SINTESI DELL IDEA-PROGETTO PROPOSTA DAI COMITATI COSTITUITISI CONTRO L IPOTESI DELLA SECONDA FOCE CONTENUTA NEL GRANDE PROGETTO DI ARCADIS

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1 I PROBLEMI DEL SARNO E DEL SUO BACINO: SINTESI DELL IDEA-PROGETTO PROPOSTA DAI COMITATI COSTITUITISI CONTRO L IPOTESI DELLA SECONDA FOCE CONTENUTA NEL GRANDE PROGETTO DI ARCADIS Elaborato da: Gianni D Amato, ingegnere, già presidente dell associazione di cultura ambientale Sarnoblu e responsabile comprensoriale dell Altritalia ambiente con la collaborazione di: dott. Orfeo Mazzella, esperto di medicina dell ambiente dott.ssa Virginia La Mura, oceanografa ed esperta di sviluppo sostenibile arch. Salvatore De Rogatis, urbanistica e territorio dott. Fabio Conversano, esperto di ecosistemi marini costieri dott. Elina Marano, geologa Pasquale Milite, tecnico informatico arch. Serena Federico, esperta in gestione dei beni culturali ing Umberto Abagnale, ingegnere sanitario, specialista in impianti di depurazione

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4 I problemi ambientali sono di per sé complessi e non possono essere risolti se non con progetti organici. I progetti speciali, non avendo una visione organica dell ambiente in cui devono essere realizzati, non sono sufficienti a risolvere problemi complessi, come quello dell inquinamento del fiume (rischio ambientale) e della mitigazione del rischio idraulico. Dal 1975 è in atto il Progetto Speciale n 3 per il disinquinamento del Golfo di Napoli, di cui una parte era finalizzata al disinquinamento del F. Sarno. Il progetto, per la sua complessità, dopo circa 40 anni, non è stato ancora ultimato e, quanto finora realizzato, presenta grossi problemi di efficienza e funzionalità. Senza ancora aver risolto il problema del disinquinamento, la Regione Campania ha deciso di realizzare un altro progetto speciale per la riduzione del rischio idraulico (Grande Progetto Sarno), utilizzando le tradizionali tecniche idrauliche e cioè con grandi vasche di laminazione, scordandosi però che il fiume risulta gravemente inquinato da reflui industriali di ogni specie, tossici per l ambiente e, quindi, pericolosi anche per le zone che saranno interessate dalle vasche. Qualunque sia la soluzione, essa deve poter essere verificata sia nei confronti dell ambiente (cioè l impatto ambientale non deve essere peggiore della situazione attuale), che rispetto alle portate eccezionali con periodi di ritorno significativi, da valutare anche rispetto ad altri rischi, per esempio quello vulcanico.

5 Le verifiche di impatto ambientale vanno eseguite non con le portate di piena ma con quelle di magra (o di tempo asciutto) perché sono quelle più concentrate di sostanze inquinanti e di tossici. D altronde, le portate di magra agiscono per un tempo infinitamente maggiore di quelle di piena e sono quelle che causano le maggiori variazioni dei parametri ambientali (VERIFICHE DEL RISCHIO AMBIENTALE) Il rischio idraulico va invece misurato rispetto alle portate critiche calcolate non già rispetto al massimo evento meteorico di un certo periodo, in genere piuttosto lungo, ma calcolando il tempo in funzione anche di altri rischi che caratterizzano il territorio. Nel nostro caso, quello vulcanico. Si sottolinea che il tempo in cui agisce sull ambiente un evento meteorico eccezionale è assai ridotto e gli effetti sull ambiente biotico non sono, in genere, particolarmente significativi. In ogni caso gli interventi sull ambiente non possono essere speciali ma organici e le verifiche devono poter essere soddisfatte in ogni condizione, sia di tempo asciutto che sotto il carico di eventi meteorologici, eccezionali, si, ma realisticamente prevedibili nell arco temporale di altre previsioni di rischio. INFINE, QUALSIASI SIA IL TIPO DI INTERVENTO, DEVE POTER ESSERE IL MENO INVASIVO E DISTRUTTIVO POSSIBILE E DEVE POTER ESPRIMERE EFFETTI SINERGICI POSITIVI ANCHE PER L ECONOMIA E LO SVILUPPO DEL TERRITORIO, DOVENDO TENDERE, IN OGNI CASO, ALL ATTUAZIONE DI PROGETTI CONDIVISI E NON CALATI IN MODO AUTORITARIO DALL ALTO.

6 IL NOSTRO OBIETTIVO: IL RECUPERO ANCHE BIOLOGICO DEL SARNO ATTRAVERSO IL RIPRISTINO DI UN CORRIDOIO ECOLOGICO ENTRO IL QUALE SIA REALIZZATA LA RETE TROFICA DI SUPPORTO ALLA VITA E LA RIATTIVAZIONE DELL ECOSISTEMA FLUVIALE, DAL MARE FINO ALLE SORGENTI. TUTTO QUESTO E ANCORA POSSIBILE FARE CON AZIONI SEMPLICI, PARTENDO DALLA DIFESA DELLA QUALITA DELLE ACQUE DEL SARNO OLTRE IL PUNTO CRITICO DELL IMMISSIONE DEI REFLUI TOSSICI DALL AVEO COMUNE NOCERINO. UN ALTRO PASSO FONDAMENTALE E IL RECUPERO DI UN BIOTOPO CHE, PRIMA DELLA BONIFICA BORBONICA, CARATTERIZZAVA BIOLOGICAMENTE IL SARNO E CIOE IL RECUPERO DELLO STAGNONE IL BILANCIO IDRAULICO DEL BASSO SARNO PUO ESSERE RISOLTO RESTITUENDO ALLO STESSO LA NAVIGABILITA ASSICURATA DALLE PARATIE MOBILI DI PONTENUOVO E DALLA CONCA DI NAVIGAZIONE NONCHE DALLA REALIZZAZIONE DI UNA VASCA DI COMPENSAZIONE NELLA ZONA DOVE ERA COLLOCATO IL PORTO ANTICO DI POMPEI. LA POSSIBILITA DI FAR ATTRACCARE I TURISTI AL PORTO ANTICO PUO ESSERE UNA OCCASIONE PER OTTIMIZZARE L INTERVENTO ANCHE DAL PUNTO DI VISTA DEI COSTI/BENEFICI.

Alice Palestino

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