Gruppo di lavoro Giovani Professionisti Museali (GPM) e Commissione tematica Museologia ICOM Italia. Riunione congiunta

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1 Gruppo di lavoro Giovani Professionisti Museali (GPM) e Commissione tematica Museologia ICOM Italia Riunione congiunta Roma, Musei dei Fori Imperiali - Mercati di Traiano, 21 marzo 2016 Ordine del giorno della riunione Presenti Verbale della riunione 1. aggiornamento lavori ICOM Italia in vista della General Conference; 2. i lavori sulla riforma - i profili professionali; 3. aggiornamento reciproco su eventuali ricerche ed attività in corso; 4. varie ed eventuali. Bergamaschi Nadia, Bianchi Elisabetta, Conti Giulia, Calandra Gianfranco, Colombo Maria Chiara, Ghinassi Elisa, Maccioni Sara, Mandosi Miriam, Parisi Valeria, Pennacchi Libera Marta, Pica Valeria, Santagati Federica, Sodano Cecilia, Tordi Simona. Viene attivata la connessione Skype ma nessuno risulta in linea, né si connette al nickname indicato. Miriam Mandosi e Cecilia Sodano ringraziano Lucrezia Ungaro e Rita Fumarola per l ospitalità. Alle ore 11 si apre l incontro. Cecilia Sodano aggiorna i presenti sull individuazione, in seno ad ICOM Italia, di quattro gruppi di lavoro/laboratori per l organizzazione del MiBACT, introdotta dal DPCM 171/2014, e in particolare per la Riforma dei Musei definita dal DM 23 dicembre I gruppi formati sono: 1) Statuti e regolamenti 2) Standard museali 3) Reti e sistemi 4) Profili professionali

2 La partecipazione ai laboratori sulla riforma è libera e non è necessario essere Soci ICOM. Il gruppo sui profili professionali lavora a questo tema già da un anno in collaborazione con le Commissioni tematiche Educazione e Mediazione, Personale dei musei, formazione e aggiornamento e Sicurezza ed emergenza oltre che con tutti le persone, Soci e non, interessate al tema. Il lavoro, partito da una proposta di revisione della Carta nazionale delle professioni museali e dalla necessità di individuare pochi profili (uno, al massimo due) per cui chiedere il riconoscimento in seno alla L. 4/2013, si è oggi allineato alle necessità indotte della riforma del MiBACT e in particolare all individuazione dei Responsabili delle aree funzionali citate dal cosiddetto Decreto musei (DM 23/12/2014): a) direzione; b) cura e gestione delle collezioni, studio, didattica e ricerca; c) marketing, fundraising, servizio e rapporti con il pubblico, pubbliche relazioni; d) amministrazione, finanze e gestione delle risorse umane; e) strutture, allestimenti e sicurezza. Come più volte esplicitato nei lavori prodotti dal gruppo viene proposta una modifica agli ambiti b) e c) in relazione ai servizi e rapporti con il pubblico: Sembra invece oggi necessario, proprio perché la crisi che ha investito il settore della cultura porta spesso la parte politica a valutare i servizi al pubblico solo in riferimento alla possibilità di incentivare le entrate, ribadire l importanza delle funzioni legate all educazione al patrimonio, che comportano benefici sociali non sempre né necessariamente monetizzabili. Il riconoscimento di questa figura professionale è inoltre indispensabile per poter rispondere alle nuove esigenze e ai nuovi ruoli che il museo, e in generale le istituzioni culturali, ricoprono nelle società contemporanee. Nel giugno scorso, durante l Assemblea dei Soci ICOM Italia, sono stati approvati due profili professionali: il Responsabile della gestione e cura delle collezioni e il Responsabile dei servizi educativi e della mediazione. Il dibattito aveva inoltre affrontato il tema della trasversalità di alcune figure professionali nell ambito del patrimonio culturale e, in particolare, è stata prodotta una nota di riflessione, dalla Commissione Educazione e Mediazione, in merito all educatore museale. A seguito dell incontro avvenuto lo scorso febbraio a Roma l attenzione si è posta sulla figura del Comunicatore museale su cui sta lavorando anche il MiBACT, per il quale è stato chiesto ad ICOM un contributo. La riflessione interna si è avvalsa di: materiali prodotti dal progetto europeo Museum Comunicator che, benché affronti il tema da un punto di vista diverso, più legato al marketing territoriale, offre degli spunti di riflessione interessanti;

3 l individuazione della figura del comunicatore all interno del MiBACT, dalla L. 150 del 2000 ad oggi (in allegato la nota di Gianfranco Calandra); le competenze in merito presenti nella Carta nazionale delle Professioni museali e nelle Curricula Guidelines di ICOM. Partendo dal lavoro prodotto da Cecilia Sodano che, sulla metodologia del cosa fa chi illustra gli ambiti di competenza e le attività del comunicatore, e dalla descrizione del Funzionario per le promozione e comunicazione del MiBACT (dicembre 2010) i presenti hanno delineato la figura del comunicatore museale. Tra i temi di maggiori rilievo si è discusso: problema formazione. E necessario, al fine di garantire una collaborazione ottimale con le altre figure professionali museali, ragionare sulla certificazione delle competenze del comunicatore; il rapporto con il Responsabile dei servizi educativi e della mediazione con cui collabora a stretto giro; l attenzione all individuazione e realizzazione di una strategia di comunicazione da delineare con il direttore; la differenziazione tra il comunicatore museale e chi si occupa di fundraising e marketing e la conseguente interpretazione dei termini promozione e valorizzazione, che appaiono a volte troppo legati a un idea di commercializzazione dei beni culturali, piuttosto che a farne emergere significati e senso; l importanza di relazionare il Museo al territorio di riferimento e quindi agli uffici di comunicazione territoriali (comunali, regionali ); la possibilità, per questa figura professionale, di lavorare trasversalmente a più istituti culturali anche in un ottica MAB; il rapporto con i servizi aggiuntivi (di cui per decreto ministeriale il comunicatore, in ambito statale, ha il compito di controllare e valutare le attività); il rapporto con il volontariato per cui il comunicatore, secondo il decreto MiBACT, cura lo sviluppo e la promozione. Il volontariato viene comunque gestito dal direttore; l attenzione ai temi dell accessibilità, che implicitamente ricadono nelle competenze del comunicatore.

4 In relazione alle competenze del Comunicatore museale, si propone di modificare la figura del Responsabile dei servizi al pubblico già approvata dall assemblea ICOM di giugno eliminando l ambito di competenza Comunicazione delle collezioni, che è stato attribuito al Comunicatore. Si sono inoltre collegate al comunicatore museale, che dovrebbe esserne il responsabile, la figura dell addetto stampa (l ufficio stampa per legge deve essere diretto da un giornalista e in genere fa capo al rappresentante politico dell istituzione, quindi ad esempio al Ministro o al Sindaco), del web designer, dei grafici. Il gruppo presente ha inoltre delineato, partendo da quanto già era stato prodotto dal gruppo sui profili professionali, la figura del direttore. Il dibattito ha affrontato anche il rapporto tra direttore e dirigente, sia nei musei statali che in quelli civici. Nei musei di enti pubblici, infatti, gli ambiti di azione del direttore e del dirigente sono differenti e il primo fa capo al secondo. Il dirigente è responsabile della spesa, quindi è lui che ha il controllo economico della struttura museale. Mandosi, su sollecitazioni di iscritti al gruppo dei GPM non presenti, riporta la questione del Conservatore/Restauratore. Si richiede infatti di avvicinare al profilo del Curatore quello di un Conservatore/Restauratore (il cosiddetto Head of Conservation) che, soprattutto in un museo di grandi dimensioni, non necessariamente segue il restauro, ma supervisiona il lavoro e gestisce le gare di appalto. Qualora il museo fosse di piccole dimensioni o per qualche ragione non fosse possibile aggiungere un altro profilo, sarebbe comunque bene individuare un conservatore/curatore con competenze anche nel restauro. Se è vero infatti che la professione del restauratore tra le altre è l unica ad oggi realmente definita, è anche vero che la legislazione attuale stabilisce che i progetti di restauro siano firmati solo ed esclusivamente da un restauratore qualificato. Al fine di consentire un buon equilibrio si richiedono al curatore/conservatore competenze di restauro lasciando comunque libertà di intervento al restauratore. Il gruppo ritiene comunque che il restauratore debba rispondere al conservatore (o, in mancanza di questo, al direttore), in quanto il restauro delle opere di un museo è necessariamente inserito in una politica più vasta, culturale e/o economica, che non compete al restauratore. Mandosi e Sodano ricordano che quanto prodotto oggi sarà inviato a tutto il gruppo di lavoro sui profili professionali e che verrà discusso il prossimo 6 aprile a Ferrara presso il Salone del Restauro. Si rimanda al sito di ICOM Italia per info e iscrizione. Mandosi ricorda che il prossimo 10 ottobre si terranno le elezioni dei nuovi Organi direttivi del triennio Le elezioni riguarderanno anche i coordinatori delle commissioni

5 tematiche, dei gruppi di lavoro e dei coordinamenti regionali, si ricorda quindi che sarà possibile presentare la candidatura per il ruolo di coordinatore. La riunione si chiude alle ore Miriam Mandosi GdL Giovani Professionisti Museali Cecilia Sodano C.T. Museologia

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