (63%); meno frequenti sono stati i collocamenti di minori tra i 14 e i 15 anni (19%) e quelli di giovani adulti (17,4%). Con riferimento alla nazionalità, il 55% dei collocamenti disposti nell anno 2015 ha riguardato minori italiani, il restante 45% minori stranieri. Come nei CPA, anche nelle Comunità le nazionalità straniere prevalenti sono quelle europee (Romania e Paesi dell ex Jugoslavia, soprattutto) e africane (Marocco, Tunisia ed Egitto in particolare). La componente femminile è maggiormente presente tra gli stranieri; le provenienze delle ragazze sono quasi esclusivamente dalla Romania e dai Paesi dell ex Jugoslavia. 47

49 Tabella 22 Collocamenti in comunità nell anno 2015 e numero di minori collocati, secondo il motivo. Motivo N. N. collocamenti minori Per misura cautelare del collocamento in comunità Da prescrizioni per trasformazione della misura cautelare 6 6 Da permanenza in casa per trasformazione della misura cautelare Da IPM per trasformazione misura cautelare Da IPM per fine aggravamento Per messa alla prova Per affidamento al servizio sociale Per affidamento al servizio sociale in caso di tossicodipendenza 2 2 Per detenzione domiciliare in comunità 9 8 Per misura di sicurezza Per libertà controllata 2 2 Totale (esclusi trasferimenti) * Per trasferimento da altra comunità *Alcuni minori sono entrati più volte in comunità nel corso dell anno, anche per provvedimenti di diverso tipo; pertanto il valore riportato in corrispondenza del totale dei minori è inferiore rispetto alla somma dei dati riportati nella relativa colonna N. minori. Grafico 39 Collocamenti in comunità nell anno 2015 secondo il motivo. Valori per 100 collocamenti nell anno. 48

50 Tabella 23 - Collocamenti in comunità disposti nell anno 2015, per classe di età, nazionalità e sesso. Fascia di età Italiani Stranieri Totale m f mf m f mf m f mf meno di 14 anni anni anni giovani adulti Totale Grafico 40 - Collocamenti in comunità nell'anno 2015, secondo l età e il sesso. Grafico 41 - Collocamenti in comunità nell'anno 2015 secondo il sesso dei soggetti. Valori per 100 collocamenti nell anno. 49

51 Grafico 42 Collocamenti in comunità nell'anno 2015 secondo l età dei soggetti. Valori per 100 collocamenti nell anno. giovani adulti 17,4% minore di 14 anni anni 0,6% 19,0% anni 63,0% Grafico 43 - Collocamenti in comunità nell'anno 2015 secondo la nazionalità dei soggetti. Valori per 100 collocamenti nell anno. Stranieri 45% Italiani 55% 50

52 Grafico 44 - Collocamenti in comunità di minori stranieri nell'anno 2015, secondo l area geografica di provenienza. Valori per 100 collocamenti nell anno. Grafico 45 - Collocamenti in comunità di minori stranieri nell'anno 2015: Paesi con numero di ingressi maggiore di 10. Grafico 46 - Collocamenti in comunità nell'anno 2015 secondo il sesso. Valori per 100 collocamenti nell anno di minori della stessa nazionalità. 51

53 Tabella 24 Collocamenti* in comunità disposti nell anno 2015, secondo il Paese di provenienza e il sesso. Paesi Sesso maschi femmine Totale Italia Altri paesi Unione Europea Croazia Germania Polonia Romania Altri Totale Altri Paesi Europei Albania Bielorussia Bosnia-Erzegovina Macedonia Moldova Serbia Turchia Ucraina Altri Totale Africa Burkina Faso (ex Alto Volta) Costa d'avorio Egitto Gambia Ghana Marocco Nigeria Senegal Tunisia Altri Totale America Brasile Cile Ecuador Perù Repubblica Dominicana Uruguay Altri Totale Asia Cina 4 0 Pakistan Sri Lanka (ex Ceylon) Altri Totale Apolidi TOTALE *La tabella riporta nel dettaglio i paesi con frequenza>=3 52

54 L analisi storica. La serie storica riportata nella Tabella 25 riguarda i collocamenti disposti negli anni dal 2001 al 2015, con l esclusione dei trasferimenti tra le comunità. Dall analisi dei dati si evince che il numero dei collocamenti in comunità ha registrato un considerevole aumento negli anni in esame, in particolare a partire dal 2004; nell ultimo triennio ha, invece, registrato valori in diminuzione. Se si distingue secondo la nazionalità dei minori, si osserva in generale la prevalenza degli italiani, i cui collocamenti sono stati in continuo aumento dal 2003 in poi; solo nell ultimo triennio il dato è risultato in diminuzione: rispetto all anno precedente, -7% nel 2013, -18% nel 2014, -7% nel Con riferimento agli stranieri, invece, si osserva dapprima una fase crescente che culmina nel biennio , in cui i loro collocamenti arrivano a superare, anche se solo di un punto percentuale, quelli degli italiani; negli anni seguenti la componente straniera ha registrato, invece, una diminuzione, particolarmente evidente nel 2009 e nel 2010; un nuovo aumento si è registrato nel biennio , nel 2014 (+5%) e nel 2015 (+4%), (Grafico 47). Tabella 25 Collocamenti* in comunità negli anni dal 2001 al 2015, secondo la nazionalità e il sesso. Anni Italiani Stranieri Totale m f mf m f mf m f mf *esclusi i trasferimenti tra le strutture. 53

55 Grafico 47 - Collocamenti in comunità negli anni dal 2001 al 2015, secondo la nazionalità. Tabella 26 Collocamenti* in comunità negli anni dal 2001 al 2015, secondo la nazionalità. Valori assoluti e per 100 collocamenti ogni anno. Anni Italiani Stranieri Totale N. % di riga N. % di riga % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % *esclusi trasferimenti La presenza media giornaliera A completamento dell analisi storica, nella Tabella 27 sono riportati i dati relativi alla presenza media giornaliera, ossia al numero di minori presenti in media ogni giorno dell anno nelle comunità, dal 2001 al L analisi dei dati mette in evidenza l aumento della presenza nelle comunità già a partire dal 2004 e progressivamente sempre più evidente negli anni a seguire. È un aumento che ha 54

56 riguardato la componente italiana in particolare, ma anche quella straniera, che ha tenuto in termini di presenza anche negli anni in cui diminuiva per numero di collocamenti. Nell ultimo triennio si registra, invece, una diminuzione delle presenze, da associare alla già osservata diminuzione degli ingressi; tale diminuzione interessa più fortemente la componente italiana dell utenza e in misura minore quella straniera, quasi pressoché stabile. Tabella 27a - Presenza media giornaliera in comunità negli anni dal 2001 al 2015, secondo la nazionalità e il sesso. Anni Italiani Stranieri Totale m f mf m f mf m f mf Tabella 27b Presenza media giornaliera in comunità negli anni dal 2001 al 2015, secondo la nazionalità. Valori assoluti e per 100 minori presenti nell anno. Anni Italiani Stranieri Totale N. % di riga N. % di riga % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % %

57 Grafico 48 Presenza media giornaliera in comunità negli anni dal 2001 al 2015, secondo la nazionalità. I reati. Le principali tipologie di reato per le quali l Autorità Giudiziaria ha disposto il collocamento in comunità nell anno 2015 sono riportate nella Tabella 28. La categoria prevalente è stata quella dei reati contro il patrimonio (55%), in particolare la rapina (23,5%) e il furto (23,1%). Le violazioni delle disposizioni sulle sostanze stupefacenti hanno rappresentato l 11% del totale, mentre tra i reati contro la persona, che complessivamente hanno avuto un incidenza del 18%, il reato prevalente è stato quello delle lesioni personali volontarie (9,4%). Grafico 49 Reati a carico dei minori collocati nelle comunità nell'anno 2015 secondo la categoria. Valori per 100 reati. 56

58 Tabella 28 Reati a carico dei soggetti collocati nelle comunità nell anno 2015 secondo la nazionalità e il sesso. Reati Italiani Stranieri Totale m f mf m f mf m f mf Contro la persona di cui: omicidio volontario lesioni personali volontarie violenza privata, minaccia violenze sessuali Contro famiglia,moralità e buon costume di cui:maltrattamenti in famiglia Contro il patrimonio di cui: furto rapina estorsione ricettazione danni a cose, animali e terreni Contro Stato, altre istituzioni, ordine pubblico di cui: violenza, resistenza a P.U Stupefacenti Armi Altri reati Totale *22 omicidi volontari consumati e 38 omicidi volontari tentati La tabella riporta il dettaglio delle tipologie di reato con frequenza superiore a 50. I dati sono riferiti ai reati per i quali i minori sono stati collocati in Comunità; il numero dei reati è superiore al numero degli ingressi in quanto un minore può essere entrato nella struttura per uno o più reati. Il dettaglio di tutti i reati è riportato nella Tabella A3 dell Allegato. Grafico 50 Reati a carico dei minori transitati nelle comunità nell'anno Primi dieci tipologie di reato più frequenti. 57

59 Le uscite da Comunità. Passando ad esaminare i movimenti in uscita (Tabella 29), si osserva che i principali motivi riguardano la fine del progetto di messa alla prova, la revoca e la decorrenza della misura cautelare oppure la sua trasformazione in altra misura, soprattutto la custodia cautelare e la permanenza in casa. In proposito è importante precisare che l ordinanza di custodia cautelare può aver luogo anche per aggravamento della misura del collocamento in comunità, nei casi in cui il minore non abbia un comportamento conforme alle regole; l aggravamento è disposto in genere per non più di trenta giorni. In alcuni casi il giudice decide il proseguimento della messa alla prova sul territorio oppure, a seguito di udienza, dispone l uscita del minore dalla comunità applicando altri provvedimenti. Trattandosi di strutture a carattere non restrittivo, le comunità si caratterizzano per un elevato tasso di allontanamenti arbitrari. Nella Tabella 30 accanto al numero dei collocamenti disposti nell anno 2015, sono stati riportati il numero delle uscite per allontanamento ed il numero dei rientri. Sono stati poi calcolati i tassi di allontanamento, come rapporto tra uscite per allontanamento arbitrario e numero di collocamenti e i tassi di rientro, ottenuti rapportando i rientri agli allontanamenti. Nelle Tabelle 30 e 31 è riportata un analisi temporale dell andamento di tali indici. Dall analisi dei dati, si osserva che nel 2015 sono stati registrati 53 allontanamenti arbitrari ogni 100 collocamenti in comunità. Disaggregando per nazionalità, si osservano tassi di allontanamento arbitrario superiori per gli stranieri (65) rispetto agli italiani (43). L analisi di genere ha messo in evidenza che, in termini relativi, si allontanano di più le ragazze rispetto ai ragazzi (81 vs 49) e in particolare si allontanano di più le ragazze straniere rispetto alle italiane (85 vs 71). Passando ad esaminare i rientri in comunità, sono stati considerati sia quelli avvenuti spontaneamente sia quelli che hanno richiesto l intervento delle forze dell ordine. Il tasso medio di rientro nel 2015 è stato pari a 45, vale a dire che ogni 100 allontanamenti arbitrari sono ritornati in comunità 45 minori. L indice è risultato superiore per gli italiani (59) rispetto agli stranieri (34); è particolarmente basso per le femmine straniere (22). Dall analisi temporale, si osserva che i tassi di allontanamento arbitrario, diminuiti nel 2009, sono subito tornati ai valori degli anni precedenti e sono poi 58

60 ulteriormente aumentati. Anche i tassi di rientro, dopo la diminuzione tra il 2006 e il 2007, sono aumentati sensibilmente. Tabella 29 Uscite da comunità nell anno 2015, secondo il motivo, la nazionalità e il sesso. Motivi di uscita Italiani Stranieri Totale m f mf m f mf m f mf per revoca misura cautelare per decorrenza termini misura cautelare per trasformazione della misura cautelare -per prescrizioni per permanenza in casa per custodia cautelare per aggravemento misura cautelare per applicazione messa alla prova per continuazione messa alla prova sul territorio per revoca messa alla prova per rinuncia progetto MAP in comunità per fine messa alla prova per fine pena per esecuzione pena per provvedimento del giudice a seguito di udienza per impossibilità a proseguire da parte comunità per arresto/fermo altro Totale Tabella 30 Collocamenti in comunità, uscite per allontanamento arbitrario e rientri nell anno Tassi di allontanamento arbitrario e tassi di rientro (base=100). Allontanamenti e rientri Italiani Stranieri Totale m f mf m f mf m f mf Collocamenti in comunità Uscite per allontanamento arbitrario Rientri spontanei Rientri con accompagnamento Indici (Base 100) Tassi di allontanamento* Tassi di rientro da allontanamento** * allontanamenti su 100 collocamenti nell'anno ** rientri spontanei e con accompagnamento su 100 allontanamenti 59

61 Tabella 31 - Tassi di allontanamento arbitrario dei minori collocati in Comunità negli anni (base=100). Anni Italiani Stranieri Italiani e Stranieri Tabella 32 - Tassi di rientro in comunità da allontanamento arbitrario (base=100). Anni Anni Italiani Stranieri Italiani e Stranieri L analisi territoriale. L analisi territoriale è stata effettuata aggregando i dati relativi ai territori di competenza dei Centri per la Giustizia Minorile di Milano, Torino, Venezia e Bologna per il Nord, Firenze e Roma per il Centro, L Aquila, Napoli, Bari e Catanzaro per il Sud, Palermo e Cagliari per le Isole. 60

62 La maggior parte dei collocamenti in comunità è disposta al Nord e al Sud; sono stati meno numerosi i collocamenti al Centro e nelle Isole, anche perché riferiti a territori più piccoli. L analisi secondo la sede del CGM, riportata nella Tabella 34, mette in evidenza la prevalenza, in termini di numero di collocamenti, del CGM di Milano (398) e, a seguire, dei CGM di Napoli (266), Roma (255), Palermo (183), Bologna (168), Venezia (167). L analisi storica evidenzia negli ultimi anni la diminuzione dei collocamenti al Sud e nelle Isole e il loro aumento al Nord e al Centro; nell ultimo anno in particolare, si è registrato un aumento del 3% al Nord e del 7% al Centro. Nella Tabella 35 sono riportati, infine, i tassi di allontanamento arbitrario e i tassi di rientro per CGM ed il confronto con la media nazionale, messo in evidenza anche nei Grafici 53 e 54. Grafico 51 - Collocamenti in comunità negli anni dal 2001 al 2015, per aree territoriali. 61

63 Tabella 33 Collocamenti in comunità negli anni dal 2001 al 2014, secondo l area geografica, la nazionalità e il sesso. Italiani Stranieri Totale Anni m f mf m f mf m f mf Nord Centro Sud

64 segue Tabella 33 Collocamenti in comunità negli anni dal 2001 al 2014, secondo l area geografica, la nazionalità e il sesso. Italiani Stranieri Totale Anni m f mf m f mf m f mf Isole Tabella 34 Collocamenti* in comunità nell anno 2015, secondo la sede del CGM e la nazionalità e il sesso dei soggetti. CGM Italiani Stranieri Totale m f mf m f mf m f mf Milano Torino Venezia Bologna Firenze Roma L'Aquila Napoli Bari Catanzaro Palermo Cagliari *Sono inclusi i trasferimenti tra comunità 63

65 Grafico 52 - Collocamenti in comunità nell anno 2015, secondo la sede del CGM. Tabella 35 - Tassi di allontanamento arbitrario da comunità e tassi di rientro nell anno 2015 per Centro Giustizia Minorile. CGM Tassi di allontanamento Tassi di rientro Milano Torino Venezia Bologna 21 0 Firenze Roma L'Aquila 23 9 Napoli Bari Catanzaro Palermo Cagliari 22 7 Media nazionale

66 Grafico 53 - Tassi di allontanamento arbitrario da comunità nell anno 2015 per Centro Giustizia Minorile. Grafico 54 - Tassi di rientro da allontanamento arbitrario da comunità nell anno 2015 per Centro Giustizia Minorile. 65

67 Le comunità ministeriali. Le Comunità ministeriali sono comunità avviate e gestite direttamente dal Dipartimento per la Giustizia Minorile; in alcune realtà sono state attivate come comunità-filtro, in altre come comunità aventi funzione di centri polifunzionali, in altre ancora come comunità vere e proprie. Questa tipologia di comunità, al momento, è presente soprattutto al Sud: tre in Campania, una in Puglia, una in Basilicata, due in Calabria, una in Sicilia. Al Nord sono attive le comunità di Genova e Bologna, mentre non sono presenti comunità ministeriali nell Italia Centrale. Nella Tabella 36 sono riportati i collocamenti presso le comunità ministeriali, che hanno rappresentato l 11% del totale dei collocamenti disposti nell anno Le comunità che hanno registrato il maggior numero di ingressi sono state quelle di Santa Maria Capua Vetere (38) e Bologna (36), seguite dalle comunità di Lecce (22), Nisida e Catanzaro (18). Passando a considerare la presenza media giornaliera, mediamente ogni giorno del 2015 in tutte le Comunità ministeriali sono stati presenti circa 45 minori; i valori più alti si sono osservati nelle comunità di Caltanissetta e Catanzaro con 7 presenze giornaliere, di Bologna con 6 presenze, di S. Maria Capua Vetere e Lecce con circa 5 presenze giornaliere; i valori più bassi hanno riguardato Nisida e Potenza con circa 2 presenze. Tabella 36 - Collocamenti e presenza media giornaliera nelle Comunità ministeriali nell anno Comunità ministeriali Collocamenti Presenza media giornaliera Genova 13 3,0 Bologna 36 5,8 Nisida 18 1,7 Salerno 13 3,1 Santa Maria Capua Vetere 38 5,5 Lecce 22 5,4 Potenza 2 1,6 Catanzaro 18 7,0 Reggio Calabria 10 4,3 Caltanissetta 15 7,5 Totale ,9 * Sono inclusi i trasferimenti tra comunità 66

68 Grafico 55 - Collocamenti nelle Comunità ministeriali nell'anno Grafico 56 - Presenza media giornaliera nelle Comunità ministeriali nell'anno

69 Gli Istituti penali per i minorenni Gli ingressi in IPM Gli ingressi negli Istituti penali per i minorenni nell anno 2015 sono stati e sono avvenuti prevalentemente a seguito di ordinanza di custodia cautelare (63%); la maggior parte dei minori proveniva da altre strutture minorili, CPA o comunità; alcuni provenivano dalla libertà. Gli ingressi in IPM per esecuzione di pena hanno rappresentato il 37% del totale ed hanno riguardato prevalentemente minori provenienti dalla libertà; in alcuni casi l ingresso in IPM è avvenuto per revoca o sospensione di una misura alternativa alla detenzione. Alcuni dei soggetti entrati in IPM provenivano da strutture penali per adulti (5%); si tratta di ragazzi maggiorenni, giudicati dall Autorità Giudiziaria Ordinaria per reati commessi da adulti, trasferiti in IPM per reati compiuti prima dei diciotto anni. Alcuni minori sono entrati più volte in IPM nel corso dell anno; il numero complessivo di minori entrati nel 2015 è stato pari a 932. Con riferimento alle caratteristiche personali dei detenuti negli IPM, continua a prevalere il genere maschile (85%) e la fascia di età compresa tra i 16 e i 17 anni (49%), anche se si osserva un incidenza della componente adulta (38% del totale degli ingressi del 2015) maggiore rispetto alle comunità (17,4%). Con riferimento alla nazionalità, nel 2015 gli ingressi di minori italiani hanno rappresentato il 47% del totale, quelli di minori stranieri il 53%. L analisi secondo la provenienza dei minori stranieri entrati in IPM nel 2015 ripropone gli stessi risultati osservati per i CPA e le Comunità, per cui prevalgono le nazionalità dell Est europeo (Romania e Paesi dell ex Jugoslavia) e del Nord Africa (Tunisia e Marocco in particolare); tra le prime dieci nazionalità sono incluse l Egitto ed il Senegal con frequenze raddoppiate rispetto agli anni scorsi. Come negli anni passati, le ragazze entrate in IPM nel 2015 sono state prevalentemente straniere, provenienti dalla Bosnia Erzegovina, dalla Croazia, dalla Serbia, dalla Romania. 68

70 Tabella 37 Ingressi negli Istituti penali per i minorenni nell anno 2015 e soggetti entrati, secondo il motivo. Motivo N. ingressi N. soggetti Per custodia cautelare Dalla libertà Da prescrizione per trasformazione di misura 2 2 Da CPA Da comunità per trasformazione di misura Da comunità per nuovo procedimento 1 1 Da comunità per aggravamento della misura cautelare Da IPM per adulti Per esecuzione di pena Dalla libertà Da comunità Per revoca affidamento in prova al servizio sociale Per sospensione affidamento in prova al servizio sociale Per revoca detenzione domiciliare 7 7 Per revoca libertà controllata 2 2 Per sospensione detenzione domiciliare Dagli arresti domiciliari (adulti) Da istituto penale per adulti Revoca concessione legge 199/ Totale * N.B. Sono esclusi: i trasferimenti tra IPM (350), gli ingressi di semidetenuti (3) e di semiliberi (nessun ingresso nel 2015) e i rientri da evasione (4). Alcuni minori sono entrati più volte in IPM nel corso dell anno, anche per provvedimenti di diverso tipo; pertanto il valore riportato in corrispondenza del totale dei minori è inferiore alla somma del numero di minori per ciascun tipo di provvedimento. Grafico 57 Ingressi in IPM nell anno 2015 secondo il motivo. Valori per 100 ingressi nell anno. 69

71 Grafico 58 Ingressi in IPM nell anno 2015, secondo l età e il sesso anni anni giovani adulti Maschi Femmine Grafico 59 Ingressi in IPM nell anno 2015 secondo il sesso. Valori per 100 ingressi nell anno. Grafico 60 Ingressi in IPM nell anno 2015 secondo l età. Valori per 100 ingressi nell anno. 70

72 Grafico 61 Ingressi in IPM nell anno 2015 secondo la nazionalità. Valori per 100 ingressi nell anno. Stranieri 53% Italiani 47% Grafico 62 Ingressi in IPM nell anno 2015 di minori stranieri secondo l area geografica di provenienza. Valori per 100 ingressi nell anno. America 3,7% Asia Apolidi 1,1% 0,2% Africa 32,6% Unione Europea (esclusa Italia) 34,5% Altri Paesi europei 27,9% 71

73 Tabella 38 Ingressi negli Istituti penali per i minorenni nell anno 2015, secondo il Paese di provenienza e il sesso. Paesi Sesso maschi femmine Totale Italia Altri Paesi UE Croazia Germania Romania Altri Totale Altri Paesi Europei Albania Bosnia-Erzegovina Macedonia Moldova Serbia, Repubblica di Ucraina Altri Totale Africa Egitto Gambia Ghana Marocco Nigeria Senegal Tunisia Altri Totale America Brasile Colombia Ecuador Uruguay Altri Totale Asia Apolidi Totale complessivo *La tabella riporta nel dettaglio i Paesi con frequenza superiore a 3. 72

74 Grafico 63 Ingressi in IPM nell anno 2015 di minori stranieri: primi dieci Paesi in ordine di frequenza. Grafico 64 Ingressi in IPM nell anno 2015 di minori italiani e stranieri secondo il sesso. Valori per 100 ingressi nell anno. L analisi storica. L analisi della serie storica relativa agli anni dal 1991 al 2015 mette in evidenza un andamento degli ingressi tendenzialmente in diminuzione a partire già dal 1995; la diminuzione è proseguita anche negli anni più recenti. 73

75 Se si confrontano il valore massimo della serie storica, pari a 2.314, relativo al 1993, con quello minimo, pari a 992, che riguarda l anno 2014, si può osservare come il numero degli ingressi in IPM nel tempo si sia più che dimezzato nel tempo. Nel 2015 il numero degli ingressi ha, invece, registrato un aumento del 7,7% rispetto all anno precedente. Tabella 39 Ingressi negli Istituti penali per i minorenni negli anni dal 1991 al 2015, secondo la nazionalità e il sesso. ANNI Italiani Stranieri Totale m f mf m f mf m f mf L andamento è evidenziato dal Grafico 65 che riporta anche le curve relative agli ingressi di minori italiani e stranieri. La componente italiana è stata prevalente fino al 1996; poi, per oltre un decennio, fino al 2007, è diventata minoritaria, sia per un suo andamento decrescente iniziato già nel 1994 ed interrottosi soltanto nel 2007, sia per l aumento degli ingressi di minori stranieri fino al 2001 e poi nel 2003 e nel

76 Nel 2007 le curve riferite a italiani e stranieri si intrecciano ancora, portando gli italiani a prevalere nuovamente, con un andamento in leggero aumento fino al 2011, che si interrompe nel 2012 (-9%) e prosegue in diminuzione anche negli anni seguenti (-2% nel 2013, -20% nel 2014 e -3% nel 2015). Nel 2014 le curve si intrecciano nuovamente per una diminuzione della componente straniera e nel 2015 torna a prevalere la componente straniera. Gli ingressi di minori stranieri sono stati in diminuzione dapprima nel biennio e poi dal 2005 fino al 2010; agli aumenti registrati nel 2011 e nel 2012 sono seguite due diminuzioni successive, che sono state interrotte dal dato in aumento registrato nel 2015 (+20% rispetto al 2014). Grafico 65 - Ingressi in IPM negli anni dal 1991 al 2015, secondo la nazionalità. 75

77 Tabella 40 Ingressi negli Istituti penali per i minorenni negli anni dal 1991 al 2015, secondo la nazionalità. Valori assoluti e percentuali di riga. Italiani Stranieri Anni N. % di riga N. % di riga Totale % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % Gli effetti del D.L.26 giugno 2014 n.92. L anno 2014 ha visto l introduzione di una modifica normativa che ha avuto un importante impatto sul numero dei detenuti negli IPM; si tratta del Decreto Legge 26 giugno 2014 n. 92, convertito con modificazioni in Legge 11 agosto 2014, n.117. L art.5 del predetto Decreto Legge è intervenuto sulla competenza dei Servizi minorili con riferimento alla fascia di utenza dei cosiddetti giovani adulti, ragazzi che hanno compiuto il reato da minorenni e che, secondo quanto previsto dalle disposizioni di attuazione del processo penale minorile, rimangono in carico ai Servizi minorili fino all età di 21 anni (art.24 D.Lgs.28 luglio 1989 n. 272). Con la nuova normativa la competenza dei Servizi minorili è estesa fino al compimento 76

78 dei 25 anni, sempre che, per quanti abbiano già compiuto il ventunesimo anno, non ricorrano particolari ragioni di sicurezza valutate dal giudice competente, tenuto conto anche delle finalità educative. I dati relativi agli ingressi in IPM di soggetti in età dai 21 ai 24 anni evidenziano 80 ingressi dalla data dell introduzione del Decreto Legge fino alla fine dell anno 2014 e 142 nell anno La maggior parte di questi soggetti provenivano dalla libertà (61%) o erano reclusi in istituti penali per adulti (12%); in altri casi provenivano da misure alternative alla detenzione, a seguito di sospensione o revoca delle stesse. Si tratta essenzialmente di soggetti in esecuzione di pena; sono stati pochi gli ingressi di soggetti di ventuno anni e più a seguito di provvedimento di custodia cautelare. Tabella 41 - Ingressi in IPM di soggetti in età dai 21 ai 24 anni, secondo il motivo, la nazionalità e il sesso. Anno 2014 Motivo del movimento (dal 26 giugno Anno 2015 al 31 dicembre) Per esecuzione pena dalla libertà da istituto penale per adulti da comunità 0 1 per revoca o sospensione affidamento in prova servizio sociale 7 14 per revoca o sospensione detenzione domiciliare 6 9 per revoca concessione Legge 199/ per revoca libertà controllata 0 1 per revoca liberazione condizionale 1 0 dagli arresti domiciliari (adulti) 2 7 Per custodia cautelare dalla libertà 1 1 da istituto penale per adulti 0 1 da comunità per aggravamento della misura cautelare 2 1 Totale Analizzando i dati dei detenuti presenti negli IPM alla data del 31 dicembre 2015, si osserva che la componente dei giovani adulti ha un incidenza molto alta, pari al 59%: nello specifico, 38% dai diciotto ai venti anni, 21% dai ventuno ai ventiquattro anni. Se si considera la serie delle presenze alla fine del mese nel corso degli anni 2014 e 2015, si osserva una loro diminuzione nel periodo immediatamente successivo all introduzione del D.L.92/2014: 336 detenuti al 30 giugno, 299 al 31 77

79 luglio. Si deve considerare, infatti, che lo stesso D.L.92/2014, all art.8, ha introdotto modifiche all art.275 del codice di procedura penale, prevedendo dei limiti all applicazione della custodia cautelare in carcere, anche con riferimento alla durata della pena detentiva prevista all esito del giudizio, con l esclusione di alcuni delitti 3. Tale modifica normativa ha comportato l uscita dagli IPM di alcuni detenuti, secondo le decisioni dell Autorità Giudiziaria sulla base della loro posizione giuridica. Dopo questo effetto iniziale, le presenze sono tornate gradualmente ad aumentare, anche per l estensione di competenza sui giovani adulti, introdotta con l art.5; il valore più alto della serie è quello al 31 ottobre 2015, pari a 461; i detenuti al 31 dicembre 2015 erano, invece, 441. Tabella 42 Detenuti presenti negli IPM alla data del 31 dicembre 2015, secondo l'età, la nazionalità e il sesso. Età Italiani Stranieri Totale m f mf m f mf m f mf Minorenni Giovani adulti di cui: anni anni anni anni anni Totale Grafico 66 - Detenuti presenti negli Istituti penali per i minorenni al 31 dicembre 2015 secondo le classi di età. Valori per 100 presenti. 3 Art.8 D.L. 92/2014 come modificato dalla Legge 117/

80 Tabella 43 - Detenuti presenti negli Istituti penali per i minorenni alla fine del mese, secondo il sesso. Anni 2014 e Presenti al Sesso Maschi Femmine Totale Grafico 67 - Detenuti presenti negli Istituti penali per i minorenni alla fine del mese. Minorenni e giovani adulti. Anno

81 La presenza media giornaliera. La presenza media giornaliera indica il numero di soggetti presenti mediamente ogni giorno di un determinato periodo. I dati contenuti nelle tabelle di seguito riportate, calcolati su base annua, indicano il numero di detenuti presenti in IPM mediamente ogni giorno dell anno. Nella Tabella 44 è riportata la serie storica a partire dal 1991, anno in cui sono state avviate le rilevazioni statistiche presso gli IPM; all aumento dei primi quattro anni in esame, che ha portato nel 1994 a registrare una presenza media di 617 detenuti al giorno, è seguita una fase di successive diminuzioni, fino al 1999, anno in cui la presenza media giornaliera è risultata pari a 426 unità. Negli anni successivi il numero dei presenti è tornato ad aumentare, subendo una nuova interruzione soltanto nel 2006, in conseguenza dell introduzione della Legge 31 luglio 2006, n. 241 recante Concessione di indulto, che ha prodotto i suoi effetti nel secondo semestre del 2006 e, in parte, anche nell anno successivo. Nel biennio la presenza media è aumentata nuovamente attestandosi su valori prossimi a quelli raggiunti prima della concessione dell indulto. Negli anni seguenti si distingue il 2012 in cui sono state nuovamente superate le cinquecento unità, mentre sia il 2013 che il 2014 hanno visto un forte calo delle presenze (rispettivamente -11% e -19% rispetto all anno precedente). Nell ultimo anno, il numero dei minori presenti in IPM è aumentato del 19% rispetto all anno precedente ed è stato pari a 436 unità. Disaggregando secondo la nazionalità dell utenza, si osserva che la presenza dei minori stranieri è andata aumentando dal 1991 fino al 2004, da 87 a 272 detenuti stranieri mediamente presenti ogni giorno; negli anni successivi si osserva una diminuzione, inizialmente contenuta, poi più evidente nel 2010 e nel 2011; dopo l aumento del 2012 (+5% rispetto al 2011) si osserva una diminuzione (-8% nel 2013, -24%nel 2014) e, quindi, nel 2015 un nuovo aumento (+39%). Nei primi anni della serie storica in esame, l incidenza della componente straniera sul totale dei detenuti oscillava tra il 21% e il 26%; nel 2004 è arrivata a costituire il 55% ed è rimasta prevalente fino al 2007; la diminuzione del triennio e il contemporaneo aumento dei detenuti italiani hanno portato gli stranieri a costituire il 33% della popolazione detenuta degli IPM nel 2011; negli ultimi anni la loro incidenza si è posta al 39% nel 2012, al 41% nel 2013, al 38% nel 2014, al 45% nel

82 Con riferimento, invece, ai detenuti di nazionalità italiana, si deve sottolineare l incremento del triennio : rispettivamente +16%, +4% e +6% rispetto all anno precedente; negli anni successivi si osserva una diminuzione: del 5% nel 2012, del 13% nel 2013 e del 16% nel 2014; nel 2015, invece, anche per gli italiani si registra un aumento (+7%). Tabella 44 Presenza media giornaliera negli Istituti penali per i minorenni negli anni , secondo la nazionalità. Anni Italiani Stranieri Totale N. % di riga N. % di riga N. % di riga % 87 24% % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % % 81

83 Grafico 68 - Presenza media giornaliera in IPM negli anni dal 1991 al 2015, secondo la nazionalità. Grafico 69 - Presenza media giornaliera in IPM negli anni dal 1991 al 2015, secondo la posizione giuridica. l minori detenuti presenti in IPM sono prevalentemente maschi (92% nel 2015). Con riferimento all età, si deve osservare la forte presenza di giovani adulti, che, se in termini di ingressi costituivano il 36%, in termini di presenza rappresentano oltre la metà dei detenuti in IPM (61%). Molti ragazzi, infatti, entrano all età di diciassette anni e diventano maggiorenni durante il periodo di detenzione. 82

84 Tabella 45 Presenza media giornaliera negli Istituti penali per i minorenni nell anno 2015, secondo l età e il sesso. Età Sesso maschi femmine Totale anni 24,5 9,9 34, anni 123,9 11,2 135,1 giovani adulti 251,2 15,4 266,6 Totale 399,6 36,5 436,1 Età calcolata a metà dell anno Grafico 70 - Presenza media giornaliera in IPM nell'anno 2015, secondo l età e il sesso. Passando a considerare la posizione giuridica dei detenuti presenti, si distingue tra soggetti in custodia cautelare, che sono in attesa di primo giudizio o del giudizio di appello o dell esito del ricorso in Cassazione e soggetti in esecuzione di pena, che sono stati condannati con sentenza passata in giudicato e sono, pertanto, definitivi. Spesso i detenuti hanno più procedimenti penali a carico, con riferimento ai quali si trovano in fasi diverse dell iter processuale; nell analisi statistica tali soggetti sono stati classificati con posizione giuridica mista, distinguendo ulteriormente coloro che hanno almeno un procedimento penale per il quale sono stati condannati definitivamente (posizione mista con definitivo) da coloro che in tutti i procedimenti sono in attesa di giudizio, anche se in fasi processuali diverse (posizione mista senza definitivo). I dati sono presentati nella Tabella 46 e nei Grafici 71 a, b e c e mettono in evidenza come in media nel 2015 il 41% dei detenuti era in attesa di giudizio (16% in attesa di primo giudizio, 83

85 2% appellanti, 1% ricorrenti, 22% in posizione mista) e il 59% in esecuzione di pena (14% solo definitivi, 45% in posizione mista con definitivo). Tra gli italiani quest ultima categoria ha rappresentato il 67% dell utenza, mentre tra gli stranieri ha registrato un incidenza più bassa, pari al 48%. Tabella 46 Presenza media giornaliera negli Istituti penali per i minorenni nell anno 2015, secondo la posizione giuridica, la classe d età ed il sesso. Italiani, stranieri, totale. Italiani Età e sesso Posizione giuridica anni anni giovani adulti Totale m f m f m f m f mf In attesa di 1 giudizio 3,2 0,9 14,9 0,5 1,9 0,0 20,0 1,4 21,5 Appellanti 0,2 0,0 1,8 0,0 0,9 0,1 2,9 0,1 3,0 Ricorrenti 0,0 0,0 1,0 0,0 1,8 0,9 2,8 0,9 3,7 Mista senza definitivo 4,8 0,1 28,8 0,5 16,0 0,5 49,6 1,1 50,7 Definitivo 0,1 0,0 2,4 0,0 33,0 1,5 35,5 1,5 37,0 Mista con definitivo 0,9 0,0 15,4 0,5 105,8 1,4 122,1 1,9 124,0 Totale 9,2 1,0 64,3 1,5 159,4 4,4 232,9 6,9 239,8 Stranieri Età e sesso Posizione giuridica anni anni giovani adulti Totale m f m f m f m f mf In attesa di 1 giudizio 6,4 3,6 26,4 1,9 7,1 0,7 39,9 6,2 46,1 Appellanti 0,4 0,1 1,7 0,2 3,6 0,6 5,7 0,8 6,5 Ricorrenti 0,1 0,0 0,0 0,0 1,3 0,3 1,3 0,3 1,7 Mista senza definitivo 7,6 4,9 17,8 3,8 12,7 0,6 38,1 9,3 47,4 Definitivo 0,0 0,1 2,3 0,7 16,5 2,1 18,8 2,9 21,7 Mista con definitivo 0,8 0,2 11,4 3,1 50,7 6,7 62,9 10,0 72,9 Totale 15,3 8,9 59,6 9,7 91,8 11,0 166,7 29,5 196,3 Totale Età e sesso Posizione giuridica anni anni giovani adulti Totale m f m f m f m f mf In attesa di 1 giudizio 9,6 4,5 41,3 2,4 9,0 0,7 59,9 7,6 67,6 Appellanti 0,6 0,1 3,5 0,2 4,5 0,7 8,6 0,9 9,5 Ricorrenti 0,1 0,0 1,0 0,0 3,0 1,3 4,1 1,3 5,4 Mista senza definitivo 12,4 5,0 46,6 4,3 28,7 1,1 87,7 10,4 98,1 Definitivo 0,1 0,1 4,7 0,7 49,5 3,6 54,3 4,4 58,7 Mista con definitivo 1,7 0,2 26,8 3,6 156,5 8,1 185,0 11,9 196,9 Totale 24,5 9,9 123,9 11,2 251,2 15,4 399,6 36,5 436,1 84

86 Grafico 71 a, b, c - Presenza media giornaliera in IPM nell'anno 2015: secondo la posizione giuridica. Italiani, stranieri, totale. Valori per 100 presenti. Italiani Stranieri Italiani e Stranieri 85

87 L analisi territoriale. Gli Istituti penali per i minorenni sono diciannove, con sede a Torino, Milano, Treviso, Bologna, Pontremoli, Firenze, Roma, Nisida (NA), Airola (BN), L Aquila, Bari, Lecce, Catanzaro, Potenza, Palermo, Catania, Acireale (CT), Caltanissetta e Quartucciu (CA) 4. Gli Istituti con il numero maggiore di ingressi nel 2015 sono stati quelli di Milano e Roma, a seguire Nisida (NA), Torino, Bari e Pontremoli; in termini di presenza media giornaliera si distinguono, invece, gli IPM di Roma e Catania, seguiti da Nisida (Na) e Milano. Tabella 47 Ingressi (compresi trasferimenti tra IPM) e presenza media giornaliera negli Istituti penali per i minorenni nell anno 2015, secondo la sede. IPM Ingressi (compresi trasferimenti) Presenza media giornaliera Nord Torino ,0 Milano ,1 Treviso 68 14,4 Pontremoli (MS) ,1 Bologna 89 21,5 Centro Firenze* - - Roma ,0 Sud Nisida (NA) ,7 Airola (BN) 70 28,2 L'Aquila* - - Bari ,6 Lecce* - - Potenza 22 9,1 Catanzaro 42 17,3 Isole Palermo 54 29,4 Catania 86 52,0 Acireale (CT) 55 18,9 Caltanissetta 27 9,9 Quartucciu (CA) 26 8,0 * L'attività è sospesa. Si osserva, inoltre, come l utenza degli Istituti penali per i minorenni del Nord e del Centro sia costituita soprattutto da soggetti di nazionalità straniera; al Sud e nelle Isole, invece, continua a prevalere la componente italiana. 4 Nel corso dell anno 2015 negli Istituti penali per i minorenni di L Aquila e di Lecce e Firenze l attività era sospesa. 86

88 Grafico 72 Ingressi negli Istituti penali per i minorenni nell'anno 2015, secondo la sede e la nazionalità. Grafico 73 Presenza media negli Istituti penali per i minorenni nell'anno 2015, secondo la sede e la nazionalità. I reati. I dati dei reati per i quali l Autorità Giudiziaria ha disposto la detenzione in IPM nell anno 2015 evidenziano, come per gli altri Servizi minorili, la prevalenza dei reati contro il patrimonio (59%), furto e rapina in particolare, seguiti dai reati contro la persona (15%), dai delitti previsti dalle leggi speciali su uso e detenzione di armi (8%) e dalle violazioni delle disposizioni in materia di stupefacenti (6%). 87

89 Grafico 74 Reati a carico dei soggetti entrati in IPM nell anno 2015 secondo la categoria di reato. Valori per 100 reati. Tabella 48 Reati a carico dei soggetti entrati in IPM nell anno 2015 secondo la nazionalità e il sesso. Reati Italiani Stranieri Totale m f mf m f mf m f mf Contro la persona di cui: omicidio volontario* lesioni personali volontarie violenza privata e minacce Contro il patrimonio di cui: furto rapina ricettazione Contro Stato, altre istituzioni, ordine pubblico di cui: violenza, resistenza a P.U Stupefacenti Armi Altri reati Totale *26 omicidi volontari consumati e 23 omicidi volontari tentati La tabella riporta il dettaglio delle tipologie di reato con frequenza pari o superiore a 50 o di particolare gravità. I dati sono riferiti ai reati per i quali i minori sono entrati in IPM; il numero dei reati è superiore al numero degli ingressi in quanto un minore può essere entrato nella struttura per uno o più reati. Il dettaglio di tutti i reati è riportato nella Tabella A4 dell Allegato. 88

90 Grafico 75 Reati a carico dei soggetti entrati in IPM nell anno Prime dieci tipologie di reato più frequenti. Le uscite da IPM. Si considerano, infine, i movimenti in uscita dall IPM; i dati sono riportati nella Tabella 49 e nei Grafici 76 e 77. Come gli ingressi, anche le uscite sono state suddivise sulla base della posizione giuridica dei detenuti, distinguendo i minori in custodia cautelare da quelli in esecuzione di pena. Con riferimento alle prime, i dati dell anno 2015 mettono in evidenza che la maggior parte dei detenuti ancora giudicabili sono usciti dall IPM con un provvedimento di collocamento in comunità o di fine periodo di aggravamento (74%); per alcuni è stata disposta direttamente la trasformazione della custodia cautelare in permanenza in casa (6%); tra gli altri motivi di uscita, vi sono la remissione in libertà (8%), la revoca della custodia (3%), la decorrenza dei termini (4%), l applicazione della messa alla prova (2%). Le uscite da esecuzione di pena nell anno 2015 sono avvenute prevalentemente perché la pena era stata espiata (37%) o per applicazione di una misura alternativa alla detenzione (51%). 89

91 Tabella 49 Uscite da IPM nell anno 2015, secondo la nazionalità ed il sesso. Motivi di uscita Italiani Stranieri Totale m f mf m f mf m f mf Da custodia cautelare Decorrenza termini custodia cautelare Revoca della custodia cautelare Remissione in libertà Prescrizioni Permanenza in casa Collocamento in comunità (compresi fine aggravamento) Sospensione del processo e messa alla prova Arresti domiciliari Sospensione condizionale della pena Provvedimento del giudice a seguito di udienza Estradizione Da espiazione pena Espiazione della pena Differimento esecuzione pena Sospensione esecuzione pena Sospensione condizionale della pena Concessione liberazione anticipata Concessione libertà controllata Liberazione condizionale Affidamento in prova al servizio sociale Detenzione domiciliare Concessione Legge 199/ Trasferimenti a strutture per adulti A strutture per adulti Totale Grafico 76 - Uscite da IPM di soggetti in custodia cautelare nell'anno 2015 secondo il motivo. Valori per 100 uscite. 90

92 Grafico 77 - Uscite da IPM di soggetti in esecuzione di pena nell'anno 2015 secondo il motivo. Valori per 100 uscite. 91

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