Scintille. Parrocchia Missione Cattolica di Lingua Italiana

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1 Scintille Periodico bimestrale Marzo-Aprile n Parrocchia Missione Cattolica di Lingua Italiana Centro Parrocchiale San Francesco St. Gallerstrasse Winterthur Tel Fax mci@kath-winterthur.ch 1

2 Lode al Signore MESE di APRILE San Lorenzo ore Sacro Cuore ore San Pietro e Paolo ore Kollbrunn + CH ore 10:05 Seuzach ore 18: San Lorenzo ore Sacro Cuore ore San Pietro e Paolo ore Turbenthal ore 08: San Lorenzo ore Sacro Cuore ore San Pietro e Paolo ore Kleinandelfi ngen ore 09:00 Kollbrunn + CH ore 17:05 Seuzach ore 18: San Lorenzo ore Sacro Cuore ore San Pietro e Paolo ore Turbenthal ore 08:30 OGNI SABATO (escluso il ) Effretikon ore 18:00 Sabato 12 e Pfungen ore 18:00 MESE di MAGGIO Ascensione San Pietro e Paolo ore San Lorenzo ore Sacro Cuore ore San Pietro e Paolo ore Kollbrunn + CH ore 10: San Lorenzo ore Sacro Cuore ore San Pietro e Paolo ore San Lorenzo ore Sacro Cuore ore San Pietro e Paolo ore Kleinandelfi ngen ore 09:00 Kollbrunn + CH ore 17:05 Seuzach ore 18: San Lorenzo ore Sacro Cuore ore San Pietro e Paolo ore Turbenthal ore 08:30 OGNI SABATO Effretikon ore 18:00 Sabato 10 e Pfungen ore 18:00 2

3 La portata di una parola Abbiamo appena festeggiato la Pasqua e tanti auguri e tante parole sgorgate dal nostro cuore sono state proferite, con il suono della voce, a persone vicine e lontane. Auguri di bontà, di pace di serenità di Buona Pasqua, in altre parole di ogni bene e di quanto altro una persona possa desiderare per un suo futuro migliore... Ma chi ha pensato all importanza della parola? Forse molti non si pongono il problema delle numerose parole che con serietà, più o meno grande, escono dalla nostra bocca. Il nostro modo di agire, di pensare, perfino il nostro vivere, spesso non lascia spazio e tempo ad una chiara riflessione sui singoli termini di cui ci serviamo. A volte la parola precede il pensiero, eppure spesso e volentieri insegniamo ai nostri ragazzi le regole delle dieci P : prima pensa, poi parla perché parole poco pensate portano pena E noi ci lasciamo sfuggire parole che una volta dette, viste le conseguenze, vorremmo rincorrere, cancellare, distruggere perfino dal nostro vocabolario e magari dopo, ci viene il rimorso per non aver detto quello che era giusto o di avere comunicato quello che non avremmo dovuto mai comunicare. Vorremmo allora fare retromarcia e pretendere di strappare invano al vento le nostre parole. Illusione, fantasia. Tutto è fatto ormai, il dado è tratto e la parola scende nell animo di chi ha ascoltato come seme di grano o come spina rovente. Ma ci sono in realtà parole inutili? Qualcuno con giudizio superficiale potrebbe dire di no! Abbiamo mai osservato i bambini!? Non appena si rendono conto di aver pronunciate certe parole o che certe espressioni non dovevano essere proferite, si coprono la bocca, si toccano il cuore come è successo qualche domenica fa dopo una partita di calcio che, un giocatore per l ennesima volta, fa spettacolo della sua fanciullaggine capricciosa. Quello non è rimpiangere le parole offensive dette, ma solo far spettacolo offendendo chi vede, vergognoso per chi le compie e antieducativo per chi le fa rivedere una o più volte solo per aumentare l audiens. Noi adulti forse, con la mano sul petto, dovremmo riconoscere la serie di parole inutili che abbiamo pronunciato e che abbiamo fatto girare ferendo qualche povero mortale che attraversa la nostra strada. Quante parole abbiamo sentite in questi giorni di campagna elettorale!! Quante promesse o quante parole che sono accusa all altro partito che non sa fare o parole denigratorie per chi non è stato fedele ai programmi ed intanto il tempo corre e non si discute sulle cose serie e necessarie da fare per risolvere il problema di situazioni incomprensibili ed inaccettabili. Bla bla bla bla continua ancora la sua 3

4 monotona e solitaria corsa impassibile ad ogni richiamo. Forse anche queste mie parole sono un bla bla bla bla freddo e senza vita!!! Eppure solo una parola dura in eterno: Agostino in uno dei suoi sermoni scrive: Le parole fuggono e le ore volano; così i nostri anni, le nostre azioni, le nostre glorie, la nostra miseria, la nostra felicità terrena. Tutto passa. Questo non ci spaventi perché la Parola del Signore dura per sempre. È questo quello che deve far riflettere. A volte non pensiamo alle parole che diciamo: La parola è dolcezza, la parola è amore, la parola è sorriso, la parola è conforto, la parola è consolazione, la parola è è spada! Parafrasando ancora una volta le parole di Sant Agostino potremmo dire che dobbiamo rivolgere a tutti la parola, ma non allo stesso modo: La parola infatti con alcuni deve essere forte, con altri dolce, verso alcuni si erge a maestra, con alcuni è tenera, con altri è severa, certo è che con nessuno deve essere nemica, ma per tutti deve essere chiara e per tutti deve essere maestra. Così Cristo la Parola vivente ha usato la parola, ha usato se stesso La Parola è relazione. Come cristiani, ma anche come uomini laici, perché oggi si chiamano così quelli che non si sentono di definirsi cristiani, stiamo ancora vivendo il senso di questa parola che diventa relazione? Infatti la Parola, il Cristo risorto, il Cristo vivente è interamente per noi e con noi. Come sarebbe bello se potessimo usare la parola sempre e nel migliore dei modi lodando, servendo e aiutando chi vive in necessità A proposito di uomini laici, mi chiedo sinceramente, se non c è un senso 4 di stravaganza nel proferire parole insensate! Mi riferisco all uso del termine laico che spesso si sente proclamare in ogni discorso, soprattutto in questi giorni, a salvaguardia, almeno così si dice, della libertà. Si conosce davvero il significato della parola? Laico viene dal greco λαικος, laikós - uno del popolo, dalla radice λαος, laós - popolo. Il termine ebbe, in origine, un uso esclusivamente religioso: riferendosi ai fedeli di una religione, veniva usato (e, nel suo senso proprio, viene usato tuttora) per indicare colui che, pur professando un dato culto, non è appartenente alla gerarchia del suo clero. Recentemente laico assume il significato di non credente, e quindi agnostico o ateo, benché quest uso, non registrato dai dizionari, sia errato. Attualmente è usato spesso per indicare una persona che si ispira ai valori del laicismo o che si ritiene propugnatrice della laicità dello stato; laico è usato in opposizione a clericale e questo ultimo termine ha in sé un significato spregiativo. Così è invalso l uso del termine ugualmente spregiativo laicista, con un significato simile e opposto a clericale per indicare persone che si autodefiniscono laiche e si comportano come anticlericali. Quando la proferiamo vogliamo dire questo.??? Diceva un saggio: quel che si dice non corrisponde molto né a quel che si pensa né a quel che si fa. Si dice anche che l uomo vale la sua parola! Forse sarà necessario pensare con accuratezza quando si pronuncia una parola, non vi sembra? don Alberto

5 Agenda CORSO DI PREPARAZIONE ALLA CRESIMA GIOVEDì 10 APRILE - ore 19:00 Centro Parrocchiale San Francesco La Cresima sarà celebrata DOMENICA 18 APRILE - ore 11:00 Chiesa Sacro Cuore FESTA DELLA MAMMA Domenica 11 maggio 2008 Santa Messa ore 11:00 - Chiesa del Sacro Cuore Dopo la celebrazione ad ogni Mamma verrà offerta una rosa XXII Meeting Giovanile a Pompei 1 Maggio 2008 Saremo rappresentati dal Gruppo Neo Gospel Vedi a pagina seguente Rosario nel mese di Maggio Ogni mercoledì, ore 19:00 nella sala San Filippo de Lellis al Centro Parrocchiale recita comunitaria del santo Rosario 5

6 appuntamenti e iniziative Ogni anno, il 1 maggio a Pompei, città di pace e accoglienza, prende vita il Meeting dei Giovani, uno straordinario momento di aggregazione giovanile, di vita ecclesiale e di testimonianza, ma anche di una concreta esperienza culturale e di solidarietà. Migliaia di giovani provenienti da tutta Italia si ritrovano magicamente coinvolti da questa meravigliosa esperienza che si rivela continuamente nuova e lascia segni indelebili nell esperienza giovanile. I giovani sono facili e sempre pronti ad accogliere nuovi stimoli e a sperimentare la gioia di nuovi incontri. Per questo si è pensato di inserire in questa iniziativa anche il cammino dei nostri ragazzi del Gruppo Neo Gospel. È stata fatta loro la proposta non come semplice rimpatriata in cui passare i giorni di vacanza dell Ascensione, ma come impegno di testimonianza e di rappresentanza dei giovani italiani che vivono fuori dai confini della Patria, ma che si sentono legati ad essa per cultura, tradizioni e sentimenti. L evento pompeiano, scandito tra musica, fede e spettacolo, speriamo crei un atmosfera davvero suggestiva e un clima carico di entusiasmo, che motivi ancor più i giovani in una presa di coscienza del valore della vita e degli ideali che la sostengono. Molte volte, nel corso dell anno, i Neo Gospel si sono sentiti confrontare con i loro sogni, con la volontà di realizzarli, con il sentirli parte viva del loro quotidiano. Anche questa esperienza di Pompei fa parte di questo cammino: incontrare altri giovani, vedere altri modi di impostare la vita, mettere al centro la fede cristiana, l adesione a Cristo, come motore della propria vita. A Pompei, in quel giorno così speciale, in cui tanti giovani si trovano uniti da un solo 6 ideale, i giovani possono comprendere che coltivare la pace nella propria interiorità, in famiglia, a scuola, con gli amici, è un arte accessibile a tutti, un arte indispensabile a chi vuole essere artefice e protagonista di un futuro migliore. Il XXII Meeting dei Giovani di Pompei 2008 si inserisce nell itinerario formativo della Pastorale Giovanile Nazionale, l Agorà dei Giovani Italiani per il triennio Il papa Benedetto XVI, durante l incontro di Loreto, invitava i giovani del mondo, al grande appuntamento della Giornata Mondiale della Gioventù, che si terrà nel luglio prossimo a Sydney: il XXII Meeting dei Giovani di Pompei è una tappa preparatoria alla GMG 2008 di Syney, da cui prende il tema: Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni (At 1,8). I Neo Gospel, come espressione di questo tema, animeranno una parte della riflessione durante la Veglia di preghiera del 30 aprile e il primo maggio nello spettacolo serale testimonieranno con il balletto Noi siamo gli stranieri, l importanza di affrontare il tema della mobilità umana.

7 formazione Genitori autorevoli ma non autoritari e sempre pronti a perdonarsi Dal sondaggio Eures Famiglia e genitori visti dai figli su un campione di ragazzi e ragazze in età compresa tra i 14 e 19 anni, risulta che I 83,9% dei giovani definisce la relazione tra i propri genitori largamente positiva. Il 56,8% dei figli di coppie unite definisce i genitori un modello di riferimento per la propria vita matrimoniale futura. I figli dei separati invece sognano una relazione completamente diversa nell 86,6% dei casi e denunciano mancanza d affetto (14,4% del campione). In compenso, il 79,4% sa di essere importante per i genitori e il 55,3% sostiene di esserlo sopra ogni altra cosa. I ragazzi hanno bisogno del sostegno della famiglia per poter superare in modo adeguato il periodo critico dell adolescenza, ma allo stesso tempo vogliono sentirsi autonomi, in un processo di differenziazione che dà origine a episodi di conflitto circa la disponibilità e l uso del denaro, l orario del rientro serale, le attività del tempo libero, il modo di vestirsi, il rifiuto delle tradizioni, l eventuale allontanamento dalla fede, le esperienze sentimentali e sessuali precoci. Vi sono conflitti molto difficili da gestire, quando i figli sono ormai grandi e il rapporto genitoriale si è intaccato. Vi sono altri conflitti che sono soltanto un occasione per ricalibrare il rapporto e renderlo più maturo. Se mantenuti entro certi limiti, i conflitti denotano la salute di un rapporto genitoriale: essi sono interpretati dai figli come indice di cura da parte dei genitori, mentre l eccessivo permissivismo può essere vissuto come carenza di affetto. COSA FARE I genitori fanno bene a riflettere sui pro e contro del loro stile educativo. L autorevolezza implica la presenza in grado elevato sia del controllo che dell accettazione. I genitori autorevoli sono responsabili nei confronti dei figli, fungono da sostegno e da guide. Avere genitori autorevoli aiuta l adolescente a sviluppare senso critico, sicurezza e buona capacità di ambientamento. L autorità implica la presenza di elevato controllo e di scarsa accettazione. I genitori autoritari tentano di plasmare il figlio secondo un loro ideale, fanno fatica ad accettarlo per quello che è. Scoraggiano il dialogo perché pretendono di essere ubbiditi senza discussione alcuna. Il permissivismo, 7

8 implica la presenza di elevata accettazione ma scarso controllo. I genitori permissivi non puniscono e non avanzano pretese, non guidano i figli nelle loro scelte e ne soddisfano i desideri anche se sono privi di senso. Man mano che i figli crescono, i genitori dovrebbero dare al rapporto un timbro sempre più paritario e impostato sulla reciprocità: essere serenamente decisi su alcune regole di fondo, cambiare flessibilmente adattandosi alle diverse fasi evolutive, non fare un dramma degli errori commessi. Anche gli errori possono contribuire a riconoscersi in famiglia tutti più fragili, a chiedere scusa e ricominciare, rigenerando continua- mente quel clima familiare che aiuta a - vivere bene. Se i genitori pretendono di decidere gli impegni dei figli o scegliere gli amici, i conflitti sono inevitabili. L autorevolezza del genitore si misura sulla capacità di prevenire o anticipare per far perdere la violenza che ogni conflitto porta intrinseco e risolverlo nella ragionevolezza di un dialogo aperto e sincero. Si tratta di accompagnare discretamente i figli nel loro cammino di crescita dando loro la possibilità di confrontare le parole con gli atteggiamenti e i comportamenti che vedono nei genitori. Solo per fare un esempio: è ben poca cosa che un genitore fumatore dica al proprio figlio che il fumo uccide. Non è testimone credibile! Un ben altro significato può avere il coraggio di ammettere l incapacità di riuscire a cambiare, evidenziando i propri limiti e gli svantaggi cui si va incontro. Nel passaggio dal controllo parentale all autonomia dei valori e del comportamento, l adolescente cerca sostegno e sicurezza, non rimproveri e castighi che rischiano di rafforzare il disagio e l incapacità di vincere le invisibili barriere emotive che ogni no non ragionato, o non capito, crea nel animo. I castighi hanno senso se alla base c è un intenso rapporto io - tu. Ciò che è importante è che il castigo sia il risultato dell amore e amore non vuol dire concedere tutto. È necessario che nel suo sviluppo il ragazzo prima e poi l adolescente, faccia i conti con dei limiti, ma i limiti che noi diamo ai bambini e ai giovani devono essere davvero necessari e non imposti perché fanno comodo a noi. Ogni bambino, per esempio, vuole ritardare il momento di andare a letto e per farlo trova i motivi più fantasiosi. Bisogna limitare tanta fantasia. Ma non dobbiamo mandare a letto il bambino perché vogliamo guardare un programma interessante alla televisione (il bambino ha un sesto senso che gli permette di conoscere i veri motivi delle nostre azioni). Dobbiamo farlo perché siamo consapevoli che è opportuno mantenere un ritmo e che il ritmo è sempre di aiuto per l agire. Allora si diventa autorevoli senza essere autoritari. 8

9 LA PAROLA AI LETTORI I ragazzi che frequentano le attività al nostro Centro Parrocchiale San Francesco, durante la Quaresima, hanno letto una storiella che ho voluto leggere in originale quando la mia bambina me l ha raccontata tornando a casa. E mi piace riproporla ai lettori di Scintille: forse ha qualcosa da insegnare anche a noi grandi LA DIFFERENZA Un giorno un principe chiamò a corte un mercante di cavalli, che portò due magnifici destrieri e li offrì in vendita. I due animali erano simili: giovani, robusti e ben fatti, ma il mercante chiedeva per uno il prezzo doppio di quello dell altro. Il principe chiamò i suoi cortigiani e disse: Regalerò entrambi questi magnifici puledri a colui che mi saprà spiegare perché uno vale il doppio dell altro. I cortigiani si fecero intorno ai due cavalli osservandoli ben bene, ma non scoprirono alcuna differenza fra i due animali che giustificasse un prezzo così diverso. Visto che non comprendete la differenza fra i due cavalli, sarà meglio provarli così potrete vedere più chiaramente perché hanno un valore tanto diverso l uno dall altro. Li fece montare da due fantini e li fece girare alcune volte intorno al cortile del palazzo. Nemmeno dopo questa prova i cortigiani riuscirono a capire la differenza di valore fra i due cavalli e allora il principe spiegò: Avrete certamente notato che mentre correvano uno dei due non lasciava quasi traccia di polvere dietro di sé, mentre dietro all altro la polvere si sollevava grossa come nuvole. E per questo che il primo ha un valore doppio dell altro, perché fa il suo dovere senza sollevare tanta polvere. E questo era l invito che seguiva per aiutare a riflettere: E importante saper fare il proprio dovere, anche quando ci costa fatica, in silenzio, senza vantarsi, cioè senza sollevare polvere. Non sempre però ce la facciamo da soli, con le nostre forze. Forse l abbiamo già sperimentato qualche volta: facciamo dei buoni propositi, siamo convinti che li manterremo, invece Quando viene la fatica e la forza sembra abbandonarci è il momento di guardare a Gesù. Come lui ha trovato forza fidandosi del Padre, così anche noi oggi ci affidiamo a Dio nella preghiera perché ci renda forti e capaci di portare a termine con impegno i nostri propositi quaresimali. Non servirà anche a noi adulti, piegare le ginocchia e raccontare a Dio le nostre difficoltà, invece che alzare tanta polvere per lamentarci di questo o di quello? Proviamo a rileggere la storia e tiriamo le nostre conclusioni: a quale cavallo assomigliamo? 9

10 Il trucco è l arte, di scoprire i pregi del viso e mettere in evidenza la sua individualità. Trucco sposa Trucco giorno & sera Trucco personalizzato Trucco per foto Corsi di trucco per gruppi Party trucco MAKE-UP info@vitalitycenter.ch Primerano C. Rita Dipl. Visagistin Tösstalstrasse Winterthur Tel Tel

11 MATRIMONIO CRISTIANO Durante i sabati di Quaresima diverse coppie di fidanzati hanno seguito il corso di preparazione al Matrimonio cristiano. È sicuramente una buona esperienza di reciproca conoscenza e di riflessione sul perché sposarsi in Chiesa o nella Chiesa, sul valore del matrimonio, il senso di essere famiglia oggi e sul rito del Matrimonio stesso. Ci auguriamo che i giovani possano continuare a riflettere e a rinnovare la loro fede affinché la celebrazione sia davvero sacramento, segno visibile di un amore che Dio benedice e consacra. Auguri, Giovani! Queste le coppie che nell anno celebreranno secondo il rito cristiano il loro Matrimonio: Vita Stefano e Buccarello Maria Fiorina Davide e Mazzotta Dajana D Agostino Moreno e Fimk Bernardette Torsello Sergio e Lo Bartolo Casilda Modoni Vito e Ranalli Alessandra Garastro Cristoforo Cristian Russo Laura Pennella Giuseppe e Ventre Tiziana Cotoia Michele e Chidichimo Barbara Lombardo Alessandro e Rossetti Franca Cannella Biagio e Riccardi Mariarosa Dragoni Sandro e Pollice Tiziana Marques Bruno e Di Nucci Rosangela Caiazza Andrea Sergio Pascarella Cinzia Cremonini Renzo e Benucci Carmen Giampetruzzi Nicola e Giusti Patrizia Curto Silvano e Moretti Sabina Moscara Massimo e Carrasco Alessandra Iuorno Davide e Costanzo Giuseppina Benedetto Antonio e Campisi Sabina Scarciolla Damiano e Colaci Tania Michienzi Giuseppe e Bartucca Antonella Nicolaci Patrizio e Cotardo Laura Cavallaro Adriano La Barbera Annamaria Greco Andrea e Sollazzo Sabina Gentilcore Maurizio e Valenti Rosalinda Cavallaro Francesco e Michienzi Carmela Ciancio Giuseppina Nicolaci Antonia Carè Francesco La Tassa Raffaele La preparazione si è conclusa con la partecipazione alla Santa Messa domenica 9 marzo, nella Chiesa di San Pietro e Paolo, quasi a sottolineare che non c è comunione, non c è famiglia, non c è amore vero, se non si sperimenta la presenza del Cristo che si nasconde nel pane che dà vita ed è a servizio della vita. 11

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13 LA VITA NEI GRUPPI Da qualche parte si sente dire che i giovani pensano solo a divertirsi e ignorano tutto ciò che non li riguardano da vicino! Ma è proprio così? Per capirlo si dovrebbe partecipare a qualche loro incontro, magari al venerdì sera, dopo le 20:00, quando una piccola parte della nostra gioventù si ritrova attorno ad un tavolo. Non è da escludere un consueto vociare di cui non si capisce molto: chi parla in italiano, chi in svizzero, chi ride per qualche battuta, chi risponde al cellulare, chi gioca le ultime carte di una partita a briscola che non finisce mai, chi cerca di dare inizio ad una discussione che dia l impressione di serietà ed impegno. Finalmente ci riesce! Tutte le teste presenti si concentrano sull argomento proposto, si accendono mente e cuore e l impressione di caos precedente si trasforma in ricerca vera e seria di ciò che sta alla base di questi giovani. Voglia di crescere, di maturare, di essere saggi! Gli argomenti cambiano di volta in volta, ma toccano sempre aspetti che li coinvolgono da vicino: dalla politica alla fede, dal senso di gruppo alla individualità personale, dall impegno a servizio della Comunità al proprio divertimento, dallo sport alla gioventù bruciata dalla violenza. Non sono tavole rotonde con grandi interventi o relazioni di persone che hanno studiato il caso e lo propongono per un maggior approfondimento. Sono espressioni che nascono dall esperienza quotidiana di persone che si aprono ad una vita di responsabilità e di coerenza, mista ad idealismo e a una naturale visione parziale della realtà. Fa bene, comunque, ascoltare le loro affermazioni, metterle in dubbio, provocare lo scontro tra l adulto sperimentato e la giovinezza aperta a tutto. Uno degli ultimi incontri cui ho assistito, trattava dei rapporti familiari, resi difficili da scelte di rottura della coppia e del conseguente comportamento dei figli. Emergevano continuamente sentimenti forti nei confronti del valore famiglia, rivelando un attaccamento a principi che sono propri della nostra cultura italiana. Leggevano gli errori dei genitori come un concatenarsi di reciproche responsabilità, convinti che non si sbaglia mai da soli! Sostenevano 13

14 l urgenza di una uguale, pur se diversa, incidenza educativa di padre e madre; anche la figura dei nonni ha un peso sulla crescita dei figli, ma non deve invadere le scelte interne alla famiglia nel senso stretto della parola, Ciò che deve guidare la famiglia è il dialogo, il dirsi le cose prima che accadano i mali peggiori. Se c è comunicazione, se ci si dice anche la fatica di rimanere in relazione - affermavano i giovani - non si arriva al tradimento. Se questo c è, vuol dire che uno dei due non è più in dialogo, viene a mancare qualcosa nel rapporto e questo qualcosa viene cercato all esterno. E i figli? Questi devono mantenere un uguale rispetto per i genitori, non devono lasciarsi influenzare dalle rotture o dai tradimenti che i genitori vivono. È un problema della coppia non dei figli! Affermazioni forti e decise! I figli devono assumere il loro ruolo e sentirsi liberi da condizionamenti dovuti ai problemi interni alla coppia e mantenere il dialogo aperto con entrambi. Non sempre è facile, non sempre è possibile ma questa dovrebbe essere la linea che i nostri giovani suggeriscono. Il rispetto e l amore erano i termini che ricorrevano più spesso per far fronte alle difficoltà, uniti al perdono e al dialogo per ricomporre un minimo di pace familiare. È solo un esempio di una discussione abbastanza recente e mi chiedo: è giusto continuare a dire che i giovani non sanno pensare ad altro che al divertimento è a ciò che li interessa? ho forti dubbi! 14

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16 FEDE OGGI Fede e stile di vita Mi rivolgo ai lettori, invitandoli a riflettere assieme sul valore che diamo alle parole fede e stile di vita. Si tratta di termini che suscitano, in me, i seguenti interrogativi: Che cosa si dice su Dio? Come si comportano le persone tra loro, se condividono un credo religioso? È sufficiente conoscere un credo religioso per essere cristiani? È d obbligo far riferimento alla teologia e all antropologia, se cerchiamo di offrire anche solamente delle risposte teoriche. La teologia viene intesa come studio sistematico su Dio e sull esperienza religiosa. È bene ricordare che per i Greci e i Latini questo termine indicava la sapienza intorno agli dei, al loro culto e ai miti. I cristiani, invece, fanno riferimento a Gesù e a quanto è stato tramandato nel Vecchio e Nuovo Testamento, la Bibbia. Il termine fede si usa, anche, per definire un adesione incondizionata a un fatto, a un idea religiosa o politica. L antropologia è la scienza che impegna la nostra attenzione sull insieme delle discipline che hanno come oggetto di studio la specie umana, le sue fasi di sviluppo e i suoi comportamenti. Di fronte a queste realtà e al loro grande valore, ritengo essenziale, per i credenti o no, la posizione di ricerca delle verità e non quello di presumere d essere la verità. Oggi, il rischio del soggettivismo, tendenza di ritenere esistente e giusto solamente ciò che uno pensa, è un atteggiamento diffuso. La fede per il cristiano è dono e conquista ; realtà non riducibile a una definizione, a un credo individuale, a un evasione a o a un gioco di parole. Per il credente cristiano la Parola di Dio si fa Carne in Gesù. La verità è una Persona che l ha incarnata e continua ad essere presente. Il suo nome è Parola di Dio, Gesù, testimone dell amore del Padre. Lui ha avuto uno stile di vita inconfondibile, perché ha vissuto ciò che ha annunciato. Egli ha realizzato ciò che di bello, giusto ed umano era stato annunciato dai Profeti, nella speranza che si compisse nella sua pienezza: Apri la mano a tuo fratello, agli umili e ai poveri del tuo popolo (Deuteronomio). Amare Dio e il Prossimo, è il comandamento nuovo che riassume tutta la legge e i profeti. (Mt.22,36 ss) Lo stile di vita di Gesù, e per chi desidera seguirlo, è quello di farsi conoscere dalle azioni che compie e non tanto dalla parole che dice. La condotta di vita di un credente non può essere un improvvisazione, un credo religioso, ma diventa un comportamento capace di far comprender agli altri Chi è l oggetto del suo amore. Un credo religioso teorico è un cartello che indica la strada verso la verità, ma non può essere identificato con essa. Una breve storia ci può aiutare a capire meglio il valore e la differenza tra un semplice credo e una fede autentica testimoniata con uno stile di vita, come fece Gesù. Si tratta di un aneddoto sul diavolo e un suo amico. Una volta il diavolo andò a passeggio con un suo amico. Videro un uomo davanti a loro che si chinava e raccoglieva qualcosa dalla strada. Che ha trovato quell uomo?, chiese l amico. Un pezzo di verità, disse il diavolo. E non ti dispiace, disse l amico. No,, disse il diavolo, gli permetterò di farne un credo religioso. L insegnamento è chiaro. Un rigido credo religioso porta a uno stile di vita che dà più importanza all indicazione 16

17 che non alla verità, imponendo comportamenti disciplinari a scapito della conquista di una personale e libera adesione alle verità di fede. In altre parole, le persone che si aggrappano tenacemente al palo della segnaletica che regge il cartello col nome della meta da conseguire, rinunciano alla conquista della meta. Così, come chi si accontenta di conoscere un credo non raggiungerà mai la verità, perché sciupa la possibilità di renderle testimonianza con gesti visibili e adeguati. Ciò dipende dalla presunzione di essere credente e di possedere la verità solamente perché si conoscono le belle formulazioni e definizioni su di esse, tralasciandone la conquista e testimonianza. Dobbiamo concludere ammettendo che, in queste persone, manca un vero stile di vita cristiana. Antonio Spadacini DA PIERO RISTORANTE PIZZERIA BANCHETTI MEDITERRANEO ampio parcheggio bella sala per Battesimi, Comunioni e Cresime cucina italiana Wülflingerstr Winterthur Tel Vale la pena visitare il nostro sito Ristorante tutto italiano merita gustare la nostra cucina mediterranea! Ogni fine settimana pesce e molluschi freschi. Pasta fatta in casa e cucina al dente. La miglior PIZZA si gusta da noi! 17

18 per noi IL TRATTAMENTO MINIMO SULLA PENSIONE INPS NEL 2008 Per ottenere la pensione italiana occorrono innanzitutto determinati requisiti, in particolare un determinato periodo assicurativo (20 anni per la pensione di vecchiaia; almeno 35 anni per l anzianità). Una volta raggiunti i requisiti richiesti viene calcolata la pensione sulla base dei contributi versati. L importo che ne scaturisce, dunque, varia da pensionato a pensionato. Pertanto, vi possono essere pensioni sopra i 500 euro e oltre ma vi possono essere anche pensioni sotto la citata cifra. A tutti, però, e a determinate condizioni, viene garantito un importo minimo ai sensi di una legge del 1952 che ha lo scopo di assicurare un trattamento teso al soddisfacimento di esigenze minime di vita. L importo del trattamento minimo viene periodicamente modificato per adeguarlo il più possibile al costo della vita. Nel 1965 era lire ; nel 1980 lire ; nel 1991 lire ; nel ,12 euro, lo scorso anno 436,14 euro e da gennaio 2008, 443,12 euro al mese. Dunque, se a un pensionato viene calcolata oggi, sulla base dei suoi contributi, una pensione di 300,00 euro al mese, questa somma avrà un integrazione pari a 143,12 euro che permette cosi di raggiungere il minimo ora previsto dalla legge. Più basso è l importo pensionistico scaturito, più alta sarà la quota di integrazione da erogare. Fino al 1982 tutti i pensionati con importi modesti potevano beneficiare dell importo minimo. Dal 1983 solo se non si hanno redditi personali superiori ad un determinato limite. Ma da questa norma erano stati esclusi, fino al 1990, i pensionati residenti all estero che pertanto potevano beneficiare del trattamento minimo anche in presenza di redditi personali superiori ai limiti previsti. Dal 1994, inoltre, si prende in considerazione il reddito di entrambi i coniugi. Dunque, nel corso del 2008, per poter usufruire dell intera quota di integrazione al trattamento minimo e raggiungere cosi 443,12 euro al mese, il pensionato non sposato non deve superare un reddito personale annuo pari a euro 5.760,56 (con un reddito da euro 5.760,57 a euro ,12 la quota sarà parziale); il pensionato sposato, invece, non deve superare un reddito annuo, cumulato con quello del coniuge, pari a euro ,68 (con un reddito da euro ,69 a euro ,24 la quota sarà parziale). Chi è titolare di pensione italiana maturata in regime internazionale (ovvero attraverso la somma figurativa del periodo estero onde raggiunge i 20 o i 35 anni di assicurazione richiesta), fino al 1990 riceveva automaticamente l intera quota di integrazione al minimo fino al raggiungimento del diritto alla pensione estera. Dal 1991 in avanti, non bisogna superare i limiti reddituali ma, soprattutto, occorre avere in Italia un periodo assicurativo derivante da attività lavorativa: un anno di lavoro dal 1991, elevato a cinque anni dal e a dieci anni dal Quindi, un pensionato che in Italia ha solo il servizio militare o poco più di un anno di assicurazione e ha raggiunto il 18

19 diritto alla pensione italiana, grazie alla totalizzazione figurativa del periodo svizzero, riceve una pensione di circa 13,00 euro al mese senza possibilità di ottenere l integrazione al minimo in quanto nell assicurazione italiana non ha il periodo di lavoro richiesto. Ciò anche in assenza di reddito. Inoltre, è da precisare che dal l integrazione al minimo non viene in ogni caso pagata ai residenti in Svizzera (come prima nei Paesi UE) in seguito agli accordi bilaterali, firmati da Svizzera e Unione Europea, in vigore da quella data. Rientrando e risiedendo però definitivamente in Italia, grazie ad una norma contenuta nel Regolamento europeo di sicurezza sociale sarà possibile ottenere l integrazione al minimo anche in assenza del requisito di dieci anni di lavoro nell assicurazione italiana. Importante è comunque avere sempre un periodo assicurativo di almeno un anno accreditato all INPS (servizio militare, versamenti volontari, ecc.) per far scattare innanzitutto il diritto alla pensione in regime internazionale. Occorre poi risiedere stabilmente in Italia e, naturalmente, non bisogna superare i limiti di reddito previsti come prima citati. La quota di integrazione al minimo viene in ogni caso a cessare nel momento in cui matura il diritto alla rendita svizzera (di invalidità o di vecchiaia). A quel punto si riceve la pensione effettiva maturata sulla base dei soli contributi italiani. Gaetano Vecchio (Patronato ACLI Zurigo) 19

20 LA VISITA DEL VESCOVO Nonostante il freddo della mattina, il cielo era sereno e le campane, domenica mattina 3 febbraio, col solito suono, annunciavano qualcosa di diverso. Una insolita allegria animava il piazzale della chiesa del Sacro Cuore. E tutti si avviavano dalla stessa parte, come amici che si apprestano ad un appuntamento convenuto. La motivazione di questo straordinario movimento, era la benedizione dell infanzia e la visita del Vescovo alla sua comunità. Una visita è sempre occasione di novità e di crescita, soprattutto quando è annunciata e poi attesa. Sì, il Vescovo di Coira, Mons Vitus Huonder, faceva visita alla Parrocchia Missione Cattolica di Lingua Italiana - San Francesco di Winterthur. La visita, è arrivata quasi per caso, da un gesto, che pareva di cortesia, avanzato in occasione della sua elezione a Vescovo. Eccellenza, venga a trovarci e sarà bello partecipare ad una reciproca conoscenza. : questo il senso del saluto della comunità italiana al Vescovo nel periodo della sua elezione. La risposta non si è fatta attendere. E domenica 3 febbraio è arrivato per le celebrazione dell Eucaristia, nella Chiesa del Sacro Cuore. Tradizionalmente in quella data, la Parrocchia MCLI San Francesco, celebra la benedizione dell infanzia, ricordando la Presentazione di Gesù Bambino al tempio. La coincidenza celebrativa, anche se era in concomitanza con l inizio delle vacanze invernali che portava via una buona parte dei ragazzi, sembrava indovinata: chiedere a Dio la benedizione del fiore della Comunità, i bambini e ragazzi. È stata una celebrazione viva e sentita e partecipata. La presenza del Vescovo, per noi Italiani, ha sempre un qualcosa di solenne, 20 di particolare richiamo al senso di famiglia; è il padre che visita la sua famiglia nella fede: sentimenti di condivisione, di rispetto reciproco, di familiarità, di ascolto e punto di riferimento sono percettibili. E sono queste le emozioni che si potevano leggere sul volto dei molti giovani genitori presenti alla celebrazione, nello stringere la mano di Mons Vitus Huonder. Da parte sua Mons. Vescovo, rispecchiava, nel sorriso, la soddisfazione di incontrare tanta cordialità e tanta gioventù. La liturgia, animata dal coro giovani della MCLI, è stata partecipata e profonda, non solo per la presenza dei bambini che, nonostante tutto, hanno dato la loro attenzione e sensibilità, ma perché si raccoglieva un silenzio di ascolto e di partecipazione che invitava a riflettere, a meditare e faceva sentire tutti un po più responsabili nella Comunità. Durante le naturali parole, pronunciate in buon italiano, durante l omelia, il Vescovo ha sottolineato il suo interesse e attenzione per la gioventù alla ricerca di felicità, di realizzazione e ha indicato loro le beatitudini - come erano state proclamate dal Vangelo di Matteo - come guida sicura, come vera fonte di serenità. Al di là di questo, però, la visita del Vescovo voleva essere anche un far toccare con mano che l edificio chiesa è sì in mezzo alle case, frequentata da centinaia e centinaia di persone, ma non è più il centro della loro vita che si svolge altrove. La visita

21 del Vescovo dovrà servire a far sì che ognuno di noi tocchi con mano il problema della sedentarietà della Chiesa e come riportare i pantofolai della fede ad essere parrocchiani di Cristo in mezzo agli uomini, nelle famiglie, in mezzo ai loro interessi, al loro lavoro. Dopo la celebrazione il Vescovo ha espresso la sua gioia nel poter benedire tanti bambini e ragazzi, affermando che sono testimoni di un buon lavoro pastorale condotto con l intera Comunità. Ha augurato di continuare sulla strada intrapresa e ha invitato gli adulti presenti a lavorare a fianco della guida preposta alla Comunità per mantenere la vivacità del lavoro pastorale ed essere testimoni veri della gioia di credere nel Cristo, unico Maestro. Ci si è resi conto che la cura delle anime ha oggi nuovi orizzonti che la costringono a nuove forme. Non ci si può più fermare ad una azione puramente pastorale, ad uno svolgere solo il nostro dovere di pastori, oggi più che mai bisogna assumere una forma mista, missionaria e pastorale, ad un tempo stesso. Non ci si può adagiare in un apostolato quieto e tradizionale quando una parte del nostro gregge cammina per altri sentieri. Non si può prodigare tutta la attività pastorale intorno a poche anime, ma attraverso di essa raggiungere ogni ambiente della realtà sociale. Dopo i saluti e la foto di gruppo sul piazzale della Chiesa, il Vescovo si è intrattenuto con il Team pastorale, il presidente del Consiglio Pastorale e le rappresentanti nella Kirchgemeinde, presso il Centro P a r r o c c h i a l e, per condividere la gioia fattasi pane e companatico. La condivisione della tavola ha permesso un ampio scambio di vedute sulla situazione della Chiesa locale, sulla diversità di idee riguardanti la pastorale normale e quella migratoria. Si è potuto sentire le opinioni del Vescovo e offrirgli la possibilità di conoscere un po della nostra storia e del nostro modo di concepire e attuare un servizio pastorale nella Chiesa. Si è condiviso un po di quello spirito di intraprendenza che crea contatti, inventa i mezzi di attrazione, popola la solitudine, affascina anche con niente. Anche se con mezzi sprovveduti di risorse tecniche non si sta ad aspettare la manna dal cielo. Il Centro Parrocchiale San Francesco, che il Vescovo ha visitato, trova il suo completamento per le attività pastorali nella collaborazione ottima con le parrocchie della città. I saluti e l augurio che la visita non sia solo un unico ricordo da segnare negli annali della Missione Cattolica a Winterthur, ma anche Mons Vescovo avrà continuato la sua giornata e la sua missione, sicuramente con una carica in più, e continuerà a fare del suo meglio per essere punto di riferimento per la collettività tutta, come ciascuno di noi. 21

22 IN FAMIGLIA Il 2008 si è aperto con il solito entusiasmo di chi si sente fra amici e trova anche nelle più piccole cose lo spirito di familiarità e di condivisione. E questo era presente fra i partecipanti del cenone di fine anno. Una festa semplice sotto tutti gli aspetti, ma ben accolta e gustata da tutti. Grazie alla disponibilità dei diversi responsabili dell organizzazione, tutto è andato secondo le aspettative. Appena ripreso il ritmo scolastico ci si è trovati nella sala della Reithalle per la festa del bambino e della Famiglia organizzata dal Comitato Cittadino e sostenuta dalla Missione. Il nuovo ambiente ha reso la festa più partecipata e, probabilmente, meno dispendiosa. I ragazzi hanno presentato con disinvoltura le loro esibizioni. Particolarmente significativa è stata la parte offerta dai Corsi di lingua e cultura italiana. Gli studenti hanno dato prova di conoscere una buona parte della nostra letteratura italiana e di apprezzare lo studio della lingua madre anche attraverso la recita di semplici scenette e poesie. Una nota particolare la dobbiamo lasciare per i bambini della Scuola Materna Pinocchio il loro canto, i loro movimenti nel balletto e nella poesia hanno preso il cuore dei presenti esprimendo i sentimenti in un forte e lungo battimano! Purtroppo il tempo scorre veloce e quest anno, (pur essendo bisistile!) il Carnevale non ci ha lasciato spazio per la preparazione Così sabato 2 febbraio ci si è trovati a chiudere il tempo del divertimento e degli scherzi. Nel pomeriggio una nuvola di bambini e ragazzi ha riempito di allegria la sala del Sacro Cuore. I soliti della Banda 22

23 Bassotti (il Gruppo Giovani Famiglie e Animatrici) hanno organizzato giochi e balli per tutti. In un attimo è arrivato il tempo di chiudere la festa, tanto che nessuno dei bambini era disposto di chiudere il pomeriggio dopo quasi tre ore di gioco!... La sera sono ripresi gli intrattenimenti. Dobbiamo dire che, rispetto il consueto, si è notato un tono al ribasso. Come mai? Beh! Sicuramente il tempo ristretto per la preparazione, visto il susseguirsi delle festività, ma non ci sarà stato, forse, anche un po di disimpegno? Per fortuna verso la metà della serata c è stato un giro di boa e il Gruppo Giovani Amici hanno messo in scena la storia del Padrino suscitando risate e buon umore in tutti! Bravi, giovani, non perdete mai il senso di un giusto umorismo. Domenica 3 febbraio si è vissuto in modo particolare la Festa della Benedizione dell Infanzia in occasione della ricorrenza della Candelora: la visita del Vescovo di Coira, Mons. Vitus Huonder. Di questa festa parliamo in un altra pagina di questo giornalino, ma non si poteva tralasciarne un semplice cenno. E con il 6 febbraio, Mercoledì delle Ceneri, si è entrati in quel tempo particolare che è la Quaresima. Tempo che richiede riflessione e ascolto della Parola di Dio per verificare il nostro stile di vita cristiana. E così di settimana in settimana, si è potuto conoscere un po di più quel Personaggio che informa tutta la vita del cristiano: Gesù Cristo. Il tempo della Quaresima non è solo tempo di rinunce, ma diventa sempre più tempo di scoperta: ciò che siamo noi e ciò che Dio opera in noi, volendoci sempre più beati! Si è scoperto, infatti, che il volto di Cristo è composto dall insieme dei volti di ogni fratello che incontriamo, che 23

24 è un volto radioso di luce, perché capace di trasformare la nostra natura umana sbagliata e rovinata dal male. Ma soprattutto è risposta alla nostra sete di verità e giustizia: alla Samaritana, infatti, dice Io sono acqua viva, per il Cieco guarito è luce e per Lazzaro, chiamato dal regno dei morti, è vita! Attraverso questi tre personaggi si ricostruisce il cammino della nostra fede ricevuta nel battesimo e celebrata nella notte di Pasqua! Rinvigoriti da tutte queste celebrazioni ora camminiamo spediti verso il resto dell anno liturgico, ricordando altri momenti importanti della vita di Cristo, cercando di assumere il suo stile di vita e godere di quel beati voi! che ci accompagna nel nostro riflettere. Momento importante del cammino quaresimale è anche la celebrazione della giornata del malato. PELLEGRINAGGI CON LA PARROCCHIA MCLI - SAN FRANCESCO Si erano proposti vari pellegrinaggi nelle settimane passate, o per la mancanza di partecipanti o per impossibilità di accoglienza si è dovuto modificare il programma. Si realizza il PELLEGRINAGGIO A LOURDES dal 9 al 12 maggio Il Pellegrinaggio a Fatima sarà vissuto nel mese di settembre prossimo; per San Padre Pio c è ancora da aspettare 24

25 TERZA ETÀ Diverse sono state le occasioni di incontro per le persone della Terza Età e, di volta in volta, c è stato chi ha voluto ricordare i vari appuntamenti. Pomeriggio informativo sulla salute per la terza età. Il team pastorale, parrocchia San Francesco, in collaborazione con l UNITRE, ha organizzato un pomeriggio informativo sulle malattie vascolari e possibili cure da fare.il dottor Francesco Antonucci, direttore dell UNITRE, prendendo la parola, ha presentato un suo collega, il dr. med. Medugno, specialista in materia, che ha trattato l argomento ed ha cercato di rispondere esaurientemente alle molteplici domande. Il dottore è figlio d emigrati italiani in Svizzera. La costante applicazione nello studio gli ha consentito di assumere importanti e responsabili mansioni nell ospedale cantonale di Winterthur. È un chiaro esempio di come, pur nelle difficoltà dell emigrazione, i figli di nostri connazionali riescono a raggiungere ambiti successi. Don Alberto, additando ad esempio la figura del giovane dottore, ha esortato i genitori a seguire i loro figli ed a spronarli nello studio, di non ripiegare alle prime difficoltà in professioni poco promettenti. Grazie alla generosità di molte signore, si poteva poi gustare del dolce e del buon caffè. Approfittando della presenza dei dottori, in tanti abbiamo chiesto dettagliate informazioni su eventuali malattie che ci assillano. Grazie per l interessante pomeriggio ai dottori ed all UNITRE. Incontro con le missioni di Bülach e Sciaffusa. L uscita di preghiera.del 24 Gennaio, programmata da suor Angela e don Mario, con l appoggio del Consiglio Pastorale, ha visto la partecipazione delle vicine missioni di Sciaffusa e Bülach per un rapporto più ampio di conoscenza ed amicizia fra anziani. Ci siamo incontrati a Bülach. Il breve tragitto è stato fatto in treno. La grande partecipazione e l esigua disponibilità di posti a sedere hanno lasciato qualcuno in piedi: poco male il viaggio era breve. Don Giuseppe Maron, responsabile della missione di Bülach, ci ha accolto alla stazione ferroviaria insieme all ex sindaco della città che, facendoci da guida attraverso le vie dell abitato, ci ha dato ragguagli storici sulla città ed ha avuto parole di lode e di stima verso gli emigrati italiani che hanno operato e vissuto in quella zona. Abbiamo appreso che la città è stata in passato crocevia di popoli che si spostavano da nord a sud e da est verso ovest, e che personalità famosa, quale il grande poeta Goethe, vi hanno sostato durante i loro viaggi. Infine, quale ex sindaco, della città, ha voluto mostrarci con orgoglio la grande sala di stile barocco, sede del consiglio comunale. Nella bellissima chiesa della Santissima Trinità, di stile tardo gotico, ci siamo soffermati per la preghiera. Don Giuseppe ci ha poi invitato nell adiacente sala parrocchiale, dove suoi collaboratori erano all opera per prepararci un ricco buffet. La rigida temperatura, anche se il sole ci seguiva, e la stanchezza della lunga passeggiata ci hanno fatto molto gradire la generosa ospitalità. La bella e calda atmosfera d accoglienza è stata rinsaldata dalle melodie sprigionate dalla tastiera sotto la lesta mano del bravo don Giuseppe. Massima gratitudine per la calorosa ospitalità. 25

26 Carnevale 2008 Le fastose insegne luminose del tempo di Natale si sono appena spente ed è già tempo di carnevale, anzi già volge al temine. Pur se le attività di missione per la Terza Età sono state particolarmente intense in questo mese di Gennaio, suor Angela ed il gruppo organizzativo, sostenuta dal team pastorale, hanno ugualmente trovato il tempo per organizzare, come ormai da tradizione, un pomeriggio di festa all insegna del carnevale. Fin dal mattino diverse persone han lavorato con lena per allestire la sala e creare quell atmosfera spensierata ed accogliente per l occasione. Incominciando a prendere piede lo scambio d incontri con altri gruppi delle vicine missioni, abbiamo avuto il piacere di accogliere i gruppi di Sciaffusa e di Bülach. Quest ultimo, che ci aveva ospitato solo la settimana prima, ci ha raggiunto in treno e l abbiamo atteso alla stazione. La capiente sala parrocchiale del Sacro Cuore era piena, i posti a sedere tutti esauriti. La suora, pur facendo fatica a placare le voci, dal microfono ha dato istruzioni sull andamento della festa e ci ha intrattenuto con alcune barzellette. 26 Anche le diverse scenette di alcune signore hanno captato l interesse del pubblico. La frenetica musica del signor Lindo ha poi coinvolto nel ballo una moltitudine di persone, che aveva solo voglia di divertirsi, lasciarsi alle spalle per qualche ora i doveri e le preoccupazioni quotidiane. Tutta la festa si è svolta all insegna del buon umore, dell allegria, della voglia di scherzare, comunicare, stare insieme. Nulla è mancato a soddisfare le esigenze del palato: ce n era per ogni gusto dal dolce al salato, dall acqua al vino, al superalcool. Grazie a suor Angela e al gruppo organizzativo, al Consiglio Pastorale che permette e sostiene questi momenti comunitari, molto graditi e quasi indispensabili in questa nostra tarda età. Un grazie particolare alle gentili signore, spesso nell ombra, sempre ben disposte e generose. Cineforum Martedì pomeriggio del , quasi a suggellare il tempo di carnevale, un discreto numero di anziani era nella sala San Francesco dell omonimo centro parrocchiale, per assistere alla proiezione del film DON CAMILLO E

27 PEPPONE. Mons. A. Spadacini, in una breve introduzione, ha esortato a prestare attenzione a fatti ed avvenimenti del film, su cui, alla fine della proiezione, c è stato uno scambio di pareri. La popolazione, del posto, ispirandosi alla cortina di ferro, aveva eletto l amministrazione comunale sullo stile sovietico. Il nuovo, i cambiamenti sono spesso motivo d incertezze, di timore, di rifiuto. I protagonisti, il sindaco ed il parroco del paese, per le diverse tendenze politiche, si avversavano. Il sacerdote, arroccato alle antiche tradizioni cristiane, sentiva, guardando il gran crocifisso, gli ammonimenti della coscienza. Ma anche il sindaco, che ostentava sicurezza ed autorità, avvertiva i richiami della coscienza, tanto da ritrovarsi concorde con il parroco nel salvare l azienda, che lo sciopero stava distruggendo, e nell assecondare il volere di quest ultimo, dando al proprio figlio un nome cristiano. Insomma i protagonisti, pur osteggiandosi, si cercavano, avevano bisogno l uno dell altro, tanto che, quando il vescovo decise, su sollecitazione del sindaco, di trasferire il sacerdote, lo stesso sindaco, adducendo quale pretesto l inadeguatezza del sostituto, ne evitò il trasferimento. Una semplice ma piacevole comunicazione di impressioni e di riflessioni ha chiuso anche questo pomeriggio culturale. Naturalmente tutto è continuato nella sala al piano superione, dove c era caffè e dolce da gustare. Grazie, grazie di cuore alle suore ed ai sacerdoti che hanno preparato ed animato l incontro. Il Gruppo Terza Età in gita sulla neve 27

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