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1 78 Parte Seconda: Il processo ordinario di cognizione 1. GENERALITÀ Capitolo Settimo Le vicende anomale nello svolgimento del processo Il processo di cognizione può subire, nel corso del suo svolgimento, alcune vicende che ne alterano lo sviluppo: tali eventi «modificatori» possono essere soggettivi (parti o giudice) od oggettivi (riferiti al processo stesso). 2. EVENTI SOGGETTIVI Successione (v. Parte Prima, Cap. VI, par. 5) (quando nuovi soggetti si sostituiscono a quelli originari) che può riguardare: Intervento (v. Parte Prima, Cap. VI, par. 5) (quando nuovi soggetti vengono ad aggiungersi agli originari). In particolare, la riforma del 90 ha anticipato il momento entro il quale è ammesso l intervento alla precisazione delle conclusioni (art. 268) Contumacia (quando la parte non si costituisce in giudizio) che può riguardare: il giudice le parti volontario (art. 105) coatto l attore il convenuto si ha nel caso di mutamento dell ufficio giudiziario e non del singolo giudice (es. incompetenza) successione a titolo universale (art. 110), es. morte della parte: il processo è proseguito dal successore successione a titolo particolare (art. 111), es. alienazione della res litigiosa o legato autonomo o litisconsortile (quando il terzo interviene per far valere un proprio diritto nei confronti di alcune o di tutte le parti) adesivo (quando il terzo interviene per sostenere le ragioni di una parte) su istanza di parte (art. 106) (c.d. «chiamata in garanzia») su ordine del giudice (art. 107) (quando il giudice ritiene opportuno che la causa si svolga nei confronti del terzo) è l ipotesi meno frequente e si verifica quando il convenuto, che ha iscritto la causa a ruolo, chiede al giudice di procedere. Questi dichiara la contumacia dell attore e il giudizio continua. Se il convenuto non chiede che si proceda nel giudizio, il giudice cancella la causa dal ruolo può essere dichiarata solo dopo aver controllato la regolarità della notifica

2 Capitolo Settimo: Le vicende anomale nello svolgimento del processo Il procedimento in contumacia Una volta dichiarata la contumacia di una parte il processo continua nelle forme normali; vanno però tenute presenti le seguenti regole (art. 292): l che ammette l interrogatorio o il giuramento e le comparse contenenti domande nuove o riconvenzionali vanno notificate personalmente al contumace nel termine fissato dal G.I.; le altre comparse si considerano comunicate con il deposito in cancelleria e con l apposizione del visto del cancelliere; le sentenze sono notificate alla parte contumace personalmente. È consentita la costituzione tardiva del contumace fino all udienza di precisazione delle conclusioni, in udienza o in cancelleria (art. 293). Il contumace che si costituisce tardivamente accetta la causa nello stato in cui si trova. Tuttavia, gli è riconosciuto, nella prima udienza o nel termine assegnatogli dal giudice, la facoltà di disconoscere le scritture prodotte contro di lui. Quando poi riesca a dimostrare che non ha potuto avere notizia del processo per nullità della citazione, può chiedere al giudice la rimessione in termini (art. 294). Se il G.I. accoglie tale istanza, il soggetto rimasto contumace è ammesso a compiere attività processuali che altrimenti gli sarebbero precluse (es.: richiesta di prove, chiamata in giudizio etc.). ammissiva dell interrogatorio formale o del giuramento possibile in ogni momento fino all udienza di precisazione delle conclusioni ATTI DA NOTIFICARE AL CONTUMACE PERSONALMENTE (art. 292 c.p.c.) comparse contenenti domande nuove o riconvenzionali da chiunque proposte verbale di causa in cui si dà atto della produzione di scritture private COSTITUZIONE DEL CONTUMACE (art. 293 c.p.c.) in cancelleria o mediante comparizione all udienza ex art. 186ter c.p.c. sentenze richiesta di rimessione in termini (art. 294 c.p.c.) il giudice ammette la prova dell impedimento e provvede con 79

3 80 Parte Seconda: Il processo ordinario di cognizione 3. EVENTI OGGETTIVI La sospensione del processo La sospensione del processo temporaneo è l arresto del processo che perdura fino al verificarsi di determinati eventi stabiliti dalla legge. Il processo si estingue se non è riassunto nel termine stabilito dall di sospensione o comunque entro sei mesi dalla data di cessazione della causa di sospensione. La sospensione può essere necessaria (ex art. 295 novellato) o su istanza di tutte le parti. NECESSARIA (art. 295 c.p.c.) necessità di risolvere una questione pregiudiziale effetti (art. 298 c.p.c.) non possono essere compiuti atti del procedimento interruzione dei termini in corso VOLONTARIA (art. 296 c.p.c.) istanza di tutte le parti per un periodo non superiore a 4 mesi del G.I. il processo prosegue all udienza fissata dal giudice col provvedimento di sospensione volontaria prosecuzione del giudizio dopo la sospensione (art. 297 c.p.c.) il processo prosegue se le parti presentano un istanza di fissazione di udienza dopo la cessazione della causa di sospensione o il passaggio in giudicato della sentenza che definisce la controversia pregiudiziale notifica del ricorso e del decreto che fissa l udienza alle altre parti a cura dell istante

4 Capitolo Settimo: Le vicende anomale nello svolgimento del processo Interruzione del processo L interruzione del processo è l arresto temporaneo del processo determinato dalla necessità di assicurare il contraddittorio. L interruzione può verificarsi: per morte della parte o perdita della capacità di stare in giudizio (es. interdizione, inabilitazione, fallimento); per morte o perdita della capacità di stare in giudizio del rappresentante; per morte, radiazione o sospensione dall Albo degli avvocati del difensore. Il processo interrotto prosegue se la persona o le persone legittimate si costituiscono in giudizio (es. eredi del defunto). È invece riassunto per iniziativa dell altra parte nei confronti di chi spetta. morte o impedimento del procuratore (art. 301 c.p.c.) morte non possono essere compiuti atti del procedimento a pena di nullità radiazione dall albo professionale CAUSE DI INTERRUZIONE sospensione dall albo professionale mancata costituzione in giudizio delle persone cui spetta proseguirlo o loro mancata citazione in riassunzione ad opera della controparte con l osservanza dei termini a comparire effetti (art. 304 c.p.c.) interruzione immediata interruzione dei termini in corso (art. 304 c.p.c.) morte o perdita della capacità di stare in giudizio della parte o del suo rappresentante legale prima della costituzione in giudizio (art. 299 c.p.c.) dichiarazione del procuratore in udienza o notifica alle altre parti e mancata costituzione volontaria o citazione in riassunzione delle persone cui spetta proseguire il giudizio riassunzione del processo (art. 303 c.p.c.) ricorso della controparte per la fissazione dell udienza notifica del ricorso e del decreto alle controparti ed a coloro che debbono costituirsi per proseguire il giudizio della parte dopo la costituzione in giudizio (art. 300 c.p.p.) del contumace (art. 300 c.p.c.) notificazione del fatto interruttivo o sua certificazione nella relata di notifica dell ufficiale giudiziario di uno dei provvedimenti ex art. 292 c.p.c. interruzione a seguito di dichiarazione, notifica o certificazione mancata prosecuzione o riassunzione nel termine di 6 mesi (art. 305 c.p.c.) estinzione del processo 81

5 82 Parte Seconda: Il processo ordinario di cognizione Estinzione del processo L estinzione è la cessazione anticipata del processo per una causa che ne impedisce la sua prosecuzione; può aversi estinzione: per rinuncia agli atti del giudizio (art. 306); per inattività delle parti (art. 307). se non vi sono contestazioni ESTINZIONE PER oralmente in udienza con atti sottoscritti e notificati alle altre parti dichiarazioni rese dalle parti o da loro procuratori speciali accettazione delle parti costituite interessate non si estingue l azione sentenza se vi sono contestazioni accordo delle parti assenza di riserve o condizioni rinuncia agli atti del giudizio (art. 306 c.p.c.) inefficacia degli atti salvo sentenze di merito e sulla competenza liquidazione del giudice con non impugnabile rimborso spese ad opera del rinunciante sentenza del giudice unico o del collegio necessaria eccezione di parte prima di ogni altra difesa mancata riassunzione della causa entro un anno mancata costituzione delle parti dopo la riassunzione mancata costituzione delle parti dopo notifica citazione valore di argomenti di prova delle prove raccolte cancellazione causa dal ruolo del G.I. nelle cause collegiali impugnabile con reclamo al Collegio nuova cancellazione della causa dopo la riassunzione mancata rinnovazione della citazione nel termine fissato dalla legge o dal giudice inattività delle parti (art. 307 c.p.c.) mancata prosecuzione, riassunzione o integrazione del giudizio sentenza se rigetta se accoglie mancata comparizione delle parti all udienza (art. 309 c.p.c.)

6 Capitolo Settimo: Le vicende anomale nello svolgimento del processo Riunione dei processi Qualora azioni connesse vengono proposte separatamente la legge dispone che, qualora possibile, esse vengano riunite in un unico processo. La riunione può riguardare: procedimenti relativi alla stessa causa (art. 273); procedimenti relativi a cause connesse (art. 274). L art. 281novies prevede la riunione delle cause connesse attribuite al G.I. in funzione di giudice di primo grado e al Collegio: il G.I. dispone la riunione delle cause e, esaurita l istruttoria, rimetterà sempre la causa al Collegio per la decisione. pendenti davanti allo stesso giudice il giudice può ordinare la riunione anche di ufficio PROCEDIMENTI RELATIVI ALLA STESSA CAUSA (art. 273 c.p.c.) pendenti davanti allo stesso giudice il giudice dispone la riunione anche di ufficio PROCEDIMENTI RELATIVI A CAUSE CONNESSE (art. 274 c.p.c.) pendenti davanti a diversi giudici o a diverse sezioni del Tribunale il giudice o il presidente di sezione ne riferisce al presidente del Tribunale il presidente del Tribunale, sentite le parti, ordina la riunione con decreto, determinando la sezione o designando il giudice davanti al quale il procedimento deve proseguire pendenti davanti a diversi giudici o a diverse sezioni del Tribunale il giudice o il presidente di sezione ne riferisce al presidente del Tribunale il presidente del Tribunale, sentite le parti, ordina con decreto che le cause siano chiamate alla medesima udienza davanti ad uno stesso giudice o ad una stessa sezione per i provvedimenti opportuni Separazione dei processi Si può disporre, nel corso dell istruzione o nella decisione, da parte del G.I. o del Collegio, la separazione delle azioni cumulate nello stesso processo: per istanza di tutte le parti; quando la continuazione della loro riunione ritarderebbe o renderebbe più gravoso il processo. 83