I MANOSCRITTI DELLA BIBLIOTECA CITTÀ DI AREZZO ( )

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1 I MANOSCRITTI DELLA BIBLIOTECA CITTÀ DI AREZZO ( ) Catalogo a cura di LEONARDO MAGIONAMI FONDAZIONE CENTRO ITALIANO DI STUDI SULL ALTO MEDIOE VO SPOLETO 2010

2 INDICE PRESENTAZIONI Caterina Tristano, Presidente della Biblioteca Città di Arezzo... pag. VII Antonella Moriani, Direttore del CISLAB-Centro Studi sui Beni Librari e Archivistici...» IX INTRODUZIONE...» XI I MANOSCRITTI DELLA BIBLIOTECA CITTÀ DI AREZZO ( )...» 1 INDICI...» 351 Indice dei manoscritti esclusi...» 353 Indice degli incipit...» 355 Indice degli autori...» 359 Indice dei nomi e dei luoghi...» 361

3 PRESENTAZIONI Una biblioteca e soprattutto una biblioteca di conservazione è un formidabile incubatore culturale, prima ancora e, oserei dire, anziché un luogo di tutela del patrimonio librario. Il suo primo obiettivo è senz altro quello di permettere al più ampio numero di utenti, siano essi specialisti o non, di accedere al materiale storico che conserva e che molto spesso è presente in poche altre biblioteche, come nel caso dei libri a stampa dell età moderna, altre volte è unico, come nel caso di testi conservati in forma manoscritta. Proprio in quest ultimo caso, la tradizione antiquaria che proviene dalla cultura umanistico-rinascimentale induce bibliotecari o studiosi a tenere nel massimo conto doveroso, del resto i volumi medievali, di cui fortunatamente le biblioteche italiane, statali, pubbliche o ecclesiastiche, sono ancora ricche nonostante le tante dispersioni avvicendatesi nei secoli, ma a rinviare lo studio dei manoscritti prodotti dal XVI secolo in poi, a volte indefinitamente, a meno che non si sia interessati proprio all argomento trattato nel testo che essi contengono, un po dissuasi dalla numerosità dei volumi conservati, di gran lunga superiore a quella dei codici più antichi, dalla mancanza di repertori di autori e opere, dalla scarsa presenza in generale dell ornato. E dire che quei libri per lo più cartacei, che a volte hanno l aspetto fisico di registri d archivio (e in qualche caso portano un testo che archivistico si potrebbe definire, come le genealogie o i libri di ricordanze), redatti in scritture più o meno calligrafiche ma di carattere personale e in inchiostri che spesso sbiadiscono o si spandono sul supporto troppo poroso, pure sono degli unicum, nonostante la ripetitività delle caratteristiche formali. La loro unicità risiede non solo nel fatto che frequentemente sono autografi dell autore dell opera che contengono e portano segni di riconoscimento dell ambiente a cui erano destinati o in cui hanno circolato, come i libri di testi ermetici, i ricettari, i libri scientifici, ma nel fatto anche che proprio quel testo in essi tradito non è presente in nessun altro luogo: è anch esso un unicum, non ce n è una copia, seppure non uguale, altrove, è un tassello irripetibile della cultura di un periodo, di una comunità, di un popolo. Per questi motivi si è voluto promuovere il progetto di catalogazione del patrimonio postmedievale conservato presso la Biblioteca Città di Arezzo. È un lavoro lungo, è vero, che spero venga continuato negli anni avvenire, se si pensa che dei 445 manoscritti censiti nella collana Inventari dei manoscritti delle biblioteche d Italia solo un centinaio sono i codici medievali. Ma molti altri non sono entrati in quel repertorio pur benemerito, che, se non descrive i volumi, almeno permette agli studiosi di sapere che esistono. È proprio da quei libri di cui nessuno, tranne che pochi amanti locali, conosce l esistenza che si è voluto cominciare il processo di disvelamento delle testimonianze della storia culturale di un territorio, come quello aretino, che dopo i Petrarca, i Leonardo, i Bruni, i Tortelli, i Bracciolini, ha dato all Italia tutta e con essa all Europa menti altrettanto significative, quali i Redi o i Fossombroni, forse più vicini al comune sentire della loro gente che non quegli illustri antenati, tanto onusti di cultura fiorentina o pisana da parlare con voce sovranazionale e quindi distante. Il catalogo che segue è uno dei prodotti della proficua collaborazione stretta in questi anni tra la Biblioteca Città di Arezzo e la Facoltà di Lettere e Filosofia presente nel territorio cittadino, che ha promosso la costituzione del Centro di Studi sui beni Librari e Archivistici (CISLAB) dove si sono formati nell ultimo decennio ricercatori stimati a livello internazionale, come il suo autore. Questo libro, nel momento in cui ambisce ad essere uno strumento scientifico e di valorizzazione del patrimonio librario antico della Biblioteca, vuole essere anche un modo per sostenere il grandissi-

4 VIII PRESENTAZIONI mo contributo che la cultura ha dato allo sviluppo della civiltà, soprattutto in Italia e soprattutto in una terra come questa parte d Italia. Accedere alle fonti della propria cultura non è un atteggiamento effimero né una posizione di retroguardia pur nel nostro mondo sempre proteso in avanti, ma vuol dire progredire con la consapevolezza del nostro passato che costituisce le nostre radici, come per l angelo della storia dipinto da Paul Klee. CATERINA TRISTANO Presidente della Biblioteca Città di Arezzo

5 Il catalogo curato da Leonardo Magionami, costituisce un importante punto fermo nella serie di progetti di ricerca incentrati sul tema della cultura scritta in età medievale e moderna avviati dal CISLAB, Centro Interdipartimentale di Studi sui beni Librari e Archivistici dell Università di Siena, con sede ad Arezzo con il contributo di istituzioni ed enti culturali del territorio aretino, detentori di un patrimonio librario ed archivistico tanto significativo quanto ancora poco noto, non solo al grande pubblico, ma anche agli studiosi. Enti ed istituzioni diversi per storia e peculiarità, ma tutti comunque consapevoli del fatto che la valorizzazione del proprio patrimonio culturale, inteso anche come elemento costitutivo dell identità di un territorio in rapporto con le altre realtà non può prescindere da un approccio scientifico alla sua conoscenza e descrizione. Ed è proprio in quest ottica che si colloca il progetto di catalogazione dei più di cento manoscritti postmedievali della Biblioteca Città di Arezzo, pervenuti all istituzione successivamente al 1896, data della pubblicazione, nella serie Inventari dei manoscritti delle biblioteche d Italia, del catalogo dei manoscritti della biblioteca a cura di Giovan Francesco Gamurrini. Manoscritti moderni, prodotti tra XVI e XIX secolo, comprendenti opere di letterati ed eruditi locali rimaste inedite, trascrizioni di testi a stampa, appunti e spigolature di documenti funzionali alla compilazione di storie locali, libri di memorie familiari, di origine certamente archivistica, ma che per la particolarità del testo tràdito, al confine tra documento e narrazione cronachistica, sono assurti al ruolo di testi letterari. Alla catalogazione di questo fondo eterogeneo si è dedicato Leonardo Magionami, ricostruendo, anche sulla scorta di documentazione archivistica conservata al di fuori della biblioteca, provenienze, possessori e vicende di ogni manoscritto, elementi imprescindibili per conoscere tempi e modi di costituzione della raccolta, quale si presenta oggi ai nostri occhi. E se uno solo è l autore di questo importante strumento scientifico, fa piacere sottolineare che i suoi contenuti sono stati oggetto di un continuo e, credo, fruttuoso confronto con gli altri ricercatori che, anche con competenze diverse, fanno capo al CISLAB e ne condividono il progetto scientifico complessivo. ANTONELLA MORIANI Direttore del CISLAB