Il legno. Il legno è stato usato dall'uomo sin da epoca preistorica tuttora è impiegato nell'industria, nell'edilizia, nell'arte

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1 Il legno Il legno è stato usato dall'uomo sin da epoca preistorica tuttora è impiegato nell'industria, nell'edilizia, nell'arte

2 Le zone di un tronco scorza o ritidoma floema secondario legno cambio vascolare funzioni del legno: a) conduzione b) riserva c) sostegno

3 Il legno o xilema secondario è un tessuto complesso sistema radiale deriva dalle iniziali dei raggi solo cellule parenchimatiche sistema assiale deriva dalle iniziali fusiformi è costituito da vasi, fibre e parenchima del legno scorza o ritidoma cambio cribro-vascolare i due sistemi di tessuti si congiungono fra loro in modo da integrarsi reciprocamente

4 legno omoxilo ( gimnosperme) cerchia annuale legno estivo canale resinifero legno primaverile raggi midollari uniseriati

5 Legno di una conifera al SEM Raggio midollare solo tracheidi o fibrotracheidi poche cellule parenchimatiche fibrotracheide primaverile il legno prodotto in primavera visivamente risulta più chiaro perché caratterizzato dalla presenza di cellule dal lume più ampio con pareti sottili per permettere un maggior passaggio delle sostanze nutritive; verso la fine del periodo vegetativo, il legno estivo (o tardivo), più scuro, è caratterizzato da cellule dal diametro inferiore con pareti più spesse e appiattite tangenzialmente prima dell inverno, si ha l arresto della crescita. fibrotracheide estiva

6 Legno eteroxilo ( angiosperme) parenchima del legno riserva temporanea di acqua raggio midollare cellule parenchimatiche in cui si accumulano carboidrati o altre sostanze di riserva vasi

7 legno eteroxilo al SEM vasi cellule parenchimatiche raggio midollare punteggiatura parenchima del legno raggio midollare

8 Distribuzione dei vasi in un singolo anello di crescita Legno a porosità anulare Nel caso di alcune latifoglie come castagno, querce decidue, olmi e frassini, il legno iniziale possiede una o più file di grandi vasi. Questo tipo di legno viene detto a porosità anulare perché i vasi visti in sezione trasversale disegnano una corona circolare all'interno dell'anello di crescita che può essere anche visibile ad occhio nudo.

9 Legno a porosità diffusa in altre latifoglie come faggio, pioppo o ciliegio, si riscontra invece una distribuzione più o meno regolare dei vasi La chiusura dell'anello, è sempre contraddistinta da una zona priva di vasi e con cellule appiattite (legno di chiusura). Questa sottolinea il limite fra due successivi anelli di crescita.

10 Le proprietà meccaniche di un legno (resistenza agli sforzi, durezza,elasticità..) dipendono dalla sua struttura microscopica Legno tenero Molti vasi a lume ampio; poche fibre abbondanti cellule parenchimatiche con pareti sottili e poco lignificate

11 Legno duro Molte fibre a parete spessa, vasi a lume piccolo, scarse cellule parenchimatiche

12 Cerchie annuali Nelle regioni con climi caratterizzati da alternanza stagionale le piante legnose ogni anno accrescono il diametro del loro fusto (accrescimento secondario) I nuovi tessuti prodotti circondano e ricoprono il fusto preesistente. Gli anelli di crescita ci permettono di conoscere l età della pianta I tessuti formati dall'attività del cambio durante un anno solare costituiscono ciò che viene indicato come accrescimento del fusto in quel dato anno, quindi la serie di anelli concentrici che appaiono sulla sezione trasversale sono detti appunto "anelli di accrescimeto annuali".

13 Talvolta gli anelli non sono ben distinguibili o sono addirittura assenti; questo può accadere nelle specie sempreverdi mediterranee e in quelle tropicali, che hanno accrescimento continuo. Falsi anelli: Spesso si formano in un anno due o più anelli; questo è dovuto ad un arresto della crescita, che nelle regioni mediterranee avviene anche nei mesi estivi a causa dell aridità L'entità dell'accrescimento radiale, e quindi dello spessore degli anelli, è fortemente correlato al ciclo vitale, a fattori genetici e ambientali.

14 Lo studio degli anelli degli alberi può essere di aiuto in tutti gli ambiti di ricerca nei quali si vuole avere una ricostruzione temporale degli eventi gli alberi possono essere considerati degli archivi biologici dell ambiente in cui vivono su ogni singolo anello è possibile leggere le informazioni relative all anno in cui esso si è formato ed assegnare ad esso una data certa.

15 alburno la regione esterna è più chiara e umida L alburno deve il colore chiaro agli elementi tracheali colmi di linfa xilematica e al parenchima amilifero nella parte centrale del fusto il legno è più scuro, secco e fragrante duramen Il legno del duramen ha perduto funzionalità ed è impregnato di composti fenolici scorza o ritidoma Con il passare degli anni il duramen diviene sempre più ampio mentre l alburno conserva uno spessore più o meno costante

16 Nei vasi non funzionanti possono svilupparsi batteri e funghi; è necassario quindi sigillarli cellule parenchimatiche adiacenti ai vasi formano estroflessioni che si infiltrano, attraverso le punteggiature, nel lume dei vasi si forma una sorta di tappo detto tilla Il fenomeno si ripete tante volte fino ad occludere completamente il vaso Sia le cellule del parenchima assiale che quelle del parenchima radiale producono grandi quantità di lignina e sostanze aromatiche che inibiscono la crescita di batteri e funghi Così modificate le cellule muoiono ed entrano a far parte del duramen

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