Valutazione degli effetti economici dei Giochi Olimpici Invernali di Torino Novembre 2005

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1 Valutazione degli effetti economici dei Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006 Novembre 2005

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3 Valutazione degli effetti economici dei Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006 Novembre 2005

4 Si ringrazia vivamente la Ragioneria Generale dello Stato che ha cortesemente messo a disposizione il modello IDEM, la CONSIP S.p.A. Gruppo modelli di previsione, ed in particolare la Dott.ssa Lorena Urbani per l elaborazione delle simulazioni ed i prof. Stefano Fachin e Giuseppe Venanzoni (Facoltà di Scienze Statistiche, Università di Roma La Sapienza ) per la collaborazione scientifica. Alla realizzazione dello studio hanno collaborato Giuseppina Bevilacqua, Lidia Tricomi e Mauro Zangola dell Unione Industriale di Torino e Roberto Valente del TOROC.

5 indice 1. Introduzione 7 2. Struttura del modello multiregionale della Ragioneria Generale dello Stato 8 3. I principali risultati delle simulazioni Le stime degli effetti economici per il periodo I risultati delle nuove simulazioni Alcune considerazioni di sintesi 13 Tabelle e Grafici 15 5 Valutazione degli effetti economici dei

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7 1. Introduzione Negli ultimi decenni l ospitalità di eventi di vasta portata come i Giochi Olimpici è stata sempre accompagnata da elevati investimenti e da rilevanti flussi turistici, con effetti positivi sull economia sia dell area interessata che dell intera nazione. Sono effetti evidenti ma di non semplice valutazione quantitativa. I flussi di spesa sono concentrati sia settorialmente (soprattutto nel settore delle costruzioni ed in quelli legati all offerta turistica) che geograficamente. Il loro impatto complessivo dipende quindi in maniera cruciale dalla struttura settoriale e geografica dell economia del paese in esame. Un semplice esempio può aiutare a chiarire il punto. L afflusso turistico legato alle gare olimpiche porterà ad un incremento della domanda di ristorazione (in termini tecnici, dei consumi finali da parte delle famiglie di prodotti della branca Alberghi e ristoranti ). Per soddisfare tale domanda, gli esercizi del settore dovranno richiedere una quantità di prodotti ad imprese di altri settori: frutta e verdura fresca (branca di produzione: Agricoltura), bevande, pane ed altri prodotti alimentari (branca di produzione: Alimentari), ecc. L aumento globale della produzione causato dall incremento della domanda di ristorazione sarà perciò pari alla somma degli incrementi di produzione della branca Alberghi e pubblici esercizi e di tutte le branche fornitrici (Agricoltura, Alimentari, ecc.). È chiaro che solo un modello economico con dettaglio sia settoriale che regionale può tener conto adeguatamente di tutte le interazioni in questione, fornendo una stima sia del valore totale di questo effetto espansivo, che della sua distribuzione regionale. Il modello IDEM, messo cortesemente a disposizione dalla Ragioneria Generale dello Stato (Dipartimento del Ministero dell Economia e Finanze) ha proprio queste caratteristiche, ed è stato quindi utilizzato per le stime descritte in questa nota. Nel prossimo paragrafo verrà brevemente illustrata la struttura del modello, per poi passare alla presentazione delle stime degli effetti economici dei Giochi. 7 Valutazione degli effetti economici dei

8 2. Struttura del modello multiregionale della Ragioneria Generale dello Stato Il modello IDEM (la cui sigla deriva dalle iniziali della descrizione in inglese: Italy Demographic Economic Model) ha una struttura modulare descritta graficamente nello schema riportato nella Fig. 1. I blocchi principali sono il sottomodello demografico e quello economico, a sua volta comprendente un nucleo centrale dato dalla tavola intersettoriale multiregionale e da moduli per la stima della produttività del lavoro e del pendolarismo interregionale. I blocchi demografico ed economico sono legati dal modulo per la stima delle migrazioni interne. La struttura della parte economica è fondamentalmente simile, benché più ricca, a quella del modello RIMS II del Bureau of Economic Analysis statunitense, utilizzato per la valutazione degli effetti economici dei Giochi Olimpici di Atlanta La disaggregazione geografica considerata dal modello è regionale; quella settoriale comprende 24 branche; la scansione temporale è annuale. Per grandi linee, il funzionamento è il seguente (Fig. 1): date ipotesi sull evoluzione futura del movimento naturale della popolazione (fecondità e mortalità) nelle diverse regioni e sull immigrazione dall estero, il modello demografico calcola le previsioni della popolazione per regione, età e sesso. Queste vengono poi utilizzate congiuntamente alle previsioni della parte economica per le stime delle grandezze relative al mercato del lavoro. Il nucleo centrale della parte economica di IDEM è costituito da una tavola intersettoriale multi-regionale (Multi-Regional Input-Output, o MRIO), realizzata dall IRPET (Istituto Regionale per la Programmazione Economica della Toscana). La tavola MRIO riassume i legami esistenti tra le diverse branche e regioni dell'economia italiana e tra queste ed il resto del mondo. Fornisce inoltre la possibilità di esprimere tutti i flussi scambiati tra le diverse branche delle varie regioni a partire dalla domanda finale esogena (fissata cioè esternamente al sistema rappresentato, nel nostro caso consumi collettivi, esportazioni e formazione di capitale) rivolta a ciascuna di esse. Una volta noti tali flussi, è possibile calcolare il livello produttivo e il valore aggiunto di ciascuna branca in ogni regione. Esistono due versioni di IDEM: la prima riflette il cosiddetto modello leontieviano aperto, in cui i consumi delle famiglie sono assunti esogeni; la seconda ha invece una struttura aperta, in cui il valore aggiunto regionale determina, attraverso un tipico nesso causale keynesiano, il livello del consumo delle famiglie. Questa seconda versione, in grado di tenere conto degli effetti moltiplicativi della spesa, è stata utilizzata per le stime presentate in questo rapporto. Data la produzione realizzata da ciascuna branca in ogni regione, un modello ausiliario fornisce le stime della produttività del lavoro e quindi dell input di lavoro utilizzato in termini di Unità di Lavoro standard (ULA). Un ultimo blocco comprende il modello per la stima dei flussi di pendolarismo interregionale, importanti in quanto il numero di residenti occupati di una regione generalmente non coincide con i dipendenti delle imprese della stessa regione. Il confronto tra forze di lavoro (stimate nel blocco demografico) ed occupazione regionale permette di calcolare la disoccupazione per regioni. Questa, assieme al valore aggiunto, è l input principale dei modelli delle migrazioni interne che rendono la parte demografica parzialmente endogena rispetto al blocco economico. A conclusione di questa brevissima sintesi del funzionamento del modello è opportuno richiamare l attenzione su due importanti punti metodologici: a) Input demografici esogeni: per i tassi di fecondità e mortalità la soluzione più naturale è utilizzare le più recenti previsioni Istat, mentre per le migrazioni dall estero è necessario fissare un valore sulla base sia delle decisioni governative sul numero totale di permessi di ingresso che delle tendenze degli immigrati a distribuirsi per regioni. b) Input economici esogeni: ogni previsione del livello di attività ed occupazione per regioni richiede ipotesi sulla domanda finale esogena (consumi collettivi, esportazioni, investimenti) rivolta a ciascuna delle bran-

9 che in ogni regione. Data la scarsa disponibilità e tempestività di dati ufficiali a livello regionale (ad esempio, i dati dei Conti Economici regionali sono pubblicati con 24 mesi di ritardo) si tratta evidentemente di ipotesi assai impegnative da formulare. Per brevi orizzonti di previsione una soluzione che potremmo definire neutra consiste nell ipotizzare uno scenario base in cui la domanda cresce in ogni regione al tasso medio nazionale previsto dal più recente Documento di programmazione economica e finanziaria (DPEF) governativo; le previsioni sotto altri scenari sono presentate come differenziali rispetto a quello base. Questa soluzione ha il vantaggio di non vincolare la valutazione effettivamente oggetto di interesse alla validità, che può essere dubbia, di ipotesi puntuali sull evoluzione della domanda finale regionale. Ha tuttavia lo svantaggio di non presentare stime dei livelli e di vincolare l orizzonte di previsione a quello del DPEF che è attualmente compreso tra il 2006 ed il 2009 a cui si aggiunge ovviamente l anno corrente; gli anni precedenti sono consolidati ai valori Istat. Se si considera che nella valutazione di specifici scenari di spesa la domanda essenziale è senz altro quanto reddito e occupazione in più ci saranno in Italia grazie alla realizzazione del progetto in questione, i vantaggi sembrano decisamente superiori agli svantaggi. 9 Fig. 1: Struttura del modello multiregionale dell economia italiana IDEM. Valutazione degli effetti economici dei

10 3. I principali risultati delle simulazioni Nelle pagine che seguono sono illustrati i risultati della simulazione diretta a valutare le ricadute economiche dei Giochi Olimpici Invernali del 2006 sull economia italiana e piemontese. Attraverso l uso del modello IDEM è stato possibile stimare la crescita del valore aggiunto e dell occupazione indotta dalla domanda aggiuntiva messa in moto dalle spese per investimenti ma anche per consumi collegate alla realizzazione dell evento olimpico. Le stime riportate nel fascicolo fanno seguito a due precedenti simulazioni con ambiti di riferimento più limitati e volte a fornire alcune prime valutazioni sugli effetti economici di Torino 2006 sull economia piemontese. 3.1 Le stime degli effetti economici per il periodo La prima stima, conclusa nel 2002, ha tenuto conto delle spese necessarie alla realizzazione delle opere per lo svolgimento dei Giochi e al funzionamento del TOROC. Sono stati presi in considerazione anche gli esborsi del prevedibile flusso di visitatori/spettatori dell evento. L aggiornamento effettuato nel 2003, ha incluso anche le nuove risorse destinate alle opere connesse da realizzare nell area dei Giochi, e alle opere di accompagnamento di carattere turistico e sportivo da eseguire nelle zone del Piemonte non coinvolte dalle Olimpiadi Invernali. In entrambe le stime l orizzonte temporale raggiungeva il 2007; il territorio di riferimento era il Piemonte. Prima di illustrare i risultati delle simulazioni più recenti, è utile tracciare un bilancio sintetico degli effetti economici prodotti nei primi anni di preparazione dell evento olimpico e, più precisamente, nel periodo In questo lasso di tempo, le spese considerate nel modello ammontano a poco meno di 1,9 miliardi di euro. Tale esborso ha determinato una crescita complessiva del valore aggiunto piemontese di 1,4 miliardi di euro, con un incremento medio annuo dello 0,4%. La capacità di attivazione delle spese sostenute è elevata, pari a 0,75. Questo significa che per ogni euro speso viene prodotto un valore aggiunto di 75 centesimi. Altrettanto significativo è stato l impatto sull occupazione. Nel quadriennio preso in esame si sono creati in media 4-5 mila posti di lavoro. L occupazione è cresciuta dello 0,2%; il tasso di disoccupazione è sceso di due decimi di punto. Il settore che ha beneficiato maggiormente degli effetti economici dei Giochi è quello delle costruzioni che assorbe più della metà della crescita del valore aggiunto e più del 60% della maggiore occupazione. Guadagni significativi di produzione e posti di lavoro sono stati realizzati anche nei settori commercio-pubblici esercizi e nel comparto degli altri servizi vendibili che include, fra gli altri, i servizi alle imprese e i servizi personali. 3.2 I risultati delle nuove simulazioni I risultati delle nuove simulazioni delle ricadute economiche dei Giochi Invernali illustrati in questo fascicolo si riferiscono al periodo Dal punto di vista territoriale, la valutazione degli effetti economici si è allargata dall area piemontese alle altre regioni italiane e all intera nazione. Ciò al fine di valutare l impatto che un evento importante come un Olimpiade può avere non solo nell area in cui si svolge ma anche su tutto il territorio nazionale. In quest ottica, sono state prese in considerazione non solo le spese legate più direttamente all evento olimpico ma anche l insieme degli investimenti che un evento di tale portata è in grado di attivare. In quest ultima versione, infatti, oltre ad aggiornare tutti gli input già presenti nelle precedenti elaborazioni, sono stati considerate le spese per investimenti in: grandi opere destinate a migliorare l accessibilità e la fruibilità del territorio interessato dai Giochi (fra le altre, metropolitana, autostrade, alta capacità Torino-Milano, passante e stazioni ferroviarie torinesi, nuova biblioteca civica e teatro, opere del piano triennale del Comune di Torino per parcheggi, viabilità, recupero e restyling urbano);

11 ricettività turistica, con particolare riferimento alle iniziative finanziate dalla legge regionale 18/99; promozione, comunicazione e pubblicità sostenuti dagli enti locali e dagli sponsor dei Giochi. Sono stati presi in esame anche gli investimenti finanziati con i Fondi Strutturali dell Unione Europea per le aree obiettivo 2, che hanno contribuito allo sviluppo del turismo nelle aree olimpiche, anche attraverso la realizzazione di specifici piani (Progetti Integrati di Area) che hanno interessato le valli direttamente coinvolte nella realizzazione dei Giochi. Nella stima della domanda aggiuntiva si è tenuto conto anche dell incremento dei flussi turistici nel quinquennio , indotto dall effetto Olimpiadi e dagli investimenti promozionali realizzati dalle Istituzioni locali. L ampliamento al 2009 del periodo di stima è motivato dall esigenza di fornire una prima valutazione della cosiddetta eredità olimpica cioè degli effetti economici di più lunga durata indotti dall evento olimpico. Partendo da queste premesse, le spese inserite come input nel modello per il periodo ammontano a poco più di 13 miliardi di euro a prezzi costanti La ripartizione di tali spese per settore è riportata nella tavola A1. Nelle tavole 1 e 2 sono riassunti i principali risultati della simulazione per l economia italiana e per la sola regione Piemonte. Per l economia italiana nel suo complesso, la realizzazione dell evento olimpico produrrà un maggiore valore aggiunto di 17,4 miliardi di euro (i valori monetari sono tutti espressi in euro 2002), concentrato per circa il 60% negli anni 2005 e Nella tabella 1 si nota come la capacità di attivazione della spesa sia particolarmente elevata: per ogni euro di spesa si avrà un maggiore valore aggiunto di 1,3 euro in ciascuno degli anni presi in esame. Sempre a livello nazionale, per ogni milione di euro di spesa verranno create circa 22 posizioni lavorative a tempo pieno (Unità di Lavoro Standard, ULA) per anno. In media i posti creati all anno saranno 57 mila; l occupazione crescerà in media dello 0, 2%; il tasso di disoccupazione si ridurrà di due decimi di punto. Dal momento che l incremento del valore aggiunto è una buona approssimazione della variazione del PIL, il modello consente di stimare la crescita media annua del Pil nazionale nel periodo considerato. Se si tiene conto del difficile momento che attraversa l economia nazionale, la ricaduta economica dei Giochi appare tutt altro che trascurabile, dal momento che genera un incremento del PIL dello 0,2% annuo. Le tabelle 3, 4 e 5 forniscono la distribuzione della crescita del valore aggiunto italiano fra i vari settori. Nella tavola 5, in particolare, è messa in luce la distribuzione percentuale della nuova ricchezza creata nei vari comparti. Il maggior beneficiario è il settore delle costruzioni che contribuisce per poco più del 30% del totale; seguono il commercio, gli alberghi e i ristoranti con oltre il 15% e un ampia gamma di attività che contribuiscono per oltre il 20% e comprendono i servizi alle imprese, immobiliari e di noleggio. Nel comparto manifatturiero i settori più beneficiati sono la fabbricazione di prodotti in minerali non metalliferi e di prodotti in metallo. Le tavole 9, 10, 11 forniscono invece la distribuzione per settore degli effetti occupazionali. Valgono le considerazioni svolte per il valore aggiunto, dal momento che la crescita degli occupati interessa in modo prevalente le costruzioni, il commercio, gli alberghi e i servizi. Come è lecito attendersi, la maggior parte degli effetti espansivi prodotti dall evento olimpico interessa il Piemonte, regione organizzatrice e sede dei Giochi. La tavola 2 fornisce per ciascun anno i valori delle simulazioni effettuate. In Piemonte la realizzazione dell evento olimpico produrrà un maggiore valore aggiunto di oltre 13 miliardi di euro, concentrato per il 60% circa nel biennio 2005 e In termini percentuali, l incremento medio annuo del PIL sarà di poco inferiore al 3%. Anche nel caso del Piemonte, la capacità di attivazione della spesa è elevata: per ogni euro di spesa si avrà un maggiore valore aggiunto di importo equivalente. Per ogni milione di Euro di spesa verranno create circa 21 posizioni lavorative a tempo pieno (Unità di Lavoro Standard, ULA) per anno. In media i posti creati all anno saranno 54 mila; l occupazione crescerà in media del 2,8%; il tasso di disoccupazione si ridurrà di 1,8 punti percentuali. 11 Valutazione degli effetti economici dei

12 Le tabelle da 6 a 8 forniscono la distribuzione della crescita del valore aggiunto piemontese fra i vari settori, mentre le tabelle da 12 a 14 mostrano la distribuzione per settore degli effetti occupazionali Sull intensità degli effetti settoriali valgono per il Piemonte le stesse considerazioni già svolte per l Italia. I settori maggiormente coinvolti sono edilizia, commercio, alberghi e servizi alle imprese che contribuiscono per oltre due terzi alla creazione di valore aggiunto e di occupazione addizionale. Per quanto riguarda la distribuzione regionale dei benefici indotti dall evento olimpico, le regioni settentrionali, sia per prossimità geografica che per capacità di esportazione, sono le maggiori beneficiarie degli effetti espansivi in esame. Dalle Tavole e dalle Figure 2-4 possiamo notare tuttavia che effetti positivi per il valore aggiunto e la disoccupazione vi sono anche in regioni del Centro-Sud, nonostante la presenza in alcune aree e periodi di differenziali negativi per il fabbisogno di lavoro 1. È interessante rilevare come, per effetto dei movimenti migratori interni, gli effetti sulla disoccupazione siano comunque sempre positivi alla fine del periodo di simulazione: nel 2008 e nel 2009 il numero di disoccupati risulta infatti minore che nello scenario base in tutte le regioni italiane, con una riduzione del numero di disoccupati a livello nazionale di alcuni punti percentuali in tutto l orizzonte di simulazione rispetto allo scenario di riferimento (più precisamente, da 3.9% nel 2005 a 1.3% nel 2009). (Tav. 22). 1. Ci si riferisce agli anni 2008 e 2009 quando il differenziale della domanda di lavoro risulterà positivo in Piemonte e lievemente negativo nel complesso delle altre regioni. Alla luce di differenziali quasi ovunque positivi per il valore aggiunto, valori negativi per quelli della domanda di servizi di lavoro da parte delle imprese possono apparire sorprendenti. Ciò è dovuto alla riallocazione settoriale del valore aggiunto da settori a minore produttività per addetto a favore di settori a maggiore produttività unitaria. Una riallocazione di questo genere può evidentemente portare ad un minore fabbisogno di servizi di lavoro pur in presenza di un maggiore valore aggiunto.

13 4. Alcune considerazioni di sintesi I risultati delle simulazioni riportati nel fascicolo sottolineano l impatto che grandi eventi come le Olimpiadi Invernali possono avere non solo sull economia della regione che li ospita ma su tutto il territorio nazionale. Grazie alla capacità di attivazione molto elevata della spesa, le risorse investite producono effetti più che proporzionali in termini di valore aggiunto e hanno ricadute rilevanti sull occupazione. Questi effetti assumono una valenza ancora maggiore in situazioni come quelle attuali nelle quali il trend neutrale dell economia non è in grado di assicurare una crescita apprezzabile. Non dimentichiamo, ad esempio, che per il 2005 le previsioni di crescita più ottimistiche non vanno oltre un modesto +0,3%. I risultati delle stime dimostrano che le ricadute di Torino 2006 hanno effetti settoriali molto più diffusi di quanto si possa immaginare, grazie alle interdipendenze settoriali e alla crescente complessità degli investimenti che coinvolgono comparti e competenze molto diverse. Dai dati riportati nel fascicolo emerge un altra indicazione molto importante: essa riguarda la grande capacità di attivare energie e risorse che hanno eventi di grande portata come le Olimpiadi. Essi diventano un occasione unica per rilanciare lo sviluppo di intere aree puntando non solo sulla valorizzazione dei punti di forza ma anche e soprattutto sulla diversificazione del sistema economico. Il caso del Piemonte è, da questo punto di vista, emblematico. L organizzazione dell evento olimpico ha stimolato la realizzazione di investimenti che miglioreranno sostanzialmente la dotazione infrastrutturale con effetti positivi su tutto il territorio nazionale. Torino in particolare, ha tratto dal grande effetto mediatico dei Giochi lo stimolo per sviluppare la sua vocazione turistica e culturale, contribuendo così a rendere più diversificato e stabile il tessuto economico. Una misura significativa della capacità che hanno i grandi eventi di attivare risorse, è fornita dal rapporto tra il "costo" delle Olimpiadi Invernali e l'insieme degli investimenti messi in moto nel periodo di realizzazione dei Giochi. Come risulta dalla Tav. A2 tale "costo" rappresenta solo il 16,7% delle risorse complessivamente attivate. Il modello di simulazione utilizzato consente di fornire stime quantitative attendibili ma non può cogliere, per come è strutturato, gli aspetti qualitativi che pure rappresentano importanti eredità dell evento olimpico. Ci riferiamo in particolare all acquisizione di importanti know how che contribuiscono ad innalzare la capacità competitiva di molte aziende e comparti soprattutto nel campo dei servizi alle imprese. Più in generale, l esperienza olimpica ha prodotto un generale miglioramento delle competenze imprenditoriali e professionali, che potrà favorire la nascita di nuove attività in settori innovativi. L insieme di questi elementi, unitamente al miglioramento delle dotazioni infrastrutturali e dell ambiente urbano, contribuisce a migliorare la capacità di attrazione del territorio come dimostrano le esperienze di successo di aree che hanno ospitato grandi eventi. Gli effetti più duraturi che potranno derivare dalle Olimpiadi Invernali del 2006 costituiscono l eredità olimpica. In questo studio sono stati presi in esame solo alcuni di questi aspetti in qualche modo quantificabili. Per tutti gli altri, la massimizzazione degli effetti dipenderà dalla capacità di cogliere tutte le opportunità all interno di un unica strategia finalizzata ad accrescere la competitività e l attrattività del territorio. 13 Valutazione degli effetti economici dei

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15 Tabelle e Grafici Tavola 1 Italia - Stima dei principali effetti diretti e indiretti Valori differenziali rispetto allo scenario di riferimento 1 Valore Aggiunto Valore Aggiunto/spesa ULA ULA/spesa Tasso di disoccupazione (%) Scenario di riferimento: tassi di crescita di investimenti ed esportazioni pari ai valori medi nazionali previsti dal DPEF ; 2. Valore Aggiunto: milioni di Euro 2002; 3. ULA: Unità di Lavoro Standard (1 ULA = un addetto a tempo pieno); 4. ULA/spesa: numero di ULA create per milione di Euro di spesa. Tavola 2 Piemonte - Stima dei principali effetti diretti e indiretti Valori differenziali rispetto allo scenario di riferimento 1 Valore Aggiunto Valore Aggiunto/spesa ULA ULA/spesa Tasso di disoccupazione (%) Scenario di riferimento: tassi di crescita di investimenti ed esportazioni pari ai valori medi nazionali previsti dal DPEF ; 2. Valore Aggiunto: milioni di Euro 2002; 3. ULA: Unità di Lavoro Standard (1 ULA = un addetto a tempo pieno); 4. ULA/spesa: numero di ULA create per milione di Euro di spesa. 15 Valutazione degli effetti economici dei

16 Tavola 3 Italia -Stima degli effetti diretti e indiretti sul Valore Aggiunto Differenziali rispetto allo scenario di riferimento* - Milioni di Euro 2002 Agricoltura, caccia e silvicoltura Pesca, piscicoltura e servizi connessi Estrazione di minerali Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco Industrie tessili e dell'abbigliamento Industrie conciarie, fabbricazione di prodotti in cuoio, pelle e similari Fabbricazione della pasta-carta, della carta e dei prodotti di carta; stampa ed editoria Cokerie, raffinerie, chimiche, farmaceutiche Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi Produzione di metallo e fabbricazione di prodotti in metallo Fabbricazione di macchine ed apparecchi meccanici, elettrici ed ottici; mezzi di trasporto Industria del legno, della gomma, della plastica e altre manifatturiere Produzione e distribuzione di energia elettrica, di gas, di vapore e acqua Costruzioni Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli, motocicli e di beni personali e per la casa Alberghi e ristoranti Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni Intermediazione monetaria e finanziaria Informatica, ricerca, altre attività professionali ed imprenditoriali Pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale obbligatoria Istruzione Sanità e altri servizi sociali Altri servizi pubblici, sociali e personali e Servizi domestici Attività immobiliari e noleggio Totale * Scenario di riferimento: tassi di crescita di investimenti ed esportazioni pari ai valori medi nazionali previsti dal DPEF

17 Tavola 4 Italia -Stima degli effetti diretti e indiretti sul Valore Aggiunto Differenziali x 1000 rispetto allo scenario di riferimento* Agricoltura, caccia e silvicoltura Pesca, piscicoltura e servizi connessi Estrazione di minerali Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco Industrie tessili e dell'abbigliamento Industrie conciarie, fabbricazione di prodotti in cuoio, pelle e similari Fabbricazione della pasta-carta, della carta e dei prodotti di carta; stampa ed editoria Cokerie, raffinerie, chimiche, farmaceutiche Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi Produzione di metallo e fabbricazione di prodotti in metallo Fabbricazione di macchine ed apparecchi meccanici, elettrici ed ottici; mezzi di trasporto Industria del legno, della gomma, della plastica e altre manifatturiere Produzione e distribuzione di energia elettrica, di gas, di vapore e acqua Costruzioni Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli, motocicli e di beni personali e per la casa Alberghi e ristoranti Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni Intermediazione monetaria e finanziaria Informatica, ricerca, altre attività professionali ed imprenditoriali Pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale obbligatoria Istruzione Sanità e altri servizi sociali Altri servizi pubblici, sociali e personali e Servizi domestici Attività immobiliari e noleggio Totale * Scenario di riferimento: tassi di crescita di investimenti ed esportazioni pari ai valori medi nazionali previsti dal DPEF Valutazione degli effetti economici dei

18 Tavola 5 Italia -Stima degli effetti diretti e indiretti sul Valore Aggiunto Differenziali rispetto allo scenario di riferimento* totale = 100 Agricoltura, caccia e silvicoltura Pesca, piscicoltura e servizi connessi Estrazione di minerali Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco Industrie tessili e dell'abbigliamento Industrie conciarie, fabbricazione di prodotti in cuoio, pelle e similari Fabbricazione della pasta-carta, della carta e dei prodotti di carta; stampa ed editoria Cokerie, raffinerie, chimiche, farmaceutiche Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi Produzione di metallo e fabbricazione di prodotti in metallo Fabbricazione di macchine ed apparecchi meccanici, elettrici ed ottici; mezzi di trasporto Industria del legno, della gomma, della plastica e altre manifatturiere Produzione e distribuzione di energia elettrica, di gas, di vapore e acqua Costruzioni Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli, motocicli e di beni personali e per la casa Alberghi e ristoranti Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni Intermediazione monetaria e finanziaria Informatica, ricerca, altre attività professionali ed imprenditoriali Pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale obbligatoria Istruzione Sanità e altri servizi sociali Altri servizi pubblici, sociali e personali e Servizi domestici Attività immobiliari e noleggio Totale * Scenario di riferimento: tassi di crescita di investimenti ed esportazioni pari ai valori medi nazionali previsti dal DPEF

19 Tavola 6 Piemonte -Stima degli effetti diretti e indiretti sul Valore Aggiunto Differenziali rispetto allo scenario di riferimento* Milioni di Euro 2002 Agricoltura, caccia e silvicoltura Pesca, piscicoltura e servizi connessi Estrazione di minerali Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco Industrie tessili e dell'abbigliamento Industrie conciarie, fabbricazione di prodotti in cuoio, pelle e similari Fabbricazione della pasta-carta, della carta e dei prodotti di carta; stampa ed editoria Cokerie, raffinerie, chimiche, farmaceutiche Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi Produzione di metallo e fabbricazione di prodotti in metallo Fabbricazione di macchine ed apparecchi meccanici, elettrici ed ottici; mezzi di trasporto Industria del legno, della gomma, della plastica e altre manifatturiere Produzione e distribuzione di energia elettrica, di gas, di vapore e acqua Costruzioni Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli, motocicli e di beni personali e per la casa Alberghi e ristoranti Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni Intermediazione monetaria e finanziaria Informatica, ricerca, altre attività professionali ed imprenditoriali Pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale obbligatoria Istruzione Sanità e altri servizi sociali Altri servizi pubblici, sociali e personali e Servizi domestici Attività immobiliari e noleggio Totale * Scenario di riferimento: tassi di crescita di investimenti ed esportazioni pari ai valori medi nazionali previsti dal DPEF Valutazione degli effetti economici dei

20 Tavola 7 Piemonte -Stima degli effetti diretti e indiretti sul Valore Aggiunto Differenziali x 100 rispetto allo scenario di riferimento* Agricoltura, caccia e silvicoltura Pesca, piscicoltura e servizi connessi Estrazione di minerali Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco Industrie tessili e dell'abbigliamento Industrie conciarie, fabbricazione di prodotti in cuoio, pelle e similari Fabbricazione della pasta-carta, della carta e dei prodotti di carta; stampa ed editoria Cokerie, raffinerie, chimiche, farmaceutiche Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi Produzione di metallo e fabbricazione di prodotti in metallo Fabbricazione di macchine ed apparecchi meccanici, elettrici ed ottici; mezzi di trasporto Industria del legno, della gomma, della plastica e altre manifatturiere Produzione e distribuzione di energia elettrica, di gas, di vapore e acqua Costruzioni Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli, motocicli e di beni personali e per la casa Alberghi e ristoranti Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni Intermediazione monetaria e finanziaria Informatica, ricerca, altre attività professionali ed imprenditoriali Pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale obbligatoria Istruzione Sanità e altri servizi sociali Altri servizi pubblici, sociali e personali e Servizi domestici Attività immobiliari e noleggio Totale * Scenario di riferimento: tassi di crescita di investimenti ed esportazioni pari ai valori medi nazionali previsti dal DPEF

21 Tavola 8 Piemonte -Stima degli effetti diretti e indiretti sul Valore Aggiunto Differenziali rispetto allo scenario di riferimento* totale = 100 Agricoltura, caccia e silvicoltura Pesca, piscicoltura e servizi connessi Estrazione di minerali Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco Industrie tessili e dell'abbigliamento Industrie conciarie, fabbricazione di prodotti in cuoio, pelle e similari Fabbricazione della pasta-carta, della carta e dei prodotti di carta; stampa ed editoria Cokerie, raffinerie, chimiche, farmaceutiche Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi Produzione di metallo e fabbricazione di prodotti in metallo Fabbricazione di macchine ed apparecchi meccanici, elettrici ed ottici; mezzi di trasporto Industria del legno, della gomma, della plastica e altre manifatturiere Produzione e distribuzione di energia elettrica, di gas, di vapore e acqua Costruzioni Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli, motocicli e di beni personali e per la casa Alberghi e ristoranti Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni Intermediazione monetaria e finanziaria Informatica, ricerca, altre attività professionali ed imprenditoriali Pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale obbligatoria Istruzione Sanità e altri servizi sociali Altri servizi pubblici, sociali e personali e Servizi domestici Attività immobiliari e noleggio Totale * Scenario di riferimento: tassi di crescita di investimenti ed esportazioni pari ai valori medi nazionali previsti dal DPEF Valutazione degli effetti economici dei

22 Tavola 9 Italia - Stima degli effetti diretti e indiretti sull occupazione Differenziali rispetto allo scenario di riferimento* Unità di Lavoro Standard Agricoltura, caccia e silvicoltura Pesca, piscicoltura e servizi connessi Estrazione di minerali Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco Industrie tessili e dell'abbigliamento Industrie conciarie, fabbricazione di prodotti in cuoio, pelle e similari Fabbricazione della pasta-carta, della carta e dei prodotti di carta; stampa ed editoria Cokerie, raffinerie, chimiche, farmaceutiche Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi Produzione di metallo e fabbricazione di prodotti in metallo Fabbricazione di macchine ed apparecchi meccanici, elettrici ed ottici; mezzi di trasporto Industria del legno, della gomma, della plastica e altre manifatturiere Produzione e distribuzione di energia elettrica, di gas, di vapore e acqua Costruzioni Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli, motocicli e di beni personali e per la casa Alberghi e ristoranti Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni Intermediazione monetaria e finanziaria Informatica, ricerca, altre attività professionali ed imprenditoriali Pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale obbligatoria Istruzione Sanità e altri servizi sociali Altri servizi pubblici, sociali e personali e Servizi domestici Attività immobiliari e noleggio Totale * Scenario di riferimento: tassi di crescita di investimenti ed esportazioni pari ai valori medi nazionali previsti dal DPEF

23 Tavola 10 Italia - Stima degli effetti diretti e indiretti sull occupazione Differenziali x 1000 rispetto allo scenario di riferimento* Agricoltura, caccia e silvicoltura Pesca, piscicoltura e servizi connessi Estrazione di minerali Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco Industrie tessili e dell'abbigliamento Industrie conciarie, fabbricazione di prodotti in cuoio, pelle e similari Fabbricazione della pasta-carta, della carta e dei prodotti di carta; stampa ed editoria Cokerie, raffinerie, chimiche, farmaceutiche Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi Produzione di metallo e fabbricazione di prodotti in metallo Fabbricazione di macchine ed apparecchi meccanici, elettrici ed ottici; mezzi di trasporto Industria del legno, della gomma, della plastica e altre manifatturiere Produzione e distribuzione di energia elettrica, di gas, di vapore e acqua Costruzioni Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli, motocicli e di beni personali e per la casa Alberghi e ristoranti Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni Intermediazione monetaria e finanziaria Informatica, ricerca, altre attività professionali ed imprenditoriali Pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale obbligatoria Istruzione Sanità e altri servizi sociali Altri servizi pubblici, sociali e personali e Servizi domestici Attività immobiliari e noleggio Totale * Scenario di riferimento: tassi di crescita di investimenti ed esportazioni pari ai valori medi nazionali previsti dal DPEF Valutazione degli effetti economici dei

24 Tavola 11 Italia - Stima degli effetti diretti e indiretti sull occupazione Differenziali rispetto allo scenario di riferimento* totale Italia = 100 Agricoltura, caccia e silvicoltura Pesca, piscicoltura e servizi connessi Estrazione di minerali Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco Industrie tessili e dell'abbigliamento Industrie conciarie, fabbricazione di prodotti in cuoio, pelle e similari Fabbricazione della pasta-carta, della carta e dei prodotti di carta; stampa ed editoria Cokerie, raffinerie, chimiche, farmaceutiche Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi Produzione di metallo e fabbricazione di prodotti in metallo Fabbricazione di macchine ed apparecchi meccanici, elettrici ed ottici; mezzi di trasporto Industria del legno, della gomma, della plastica e altre manifatturiere Produzione e distribuzione di energia elettrica, di gas, di vapore e acqua Costruzioni Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli, motocicli e di beni personali e per la casa Alberghi e ristoranti Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni Intermediazione monetaria e finanziaria Informatica, ricerca, altre attività professionali ed imprenditoriali Pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale obbligatoria Istruzione Sanità e altri servizi sociali Altri servizi pubblici, sociali e personali e Servizi domestici Attività immobiliari e noleggio Totale * Scenario di riferimento: tassi di crescita di investimenti ed esportazioni pari ai valori medi nazionali previsti dal DPEF

25 Tavola 12 Piemonte - Stima degli effetti diretti e indiretti sull occupazione Differenziali rispetto allo scenario di riferimento* Unità di Lavoro Standard Agricoltura, caccia e silvicoltura Pesca, piscicoltura e servizi connessi Estrazione di minerali Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco Industrie tessili e dell'abbigliamento Industrie conciarie, fabbricazione di prodotti in cuoio, pelle e similari Fabbricazione della pasta-carta, della carta e dei prodotti di carta; stampa ed editoria Cokerie, raffinerie, chimiche, farmaceutiche Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi Produzione di metallo e fabbricazione di prodotti in metallo Fabbricazione di macchine ed apparecchi meccanici, elettrici ed ottici; mezzi di trasporto Industria del legno, della gomma, della plastica e altre manifatturiere Produzione e distribuzione di energia elettrica, di gas, di vapore e acqua Costruzioni Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli, motocicli e di beni personali e per la casa Alberghi e ristoranti Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni Intermediazione monetaria e finanziaria Informatica, ricerca, altre attività professionali ed imprenditoriali Pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale obbligatoria Istruzione Sanità e altri servizi sociali Altri servizi pubblici, sociali e personali e Servizi domestici Attività immobiliari e noleggio Totale * Scenario di riferimento: tassi di crescita di investimenti ed esportazioni pari ai valori medi nazionali previsti dal DPEF Valutazione degli effetti economici dei

26 Tavola 13 Piemonte - Stima degli effetti diretti e indiretti sull occupazione Differenziali x 100 rispetto allo scenario di riferimento* Agricoltura, caccia e silvicoltura Pesca, piscicoltura e servizi connessi Estrazione di minerali Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco Industrie tessili e dell'abbigliamento Industrie conciarie, fabbricazione di prodotti in cuoio, pelle e similari Fabbricazione della pasta-carta, della carta e dei prodotti di carta; stampa ed editoria Cokerie, raffinerie, chimiche, farmaceutiche Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi Produzione di metallo e fabbricazione di prodotti in metallo Fabbricazione di macchine ed apparecchi meccanici, elettrici ed ottici; mezzi di trasporto Industria del legno, della gomma, della plastica e altre manifatturiere Produzione e distribuzione di energia elettrica, di gas, di vapore e acqua Costruzioni Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli, motocicli e di beni personali e per la casa Alberghi e ristoranti Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni Intermediazione monetaria e finanziaria Informatica, ricerca, altre attività professionali ed imprenditoriali Pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale obbligatoria Istruzione Sanità e altri servizi sociali Altri servizi pubblici, sociali e personali e Servizi domestici Attività immobiliari e noleggio Totale * Scenario di riferimento: tassi di crescita di investimenti ed esportazioni pari ai valori medi nazionali previsti dal DPEF

27 Tavola 14 Piemonte - Stima degli effetti diretti e indiretti sull occupazione Differenziali rispetto allo scenario di riferimento* totale = 100 Agricoltura, caccia e silvicoltura Pesca, piscicoltura e servizi connessi Estrazione di minerali Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco Industrie tessili e dell'abbigliamento Industrie conciarie, fabbricazione di prodotti in cuoio, pelle e similari Fabbricazione della pasta-carta, della carta e dei prodotti di carta; stampa ed editoria Cokerie, raffinerie, chimiche, farmaceutiche Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi Produzione di metallo e fabbricazione di prodotti in metallo Fabbricazione di macchine ed apparecchi meccanici, elettrici ed ottici; mezzi di trasporto Industria del legno, della gomma, della plastica e altre manifatturiere Produzione e distribuzione di energia elettrica, di gas, di vapore e acqua Costruzioni Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli, motocicli e di beni personali e per la casa Alberghi e ristoranti Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni Intermediazione monetaria e finanziaria Informatica, ricerca, altre attività professionali ed imprenditoriali Pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale obbligatoria Istruzione Sanità e altri servizi sociali Altri servizi pubblici, sociali e personali e Servizi domestici Attività immobiliari e noleggio Totale * Scenario di riferimento: tassi di crescita di investimenti ed esportazioni pari ai valori medi nazionali previsti dal DPEF Valutazione degli effetti economici dei

28 Tavola 15 Stima degli effetti diretti e indiretti sul Valore Aggiunto per regione Differenziali rispetto allo scenario di riferimento* Milioni di Euro 2002 Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino-Alto Adige Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia * Scenario di riferimento: tassi di crescita di investimenti ed esportazioni pari ai valori medi nazionali previsti dal DPEF

29 Tavola 16 Stima degli effetti diretti e indiretti sul Valore Aggiunto per regione Differenziali x100 rispetto allo scenario di riferimento* Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino-Alto Adige Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia * Scenario di riferimento: tassi di crescita di investimenti ed esportazioni pari ai valori medi nazionali previsti dal DPEF Valutazione degli effetti economici dei

30 Tavola 17 Stima degli effetti diretti e indiretti sul Valore Aggiunto per regione Differenziali rispetto allo scenario di riferimento* Italia = 100 Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino-Alto Adige Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia * Scenario di riferimento: tassi di crescita di investimenti ed esportazioni pari ai valori medi nazionali previsti dal DPEF ** Questa regione, in cui il Valore Aggiunto risulta minore che nello scenario base, fornisce un contributo di segno negativo al differenziale totale (cfr. Tav. 15).

31 Tavola 18 Stima degli effetti diretti e indiretti sull occupazione per regione Differenziali rispetto allo scenario di riferimento* Unità di Lavoro Standard Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino-Alto Adige Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia * Scenario di riferimento: tassi di crescita di investimenti ed esportazioni pari ai valori medi nazionali previsti dal DPEF Valutazione degli effetti economici dei

32 Tavola 19 Stima degli effetti diretti e indiretti sull occupazione per regione Differenziali x100 rispetto allo scenario di riferimento* Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino-Alto Adige Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia * Scenario di riferimento: tassi di crescita di investimenti ed esportazioni pari ai valori medi nazionali previsti dal DPEF

33 Tavola 20 Stima degli effetti diretti e indiretti sull occupazione per regione Differenziali rispetto allo scenario di riferimento* Totale Italia = 100 Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino-Alto Adige Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia * Scenario di riferimento: tassi di crescita di investimenti ed esportazioni pari ai valori medi nazionali previsti dal DPEF Valutazione degli effetti economici dei

34 Tavola 21 Stima degli effetti diretti e indiretti sulla disoccupazione per regione Differenziali rispetto allo scenario di riferimento* Numero assoluto disoccupati Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino-Alto Adige Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia * Scenario di riferimento: tassi di crescita di investimenti ed esportazioni pari ai valori medi nazionali previsti dal DPEF

35 Tavola 22 Stima degli effetti diretti e indiretti sulla disoccupazione per regione Differenziali x100 rispetto allo scenario di riferimento* Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino-Alto Adige Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia * Scenario di riferimento: tassi di crescita di investimenti ed esportazioni pari ai valori medi nazionali previsti dal DPEF Valutazione degli effetti economici dei

36 Tavola 23 Stima degli effetti diretti e indiretti sulla disoccupazione per regione Differenziali rispetto allo scenario di riferimento* Totale Italia = 100 Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino-Alto Adige Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia -0.2** -0.1** Sardegna Italia * Scenario di riferimento: tassi di crescita di investimenti ed esportazioni pari ai valori medi nazionali previsti dal DPEF ** Questa regione, in cui il numero di disoccupati risulta maggiore che nello scenario base, fornisce un contributo di segno negativo al differenziale totale (cfr. Tav. 21).

37 Fig. 2: Valore aggiunto per regione Milioni di Euro 2002, differenziali rispetto allo scenario di riferimento (tassi di crescita di investimenti ed esportazioni pari ai valori medi nazionali previsti dal DPEF ). Valutazione degli effetti economici dei

38 Fig. 3: ULA per regione differenziali rispetto allo scenario di riferimento (tassi di crescita di investimenti ed esportazioni pari ai valori medi nazionali previsti dal DPEF ).

39 Fig. 4: Disoccupati per regione differenziali rispetto allo scenario di riferimento (tassi di crescita di investimenti ed esportazioni pari ai valori medi nazionali previsti dal DPEF ). Valutazione degli effetti economici dei

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