La direttiva fa salve, inoltre, le modalità con cui gli Stati membri organizzano i propri sistemi in materia di previdenza sociale.
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- Angela Rizzo
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1 Analogamente, la presente direttiva fa salva la possibilità per le autorità pubbliche di decidere se, come e in che misura, desiderano espletare funzioni pubbliche autonomamente in conformità dell articolo 14 TFUE e del protocollo n. 26. La direttiva fa salve, inoltre, le modalità con cui gli Stati membri organizzano i propri sistemi in materia di previdenza sociale. I servizi non economici d interesse generale non rientrano nell ambito di applicazione della direttiva. L applicazione della direttiva è soggetta all articolo 346 TFUE 8. Si segnala, infine, che le tre direttive dovranno essere recepite negli ordinamenti nazionali entro il 18 aprile Per consultare le tre direttive, si rinvia al sito: 8 Le disposizioni dei trattati non ostano alle norme seguenti: a) Nessuno Stato membro è tenuto a fornire informazioni la cui divulgazione sia dallo stesso considerata contraria agli interessi essenziali della propria sicurezza; b) Ogni Stato membro può adottare le misure che ritenga necessarie alla tutela degli interessi essenziali della propria sicurezza e che si riferiscano alla produzione o al commercio di armi, munizioni e materiale bellico; tali misure non devono alterare le condizioni di concorrenza nel mercato interno per quanto riguarda i prodotti che non siano destinati a fini specificamente militari. 10
2 La Comunicazione sul finanziamento a lungo termine dell Unione europea Per fare un uso migliore dei fondi pubblici e massimizzare l'impatto degli investimenti produttivi sulla crescita e sulla creazione di posti di lavoro è necessario creare sinergie e agevolare l'accesso ai finanziamenti per il rinnovo delle infrastrutture fondamentali. Sia i bilanci nazionali e dell'ue, sia le banche di promozione e le agenzie di credito alle esportazioni sono chiamate a svolgere un ruolo chiave Per aiutare le PMI a ottenere le risorse necessarie per investire e svilupparsi è necessario inoltre promuovere una cartolarizzazione di qualità per facilitare l'accesso al finanziamento sui mercati dei capitali. Partendo da questi presupposti, la Commissione europea ha adottato in data 27/3/2014 una Comunicazione 9 all interno della quale traccia un pacchetto di misure serie di misure specifiche che l'unione europea è suscettibile di adottare per promuovere il finanziamento a lungo termine. Più nel dettaglio, la Comunicazione dell Esecutivo UE 10 enuclea 6 azioni prioritarie da intraprendere per stimolare nuove modalità di finanziamento e ridurre la dipendenza delle PMI dalle banche. Due di queste azioni (una proposta di revisione delle norme sui fondi pensionistici aziendali e professionali e una Comunicazione sul crowdfunding) sono state presentate simultaneamente alla Comunicazione. Nello specifico, le 6 azioni prioritarie mirano a: 1. Mobilitare fonti private di finanziamento a lungo termine: tra le azioni previste vi sono la finalizzazione dei dettagli del quadro prudenziale per banche e imprese di assicurazione che sostengono i finanziamenti a lungo termine all'economia reale, una maggiore mobilitazione di risparmi pensionistici personali e la valutazione delle modalità per incoraggiare maggiori flussi transfrontalieri di risparmio e i meriti di eventuali conti di risparmio UE. In tale contesto, s inserisce proposta di revisione delle norme sui fondi pensionistici aziendali e professionali 11 (revisione della direttiva 2003/41/CE relativa alle attività e alla vigilanza degli enti pensionistici aziendali o professionali (direttiva IORP) a sostegno dell'ulteriore sviluppo di un importante tipo d investitore a lungo termine nell'unione europea - COM (2014) 167 del 27/3/2014. La proposta si prefigge tre obiettivi principali: - Garantire a coloro i quali aderiscono ad uno schema pensionistico un adeguata protezione contro i rischi; - Cogliere appieno i benefici del mercato unico delle pensioni aziendali o professionali eliminando gli ostacoli alla fornitura transfrontaliera di servizi; - Rafforzare la capacità dei fondi pensionistici aziendali o professionali di investire in attività finanziarie con un profilo economico a lungo termine e quindi sostenere il finanziamento della crescita nell'economia reale. 9 COM (2014) 168 del 27/3/ La Comunicazione si basa sulle indicazioni pervenute dalla consultazione lanciata dal Libro verde sul finanziamento a lungo termine dell'economia europea pubblicato nel marzo COM (2013) 150 del 25/3/ nonché e sulle discussioni avvenute in vari consessi internazionali, come il G20 e l'ocse
3 2. Migliorare l uso dei finanziamenti pubblici: favorire le attività delle banche nazionali di promozione (istituzioni finanziarie create dai governi, che forniscono finanziamenti a scopo di sviluppo economico) e promuovere una migliore collaborazione tra sistemi di credito all'esportazione nazionali esistenti (istituzioni che fungono da intermediari tra i governi nazionali e gli esportatori per concedere finanziamento delle esportazioni). Entrambi i tipi d istituzioni svolgono un ruolo importante per il finanziamento a lungo termine. 3. Sviluppare i mercati dei capitali europei: facilitare l'accesso delle PMI ai mercati del capitale e a fondi comuni d investimento più ampi creando un mercato secondario liquido e trasparente per le obbligazioni societarie, rivitalizzando i mercati della cartolarizzazione - tenendo in debito conto i rischi e il carattere eterogeneo di tali prodotti - e migliorando le condizioni esistenti a livello di UE per obbligazioni garantite e collocamento privato Migliorare l'accesso delle PMI ai finanziamenti: tra le azioni indicate nella Comunicazione, vi sono il miglioramento delle informazioni in materia di credito alle PMI, il riavvio del dialogo tra banche e PMI e la valutazione delle migliori pratiche per aiutare le PMI ad accedere ai mercati dei capitali. La sensibilizzazione e l'informazione sui progetti sono tra gli elementi chiave delle azioni prospettate nella Comunicazione sul crowdfunding 12 - COM (2014) 172 del 27/3/ che propone di: - Promuovere le migliori pratiche del settore, aumentare la consapevolezza e facilitare lo sviluppo di un marchio di qualità; - Seguire da vicino lo sviluppo dei mercati di crowdfunding e dei quadri giuridici nazionali; - Valutare su base regolare la necessità di ulteriori azioni a livello di UE, compresa l'azione legislativa. Lo scopo è individuare le questioni che dovranno essere affrontate per sostenere la crescita del finanziamento collettivo. 5. Attirare finanziamenti privati per le infrastrutture per realizzare gli obiettivi di Europa 2020: aumentare la disponibilità d informazioni sui progetti d investimento in infrastrutture e migliorare le statistiche sul credito per quanto riguarda i prestiti per infrastrutture. 6. Migliorare il quadro complessivo del finanziamento sostenibile: migliorare il sistema di corporate governance per il finanziamento a lungo termine, ad esempio per quanto riguarda la partecipazione dell'azionariato (la proposta di revisione della direttiva sui diritti degli azionisti dovrebbe essere adottata a breve), l'azionariato dei dipendenti, l'informativa sul governo societario e le questioni di carattere ambientale, sociale e di governance
4 Contesto La crisi economica e finanziaria ha inciso negativamente sulla capacità del settore finanziario di convogliare finanziamenti verso l'economia reale, in particolare per quanto riguarda gli investimenti a lungo termine. L'Europa ha sempre fatto ampio affidamento sulle banche per finanziare l'economia reale: due terzi dei finanziamenti provengono, infatti, dalle banche, rispetto ad un terzo negli Stati Uniti. Se le banche riducono il proprio livello di leva finanziaria, praticando il cosiddetto deleveraging, la disponibilità di finanziamenti diminuisce per tutti i settori dell'economia: ad esempio, meno di un terzo delle PMI olandesi e greche e solo circa la metà delle PMI italiane e spagnole hanno ottenuto per intero i crediti che avevano richiesto nel In tal senso appare evidente la necessità di intervenire per ripristinare condizioni favorevoli per gli investimenti e la crescita sostenibile: questo significa tra l'altro trovare nuovi modi per indirizzare fondi verso gli investimenti a lungo termine. Per consultare il testo della Comunicazione UE, si rinvia al sito: communication_en.pdf Per maggiori approfondimenti sull argomento, si rinvia al sito: 13
5 Il programma europeo per i consumatori 2014/2020 Con una dotazione complessiva di quasi 200 milioni di, il programma europeo per i consumatori 2014/ ha preso ufficialmente il via il 20/3/2014 con la pubblicazione nella GUUE del suo regolamento istitutivo. Il nuovo programme si prefigge un duplice obiettivo: da un lato, offrire maggiore sicurezza migliorando i controlli sui prodotti con una sorveglianza dei mercati estesa a tutta l Unione, e, dall altro, rafforzare la tutela dei diritti dei consumatori attraverso una migliore informazione e educazione. Più nel dettaglio, il programma concentra i propri interventi lungo i seguenti quattro assi: 1. Sicurezza L asse riguarda il rafforzamento e il miglioramento della sicurezza dei prodotti mediante un efficace sorveglianza del mercato in tutta l UE. Il conseguimento di tale obiettivo sarà misurato sulla base dell attività e dell efficacia del sistema di allerta rapida per i prodotti di consumo pericolosi (RAPEX). Le azioni Consulenza scientifica e analisi dei rischi in relazione alla salute e alla sicurezza dei consumatori in merito ai prodotti non alimentari e ai servizi, compreso il sostegno per i compiti attribuiti ai comitati scientifici indipendenti istituiti con la decisione 2008/721/CE della Commissione; Coordinamento della sorveglianza del mercato e delle attività di tutela in materia di sicurezza dei prodotti con riferimento alla direttiva 2001/95/CE del Parlamento europeo e del Consiglio) e iniziative volte a migliorare la sicurezza dei servizi ai consumatori; Gestione e ulteriore sviluppo di basi di dati sui prodotti cosmetici; 2. Informazione e educazione dei consumatori/sostegno alle organizzazioni dei consumatori L asse mira al miglioramento dell educazione e dell informazione dei consumatori circa i loro diritti, nonché alla promozione d interventi a sostegno delle organizzazioni dei consumatori - con particolare attenzione alle esigenze specifiche dei consumatori più vulnerabili. Le azioni Costituzione di prove e miglioramento della loro accessibilità per l elaborazione delle politiche in settori d interesse per i consumatori, per la definizione di una regolamentazione ben concepita e mirata, e per l individuazione di eventuali anomalie nel funzionamento del mercato o di un evoluzione delle esigenze dei consumatori che forniscono una base per lo sviluppo della politica dei consumatori, per l individuazione dei settori più problematici per i consumatori e per l integrazione degli interessi dei consumatori nelle altre politiche UE; 13 Regolamento (UE) n. 254/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, relativo a un programma pluriennale per la tutela dei consumatori per il periodo e che abroga la decisione n. 1926/2006/CE - GUUE L 84 del 20 marzo
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