GRASS6.0 esercizi introduttivi

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1 Università degli Studi di Parma Dipartimento di Scienze della Terra A. Clerici GRASS6.0 esercizi introduttivi Gruppo Utenti Italiani di GRASS Dicembre 2005

2 Indice Premessa. p.3 Introduzione..... p.3 Caratteristiche di GRASS p.6 Esercizio 1. Visualizzazione delle carte p.8 Esercizio 2. Apertura di più monitor e creazione di cornici.... p.14 Esercizio 3. Interrogazione delle carte p.16 Esercizio 4. Copia, ridenominazione, cancellazione, unione e conversione di carte raster e vettoriali... p.18 Esercizio 5. Modifica della regione di lavoro e utilizzo di una maschera.... p.21 Esercizio 6. Un esempio pratico di utilizzo.. p.25 Esercizio 7. Gestione degli attributi delle carte vettoriali.... p.34 Esercizio 8. Operazioni con carte vettoriali.. p.40 Esercizio 9. Operazioni di stampa... p.43 Esercizio 10. Creazione di uno script di shell... p.46 Esercizio 11. Modalità alternative d'immissione dei comandi: l interfaccia grafica GIS Manager.. p.48 Soluzione degli esercizi di verifica.... p.55 Elenco dei comandi utilizzati... p.59 Appendice A. Installazione della Location spearfish60. p.60 2

3 Premessa Il manualetto è destinato a chi si appresta ad utilizzare GRASS per la prima volta, ed illustra i comandi, con i relativi parametri ed opzioni, d'uso più frequente. E strutturato in modo che gli esercizi possano essere eseguiti senza l assistenza di un tutore, anche se ovviamente la presenza di una persona esperta può risultare utile in alcune circostanze. Il ricorso al manuale dell utente di GRASS (disponibile anche in linea) può comunque chiarire la maggior parte dei dubbi e aiutare a risolvere molti problemi, oltre a permettere l approfondimento di ogni singolo comando. Si suppone che gli esercizi vengano eseguiti utilizzando la versione 6.0 di GRASS; in particolare la versione utilizzata nella stesura del presente manuale è la cvs del Negli esercizi vengono utilizzate le carte raster e vettoriali contenuti nel DATABASE (LOCATION) spearfish60, disponibile presso uno dei siti (o dei mirrors) di GRASS. In appendice vengono illustrate le modalità per l installazione del Database. Alla fine di ogni esercizio viene proposta una verifica delle conoscenze acquisite. Le soluzioni sono riportate alla fine del manuale. Introduzione Definizione Un Sistema Informativo Geografico, o GIS (da Geographic Information System), è un Sistema informatico per l'acquisizione, conservazione, analisi e visualizzazione di dati geografici. Viene definito sistema in quanto costituito da un insieme di componenti, hardware, software e umane, che interagiscono fra loro. Caratteristica essenziale di un GIS è la capacità di gestire dati geografici, o georeferenziati, vale a dire dati relativi ad elementi od oggetti della superficie terrestre la cui posizione è definita da un insieme di coordinate. Il modello dei dati In un GIS tutti gli oggetti presenti sulla superficie terrestre sono rappresentati mediante tre caratteristiche essenziali: la geometria, la topologia e gli attributi. La geometria riproduce la forma degli oggetti e viene ricondotta a tre elementi di base: punto, linea (o arco) e poligono (o area). Un punto viene utilizzato per riprodurre elementi puntiformi, come ad esempio un punto quotato, un pozzo, o la posizione di una stazione meteorologica. La linea definisce elementi a sviluppo lineare come una strada, una linea elettrica o un corso d'acqua. Il poligono definisce aree chiuse, come un edificio, un lago o un affioramento geologico. La topologia è l'insieme delle informazioni che riguardano le mutue relazioni spaziali tra i diversi elementi come la connessione, l'adiacenza o l'inclusione. Ad esempio viene specificato se un arco è comune a due poligoni adiacenti, o se un poligono è completamente racchiuso all'interno di un altro. Gli attributi rappresentano i dati descrittivi dei singoli oggetti reali. Per un elemento puntiforme rappresentante un pozzo, gli attributi possono ad esempio essere costituiti dalla profondità, l'anno di perforazione e il proprietario, per una stazione meteorologica la temperatura dell'aria o le precipitazioni, per una strada la larghezza, la categoria o il tipo di pavimentazione. La rappresentazione dei dati Nei GIS possono essere utilizzate due diverse tecniche di rappresentazione dei dati: vettoriale e raster. Nella rappresentazione vettoriale un punto è definito da una coppia di coordinate mentre una linea o un poligono dalle coordinate di un insieme di punti che quando connessi fra loro con segmenti retti, formano la rappresentazione grafica dell'oggetto (fig.1). Generalmente i due punti alle estremità di una linea vengono definiti nodi, i punti intermedi di una spezzata vengono definiti vertici. In GRASS un immagine vettoriale è costituita da un insieme di caratteristiche geometriche e di attributi. La geometria è salvata in uno specifico formato vettoriale di GRASS (formato nativo). E comunque possibile importare e trasformare molti altri formati (ArcInfo-Coverages, CSV, DGN, SHAPE files, GML, MapInfo, MySQL, ODBC, OGDI, PostgreSQL/PostGIS, S57, SDTS, TIGER, UK.NTF,VRT). In alternativa, la geometria può anche essere salvata in un database PostGIS. Inoltre alcuni formati GIS, come ad es. i files SHAPE, possono essere utilizzati direttamente senza la conversione di formato. Tutti gli attributi delle immagini vettoriali sono salvati in table all interno di un database e collegati alle caratteristiche geometriche mediante una DBMI (DataBase Management Interface). Attualmente sono gestibili in GRASS i seguenti DBMS (Database Menagement Systems): DBF (DataBase File), PostgreSQL, MySQL, ODBC, mediante i driver denominati dbf, pg e ogr. Il formato DBF il cui driver, dbf, è sempre presente, rappresenta il driver di default. Nella rappresentazione raster l'area considerata è suddivisa in un insieme di celle, generalmente di forma quadrata, in ciascuna delle quali viene registrato l'attributo (o categoria) presente. Ad ogni cella viene quindi attribuito un valore numerico (fig.2). 3

4 In GRASS ad ogni oggetto di una carta raster può essere eventualmente attribuita, oltre al valore di categoria, un etichetta descrittiva. I formati vettoriale e raster sono salvati in direttori diversi, e sono gestiti mediante comandi diversi, per cui è possibile assegnare lo stesso nome ad una carta vettoriale e ad una raster senza problemi di conflittualità. Fig.1 Rappresentazione vettoriale di punti, linee (archi) e aree (poligoni) Fig.2 Rappresentazione raster di punti, linee (archi) e aree (poligoni). 4

5 In un GIS le diverse categorie di oggetti presenti sulla superficie terrestre sono distinti in elaborati diversi, o carte. Ogni elaborato contiene quindi una diversa caratteristica o tematismo, come l'idrografia, l altimetria, ecc. (fig.3). E tuttavia possibile l inserimento di diversi tematismi in una stessa carta suddividendoli in layer distinti. Fig.3 Rappresentazione del territorio mediante tematismi distinti, passibili di elaborazione tramite un GIS. I dati in forma raster occupano generalmente più memoria dei dati in forma vettoriale in quanto ad ogni cella viene assegnato un attributo, anche se esistono tecniche di compattazione dei dati che limitano questo inconveniente. Il vantaggio è che lo spazio geografico risulta uniformemente definito in un modo semplice e prevedibile. In tal modo i sistemi raster hanno generalmente più potenza analitica dei sistemi vettoriali nell'analisi dello spazio continuo e sono pertanto adatti all'analisi di dati che presentano una continua variabilità nello spazio, come le temperature, le precipitazioni, l'altimetria ecc. Questi sistemi trovano quindi un applicazione ottimale nella valutazione di problemi che includono numerose combinazioni matematiche di dati appartenenti a diversi tematismi. Sono quindi eccellenti nella valutazione di modelli ambientali. Infine, dal momento che le immagini da satellite impiegano una struttura raster, la maggior parte di questi sistemi può facilmente incorporare ed elaborare dati di questo tipo. Componenti di un GIS Per quanto all'utente un GIS può apparire come un unico programma di calcolo, in realtà esso è tipicamente suddiviso in un certo numero di componenti, o elementi, con funzioni diverse. Nella maggior parte dei GIS si possono comunemente individuare le seguenti componenti essenziali: 1) Un database spaziale e degli attributi. E' costituito da un'insieme di carte e di informazioni associate, in forma digitale. Dal momento che nel database sono contenuti oggetti, o elementi, della superficie terrestre, è possibile distinguere un database spaziale che descrive la geografia (forma e posizione) degli oggetti, ed un database degli attributi, che descrive le caratteristiche, o qualità, degli stessi oggetti. Così, ad esempio, è possibile avere il perimetro di una porzione di superficie poligonale definito nel database spaziale mediante le coordinate dei vertici e alcune sue caratteristiche, come la litologia, il tipo di suolo, la pendenza media, contenute nel database degli attributi. 2) Un sistema di visualizzazione Contiene quelle componenti che permettono la visualizzazione di elementi del database per produrre carte sia sullo schermo che su supporto cartaceo tramite una stampante o un plotter. Generalmente un GIS non produce rappresentazioni sofisticate, delegando ad altri sistemi specificamente dedicati la produzione di elaborati di alta qualità. 3) Un sistema di digitalizzazione 5

6 E' costituito da un programma per convertire dati cartografici esistenti su supporto cartaceo in forma digitale e quindi passibili di elaborazione tramite il GIS. La digitalizzazione viene effettuata comunemente mediante una tavola grafica (o digitalizzatore) o direttamente da schermo su immagini acquisite tramite scanner. 4) Un sistema di analisi geografica Caratteristica fondamentale di un GIS, che lo distingue dai tradizionali Sistemi di Gestione delle Basi di Dati (DBMS, Data Base Menagement System), è la capacità di confrontare differenti entità in base alla loro topologia. Si immagini ad esempio che di un determinato territorio siano disponibili due elaborati digitalizzati, rappresentanti il primo la distribuzione dei vari tipi vegetali, il secondo la distribuzione delle varie litologie. I due tematismi, vegetazione e litologia, non presentano ovviamente la stessa topologia; in altre parole gli appezzamenti con i diversi tipi di vegetazione hanno forma e distribuzione diversa dalle porzioni di territorio occupate dai diversi tipi litologici. Con un GIS è possibile individuare quelle aree in cui un particolare tipo vegetale risulta associato ad una particolare litologia. Questo tipo di operazione, molto usato nei GIS, è definito sovrapposizione (overlay), in quanto equivale all'operazione manuale di sovrapposizione di carte trasparenti contenenti tematismi diversi. E' un'operazione non effettuabile con i comuni DBMS per la mancanza delle informazioni topologiche degli oggetti analizzati. Caratteristiche di GRASS GRASS (da Geographical Resources Analysis Support System) è un "open source" GIS acquisibile ed utilizzabile gratuitamente ed è costituito da circa 400 moduli, o comandi, diversi. GRASS funziona sotto sistema operativo Unix (o similari), sia su work station che su personal computer e sotto sistema operativo Windows mediante cygwin, che simula l ambiente Unix. Comandi e documentazione Nel GRASS Reference Manual (consultabile anche in linea) è contenuta la descrizione di ciascun comando di GRASS. Il tipo di comando è indicato dalla prima lettera, come specificato nella seguente tabella. Prefisso Funzione Esempio d. Visualizzazione d.rast Visualizza una carta raster db. Gestione del database db.tables Lista tutte le table di un database g. Operazioni di tipo generale g.list Lista le carte disponibili i. Elaborazione di immagini i.rectify Rettifica le immagini ps. Creazione di carte in formato Postscript ps.map Crea una carta in formato Postscript r. Elaborazione di carte raster r.reclass Modifica le categorie di una carta raster r3. Elaborazione dati raster 3D (voxel) r3.info Riporta le informazioni relative ad una carta raster 3D v. Elaborazione di carte vettoriali v.patch Unisce più carte vettoriali Nel manuale i comandi vengono riportati in ordine alfabetico e per ciascun comando vengono brevemente descritti gli scopi, la sintassi, le modalità di utilizzo, eventualmente accompagnati da note esplicative, esempi ed un elenco dei comandi correlati.. Per molti dei comandi, o delle procedure, più complessi sono stati scritti specifici tutorials, come ad esempio per il comando v.digit (modulo per la digitalizzazione). Organizzazione dei dati In GRASS i dati sono contenuti in una directory Unix definita DATABASE (ad esempio /home/grass.data). Il DATABASE è suddiviso in sottodirettori definiti LOCATIONS. Ciascuna LOCATION rappresenta un DATABASE indipendente la cui denominazione viene definita dall'utente. DATABASE (ad es. /home/grass.data) LOCATION1 LOCATION2 LOCATION Un criterio per definire la suddivisione di un DATABASE in LOCATIONS potrebbe essere ad esempio quello geografico. Pertanto uno studio condotto sull'intero territorio italiano, potrebbe avere le LOCATIONS rappresentate dalle diverse Regioni italiane. 6

7 Ciascuna LOCATION è a sua volta suddivisa in sottodirettori definiti MAPSETS: DATABASE (/home/grass.data) LOCATION1 LOCATION PERMANENT MAPSET1 MAPSET2. PERMANENT MAPSET1... Ogni volta che viene creata dall utente una nuova LOCATION, viene creato automaticamente un Mapset denominato PERMANENT, che può essere modificato solo dal creatore della LOCATION e contiene diverse informazioni, quali ad es. le coordinate della regione di lavoro e la risoluzione delle carte raster. Gli altri MAPSET della LOCATION sono creati dall utente/i, in numero illimitato e con qualunque nome. La suddivisione in MAPSET può essere utilizzata per separare i diversi tematismi all'interno di una stessa LOCATION. Nell'esempio precedente per ogni Regione potrebbe risultare utile destinare alle caratteristiche altimetriche, vegetazionali o idrografiche specifici MAPSET. Oppure può essere utilizzato per distinguere l accesso a diversi utenti, a ciascuno dei quali può essere destinato uno specifico MAPSET. 7

8 Esercizio 1. Visualizzazione delle carte Il mezzo più frequentemente utilizzato in un GIS per la visualizzazione di un tematismo (o carta), sia in formato vettoriale che raster, è il monitor grafico. La rappresentazione su di un monitor grafico risulta più veloce ed economica, e quindi più efficiente, delle stampe su carta o delle rappresentazioni tabellari dei dati. Scopo di questo esercizio è introdurre l'utente ai comandi di visualizzazione (display) su monitor previsti in GRASS. Avvio di GRASS GRASS viene attivato digitando il nome assegnato al programma in fase di installazione.: grass60 [Invio] Sullo schermo appare una finestra con il menu per la definizione del Database, vale a dire la directory in cui si trovano i dati all'interno dell'elaboratore, della Location e del Mapset. La prima volta che si entra in GRASS, la finestra dovrebbe avere il seguente aspetto: Nella casella Database è riportata la directory in cui sono contenuti i dati e nella casella denominata Location l elenco delle Location disponibili. Si verifichi che il Database indicato corrisponda alla directory di salvataggio dei dati e che la Location evidenziata sia spearfish60. Si crei quindi un nuovo Mapset, scrivendone il nome, ad es. esercizi, nell apposita casella Create new mapsets:. Si prema quindi il tasto Create sottostante. Il nome inserito compare nell elenco dei Mapsets disponibili. Si clicchi sul nome per selezionarlo. Si prema quindi il tasto Enter GRASS, in basso a sinistra. Ad ogni successivo ingresso in GRASS, i nomi che risultano evidenziati sono quelli attivi al momento dell uscita dall'ultima sessione di lavoro. Compare la finestra dell interfaccia grafica denominata GIS manager. In GRASS esistono due modalità di immissione dei comandi: 1) A linea di comando: a) Digitando il nome del comando e immettendo di seguito i parametri e le opzioni necessarie. b) Digitando solo il nome del comando e immettendo i parametri e le opzioni tramite l interfaccia grafica che appare. 2) Mediante l interfaccia grafica GIS manager. Per il momento verrà utilizzata la modalità a linea di comando che permette di analizzare meglio la sintassi dei singoli comandi e risulta quindi più adatta ad un uso didattico, mentre l uso dell interfaccia grafica verrà considerato più avanti. La modalità linea di comando presenta anche il vantaggio di poter richiamare i comandi precedentemente 8

9 immessi utilizzando il tasto [freccia in alto]. Si elimini pertanto l interfaccia GIS Manager cliccando nel vertice superiore destro. Il controllo passa al prompt di GRASS, che ha un aspetto simile al seguente: GRASS 6.0.2cvs (spearfish60):> In presenza del prompt è possibile immettere i comandi di GRASS (d'ora in avanti, per evitare ripetizioni, il prompt di GRASS verrà omesso, indicando solo i comandi. Verrà anche omesso, quando risulterà ovvio, l'uso del tasto [Invio] necessario per l'immissione dei comandi). Apertura di una finestra grafica (monitor) Per visualizzare un immagine è innanzitutto necessario aprire una finestra grafica (o monitor nel gergo di GRASS) mediante il comando: d.mon start=x0 (start è l opzione di default e può essere omessa, per cui si può scrivere d.mon x0) Il monitor che compare può essere ovviamente spostato, trascinando con il mouse il bordo superiore della cornice, in qualunque posizione dello schermo, oppure ridimensionato, mediante il trascinamento di un bordo o di un vertice. Visualizzazione di carte raster GRASS ha diversi strumenti per la rappresentazione sullo schermo di immagini di tipo raster. Quello più comunemente usato è d.rast. Per visualizzare l immagine raster dell altimetria dell area, si immetta il seguente comando: d.rast map=elevation.dem (map= può essere omesso, per cui si può anche scrivere d.rast elevation.dem) La carta elevation.dem appare nel monitor. I diversi colori con cui l immagine è visualizzata, corrispondono ai diversi valori altimetrici presenti nelle celle che compongono l immagine. Per conoscere l intervallo di valori presenti in una carta raster, si può utilizzare il comando r.describe. Ad es., per conoscere l intervallo altimetrico di elevation.dem, si immetta: r.describe elevation.dem viene visualizzato: * Il simbolo * indica la presenza di celle prive di valore (o con valore null, nel gergo di GRASS), mentre i valori di quota sono compresi nell intervallo indicato. E possibile visualizzare solo uno o più intervalli dei valori presenti utilizzando l opzione catlist=. Ad es.: d.rast elevation.dem catlist= , ha come effetto la visualizzazione sul monitor delle sole aree con i valori corrispondenti ai due intervalli altimetrici specificati. Si ripeta il comando con un altro tematismo: d.rast geology Questa seconda immagine si sovrappone alla prima, cancellandola. Infatti, d.rast sovrappone sempre un immagine a quella presente nel monitor. Tuttavia, se la carta presenta delle aree con valore null, queste possono essere rese trasparenti, utilizzando l opzione o (overlay), e permettere la visione della carta sottostante. Si visualizzi ad esempio la carta dell uso del suolo: 9

10 d.rast landuse Gran parte dell area, in colore bianco, contiene il valore null. Si visualizzi ora elevation.dem (il comando può essere recuperato con il tasto[freccia in alto]): d.rast elevation.dem e quindi: d.rast landuse o La carta dell uso del suolo viene sovrapposta all altimetria che tuttavia risulta visibile in corrispondenza delle aree con valore null nella carta landuse. La carta geology contiene i diversi tipi litologici presenti nell area. Per avere una lista delle categorie presenti, con l etichetta descrittiva di ciascuna di esse, si immetta: r.cats geology Il risultato che compare nella finestra dei comandi è: 1 metamorphic 2 transition 3 igneous 4 sandstone 5 limestone 6 shale 7 sandy shale 8 claystone 9 sand Per introdurre una legenda nell immagine, in una posizione e con dimensioni scelte dall utente, si visualizzi la carta con: d.rast geology e quindi si immetta: d.legend geology m L opzione m permette di posizionare la legenda in un riquadro definito dall utente mediante il mouse, come specificato nel menu che appare nella finestra dei comandi. Si posizioni ad es. il mouse vicino al vertice superiore sinistro del monitor e si prema il tasto sinistro. Si trascini quindi la cornice che appare fino a descrivere un rettangolo verticale che occupi una piccola porzione del monitor. Si prema quindi il tasto destro. La legenda viene visualizzata nello spazio definito dal rettangolo. In modo analogo si può visualizzare una scala grafica, con il comando: d.barscale m Per eliminare l'immagine presente nel monitor si usa il comando: L'immagine scompare dalla finestra grafica che assume un colore di fondo bianco. Tuttavia ha tredici opzioni per il colore di fondo. Ad es., si immetta di nuovo il comando, ma con l'opzione color=yellow (color può essere abbreviato in col, o anche omesso). col=yellow ( yellow) 10

11 Lo sfondo della finestra assume il colore giallo. I tredici colori disponibili con il comando sono: white (default), black, red, yellow, green, blue, aqua, brown, orange, indigo, magenta, violet e gray (o grey). Visualizzazione di carte vettoriali Per visualizzare una carta vettoriale si utilizza il comando d.vect, che ha un numero molto elevato di opzioni e di parametri. L uso più semplice consiste nel indicare soltanto il nome della carta vettoriale. Ad esempio, con: d.vect roads viene riprodotta sul monitor la rete stradale in nero. Anche per questo comando è prevista la possibilità di scegliere fra i tredici colori già elencati per il comando (in questo caso black è il colore di default). Si immetta ad esempio: d.vect roads col=red Le stesse strade vengono tracciate in rosso. Si digiti ora il comando: d.vect streams col=blue Sullo schermo compare l'idrografia dell'area in blu, sovrapposta alle strade precedentemente visualizzate. Il comando d.vect, contrariamente a d.rast, non cancella l'immagine precedente. Per eliminare l'immagine precedente è necessario utilizzare. Anche con questo comando è possibile limitare la visualizzazione ad un numero ridotto di categorie. Per visualizzare ad es. solo le categorie 1 e 3 della carta roads, che contiene complessivamente 5 categorie (numerate progressivamente da 1 a 5), si immetta: d.vect roads cats=1,3 col=brown Per la visualizzazione di punti singoli (definiti sites nel gergo di GRASS) si usa lo stesso comando. Ad es.: d.vect archsites col=green visualizza i siti archeologici presenti nell area. Di default il simbolo utilizzato è una croce, ma è possibile scegliere fra diverse simbologie di diverse dimensioni. Ad es.: d.vect archsites col=green icon=basic/circle size=10 visualizza i siti archeologici mediante un cerchietto verde dell ampiezza di 10 pixel. E possibile visualizzare contemporaneamente una carta raster e più carte vettoriali sovrapposte. Ad es.(si noti che tutti i comandi sono già stati utilizzati in precedenza e possono essere facilmente recuperati con il tasto [freccia in alto]): d.rast elevation.dem d.vect streams col=blue d.vect roads Per un esempio di un uso più complesso del comando d.vect, si può utilizzare la carta soils, che contiene i 54 diversi tipi di suolo nell area Spearfish. Il semplice comando: d.vect soils visualizza tutti i poligoni, o aree, con diversa tipologia di suolo con all interno una crocetta che sta ad indicare il centroide dell area (ubicazione della categoria e degli eventuali attributi) ed una colorazione uniforme grigia. 11

12 Il comando: d.vect soils c cats=2,4,7,14-43 col=red display=cat lcolor=blue lsize=6 visualizza solo le aree con categoria 2,4,7 e da 14 a 43, ai cui bordi viene assegnato il colore rosso, con i rispettivi valori di categoria tracciati in colore blu e con dimensioni di 6 pixel. L opzione c assegna casualmente un diverso colore alle aree con diversa categoria. Contenuto dei Mapset I tematismi fin qui visualizzati sono solo alcuni di quelli disponibili nel Mapset PERMANENT della Location spearfish60. Si può ottenere un elenco completo, in ordine alfabetico, dei tematismi raster disponibili con: g.list rast Per un elenco dei tematismi vettoriali si usa invece il comando: g.list vect Va considerato che le carte raster e quelle vettoriali sono salvate in directory diverse, per cui è possibile assegnare lo stesso nome ad una carta raster e ad una vettoriale. Si noti ad es. come molte carte sono presenti sia in forma vettoriale che in forma raster (ad es. roads, soils e streams). Help e manuale in linea Uno dei problemi nell utilizzo di GRASS, anche da parte di utenti esperti, è la conoscenza della sintassi dei comandi, vale a dire dei parametri che devono essere immessi obbligatoriamente e degli eventuali parametri opzionali. A questo proposito, di notevole aiuto è l opzione help che permette di visualizzare la sintassi di un comando. Si immetta ad esempio: d.rast help Vengono sinteticamente riportate la descrizione del comando, la sintassi (uso), le opzioni e i parametri relativi al comando d.rast. Maggiori informazioni sui comandi possono essere ottenute facendo ricorso al manuale in linea. Si digiti ad esempio: g.manual d.rast Vengono riprodotte su schermo le pagine del manuale relative al comando d.rast che contengono una dettagliata descrizione del comando, delle opzioni e dei parametri. Per tornare al prompt di GRASS si chiuda la pagina del manuale. Utilizzando l opzione i, con lo stesso comando è possibile visualizzare le diverse sezioni del manuale da cui è possibile accedere ad un gruppo funzionale di comandi. Si digiti: g.manual -i e successivamente si clicchi la sezione display commands nell elenco che appare. Vengono listati in ordine alfabetico tutti i comandi di visualizzazione (display) disponibili in GRASS con una breve descrizione del comando. Cliccando sul nome del comando viene visualizzata la relativa pagina del manuale in linea. Uscita da GRASS Prima di uscire da GRASS è buona norma chiudere il monitor con il comando: d.mon stop=x0 o più semplicemente cliccando sulla cornice del monitor in alto a destra. Quindi si digiti: 12

13 exit Comandi utilizzati nell esercizio: - d.barscale [-m] - [col=] - d.legend [-m] - d.mon [start=,stop=] - d.rast [-o][catlist=] - d.vect [-c][col=,cats=,lcolor=,lsize=,display=,icon=,size=] - exit - g.list [rast,vect] - g.manual [-i] nomecomando - nomecomando help - r.cats - r.describe Esercizio di verifica 1 Entrati in GRASS, si verifichi la presenza nel Mapset PERMANENT della carta raster vegcover (copertura vegetale) e della carta vettoriale t_powerlines (linee elettriche). Si apra un monitor e si visualizzi il tematismo raster dell uso del suolo (landuse) contemporaneamente al tematismo raster della copertura vegetale (vegcover), all idrografia vettoriale (streams) in colore blu, alla rete stradale vettoriale (roads) in marrone e alle linee elettriche (t_powerlines) in nero. Alla fine dell'esercizio si chiuda il monitor e si esca da GRASS. 13

14 Esercizio 2. Apertura di più monitor e creazione di cornici Si è appreso in precedenza come aprire un monitor mediante il comando d.mon. Con tale comando è possibile aprire o selezionare contemporaneamente più monitor sullo schermo. Ad es., si immetta il comando: d.mon x0 compare una monitor definito, nel bordo superiore, come Monitor:x0. Si immetta quindi: d.mon x1 Sul video compare un secondo monitor con la denominazione Monitor:x1. In GRASS è possibile aprire contemporaneamente fino a 7 monitor denominati da x0 a x6. Si immetta ora il comando: d.rast elevation.dem L'immagine compare sul monitor x1. Infatti, l'ultimo monitor aperto è il monitor attivo. Per rendere attivo l altro monitor, si immetta il comando d.mon con l'opzione select: d.mon select=x0 (o più semplicemente d.mon sel=x0) e quindi d.rast geology La carta contenente la geologia dell'area viene visualizzata nel monitor x0. E' quindi possibile lavorare contemporaneamente su più monitor in una stessa sessione di lavoro. Si disattivi ora il monitor x1 mediante l opzione stop: d.mon stop=x1 Sullo schermo rimane solo il monitor x0. In GRASS è anche possibile aprire e selezionare delle cornici, vale dire delle finestre più piccole, all'interno di un monitor, con il comando d.frame. Con l'opzione -c viene creata una cornice. Si immetta ad esempio il comando: d.frame -c Si posizioni quindi il cursore del mouse all'interno dell'immagine in corrispondenza di un vertice della cornice che si vuole creare e si prema il tasto sinistro del mouse. Si posizioni quindi il cursore in corrispondenza del vertice opposto della cornice da creare e si prema il tasto destro del mouse. Nell'immagine compare il contorno della cornice. Si immetta il comando: d.rast elevation.dem L altimetria viene riprodotta, in scala ridotta, all'interno della cornice. Con la stessa operazione si crei una nuova cornice in un'altra posizione all'interno del monitor: Si immetta ora: d.rast soils Nella nuova cornice appare l'immagine raster relativa ai tipi di suolo presenti nell'area. L'ultima cornice aperta è la cornice attiva. Per attivare un'altra cornice fra quelle aperte, si immetta il comando: 14

15 d.frame -s e si posizioni il cursore all'interno della cornice da attivare (in questo caso la prima creata). Si premano quindi in successione il tasto sinistro e il tasto destro del mouse. La cornice individuata è ora attiva. Infatti, il comando: d.rast geology fa comparire l'immagine relativa alla geologia all'interno della cornice selezionata. Per eliminare l'immagine dalla cornice: Per eliminare le cornici, si usa l opzione e : d.frame -e che pulisce completamente il monitor e comporta quindi la scomparsa non solo delle cornici, ma anche dell'immagine presente nel monitor. Si chiuda il monitor x0. Comandi utilizzati nell esercizio: - d.mon [select=] - d.frame [-c,-s,-e] Esercizio di verifica 2 Si aprano 3 monitor e si visualizzi sul primo l altimetria dell area con sovrapposta l idrografia in blu, nel secondo le categorie da 2 a 5 della carta geologica con sovrapposta la rete stradale in rosso e nell ultimo l uso del suolo con all interno, in una cornice più piccola, l altimetria. Si chiudano quindi i 3 monitor e si esca da GRASS. 15

16 Esercizio 3. Interrogazione delle carte GRASS permette di effettuare interrogazioni sia sulle immagini raster che su quelle vettoriali per conoscere sia l'ubicazione (coordinate) dei punti che i valori degli attributi in corrispondenza dei punti stessi. Queste informazioni possono essere ottenute mediante i comandi: d.where (utilizzabile sia con tematismi raster che vettoriali), d.what.rast (specifico per tematismi raster), d.what.vect (specifico per tematismi vettoriali). Ad esempio, aperto un monitor, si visualizzi la carta altimetrica: d.rast elevation.dem e quindi: d.where Compare un menù con l indicazione delle funzioni dei tasti del mouse. Si posizioni ora il cursore in un qualunque punto dell'immagine e si prema il tasto sinistro del mouse. Vengono riportate le coordinate (Est e Nord, in metri, nel sistema UTM) del punto selezionato. Si ripeta l operazione in diversi punti dell immagine. Per uscire dal comando e ritornare al prompt di GRASS, si prema il tasto destro del mouse (con il cursore posizionato all interno del monitor). Si immetta ora il comando: d.what.rast Compare un menù con l indicazione delle funzioni dei tasti del mouse. Si posizioni il cursore in un qualunque punto dell'immagine e si prema il tasto sinistro del mouse. Vengono elencati, oltre alle coordinate del punto, il nome della carta, il nome del Mapset in cui è contenuta e il valore della categoria presente nel punto, nel caso specifico la quota in metri. Si ripeta l operazione in diversi punti dell immagine, verificando che le quote diminuiscono progressivamente procedendo da sud-ovest verso nord-est. Per uscire dal comando si prema il tasto destro del mouse. Il comando d.what.rast, quando eseguito senza parametri, riporta semplicemente il valore relativo all'immagine correntemente visualizzata. Tuttavia è possibile interrogare fino a 15 carte contemporaneamente. Il comando visualizza il valore presente nel punto individuato per tutte le carte. Si scriva ad esempio: d.what.rast map=elevation.dem,geology,soils,landuse,owner Premendo il tasto sinistro in un punto dell'immagine, vengono elencati gli attributi relativi ai 5 tematismi raster specificati, presenti in quella particolare posizione (fra parentesi il valore di categoria, seguito da un eventuale descrizione). Per uscire dal comando si prema il tasto destro del mouse. Per l interrogazione delle carte vettoriali si utilizza il comando d.what.vect. Dal momento che una carta vettoriale può contenere un numero elevato di informazioni immagazzinate nella relativa table del database, l output è più complesso e viene visualizzato in un apposita finestra. Si immetta ad esempio: d.vect roads quindi il comando: d.what.vect Si posizioni il cursore in corrispondenza di una strada e si prema il tasto sinistro. Nella finestra che viene aperta sono elencate tutte le caratteristiche dell oggetto selezionato dedotte sia dalla geometria che dalla table del database. Per uscire si prema il tasto destro. Anche per le carte vettoriali è possibile eseguire un interrogazione su più carte, anche se le informazioni riportate sono limitate ad uno specifico tematismo per volta. Si immetta ad es.: 16

17 d.vect roads d.vect streams col=blue d.what.vect E si clicchi in corrispondenza di un punto appartenente ad una strada. Vengono elencate le relative informazioni. Si clicchi successivamente su di un punto lungo un corso d acqua. Vengono riportate le in formazioni relative al segmento fluviale individuato. Si esca dal comando con il tasto destro del mouse. Si chiuda il monitor e si esca quindi da GRASS con il comando: exit Comandi utilizzati nell esercizio: - d.where - d.what.rast - d.what.vect Esercizio di verifica 3 Si esegua l interrogazione contemporanea delle carte raster fields e vegcover e, successivamente, delle carte vettoriali archsites (contenente l ubicazione dei siti archeologici) e bugsites (contenente i luoghi di individuazione di scarafaggi). 17

18 Esercizio 4. Copia, ridenominazione, cancellazione, unione e conversione di carte raster e vettoriali Copia di carte Entrati in GRASS, si apra il monitor x0: d.mon x0 e se ne riducano le dimensioni, trascinando un vertice, a circa 1/4 del video. Si apra il monitor x1: d.mon x1 Se ne riducano le dimensioni a circa 1/4 dello schermo e lo si posizioni di fianco a x0. A questo punto sono disponibili sullo schermo due monitor appaiati. Si visualizzi l altimetria: d.rast elevation.dem L'immagine appare sul monitor attivo (x1). Con il comando g.copy è possibile eseguire la copia di una carta. Ad esempio si immetta: g.copy rast=elevation.dem,elevation.copia Viene eseguita una copia di elevation.dem, a cui viene assegnato il nome, che può essere scelto ovviamente dell'utente, di elevation.copia. Si attivi quindi la finestra x0: d.mon sel=x0 e si visualizzi elevation.copia: d.rast elevation.copia L immagine che appare risulta ovviamente identica a quella originale, visualizzata su x1. Lo stesso comando può essere utilizzato per eseguire copie di tematismi vettoriali. Ad esempio si immetta il comando: g.copy vect=streams,streams1 La carta streams viene copiata come streams1. Va considerato che quando si esegue la copia di una carta vettoriale, viene anche copiata la relativa table degli attributi a cui viene assegnato lo stesso nome della carta. Dal momento che il nome di una table non può contenere il carattere. (il punto), anche il nome assegnato alla carta deve essere privo di tale carattere. Si visualizzino entrambe le immagini sui due monitor, con i seguenti comandi: d.vect streams col=blue d.mon sel=x1 d.vect streams1 col=blue Anche in questo caso le due immagini risultano identiche. Le copie create non vengono salvate nel Mapset PERMANENT, che non può essere modificato dall utente, ma nel Mapset esercizi creato dell utente, come si può verificare con i comandi g.list rast e g.list vect, già utilizzati in precedenza. 18

19 g.list rast g.list vect Ridenominazione di una carta E' anche possibile ridenominare un tematismo esistente, con il comando g.rename. Ad esempio si immetta: g.rename rast=elevation.copia,elevation.25 Ad elevation.copia creato in precedenza viene attribuito il nuovo nome elevation.25. Si visualizzi la carta con: d.rast elevation.25 Si verifichi (con g.list rast) che nel Mapset esercizi il tematismo elevation.copia non esiste più ed è invece presente elevation.25. Lo stesso comando viene utilizzato per cambiare il nome delle carte vettoriali. Ad esempio: g.rename vect=streams1,newstreams E da notare che si possono copiare (e anche ridenominare) contemporaneamente più carte sia di tipo raster che vettoriale. Ad esempio, con il comando: g.copy vect=roads,strade,streams,fiumi rast=elevation.dem,altimetria si crea contemporaneamente una copia di roads, denominata strade, ed una di streams, denominata fiumi ed una copia della carta raster elevation.dem denominata altimetria. Verificarne la presenza nel Mapset esercizi con g.list rast e g.list vect. Cancellazione di carte Durante una sessione di lavoro vengono spesso create delle carte che non necessitano di essere conservate nel Database per un successivo utilizzo. Poiché occupano spazio, risulta opportuno eliminarle. Il comando per la rimozione di carte è g.remove. Ad esempio elevation.25, altimetria, newstreams, strade e fiumi create in precedenza possono essere eliminate con il comando: g.remove rast=elevation.25,altimetria vect=newstreams,strade,fiumi Si verifichi con g.list rast e g.list vect che i quattro elaborati non sono più presenti nel Mapset esercizi (in realtà non viene nemmeno visualizzato il Mapset esercizi in quanto non contiene più alcuna carta). Unione di carte vettoriali e raster E possibile unire più carte vettoriali distinte a formare un unica carta con il comando v.patch. Ad es. si uniscano le carte vettoriali streams e roads a formare una nuova carta vect1 con: v.patch in=streams,roads out=vect1 La carta risultante contiene sovrapposte l idrografia e la rete stradale, come verificabile con: d.vect vect1 L unione fra carte raster può essere effettuata solo in presenza di aree con valore null che risultano trasparenti permettendo la visualizzazione del tematismo sottostante. Ad es. r.patch in=landuse,fields ou=landfields produce una carta in cui i diversi usi del suolo sono sovrapposti agli appezzamenti di terreno a diversa proprietà Si noti che nell input del comando la carta (o le carte) contenente le aree con valore null deve precedere la carta con aree prive di tali valori. 19

20 Si visulizzi il risultato con: d.rast landfields Trasformazione di carte da vettoriali a raster e viceversa Il comando v.to.rast permette di costruire una carta raster partendo da una carta vettoriale. Nel Mapset PERMANENT è presente una carta vettoriale, denominata fields, che contiene gli appezzamenti di terreno appartenenti a diversi proprietari nell area Spearfish. Per verificarne la presenza si immetta: g.list vect Si visualizzi la carta con: d.vect c fields dis=cat Sono presenti 63 appezzamenti con valori di categoria da 1 a 63. Per ottenere da questa carta vettoriale una carta in formato raster con gli appezzamenti distinti in base ai diversi valori di categoria, si immetta: v.to.rast in=fields ou=fields1 col=cat Si visualizzi la carta con il comando: d.rast fields1 e si verifichi la presenza delle categorie da 1 a 63 con: r.describe fields1 E possibile anche ottenere una carta vettoriale da una carta raster esistente, mediante il comando r.to.vect. Per ottenere ad es. una carta vettoriale dalla carta raster geology: r.to.vect v i=geology o=geology1 feature=area l opzione v permette di attribuire alle aree lo stesso valore di categoria presente nella carta raster originale (in assenza di tale opzione a ciascuna area viene attribuito un numero progressivo). E anche necessario specificare il tipo di oggetto da trasformare, nel caso specifico le aree (le opzioni sono: point, line, area). Si visualizzi la carta vettoriale risultante con il comando: d.vect c geology1 dis=cat Comandi utilizzati nell esercizio: - g.copy [rast=,vect=] - g.rename [rast=,vect=] - g.remove [rast=,vect=] - r.patch - r.to.vect [-v,feature=] - v.patch - v.to rast [col=] Esercizio di verifica 4 Si crei una copia della carta vettoriale soils attribuendo il nome copiasoils e si esegua una trasformazione in formato raster assegnando lo stesso nome e utilizzando come attributo il valore di categoria. Quindi si esegua una copia delle carte raster copiasoils e landuse e delle carte vettoriali streams e roads attribuendo alle copie rispettivamente i nomi copiasuoli, usosuolo, fiumi e strade. Si verifichi l esistenza delle copie nel Mapset esercizi, quindi si visualizzino tutte e quattro le carte contemporaneamente su di un monitor. Si cambi il nome delle carte aggiungendo alla fine di ogni nome il numero 1. Verificata la presenza nel Mapset esercizi, si visualizzino contemporaneamente su di un altro monitor e infine si cancellino dal Mapset. 20

21 Esercizio 5. Modifica della regione di lavoro e utilizzo di una maschera Come si è avuto modo di notare negli esercizi precedenti, il ridimensionamento del monitor o la rappresentazione all interno di cornici di dimensioni più limitate, non modificano l'estensione dell'area rappresentata, ma ne cambiano semplicemente la scala di rappresentazione. L area visualizzata costituisce la regione di lavoro, vale a dire un area rettangolare i cui limiti vengono definiti dall utente al momento della creazione della Location. La regione iniziale, che viene salvata come regione di default, può essere modificata successivamente. Per modificare le caratteristiche della regione sono disponibili due comandi: g.region e d.zoom. Utilizzo di g.region. Si immetta: g.region -g Vengono visualizzate le coordinate (UTM) che delimitano l area di lavoro a nord ( ), sud ( ), ovest (589980) e est (609000), oltre alla risoluzione raster, vale a dire la dimensione delle celle in senso verticale e orizzontale (30 metri). Pertanto la regione di lavoro ha un estensione di m ( ) in senso verticale e di m ( ) in senso orizzontale. E ovviamente possibile modificare le dimensioni della regione di lavoro e la risoluzione raster. Ad es., una riduzione della regione di 3010 m lungo il bordo nord, di 3020 m lungo il bordo ovest, di 3000 m lungo i bordi sud e est, come rappresentato nello schema sottostante, e una risoluzione di 50 m, possono essere impostate con il comando: g.region n= s= e= w= res= (3010) (3020) (3000) (3000) Ogni volta che si modifica la regione è necessario eseguire che, oltre a pulire il monitor come si è già visto in precedenza, trasmette al monitor le informazioni relative alle nuove dimensioni della regione da rappresentare. Si immetta quindi: e successivamente: d.rast elevation.dem d.vect streams Nel monitor viene visualizzata solo la porzione delle due carte compresa nei limiti definiti dalla nuova regione. 21

22 E possibile salvare la regione creata per un eventuale uso successivo, utilizzando l opzione save. Ad es., il seguente comando salva il settaggio corrente della regione in un file denominato regione1: g.region save=regione1 E possibile creare un numero illimitato di regioni, che vanno ovviamente salvate con nomi diversi e che sono richiamabili in ogni momento durante una sessione di lavoro. Per tornare alla regione di default si utilizza l opzione d: g.region -d L effettivo ritorno alla regione di default può essere verificato con: g.region g e visualizzando di nuovo l altimetria e i fiumi: d.rast elevation.dem d.vect streams L elenco delle regioni disponibili può essere ottenuto con: g.list region Ovviamente l unica presente nel Mapset esercizi è regione1. Per renderla attiva: g.region region=regione1 Quindi, per una verifica: g.region g d.rast elevation.dem d.vect streams Utilizzo di d.zoom. Un altro modo per rappresentare porzioni più limitate delle immagini e definire la regione corrispondente è mediante l'utilizzo del comando d.zoom che permette di definire una nuova regione in modo interattivo utilizzando il mouse. Si torni alla regione di default: g.region d quindi si visualizzi l altimetria con: d.rast elevation.dem Quindi: d.zoom Nella finestra dei comandi appare il menu con le funzioni dei tasti del mouse. Si posizioni il cursore sull'immagine in corrispondenza di un vertice della nuova regione che si intende definire e si prema il tasto sinistro. Quindi si posizioni il cursore sul vertice opposto della nuova regione e si prema il tasto centrale (o contemporaneamente il sinistro e il destro se il tasto centrale non è attivato). Viene in tal modo definita una nuova regione e la porzione di immagine corrispondente viene immediatamente ridisegnata. Premendo il tasto destro del mouse si esce dal comando e la nuova 22

23 regione diventa la regione attiva durante il prosieguo della sessione di lavoro (come si può facilmente verificare visualizzando una qualsiasi immagine, ad es. immettendo d.rast geology). Con lo stesso comando è possibile aumentare le dimensioni della regione in modo progressivo. Si immetta di nuovo il comando: d.zoom Come descritto nel menu che appare, premendo il tasto centrale del mouse si aumentano le dimensioni della regione, come dimostra la riduzione progressiva dell'immagine nel monitor. Raggiunte le dimensioni volute, si prema il tasto destro per accettare la regione e uscire dal comando. E' importante tenere presente che il ridimensionamento della regione di lavoro non solo modifica la visualizzazione delle carte, ma condiziona anche le caratteristiche delle carte di nuova creazione, la cui estensione e risoluzione risultano definite dall estensione e dalla risoluzione della regione corrente. Come esempio si imposti la regione creata in precedenza di dimensioni ridotte, con una risoluzione di 50m e denominata regione1. g.region region=regione1 e si crei una nuova carta raster da una carta vettoriale con il comando, già utilizzato in precedenza: v.to.rast i=soils o=soils2 col=cat Si ripristini la regione di default: g.region d e si visualizzi la carta creata: d.rast soils2 La carta è stata creata solo nella porzione della regione di lavoro definita dai parametri di regione1. Per valutare la diversa risoluzione della carta si immetta: r.info soils2 Utilizzo di una maschera Come si è visto, la modifica di una regione modifica le dimensioni dell area rettangolare di lavoro e può quindi essere utilizzata per limitare la visualizzazione delle carte o le dimensioni delle carte di nuova creazione. E anche possibile limitare l analisi ad aree definite all interno della regione mediante l adozione di una maschera. Una maschera è semplicemente una carta raster che funziona da filtro per tutte le operazioni di visualizzazione e per molte operazioni di costruzione di nuove carte. Infatti, una volta attivata la maschera, tali operazioni sono limitate alle aree con valore diverso da null. A titolo di esempio, verrà utilizzata come maschera la carta raster fields, che come si è verificato in precedenza, contiene la suddivisione del territorio in appezzamenti di terreno con diversa proprietà. Alcune porzioni del territorio non hanno una proprietà definita e contengono il valore null, come visibile mediante: d.rast fields Si supponga di dover costruire un certo numero di elaborati esclusivamente nelle aree per le quali la proprietà risulta definita. Per rendere attiva una maschera è sufficiente attivare la variabile MASK creando una carta raster con questo nome. Nel caso in esame: g.copy rast=fields,mask Si visualizzi la carta geologica: 23

24 d.rast geology Come previsto la carta viene visualizzata solo nelle aree con valore diverso da null in MASK. Si costruisca una nuova carta mediante r.patch, come già sperimentato nel precedente esercizio 4: r.patch in=landuse,soils ou=landsoils Per rimuovere la maschera è sufficiente eliminare la carta denominata MASK: g.remove MASK Per verificare la rimozione: d.rast geology Per verificare che la carta landsoils è stata effettivamente costruita tenendo conto della maschera: d.rast landsoils Comandi utilizzati nell esercizio: - g.list region - g.region [-d,-g,n=,s=,w=,e=,res=,region=,save=] - d.zoom - r.info Esercizio di verifica 5 Si costruisca una carta, denominata landgeo, unendo la carta dell uso del suolo (landuse) e la carta geologica (geology), ridotta di 1500m per ogni lato rispetto alla regione di default e con una risoluzione di 10m. e in presenza della maschera fields. Si visualizzi la carta landgeo nella regione di default in assenza della maschera. 24

25 Esercizio 6. Un esempio pratico di utilizzo. Questo esercizio propone un esempio di applicazione di un GIS. GRASS verrà utilizzato per individuare siti potenzialmente idonei per l'ubicazione di una discarica nell'area Spearfish. Sviluppo dei criteri. La localizzazione di una discarica richiede ovviamente il rispetto di vincoli ambientali ed economici. Nella tabella sottostante vengono elencati i criteri, o vincoli, che si ritiene di dover adottare nell area di studio. Caratteristica Vincoli Motivazione Strade Fra 100 e 400 m dalla rete viaria esistente Lontano dalle strade ma non troppo per limitare i costi di costruzione di nuove strade di accesso Corsi d'acqua Oltre 500 m Per evitare lo scolo diretto nei corsi L individuazione delle porzioni di territorio che soddisfino contemporaneamente tutte le condizioni prestabilite può essere effettuata secondo modalità diverse. Il metodo proposto in questo esercizio non è il più veloce ed elegante, ma è sicuramente fra i più semplici. Può essere riassunto come segue: 1) Individuazione, all interno di ciascuno dei 5 tematismi, delle aree (insieme di celle) che rispettano il vincolo prestabilito. 2) Attribuzione a tali aree di un valore di categoria specifico ed esclusivo, ad es. 1. 3) Individuazione di quelle aree che sono caratterizzate dallo specifico valore di categoria contemporaneamente in tutti i tematismi e che pertanto soddisfano tutti i vincoli prestabiliti. 4) Selezione delle aree, fra quelle individuate, con superficie superiore a m 2. Si verifichi innanzitutto, mediante il comando g.list rast, la presenza nel Database (Mapset PERMANENT) delle carte necessarie all'esecuzione dell'esercizio. Più precisamente: - roads (Strade) - streams (Idrografia) - landuse (Uso del suolo) - slope (Pendenza dei versanti, o Acclività) - soils (Suoli) Distanza dalle strade Per soddisfare i primi tre criteri è necessario calcolare delle distanze e produrre i relativi elaborati. Per quanto riguarda il primo criterio, l'elaborato da utilizzare è la carta raster denominata roads. Si immetta pertanto il comando: d.rast roads Si noti come i diversi tipi di strada siano attribuiti a categorie diverse (evidenziate dai diversi colori) e come le aree non occupate da vie di comunicazione appartengano alla categoria null (in colore bianco). Le caratteristiche del file roads possono essere evidenziate mediante il comando r.report: r.report roads d'acqua Per evitare una collocazione troppo vicina alle zone frequentate Uso del suolo Oltre 600 m dalle aree residenziali e dalle infrastrutture Pendenza del terreno Acclività non superiore a 8 Per evitare una eccessiva erosione per ruscellamento Tipo di suolo Suoli impermeabili Per evitare infiltrazioni superficiali. Estensione Superficie di almeno m 2 Per un dimensionamento della discarica atto a soddisfare le necessità del territorio Nella tabella che compare vengono elencate le 5 diverse categorie in cui sono suddivise le strade con la relativa descrizione. Per il calcolo delle distanze si utilizza il comando r.buffer. Questo comando crea un elaborato raster che contiene le zone, o fasce (buffers), a determinati intervalli di distanza (scelti dall'utente) dalle celle che contengono valori di 25

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